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Chi decide le top list dei migliori servizi online?

Chi decide le top list dei migliori servizi online?

Anche il 2023 è stato un anno favorevole al commercio online di servizi. Secondo l’Osservatorio eCommerce B2C, l’aumento del settore è stato del 25 per cento, con alcune tipologie di servizi, come il Turismo e i Trasporti, in netta ripresa (+30 per cento). Elettronica di consumo, media e giochi online sono altre categorie che negli anni hanno registrato un boom di accesso e di spesa, tenendo anche conto dell’impatto dei social media o di marketplace trasversali e globali come Amazon.          Si tratta di un trend che trova slancio e ragion d’essere in alcuni fattori, come la ricchezza dell’offerta, la comunicazione, il marketing, la sempre maggiore attitudine degli utenti verso le nuove tecnologie.

Ormai chi acquista o usufruisce di servizi digitali ha buone competenze informatiche ma ha anche acquisito una certa scaltrezza rispetto alla scelta di siti di e-commerce, marketplace e piattaforme varie. Il costo comparato alla qualità di un servizio è il più delle volte al centro della scelta, così come un parametro importante è il rispetto della cybersicurezza, ma anche la presenza di promozioni, offerte, sconti vantaggiosi. Altri hanno interesse rispetto ai metodi di pagamento, all’help desk, oppure in merito alla gestione del processo di acquisto e post-acquisto.

Ma come si sceglie un servizio online perfetto per le proprie esigenze?

Chi decide dunque  la top list dei migliori siti e piattaforme in questo panorama sempre più ampio e variegato? Dipende dall’oggetto specifico della ricerca, ma una cosa è certa: il meccanismo per cui vengono stilate delle classifiche aggiornate dei migliori servizi digitali può essere determinato da algoritmi, ma il più delle volte è frutto del parere della community, degli esperti, degli influencer. Questa dinamica è simile alla scelta dei trend topic sui social come Twitter o Instagram, nel senso che il ruolo attivo degli utenti è sempre più importante.

Ecco dunque spiegato il successo delle recensioni online di servizi come quelli legati ai già menzionati viaggi e trasporti: su piattaforme come TripAdvisor, Booking, Trivago e similari si possono trovare con facilità le top list delle migliori strutture o dei migliori operatori, secondo parametri che spaziano dalla qualità degli alloggi alla pulizia delle camere, dalla vicinanza ai luoghi di interesse alla cortesia del personale. Se gli algoritmi indicizzano le piattaforme in base ai prezzi - i comparatori - le recensioni sono giudicate più affidabili e utili perché - quando veritiere - provengono da esperienze reali e verificate. In altri casi le recensioni e le top list sono stilate da personale qualificato, che si occupa di provare determinati servizi su cui è specializzato, e di pubblicare reviews e classifiche complete e super partes. Quanto più è complesso il servizio, tanto più il ruolo del recensore qualificato è importante. Facciamo qualche esempio, legato ai comparti più in voga, partendo dal gioco a distanza autorizzato. Se si guarda su questo sito, è possibile trovare elencati i siti di slot online testati dal recensore, e classificati in base a metodi di pagamento, bonus, tipologia di catalogo, ottimizzazione dell’esperienza mobile e così via. 

Continuando con gli esempi e cambiando settore di riferimento, un sito come Segugio.it permette agli utenti di trovare gli erogatori di energia più convenienti, con tanto di simulazione dei consumi per individuare quello più idoneo.                                 

Allo stesso modo su questa pagina si trovano elencati i migliori software di produttività secondo Capterra, ma gli esempi sono davvero infiniti, tra servizi bancari e assicurativi, forniture di utenze, compravendita di criptovalute, trading a distanza, software di ogni genere, videogiochi, pay tv e così via.

C’è da considerare che la recensione di un sito specializzato è di norma più completa e affidabile rispetto al parere dei membri della community, anche se negli ultimi anni si è assistito a una sempre maggiore tutela del consumatore in questa direzione, come conferma l’entrata in vigore, anche in Italia, della direttiva Omnibus.

A volte, peraltro, il parere degli esperti è così importante nel determinare le top list che questi, acquisendo credibilità anno dopo anno e post dopo post, diventano dei veri e propri influencer. Basta pensare a Salvatore Aranzulla, ma anche agli influencer dell’hi-tech, di cui peraltro esistono anche delle classifiche con tanto di indici di gradimento. Attualmente, ad esempio, in testa troviamo Giampytek, Jakidale, Blackgeek, Andrea Galeazzi e altri autori, ma si tratta di un mondo in evoluzione, basato anche sul pubblico e su quanto quest’ultimo sceglie di “premiare” un personaggio piuttosto che un altro.

Si torna, dunque, al punto di partenza: nelle nuove esperienze dell’e-commerce 2.0, soprattutto se si pensa alla macrocategoria dei servizi, il ruolo degli utenti è predominante e capace di guidare gli eventi. Grazie anche a una tipologia di approccio che proviene dai social, anche le persone comuni possono diventare esperti di un settore, iniziare a pubblicare recensioni, orientare consumi e comportamenti di fruizione e di acquisto. A volte sono le stesse aziende a scegliere i personaggi più seguiti come testimonial: basta pensare agli influencer del food e della cosmetica, oppure del fashion. 

(Foto di Marvin Meyer su Unsplash)

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