"L'abbraccio indimenticabile con una piccola bimba afghana": il ricordo del fotoreporter Guido Picchio
Dal 2007 Guido Picchio ha seguito in Afghanistan il contingente italiano a Kabul e Herat nelle sue attività giornaliere.
Il primo reportage fu nella capitale afghana. Da quel 2007 sino al 2014 il fotoreporter maceratese è tornato più volte nel Paese per testimoniare, con i suoi scatti unici, la missione di pace del contingente italiano, affiancando Andrea Angeli, prima portavoce UE a Kabul e quindi consigliere politico di quattro comandanti Nato a Herat.
Uno scatto da allora, in particolare, è rimasto nel cuore del fotoreporter, nonché direttore del nostro quotidiano online. Insieme a uno sguardo. Era il 2 novembre 2013. Si trovava nel corridoio del carcere di Herat, sezione femminile. Lì, le mamme carcerate possono tenere con loro i figli fino a che non compiono 6 anni. Guido insieme al giornalista Adriano Sofri era lì per un reportage quando una bambina è comparsa di fronte a lui, improvvisamente, sola, in mezzo al corridoio, nè spaventata nè intimidita dal fotografo. Anzi, ridendo gli andava incontro.
Guido, con la sua estrema sensibilità che lo rende speciale nel cogliere il dettaglio in una frazione di secondo, ha colto quel bagliore negli occhi, quel sorriso, e da allora ha portato quella bambina non solo tra i suoi scatti più cari, ma anche tra i suoi ricordi più teneri.
Dopo aver scattato quella foto, il fotoreporter ha abbracciato la piccola, mentre lei, con le sue piccole manine si è avvinghiata al collo di quella per lei nuova, strana presenza.
Il fotoreporter l’ha portata fuori, l’ha presentata ai colleghi regalandole qualche momento di speranza, di libertà, oltre le porte metalliche delle celle che all’ora regolamentare si chiudono addosso alle persone; ed alla bambina.
Tante volte il pensiero del direttore Guido Picchio è tornato in quel corridoio. Oggi più che mai. L’Afghanistan sarà stato clemente con quella bambina dalla folta chioma, libera dal burka? Ed oggi? Quella testina sarà oggi coperta da un velo? Avrà trovato la strada per libertà nei voli dell’operazione Aquila dei nostri militari, che dal 15 agosto hanno trasportato moltissimi afghani per restituire loro una vita, una seconda possibilità?
Queste solo alcune delle domande che oggi affollano i pensieri del fotoreporter che, con quell’adozione improvvisa, avvenuta nel tempo di uno scatto, ha creato un legame mai spezzato e che mai si spezzerà.
Di seguito la galleria fotografica con altri scatti del reportage condotto dal direttore Guido Picchio in Afghanistan:
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