Scrivi la parola “aperitivo” su Wikipedia e l’enciclopedia online più famosa al mondo ti catapulta nella bellissima piazza Del Popolo, immagine simbolo della Città di San Severino Marche dove un tavolino esterno del bar Centrale dei fratelli Luciano e Luca Bonifazi apparecchiato sul calare della sera mostra come si confeziona “ad arte” unaperitivo italiano.
La foto ha fatto, è il caso di dirlo, il giro del web sorprendendo anche i titolari dell’attività commerciale che, quasi increduli, hanno commentato: “E’ un onore per noi e per la città di San Severino Marche. Ancora non ci crediamo”. A seguire una faccina con gli occhi a cuore. E la sorpresa ha coinvolto tutti, settempedani e non, facendo registrare centinaia ecentinaia di ricerche da parte di tanti curiosi. Da ieri la parola “aperitivo” è un po’ meno sconosciuta e un po’ più apprezzata in Italia e nel mondo! A promuovere a pieni voti la scelta di Wikipedia anche il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei: “La nostra piazza è una delle più belle piazze d’Italia e l’aperitivo che viene servito dal bar Centrale e dagli altri bar che si affacciano sull’ovale simbolo della nostra città è da sempre così originale che la scelta di Wikipedia premia solo l’impegno quotidiano dei titolari delle nostre attività. Questo dimostra che non siamo per niente provinciali ma, anzi, che siamo un po’ l’emblema dell’Italia, anche quando di parla di bere e mangiare bene. Mi sembra questa un’occasione più che ghiotta per invitare tutti a venire a farci visita”.
Per chi vive a Macerata, o in generale nella provincia, è interessante sapere che esiste uno spazio, dal nome evocativo, dove praticare lo yoga, rilassarsi, meditare e connettersi con la natura: Sounds of Forest.
Quest’ultimo è un centro nato non per moda o idee del momento, ma in seguito a un percorso di vita molto articolato di Azzurra Pettorossi. Anche se le sintesi rendono poche volte giustizia alle vicende della vita, Azzurra, dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti e aver vinto una borsa di studio, si è trasferita a Berlino, dove ha scoperto il Tao Yoga Coreano, una disciplina ancora piuttosto poco conosciuta in Italia e di cui oggi Azzura è una delle poche insegnanti nel Paese. Per gli interessati, il Tao Yoga Coreano, è una tecnica antica particolarmente efficace per scoprire il proprio potenziale e per armonizzare corpo, mente e spirito, stimolando l'energia vitale nei meridiani e negli organi.
Il suo percorso è poi proseguito in Thailandia e in Nepal, vivendo poi in un monastero tibetano e praticando la meditazione.
Ha anche sperimentato la vita in una comune in Svizzera, dove ha lavorato con i bambini e si è formata come insegnante di Hatha Yoga e Yin Yoga. In seguito, incinta del suo primo figlio, ha deciso di tornare a Macerata, la sua città natale, per dare alla luce il suo bambino e portare con sé tutte le esperienze che ha vissuto e che, come detto, sono confluite nel suo centro yoga.
Qui, come ci spiega Azzurra stessa, è possibile scegliere tra vari stili di yoga, come il Tao Yoga coreano, lo Hatha Yoga, yoga mamma e bebè, yoga in gravidanza, yoga per bambini, per ragazzi, per adulti e per meno giovani e trovare quello più rispondente alla propria persona, ma non solo questo: “Da oggi ho aperto dei corsi in base a una suddivisione in fasce di età perché è necessario che a ognuno venga riservata la giusta attenzione, anche sulla base delle rispettive esigenze in relazione ai cambiamenti della società".
"Ad esempio per quanto riguarda i bambini più che mai, in questa società digitale che sempre più va in una direzione di distacco dalla natura, occorre entrare in comunicazione con loro attraverso il gioco, l’avventura stimolando le capacità sensoriali; oggi sono schedulati perché hanno una miriade di attività da svolgere nell’arco di una settimana”.
Anche per quanto riguarda i giovani adolescenti gli aspetti da prendere in considerazione sono molteplici: “Il ragazzino di undici/dodici anni si ritrova a vivere un’accelerazione molto importante dal punto di vista di un cambiamento fisico ormonale e intellettuale per cui non sanno più nemmeno dove collocarsi all’interno di una società che richiede tantissimo: non riescono a gestire soprattutto le emozioni”.
C’è anche la possibilità di inoltrarsi in pratiche più insolite e peculiari: “All’interno del centro, oltre a questi percorsi più quotidiani, ce ne sono anche altri che permettono di approfondire ulteriormente la conoscenza del sé e la presa di coscienza e che si avvalgono delle meditazioni corredate da cerimonie con il cacao, bagni di suono con campane tibetane, di cristallo o alchemiche. Pratiche che avvengono sempre in corrispondenza di una nuova luna o piena o delle festività della ruota dell’anno”.
Poi se si sentisse la necessità di voler scandagliare e conoscersi nella propria individualità, e quindi avere un percorso più personale “ci sono le lezioni e pratiche private, ma anche la possibilità di ricevere massaggi emozionali, reiki, il massaggio con le campane tibetane”.
Uno dei progetti più innovativi e interessanti del centro è “Terra Madre”, un percorso che accompagna le donne in gravidanza nel loro viaggio verso la maternità. Si tratta di un’esperienza unica che combina lo yoga, il rilassamento, la riflessione e la manipolazione dell’argilla, con l’obiettivo di creare una relazione profonda tra la madre, il suo corpo, le sue emozioni e il bambino che cresce dentro di lei.
Grazie all’aiuto di Elena e Chiara, che fanno parte delle “Imperfette”, è stato possibile realizzare l'idea di plasmare, dar forma alle rosa di emozioni che giacciono nel profondo e rimangono spesso poco esplorate proprio attraverso la manipolazione dell’argilla, senza per forza essere artisti né avere grandi pretese.
A tal riguardo il 2 settembre alle ore 17 si terrà la presentazione di questo nuovo corso nel centro Sounds of Forest (dove sarà possibile sperimentare il contatto con l’argilla) che partirà ufficialmente nella seconda metà di settembre.
(Foto di Angela Pesci)
Dopo una passeggiata multisensoriale e rigenerante lungo il Percorso delle Acque di Pieve Torina, quale miglior posto per convogliare le energie, spostandosi di qualche chilometro, in una 'mangiata indimenticabile' presso uno dei ristoranti simbolo della zona: "Il Nido dell’Aquila", a Monte Cavallo.
Uno dei comuni più piccoli delle Marche, una perla incastonata tra le montagne dell’Appennino umbro-marchigiano, che continua a resistere al terremoto del 2016 e che offre ai visitatori un’esperienza unica di natura, cultura e gastronomia.
La professionalità del personale si coglie fin da subito denotando la capacità di creare un’atmosfera estremamente piacevole e familiare, tra scambi di battute e consigli enogastronomici.
Il locale, in particolar modo, propone i piatti tipici della tradizione marchigiana, valorizzando i prodotti del territorio con un menù molto assortito che, come prima cosa, mette il buon capitato davanti a un bivio (risolvibile comunque scegliendo entrambi): antipasto caldo o freddo.
Si va da abbondanti taglieri di formaggi e salumi di ogni sorta con confetture e bruschette annesse, tutti di produzione casereccia, fino alla trippa, lumache con finocchietto selvatico, cotiche e fagioli, zampetti di maiale.
Insomma un incipit che accontenta tutti i palati e che prelude a un’esperienza mangereccia sorprendente e a suo modo temprante! Si continua con le mezzelune ripiene di ciauscolo e condite con pomodorini, tagliatelle con tartufo e "il cavallo di battaglia" - a detta del titolare e Chef Renzo Budassi e anche a detta dei tavoli dei clienti - ovvero le pappardelle verdi al ragù di lepre.
Ricca la scelta di secondi tra cui la carne "veramente" alla brace, come tiene a specificare Clarissa, la figlia di Renzo che gentilmente ci ha accolto nel "nido" vero: la cucina.
Anche il menù dei dolci è variegato e sono tutti rigorosamente fatti a mano da Stefania, moglie dello chef. E da bere? Premettendo il fatto che la Redazione insieme a due speciali amici milanesi, si è mantenuta fedele alla vernaccia, anche qui l’offerta è varia e mira a sostenere il territorio.
La storia di questo ristorante è anche una storia di resistenza gastronomica e umana, testimoniata proprio da Renzo, la sua famiglia e tutto il personale: il coraggio di chi ha deciso di rimanere nel suo paese, letteralmente distrutto, dopo il sisma e di continuare a portare avanti la sua attività giorno dopo giorno, ripartendo proprio da dove tutto è iniziato.
Il "Nido dell’Aquila" è un ristorante che parla di montagna, di tradizione e di rinascita. Un ristorante che vi farà sentire a casa, che vi farà innamorare dei sapori e delle bellezze di Monte Cavallo: un ristorante che merita una visita.
La loro unione è dura e resistente come la pietra e prosegue nello stare l'uno accanto all'altra con il cuore a Vallestretta di Ussita.
Tutto diventa più semplice e concreto quando a parlare sono i fatti, quando è proprio una coppia, Sante Nori e Maria Capuzi, a dimostrare come un matrimonio può resistere a tutto, anche al tempo.
I protagonisti di questa bella storia vivono a Roma ma sono tutti e due di Vallestretta di Ussita e oggi festeggiano, da quel 27 agosto 1960, i loro 63 anni di matrimonio con tutta la famiglia.
A Pieve Torina, alle porte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, c'è un luogo dove si può sperimentare il contatto diretto con la natura e i suoi benefici: il percorso Kneipp, inaugurato nel luglio 2023. Si tratta di un tratto di circa 500 metri lungo il torrente Sant'Angelo, dove si può camminare scalzi su un letto di sassi, cortecce, ghiaia e altre superfici naturali, sentendo l’acqua fresca -a circa 10 gradi- e limpida scorrere tra le dita dei piedi.
Circondati dal verde rigoglioso, cinguettii vari, profumi e dagli svolazzi di farfalle variopinte, questa passeggiata, che prosegue poi per 4 km tra i boschi, si trasforma in un’esperienza multisensoriale che stimola la circolazione e il benessere psicofisico (a tal riguardo sulla terapeuticiptà del percorso il 10 settembre, nel medesimo luogo, si terrà un incontro con esperti medici).
Per chi non ne è a conoscenza, il percorso Kneipp prende il nome dal medico tedesco Sebastian Kneipp, che nel XIX secolo elaborò una terapia basata sull'utilizzo dell'acqua in varie forme e temperature, combinata con una dieta equilibrata, l'esercizio fisico, le erbe medicinali e uno stile di vita armonioso. Il principio è quello di attivare le naturali capacità di autoguarigione dell'organismo, sfruttando gli effetti tonificanti, rilassanti e depurativi dell'acqua.
Il percorso di Pieve Torina è uno dei pochi esempi di questo tipo in Italia e il primo nelle Marche. Si snoda lungo il Sentiero delle Acque, una pista ciclopedonale che collega il paese alla frazione di Fiume; durante la passeggiata si possono scorgere non solo le bellezze della flora e della fauna del posto ma anche delle tracce di architetture storiche, come un ponte romano a non molta distanza dall’inizio del sentiero.
Il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, ha dichiarato che il percorso Kneipp rappresenta un'opportunità di rilancio turistico per tutto il territorio, che ha subito gravi danni dal terremoto del 2016.
"Il tema delle acque è quello che abbiamo scelto di sperimentare in seguito agli eventi sismici; non c'è ricostruzione che non passi attraverso lo sviluppo tutistico - ha detto ai nostri microfoni -. Dopo gli eventi sismici abbiamo deciso di sostanziare la ricostruzione fisica, ovvero quella degli edifici, con una ricostruzione economica e questo Percorso delle Acque si è rivelato fin da subito un’idea vincente dando quello slancio che serviva alla comunità. A tal riguardo siamo stati in grado di avere cinquemila turisti a settimana con una notevole ricaduta su tutte le attività commerciali”.
Oltre al Sentiero delle Acque e al percorso Kneipp, va menzionata la piscina benessere, costruita nel 2017 per creare un luogo d’incontro al fresco in una cittadina in cui la toponomastica non c’è più e la topografia è ridefinita dai container; una piscina che fa parte del più vasto progetto di recupero del centro storico del paese, che avrà di nuovo l'acqua come protagonista.
In occasione della 15^ edizione della manifestazione "Sibillini e dintorni" in programma a Macerata dal 23 al 26 agosto, tra le auto storiche che hanno partecipato all'evento è presente anche un’auto storica della Polizia di Stato.
Si tratta dell'Alfa Romeo TI - 1300 cc costruita nel 1969. L’autovettura è alimentata a benzina e può raggiungere la velocità di ben 165 km/h. L’Alfa Romeo Giulia venne largamente utilizzata nei vari modelli, sia nei servizi di pronto intervento che in quelli di Polizia stradale tra l’inizio degli anni '60 e la fine degli anni '70.
Sicuramente è la più conosciuta tra le auto storiche della Polizia di Stato. Negli anni l'Alfa Romeo Giulia è stata sostituita da altri modelli di autovettura, anche di altri marchi. Oggi, è in servizio la nuova Alfa Romeo Giulia in livrea bianco-azzurra.
La berlina Alfa Romeo, assegnata agli Uffici Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico (UPGSP) è impiegata nello svolgimento del servizio di "Volante" e garantisce il controllo del territorio in tutte le province italiane. Attualmente sono 450 le Alfa Romeo Giulia in dotazione alle questure italiane che sono entrate a far parte della famiglia delle "pantere" che hanno scritto la storia della Polizia di Stato.
La nuova Giulia è dotata del motore 2.0 turbo da 200 cavalli con cambio automatico a 8 rapporti e trazione posteriore. È da oltre settant'anni che la Polizia di Stato utilizza automobili e motori Alfa Romeo per garantire la sicurezza dei cittadini, autovetture a cui oggi si sono affiancate autovetture anche di altri marchi.
La prima Pantera è un'Alfa Romeo 1900 del 1952: garantiva potenza e affidabilità per il servizio di volante grazie ai suoi 100 cavalli. Dal 1955 il testimone del ruolo passò dalla 1900 alla scattante Giulietta T.I., per arrivare alla Giulia nella motorizzazione da 1600 centimetri cubi che sviluppava una potenza di 92 cavalli.
Nell'inconfondibile livrea grigio-verde divenne un'icona italiana, protagonista di molti film polizieschi dell'epoca. Anche negli anni Sessanta le Pantere Alfa Romeo vennero affiancate da modelli coupé, come la 2600 Sprint carrozzata da Bertone, o furgoni come il Romeo II.
Infine, sono state Pantere della Polizia altre vetture Alfa Romeo, entrate nell'immaginario collettivo del Paese, come l'Alfetta, la Nuova Giulietta, l'Alfasud, la 33 che introdusse l'attuale colorazione bianca e azzurra, l'Alfa 90, l'Alfa 75, la 155, la 156 e la 159 anche in versione Sportwagon sino ad arrivare a Giulietta e all'attuale Giulia.
A Cingoli c'è una nuova centenaria. Augusta Matteucci, da tutti conosciuta come "Ida", ha festeggiato il proprio compleanno a Villa Ugolini, con al fianco tutte le persone più care: la figlia Maria e le sue nipoti Daiana e Martina con i suoi consorti Simone e Massimo, i suoi pronipoti Aurora, Rebecca, Giulio e Giorgio.
Nella sua vita ha sempre lavorato nei campi, come contadina, insieme al defunto marito Giulio, da cui ha preso il nome uno dei pronipoti. Ai festeggiamenti si è unita anche la vicesindaco Martina Coppari, che ha trovato una signora molto vispa e simpatica ("Appena l'ho salutata mi ha ringraziato poi ha detto 'so morta tre volte...ringrazio Dio'", racconta la vicesindaco).
La signora ha anche un figlio, Lorenzo che vive Roma, e altri 2 nipoti, Mara e Daniele, i quali durante il pranzo con una videochiamata hanno fatto commuovere tutti i presenti mostrando la loro vicinanza nonostante la distanza chilometrica.
Vivere a contatto diretto con la natura incontaminata e l’ambiente fatato della Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito comodamente seduti a casa per regalarsi emozioni anche se si è impossibilitati a muoversi.
È la nuova proposta, davvero immersiva, che viene presentata sul sito www.riservamontesanvicino.it ma anche sul canale YouTube dell'ente (clicca qui). Con cinque nuovi video "virtual reality" quello che viene offerto è un vero e proprio viaggio tra le meraviglie dell’oasi naturalistica gestita dall'Unione Montana Potenza Esino Musone.
Si spazia dal monte San Vicino al Canfaito, dal borgo di Elcito, noto come il "piccolo Tibet delle Marche", a Pian dell’Elmo e alla gola di Jana. Un sesto video presenta poi le regole della riserva perché, non va mai dimenticato, l’ambiente va salvaguardato, difeso e tutelato.
Accompagnati dalla mascotte Blu, una rosalia alpina, ci si potrà muovere a 360° scegliendo di diventare i veri registi dei video e guardare quel che più interessa ascoltando la voce che presenta le cose da vedere tra le diverse destinazioni mozzafiato.
Si può salire in quota fino ai 1479 metri del Monte San Vicino, il più alto della zona delle Valli del Potenza e dell’Esino, per poi scendere fino al pianoro di Canfaito, con la sua secolare faggeta, o tuffarsi nelle attività avventurose di Pian dell’Elmo.
I video regalano una fuga dalla frenesia quotidiana permettendo di esplorare i sentieri che si snodano all’interno della Riserva ad altitudini comprese tra i 400 e i 1484 metri e comprendendo, oltre al San Vicino e al Canfaito, altri importanti monti come il monte Faldobono, il San Vicinello, il monte Cipollara, La Forcella, l’Argentaro e il monte Pagliano.
In questo Paradiso terrestre ci si può fermare ad ammirare, ad esempio, alcuni alberi monumentali con circonferenze che superano anche i 6 metri e altezze di oltre 20 metri con chiome fino a 25 metri e oltre 500 anni di storia.
Senza parlare poi della presenza di tanti animali: l’aquila reale, il calandro, il gufo, la poiana, il biancone, l’albanella reale, il falco pellegrino, il gheppio, l’ululone appenninico, la raganella, il tritone, la vipera, il capriolo, il gatto selvatico o il lupo, ma solo per citarne alcuni. Significativa anche la presenza di quella che costituiscono ancora testimonianze della storia di questi luoghi e di quella, in particolare, legata alla seconda guerra mondiale e alla Resistenza.
Quella del Monte San Vicino e del Monte Canfaito è la più giovane tra le riserve naturali delle Marche, visto che è stata istituita nel 2009. La sua area copre oltre 1.500 ettari ma le sue caratteristiche ne fanno qualcosa di veramente unico che ora, grazie alla realtà aumentata, potrà essere goduto da chiunque, anche a distanza di tantissimi chilometri, semplicemente con un clic.
Il civitanovese Francesco Corvaro è stato nominato inviato speciale per il cambiamento climatico dal vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, e dal ministro per l'ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.
Ieri, il sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, lo ha ricevuto in Comune. "Un civitanovese alla guida di un ruolo così importante non può che renderci orgogliosi - ha detto il primo cittadino - una nomina di spessore, anche in virtù del peso e dell’importanza che il governo attribuisce alla sfida dei cambiamenti climatici. Siamo certi che il suo contributo sarà rilevante a fronte delle competenze nelle energie rinnovabili, mobilità sostenibile e valutazione dell'impatto ambientale acquisite in tanti anni di esperienze".
Corvaro, nato a Jesi nel 1978 e residente a Civitanova Marche, è professore associato in fisica tecnica industriale presso il dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche dell’Università Politecnica delle Marche, e vanta competenze ed esperienza nei settori della transizione energetica ed ecologica e del cambiamento climatico. Adesso, da inviato speciale per il clima, Corvaro rappresenterà l'Italia ai negoziati internazionali che riguardano le politiche ambientali.
Per l'esperto, questo non il primo contatto con il mondo politico: dal 2021, è membro della struttura commissariale sisma 2016 della presidenza del Consiglio, in qualità di esperto del settore energetico. Nel 2022, poi, è stato nominato membro del Comitato consultivo sulle politiche energetiche regionali delle Marche.
Alla laurea in Ingegneria meccanica all’Università di Ancona nel 2002 è seguito un dottorato di ricerca in Affidabilità, sicurezza e sostenibilità ambientale nell’esercizio di impianti industriali complessi.
È stato anche visiting professor alla Catholic University di Washington, negli Stati Uniti, dove ha tenuto lezioni sulla trasmissione del calore, sull'applicazione energetica, sull'energia nel settore edile, sulla termodinamica, sulla progettazione di edifici ecologici e sui sistemi energetici di propulsione.
Oltre Oceano si è fatto conoscere anche per i suoi lavori con la Virgin Galactic di Richard Branson: si è occupato di ricerche scientifiche per la missione Galactic 01. Tra gli obiettivi del viaggio spaziale, lo studio degli effetti della gravità sul corpo umano.
Ha festeggiato 30 anni di attività la pizzeria Piccolo Mondo di Tolentino. Il titolare Maurizio Ciccarelli ha voluto festeggiare questo importante anniversario con amici, clienti, famiglia e dipendenti con una festa che ha visto la partecipazione della Poppy’s Band e de Li Spiritusi.
Una serata in allegria durante la quale, oltre a degustare ottima pizza gourmet, l'amministrazione comunale rappresentata dal vicesindaco Alessia Pupo e dall'assessore alle attività produttive e Commercio Fabiano Gobbi, ha consegnato a Ciccarelli una pergamena quale ringraziamento per l'impegno profuso in tutti questi anni, contribuendo di fatto alla promozione di tante specialità enogastronomiche del territorio.
“Torniamo ad occuparci di foreste e benessere, ma in un’ottica diversa, legata alla gestione delle risorse forestali e, più in generale, ai vari temi dell’ingegneria naturalistica, con un occhio particolare per gli interventi di sistemazione idrogeologica”. È il presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, ad annunciare i nuovi seminari organizzati nell’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne Alto Maceratese, di cui l’Unione è soggetto capofila, che prenderanno il via il prossimo 23 settembre.
“Dopo il forest bathing, che ha fatto registrare una grande partecipazione, proponiamo un nuovo percorso formativo rivolto in particolare a figure tecniche, ingegneri, architetti, esperti di pianificazione naturalistica e ambientale, per acquisire e implementare competenze che possano tornare utili a chi opera per una qualificazione dei contesti naturali in linea con gli standard più elevati di prevenzione del rischio idraulico, di frane e del climate change”. L’intervento, che gode del patrocinio dell’associazione italiana per l’ingegneria naturalistica (AIPIN) e che prevede l’assegnazione di crediti formativi professionali agli iscritti all’ordine degli architetti, si svilupperà in otto incontri che si concluderanno a metà ottobre. “Si tratta di una ulteriore opportunità che la SNAI offre su temi fondamentali per i nostri territori, in cui le peculiarità idrogeologiche e di gestione forestale rivestono un ruolo di primo piano”. Per informazioni e iscrizioni: www.seminariinformativi.it.
Il Castello della Rancia sarà visitabile anche virtualmente. La Giunta comunale di Tolentino ha deliberato l'acquisto del servizio di realizzazione di un tour virtuale esterno e interno del castello che porterà alla pubblicazione delle immagini nella scheda Google MyBusiness del comune di Tolentino così da sostenere l’indicizzazione e visibilità a carattere internazionale da estendere su Google Maps e Google Earth, con esperienza immersiva a 360°.
A realizzare il servizio sarà la società Tizle Production Srl con sede ad Ancona. Il servizio prevede scatti fotografici tradizionali in hd e uno scatto panoramico con drone. Il materiale permetterà agli utenti di vivere un’esperienza emozionale di grande impatto, immersiva a 360°, efficace anticipazione delle bellezze del territorio.
Ciak si gira a Treia. Il cuore della città da oggi diventa il set del nuovo film di Simone Riccioni “Neve”. L’attore di Corridonia ha scelto la sua terra come scenografia per la sua ultima produzione che da questa mattina ha portato fermento e curiosità nel borgo. Treia sarà il luogo principale delle riprese che si svolgeranno anche nell’entroterra (tra Sefro e Sarnano) e andranno avanti per quasi un mese.
Dopo aver ospitato un’estate ricca di eventi, dunque, le vie della città ospiteranno telecamere, copioni e attori per il film che promette di essere intimo e poetico, ma anche leggero e divertente. "Ci siamo, finalmente iniziano le riprese del film nella nostra città – ha detto il sindaco Franco Capponi, insieme all’assessore Ludovica Medei - Siamo emozionati ed entusiasti di condividere la bellezza e la suggestione dei luoghi treiesi attraverso le immagini del film. Siamo felici di poter condividere questa esperienza cinematografica con tutta la comunità, non solo attraverso la selezione delle comparse. Treia, scelta sempre più da turisti italiani e stranieri diventa anche lo sfondo ideale per film e riprese col suo splendido paesaggio, la sua posizione affascinante sul crinale delle colline marchigiane, le sue vie storiche e la sua piazza".
Protagonisti del film saranno lo stesso Simone Riccioni (che firma per la prima volta la regia, insieme a Mattia Del Zotto), Azzurra Lo Pipero, fermana di appena 10 anni, Simone Montedoro, conosciuto per aver interpretato il comandante dei carabinieri in Don Matteo, Margherita Tiesi, conosciuta, tra le altre cose, per ‘Un passo dal Cielo’ e ‘Il Paradiso delle Signore’, Alessandro Sanguigni, che ha recitato in numerosi film e anche nella serie ‘I bastardi di Pizzofalcone’, ed è stato il doppiatore in ‘Romeo and Jiulet’ e ‘Gotham’.
All’interno ci saranno diverse comparse e ruoli affidati anche ai ragazzi della scuola di Riccioni, “Cinema che passione”. Alla sceneggiatura Fabrizio Bozzetti di Udine e i maceratesi Jonathan Arpetti e David Miliozzi. La produzione è di Linfa Crowd, mentre per le musiche del film si stanno valutando ragazzi della zona che hanno partecipato a X Factor e ad Amici". Per essere informati su data e luoghi del casting per comparse, basta seguire il profilo Facebook di “Simone Riccioni personaggio pubblico".
Un gruppo di ragazzi e genitori ucraini, accolti dalle Diocesi delle Marche per passare un periodo di serenità lontano dalle guerra, da lunedì saranno ospiti a Civitanova Marche.
Da una settimana, un gruppo 80 tra ragazzi e bambini ucraini, compresi, genitori ed accompagnatori, sono stati accolti dalle Diocesi delle Marche, per passare un periodo di vacanza lontano dalla guerra. A partire dal domenica 20 agosto, un gruppo di 37 partecipanti sarà ospitato dalla Diocesi di Macerata in collaborazione la Caritas della Diocesi di Fermo.
La mattina saranno ospitati sulla spiaggia, nell'area messa a disposizione dal Comune di Civitanova e dall'associazione Le Tate Junior; mentre nel pomeriggio sono previsti momenti di aggregazione e di gioco presso l'Oratorio dei Salesiani di Civitanova, per poi fare rientro a Macerata, presso la struttura messa a disposizione dalla Caritas di Macerata.
La Caritas di Civitanova grazie al supporto delle Parrocchie, gruppi ed associazioni giovanili ha predisposto un programma ricco di attività, con animazione, giochi e laboratori musicali. Gli organizzatori precisano che "questi bambini, accompagnati da alcune mamme, provengono dalle città di di Nikopol e Kryviy Rih nel Dnipropetrovsk, che sono state fortemente colpite dalla guerra: proprio per questo siamo molto contenti di poter assicurare un periodo di serenità".
Barbara Moschettoni, direttrice della Caritas Diocesana di Fermo, sottolinea come "nell'organizzare il soggiorno, in queste settimane, nonostante il periodo di ferie, c'è stato un forte coinvolgimento con tante persone e gruppi che si sono resi disponibili. In particolare sono rimasta colpita dal coinvolgimento dei giovani di Civitanova che, con entusiasmo, hanno dato la loro disponibilità per accogliere altri giovani. Questa solidarietà, dimostrata anche nel pieno del mese di agosto, non è il frutto di un'emozione o di un impeto buono, ma isolato. Mi sembra evidente che è il frutto di un percorso di consapevolezza".
Stanno arrivando in questi giorni all’Ufficio Commercio del Comune le prime adesioni, da parte delle pasticcerie e gelaterie della città, alla proposta dell’assessore al Commercio Francesco Caldaroni di realizzare il “Sasso di San Marone”, un dolce tipico da gustare e offrire ai turisti in occasione della festa del Santo Patrono. Si tratta di guarnire la classica zuppa inglese con le more, frutto di stagione facilmente reperibile. Ogni attività dovrà operare nel rispetto degli ingredienti fondamentali e della procedura. Sono già una quindicina i laboratori che hanno comunicato la propria disponibilità, dopo aver ricevuto una lettera di invito dall’assessore Caldaroni.
“Ringrazio sin da subito i titolari delle pasticcerie e gelaterie che hanno accolto con entusiasmo il mio invito – ha detto Caldaroni - e mi auguro possano unirsi molti altri ancora. Ci stiamo avvicinando alla ricorrenza che rappresenta l’identità della nostra città e costituisce un motivo di coesione e di orgoglio per tutti i civitanovesi. Il Patrono di Civitanova Marche viene celebrato da moltissimo tempo con festeggiamenti civili e religiosi, che nel corso del tempo hanno contribuito a instaurare una tradizione forte e duratura. Chiunque si trovi a Civitanova nei giorni dal 16 al 18 agosto infatti non potrà fare a meno di farsi coinvolgere e partecipare ai tanti momenti di festa. Ma le tradizioni, anche quelle più radicate, hanno bisogno di essere consolidate e rinverdite, ed è per questo motivo che, come Assessore al Commercio, ho voluto coinvolgere le attività di pasticceria e gelateria per ricordare il nostro Santo in maniera originale. Mi auguro che le gelaterie e le pasticcerie di Civitanova Marche prevedano nella loro offerta al cliente il “Sasso di San Marone”, da realizzare o come gusto o come dolce; in questo modo il nome del nostro Patrono sarà veicolato fra quanti, civitanovesi o turisti, nel corso di una passeggiata o al termine di un momento conviviale, avranno l’occasione di gustare questo prodotto realizzato secondo una ricetta abbastanza semplice. Il mio augurio più grande è che il “Sasso” possa entrare talmente a fondo nel nostro tessuto tradizionale da poter diventare il dolce tipico della città, che identifichi Civitanova Marche in Italia e, perché no, nel mondo. Perché ciò si avveri però è indispensabile che le attività coinvolte nel progetto diano il loro contributo, ed è per questo che ribadisco il mio invito a realizzare il “Sasso di San Marone”, da offrire al cliente almeno nel periodo precedente ed in quello immediatamente successivo alla ricorrenza del Patrono”.
''Il Santuario di Macereto è una delle maggiori espressioni dell'architettura rinascimentale del '500 nelle Marche, ma che ha origini dal 1359, ed è stato dichiarato monumento nazionale nel 1902 e in occasione del Giubileo del 2025 puo' essere tra i luoghi santi da venerare e visitare. Facciamo appello alla curia per fare in modo che i lavori di consolidamento e restauro arrivino alla fine entro breve tempo''.
Lo scrive, in una nota, Maria Teresa Nori, segretario di Federcontribuenti Marche ricordando che il santuario si trova nel territorio del comune di Visso, colpito nel 2016 da una grave calamita' ''ma che piano piano sta riprendendo vita''.
''Valorizzare ancor di più il Santuario di Macereto in occasione del Giubileo del 2025 - sottolinea l'esponente dei consumatori - può dare modo a tanti pellegrini di conoscere e apprezzare questi territori che, legandosi ai sacri percorsi e cammini, sono una delle espressioni di devozione del magistero della Chiesa come hanno ricordato negli anni tutti i papi che si sono succeduti. Macereto è anche luogo di raduno dei giovani scout da tutta Italia'', ricorda infine la a segretaria di Federcontribuenti Marche.
Da oggi è possibile diventare “cittadino onorario di Frasassi” grazie all'iniziativa turistica messa in atto dal Comune di Genga e dal Consorzio Grotte di Frasassi con il “Passaporto del turista”.
Un vero e proprio passaporto che propone un itinerario di cinque imperdibili tappe dell’area tra arte, cultura e ambiente verrà consegnato ad ogni visitatore delle Grotte di Frasassi.
Il timbro in ogni sito permetterà di ricevere l’attestato di cittadinanza onoraria di Frasassi presso l’info point ubicato nel parcheggio delle Grotte in località la Cuna, esibendo il passaporto.
Insieme al passaporto, ogni visitatore, riceverà anche una mappa turistica dettagliata dell’area, con l’ubicazione e tutte le informazioni sui siti presenti nell’immenso patrimonio storico naturalistico e artistico di Frasassi.
“Il passaporto del turista nasce per promuovere l’arte e la cultura del territorio e coordinare in un unico progetto condiviso che ruota intorno alle Grotte di Frasassi i più prestigiosi siti attrattivi di Genga – ha dichiarato il sindaco di Genga Marco Filipponi – . L’idea di creare dei cittadini onorari di Frasassi con dei veri e propri attestati di cittadinanza e passaporti ci permette di coinvolgere in prima persona i visitatori e di farli sentire parte del nostro territorio”.
L’attestato di cittadino onorario di Frasassi verrà firmato personalmente dal sindaco di Genga Marco Filipponi e verrà consegnato ai visitatori all’interno di un pregiato cofanetto in carta artigianale della Cartiera Manualis di Fabriano, insieme ad una preziosissima filigrana rappresentante il Tempio del Valadier, un prodotto di alta oreficeria simbolo del territorio. È prevista inoltre la consegna di una piccola sorpresa a tutti i bambini. Vediamo ora quali sono le tappe inserite nel passaporto del turista.
Le Grotte di Frasassi
Con un percorso di 1 chilometro e mezzo aperto al pubblico e accessibile a tutti, il sito carsico delle Grotte di Frasassi, attrattore strategico e straordinario di visitatori e turisti per l’intera Regione Marche, è uno degli itinerari sotterranei più grandiosi e affascinanti del mondo, dove è possibile viaggiare lungo i milioni di anni del passato e scoprire la storia dell’evoluzione della vita sul pianeta.
L’eremo di Santa Maria Infra Saxa e il Santuario Madonna di Frasassi
L’eremo-oratorio di Santa Maria Infra Saxa è un piccolo edificio addossato alla parete rocciosa per metà sospeso sul dirupo a strapiombo. Accanto a Santa Maria infra Saxa, al centro della grotta, sorge il Santuario Madonna di Frasassi, denominato anche Tempio del Valadier in quanto attribuito all’architetto Giuseppe Valadier. In stile neoclassico, fu commissionato nel 1819 dal Cardinale Annibale della Genga, il futuro papa Leone XII, e inaugurato nel 1828.
Abbazia di San Vittore delle Chiuse
Proprio all’entrata della Gola di Frasassi si trova l’Abbazia di San Vittore delle Chiuse, uno dei monasteri benedettini più importanti del centro Italia, fondata nel XI secolo e costruita in blocchi di pietra calcarea. Di fronte all’Abbazia troviamo il Ponte Romano sul fiume Sentino, dove in epoca romana sorgeva una stazione termale, la cui fonte è tutt’ora utilizzata nell’attuale moderno centro termale. Museo Speleo-Paleontologico e Archeologico di San Vittore.
A fianco all’Abbazia è situato il suggestivo museo Speleo-Paleontologico e Archeologico di San Vittore che è stato appositamente istituito per custodire un fossile di ittiosauro ritrovato nel 1976 nel Comune di Genga. Al suo interno è inoltre possibile apprezzare dei plastici che illustrano il fenomeno del carsismo, i sedimenti fossili ritrovati nel territorio circostante e i reperti archeologici, tra cui alcune urne cinerarie, databili al bronzo finale.
Castello di Genga
Genga è un piccolo borgo medievale, accuratamente ristrutturato, paese natale di Papa Leone XII dei Conti della Genga. Del castello medioevale si conservano ancora oggi le solide mura difensive, al cui interno è possibile apprezzare un piccolo gruppo di abitazioni costruite direttamente sulla roccia. Il castello si apre su un meraviglioso belvedere che dà sulla vallata.
Museo Arte Storia Territorio
Nel bel mezzo del castello di Genga, è situato il Museo «Arte Storia Territorio », che racconta la straordinaria storia di questo paese. Al suo interno si possono ammirare, nell’area preistorica, la copia della famosa Venere di Frasassi e, nell’area storico-artistica, opere e manufatti che vanno dal XV al XIX secolo. Tra queste, spiccano le preziose opere su tavola del pittore quattrocentesco Antonio da Fabriano, influenzato da Piero dalla Francesca. Per concludere, la splendida statua neoclassica della Madonna con il Bambino, madre amorevole e protettrice, originariamente collocata nella chiesa voluta dal Papa Leone XII all’interno della Grotta della Beata Vergine di Frasassi.
Pierosara
Pierosara è una rocca medioevale, Castrum Petrosum o Castel Petroso, che sorge in una posizione strategica su di un colle a ridosso di due gole, quella di Frasassi e della Rossa, fondata prima del 1000 d.C. Inizialmente dipendente dall’Abbazia di San Vittore, nel 1212 fu assoggettata a Fabriano, mantenendo comunque grande autonomia e sovranità su una vasta zona del territorio circostante, fino al 1809 con la formazione del Regno d’Italia.
La leggenda di Piero e Sara
Si narra che il Conte di Rovellone, feudatario del Castello di Rotorscio, s’innamorò di una fanciulla di nome Sara di Castel Petroso promessa ad un altro castellano di nome Piero.
Il Conte di Rovellone rapì la ragazza e durante una cruenta battaglia tra i seguaci del Conte e gli abitanti del luogo che insieme a Piero cercavano di proteggere la ragazza, il Conte vistosi alle strette uccise sia la bella Sara che il suo amato Piero. Per ricordare questo triste avvenimento, Castel Petroso, da quel giorno, assunse il nome di Pierosara.
Ha il nome di "Antichi balocchi" ed è un angolo della città dove è facile perdersi nei ricordi. Il corner della fantasia, allestito al piano terra della palazzina Scuriatti in via Eustachio di fronte alla farmacia Natali nei locali messi a disposizione dall'amministrazione comunale, raccoglie in mostra le bambole e gli antichi giocattoli della collezione privata di Serenella Eugeni.
L'esposizione sarà visibile fino al mese di settembre. Bambole, bambolotti, cavallucci a dondolo, macchinine in latta, trottole, borse, trombette, tamburelli, abiti e complementi d’arredo richiamano l’attenzione di grandi e piccini che ogni giorno si trovano a transitare lungo la pubblica via facendo tornare in vita bei tempi ormai passati.
L’École française de Rome, centro di ricerca che si occupa di promuovere attività didattiche ed indagini archeologiche per committenze pubbliche, ha condotto una nuova campagna di indagini per conto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata nelle località di Stigliano e Chigiano, nel comune di San Severino Marche.
I cantieri hanno interessato aree rurali in aperta campagna lungo la strada provinciale 2 e lungo la strada provinciale 148. I saggi fanno seguito ai ricchi ritrovamenti e agli studi condotti nell’800 da Domenico Pascucci, medico appassionato e romantico pioniere dell’archeologia settempedana, grazie ai quali oggi la città di San Severino Marche può vantare una straordinaria collezione del periodo paleolitico, neolitico ed eneolitico.
Il comune di San Severino Marche ha fornito un supporto essenziale agli studiosi in termini di reperimento di documentazioni bibliografiche e ha garantito il necessario apparato logistico utile alla campagna di indagini.
Incastonata nei vicoli del centro storico di Montesanto c’è una "bottega elegante" dove l’arte e il buon gusto pregnano quei locali antichi. Una scommessa fatta col cuore il 3 maggio del 1998 quando le porte del negozio di oggettistica (e molto altro), in via Tripoli, si sono aperte al pubblico.
Nel nome "With Love" c’è tutto. Anche e soprattutto l’attaccamento al territorio. Dopo 25 anni Andrea Pierella, ogni mattina, apre ancora le imposte di quella bottega che regala sogni. L'altra mattina, a sorpresa, il sindaco Noemi Tartabini e l'assessore al Commercio Paolo Scocco hanno fatto visita ad Andrea nel suo antro delle meraviglie per celebrare il quarto di secolo di attività commerciale.
Il primo cittadino di Potenza Picena ha consegnato ad Andrea Pierella una pergamena, realizzata dall’artista Giusi Riccobelli, "per i suoi 25 anni di attività svolta con passione, dedizione e competenza all’interno del tessuto sociale ed economico della Città, con riconoscenza e gratitudine".