Il binomio Ascani e Civitanova Marche è sempre più vincente anche fuori dalla regione Marche. È arrivata l'ufficialità: il locale "La Serra" è stato premiato ai Dance Music Awards come miglior RistoClub d’Italia, un riconoscimento prestigioso che celebra l’eccellenza di una struttura che, dal 2019, ha saputo affermarsi con stagioni di grande successo, numeri importanti e un’identità artistica unica.
Un premio nazionale, quello del Dance Music Awards, dedicato agli artisti, dj, produttori e location con l'obiettivo di premiare e valorizzare il talento e l'innovazione in questo settore, che onora l’intera famiglia Ascani. Insieme al successo de "La Serra" guidata dal "deus ex machina" Aldo Ascani, arriva anche un altro prestigioso riconoscimento grazie ad Edoardo Ascani, al timone del celebre Brahma e fondatore della "Leader Board", una delle agenzie di spettacolo più affermate in Italia. È stato premiato come Miglior Artistic Director d’Italia. Un doppio traguardo che riempie di orgoglio tutta la squadra.
Gli stessi protagonisti rivolgono un grazie speciale a tutti coloro - collaboratori, artisti, clienti - che hanno contribuito con la loro presenza e il loro supporto a rendere possibile questo ambito successo.
Nel cuore dei Monti Sibillini, a Cessapalombo, sorge il Giardino delle Farfalle, un luogo unico creato e gestito con passione da Fabiana Tassoni e Patrizio Guglini. “Abbiamo iniziato a sistemare questo luogo nel 2011 – racconta Fabiana – è di proprietà del Comune e abbiamo cercato di lavorare in sinergia con loro, migliorando dove spesso il pubblico da solo non riesce”.
Pensato per le famiglie con bambini e le scolaresche, il giardino è un invito a vivere la natura da vicino, osservando farfalle e altri impollinatori nel loro ambiente naturale.
"Abbiamo creato questo spazio proprio per favorire l’approccio in natura", spiega Fabiana. Il giardino è visitabile da aprile a fine settembre, il periodo migliore per osservare le farfalle libere all’aperto. Le visite guidate, dalle 10 alle 16, permettono di scoprire le caratteristiche di farfalle, falene e tanti altri insetti fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi.
“Parliamo dell’importanza degli habitat per questi insetti, non solo per le api mellifere, ma anche per api selvatiche, bombi, coleotteri e sirfidi, che spesso vengono sottovalutati”. Il percorso cambia ogni volta: a seconda della stagione si incontrano diverse piante e insetti, offrendo sempre nuovi spunti. "Ogni farfalla ha la sua pianta preferita dove deporre le uova, per questo nel tempo abbiamo piantato tante varietà che le attraggono, privilegiando le piante spontanee”.
Frutto di un lavoro costante e di una profonda conoscenza del territorio, il Giardino delle Farfalle è oggi un esempio virtuoso di tutela ambientale e valorizzazione locale. “Consigliamo di venire in momenti diversi dell’anno, perché ciò che si vede a primavera è diverso da ciò che si scopre in estate o all’inizio dell’autunno”.
Il comune di Recanati ha ricevuto oggi l’atleta recanatese di para-dressage Federica Sileoni, omaggiandola per i meriti sportivi raggiunti nella disciplina equestre. A riceverla, al Palazzo Comunale, erano presenti il sindaco di Recanati Emanuele Pepa e l’assessore allo sport Maurizio Paoletti.
"L’amministrazione comunale, con Federica Sileoni, è felice di celebrare una sua eccellenza cittadina, distintasi nella sua disciplina per i successi sportivi ma soprattutto per l’impegno e la costanza profusi – ha detto il sindaco Pepa – Le auguriamo ora una brillante carriera e che possa realizzare i suoi sogni sportivi nei più prestigiosi consessi nazionali e internazionali".
"Siamo orgogliosi di celebrare Federica Sileoni, che con i suoi successi porta l’Italia e Recanati ai vertici delle competizioni internazionali di para-dressage, non ultima la medaglia di bronzo conquistata ai mondiali in Belgio - ha sottolineato l’assessore Paoletti -. In questo sport affascinante, che si costruisce sull’affinità tra cavaliere e cavallo, ha dimostrato una dedizione che speriamo possa essere d'esempio per tanti giovani, affinché comprendano che solo con il sacrificio si possono costruire successi anche al di là del merito sportivo, nel realizzarsi come persone".
"Un giorno mi piacerebbe tornare a Recanati per insegnare tutto quello che ho imparato. L’equitazione è uno sport meraviglioso, ma c’è ancora tanto da fare per farlo conoscere davvero – ha detto Sileoni - Mi piacerebbe condividere il mio percorso per ispirare anche gli altri. Diventare un atleta paralimpico è un cammino lungo e impegnativo, e sarebbe bello poter essere una guida per chi sogna di intraprendere questa strada. Nei prossimi mesi ci aspettano nuove sfide: a giugno partiremo per l’Austria e a settembre ci sarà l’Europeo in Olanda. Speravo in questi risultati: sono stati mesi intensi, pieni di lavoro e sacrifici, ma ogni esperienza che vivo me la porto a casa e la custodisco".
E Federica Sileoni, 26 anni, sta costruendo già una solida carriera fatta di successi, sportivi e umani. L’ultimo proprio lo scorso aprile a Waregem, in Belgio, dove ha conquistato una medaglia di bronzo alla III frazione di Coppa del Mondo di Para-dressage "CPEDI3" con i cavalli Leonardo e il giovane No-Way, con il quale, dice Sileoni, sta ancora lavorando per raffinare l’intesa.
Ma nonostante la giovane età ha già due partecipazioni all’attivo alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 e Parigi 2024, cui ha partecipato con la squadra italiana di Para-dressage di grado V in sella al cavallo Leonardo. Ha inoltre partecipato ai Campionati Europei di Riesenbeck, in Germania, nel 2023. Attualmente occupa la 32° posizione nel Para-Dressage Individual Ranking della Federazione Equestre Internazionale (FEI).
In occasione della Giornata Mondiale del Cocktail, siamo andati a trovare Giorgio Ripari e Laura Splendiani, titolari del Ca’Baret, un locale ormai punto di riferimento per chi ama bere bene e con gusto nel cuore delle Marche. Per celebrare questa ricorrenza, Giorgio ci ha preparato una versione tutta locale dello spitz, uno dei drink più iconici: lo spritz maceratese.
“È un omaggio alla città, ma anche alla mia grande passione per la squadra di calcio locale” - ci racconta Giorgio - “Lo spritz maceratese rispecchia pienamente la filosofia del Ca’Baret: utilizzare solo prodotti del territorio. Non ci limitiamo alla provincia, ma guardiamo a tutta la regione”.
Il cocktail è semplice, ma ricco di carattere: quattro ingredienti per quattro parti, con una componente analcolica che occupa due quinti del bicchiere. Gli elementi che lo compongono sono un liquore al mandarino, un amaro artigianale prodotto nei dintorni di Macerata, un bitter rosso analcolico e, a completare, uno spumante locale.
Il risultato? “Un cocktail fresco, leggermente dolce, con note agrumate che lo rendono piacevole sia d’inverno all’aperitivo, sia nelle giornate calde estive”, spiega Giorgio. Una creazione che unisce convivialità, identità e passione per il territorio locale.
Sono arrivati i riconoscimenti più attesi della primavera: le Bandiere Blu 2025, assegnate dalla FEE (Foundation for Environmental Education) alle località balneari con le migliori performance ambientali e turistiche. In tutto sono 246 i comuni italiani premiati - 10 in più rispetto al 2024 - insieme a 84 approdi turistici, nel corso di una cerimonia ufficiale a Roma alla presenza del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci.
Tra le regioni italiane, le Marche si confermano in quarta posizione a livello nazionale, con 20 località premiate, in crescita rispetto allo scorso anno con la "new entry" Campofilone. Un risultato importante, che rafforza il ruolo della regione nel panorama turistico italiano per qualità ambientale e sostenibilità.
Anche nel 2025, la provincia di Macerata mantiene le sue tre Bandiere Blu. Civitanova Marche conquista la sua 22ª Bandiera Blu consecutiva, confermandosi una delle mete balneari più virtuose del litorale adriatico. Potenza Picena ottiene invece la 18ª conferma di fila, segno di un lavoro attento e continuo sulla qualità ambientale. Porto Recanati, premiata per il quarto anno consecutivo, prosegue il suo cammino tra le località eccellenti, forte di un’offerta turistica sempre più orientata alla sostenibilità.
Per ottenere la Bandiera Blu, i comuni devono superare 32 rigorosi criteri, che spaziano dalla qualità delle acque di balneazione - eccellenti per almeno quattro anni consecutivi - alla gestione dei rifiuti, dalla sicurezza in spiaggia alla presenza di piste ciclabili, aree verdi e arredo urbano curato.
Altri fattori fondamentali sono l’educazione ambientale, la presenza di strutture ricettive sostenibili, la valorizzazione del territorio naturale e l’accessibilità delle spiagge. Un sistema di valutazione sempre più attento e aggiornato, pensato per stimolare gli enti locali a migliorarsi costantemente.
Nella classifica nazionale, la Liguria resta in testa nonostante la perdita di un vessillo (33 località), seguita da Puglia e Calabria. Al quarto posto, appaiate, ci sono le Marche e la Campania, entrambe con 20 località premiate. A seguire Toscana (19), Sardegna e Abruzzo (16 ciascuna).
"Con grande orgoglio ho ritirato oggi la 22ª Bandiera Blu per la nostra città – ha dichiarato il sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica -. È un riconoscimento che premia non solo la bellezza del nostro mare, ma soprattutto il lavoro quotidiano di tanti: dagli operatori turistici agli uffici comunali, dai cittadini alle associazioni, fino a chi si prende cura ogni giorno della nostra costa. Questo vessillo è il simbolo di una città che cresce, che punta sulla qualità e che sa guardare avanti con visione e concretezza".
Un momento di grazia, un’esperienza intensa di fraternità e spiritualità. Così Padre Bruno Silvestrini, portorecanatese, agostiniano e attuale custode del Sacrario Apostolico, descrive l’incontro personale con il nuovo Pontefice, Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, eletto nella giornata di giovedì al termine del conclave.
Il racconto arriva direttamente dalla Sala Regia del Palazzo Apostolico, dove Padre Silvestrini attendeva, insieme ad altri religiosi, l’esito delle decisive votazioni. "Si mormorava del nome di Prevost - confessa - ma pensavo che i cardinali avrebbero scelto il più noto Parolin." Poi, l’imprevisto.
Un cardinale italiano, uscendo per un momento dalla Cappella Sistina, si avvicina a Silvestrini e gli sussurra: "Auguri!". Una parola che, priva di spiegazioni, accende nel cuore del religioso la consapevolezza: “Padre Prevost stava per diventare Papa.”
A confermare l’intuizione, pochi minuti dopo, un applauso sempre più fragoroso proveniente dall’interno della Sistina. Il nuovo Pontefice aveva accettato.
Il momento solenne ha assunto per Padre Bruno un valore ancora più personale: con Padre Prevost aveva condiviso gli anni della formazione a Roma, presso il Collegio Internazionale Santa Monica. Uno nel diritto canonico, l’altro nella liturgia. Ed è stato proprio Silvestrini a donare al nuovo Papa la cotta che indossava nei primi istanti del suo pontificato, un gesto che assume oggi un valore simbolico e affettuoso.
Durante il rito dell’obbedienza, Silvestrini ha avuto modo di inginocchiarsi davanti al neoeletto Papa, stringerlo in un abbraccio fraterno e ricevere un incarico informale: "Comunica a don Edgar di farlo salire quassù...”" ha detto Leone XIV riferendosi al suo attuale segretario personale, don Edgar Rimaycuna Rosas Becerra.
Il racconto si conclude con una scena familiare e toccante: prima della cena a Casa Santa Marta, Leone XIV entra nel refettorio dei cerimonieri per ringraziare uno a uno coloro che hanno prestato servizio nei giorni del conclave. "Un gesto che dice tutto della sua umanità e del suo stile", commenta Padre Silvestrini.
Con gratitudine e gioia, il custode del Sacrario Apostolico affida a Dio il cammino del nuovo Pontefice e invita a sostenerlo con la preghiera: "Che il Signore accompagni Papa Leone XIV con la luce dello Spirito. E che noi, suoi fratelli nell’Ordine e amici nel cuore, possiamo continuare a sostenerlo".
Ha già varcato i confini italiani l'impresa di Tonino Pieroni, l'autista della Contram protagonista di "Da Camerino a Capo Nord", partito in bicicletta lo scorso 5 maggio verso il punto più a nord della Norvegia e d’Europa: un percorso di oltre 4000 chilometri da coprire in circa 25 giorni. L’iniziativa, promossa dall'Amministrazione comunale di Camerino del sindaco Roberto Lucarelli, dalla Proloco di Camerino presieduta da Delfina Benedetti, e con il patrocinio del Consiglio regionale – Assemblea legislativa delle Marche grazie al prezioso sostegno del vice presidente Gianluca Pasqui, ha lo scopo di promuovere Camerino e le Marche nei Paesi europei che attraverserà.
Accompagnato dal capo delegazione Marco Moscatelli, alla guida del camper di supporto, Pieroni ha varcato giovedì il confine tra Italia ed Austria, passando dal Friuli, e si appresta a sconfinare in Germania oggi. Un ritmo altissimo quello del ciclista, nonostante i capricci del tempo e lunghe pedalate sotto pioggia e freddo, attraversando le Alpi. Ora, tornato anche un po' di sole, Pieroni attraverserà praticamente in lunghezza tutta la Germania, per poi arrivare in Danimarca dove ci sarà una bellissima sorpresa. A supporto del team in questa fase c'è anche Lorenzo Stura, responsabile della logistica.
"Finora è andato tutto abbastanza bene - dice Tonino Pieroni durante una pausa della sua impresa in bicicletta - c'è stato qualche piccolo imprevisto, ma d’altra parte lo avevamo considerato, abbiamo avuto il clima non sempre dalla nostra parte. Sono arrivato al confine con l'Austria insieme al mio amico Enrico Porfiri. Fisicamente mi sento bene, sto gestendo lo sforzo, visto che ci sono tanti chilometri ancora da fare". Pieroni e il camper al seguito stanno riscuotendo tantissima curiosità da parte di chi li incrocia per strada: "Quando ci fermiamo per scattare foto o altro, la gente si avvicina, vuole sapere dove andiamo e da dove veniamo, vuole conoscere il nostro territorio e scoprire bellezze ed eventi che ospita", conclude il ciclista.
Anche quest'anno Li Matti de Montecò sono stati chiamati e voluti dal mondo della scuola per avvicinare i bambini alle tradizioni del nostro passato. Il progetto didattico, dal nome "Giochiamo e balliamo insieme con musica, allegria e tradizione" rispetto alle similari iniziative di questi anni, è stato leggermente rivisitato dal gruppo folk montecosarese. Sì perchè questa volta Li Matti de Montecò sono stati protagonisti negli istituti del territorio che ospitano i più piccoli d'età, cioè le scuole dell'infanzia di Porto Potenza e Sant'Elpidio a Mare.
D'altra parte il progetto è versatile e quindi adattabile. Come obiettivo si pone quello di diffondere, riscoprire e valorizzare la tradizione musicale popolare marchigiana attraverso l'insegnamento di giochi, canti e balli popolari (in primis il saltarello). Durante le lezioni vengono spiegati l’origine e le tecniche delle danze tradizionali della nostra zona, gli abiti e i costumi, gli strumenti musicali utilizzati e le abitudini passate.
Queste "lezioni" insolite, con musiche suonate dal vivo, consentono di creare un clima giocoso fondamentale per l'apprendimento e inoltre favoriscono la scoperta delle danze tradizionali come occasione di festa. Fanno sviluppare il senso ritmico e, cosa da non sottovalutare di questi tempi, migliorano la coordinazione motorio.
Soddisfatto il presidente de Li Matti de Montecò, Claudio Scocco: "Questo progetto ideato dalle nostre associate Monia Scocco e Miriam Marzetti, promuove i giochi popolari nelle scuole dell'infanzia ed ha un'importanza educativa, sociale e culturale. Introdurre e valorizzare i giochi popolari nelle scuole dell’infanzia infatti ci dà la possibilità di fornire ai bambini strumenti di crescita completi, che coinvolgono corpo, mente e relazioni, oltre a mantenere viva la memoria collettiva dei nostri nonni. In quest'epoca in cui si utilizzano precocemente dispositivi digitali, i giochi popolari offrono un’alternativa relazionale che contrasta la sedentarietà e l’isolamento. Siamo contenti che le insegnanti apprezzano i nostri progetti e ci scelgono ogni anno".
Un incontro fatto di parole e sapori ha celebrato il legame tra Pont-Audemer, in Normandia, e Loro Piceno, nel cuore delle Marche. In occasione dell’apertura della mostra Respirando fotogrammi di Giuseppe Dell’Orso – in arte “PeppeCotto” – il sindaco Robertino Paoloni ha visitato la cittadina francese. Il sindaco di Pont-Audemer, Alexie Darmois, è intervenuto in streaming, accompagnato dalla funzionaria comunale Florence Gautier.
La mostra, ospitata nella galleria Théroulde, raccoglie gli scatti di “PeppeCotto” – artista, macellaio, musicista e ambasciatore spontaneo della sua terra. Le fotografie esposte raccontano attimi di vita vissuta tra Francia e Italia, istantanee intime e poetiche che colgono la bellezza dei piccoli gesti quotidiani, il valore degli affetti e il fascino dei luoghi attraversati.
Ma il momento che ha davvero suggellato l’amicizia tra le due comunità è stato il brindisi con il PeppeCotto: un assaggio autentico delle Marche, a base di ciauscolo e vino cotto.
E forse, come le truppe napoleoniche che lasciarono tracce nella cucina del Castello di Loro Piceno, anche questa amicizia è destinata a lasciare un segno.
Appignano è noto anche per essere un borgo dove la qualità della vita è alta e si vive bene e soprattutto a lungo, lo dimostrano anche i recenti festeggiamenti di due conosciute concittadine che hanno raggiunto traguardi straordinari: Nazzarena Cicare’, vedova Prenna, nata il 03/05/1920 che quest’anno ha festeggiato il suo 105° compleanno e Quintilia Braconi, vedova Palanca, nata il 12 Aprile 1924 che ha compiuto 101 anni.
Ad omaggiare le due signore ultracentenarie a nome di tutta la comunità Il sindaco Mariano Calamita e il parroco di Appignano Don Gianluca, durante i festeggiamenti organizzati dai figli, nipoti e pronipoti.
"È un onore per me e per la nostra comunità festeggiare le signore Nazzarena e Quintilia, due donne straordinarie che incarnano il nostro spirito di resilienza e gioia di vivere. – Afferma il sindaco Calamita - La loro longevità è una testimonianza delle virtù del nostro territorio, dove l’aria incontaminata e la buona tavola si fondono per creare un ambiente ideale per vivere a lungo e in salute. A nome dell’Amministrazione comunale e di tutti i cittadini di Appignano auguro a Nazzarena e Quintilia tanti momenti di gioia e serenità”.
Il performer maceratese Francesco Properzi sarà tra i protagonisti della sesta edizione di "Italy Bares", il grande evento nazionale che unisce arte, inclusione e sensibilizzazione. Lo spettacolo, dal titolo "Cliché", andrà in scena sabato 17 maggio alle 20:30 e domenica 18 maggio alle 15:30 al Teatro Repower di Assago.
Dopo aver preso parte all’edizione 2023, "Controcorrente", Properzi torna sul palco milanese come uno dei 15 cantanti ufficiali dello show, che coinvolgerà in tutto oltre 150 performer. Italy Bares è un progetto a favore di Anlaids Lombardia ETS, realizzato con la regia di Mauro Simone e la direzione artistica di Giorgio Camandona, in collaborazione con Compagnia della Rancia e con il supporto di Stage Entertainment.
"Cliché" affronterà in chiave brillante e teatrale il tema della diversità, mettendo al centro la necessità di abbattere stereotipi, creare nuovi linguaggi di comunicazione e promuovere l'inclusione. Insieme a lui sul palco ci saranno Katia Follesa, Angelo Pisani e Paolo Camilli.
Francesco Properzi è da oltre dieci anni una figura eclettica e versatile nel mondo del musical italiano. Protagonista per la Compagnia della Marca in titoli come Salvatore Giuliano, Edda Ciano – Tra cuore e cuore, Life is a Musical e Aprite i vostri occhi, che andrà in scena in unica data marchigiana il 10 maggio a Porto San Giorgio.
Passando per L’ultima Strega (con Valeria Monetti e Cristian Ruiz), Ha calcato inoltre il palco con l’eterno e indimenticabile Manuel Frattini in Sindrome da Musical . Negli ultimi anni interpreta il Principe in Cenerentola e Romeo in Federico e Wanda per la Compagnia della Rancia .
“ClichE’ non è solo spettacolo: è un atto di libertà. È salire su quel palco per dire che ogni persona merita di essere vista, ascoltata e rispettata, senza filtri. Portiamo avanti un messaggio che non riguarda solo la prevenzione, ma anche la cultura dell’inclusione, del coraggio, della consapevolezza. Il rispetto parte da lì: dal diritto di essere se stessi, senza dover chiedere il permesso. Il teatro ci dà voce, e noi la usiamo per raccontare la verità", ha dichiarato Properzi.
La città di San Severino Marche sempre più meta scelta dagli appassionati del cosiddetto “turismo lento”. A piedi o in bicicletta, in tanti stanno approfittando di questo lungo ponte del Primo Maggio, iniziato a dire il vero per alcuni già dal 25 Aprile, per scoprire luoghi di fede, raccolte d’arte, monumenti, antichi castelli o più semplicemente gli incantevoli panorami e paesaggi del territorio settempedano. Il passaggio e la sosta di diversi turisti, di tanti vacanzieri e di numerosi pellegrini in cammino non passa di certo inosservato.
Un bel gruppo di “viandanti in fraternità” dal convento dei Cappuccini di Monterosso al Mare, comune italiano in provincia di La Spezia, ha raggiunto nelle scorse ore il santuario di Colpersito dove è stato accolto da padre Pietro Maranesi. Tutti sono rimasti colpiti da questo luogo di fede e raccoglimento dove si respira un’atmosfera molto intensa. In tutta la regione Marche il convento dei Cappuccini di Castello al Monte rappresenta un caso unico. Non a caso viene citato due volte dalle fonti biografiche più antiche che raccontano in particolare dei luoghi di vita di San Francesco, quali la Vita Prima del 1229 e la Vita Seconda del 1246, entrambe di Tommaso da Celano, e la Leggenda Maggiore di San Bonaventura del 1263.
Il Poverello di Assisi, non un viandante qualunque, legò la sua esistenza al monastero di San Salvatore in Colpersito in due precise occasioni: la conversione del “Re dei versi”, al quale Francesco darà il nome di fra Pacifico (e non è illecito pensare che questi possa avere aiutato il Santo di Assisi nel comporre la melodia del Cantico di frate Sole), e la storia della pecorella salvata dal Santo nelle campagne di Osimo e consegnata alle religiose che abitavano proprio a Colpersito.
Non di meno sono i luoghi di un percorso tracciato più di recente: quello del Cammino dei Forti. Il Primo Maggio un gruppo di ragazzotti umbri è arrivato in città per regalarsi questa insolita “passeggiata” di 120 chilometri in cinque tappe attraverso otto antiche fortezze e fatta in un unico viaggio. Un’esperienza magica attraverso il territorio del Comune di San Severino Marche ma anche delle vicine realtà di Serrapetrona, Castelraimondo, Gagliole e Matelica.
In tanti si sono infine dedicati a una bella escursione in due luoghi meravigliosi: il borgo di Elcito e l’incantevole faggeta di Canfaito, all’interno della Riserva naturale regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito. Un vero paradiso terrestre gestito dall’Unione Montana Potenza Esino Musone meta, soprattutto nei fine settimana, di chi decide di regalarsi giornate di svago in assoluto contatto con la natura e con le bellezze del Creato.
Fervono i preparativi anche a Pioraco, tra 15 giorni, sabato 17 maggio, il Giro d’Italia, tingerà di rosa le strade del piccolo gioiello dell’entroterra maceratese. Una vetrina internazionale che porterà anche una maxi promozione di questo territorio, ferito dal sisma che ha colpito il centro Italia nel 2016.
Domani (sabato 3 maggio), alle ore 17.30, è in programma presso il Lanciano Forum di Castelraimondo la presentazione dell’ottava tappa del Giro d’Italia. Il paese della carta dunque sarà tra i protagonisti dell’ottava tappa della prestigiosa corsa ciclistica, per l’occasione, sono stati realizzati dei segnalibri con carta fatta a mano, i quali verranno regalati come omaggio alle maggiori autorità presenti che hanno contribuito alla realizzazione del Giro d’Italia.
Una splendida ed originale idea nata su iniziativa del Comune di Pioraco, come un ricordo in grado di rappresentare nel miglior modo il paese. Claudio Monteverde è colui che si è adoperato per la creazione di questi segnalibri: "Sono il frutto di un procedimento artigianale rimasto invariato dagli inizi del 1800, sono fatti con carta al 100% in cotone. Sono prodotti con una macchina in tondo (detta anche macchina Fourdrinier cilindrica), si tratta di un processo che mantiene una forte componente artigianale assimilabile al processo fatto a mano utilizzato specialmente per le carte pregiate".
Monteverde ha poi illustrato i passaggi principali che si fanno con la macchina in tondo: "In primis c’è la preparazione, con fibre naturali (cotone, lino, ecc.), esse vengono sminuzzate e mescolate in acqua. In seguito, si passa alla formazione; un cilindro forato ruota in una vasca, raccogliendo sulla rete un sottile strato di fibre. Poi c’è la fase del trasferimento in cui il foglio umido viene staccato dal cilindro e si appoggia su un feltro. Il quarto passaggio prevede la pressatura, i fogli passano tra rulli per l’eliminazione dell’acqua, in seguito si passa all’essiccazione, ovvero ad un’asciugatura lenta o tramite cilindri caldi, ed infine alla finitura, si tratta di un'eventuale lisciatura, taglio e collatura".
A Palazzo, località di Esanatoglia, è nata una splendida realtà, si tratta di "Venilà cucina dialettale", un progetto di ristorazione con al centro i ragazzi speciali. Taglio del nastro per il ristoro di comunità proprio giovedì 1 maggio, in occasione della Festa del Lavoro.
Una realtà nata dall'impegno dell’associazione "Lulù e il Paese del Sorriso" e dall’amministrazione comunale di Esanatoglia. Un ristoro in cui, i giovani con disabilità, gestiranno in autonomia una vera attività, dove lavoreranno da dipendenti per diventare indipendenti. "Venilà" è inoltre uno spazio sostenibile, le attrezzature e gli arredi infatti, sono stati realizzati con materiali di recupero del territorio grazie ad una raccolta fondi fatta sulla piattaforma "Produzioni dal Basso" e al contributo generoso di chi ha creduto in questo progetto.
Grande soddisfazione da parte del sindaco della città di Matelica e presidente dell'Unione Montana Potenza Esino Musone, Denis Cingolani: "Siamo molto felici di essere come Unione Montana partner di questo nuovo laboratorio aperto ieri nella bellissima location del castello Malcavalca. Esso è la sommatoria di tanti interventi che sono iniziati dopo il sisma del 1997, finalmente è stato riportato alla luce questo monumento storico del Comune di Esanatoglia".
"Il progetto ha una valenza ampiamente sociale e territoriale - ha aggiunto Cingolani - non è esclusivamente per il comune di Esanatoglia ma per tutti i comuni facenti parte dell’Unione Montana e non, in quanto la progettualità messa in campo ha una rilevanza davvero importante da un punto di vista di inclusione sociale. Dare la possibilità a questi ragazzi di potersi autogestire ed essere anche indipendenti economicamente è veramente un passo in avanti rispetto a tutte le altre politiche sociali che sono state fatte negli anni".
"Ringraziamo Adua Rossi, la presidente dell’associazione “Lulù e il Paese del Sorriso” che è stata l’autrice di questo bellissimo progetto, e Luigino Bartocci, sindaco di Esanatoglia, per aver permesso la realizzazione del tutto all’interno di questa magnifica struttura che porterà sicuramente un lustro ad Esanatoglia e a tutto il territorio", conclude Cingolani.
Anche il sindaco del comune di Castelraimondo Patrizio Leonelli si dichiara molto soddisfatto di questa nuova realtà: "Ieri pomeriggio ho partecipato alla seconda fase dell'inaugurazione, è un bellissimo recupero del castello di Malcavalca, poi sono entusiasta dell'utilizzo che ne faranno. A nome dell’amministrazione comunale e della cittadinanza faccio i migliori auguri per quello che stanno realizzando per i ragazzi che sono stati meno fortunati di noi, ma che come ha detto il sindaco di Esanatoglia Luigino, sono sicuramente migliori di noi se gli diamo le possibilità di dimostrarlo".
Un primo maggio da sogno a Pioraco che ricorda tanto il Ferragosto tra il lungofiume, i sentieri ed il museo a cui fare visita, è stato lo stesso sindaco Matteo Cicconi a sottolinearlo: “Un primo maggio davvero full, sembrava il Ferragosto”.
La “Piccola Svizzera delle Marche” è stata presa d’assalto da tantissimi turisti che hanno deciso di trascorrere la festa dei lavoratori godendosi qualche ora di riposo con amici o in coppia. Un’immensa soddisfazione ieri ha travolto il sindaco di Pioraco Cicconi: «Massimo successo, in tutta la mia vita non ho mai visto un primo maggio così pieno di gente. Questo ci fa veramente onore per i tanti sforzi che facciamo per tenere alto il nome di Pioraco. Grazie a tutti coloro che hanno scelto ancora una volta il nostro paese per trascorrere una giornata in compagnia ed in relax all’aria aperta”.
Il primo cittadino di Pioraco ha dettato la linea per i mesi a seguire: “Noi ci impegneremo sempre di più per migliorare servizi ed infrastrutture, tutto è andato molto bene, tanta tanta gente inaspettata. È stata anche una bella boccata d’ossigeno per tutte le attività commerciali di Pioraco e del territorio, che sia dunque tutto ciò di auspicio per partire alla grande anche con la stagione estiva 2025. ‘Pioraco beach’ ha quindi scaldato i motori e si è messo ai nastri di partenza”.
Un secolo di vita tra le colline di Serrapetrona. È qui, nella sua terra, che il 27 aprile scorso Enrica Marchetti, conosciuta affettuosamente da tutti come Righetta, ha raggiunto il traguardo dei 100 anni. Un secolo di vita trascorso nel cuore dell’entroterra maceratese, precisamente a Savignano, frazione di Caccamo di Serrapetrona, dove è nata e dove ha sempre vissuto, portando avanti con orgoglio le tradizioni e i valori della sua terra. Righetta è l’ultima in vita di cinque sorelle: nel 1961 ha sposato Marino Boncagni, con cui ha condiviso la vita fino al 2008, quando lui è venuto a mancare. La sua storia personale si intreccia con quella del territorio: anche dopo il terremoto del 2016, che l’ha costretta a lasciare la sua abitazione danneggiata dal sisma, non ha voluto allontanarsi dalla sua terra.
Oggi vive nelle Sae di Caccamo, insieme all’amato figlio Luigino, continuando a essere parte attiva della comunità che tanto ama. Sempre stimata per la sua onestà, la sua sincerità e l’irresistibile simpatia, Enrica è stata ed è un punto di riferimento per tutti: con la battuta sempre pronta e la porta di casa sempre aperta, ha accolto per decenni amici, vicini e chiunque avesse bisogno di un sorriso o di un aiuto. La sua presenza ha contribuito a rendere Savignano un luogo speciale, dove l’umanità e la solidarietà non sono solo parole, ma stile uno di vita.
La festa per il suo centesimo compleanno è stata una vera e propria manifestazione d’affetto: gli amici, i parenti e gli abitanti di Savignano si sono radunati a Caccamo per farle una sorpresa, celebrando insieme a lei questo importante traguardo. Anche il sindaco Silvia Pinzi e la giunta comunale hanno partecipato, portando una targa con un messaggio speciale a nome di tutta la cittadinanza di Serrapetrona: “In questa giornata ti auguriamo di accendere le 100 candeline non solo per celebrare la tua vita, ma anche per riconoscere la luce che hai portato in quella dei tuoi familiari e della comunità: tanti auguri Enrica!”
La storia di Enrica Marchetti è la testimonianza viva di come l’ambiente, lo stile di vita e il legame con le proprie radici siano ingredienti fondamentali per una vita lunga e felice. Vivere nei piccoli borghi dell’entroterra, immersi nell’aria buona, circondati da buon cibo e tradizioni autentiche, rappresenta un patrimonio prezioso, non solo culturale ma anche di benessere. Righetta ne è la prova più bella: cent’anni di vita, di affetti e di comunità.
Una giornata speciale per la comunità di Tolentino, che ha celebrato con gioia il centesimo compleanno della signora Ida Pierluigi. A rendere ancora più significativo questo importante traguardo, la visita del sindaco Mauro Sclavi, che ha voluto portare personalmente gli auguri della città e dell'amministrazione comunale alla nuova "Nonnina" di Tolentino.
Un compleanno che diventa così una festa per tutta Tolentino, nel segno dell’affetto, della gratitudine e della celebrazione della vita.
Per Cesare Cremonini è davvero “logico” scegliere proprio Castelfidardo, la città riconosciuta come la capitale mondiale della fisarmonica, per ritirare lo strumento ufficiale del suo CremoniniLIVE25. Accompagnato dal maestro Salvatore Cauteruccio, il cantautore bolognese si è immerso nell’eccellenza artigiana di BB Accordions, dove ha potuto ammirare e infine abbracciare l’opera che porterà in scena negli stadi di tutta Italia.
“Oggi sono stato nelle bellissime Marche a Castelfidardo, dagli amici di BB Accordions per ritirare la fisarmonica ufficiale di CremoniniLIVE25”, scrive Cremonini su Instagram. “È un sogno quello di portare questo strumento incredibile, spesso sottovalutato, per suonarlo davanti al grande pubblico negli stadi di tutta Italia! Come merita”.
Cremonini ha ringraziato Andrea e Salvatore di BB Accordions per “questa vera opera d’arte", per poi spostarsi sulla riviera del Conero per un pranzo a Numana da Il Cucale.
Con questo gesto, Cremonini unisce il suo talento pop alla tradizione artigiana di Castelfidardo, pronto a far risuonare il “suono delle Marche” nei palcoscenici di tutta Italia
Una storia che nasce dalla passione e dall’amore per gli animali, quella di HobbyZoo, realtà fondata da Maurizio Rossi oltre trent'anni fa e oggi gestita insieme al figlio Marco. "Questa attività è nata grazie alla passione di mio padre. Ancora dovevo nascere e aveva già iniziato con l’esperienza con gli animali", racconta Marco. Un’eredità di cura e dedizione che è cresciuta nel tempo, trasformandosi in una struttura capace di ospitare una varietà sorprendente di specie.
Nel corso degli anni, HobbyZoo si è evoluto non solo dal punto di vista strutturale, ma anche nell'ampiezza degli animali accolti. Dagli anatidi ai polli, dai fagiani a cani, gatti, uccelli e pappagalli: la biodiversità è il cuore pulsante di questo luogo speciale. Tra le curiosità più affascinanti ci sono gli emù, degli struzzi australiani, presenze rare che rendono ancora più unico il contesto. "Abbiamo anche le cicogne e la gru manciuriana", aggiunge Marco, sottolineando la varietà che incanta adulti e bambini.
Gestire HobbyZoo, però, non è un compito semplice. "È un lavoro molto impegnativo perché gli animali non possono essere lasciati soli neanche per un giorno", spiega. Ogni specie ha esigenze alimentari specifiche e viene seguita da veterinari esperti. "Ci impegna su sette giorni su sette e 365 giorni l’anno. Lo facciamo per passione", precisa Marco.
E infatti, molti degli animali presenti non sono destinati alla vendita o a scopi commerciali, ma sono ospitati semplicemente per il piacere di vivere circondati dalla loro bellezza.
Inoltre, il gruppo di HobbyZoo sta lavorando a un nuovo progetto: le visite guidate. "Chiunque, comunque, può già venire a vedere questi animali qui a HobbyZoo", conclude Marco, aprendo le porte di questo piccolo grande mondo a chiunque desideri avvicinarsi alla meraviglia della natura.
Una vita intera insieme, mano nella mano. Oggi Ferdinando ed Elena, due maceratesi doc – lui originario de "lu Palazzacciu" e lei di Ficana – festeggiano 60 anni di matrimonio, un traguardo raro e prezioso, proprio come il diamante che simboleggia questa importante ricorrenza.
Il loro amore è stato ed è ancora oggi una storia straordinaria di dedizione, sostegno reciproco e profondo affetto familiare. Ferdinando ed Elena rappresentano un esempio autentico di unione solida e duratura, capace di superare il tempo e le sfide della vita.
A celebrare questo giorno speciale, le figlie Paola e Simona, che con grande emozione dedicano ai genitori un messaggio denso di affetto: "Il vostro amore è la nostra storia più bella. Siete per noi un esempio di amore vero, di sostegno reciproco e di una famiglia unita. Auguri di cuore per le vostre nozze di diamante! Che questo giorno speciale sia solo l'inizio di tanti altri anni felici insieme. Vi vogliamo un mondo di bene!"
Una festa che profuma di gratitudine, memoria e speranza, nel segno di una storia familiare che continua a essere fonte di ispirazione per tutti.