Elisabetta Lecchini, di Milano, è autrice di un libro sui prodotti dei Monti Sibillini contenente ricette, schede su ingredienti, aneddoti riguardo questo territorio. L'iniziativa è legata a una raccolta fondi il cui intento è quello di far conoscere e valorizzare il territorio e tenere accese le luci sul sisma.
"Ho scritto questo libro dopo essere stata due anni fa in Valnerina a consegnare una somma ricavata con un'altra raccolta fondi; una volta lì sono rimasta piuttosto scossa e colpita, ho subito pensato che si dovesse fare altro" - ci racconta Elisabetta.
"Ho pensato a una seconda raccolta fondi ma volevo darle un taglio diverso, creare qualcosa che restasse, che valorizzasse e facesse conoscere il territorio, ho optato per la cucina perchè è il mio ambito lavorativo. Ho scritto un libro 20 ricette cucinate da me e fotografate da una fotografa professionista, ci sono anche altre 13 ricette create da alcune blogger amiche (io stessa ho un blog di cucina), da grandi classici a ricette meno note come nel caso delle Marche la zuppa delle fate di Arquata o la crema tre sei nove".
Aggiunge l'autrice: "Le ricette sono state pensate dall'antipasto al dolce, utilizzando gli ingredienti del territorio quindi formaggio, marroni, salumi ecc...oltre alle ricette ci sono delle schede sugli ingredienti e alcuni aneddoti sui Monti Sibillini (per esempio la leggenda della Sibilla, cos'è la norcineria ecc...). L'idea è quella di donare i proventi a persone o associazioni, enti ecc...nelle zone interessate, anche in questo caso è mia intenzione consegnare personalmente la somma raccolta e mostrare la ricevuta della donazione".
Proprio come dodici mesi fa, il nuovo anno della Cucine Lube Civitanova inizierà con una importante serata in nome della condivisione, al di fuori degli impegni sportivi. Dopo la bellissima esperienza dell’anno scorso, infatti, mercoledì 8 gennaio Juantorena e la squadra al completo, insieme allo staff biancorosso, faranno il bis: saranno ospiti a cena presso la PARS “Pio Carosi” di Corridonia, Cooperativa Sociale sorta nel 1990 che opera a più livelli nel campo delle problematiche educative e giovanili (abuso di droghe e di alcol, disturbi psichici e dell’alimentazione, stati depressivi, situazioni di abbandono minorile).
Il Club cuciniero ha accolto di nuovo con piacere l’invito alla cena che si svolgerà presso la struttura situata tra le verdi colline marchigiane di Corridonia, a pochi chilometri da Civitanova Marche: i campioni d’Italia, d'Europa e del Mondo incontreranno ospiti e operatori della PARS.
”Torniamo molto volentieri ad incontrare una storica comunità del nostro territorio – dice Albino Massaccesi, vice presidente Lube Volley – e a vivere nuovamente un momento conviviale con gli ospiti e operatori della struttura, che quotidianamente lavorano fornendo importanti servizi a livello sociale”.
La PARS “Pio Carosi” di Corridonia
L’attività svolta dalla PARS si snoda su due ambiti strettamente collegati tra loro, il settore terapeutico - riabilitativo e il settore più specificatamente educativo: in entrambi il tentativo è di rispondere in maniera completa alle problematiche poste nel rispetto della dignità della persona.
Nel settore terapeutico e riabilitativo la PARS gestisce strutture convenzionate con le Aziende Sanitarie, operanti a regime residenziale e/o diurno. Le Comunità realizzano più specificatamente attività di prevenzione, cura e riabilitazione psico - fisica, sociale e lavorativa di soggetti dipendenti da sostanze di abuso e con disturbi psichici correlati.
Dopo oltre venticinque anni di attività che hanno visto crescere quantitativamente e qualitativamente l’impegno e l’esperienza della Cooperativa nel settore della “doppia diagnosi”, acquisendo una specializzazione nel settore che è stata ufficialmente riconosciuta dalla Regione Marche. Il processo riabilitativo delle persone ospitate è impostato secondo un metodo di approccio integrato, collaudato nell’esperienza della PARS, che si articola in almeno tre riconoscibili dimensioni di intervento: educativa, psicoterapeutica e farmacologica.
Cura delle dipendenze, counseling e orientamento per adulti e famiglie, interventi educativi per minori, servizi per anziani, assistenza a minori ed adulti con problemi di disabilità psico-fisica, sono ulteriori settori di attività della Comunità.
Don Pacifico Marinà è il “Serraltano dell’Anno”. La cerimonia di consegna del riconoscimento, il premio ideato dal Comitato della frazione di Serralta è giunto alla seconda edizione, si è tenuta il giorno dell’Epifania alla presenza del sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, dei membri del Comitato e di un folto gruppo di parrocchiani e residenti nell’allegra frazione settempedana che per l’occasione ha salutato anche l’arrivo di una speciale befana alla guida di un trattore carico di dolci calze.
Un momento di incontro per rinnovare le tradizioni ma anche il senso di comunità, che a Serralta è ancora molto sentito, e per consegnare alcune copie del calendario 2020 con le fotografie storiche della civiltà contadina del territorio.
Gli abitanti della frazione per le festività appena concluse hanno anche organizzato altre iniziative, come l’arrivo di Babbo Natale dal campanile e l’illuminazione della chiesa del Torrone con 250 metri di luci. Ora amici e componenti del Comitato sono già tutti al lavoro per la festa di Sant’Antonio e, poi, per il Carnevale.
Cristian Brasca, classe 1989, di Pollenza, è un fotografo amatoriale che si diletta a realizzare fotografie davvero suggestive delle nostre montagne catturandone la bellezza nelle varie stagioni. "La mia passione è nata quando alla prima comunione mio zio mi regalò una Reflex che non ho più abbandonato, infatti adesso ce l'ho ancora, ma accompagnata da una più professionale Bridge nikon D 900" - continua - "Mi piace andare in montagna, immortalare quei momenti che volano via in un istante, cogliere l'attimo".
Ci rivela che i luoghi dove preferisce andare sono Castelluccio di Norcia, Bolognola, il Fargno ma anche Fiastra e i laghetti dei Pantani di Accumuli.
La Befana arriva all’ospedale Pediatrico Salesi di Ancona per portare un sorriso ai bambini malati, costretti a vivere sul letto d’ospedale un giorno di festa come Epifania. E allora ecco lunedì 6 gennaio, che la vecchina più amata dai bambini si è presentata in sella alle due ruote grazie al Moto Club Franco Uncini di Recanati e Occhio del Gallo di Camerano e Mariotti .
Di prima mattina il rombo delle moto con il ritrovo al Passetto di Ancona ha attraversato con alcuni giri via Corridoni, per dare modo ai bambini di vedere attraverso le vetrate dell’ospedale i centauri con le Befane in sella alle moto per poi arrivare all’ingresso secondario dell’ospedale pediatrico dove ad attenderli nel salone sono state poste le moto da competizione per la gioia dei bambini accompagnati dalle loro famiglie ed infermieri con le Patronesse del Salesi
Insieme alla classica calza sono arrivati i beniamini delle due ruote con il campione europeo Super Sport e campione italiano Superbike (nel 2011, 2012 e 2016) Matteo Baiocco (di Osimo), il campione Master Cup (nel 2014) Simone Santarelli (di Senigallia), il campione italiano Superbike Gianluca Battisti (Chiaravalle) i ragazzi del reparto corse del Moto Club Franco Uncini) il campione di motocross Gioele Filippetti ( Loreto ) e la giovanissima promessa del motociclismo marchigiano Mattia Volpi, 13enne di Potenza Picena, che quest’anno parteciperà al campionato europeo in Spagna nel team Simoncelli, la straordinaria partecipazione dell’official Fan Club 46 Valentino Rossi capitanato da Flavio Fratesi ed il Balda Fun Club Attak che hanno consegnato con le Befane nei vari reparti ai bambini caramelle, dolciumi, magliette e gadget condividendo con loro una passione, e soprattutto distrarli dalle mille difficoltà che ogni giorno stanno vivendo assistiti con amore dai loro famigliari e medici del Salesi .Valentino Rossi tiene tantissimo a queste iniziative», spiega Flavio Fratesi deus ex machina del Fun Club VR 46. Momento spartiacque tre anni fa quando al Centro Tumori dell’ospedale di Palermo «abbiamo sentito un bambino dire alla mamma “fortuna che sto male perché mi hanno portato i gadget di Valentino Rossi”. In quel momento abbiamo capito che ne valeva veramente la pena».
«Ritorniamo sempre ben volentieri qua al Salesi – sottolinea Franco Frontini, portavoce del Moto club Franco Uncini di Recanati -. È un compito prioritario per noi donare un sorriso ai bambini che spesso sostengono con grande forza i loro genitori nonostante la tristezza di ritrovarsi a trascorrere l’Epifania in ospedale invece di essere a casa con le loro famiglie».
Assente giustificato il Campione del Mondo Franco Uncini che per impegni presi nei mesi scorsi attraverso il suo portavoce ha mandato il suo saluto alle Patronesse del Salesi e al personale sanitario con la promessa di essere presente il prossimo anno.
Tai Chi e Pugilato per la difesa femminile. L’Accademia Pugilistica Maceratese apre le porte all’autodifesa femminile.
Prende il via, a partire da mercoledì 8 gennaio, un corso di autodifesa appositamente studiato per la donna. Il tai chi chuan e il pugilato si incontrano per un corso di autodifesa realistico ed efficace che muove dalla consapevolezza dell’asimmetria presente nel confronto con l’aggressore, che si ipotizza più forte della vittima e incline alla messa in opera di comportamenti violenti.
Il corso si rivolge alle donne di tutte le età che si approcciano per la prima volta al tema dell’autodifesa, per cui tiene conto della condizione fisica e psicologica in cui una donna si trova qualora venga aggredita, fornendole una conoscenza perfetta di colpi e tecniche di base molto facili da interiorizzare e da applicare, ovviamente senza bisogno di forza muscolare.
Da un punto di vista tecnico ci si riferirà all’arte del pugilato per conseguire una ‘forma fisica’, le strategie di combattimento e la strutturazione di tecniche di mano e di pugno efficaci.
Si attingerà al bagaglio tecnico del tai chi per lavorare sul radicamento, la centratura e la consapevolezza di sé, il controllo del respiro e dell’emotività e per studiare le dinamiche essenziali del ‘corpo a corpo. Ci si rivolgerà al kung fu per le tecniche di gamba, il condizionamento del corpo e lo studio delle leve articolari.
Il corso è adatto a chi non svolge alcuna attività fisica, tuttavia anche chi pratica un’attività fisica, un’arte marziale o uno sport da combattimento potrebbe trarre giovamento e stimoli interessanti dal corso, in quanto si è adottato un approccio alla difesa personale non diffusissimo, operando una sintesi tra due mondi in genere non comunicanti, quale quello del pugilato e quello delle arti marziali cinesi.
Per questa ragione il corso sarà tenuto da due insegnanti qualificati ognuno esperto nel proprio campo specifico: Luca Pucci, Allenatore di Pugilato dell’Accademia Pugilistica Maceratese ed ex praticante di Kick Boxing, Kung Fu, Krav Maga e Aikido. Massimiliano Pallotti, Istruttore certificato CONI di Tai Chi Chuan Stile Chen e Kung Fu Cinese Tradizionale.
Per Info e Contatti per le lezioni di prova: 3493121288
La befana che vien giù…dalla Torre dell’orologio. Oggi, 5 gennaio, grazie all'Associazione Pro Matelica e all'Associazione Città di Matelica si è tenuta una grande festa per celebrare l’Epifania. I festeggiamenti sono iniziati alle 16,30 con Mini Circo Itinerante e Anismile Show, per terminare con uno spettacolo di fontane danzanti.
Il momento più spettacolare quello delle 18 - quando con la piazza gremita da grandi e piccini con il naso all’insù - i volontari del Soccorso Alpino della Stazione di Macerata, ai quali non mancano certo le competenze tecniche per le discese su corda in sicurezza, hanno allestito la calata sfruttando la Torre dell’orologio come partenza e un volontario vestito da Befana assicurato da altri colleghi, si è calato e ha distribuito dolci e caramelle a tutti i bimbetti presenti. Anche quest’anno i tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Marche, tutti molto conosciuti e amati nella zona, hanno contribuito a mantenere viva e gioiosa la tradizione più amata dai bambini.
Il Natale a Pieve Torina ha portato non soltanto gioia e divertimento per i più piccoli ma anche momenti di grande commozione per i grandi, in particolare gli over 60. Sabato 28 dicembre infatti l’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Alessandro Gentilucci, ha voluto offrire un pranzo di pesce ad oltre 100 persone nei locali del salone adiacente il Parco Rodari. Un appuntamento tradizionale ripreso già l’anno scorso e consolidatosi quest’anno dopo che il terremoto ne aveva interrotto la continuità.
“Abbiamo fortemente voluto recuperare questo appuntamento - sottolinea Gentilucci - per la sua valenza solidale, di rafforzamento del valore di comunità, ma soprattutto perché molti amici hanno potuto nuovamente incontrarsi in un contesto felice e sereno qual è quello di un pranzo conviviale in clima natalizio. In tanti vivono ancora la condizione di delocalizzazione rispetto al loro paese d’origine, e farli tornare a Pieve Torina per un evento del genere è stato davvero emozionante: abbracci, baci, strette di mano, il rivedersi tra persone che hanno condiviso per anni gli stessi spazi e che oggi si trovano a vivere una condizione di difficoltà a causa del sisma”. Il pranzo è stato allietato da un barzellettiere d’eccezione, Peppe de Pia, che ha sciorinato un repertorio divertente, e da uno stornello augurale declamato ad un pubblico attento e partecipe dal signor Policani. “Una giornata bellissima che rimarrà nel cuore di tutti noi” chiosa il sindaco “e che conferma l’impegno della nostra comunità a mantenere salde le proprie radici e la volontà di ripartenza: Pieve Torina c’è, c’è nelle sue mura ferite ma rinascenti, c’è nei suoi abitanti che riconquisteranno una dignità piena di cittadinanza come già sta succedendo per alcuni”. Ma il Natale di Pieve Torina non finisce qui: ci sono ancora due appuntamenti nel ricco programma di eventi organizzato dal Comune: domani, per tutto il giorno, sarà attiva la pista di minikart e i gonfiabili per i bambini, e lunedì, sempre in area SAE, arriverà la Befana alle ore 16 per portare doni, magia e mille altre sorprese a grandi e piccini come buon augurio per il nuovo anno.
"Utilizzo delle nuove tecnologie e della digitalizzazione per lo sviluppo commerciale e gestionale del salone", questo il titolo della premiazione ottenuta dall'azienda maceratese Centro Degradé Joelle il 16 dicembre a Montecitorio. La cerimonia dedicata alle Arti ed alle Professioni dell’eccellenza italiana si è tenuta infatti a Roma, presso la Camera dei Deputati, un posto illustre per un'occasione eminente.
In un post sulla propria pagina Facebook ufficiale, il Centro Degradé Joelle scrive: "Tutto questo è stato possibile grazie al nostro partner d’eccellenza, Wella, che da anni è alla base di ogni nostra attività, grazie alla qualità dei loro prodotti ed alla professionalità del loro gruppo. Ci hanno permesso di vivere un sogno, conferendo a Claudio Mengoni, ideatore e fondatore del gruppo Degradé Joelle, il premio di “Utilizzo delle nuove tecnologie e della digitalizzazione per lo sviluppo commerciale e gestionale del salone” ed al nostro Elia Caporale il “Premio Luigino Berti, ma le congratulazioni vanno anche a Luca Biffi e Bianca Siniscalchi di Just B Parrucchieri, Enzo e Franca Coppola di Enzo Coppola Parrucchieri, Francesca e Andrea Miserocchi di Labriola Group”.
Durante la giornata sono state toccate svariate tematiche legate al mondo dell’hairstyling, sia dal punto di vista creativo che dal punto di vista relazionale ed imprenditoriale. Tra gli ospiti Wella, Luca Moscon e Giuseppe Gennero i quali hanno parlato della loro visione sul mondo dell’hairstyling e dei valori principali per la crescita dei parrucchieri.
Alessandro Negrini, chef marchigiano classe 1965, originario di San Benedetto del Tronto, da 37 anni pizzaiolo, dopo i successi e le esperienze a livello nazionale e internazionale e dopo la nomina di pluricampione a livello europeo e mondiale, ottiene nel 2009 il premio di miglior pizzaiolo del mondo in Galizia e nel 2019 l'ultima onoreficenza conferita a Londra presso il Pizza & pasta Show a Novembre come "The Best Professional Pizza Advisor in the World".
Lo chef Negrini acquisisce esperienza durante gli anni di formazione a contatto con i maestri di più alto rango in ambito culinario ed attualmente collabora con Il Molino Pasini da 23 anni più altri 6 come dipendente, inoltre gira il mondo per trasmettere la sua passione e la sua professionalità.
"Dedico il mio lavoro più di ogni altra cosa alla mia splendida figlia Francesca" - ci ha raccontato. Negrini aggiunge - "Ho preferito feteggiare i miei successi nelle Marche, presso lo chalet Duilio a Porto san Giorgio per brindare la sera del 30 dicembre con parenti, amici e colleghi in un clima intimo e familiare, abbiamo mangiato rigorosamente pizza tra cui la mia specialità e cavallo di battaglia la pizza sottobosco con salsa tartufata, mozzarella, fiordilatte di Agerola, funghi porcini trifolati, valeriana e ribes rossi".
Le torpedine in crosta di pistacchi all'invention test e un burro alla maitre d’hotel portano la camerte Milenys Gordillo alla prossima sfida di Masterchef. Soddisfazione a Camerino per la prima vera sfida della nona edizione del cooking show: dopo le selezioni superate con maestria a colpi di mattarello, la marchigiano-cubana dell’entroterra maceratese conquista la terza puntata, che andrà in onda giovedì prossimo, con un perfetto burro alla maitre d’hotel, sfida della nuovissima prova al centro della seconda delle due puntate, quella che solitamente si gioca a squadre, in esterna, e poi al pressure test.Questa volta però i tre chef giudici hanno inaugurato una nuova formula per decidere chi sarebbe stato il secondo eliminato della serata: lo “skill” test, test delle abilità. Protagonista: il burro. Tutte e tre le prove di cucina a cui sono stati sottoposti gli aspiranti chef infatti prevedevano l'utilizzo di questo ingrediente. La prima consisteva nel realizzare un burro alla maitre d’hotel, condimento perfetto per i secondi, dando prova di saper mixare alla perfezione i numerosi ingredienti necessari. E con un panetto bello liscio e dal colore uniforme, ma soprattutto dal giusto equilibrio di sapori, la commessa di 49anni è potuta salire in balconata alla prima manche, diretta verso la terza puntata.Nella prima delle due sfide, invece, il lasciapassare - dopo una mistery box nella quale si è cimentata nella preparazione di una chitarrina con la pecora – era arrivato con un buon piatto di pesce torpedine in crosta di pistacchi, su vellutata di verdure, riduzione di agrumi, insalatina di frutta e platano fritto. Di fronte a Giorgio Locatelli la concorrente emozionata quasi non trovava le parole per descrivere il suo piatto, che poi, fortunatamente, ha parlato per lei. L’appuntamento dunque è per il prossimo giovedì, per la terza e la quarta sfida della masterclass.
L'Accademia della cucina italiana giudice della gara di torroni fatti in casa, a Camerino. Un'assoluta novità della "Festa del torrone", tradizionale appuntamento nella città ducale, che torna come ogni anno il 6 gennaio, quest'anno sarà un'avvincente gara tra casalinghe pronte a sfidarsi a colpi di cioccolato, mandorle e miele per confezionare il torrone più buono.
A giudicarle niente meno che l'Accademia della cucina italiana che sarà ospite a Camerino, per decretare il vincitore del primo concorso. L'Epifania chiuderà le feste e il ricchissimo cartellone natalizio che ha visto in città tantissime iniziative ed eventi. L'evento si svolgerà al Sottocorte Village col mastro pasticcere Francucci pronto a superare ancora una volta il record del torrone più lungo del mondo entrato anche nel Guinness World record. Quanto al gusto, si tratta di una categoria indubbiamente fuori gara, capace di mettere d'accordo tutti, a tal punto da richiamare un pubblico sempre numerosissimo per assaggiare un pezzetto del gustoso dolce artigianale, fatto d'ingredienti di prima scelta. Dunque, accanto a questo momento tanto atteso, con la formula della "Festa del Torrone" in parte confermata, le novità in programma sono state studiate proprio per impreziosire ulteriormente un evento di grande richiamo.
Oltre alla gara del torrone fatto in casa (il regolamento è sulla pagina Facebook Camerino - un magico Natale) ci sarà anche un'altra interessante novità: prima della gara si svolgerà l'intervista doppia al professor Gianni Sagratini responsabile del corso di scienze gastronomiche dell'Università di Camerino e il dottor Piergiorgio Angelini, accademico della cucina italiana, moderata da Donatella Pazzelli. Entrambi approfondiranno curiosità e spunti su quello che è un dolce apprezzato soprattutto sotto le feste natalizie, ma che è realizzato tutto l'anno in diverse parti d'Italia.
Hanno lasciato i banchi della 5B dell’Istituto Tecnico Agrario “Giuseppe Garibaldi” di Macerata nel 1979, ultimo anno di servizio del mitico preside Cataldo Tandoi, ed eccoli a celebrare il quarantennale dal diploma. Qualche giorno fa si sono ritrovati a Montecosaro, all'agriturismo Porfiri gestito dalla famiglia di uno di loro. E' stata una bella giornata conclusa con il pranzo a base di piatti della tradizione maceratese.
Un’amicizia vera quella di questi “ragazzi attempati” che dura nel tempo e così fedele che alcuni sono arrivati da fuori regione per partecipare all’incontro conviviale. Nel corso della magica giornata sono stati ricordati fatti ed aneddoti dell'adolescenza di un gruppo di giovani fortunati di vivere un’epoca fatta di semplicità, affetto e goliardia sincera dove non esistevano i telefonini e per contattare le uniche tre donne presenti in classe si doveva telefonare a casa incappando immancabilmente nei loro genitori.
L’Agraria del tempo non è la grande scuola di oggi, allora c'erano inizialmente solo due sezioni, si conoscevano tutti e il clima che si respirava era proprio familiare. Un ciclo scolastico che li ha visti crescere insieme e condividere esperienze di straordinaria importanza per la loro maturazione. Questo ha influito molto sui rapporti umani tra studenti e anche con gli insegnanti che vengono ricordati ancora oggi con affetto e stima.
E’ stato bello incontrarsi e trovarsi subito in sintonia con l’unico desiderio di approfondire l’amicizia senza scadere nel patetico e nella retorica nostalgica. E, allora, si è parlato della vita, delle gioie e dei dolori di tutti i giorni, degli affetti, dei figli e nipoti, del lavoro e degli impegni nel sociale e anche, vista l'età che avanza, dell'imminente raggiungimento della pensione.
E anche senza l’assillo di frequentarsi assiduamente un’amicizia come questa, ridotta all’essenziale e sinceramente presente, può essere considerata una vera “compagnia per la vita”. E' con questa certezza che propongono un nuovo incontro per il prossimo quarantacinquesimo anniversario con l'augurio di essere tutti in salute e con lo stesso desiderio di curiosità e felicità che li ha mossi e che vogliono estendere a tutti.
Preparativi in vista della serata di Capodanno per i tantissimi ristoranti della provincia che vi proporranno squisiti menù e offerte di divertimento per famiglie, ma anche per i più giovani.
A Macerata il Centrale Eat propone ben due cenoni, il primo a base di carne ed il secondo presso il Centrale plus sia a base di carne che di pesce, il dopocena è animato dall'open bar e da musica live.
Sempre a Macerata, per i più tradizionali, Da Secondo offre un menù alla carta con piatti classici tra cui vincisgrassi, parmigiane, fritti e per concludere zampone, lenticchie e cotechino.
Verde Caffè prepara invece un benvenuto con pizza gourmet e prosecco, continua con antipasti vegetariani e pesce locale, insalata russa e alici marinate per proporre poi come primo cappellacci al nero di seppia, come secondo filetto di tonno in crema di pistacchio e frittura di pesce e concludere con un goloso pandoro artigianale di Pollenza e torrone di Camerino.
Vere Italie apre invece alle 19:30 con un buffet antipasto a base di gamberoni e continua i festeggiamenti con il menù al tavolo misto di carne e pesce fino ad arrivare ai dolci a base di panna e cioccolato, l'atmosfera sarà inoltre accompagnata da un sottofondo musicale live.
Il ristorante Cavallini presso S. Severino propone invece portate di pesce gourmet con crostacei e caviale, il tutto corredato di vini abbinati.
A Tolentino ricordiamo il ristorante Chiaroscuro che mette a disposizione più di 48 portate differenti a base di pesce con musica e spettacoli circensi e a chiudere ricco buffet di dolci.
Il ristorante Borgo Antico della Hermann a Recanati, infine, struttura il menù iniziando con bollicine di benvenuto, prosciutto di cinghiale su salsa di lamponi e frutti di bosco, pecorino al ginepro, timballo di riso nero su crema di zafferano e costatina di vitello, salsa di tartufo e porcini senza dimenticare il classico zampone con le lenticchie.
Civitanova Marche invece garantisce una bellissima serata con il cenone della churrascaria Maderinho, aperta dal 19 dicembre da Robertlandy Simon, Mauro Alberti e Martha Zamora. Il locale offre più di 50 portate brasiliane preparate al tavolo da chef brasiliani, piatto caratteristico è infatti il churrasco, un tipo di griglia verticale con spiedi di 90 centimetri.
Si sono ritrovati in occasione delle festività Natalizie per una cena conviviale i compagni di classe della scuola "E.Mestica" di Macerata.
Classe 1977 e 1978, frequentarono tutti le scuole medie in una delle sedi storiche di Macerata, nella struttura attigua al Convitto Nazionale a partire dal 1989.
I ragazzi della 3E, così il nome che si sono affibbiati, sono cresciuti e diventati ormai padri e madri di famiglia, professionisti in vari campi. Alcuni sono rimasti a Macerata, altri con percorsi di studio piu mirati, hanno spostato la loro vita altrove in Europa e nel Mondo, laddove la loro professionalità è stata piu apprezzata e valorizzata.
Grazie ai social, sono in contatto ormai da tempo e quotidianamente condividono la loro vita in una chat tra risate, sfottò e molta ironia, come se sedessero ancora su quei banchi dove si sono conosciuti.
La loro chat è divenuta il proseguio della giornata di scuola dove il tempo sembra essersi fermato. Lo stimato professore, l'avvocato, il dottore l'imprenditore, il ragioniere, nella chat sono semplicemente Roberto, Alessandro, Beatrice, Luana, Elena, Isabella, Giammario, Stefania, Paolo, Marco, Domenico, Sara e Daniele.
Alla cena, nella suggestiva atmosfera del ristorante Da Silvano, hanno festeggiato il compleanno del loro incontro avvenuto trent'anni fa.
Un incontro piacevolissimo e divertente dove sono riaffiorate alla memoria aneddoti e storie che sono, e resteranno per sempre, pietre miliari della vita di questi ex bambini delle medie.
Un brindisi di commiato non ha potuto che sottolineare un arrivederci ad un nuovo incontro da tutti caldamente voluto per vivere ancora di persona quell'armonia che fa da padrona quando vecchi e sinceri amici si incontrano.
La camerte Milenys Gordillo Sanchez è ufficilmente una nuova concorrente della nona edizione di MasterChef Italia. La marchigiano-cubana di 49 anni, che da ben 18 vive a Camerino, ha convinto i giudici con il suo "perfetto" raviolo di San Domenico strappando il lasciapassare per le fasi finali del cooking show targato Sky Uno.
Milenys lavora in una ferramenta assieme al marito e a Camerino ha ricominciato da zero la propria vita.
Per conquistare l'ambito grembiule, ha dovuto superare una prova piuttosto complessa: realizzare tre tipologie di pasta fresca in 60 minuti di tempo. La scelta è ricaduta, oltre che sul raviolo di San Domenico (ripieno di ricotta e spinaci), sulle orecchiette e sugli spaghetti alla chitarra.
"L'emozione, quando ho indossato il grembiule è stata pazzesca - ha dichiarato nell'intervista rilasciata a Sky -, ancora adesso non ci credo". "Quando cucino dimentico chi sono, è il mio sfogo - ha aggiunto -. La mia passione per la cucina è cominciata quando sono arrivata a Camerino: nel periodo natalizio tutti avevano addosso l'euforia per i cappelletti in brodo. Vedere le donne del posto fare la pasta fresca a mano, mi ha emozionato. Per Natale ora faccio anche 15 chili di tortellini".
Milenys definisce la sua come una cucina "di pancia, sana e divertente". Il suo sogno nel cassetto sarebbe quello di aprire un ristorante a gestione familiare: quello di MasterChef potrebbe essere il trampolino di lancio giusto per riuscirci.
CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO DI PRESENTAZIONE DI MILENYS
Nobile gesto di una signora settempedana, Elisabetta Cialoni, che in occasione del Santo Natale ha voluto donare un pianoforte verticale Hermann da studio all’associazione "Sognalibro" la quale ha poi deciso di sistemarlo nella sala di lettura della biblioteca comunale “Francesco Antolisei” di San Severino.
Il pianoforte potrà ora essere utilizzato anche per le iniziative culturali della biblioteca oltre che per le attività curate da "Sognalibro".
Il gesto dimostra grande generosità e sensibilità verso chi dedica tempo e risorse alla promozione di attività culturali, da sempre valida arma contro la povertà educativa.
Silvia Cempini è una giovanissima, ma affermata violoncellista recanatese che oggi vive tra Rotterdam (in Olanda) e Monaco di Baviera (in Germania), dove si è affermata come musicista. È tra le fondatrici del progetto musicale del "Phoenix Ensemble", con il quale ha concerti programmati sino al 2021 nelle sale concerto italiane, tedesche e olandesi. Sin da piccola è stata contornata dalla musica visto che la mamma è uno dei primi violini all’Opera di Monaco di Baviera, mentre il padre è un contrabbassista marchigiano, fondatore ed ex-primo contrabbasso dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana che tuttora insegna al Conservatorio Rossini di Pesaro.
Le abbiamo chiesto di raccontarci la sua passione e il suo legame con le Marche, regione nella quale è nata e vissuta sino ai 4 anni.
Quando e come nasce la decisione di approfondire lo studio del Violoncello? Cosa ti ha spinto a scegliere proprio questo strumento?
Venendo da un ambiente di musicisti professionisti, la musica è sempre stata molto presente ed importante durante la mia infanzia (e naturalmente anche dopo). Per questo penso che sia stato naturale per me voler imparare uno strumento musicale abbastanza presto. All’età di 4 anni, subito dopo essermi trasferita a Monaco di Baviera, volli assolutamente imparare a suonare il contrabbasso, come mio papà, ma ai tempi non esistevano ancora contrabbassi per bambini, perciò i miei genitori decisero di farmi cominciare con uno strumento un pò più piccolo, il violoncello, pensando che avrei sempre potuto cambiare più tardi. Alla fine però m’innamorai dello strumento e al contrabbasso non ci pensai proprio più.
Avere due affermati musicisti come genitori quanto ha influito nello sviluppare la tua passione? Raccontaci di loro. Ti hanno indirizzata o lasciata libera di fare le tue scelte nel mondo della musica?
Mia mamma è una dei primi violini all’Opera di Monaco di Baviera, mio padre, contrabbassista marchigiano, è il fondatore ed ex-primo contrabbasso dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana e insegna tuttora al Conservatorio Rossini di Pesaro.
Come già accennato, la musica è sempre stata molto presente nella mia vita quotidiana, anche i miei nonni e i miei zii sono musicisti professionisti in varie orchestre tedesche. Ho passato una gran parte della mia infanzia nel teatro dell’opera di Monaco (mentre mia mamma suonava), luogo che, ancora oggi mi dà un senso di “casa” appena ci metto piede. Ascoltare e parlare di musica, assistere a concerti, come suonare musica da camera insieme (anche con altri musicisti e colleghi del teatro), sono sempre state attività regolari di famiglia. Anche mia nonna è una violoncellista e, durante un periodo nella mia adolescenza, ricevetti lezioni di violoncello e di pianoforte da lei.
Sinceramente, I miei genitori non mi hanno mai forzato nella scelta di intraprendere la carriera da musicista professionista, ho frequentato un liceo classico (non musicale) a Monaco e, accanto alle lezioni di violoncello, ho ricevuto anche una formazione di danza classica, fino ai 17 anni. La scelta di diventare comunque violoncellista professionista era semplicemente dovuta al fatto di sentire un grande amore e un forte senso di identificazione per lo strumento e per la musica in sé. Quando suono mi sento me stessa e “a casa”, e questi sentimenti prevalgono su tutte le altre opzioni e le difficoltà che questo mestiere comporta.
Sei nata a Recanati e hai vissuto nelle Marche fino ai 4 anni, prima del trasferimento a Monaco di Baviera. Sappiamo che sin da piccola hai assistito alle opere della stagione lirica di Macerata, che fascino hanno esercitato su di te?
Un gran fascino. Ascoltare un’opera in un posto come lo Sferisterio è magico, per me è sempre stata ed è tuttora un’esperienza travolgente. Ricordo che durante certe recite il cielo era completamente stellato e sembrava completamente in simbiosi con il palco dello Sferisterio, in certi momenti sembrava che il tempo stesso si fosse fermato per ascoltare le storie di Mimì, Floria Tosca, Rigoletto...
Ora vivi tra l'Olanda (Rotterdam) e la Germania (Monaco di Baviera) e sei riuscita ad affermarti come violoncellista. Ci racconti come è decollata la tua carriera da professionista?
In realtà è stato un processo abbastanza naturale. Verso la fine del mio Bachelor e l’inizio del Master cominciai a suonare sempre di più in giro per l’Europa in varie formazioni (cameristiche/solistiche ed orchestrali). Un concerto tirò dietro l’altro e gli impegni e le opportunità divennero sempre più numerose e frequenti.
Ci spieghi meglio il progetto del Phoenix Ensemble che ti vede tra le protagoniste, e con il quale stai girando l'Italia e l'Europa in concerto?
Il Phoenix Ensemble è nato 2017 grazie all’amicizia tra me e la clarinettista bergamasca Letizia Elsa Maulà e il nostro amore per la musica da camera. L’idea era di creare un Ensemble con componenti fissi, con cui poter lavorare regolarmente ed esibirsi in varie formazioni, cosa che dà molte più possibilità e libertà riguardo la scelta del repertorio e delle venues.
Al momento l’Ensemble è formato da vari musicisti internazionali (che provengono, oltre che dalla Germania e l’Italia, anche dal Kazakistan e dagli Stati Uniti) e si esibisce regolarmente in sale da concerto olandesi, tedesche e italiane e ha concerti pianificati fino al 2021. Il nome Phoenix deriva dall’uccello leggendario che rinasce dalle proprie ceneri, è ispirato alla città di Rotterdam, dove ho conosciuto Letizia durante i miei studi, nella quale (insieme a Monaco di Baviera), sono tuttora residente, e alla quale siamo entrambe molto affezionate. La città, dopo essere stata bombardata nel 1943, è stata ricostruita e reinventata completamente, diventando quello che è al giorno d’oggi.
Qual è secondo te il modo migliore per riportare la musica classica tra i giovani?
Potrei immaginare vari modi. In generale credo sia essenziale trasmettere ai giovani l’importanza della cultura, non come un bene di lusso, ma come una parte importante della definizione della civilizzazione umana. Da parte dello Stato penso che questo voglia dire: continuare ad investire sulle orchestre, supportare giovani artisti e nuove idee e creare delle realtà di lavoro interessanti per le nuove e future generazioni di artisti. Individualmente penso che sia importante circondare la gioventù fin dall’infanzia con arte e musica, frequentare concerti e idealmente insegnare a suonare uno strumento musicale.
E sono convinta che anche noi artisti abbiamo un ruolo importante per riavvicinare i giovani all'ascolto della musica classica, creando per loro dei momenti speciali e formativi durante i nostri concerti e trasmettendogli il concetto che non si tratta di un’arte invecchiata o “morta”, ma di una forma d’arte piena di vita.
C'è speranza di ammirarti in concerto anche nelle Marche? Torni spesso?
Probabilmente avrò delle opportunità concertistiche nelle Marche durante l’estate 2020. Date più vicine in Italia saranno a marzo a Bergamo e a Firenze in primavera.
Cresce il trend del pranzo di Natale in ristorante. E’ uno dei dati emersi dall’indagine dell’Ufficio Studi Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi)-Confcommercio sul Natale e sulle scelte dei consumatori nel mondo della ristorazione. Saranno molti i locali aperti (circa il 70% del totale nel nostro territorio) per una spesa media di circa 56 euro a persona con un giro d'affari in crescita, rispetto al 2017, del 12,5% (nel 7,7% dei locali sarà possibile trascorrere il 25 dicembre con meno di 40 euro a persona, nel 56,4% dei casi la spesa sarà compresa tra 40 e 60 euro a commensale, mentre nel 35,9% dei ristoranti si pagherà più di 60 euro a testa).
Aumentano anche i ristoranti (circa l’80%) che metteranno a disposizione i contenitori per l'asporto del cibo non consumato. Per quanto riguarda i piatti che saranno presentati alla clientela, la farà da padrone la tradizione con pasta al forno, risotto, tortellini in brodo di cappone, pesce e crostacei per concludere con torrone, panettone e frutta, prevalentemente esotica. Non mancherà comunque chi punta a modificare i canoni tradizionali proponendo portate innovative. Nel 76,4% dei casi si potrà prenotare un menu a prezzo fisso (nel 58,2% dei locali con bevande incluse) che si comporrà mediamente di sei portate a base, come detto, soprattutto di ingredienti della tradizione.
“I ristoranti che avranno maggiori riscontri – spiega Massimiliano Polacco Direttore Confcommercio Marche –, sono quelli che puntano sull’ospitalità e sulla qualità del cibo. Il dato delle presenze in aumento nei nostri ristoranti a Natale è molto significativo e dimostra una volta in più che l’offerta ristorativa è veramente eccellente. Molto importante, inoltre, il fatto che i clienti si dimostrino sempre più sensibili al tema degli sprechi alimentari favoriti dal fatto che circa l’80% dei nostri locali aperti a Natale è attrezzato per garantire l'asporto dei cibi ordinati e non consumati. Anche a Natale dunque, dove gli sprechi sono ancora più contenuti del solito, il mondo della ristorazione si distingue per non essere tra i maggiori responsabili dello spreco alimentare”.
L’indagine Fipe-Confcommercio ha offerto ulteriori spunti interessanti evidenziando ad esempio come la quasi totalità dei ristoranti offrirà un menù vegetariano o vegano mentre almeno la metà degli esercizi garantirà piatti adatti a chi soffre di intolleranza al glutine. Nel 42,9% dei locali le famiglie potranno contare su uno specifico menu per bambini ad un prezzo pari a circa la metà di quello per gli adulti.
Un’emozione incredibile per i ragazzi e le ragazze del Coser - Centro socio educativo e riabilitativo “Monti Azzurri” a Loro Piceno, di titolarità dell’Unione Montana Monti Azzurri e gestita dalla cooperativa sociale Pars onlus. Durante la festa natalizia del Centro, è stato inaugurato un presepe davvero speciale, proveniente dalla Parrocchia di Sant’Anna della Città del Vaticano.
“Grazie alla collaborazione con Padre Bruno e la Parrocchia di Sant’Anna abbiamo potuto portare parte dell’allestimento di un presepe realizzato l’anno scorso in Vaticano, al Centro “Monti Azzurri”, nella piccola frazione di Borgo San Lorenzo a Loro Piceno” spiegano gli operatori Pars.
Il Santo presepe è stato realizzato e allestito da Alberto Taborro con il prezioso aiuto di Don Quinto Paoloni, Michele Grasselli, Mariano Pianpiani e l’educatrice Pars Barbara Rapari.
Al centro “Monti Azzurri” sono stati preparati il piano e la struttura e ricostruiti alcuni pezzi mancanti, mentre l’allestimento con i luoghi del paesaggio, la grotta del bambino Gesù, il fiume con l’acqua vera, le montagne e le case dei pastori provengono dal Presepe della Città del Vaticano. Il presepe è stato benedetto dopo la celebrazione della Santa Messa.
“I ragazzi sono entusiasti di avere un presepe così importante, un segno mirabile della nostra fede" - continuano a spiegare gli operatori Pars.
Dopo la benedizione, la festa con i parenti, amici e volontari del centro è continuata con una merenda, musica e esibizioni circensi coinvolgendo e divertendo grandi e piccini, in un clima di gioia e solidarietà natalizia.