Domenica 29 agosto l’associazione TerraBlu e l’associazione Rimini Smoke Box hanno organizzato un evento di sensibilizzazione contro l’abbandono dei mozziconi sia in spiaggia che in ogni altra area urbana e non, così come dei rifiuti di ogni tipo, soprattutto plastica, con le bottigliette d’acqua in prima fila.
TerraBlu, con sede a Rimini ma attiva anche a Porto Recanati, ha invitato cittadini e turisti a unirsi ad un’attività di pulizia della spiaggia libera e alcune zone occupate dai balneari, fornendo nozioni preventivamente sulla dannosità di un singolo mozzicone attraverso la distribuzione di pieghevoli informativi e con un piccolo discorso di presentazione a inizio attività.
Il risultato è stato notevole, è stato coinvolto un gruppo di cittadine già molto attive su altre tematiche ambientali locali, oltre a tanti turisti e turiste molto volenterose, ma soprattutto bambini e bambine entusiaste di svolgere un’attività così importante a fianco delle mamme.
"Basti pensare che un solo mozzicone contiene carcinogeni come benzopireni, fenolo e formaldeide, metalli pesanti come arsenico, piombo e cadmio sostanze tossiche come acetone, toluene, nicotina, benzene, acido cianidrico, acetaldeide, nitrati, sostanze pericolose come butano e ammoniaca. Impiega dai 5 ai 12 anni per decomporsi ed è una delle più pericolose fonti di inquinamento oltre che essere un rischio per animali o addirittura bambini che possono ingerirli - sottolineano Federica De Lorenzo (Presidente TerraBlu odv), Viviana Manganaro (Vicepresidente TerraBlu odv) ed Elia Ricciotti (Presidente Rimini Smoke Box) -. Vogliamo pensare che molti dei fumatori che gettano il mozzicone a terra non siano consapevoli di quanto sia grande l'impatto di questo semplice gesto istintivo".
Le associazioni sono impegnate nella sensibilizzazione empatica, che mira non a colpevolizzare bensì incentiva semplici soluzioni. Una su tutte: dotarsi di un posacenere tascabile, facilmente reperibile in ogni tabaccheria, da svuotare appena si trovi un cestino disponibile.
"Ricordiamo che il lancio di mozziconi è anche una delle principali cause di incendi, che in una stagione secca come questa sono davvero un pericolo incombente, e che chi commette questo gesto rischia fino a 300 euro di sanzione (legge 221 del 2015). L'ambiente non è un posacenere o una discarica, è la nostra casa e se a casa nostra non gettiamo nulla a terra non facciamolo nemmeno fuori" concludono De Lorenzo, Manganaro e Ricciotti.
Mario Capponi, in pensione a quasi 59 anni. Una vita lavorativa iniziata molto presto, a 14 anni, quando ha scelto di dedicarsi completamente al lavoro.
Inizialmente impiegato alla Lube per poi diventare, all’età dei 30 anni, cassiere alla BCC di Treia dove è rimasto fino al traguardo agognato della pensione.
Ora si dedicherà sicuramente ai suoi hobby, dalla bicicletta all’azienda agricola di famiglia in Santa Maria in Piana, e ai suoi cari: sua moglie Tiziana e i figli Marco, ricercatore all’Università Ca’ Foscari di Venezia, e Sofia, studentessa al secondo anno di ragioneria.
Dal 2007 Guido Picchio ha seguito in Afghanistan il contingente italiano a Kabul e Herat nelle sue attività giornaliere.
Il primo reportage fu nella capitale afghana. Da quel 2007 sino al 2014 il fotoreporter maceratese è tornato più volte nel Paese per testimoniare, con i suoi scatti unici, la missione di pace del contingente italiano, affiancando Andrea Angeli, prima portavoce UE a Kabul e quindi consigliere politico di quattro comandanti Nato a Herat.
Uno scatto da allora, in particolare, è rimasto nel cuore del fotoreporter, nonché direttore del nostro quotidiano online. Insieme a uno sguardo. Era il 2 novembre 2013. Si trovava nel corridoio del carcere di Herat, sezione femminile. Lì, le mamme carcerate possono tenere con loro i figli fino a che non compiono 6 anni. Guido insieme al giornalista Adriano Sofri era lì per un reportage quando una bambina è comparsa di fronte a lui, improvvisamente, sola, in mezzo al corridoio, nè spaventata nè intimidita dal fotografo. Anzi, ridendo gli andava incontro.
Guido, con la sua estrema sensibilità che lo rende speciale nel cogliere il dettaglio in una frazione di secondo, ha colto quel bagliore negli occhi, quel sorriso, e da allora ha portato quella bambina non solo tra i suoi scatti più cari, ma anche tra i suoi ricordi più teneri.
Dopo aver scattato quella foto, il fotoreporter ha abbracciato la piccola, mentre lei, con le sue piccole manine si è avvinghiata al collo di quella per lei nuova, strana presenza.
Il fotoreporter l’ha portata fuori, l’ha presentata ai colleghi regalandole qualche momento di speranza, di libertà, oltre le porte metalliche delle celle che all’ora regolamentare si chiudono addosso alle persone; ed alla bambina.
Tante volte il pensiero del direttore Guido Picchio è tornato in quel corridoio. Oggi più che mai. L’Afghanistan sarà stato clemente con quella bambina dalla folta chioma, libera dal burka? Ed oggi? Quella testina sarà oggi coperta da un velo? Avrà trovato la strada per libertà nei voli dell’operazione Aquila dei nostri militari, che dal 15 agosto hanno trasportato moltissimi afghani per restituire loro una vita, una seconda possibilità?
Queste solo alcune delle domande che oggi affollano i pensieri del fotoreporter che, con quell’adozione improvvisa, avvenuta nel tempo di uno scatto, ha creato un legame mai spezzato e che mai si spezzerà.
Di seguito la galleria fotografica con altri scatti del reportage condotto dal direttore Guido Picchio in Afghanistan:
Dopo oltre 42 anni di servizio, oggi ha marcato il cartellino per l’ultima volta presso l’ospedale di Macerata, il dott. Sandro Scipioni, coordinatore infermieristico delle Dialisi di Macerata e Tolentino.
Originario di Montecosaro, Sandro Scipioni ha iniziato giovanissimo la carriera di infermiere presso il reparto Otorino di Civitanova Marche, di cui qualche anno dopo è diventato caposala. Trasferitosi successivamente all’ospedale di Macerata, ha prestato servizio sempre come caposala, prima nel reparto di malattie infettive poi in dialisi, di cui per oltre vent’anni è stato coordinatore. Il lavoro non è però stata la sola passione di Scipioni che ha sempre avuto molteplici interessi ed è stato impegnato in politica e negli studi universitari conseguendo anche negli ultimi anni la laurea in Filosofia. Sandro Scipioni ha inoltre svolto per più mandati il ruolo di Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche.
Conosciutissimo a Macerata e a Corridonia, dove risiede, è stato in quest’ultima località anche consigliere comunale. Conoscendo la sua vitalità, non pensiamo che considererà il pensionamento come un punto di arrivo ma piuttosto come l’inizio di una nuova fase della vita. A lui giungano i più sinceri e calorosi auguri dei suoi colleghi e della redazione.
Sabato 21 agosto hanno coronato il loro sogno d'amore Ivan Scagnetti ed Eliana Costantini, lui titolare della ditta Pelletterie Corona Rita, lei medico specializzanda delle malattie cardiovascolari presso l'ospedale di Torrette di Ancona, ma originaria di Ripe San Ginesio. I due sposi hanno ricevuto parenti e amici alla Rocca d'Aiello a Camerino in un'atmosfera da sogno, tra musica ed esibizioni di artisti di strada che hanno scatenato l'euforia degli invitati.
Questa giovane coppia aveva già da tempo programmato le nozze ma hanno atteso, come molti altri, il miglioramento delle condizioni sanitarie dovute al Covid per garantire i festeggiamenti nel massimo del rispetto delle regole vigenti per la tutela della salute di tutti intervenuti. La celebrazione si è svolta sabato mattina nella chiesa di San Venanzio Martire, sempre a Camerino, ed è stata officiata da don Marco Gentilucci e da don Marcello Squarcia.
La sera prima delle nozze, la sposa ha assistito a una originalissima serenata dal suo Ivan che, coordinando i suoi amici più stretti, si è presentato sotto il suo terrazzo cantando a squarciagola la loro canzone d'amore. La gru di un camion, chiamato per l'occasione, ha fatto invece recapitare un messaggio alla giovane sposina. Agli sposi i migliori auguri di una felice vita insieme da parenti e amici.
Dopo il concerto del 16 agosto a Giulianova in Piazza Belvedere, il cantautore Enrico Ruggeri (anche presentatore nell'ultima edizione di Musicultura) si è fermato a Civitanova passando la notte all'hotel Cosmopolitan in via Alcide De Gasperi.
L'artista è stato accolto con piacere dallo chef Giuseppe Giustozzi e da suo figio Luca che si sono mostrati molto lieti di aver ospitato il cantante.
Ruggeri continuerà il tour estivo mercoledì 18 agosto a Marina di Pietrasanta al Teatro grande La Versiliana ed il 21 agosto a Rovigo al Censer-RovigoFiere.
Negli scorsi giorni lo stesso Ruggeri aveva scatenato diverse reazioni, anche polemiche, a seguito della dichiarazioni che avevano preceduto il suo concerto al Porto Antico di Genova del 14 agosto.
Il cantautore, infatti, aveva esultato su Facebook alla notizia che al suo spettacolo si potesse accedere senza green pass ma con i tamponi gratuiti: "Una piccola, grande vittoria, spero di creare un precedente - aveva scritto - Sarà possibile accedere al mio concerto anche senza Green Pass. Avevo lanciato questa proposta più di un anno fa".
La presidente del Consiglio delle donne del comune di Macerata, Sabrina De Padova, e la vice presidente, Ninfa Contigiani, a nome di tutte le componenti sentono la necessità di esprimere sgomento, solidarietà e sostegno nei confronti delle donne afghane.
"Dopo la caduta di Kabul, la presa del Paese da parte dei talebani fa ricadere nuovamente lo spettro del terrore dei tempi che sembravano ormai andati - sottolineano in una nota stampa De Padova e Contigiani -. La conquista della capitale e la fuga del presidente Ghani hanno scatenato il panico tra i civili, che temono il ritorno alle brutali regole del regime islamista. A rischiare maggiormente sono le donne afgane, che vedono messi a repentaglio 20 anni di progressi e conquiste. Come in passato, queste prevedono il ritorno di un regime misogino e una società profondamente conservatrice e patriarcale. Una società legata ancora alla materialità della sussistenza e in quanto tale non in grado di confrontarsi profondamente con il nostro modo di stare insieme, le regole, i principi astratti che abbiamo definito attraverso tante trasformazioni sociali avvenute prima".
"In quel contesto, al momento le donne sono di nuovo costrette a nascondersi in casa per non subire violenza, essendo trattate come bottino di guerra. La cosa più terrificante è che riprenderà la pratica dei matrimoni forzati di bambine con combattenti talebani, la negazione dello studio, la copertura sotto un velo che le riduce come ombre, come denuncia il presidente Riza Ali dell’ACPAM, Associazione della Comunità Afgana Macerata. Per molte, l’unica strada alternativa è la fuga" aggiungo la presidente e la vice presidente del Consiglio delle donne.
"Si torna indietro di vent’anni, per diritti e libertà fondamentali (come lo studio, la mobilità, la libertà di scegliere e sappiamo quanto la limitazione di tutto questo ci è pesata in pandemia) ma ancor più profondamente si va di nuovo verso il mancato riconoscimento di essere persone - . La speranza è riposta però in una società che in parte adesso conosce, rispetto a quella di venti anni fa, il sapore dell’emancipazione e dell’indipendenza e che quindi cercherà di resistere ad un ritorno al passato".
"Saranno comunque necessarie azioni per garantire sicurezza e protezione alle donne, affinché continuino, con il supporto delle associazioni sul territorio e delle organizzazioni internazionali, a “combattere” per i loro diritti. Una vita alla volta. Ne vale la pena sempre" concludono Sabrina De Padova e Ninfa Contigiani, invitando - a nome di tutte le componenti del Consiglio delle donne - ad aderire alle seguenti iniziative:
- la petizione online lanciata su Change.org diretta ai Ministeri degli Esteri e degli Interni (https://www.change.org/p/ministero-esteri-corridoi-umanitari-per-le-donne-afghane)
- raccolta fondi sostenuta dalla fondazione Pangea Onlus
È anche ossibile effettuare una donazione:- con un bonifico bancario: IT 05 P 05018 01600 000011063922 – BIC/SWIFT: CCRTIT2T84Ac/o Banca Etic- con un versamento sul conto corrente postale: numero 36682953 – intestato a Fondazione Pangea Onlus – Milano- online con carta di credito o PayPal:https://paypal.me/pools/c/8C6xLNdw60
La donazione è fiscalmente deducibile.
Torna domenica 22 agosto la Magnalonga marchigiana a Camerino, la passeggiata enogastronomica che coniuga l’attività fisica al piacere della tavola, con una finalità in più: quella sociale. Il ricavato sarà infatti devoluto in beneficienza alla Lega italiana tumori della sezione di Macerata per finanziare le attività di prevenzione oncologica.
La manifestazione unisce, dunque, solidarietà e impegno sociale promuovendo una bella passeggiata enogastronomica, che permette ai partecipanti durante il tragitto di sostare senza limiti di tempo nei punti di ristoro con assaggi di prodotti tipici, conciliando l'attenzione a prodotti alimentari di qualità con interesse per il paesaggio e il rispetto dell'ambiente.
La partenza sarà alle ore 10 dal Convento dei Cappuccini, a Renacavata procedendo, poi, attraversando il bosco di Tenosa. Un percorso facilmente percorribile da tutti, intervallato da 5 tappe ristoro, con calma e senza limiti di tempo sarà possibile degustare prodotti tipici locali: dagli affettati misti ai formaggi, lasagne, frutta e dolci accompagnati da un ottimo vino. All’arrivo si svolgerà la premiazione.
Le iscrizioni sono aperte fino a venerdì 20 agosto: a Camerino presso il supermercato Sì con te “Il Paniere”; al Pop Cafè e a Canepina all’“Eurobar”. Per informazioni sulla prenotazione o il percorso è possibile rivolgersi anche al numero: 3471028025.
I partecipanti dovranno presentarsi muniti di ricevuta di iscrizione o copia del bonifico bancario, presso il Convento dei Frati Cappuccini dove verrà consegnato il bicchiere da degustazione con il saccottino della Magnalonga, insieme al pass di riconoscimento, che verrà vidimato al passaggio di ogni tappa e darà diritto a una sola consumazione.
Per chi volesse, prima della partenza, alle ore 9.00 sarà possibile partecipare alla Santa Messa. La manifestazione termina con la premiazione del gruppo più numeroso.
"LILT Macerata (Lega italiana per la lotta contro i tumori) è entusiasta di partecipare attivamente all’iniziativa della Magnalonga ed è grata dell'attenzione concreta di cui è destinataria – ha detto la presidente Barbara Capponi - Il direttivo tutto sta lavorando per ripartire dopo il Covid con molte attività e una passeggiata enogastronomica aperta a tutti ci sembra davvero il modo giusto per guardare a una prevenzione coinvolgente e tangibile".
La Magnalonga marchigiana è organizzata dal LILT insieme al Paniere Sì con Te, Video Volare col patrocinio del Comune di Camerino.
Semaforo verde dalla Giunta comunale di San Severino Marche alla realizzazione di un impianto da padel in via Campo Fiera.
Sindaco e assessori hanno sposato appieno l’idea dell’associazione sportiva dilettantistica Tennis Club San Severino Marche, presieduta dall’avvocato Loretta Maglie, di realizzare la struttura di gioco in un’area pubblica a ridosso del complesso già esistente. L’area si trova già nella disponibilità del sodalizio, almeno fino al dicembre 2022, in base agli accordi che risultano sottoscritti con l’ente pubblico.
Il Comune di San Severino Marche ha nel frattempo approvato, tramite gli uffici, il progetto di fattibilità tecnico economica raccogliendo il parere favorevole dei funzionari competenti. Ora l’Asd Tennis Club potrà procedere alla progettazione definitiva dell’opera che rimarrà però di proprietà esclusiva dell’ente.
Il padel è uno sport di derivazione tennistica. Si pratica a coppie in un campo rettangolare, indoor o all’aperto, chiuso sui quattro lati. Si gioca con una racchetta dal piatto rigido e una pallina esteticamente identica a quella da tennis ma con una pressione interna inferiore che permette un maggior controllo dei colpi e dei rimbalzi sulle sponde.
Il gioco del padel, secondo quanto riporta la Federazione Italiana Tennis nel proprio sito, nacque negli anni '70 in Messico quando un signorotto della buona società decise di sfruttare lo spazio disponibile nella sua residenza per costruire un campo che consentisse di giocare a tennis. Lo spazio a disposizione era tuttavia più piccolo di quello necessario per un normale campo regolamentare ed era per di più limitato in alcuni lati da strutture in muratura.
Ecco perché, proprio al fine di riuscire a realizzare lo stesso, venne creata un'area di gioco limitata rispetto alle dimensioni di un campo di tennis, completamente circondata da pareti con il compito di impedire alla palla l'uscita dal terreno di gioco.
Le stesse caratteristiche si ritrovano nei moderni impianti che misurano 20 metri di lunghezza e 10 di larghezza con un muro delimitante che è alto 3 metri su gran parte dei lati e 4 metri sulla parete di fondo. Le pareti più a ridosso della rete sono costituite da una specie di griglia metallica che rende imprevedibile il rimbalzo, mentre i restanti pannelli sono generalmente in vetro.
Altro importante compleanno a Camerino.
A spegnere le 100 candeline questa volta è stata Nazzarena Verolini, storica maestra di Serravalle, vedova di Mario Gentili, titolare dell’omonima impresa di trasporti “Autolinea Mario Gentili” che, fino all’età dei 60 anni, limite massimo per avere l’abilitazione a condurre autobus, ha gestito l’autolinea privata S.Martino-Camerino, il traporto locale, scolastico e universitario.
La vice sindaco Lucia Jajani ha portato gli auguri dell’Amministrazione comunale e della città, festeggiando la signora Nazzarena circondata dall’affetto di tutta la sua famiglia. Le figlie Antonella e Rosella hanno ringraziato, commosse, per la grande manifestazione di affetto ricevuta nei confronti della mamma e testimoniata anche dai numerosi auguri dei suoi allievi che, sparsi per il mondo, hanno voluto omaggiare la maestra con messaggi e telefonate. “Non si può infatti dimenticare colei che ha insegnato a tenere la penna in mano, a comporre e leggere le prime parole ai tanti bambini che allora, nei paesi, frequentavano la pluriclasse. Per molti di quei bambini gli amorevoli insegnamenti della maestra Nazzarena sono stati le basi del successo”. Un importante esempio di vita.
Festa grande per tutta la comunità settempedana per l’avvio di nuove attività da parte di alcuni intraprendenti giovani del posto.
I primi a decidere di investire sul territorio sono stati i titolari di “Piadinando” Gabriele Panebianco, Alessandro Belfiore ed Ellen Franco che, con il loro furgoncino in sosta alternativamente tutti i giorni tra l’area adiacente il bar dello Stadio e il distributore Eugeni, hanno deciso di portare il gusto della piadina romagnola, fatta in mille varianti, direttamente nelle Marche.
Nel menù di “Piadinando”, attività che ha già un propria pagina Facebook, piadine tradizionali ma anche gourmet e speciali piadaburger con prodotti della tradizione romagnola ma anche verdure fresche locali e carni nostrane.
Nuova apertura anche per “Smoke” in via Matteotti, davanti ai giardini pubblici “Coletti”. Non una semplice paninoteca ma un’attività specializzata in burgers e slow food. I titolari, Piergiorgio Traversi e Luca Clemente, propongono carni cotte a bassa temperatura e affumicate selezionando i tagli migliori provenienti dagli Usa, dal Canada, dall’Australia e dalla Nuova Zelanda. Al chiuso nei rinnovati spazi o nell’ampio cortile esterno, ci si può accomodare per degustare ottimi panini con la punta di petto di Black Angus affumicata o marinata con spezie e poi affumicata e altre specialità. Anche qui molti prodotti sono a chilometri zero come le birre e i vini del territorio. Il locale è aperto tutti i giorni tranne il martedì e la domenica a pranzo.
“Ai tanti giovani che decidono sempre più di aprire un’attività in città scommettendo, quindi, sul nostro meraviglioso territorio, faccio i migliori auguri ricordando che sono loro il nostro futuro e la nostra speranza. Siamo orgogliosi della scelta che hanno fatto e certi che sia stata un’ottima scelta” sottolinea il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che ha voluto personalmente incontrare i giovani titolari delle nuove attività appena avviate.
Quella andata in scena ieri sera allo Sferisterio di Macerata è stata una serata importante per molti versi. Lo spettacolo di Arturo Brachetti, protagonista sul palco, ha infatti fatto da scenario all'incontro dei 50 sindaci della provincia di Macerata, fortemente voluto dal presidente Antonio Pettinari (leggi qui), e all'omaggio tributato dal pubblico ad una rappresentanza del Comitato di Macerata della Croce Rossa Italiana, presente all'arena con 100 volontari.
Un momento che la presidente Rosaria Del Balzo Ruiti ha così commentato ai nostri microfoni: "Quella di stasera è una serata importantissima e molto gratificante per noi. Nei 100 anni dello Sferisterio come palcoscenico lirico, 100 volontari festeggeranno come Charity Partner la loro attività. Ne abbiamo bisogno, veniamo da lunghissimi mesi, se non anni, di emergenza, a partire dal sisma sino alla pandemia. Emergenza che ci ha visto tutti i giorni in trincea, ora abbiamo bisogno di sentire l'affetto e la vicinanza delle Istituzioni e degli spettatori. In fondo siamo volontari e viviamo soltanto dei 'grazie' e dei riconoscimenti per la nostra attività".
La presidente ha voluto porre un focus particolare sui tanti servizi rivolti al sociale della Croce Rossa: "Vogliamo essere sempre più vicini alle famiglie che hanno bisogno di aiuto e hanno perso il lavoro, trovandosi con una prospettiva di vita completamente cambiata rispetto alla precedente. Stasera raccoglieremo fondi a loro sostegno. Lo facciamo perchè vogliamo rispondere sempre più spesso 'sì' alle loro richiese di aiuto".
"Il Comitato di Macerata conta quasi mille iscritti, tutte persone che affrontano un percorso formativo non semplice - aggiunge Rosaria Del Balzo Ruiti -. Ad inizio ottobre riapriremo i nostri corsi, chiediamo la partecipazione di tante persone, perché è il numero che ci rende forti e ci dà la possibilità di raggiungere tutti coloro che hanno bisogno di aiuto".
Allo Sferisterio era presente anche il presidente regionale della Croce Rossa Italiana, Andrea Galvagno. Una volta salita sul palco dello Sferisterio, il pubblico ha tributato alla delegazione dei volontari un lungo e caloroso applauso, definito dalla presidente del Comitato di Macerata come "una carezza per l'anima".
Qui sotto il video:
Alle ore 8:15 di lunedì 9 agosto i due scalatori, Riccardo Gasparrini e Luca Frascarelli, hanno toccato la vetta del Monte Bianco a 4810 metri.
Riccardo Gasparrini e Luca Frascarelli, entrambi classe 1992, sono legati da una lunga amicizia iniziata tra i banchi della scuola elementare "Arcobaleno" di Passo di Treia (ai tempi scuola elementare "Corso Garibaldi") e dalla passione per l'alpinismo.
I due amici hanno iniziato a frequentare l'ambiente alpinistico a partire dall'anno 2015 con le prime vie ferrate al Gran Sasso e successivamente alle Dolomiti. Nel 2016 è stata la volta del primo corso speleologico ufficiale.
La prima impresa di coppia è arrivata l'8 luglio 2018 con il raggiungimento della Capanna Margherita (il rifugio più alto d'Europa) che si trova sulla Punta Gnifetti a 4556 metri del massiccio del Monte Rosa.
Il duo è giunto domenica a La Visaille (quota 1700 metri) e subito si è spostato alla volta del Rifugio Gonella che è stato raggiunto all'altezza dei 3071 metri dopo aver risalito tutto il Ghiacciaio del Miage (il più grande ghiacciaio nero o debris covered glacier delle Alpi).
Dopo qualche ora di meritato riposo e la tradizionale "colazione di mezzanotte", alla una in punto la spedizione è ripartita in piena notte armata di torce frontali ed ha affrontato la risalita dell'immenso Ghiacciaio del Dôme che si contraddistingue per la presenza di enormi crepacci.
Per neve e rocce si segue questa cresta fino alla sua sommità, nota come Piton des Italiens (4003 metri), sull'affilata cresta nevosa spartiacque che dal Col de Bionnassay sale verso il Monte Bianco. Superata la spalla ai 4154 metri al culmine del contrafforte roccioso meridionale si giunge sull'ampia cupola nevosa del Dôme du Goûter (4304 metri) che porta successivamente alla sella del Col du Dôme (4240 metri) dove è possibile incontrare le tracce che salgono dai rifugi del Gouter e dei Grands Mulets.
Le avversità metereologiche sono sopraggiunte alle ore 5:30 del 9 agosto sul ripido pendio che conduce al Rifugio Vallot (4362 metri). Il forte vento che soffiava ad oltre 80 chilometri orari e la temperatura esterna scesa a -15 gradi centigradi ha fatto sì che i due coraggiosi scalatori passotreiesi stessero per andare in ipotermia. Ma nonostante tutto i due amici hanno raggiunto il rifugio integri e dopo un'ora di riposo, ai raggi del primo sole dell'alba, sono ripartiti alla volta della vetta.
Lungo la cresta più ripida e stretta si toccano le due sommità nevose della Grande Bosse (4513 metri) e della Petite Bosse (4547 m) che sono state oltrepassate con non poche difficoltà causate dalle continue raffiche.
A 4677 metri sono state costeggiate le rocce della Tournette e lungo la cresta più aerea e sottile si arriva alla vetta del Monte Bianco. Alle ore 8:15 di lunedì 9 agosto si è concretizzata la difficoltosa escursione che ha visto protagonisti i due giovani alpinisti.
Per il ritorno è stato seguito lo stesso itinerario di salita ed i due scalatori sono così potuti tornare al Rifugio Gonella dove li ha attesi un'altra notte di pernottamento prima del rientro.
“Premiare i giovani di Pieve Torina”, questo l’obiettivo della distribuzione delle tessere d’oro e d’argento che il sindaco, Alessandro Gentilucci, consegnerà venerdì sera durante l’evento Amici Show.
“In un contesto spettacolare di musica e comicità rivolto anche ai ragazzi, promuoverò un’azione concreta nei loro confronti: i giovani fino ai 14 anni potranno accedere gratuitamente alla piscina tutti i giorni, e quelli dai 15 ai 18 anni tre volte a settimana”.
A pochi giorni dall’inaugurazione della struttura prende sempre più corpo il valore strategico della piscina di Pieve Torina come punto di aggregazione per i più giovani “che rappresentano il futuro del nostro territorio: c’era bisogno di uno spazio del genere, che diverrà sempre più luogo di socialità anche grazie all’utilizzo che ne faremo per alcuni eventi specifici” conclude Gentilucci, “per cui invito tutti i ragazzi venerdì sera ad Amici Show perché, oltre a divertirsi e ascoltare belle canzoni, troveranno la “tessera” per accedere gratuitamente alla piscina”.
Il Circolo Vela Porto Recanati ha ospitato ben quattro trofei. La 66° edizione della “Coppa Ceriana”, il trofeo storico per antonomasia che il circolo portorecanatese ospita dalla sua fondazione e la 2° edizione del “Trofeo Open Skift” a cui si sono aggiunti il 4° “Memorial Andrea Rossi” e il 24° “Trofeo delle Ginestre” che dovevano essere disputati domenica primo agosto, ma che, a causa delle proibitive condizioni climatiche, non si sono potuti disputare.
Carlo Moretti del “Circolo Vela Porto Civitanova” si è aggiudicato sia la Coppa Ceriana che il Memorial Rossi, al secondo posto si è piazzato Federico Martini della “Lega Navale Ancona”, mentre la terza piazza è stata della Coppia formata da Nedo Aristei e dal figlio Bruno del “Circolo Vela Porto Recanati.” Per la classifica comparata gli atleti hanno gareggiato sia per la Coppa Ceriana che per il Memorial Rossi.
Il “Trofeo delle Ginestre” dedicato alla classe “Optimist,” la classe in cui i giovanissimi si affacciano all’agonismo, ha visto invece trionfare Andrea Nucciotti, al secondo posto Nicola Lorenzini mentre al terzo posto si è classificata Carolina Volpini, tutti e tre i giovanissimi atleti sono del “Circolo Vela Porto Recanati.”
Invece nella competizione dedicata agli “Open Skift” il Trofeo assoluto è stato conquistato Isa Angeletti della “Lega Navale di Ancona,” il secondo posto è stato di Amelie Piergallini Amici della Vela, mentre al terzo posto è arrivata un’altra atleta della “Lega Navale di Ancona” Benedetta Cruciani; la classifica “Under 13” ha visto trionfare Edoardo Marzorati della Lega Navale di Ancona, al secondo posto Elia Knudsen degli “Amici della Vela,” che ha piazzato un altro sua atleta al terzo posto, Luca Giuggioloni; mentre per gli “Under 13 Prime” il terzo posto è stato di Carlo Maria Campanelli, il secondo di Gian Marco Campanelli mentre il primo posto è stato Allegra Mozzoni tutti appartenenti agi “Amici della Vela”.
Katiuscia Macellari Presidente delle estetiste per CNA Macerata dà qualche consiglio utile per avere un make-up impeccabile anche sotto l’ombrellone: “Dobbiamo sfatare il tabù che il trucco in spiaggia è off limit. Con le giuste accortezze ed i prodotti adatti è possibile proteggere la pelle e regalarsi quel tocco di bellezza in più che ci fa stare bene”.
L’estetista civitanovese smentisce alcune credenze popolari secondo le quali il trucco in spiaggia farebbe addirittura male: “In molti credono che possa essere dannoso per la pelle e che non ci siano soluzioni per evitare che al primo tuffo coli tutto ma non è così. Ci sono prodotti make-up contemporanei che proteggono dal sole e regalano, anche al mare, un aspetto fresco e curato”.
Veniamo ai suggerimenti pratici su cosa fare e cosa invece è assolutamente da evitare: “Al bando i fondotinta liquidi che possono risultare lucidi, no alle matite e agli eye liner che, questi sì, possono colare in 5 minuti – raccomanda l’esperta. Vietati gli ombretti metallizzati, poco adatti all’ambiente diurno, e uno stop deciso anche agli appiccicosi gloss che possono diventare adesivi per la sabbia. Particolare attenzione anche ad esporre il viso al sole dopo aver applicato terra, blush e illuminanti perché potrebbero macchiare la nostra pelle”.
Questi invece gli accorgimenti assai consigliati da Katiuscia Macellari: “Innanzitutto i fondotinta contenenti protezioni solari sono da preferire rispetto alle altre tipologie, in quanto sono in grado contemporaneamente di evitare macchie sulla pelle e di proteggerci dai raggi solari diretti. Poi optare per il mascara waterproof infallibile se si vuole enfatizzare lo sguardo, infine un accenno di rossetto nude, possibilmente no transfert e meglio ancora se con protezione solare”.
Per quanto riguarda la scelta dei colori, la Presidente di mestiere CNA consiglia quelli più tenui, in voga per questa estate: “Il colore da scegliere è quello che più si avvicina al colore delle spalle e del décolleté. In estate, infatti, il collo tende sempre a essere un po’ più chiaro del resto del corpo perché spesso in ombra”.
Se ancora abbiamo qualche dubbio, Katiuscia consiglia l’invio di una nostra foto all’estetista di fiducia prima di recarci in spiaggia.
Anniversario da ricordare per la classe 1981 di Treia che si è trovata a cena per i primi 40 anni. L’idea è nata da un gruppo su Facebook creato l’indomani del Covid per non disperdere i contatti e perché no rivedersi proprio al taglio del traguardo dei quattro decenni. Tra musica, sorprese, tanti aneddoti e una foto come gadget da portare a casa (realizzata dal fotografo Stefano Coppari Pieristè), in circa quaranta si sono ritrovati all’agriturismo “I due mori” e, tra una squisita portata e l’altra, hanno ripercorso i ricordi di scuola e non solo con un pizzico di nostalgia e commozione, ma soprattutto con la gioia per aver vissuto questo momento insieme dopo tanto tempo.
Dandosi appuntamento ai prossimi “anta” ma, chissà, forse anche prima, i partecipanti hanno infine ringraziato per l’organizzazione della serata Caterina Caprioli, Lucia Campilia, Simone Fraticelli, Andrea Marsili, Andrea Mozzoni, Lucas Piermarteri.
Grandi festeggiamenti per la centenaria Clara Barboni a Camerino, accompagnati dal suono della banda della città.
In passato, infatti, Clara aveva espresso il desiderio di essere festeggiata dalla banda, se fosse arrivata al traguardo dei 100 anni e così è stato fatto. Il sindaco Sandro Sborgia e la vice sindaco Lucia Jajani hanno partecipato alla bella sorpresa per Clara, giungendo ai giardini del quartiere Le Mosse, in cui abita, portando con loro la banda cittadina che, per l’occasione, le ha dedicato un piccolo concerto. Ad attenderla anche la sua famiglia, gli abitanti del quartiere e gli amici del circolo ricreativo Bucaneve.
Da sempre appassionata di musica, in particolare di musica lirica, Clara ha anche cantato sulle note della Tosca suonate dall’illustre clarinetto del maestro Vincenzo Correnti.
Nata a Camerino il 6 agosto 1921, Clara Barboni ha vissuto i difficili anni del dopoguerra, segnati da una grande povertà. A soli 13 anni inizia ad imparare il mestiere di sarta nella sartoria di Elide Biondi e a 16 avvia l’attività in proprio, che la impegnerà a lungo, fino all’età di 92 anni. Nel 1948 sposa Fernando Verdarelli e dopo la cerimonia i due sposi partono in autobus per il viaggio di nozze a…San Ginesio! La loro unione sarà allietata dall’arrivo di tre figli. Nel 1956 c’è una novità: l’Istituto Case Popolari assegna un’abitazione nuova, nel quartiere Le Mosse, la stessa casa dalle pareti gialle che Clara occupa ancora oggi. È una svolta, finalmente una casa con due camere, una sala, una cucina e un bagno, la vita familiare fa un decisivo passo in avanti. Clara e Fernando sono una coppia molto unita, hanno numerosi interessi in comune: su tutti, l’amore per i figli per i quali fanno ogni sacrificio. Li accomuna anche una grande passione per la musica lirica. Dalle loro finestre escono spesso le note della Tosca o della Traviata, la voce elegante di Maria Callas e quella potente del tenore Giuseppe Di Stefano. Nel 1974 viene a mancare il marito Fernando, una perdita molto dolorosa. Clara ha sempre vissuto e lavorato per la sua famiglia, i suoi tre figli Paolo, Franco e Patrizia e i suoi nipoti e pronipoti. A Clara i migliori auguri da parte di tutta la comunità per questo traguardo importantissimo.
I Parchi dell’Appennino (Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Parco Nazionale delle Maiella, Parco Regionale Sirente Velino, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano) organizzano un Concorso per la selezione dei migliori mieli prodotti nelle aree protette appenniniche.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito della “Direttiva ai Parchi Nazionali italiani e le aree marine protette per l’indirizzo delle attività dirette alla conservazione della biodiversità 2020” al fine di costituire una banca dati delle produzioni di mieli delle aree protette, valorizzare le tipologie di miele particolari, incentivare le tecniche di buona pratica apistica e promuovere il consumo dei mieli di qualità.
Il Presidente del Parco dei Monti Sibillini, Andrea Spaterna, sottolinea come le api e gli altri insetti impollinatori svolgano un ruolo determinante anche nel “mantenere la ricchezza vegetale naturale presente all’interno delle aree protette. Per questo i Parchi sono impegnati attivamente con progetti e attività di carattere scientifico e divulgativo nonché di promozione del settore apistico e dei meravigliosi prodotti delle api. Con il Concorso si vuole porre l’accento sulle buone pratiche apistiche grazie ai contributi di apicoltori, studiosi e tecnici che riporteranno le esperienze messe in atto in Italia e nel resto del mondo, in stretta connessione con le problematiche relative ai cambiamenti climatici. L’adozione di comportamenti virtuosi, di qualsiasi entità siano, può incidere in maniera significativa sulla riduzione dell’impatto delle attività antropiche, sull’inquinamento e sull’erosione delle risorse naturali”.
Ad Assergi (AQ), il prossimo 30 ottobre, nell’ambito del convegno conclusivo dedicato alla presentazione dei risultati delle ricerche effettuate nell’ambito della Direttiva del Ministero, si terrà la mostra mercato dei mieli appenninici al cui interno sono previste attività di educazione alimentare per bambini nonché degustazioni guidate alla conoscenza delle diverse tipologie di miele e non solo.
A coronamento del ricco programma vi sarà la premiazione del miglior miele dei Parchi Appenninici. Unico del suo genere in Italia, il Concorso si rivolge agli apicoltori che raccolgono il miele nel corso dell’ultima annata apistica, il 2020 per i mieli di produzione autunno-invernale, il 2021 per gli altri, da arnie posizionate, anche temporaneamente, all’interno di uno dei Comuni ricadenti nelle aree protette. I campioni di miele saranno valutati attraverso le analisi più idonee a mettere in evidenza pregi e difetti del prodotto.
“È un’occasione per i produttori locali – prosegue Spaterna - di farsi conoscere e magari gareggiare per un buon piazzamento. Di certo le nostre montagne e i nostri fiori hanno qualità molto apprezzate dalle api mellifere che, opportunamente allevate, sanno trasformare il polline raccolto in ottimo miele”.
I mieli vincitori del concorso per le varie categorie saranno oggetto di specifica promozione nell'ambito delle iniziative promosse dalle singole aree protette.
È stato uno dei protagonisti della passata edizione di Convivio, il talk show organizzato dall'Amministrazione Comunale di Potenza Picena in Piazza Stazione, presentato dalla giornalista Aurora Pepa. Affermato attore di cinema, tv e teatro Guido Roncalli ha un particolare legame con Potenza Picena. Infatti è imparentato con la famiglia Connestabile della Staffa che fondò l'Istituto Santo Stefano di Porto Potenza Picena. Genealogia illustre anche da parte dei Roncalli da un ramo della quale nacque Angelo Giuseppe, futuro Papa Giovanni XXIII.
Un attore completo che vanta ruoli nei maggiori film e fiction degli ultimi anni: da "Gli equilibristi" a "Cetto c’è, senzadubbiamente", da "Permette? Alberto Sordi" a "I ragazzi dello Zecchino d’Oro", senza dimenticare "DOC, I Medici", "Rocco Schiavone", "L’alligatore, In arte Nino" e ovviamente "The New Pope", solo per citarne alcuni.
Una carriera lunghissima iniziata con Pippo Baudo nel 1992 e consolidatasi sempre di più nel corso del tempo, fino ad arrivare alla corte cardinalizia del Premio Oscar Paolo Sorrentino. Guido Roncalli ha un altro forte legame, la compagna originaria di Porto San Giorgio. E proprio su quei lidi sta spendendo le sue vacanze con puntate tennistiche a Porto Potenza Picena.
Nei giorni scorsi ha voluto salutare l'Amministrazione Comunale con un incontro informale con il Sindaco Noemi Tartabini e gli Assessori Paolo Scocco e Tommaso Ruffini, nel quale si è parlato anche di possibili progetti futuri: un evento teatrale su Papa Roncalli ma anche l'ipotesi di una coproduzione televisiva che potrebbe avere come location il territorio di Potenza Picena.