Infermiera e pittrice autodidatta, Fiorella Meo ha trasformato il suo sguardo in un ponte tra due mondi apparentemente lontani: la medicina e l’arte. Il suo percorso creativo nasce da un’esperienza lontano da casa, in Lombardia, durante gli anni in cui lavorava a Cuasso al Monte, come infermiera ospedaliera.
Immersa nella natura del Lago Maggiore e distante dalle sue amate montagne di San Ginesio, ha trovato nella pittura un modo per rimanere connessa ai suoi affetti e al paesaggio interiore. Con oltre 50 quadri realizzati, Fiorella racconta con i colori ciò che ha vissuto: il distacco, il ritorno, il terremoto, la pandemia. E con uno sguardo sempre attento – lo stesso che allena ogni giorno nel suo lavoro nel reparto oculistica dell’Ospedale di Macerata – propone oggi una visione che unisce arte e territorio, tradizione e futuro.
Fiorella, quando hai iniziato a dipingere e perché?
Ho iniziato a dipingere quando lavoravo in Lombardia in un ospedale a Cuasso al Monte. Ero lontana da casa, dai miei affetti, dal paesaggio che avevo nel cuore. Lì mi sono trovata immersa in un ambiente completamente diverso: il Lago Maggiore, il vento, la luce che cambiava colore in continuazione.Guardare quella natura mi ha spinta a prendere in mano carta e colori. Disegnavo quello che vedevo, prima in modo molto semplice. Era un modo per tenermi ancorata a qualcosa di bello. Sono partita da autodidatta, e pian piano la pittura è diventata una parte di me.
Quando sei tornata sei entrata in oculistica. C’è un legame con l’arte?
Sembra un passaggio strano, ma per me è stato molto naturale. La pittura mi ha allenato a osservare: luci, ombre, dettagli. È un esercizio continuo di attenzione visiva e sensibilità. Quando ho iniziato a lavorare in oculistica con il dottor Vincenzo Ramovecchi, ho ritrovato lo stesso sguardo, ma con un obiettivo diverso: non più creare, ma proteggere e curare la vista.Credo che il senso della vista sia uno dei più preziosi. È grazie agli occhi che possiamo vedere la bellezza. E curarli è come custodire il nostro modo di stare al mondo.
In un secondo momento hai deciso di affinare la tecnica: hai frequentato un corso con Giorgio Ciommei. Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Quel corso è stato fondamentale. Giorgio Ciommei, che purtroppo ora non c'è più, mi ha aiutato a comprendere come dare forma più precisa alle emozioni. Non si trattava solo di tecnica: era uno sguardo nuovo, più profondo, sul paesaggio.Ho imparato a dipingere in modo più consapevole. È lì che è nato il mio desiderio di raccontare anche i paesaggi interiori, non solo quelli reali.
Hai vissuto anche momenti complessi, come il terremoto e la pandemia. Come hanno influenzato la tua pittura?
Il terremoto mi ha lasciato un vuoto. Ho vissuto in pieno quei momenti durissimi. Mi sono dovuta allontanare di nuovo, andando a vivere al mare. È stato un altro distacco, anche emotivo, dalle montagne.Durante la pandemia, la pittura è diventata una vera e propria forma di terapia. È stata la mia medicina per l’anima. In quel periodo ho collaborato anche con una nota farmacia del territorio. Lì ho capito quanto la pittura potesse servire come antistress. Era un gesto semplice, ma profondo. Mi ha aiutata a rielaborare, a sentirmi ancora parte di qualcosa. I colori mi hanno fatto compagnia.
Hai un sogno o un progetto che vorresti realizzare per il futuro?
Sì, mi piacerebbe dare vita a una rassegna culturale nei borghi dei Monti Azzurri, dedicata agli artisti autodidatti del territorio. Ce ne sono tanti, silenziosi, nascosti, ma con tanto da dire.La rassegna potrebbe chiamarsi “La montagna si colora”: un’occasione per far vivere i borghi con mostre, ma anche con laboratori di pittura all’aperto, per permettere a chiunque di dipingere nei luoghi più belli delle nostre montagne.Con il supporto dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, sarebbe bello creare un’iniziativa che unisca arte, natura e comunità. Perché il paesaggio non è solo qualcosa da guardare: è qualcosa da sentire, da interpretare, da vivere con il cuore e con i colori.
Anche quest’anno il gruppo “Andamento Lento” di Casette Verdini ha rimesso lo zaino in spalla per vivere un’esperienza che, dal tempo della pandemia, è diventata una tradizione irrinunciabile. Michele Smorlesi, Giancarlo Tardella, Giuseppe Acciaresi, Fabrizio Zamponi, Oreste Antongirolami, Giordano Roganti e Luigi Chiacchiarini sono ripartiti questa mattina da Tolentino, ancora una volta accompagnati da due fedeli compagni d’avventura: gli asinelli Totò e Gnocco.
Il cammino li porterà fino a Norcia, attraversando a passo lento i paesaggi dell’entroterra marchigiano e umbro. Dopo una prima sosta prevista a Pieve Bovigliana, il gruppo proseguirà con arrivo a Visso nella serata di domani, per poi concludere l’itinerario domenica 8 giugno nella città di San Benedetto. Come sempre, la partenza è avvenuta sotto il segno della spiritualità e della condivisione, con la benedizione di San Nicola, patrono di Tolentino, a dare simbolicamente il via al pellegrinaggio.
Con spirito di avventura e il sorriso di chi sa apprezzare le cose autentiche, i sette amici affrontano ogni tappa con entusiasmo e gratitudine. Buon cammino, quindi, a chi sa che la meta è importante, ma il vero tesoro è il viaggio stesso.
Camerino e le Marche ancora protagoniste in Europa grazie all’impresa di Tonino Pieroni: il ciclista arrivato in bici a Capo Nord ricevuto oggi all’Ambasciata italiana a Stoccolma.
Un’altra importante vetrina per la Città di Camerino e per le Marche. Tonino Pieroni, l'autista della Contram protagonista di "Da Camerino a Capo Nord", partito in bicicletta il 5 maggio verso il punto più a nord della Norvegia e d’Europa e giunto a destinazione sabato scorso, è stato ricevuto oggi presso l’Ambasciata d’Italia a Stoccolma, in Svezia, dall’Ambasciatore in persona, Michele Pala. Una visita che fa il bis a quella già effettuata all’Ambasciata italiana a Copenaghen, in Danimarca, dove era stato presente anche il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli.
Ad accompagnare oggi in Ambasciata a Stoccolma Tonino Pieroni, il capo delegazione dell’impresa Marco Moscatelli e il responsabile logistica Lorenzo Stura, fedeli compagni di viaggio del ciclista, capace di portare a termine in meno di un mese una vera e propria impresa, tra neve, gelo ed intemperie. Una vera e propria impresa con l’obiettivo di promuovere Camerino e le Marche nei Paesi europei attraversati, sostenuta dall'Amministrazione comunale di Camerino del sindaco Roberto Lucarelli, dalla Proloco di Camerino presieduta da Delfina Benedetti, e con il patrocinio del Consiglio regionale - Assemblea legislativa delle Marche, grazie al prezioso sostegno del vice presidente Gianluca Pasqui. L’incontro odierno è stata anche l’occasione per scattare alcune foto e consegnare alcuni omaggi legati al territorio all’Ambasciatore italiano in Svezia, tra cui anche un prodotto tipico come “La Pasta di Camerino”.
“Grazie all’Ambasciatore Michele Pala per l’ospitalità – dichiara il sindaco Roberto Lucarelli – e per aver ricevuto a Stoccolma il nostro Tonino Pieroni insieme alla delegazione che, con l’impresa da Camerino a Capo Nord, ha promosso in diversi Paesi europei la Città e la regione Marche. Un altro momento istituzionale importante per il nostro territorio, il grazie va quindi anche al vice presidente del Consiglio regionale, Gianluca Pasqui, per il patrocinio all'iniziativa, e alla Proloco Camerino. Un ringraziamento ancora a Sua Eccellenza per il benvenuto che ha dato oggi alla Città di Camerino e alle Marche, e complimenti nuovamente a Tonino Pieroni per aver portato a termine un’impresa assolutamente eccezionale”.
"Avanti un altro!" cerca concorrenti, casting aperti ad Ascoli Piceno mercoledì 25 giugno. Il celebre quiz televisivo di di Canale 5, condotto da Paolo Bonolis con la partecipazione di Luca Laurenti, è pronto a selezionare nuovi partecipanti. L'unico requisito per partecipare è quello di essere maggiorenni.
Per partecipare al casting è possibile: inviare una email ad avantiunaltro@sdl2005.it con i propri dati anagrafici, il proprio recapito telefonico e una fotografia (inclusa la seguente dichiarazione liberatoria: "Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi dell’art. 13 del Regolamento Europeo 679/2016, così come da informativa Privacy presente sul sito www.sdl.tv"); compilare l’apposito form sul sito www.sdl.tv oppure lasciare un messaggio in segreteria telefonica allo 06/62286900.
La grande impresa di Tonino Pieroni si è conclusa con successo: dopo oltre 4000 chilometri e 26 giorni di pedalata l'autista della Contram, protagonista di "Da Camerino a Capo Nord", ha raggiunto oggi il punto più a nord della Norvegia e d’Europa. Davvero un’avventura unica e incredibile, portata a termine prima tra sole e pioggia e poi tra ghiaccio, neve, freddo e vento nella parte finale.
Grande la soddisfazione di Pieroni, partito lo scorso 5 maggio per l’impresa promossa dall'Amministrazione comunale di Camerino del sindaco Roberto Lucarelli, dalla Proloco di Camerino presieduta da Delfina Benedetti, e con il patrocinio del Consiglio regionale – Assemblea legislativa delle Marche grazie al prezioso sostegno del vice presidente Gianluca Pasqui.
Pienamente centrato l’obiettivo di promuovere Camerino e le Marche nei Paesi europei attraversati: il nome e l’immagine della città e della regione sono stati protagonisti per giorni lungo le strade di Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia, suscitando interesse e stupore nelle persone incontrate durante il viaggio. Tra le tappe da ricordare, la visita del sindaco di Camerino Roberto Lucarelli a Copenaghen, ricevuto insieme a Pieroni presso l’Ambasciata d’Italia a Copenaghen, dall’Ambasciatore Stefania Rosini in persona. E il prossimo 3 giugno Pieroni sarà ricevuto invece presso l’Ambascista d’Italia a Stoccolma, in Svezia.
Tonino Pieroni è stato accompagnato nel lungo viaggio dal prezioso supporto del capo delegazione Marco Moscatelli, alla guida del camper al seguito del ciclista, insieme a Lorenzo Stura, responsabile della logistica. Nella tappa finale di oggi, per accompagnare Pieroni negli ultimi chilometri in bici, è volato in Norvegia anche il presidente Contram e CUS Camerino, Stefano Belardinelli.
"Finalmente ce l'ho fatta, un'emozione grandissima - dice Tonino Pieroni appena arrivato a Capo Nord - questo traguardo mi ripaga molte fatiche che ho fatto. Dedico l’impresa a tutte persone care della mia vita, a tutti i familiari, gli amici, a tutti quelli che mi hanno sostenuto, che hanno creduto in me. Devo ringraziare chi mi ha sostenuto: il Comune di Camerino, la Proloco Camerino, l'Assemblea legislativa delle Marche, che mi hanno dato la possibilità di realizzare questa mia avventura. Questo viaggio è stato un motivo per promuovere il nostro territorio, Camerino, l’entroterra e le Marche in giro per tutta l'Europa, anche questo per me è stato un motivo di soddisfazione”.
"Grazie a Tonino Pieroni che con impegno, tenacia e forza è arrivato oggi a Capo Nord in bicicletta, dopo oltre 4000 chilometri - dice il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli - Un viaggio iniziato con lo scopo di promuovere la Città, il territorio. Oggi si conclude un’impresa che è stato anche molto rappresentativa, quindi veramente un obiettivo centrato grazie alla forza di volontà di Tonino e grazie anche a quello che poi si è rilevato un momento istituzionale di rapporti e nuove opportunità e strategie per Camerino, grazie all’incontro avuto con l’Ambasciatore italiano a Copenaghen e a quello, che ci sarà tra pochi giorni, con l’Ambasciatore italiano della Svezia. Un momento per raccontare Camerino e le Marche lungo oltre 4000 chilometri".
"Il ciclismo in questo fine settimana sta raggiungendo per la città di Camerino obiettivi importanti: il primo traguardo lo abbiamo tagliato con il nostro amico Tonino Pieroni e il secondo lo taglieremo in queste ore con il termine del Giro d'Italia con il nostro concittadino, il mitico Giulio Pellizzari, che ci sta regalando grandi emozioni in tutte le tappe, quindi come abbiamo fatto il tifo per Tonino, continuiamo a farlo anche per il nostro Giulio Pellizzari. Ringrazio poi anche tutto lo staff e tutta l'assistenza tecnica data da Marco Moscatelli e Lorenzo Stura. In ultimo, l'arrivo del presidente Contram Stefano Belardinelli in sella alla bicicletta a Capo Nord, sicuramente certifica ancora di più quanto le istituzioni sono state impegnate in questa avventura straordinaria", conclude Lucarelli.
Un inferno dantesco dove il diavolo aleggia, ma non appare: è questo lo scenario ideato dal regista e filmmaker potentino Gianluca Grandinetti per il video di presentazione della prima maglia ufficiale del Milan destinata alla stagione calcistica 2025/2026. Il kit gara home, realizzato da Puma, è stato lanciato nei giorni scorsi con la proiezione delle immagini firmate da Grandinetti allo stadio di San Siro. “Il video è stato interamente girato in studio. – spiega il regista – Ho giocato molto con gli effetti speciali. È stato un lavoro lungo e complesso, che mi ha dato grandi soddisfazioni. Ringrazio la produzione NSS Factory e tutti coloro che hanno lavorato al mio fianco”. Un’esperienza sportiva che arriva dopo quella dello scorso anno, in cui Grandinetti aveva filmato il lancio del kit gara away rossonero e che si va ad aggiungere alla realizzazione, sempre per PUMA, dello spot di presentazione delle tute dei piloti Ferrari.
“Collaborazioni prestigiose che mi fanno viaggiare molto. Ho preso 88 aerei solo nell’ultimo anno. Nonostante questo il legame con le mie radici è profondissimo”. Nativo di Potenza Picena, Gianluca Grandinetti ha recentemente realizzato lo spot ufficiale della Regione Marche, prodotto da Multivideo, con Gianmarco Tamberi come testimonal. Previste proprio in questi giorni le riprese per la realizzazione della versione estiva: “Ho cercato di raccontare questa terra attraverso gli occhi dei marchigiani. Un popolo di lavoratori silenziosi che non vive per l’applauso, ma che, con passione e semplicità, riesce a raggiungere traguardi straordinari. Una filosofia di vita in cui mi riconosco molto e che mi trovo a mettere in pratica quotidianamente nel mio lavoro”.
Tra i progetti per il futuro, c’è la volontà di creare qualcosa che lo riporti più spesso a casa: “Qui torno sempre volentieri. Per questo ho deciso di dare forma a questo mio legame, pianificando l’apertura di uno studio tutto mio. Un collettivo di filmmaker, con base anche nelle Marche, che possa consentire a giovani appassionati di fare esperienze in questo settore, con una porta aperta verso il mondo e una finestra che si affaccia sulle nostre meravigliose colline”.
Martedì 3 giugno, alle ore 21:10 circa, Civitanova sarà protagonista nella trasmissione "Input – Appunti di Viaggio di Una gita fuoriporta" grazie alla Giornata dell’Europa che si è celebrata lo scorso 9 maggio. Una ricorrenza importante, vissuta con entusiasmo e partecipazione grazie al coinvolgimento attivo degli Istituti d’Istruzione Superiore del territorio, che si sono messi in gioco attraverso laboratori, confronti, attività creative e testimonianze dal vivo.
Il servizio sarà visibile su Sky canale 222, digitale terrestre (canali 60 e 259 HbbTV), live streaming su bikechannel.it e on demand su unagitafuoriporta.it. Il viaggio si snoda tra i luoghi simbolo di Civitanova - dal borgo di Civitanova Alta al porto, passando per le scuole - e dà voce ai protagonisti di un’iniziativa fortemente voluta dal comune di Civitanova Marche – Assessorato alle Politiche Comunitarie e dal Centro Eurodesk Civitanova, in collaborazione con il Centro Europe Direct Unione Montana Marca di Camerino, Fondazione Itinera e numerosi partner istituzionali. T
ra i momenti più significativi della giornata, il debate tra gli studenti, le testimonianze Erasmus e un talk dedicato al tema della guerra, che ha acceso riflessioni profonde sull’importanza dell’educazione alla pace.
Il giornalista David Romano, conduttore del format, ha così commentato: "Civitanova Marche non è solo una destinazione turistica: è un simbolo vivo di ciò che l’Europa può essere, quando a costruirla sono i giovani, attraverso partecipazione, dialogo e impegno. Una narrazione delicata che intreccia emozioni e prospettive di una comunità proiettata verso il domani".
Hanno partecipato: Fabrizio Ciarapica (sindaco di Civitanova Marche); Claudio Morresi (vicesindaco di Civitanova Marche); Valentina Secondini (ED Manager Europe Direct Unione Montana Marca di Camerino); Melissa Tomassini (responsabile Eurodesk Civitanova Marche).
Oltre 2mila studenti da tutta Italia si sono sfidati al Palazzetto dello Sport "E. Triccoli" di Jesi per diventare veri "Eroi della Terra". Una giornata all'insegna dell'educazione ambientale e del gioco di squadra.
Il cuore pulsante della manifestazione è stato il grande quiz interattivo del progetto educativo "Gormiti - The New Era Game", promosso da Grotte di Frasassi, simbolo di bellezza naturale e impegno per l'ambiente, in collaborazione con Rainbow spa.
Le classi finaliste delle scuole primarie si sono distinte per preparazione, impegno e grande spirito di collaborazione: a salire sul gradino più alto del podio è stata la classe 5 A - "B.Ciari" dell'Istituto Comprensivo Perugia 7 di Perugia seguita dalla classe 5 A dell'Istituto Comprensivo "M. T. Cicerone" di Fontana Liri (FR) e dalla classe 4 A dell'Istituto Comprensivo di Palmanova (UD) che ha conquistato la medaglia di bronzo.
Campione nazionale della categoria scuole secondarie di I grado è stata la classe 2 A dell'Istituto Comprensivo Sanremo Ponente - plesso Ospedaletti di Sanremo, mentre la classe 2 B dell'istituto Comprensivo "Macerata Feltria - R. Sanzio" plesso di Mercatino Conca (PU) e la classe 2 D dell'istituto Comprensivo Badaloni di Recanati si sono distinte rispettivamente al secondo e terzo posto.
Si tratta, osservano le Grotte di Frasassi e Rainbow, di un "innovativo progetto di gamification ad alto contenuto valoriale per l'educazione ambientale che ha trasformato in un gioco l'apprendimento dei valori della salvaguardia della natura, attraverso lo studio di uno dei siti turistici più tutelati e conservati del mondo: le Grotte di Frasassi, Capitale del turismo scolastico di qualità, da sempre in prima linea nella sensibilizzazione della sostenibilità ambientale".
In una giornata dai ritmi concitati e passi svelti sul selciato caldo delle vie di Roma, ci siamo concessi una pausa mangereccia nel cuore del quartiere Prati, davanti a un’insegna che promette romanità senza compromessi: Hostaria Dino e Tony.
Sembra quasi che il tempo si pieghi, all'ingresso. Fuori il traffico incalza, ma qui dentro l’orologio batte il ritmo antico di una cucina che sa di casa, di festa in famiglia. L’aria è già un profumo e le puliture dei carciofi romaneschi fuori dal locale sono un preludio fragrante a un banchetto che sollazzerà i nostri palati e le nostre pance, consci del piacevole “abbiocco” cui andremo incontro.
All’interno, le pareti raccontano la storia di una famiglia; tra tutte le immagini che ci circondano, una attira subito la nostra attenzione. Due bambini, in bianco e nero, in piedi fianco a fianco. “Quella è la nostra prima foto insieme, a Pescara del Tronto, eravamo piccoli”, ci dicono Dino e Tony con un sorriso che scava la memoria. Poi, il dovere e la clientela chiamano i fratelli al “fuoco sacro” dei fornelli e ad accoglierci, con grane simpatia e gentilezza, e a raccontarci la storia di questo locale è la figlia di Dino, Rossella: “Era il 28 settembre del 1992: avevo quasi sei anni quando hanno aperto questa attività, con tante difficoltà, ma con una passione che non ha mai vacillato”.
E quella passione, oggi, la ritroviamo in ogni gesto. In quella cassa piena di carciofi pronti a diventare alla giudia, croccanti come vuole la tradizione. Nei pomodori col riso e patate, che sembrano usciti dalla cucina di una nonna. Nella trippa che profuma d’intingolo vero, e nella coda alla vaccinara che sfida l’appetito con la sua sontuosa consistenza.
Dino e Tony, originari di Tino di Accumoli, tra i Sibillini, il Gran Sasso e Monti della Laga, hanno portato a Roma il sapore della loro terra, amalgamandolo con l’identità fortissima della Capitale. Ne è venuto fuori un tempio della romanità, dove le voci dei clienti si fondono col tintinnio dei piatti, e dove ogni forchettata racconta qualcosa di chi cucina.
Il menù è un canto corale di piatti veraci: il trittico amatriciano con gricia, amatriciana e carbonara; le polpette al sugo come quelle della domenica; d’inverno, le puntarelle condite con quel pizzico d’aglio e acciuga. E poi i dolci, tutti rigorosamente fatti a mano: il tiramisù spolverato con l’amaro del cacao, il crème caramel che si scioglie amenamente in bocca.
Intorno a noi, volti e accenti che raccontano il mondo. New York, Atlanta, Santo Domingo, Chicago, Australia e Spagna. Si mangia, si sorride, ci si rilassa. L’hostaria è piena di ospiti affezionati che chiamano Dino e Tony per nome, e di viaggiatori che scoprono in un boccone quello che nessuna guida turistica può spiegare: l’unicità di una cucina che si tramanda di generazione in generazione.
Noi, tra una forchettata e l’altra, ascoltiamo storie, ridiamo con chi ci siede accanto. E mentre fuori Roma continua a correre, qui dentro, tra il profumo del guanciale di Amatrice e la voce allegra di Dino, Tony, Rossella, ci sembra di non avere fretta.
Sazi e con animo ritemprato salutiamo con gratitudine questa grande famiglia e, dopo una foto a immortalare il momento, si riprendono gli strumenti del mestiere e si riparte alla volta di un’intervista speciale, che promette riflessioni e rivelazioni.
"Un patto silenzioso tra uomini d’onore, che salvò due vite e l’onore dell’Italia”: così Lanfranco Minnozzi, presidente dell’A.N.P.I. di Tolentino, ricorda un episodio poco noto ma straordinario della Resistenza marchigiana, accaduto l’8 dicembre 1943 nei dintorni della città.
“Ho ricevuto – racconta Minnozzi – un’e-mail dall’avvocato Riccardo Chilosi di Roma, che mi ha trasmesso un racconto ricevuto dal padre, Cesare Chilosi, allora tenente comandante dei carabinieri di Tolentino tra il 1943 e il 1945. Una testimonianza preziosa, che getta nuova luce sulla collaborazione tra l’Arma e i primi gruppi partigiani locali nei mesi più drammatici dell’occupazione nazifascista”.
Secondo quanto riportato, nei giorni successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943, mentre Tolentino era ancora sotto controllo tedesco e repubblichino, due militari britannici catturati furono affidati alla caserma dei Carabinieri in attesa della fucilazione.
“Fu in quel momento – prosegue Minnozzi – che il tenente Chilosi decise di agire. In segreto contattò il gruppo partigiano che si era formato a Carpignano, una piccola località tra Tolentino e San Severino. Era guidato da Pacifico Nerpiti ed era conosciuto come 'la banda di Piccinì', poi ufficialmente riconosciuto come primo nucleo partigiano delle Marche con la denominazione ‘Gruppo 201’”.
Tra Carabinieri e partigiani si raggiunse un accordo rischiosissimo: inscenare un attacco armato alla caserma per consentire la liberazione dei due prigionieri. “Chilosi – spiega Minnozzi – si fece trovare impreparato, con pochi uomini, così da giustificare la mancata reazione. Il piano funzionò. I due inglesi furono liberati e nessuna rappresaglia colpì la caserma o la famiglia del tenente”.
Per il suo gesto, e per il rifiuto di giurare fedeltà alla Repubblica Sociale Italiana, il tenente Cesare Chilosi ricevette un encomio ufficiale dall’Arma dei Carabinieri. “Oggi, a ottant’anni da quei fatti – conclude Minnozzi – sentiamo il dovere di ricordare e ringraziare chi, con coraggio e coscienza, ha saputo anteporre la salvezza di vite umane alla paura e alla sottomissione. Ringrazio di cuore il dottor Chilosi per aver condiviso con noi questa memoria, che rafforza la consapevolezza delle migliori energie morali del nostro Paese unite nella lotta per la libertà”.
Sabato 24 maggio il Salone del Teatro della Società Filarmonico Drammatica di Macerata ha ospitato la sesta edizione del Gran Ballo delle Candeline, l’appuntamento annuale organizzato dalla Società di Danza Macerata – Stile ‘800, affiliata alla Federazione Nazionale Società di Danza.
Oltre 80 danzatori provenienti da tutta Italia hanno preso parte al Gran Ballo, in un clima di festa e allegria: presenti moltissimi giovani, testimoniando come la passione per la danza storica sia oggi molto condivisa dalle nuove generazioni che, nei vari circoli, ne seguono le lezioni. Ospiti del Circolo di Macerata sono state le rappresentanze dei circoli di Pescara, Romagna, Roma (rappresentata dai tre circoli Sud, Centro e Nomentano), Faenza, Torino, Bologna, Verona-Lendinara, Campobasso e Maddaloni (Caserta). Presenti anche alcuni amici provenienti da Francia e Inghilterra.
Una serata danzante dedicata a due importanti ricorrenze: la Giornata Internazionale della Danza, promossa dall’UNESCO, e l’anniversario della fondazione dell’associazione maceratese. Gli ospiti sono stati accolti nell’elegante Palazzo Bourbon dal Monte, nel cuore del centro storico cittadino, che ha risuonato, come un tempo, delle musiche e delle coreografie tipiche del XIX secolo.
Il ballo è iniziato nel pomeriggio e ha animato il Salone fino a tarda sera. Il carnet ha proposto un repertorio articolato e variegato – valzer, quadriglie, mazurke, contraddanze – e il programma ha incluso, accanto alle danze ottocentesche, anche i balli di tradizione scozzese, restituendo il fascino di un’epoca in cui il ballo era non solo divertimento, ma anche forma d’arte, momento di socialità e condivisione.
Dopo la promenade d’ingresso, la serata è entrata nel vivo con il suggestivo Valzer Spagnolo, seguito dalla Marcia della Vedova Allegra – un richiamo al titolo inaugurale del prossimo Macerata Opera Festival – e non è mancato l’omaggio al “re del valzer” Johann Strauss figlio, nel bicentenario della sua nascita.
Le signore, abbigliate in eleganti abiti in stile, hanno restituito la grazia di un tempo, passeggiando nel pomeriggio per le vie del centro mentre si dirigevano verso via Gramsci. Gli abiti, realizzati con cura filologica e passione artigianale, hanno contribuito a creare un’atmosfera sospesa nel tempo, impreziosita dalla presenza degli uomini in abiti nella foggia dell’epoca, frac o in divise storiche.
Ha portato il saluto della Società Filarmonico Drammatica il presidente Enrico Ruffini, che si è detto lieto di poter ospitare nuovamente questo evento nella suggestiva cornice di Palazzo Bourbon del Monte, rinnovando l’attenzione dell’istituzione verso iniziative che coniugano cultura, bellezza e valorizzazione del patrimonio cittadino.
La serata ha visto anche la partecipazione straordinaria dell’associazione Macerata Scherma ASD. Il presidente, Alberto Affede, ha accolto con entusiasmo la proposta di collaborazione, sottolineando l’importanza di uno spirito di cooperazione tra le realtà culturali e sportive del territorio. Al Ballo era presente Carola Cicconetti, responsabile tecnico, Maestra di scherma alle tre armi, campionessa del Mondo nel 1982 e 1983, olimpionica a Los Angeles 1984, accompagnata dall’istruttore regionale Alfredo Gironelli e da Federico Carboni, allievo della scuola di scherma.
Gironelli e Carboni si sono esibiti in un’elegante dimostrazione dell’arte della spada, rievocando un duello tra gentiluomini. La loro presenza ha contribuito a rendere ancora più viva l’atmosfera d’epoca, mettendo in luce un’altra eccellenza cittadina che custodisce e tramanda un’arte antica, capace di evolversi nel tempo fino a diventare disciplina olimpica.
La Società di Danza Macerata – Stile '800, attiva presso il Centro Danza El Duende, promuove da anni la riscoperta e la pratica delle danze di società ottocentesca attraverso corsi settimanali aperti a chiunque desideri cimentarsi nel ballo alla maniera dell’Ottocento. Fondata e guidata dai Maestri Emanuela Fugante e Simone Albanesi, l’associazione offre corsi per tutti i livelli, contribuendo a far rivivere con rigore e passione l’eleganza del XIX secolo.
A testimonianza del valore culturale e sociale delle sue attività, nel marzo 2024 la Società di Danza Macerata è stata protagonista della trasmissione “Linea Verde Life” su Rai 1, con una puntata dedicata a Macerata che ha portato alla ribalta nazionale l’impegno dell’associazione e la suggestiva cornice della Filarmonico Drammatica.
Il Gran Ballo delle Candeline si conferma così non solo una raffinata esperienza culturale e artistica, ma anche un’occasione di interscambio tra città e territori, che contribuisce a far conoscere Macerata oltre i confini locali, attraverso una rete di relazioni fondate su cultura, bellezza e partecipazione.
È ufficialmente online la campagna Kickstarter per "By This Window", il primo album solista di Edoardo Petracci, compositore e performer originario di Civitanova Marche. Con un obiettivo di raccolta di 7.000 euro e in modalità "tutto o niente", la campagna resterà attiva fino al 12 luglio. Si tratta di un progetto musicale indipendente e profondamente personale, pensato come un'esperienza d’ascolto immersiva e visiva, capace di evocare emozioni, immagini e memorie attraverso un linguaggio sonoro raffinato e sperimentale.
“By This Window” non è semplicemente un disco, ma una vera e propria finestra sul mondo interiore dell’artista, un invito a rallentare, osservare e lasciarsi attraversare da suoni che si muovono tra tradizione e contemporaneità. Registrato in un piccolo studio allestito in una casa di campagna tra i boschi della Sila, in Calabria - terra che rappresenta parte delle radici familiari di Petracci - l’album nasce da un isolamento creativo e da un processo produttivo totalmente indipendente. È lì, in un contesto sospeso tra silenzio e natura, che il compositore ha dato vita a una serie di brani in cui strumenti acustici e sintetizzatori analogici dialogano in equilibrio tra malinconia e modernità.
Il suono dell’album è una fusione di elementi contrastanti: legni e corde convivono con texture elettroniche e riverberi glaciali, mentre arpeggiatori analogici si intrecciano a melodie che sembrano provenire da tempi remoti. Le tracce si muovono tra minimalismo, post-classica e sperimentazione contemporanea, riflettendo un'estetica compositiva che ha reso Petracci noto per la sua capacità di coniugare eleganza classica e innovazione sonora.
Il progetto si inserisce nel percorso di un artista che ha già attirato l’attenzione per il suo approccio innovativo alla composizione e alla performance, con incursioni in cinema, teatro e installazioni multimediali. La sua musica, spesso definita emotiva e raccolta, riflette una costante tensione verso la ricerca artistica e verso nuove forme di espressione, senza mai perdere il legame con l’eredità musicale del passato.
La campagna Kickstarter (qui il link) offre ai sostenitori numerose ricompense esclusive, tra cui l’album in formato digitale e vinile, merchandising originale e esperienze personalizzate come workshop, giornate in studio e concerti privati. Ogni contributo rappresenta un tassello fondamentale per la realizzazione di un progetto che punta a rimanere libero da vincoli commerciali, mantenendo intatta la visione artistica che lo ha generato.
"By This Window" è un invito a guardare dentro e fuori di sé, un viaggio musicale che nasce in solitudine ma si apre all’ascolto collettivo. Un'opera che, come la finestra evocata dal titolo, non impone uno sguardo, ma suggerisce una prospettiva. Sta ora agli ascoltatori decidere se attraversarla.
Una giornata speciale per la comunità di Macerata: Enrico Fioretti, conosciuto affettuosamente da tutti come "Righetto", festeggia oggi il suo centesimo compleanno, circondato dall’amore dei suoi familiari, amici e conoscenti.
Classe 1925, residente a Madonna del Monte, Righetto è una figura amata e stimata da intere generazioni. La sua vita è stata segnata da un instancabile impegno come agricoltore e da un profondo attaccamento ai valori che contano: la famiglia, il lavoro, il rispetto per gli altri.
Nel corso degli anni, Righetto si è fatto apprezzare per la sua onestà, la lealtà, la generosità d’animo e uno spirito semplice ma autentico, che ha lasciato un segno indelebile in chi lo ha conosciuto.
Il traguardo dei 100 anni sarà celebrato con un pranzo conviviale organizzato dai familiari, in un clima di affetto e gratitudine, per rendere omaggio a un uomo che, con il suo esempio quotidiano, ha saputo trasmettere valori profondi e insegnamenti di vita.
I comuni dell’Unione Montana Marca di Camerino – Pieve Torina, Serravalle di Chienti, Muccia, Camerino, Ussita e Fiastra – insieme all’Università di Camerino, saranno al centro della puntata di “Una gita fuoriporta”, in onda su Sky martedì 27 maggio.
Il tema scelto per raccontare questo angolo delle Marche è l’acqua, elemento simbolo di un territorio che si distingue per bellezze naturali, biodiversità e risorse ambientali uniche. Dalle sorgenti cristalline ai laghi, passando per ruscelli e torrenti che animano il paesaggio montano, l’acqua rappresenta una vera e propria chiave di lettura dell’identità locale.
“È importante promuovere le nostre bellezze e le nostre specificità in contesti televisivi che possano raggiungere un pubblico ampio”, afferma Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino. “È un lavoro continuo di valorizzazione territoriale che portiamo avanti partecipando a fiere internazionali come la Bit di Milano o il Festival di Sanremo, e coinvolgendo anche emittenti nazionali come Sky. Il nostro obiettivo è raccontare un territorio vivo, che si sta rialzando con forza grazie alla ricostruzione, e che può offrire esperienze autentiche e coinvolgenti ai turisti”.
La puntata è stata realizzata in collaborazione con l’Unione Montana Marca di Camerino e Europe Direct Marca di Camerino, e sarà disponibile su tutte le piattaforme in chiaro, unendo la televisione tradizionale al mondo digitale e social.
Un traguardo che profuma di umanità, coerenza e passione: Mimmo, storico parrucchiere di Civitanova Marche, ha festeggiato 53 anni di attività nel suo salone “Mimmo Studio” in via della Vela. Per l’occasione, il sindaco Fabrizio Ciarapica e il consigliere Gianluca Crocetti hanno fatto visita al professionista, per omaggiarlo e riconoscere pubblicamente il valore di una vita dedicata con amore e artigianalità al suo mestiere.
Mimmo è un parrucchiere “di una volta”, come ama definirsi. Un artigiano che ha fatto della manualità la sua cifra distintiva, rifiutando scorciatoie e puntando tutto sulla qualità, sul rispetto del cliente e sull’autenticità del rapporto umano.
“Il segreto per durare così a lungo? Essere coerenti con se stessi – racconta Mimmo –. Offrire un lavoro di qualità, ma anche saper ascoltare, dare attenzione, restare umani. Io mi sento ancora pieno di voglia di vivere e di fare".
Nel suo salone si respira un’aria d’altri tempi, fatta di parole vere, di gesti precisi e di una professionalità che non ha mai rincorso le mode, ma ha saputo rinnovarsi rimanendo fedele ai suoi principi. È diventato un punto di riferimento per intere generazioni di civitanovesi diventando, nel tempo,uno spazio dove si coltiva l’ascolto, la fiducia, la vicinanza.
“Storie come quella di Mimmo sono un patrimonio prezioso per la nostra città – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica –. Dietro ogni taglio, ogni parola, c’è il valore profondo dell’artigianato e del rapporto umano. Mimmo rappresenta l’essenza di un lavoro fatto con dedizione, passione e dignità. In un mondo che spesso dimentica e ci ricorda ogni giorno quanto conti essere autentici. È un esempio per tutti”.
Il consigliere Gianluca Crocetti ha aggiunto: “Con Mimmo non si entra solo per un taglio di capelli, ma per fare un’esperienza fatta di empatia, cura e attenzione. È una figura storica per Civitanova, e il suo entusiasmo dopo tanti anni è la prova di quanto amore ha messo – e mette ancora – nel suo lavoro.”
Una visita per esprimere a Mimmo la gratitudine della città per ciò che ha rappresentato e continua a rappresentare: un testimone concreto di valori che durano nel tempo e che rendono grande una comunità.
Un ritrovamento di straordinaria importanza storica e archeologica è emerso durante i lavori di costruzione della Strada Pedemontana Marche-Umbria, nel tratto compreso tra Fabriano e Muccia. In prossimità del fosso Palente, nel territorio comunale di Camerino, è stato portato alla luce un abitato dell’età del ferro risalente al VII-VI secolo a.C., corredato da tracce di una necropoli.
L’intervento di scavo, condotto dalla ditta Kora srl sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, ha permesso di individuare tre capanne affiancate, di cui due di grandi dimensioni, e un contesto insediativo finora sconosciuto, che si presenta come un unicum nel panorama archeologico dell’area.
"Una campagna di indagini e scavi molto importante - ha commentato il Soprintendente architetto Giovanni Issini - frutto della professionalità e dedizione dei nostri archeologi e della collaborazione con Quadrilatero Marche Umbria Spa e le imprese coinvolte, che hanno seguito con attenzione le indicazioni della Soprintendenza per mettere in sicurezza i preziosi ritrovamenti".
Le strutture principali emerse sono tre capanne orientate lungo l’asse nord-ovest/sud-est. Le due più grandi, lunghe oltre 35 metri e larghe fino a 7, mostrano una pianta rettangolare absidata, con pareti fondate su trincee e grandi buche di palo - alcune del diametro di oltre un metro - a sostegno di imponenti tetti lignei.
La terza capanna, più piccola ma costruita secondo criteri simili, si affianca alle due principali, testimoniando un insediamento strutturato e stabile. Intorno a esse sono state individuate ulteriori buche di palo, probabilmente riferibili a strutture accessorie destinate ad attività domestiche o artigianali.
A poca distanza, è stato scoperto un fossato anulare del diametro di 13 metri, probabilmente parte di un complesso funerario, benché l’erosione abbia cancellato la sepoltura originaria.
Ciò che rende questo ritrovamento particolarmente rilevante è l'assenza di attestazioni precedenti simili nel territorio comunale di Camerino. Il sito si distingue per caratteristiche costruttive e dimensioni che lo rendono un caso unico, anche rispetto al coevo insediamento dell’età del ferro noto nella vicina Matelica, in località Cavalieri.
Materiali successivi, tra cui frammenti ceramici di età romana, indicano una continuità di frequentazione del pianoro, forse legata ad attività agricole o di passaggio. "Si tratta di una scoperta che riscrive la mappa archeologica dell’entroterra marchigiano – sottolineano gli archeologi coinvolti – offrendo nuove prospettive di studio sull’organizzazione degli insediamenti preromani nella regione".
Dietro la food influencer più amata d’Italia c’è una donna che ha fatto della semplicità una forza. La fermana Benedetta Rossi, regina della cucina social con oltre 18 milioni di follower, si è raccontata con disarmante onestà nella terza puntata di "Belve", il programma condotto da Francesca Fagnani, in onda questa sera su Rai 2 alle 21:20.
Alla celeberrima domanda, "Lei che belva si sente?", Benedetta ha risposto in maniera sorprendente: "Un rapace, l'allocco, non so se conosce. Per tanti motivi - ha spiegato -, anzitutto nella cultura popolare si dice che è fesso, in realtà non è così. È un animale che ascolta tantissimo, ha un udito straordinario e io sono una persona che ama ascoltare. Inoltre, è molto legato al suo territorio".
Durante l’intervista, Rossi ha ripercorso i suoi esordi nel 2011, quando la cucina era ancora solo passione e la telecamera un cavalletto casalingo: "Era un periodo complicato per me, avevo perso completamente fiducia in me stessa - confida - I commenti per ringraziarmi delle ricette mi facevano stare meglio. È stata proprio una sorta di terapia".
Alla domanda se si senta invidiata, Benedetta risponde senza filtri: "Tanti vorrebbero stare al posto mio, non si spiegano la mia popolarità e non gli va giù. Fatevene una ragione!". Poi l'ammissione di un difetto, "sono un po' permalosa".
Il confronto si fa più intenso quando Fagnani rievoca un momento difficile per la cuoca, quello in cui venne accusata di trasmettere un messaggio sbagliato sull’alimentazione. «Me ne hanno dette di tutti i colori - ricorda la food blogger -. Non mi sono arrabbiata per me, ma perché hanno attaccato la mia community. Le persone che mi seguono comprendono: spesso quei 20 centesimi risparmiati a fine mese possono fare la differenza. Quindi non puoi attaccarli per questo. Ho perso la testa, ero proprio disgustata".
Si parla anche di politica, ma la sua risposta è netta: "La politica non fa per me. Io cucino". Non mancano momenti più leggeri e ironici. Fagnani le chiede del suo abito da sposa bordeaux. "Quanto lo ha pagato?" – "49 euro!", risponde Rossi. La conduttrice scherza: "Ma con tutti i soldi che c’ha! Ha il braccetto corto?". Benedetta sorride: "Prima non ce li avevo questi soldi!".
E quando si parla di trasgressioni? Niente eccessi da copertina: "Devo fare la pennichella il pomeriggio", ammette l’influencer, scatenando la battuta di Fagnani: "No, la prego mi rovina il programma così".
L’intervista si chiude su un tono più intimo, con una riflessione sulla vita privata. Fagnani ricorda le parole del marito, che in passato ha parlato apertamente dell’assenza di figli. Rossi risponde con profondità: "Sì. Quell’amore che non è arrivato da un figlio è arrivato in un’altra forma a tutti e due. Abbiamo fatto squadra anche in quel momento".
Cingoli è tra le location principali del film "Il Principe della follia", scritto e diretto da Dario D'Ambrosi e attualmente in lavorazione nelle Marche. Le riprese si stanno svolgendo in questi giorni tra Jesi, Cingoli, Monsano, Castelfidardo, Montemarciano e Senigallia.
Prodotto da Red Post Production S.r.l., il film vanta un cast d’eccezione con Alessandro Haber, Andrea Roncato, Carla Chiarelli e Stefano Zazzera, affiancati dagli attori marchigiani Rebecca Liberati e Andrea Caimmi. Completano il cast Riccardo De Rinaldis, Francesco Venerando, Giorgio Belli, Valentina Romani, Jenny De Nucci e Federico Russo.
Il progetto è stato selezionato nell’ambito dei bandi promossi da Regione Marche PR-FESR 2021-2027, Fondazione Marche Cultura e Marche Film Commission, che sostengono tre nuove produzioni cinematografiche sul territorio.
A Cingoli, le riprese si sono svolte il 15 e 16 maggio presso gli Horti del Baio, una struttura immersa nel verde con vista panoramica sul lago di Cingoli, perfetta per valorizzare l’intensità visiva e narrativa del film.
"Siamo orgogliosi che Cingoli e i comuni della Vallesina, grazie al protocollo d’intesa sul cineturismo con Jesi capofila, stiano diventando sempre più attrattivi anche per il cinema", dichiara il sindaco Michele Vittori.
"Il cinema è un potente strumento di promozione turistica, ma anche un’opportunità concreta per l’economia locale, grazie al coinvolgimento di strutture ricettive, professionisti e fornitori del territorio -, aggiunge l’assessore al turismo e spettacolo Cristiana Nardi -. È il primo risultato tangibile del protocollo siglato due anni fa tra i comuni della Vallesina".
Domenica 25 maggio, dalle 16:00 alle 20:00, torna a Civitanova Alta "Giardini Nascosti", l’iniziativa che invita a scoprire e riscoprire i tesori più segreti del borgo tra bellezza, teatro e poesia. Ben 23 angoli nascosti, tra palazzi storici, cortili, luoghi pubblici e privati, si trasformeranno in teatri all’aperto, accogliendo performance artistiche, installazioni e momenti di riflessione.
L'edizione 2025, dedicata al tema "Il dono della gentilezza", è promossa dall’associazione Sentinelle del Mattino, con il patrocinio del comune di Civitanova Marche, della Pinacoteca Civica Moretti, dell’azienda Teatri e del Fai, e con la compartecipazione del Consiglio Regionale delle Marche, insieme a numerose realtà associative e scolastiche del territorio.
Una delle novità dell'edizione 2025 è il programma che anticipa l’evento: da martedì 20 a venerdì 23 maggio si svolgeranno laboratori relazionali di comunità, pensati per far dialogare le diverse generazioni sul tema della gentilezza. I partecipanti potranno cimentarsi nella costruzione di strumenti musicali o nella pittura decorativa su tendaggi con tecniche di timbratura. I lavori realizzati saranno poi inseriti nel percorso di visita di domenica 25.
Domenica, tra i tanti appuntamenti in programma,“La gente mormora”, uno spettacolo satirico di Piermassimo Macchini che andrà in scena alle ore 17.30 presso il Teatro Annibal Caro. L’ingresso è libero, con prenotazione consigliata. Presenti, anche, quest’anno Il Palco “Laboratorio Musicale”, con una piccola rappresentanza dell’Orchestra Parallela, l’associazione Nati per leggere e Nati per la musica che incontreranno bambini e famiglie .
Sempre domenica 25 maggio, dalle 16 alle 18, il Centro per la Famiglia (Vicolo San Silvestro 11) spalanca le porte del proprio cortile offrendo a tutti l’opportunità di scoprire la bellezza di un angolo naturale. Durante il pomeriggio si svolgeranno laboratori artistici e grazie alla collaborazione con gli artisti UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani) sarà possibile svagarsi e divertirsi con attività espressive. L’ingresso è libero e gratuito, non è necessaria la prenotazione.
La Pinacoteca Civica Marco Moretti, in corso Annibal Caro, sarà visitabile liberamente dalle 16:00 alle 20:00. Il punto ristoro è stato allestito in via Duca d’Aosta: oltre alla rosticceria Riva e Cluana Bibite, sarà presente anche la cooperativa sociale "A casa di Sergio" di Marina Palmense impegnata nell’inclusione lavorativa di ragazzi con disabilità. Per chi ha esigenze alimentari particolari, prodotti senza glutine saranno disponibili presso Hannibal Pub.
Per agevolare la partecipazione, Atac Spa attiverà un servizio navetta gratuito dalle 17:00 alle 23:00 con partenza dall’ITCG e dal parcheggio del convento dei Frati Cappuccini, e arrivo al piazzale Tramvia. In caso di maltempo, l’evento sarà rinviato a domenica 1 giugno.
PROGRAMMA COMPLETO
Nel Cortile di Palazzo Natinguerra, in via Oberdan, sarà allestita la mostra "Immaginario di pietre e colori". Sempre in via Oberdan, a Palazzo Paci, il pubblico potrà lasciarsi trasportare dalla musica celtica e medievale di "Senon & The Korrigans". A Palazzo Conte De Vico, in via Roma, saranno esposti i lavori dei laboratori Unitre. All’interno della scuola di recitazione E. Cecchetti, con ingresso da corso Annibal Caro, si terrà un incontro tra bambini, famiglie, letture e musica grazie ai progetti "Nati per Leggere" e "Nati per la Musica".
Il cortile di Ernesto Cecarini, in via Porta Zoppa 3, ospiterà una mostra privata, visitabile a gruppi contingentati di 20 persone. Nel giardino della Pinacoteca, in vicolo del Crocifisso, la Facoltà di Filosofia UNIMC propone un laboratorio filosofico per bambini sul tema "La gentilezza è forza o debolezza?". Al Chiostro San Francesco, in piazza XXV Luglio, si potrà visitare la mostra fotografica "Living Termini – Umanità in transito" di Claudio Colotti.
Nel cortile della famiglia Dalloro, in vicolo Tre Ponti, è allestita una mostra fotografica curata da Andrea Berrettoni e Francesco Saverio Lopazio. Alla Torre di Porta Marina sarà visitabile la mostra "Restiamo Umani – La vita sopravvissuta della natura umana verso le piante" di Paola Tassetti e Chiara Crisoliti. Nel giardino di vicolo Tre Ponti, si esibirà "Il Palco", con una piccola rappresentanza dell’Orchestra Parallela.
A Palazzo Famiglia Vivas, in corso Annibal Caro 24, il Museo Magma presenterà "Le Pacha Mama", con ceramiche di Ferdinando Vassallo. Nel giardino di Carlotta Mussio, in vicolo Chienti, le cantastorie Laura Gabrieli e Tiziana Ciamberlini porteranno in scena racconti e poesie tra suoni e canti. Il cortile della scuola media G. Ungaretti, in via Aurora, ospiterà i "Giardini Mistici dei Visionari".
Nel giardino Giovanni Acquaroli, in vicolo Chienti, si terranno giochi da tavolo e di ruolo per tutte le età. L’Ex Pescheria, in via del Mercato, ospiterà i laboratori esperienziali “Tu sei natura” a cura di Marco Borzacchi, Arte Misia, Daniela Castellani e Roberto Butani. Il Museo Magma, in piazzale Garibaldi, ospiterà tre mostre: “FUCK WAR”, “L’io e il mondo” e la performance “Cravon Fire” di Ferdinando Vassallo.
Al Teatro Annibal Caro, alle 17.30, andrà in scena lo spettacolo satirico di Piermassimo Macchini "La gente mormorano", con ingresso libero e prenotazione consigliata tramite Eventbrite. In sala Pio X, in vicolo della Colonna 2/A, si terrà la mostra “Conosci gli IMI, eroi dimenticati?”, incentrata sulla storia di un deportato civitanovese e dei 650.000 italiani internati nei lager nazisti.
In piazza dell’Unità, la Scuola di Musica G. Cattolica proporrà tre esibizioni. In piazza della Libertà, uno spettacolo di magia comica con Mago Prestigiatore animerà il pomeriggio. In piazza XXV Luglio, lo spazio STED proporrà un laboratorio di jeans e un’esposizione su moda sostenibile.
Il Centro per la Famiglia, in vicolo San Silvestro 11, ospiterà il progetto "Famiglie al Centro", promosso dal Comune e ASP Paolo Ricci, con laboratori artistici per grandi e piccoli in collaborazione con UCAI, dalle 16.00 alle 18.00.
Il comune di Sarnano, nei giorni scorsi, ha consegnato un assegno simbolico ai genitori dei bambini nati nel corso del 2024, come segno concreto di attenzione e sostegno alle famiglie del territorio.
Questa iniziativa si inserisce in una più ampia visione di cura della comunità e dell'ambiente: a breve verrà avviata la piantumazione di un albero per ogni bimbo nato, un gesto dal forte valore simbolico e ambientale.
L'area destinata alla piantumazione è già stata individuata, e sarà presto allestita per accogliere i nuovi alberi, diventando un luogo dedicato alla crescita, alla memoria e alla speranza. L'amministrazione comunale rinnova così il proprio impegno per un futuro che valorizza i legami familiari, il rispetto per la natura e la costruzione di una comunità solidale e sostenibile.