Inaugurata ieri nelle Sale Antiche della Biblioteca Comunale “Mozzi-Borgetti” la mostra “L’Infinito. Un racconto per immagini e documenti” dove sono esposti libri, documenti e ventisette traduzioni riguardanti la celebre poesia di Giacomo Leopardi, accompagnati dalle foto di Fernando Palmieri. L’esposizione - visitabile fino al 16 aprile - è stata allestita dalla Cattedra Leopardi dell’Università di Macerata a cura di Manuela Martellini in collaborazione con il Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati, l’Associazione Italia Nostra - sezione di Macerata e la Biblioteca comunale “Mozzi-Borgetti”, con il patrocinio del Comitato Nazionale per le celebrazioni del Bicentenario de “L’infinito” e del Comune di Macerata.
Il taglio del nastro è stato preceduto da una giornata di studi dedicata al componimento leopardiano e alle sue traduzioni coordinata dalla direttrice della Cattedra Laura Melosi.
“Le traduzioni di Leopardi – spiega la professoressa Melosi - datano dall’indomani della morte. Fin dalle metà dell’Ottocento, quindi, si è cominciato ad avere un grosso lavoro a livello europeo, soprattutto dei Canti, che rappresentavano l’opera più conosciuta. Questo interesse si è molto intensificato nel Novecento”.
Grazie a una borsa di studio del Lions Club di Macerata, la Cattedra Leopardi ha avviato una ricerca per redigere una bibliografia di tutte le traduzioni attualmente disponibili. In questo modo si disporrà di una base di conoscenza per capire bene come le opere leopardiane siano state recepite da parte delle principali culture europee nonché il loro “stato di salute” attuale.
“Abbiamo trovato pubblicazioni in aramaico e gaelico. Poco si sapeva di traduzioni in albanese, che invece datano alla metà del Novecento. Per non parlare di Cina e Giappone, dove gli studi sono già più avanzati, testimonianza di un interesse vicino, ma anche lontano”. E ora si aggiunge ache la traduzione in Emonjitaliano a cura della comunictà web italiana coordinata da Francesca Chiusaroli.
Domenica 16 febbraio, alle 17.00, la commemorazione del filosofo Giordano Bruno al Palazzo Buonaccorsi.
Anche quest’anno infatti Macerata vuole rendere omaggio al filosofo Giordano Bruno nella ricorrenza della sua morte, avvenuta il 17 febbraio 1600 sul rogo di Campo de’ Fiori a Roma. In onore anche della lapide che alcuni studenti e cittadini maceratesi hanno posto il 1° luglio 1888 in una delle colonne esterne del Palazzo municipale di piazza della Libertà, si svolgerà nella suggestiva location del Palazzo Buonaccorsi un evento simbolico dedicato proprio alla commemorazione del pensatore.
Sulla scia degli incontri degli scorsi anni, ospite dell’evento sarà il Prof. Filippo Mignini, uno dei massimi conoscitori di Giordano Bruno, che terrà una lectio magistralis sull’importante filosofo divenuto simbolo del libero pensiero.
L’incontro, organizzato dalla Scuola Popolare di filosofia di Macerata, in collaborazione con il Comune di Macerata e Macerata Musei, è libero e aperto a tutti.
Dal 21 marzo 2020, a Casa Leopardi verranno aperti al pubblico per la prima volta parte del piano nobile e gli appartamenti dove Giacomo Leopardi abitò assieme ai suoi fratelli. Un accurato restauro, eseguito sotto l’attenta e preziosa supervisione della Soprintendenza alle Belle Arti, ha riportato questi spazi all’antico splendore.
Ove Abitai Fanciullo, il nuovo itinerario di visita, consentirà l’accesso ai saloni di rappresentanza del palazzo, alla galleria con le sue collezioni d’arte, al giardino che ispirò gli immortali versi de Le Ricordanze, al salottino dove i fratelli Leopardi si intrattenevano e alle camere private di Giacomo Leopardi, escluse dall’uso domestico per più di due secoli. Questi sono i luoghi dei ricordi più intimi, dei suoi primi amori e della sua quotidianità.
Il percorso conduce a quelle che in casa sono sempre state chiamate “Brecce”. Monaldo fece costruire queste camere fra i due giardini, quello di ponente e quello di levante, per lasciare ai suoi figli ormai adolescenti indipendenza e intimità. L’infilata delle tre stanze è stata completamente restaurata, permettendo così di riscoprire gli originali decori pittorici. Dalla sua camera il Poeta osservava l’amata luna, le vaghe stelle dell’Orsa e ascoltava il canto di Nerina.
“Questo progetto di restauro e di successiva apertura al pubblico degli spazi di Giacomo è stato fortemente voluto da mio padre e sono fiera di essere riuscita a portarlo a termine” ha dichiarato la contessa Olimpia Leopardi, discendente del Poeta “Per la nostra famiglia è un momento importante e, mi auguro, possa esserlo anche per tutti coloro che hanno Giacomo nel cuore. Un sogno che si avvera per i tanti che, negli anni, si sono emozionati visitando la Biblioteca e che, da oggi, potranno finalmente vivere in prima persona le suggestioni che toccarono l’animo del giovane Leopardi”.
Ove abitai fanciullo giunge a coronare un progetto ventennale mirato ad ampliare l’accesso ai luoghi del Poeta. Casa Leopardi, divenuta un vero e proprio complesso museale, oltre alla celebre Biblioteca propone: il rinnovato Museo Leopardi, che ripercorre la vita di Giacomo attraverso i suoi oggetti, Io nel pensier mi fingo, un viaggio virtuale nel suo immaginario poetico e Con gli occhi di Silvia, gli spazi abitati da Teresa Fattorini, musa del celebre canto.
La mostra d'arte documentaria per celebrare Annibal Caro dal nome "Il rammemorar m'è dolce in piccola terra", sarà inaugurata sabato 15 febbraio, presso la Pinacoteca comunale di Civitanova Alta, alle ore 17,00. “Un bellissimo lavoro”, come lo ha definito l’assessore alla Cultura Maika Gabellieri, “scaturito dalla collaborazione di un gruppo di esperti e studiosi del nostro illustre concittadino. Quello che sveleremo nell’allestimento curato dalla dottoressa Bruni con la consulenza archivistica-libraria della dottoressa Mara Pecorari, rappresenta un momento molto importante per la città, che racconta la storia di Caro, la sua formazione, le opere e i documenti riguardanti la sua vita, che la sua Culla madre gelosamente conserva. Un appuntamento imperdibile, che vede il coinvolgimento delle scuole cittadine, che dà il via a future iniziative già in cantiere per il grande letterato nato a Civitanova, fulcro intorno a cui ruota la nostra identità culturale”. Il titolo volutamente ricorda una frase che si legge nella lettera 51[163] del 1541 che il Caro invia da Serra San Quirico al letterato senese Marcantonio Piccolomini, ma anche Giacomo Leopardi quando scrive di Annibal Caro, “Marchegiano e di piccola terra” sottolineando che le sue Lettere sono “di squisita e quasi inimitabile eleganza”.
L’esposizione è corredata da una cartella storico-artistica-documentaria, che riporta in copertina il medaglione bronzeo realizzato da Romeo Pazzini, con interventi critici dei professori Marcello Verdenelli e Pier Luigi Cavalieri, con uno scritto della dott.ssa Mara Pecorari e uno del direttore della Pinacoteca Civica Marco Moretti, dott.ssa Enrica Bruni. A corredo, pannelli esplicativi che illustrano la vita del letterato del Cinquecento, le opere letterarie, i documenti d’archivio e un excursus sulla ritrattistica cariana.
Questa mostra è anche l’occasione per ricordare l’Osservatorio Annibal Caro, istituito dal Comune di Civitanova nel giugno 2019, che ha tra le sue finalità quella di educare, di promuovere la ricerca, di valorizzare il nostro patrimonio materiale e immateriale e tutto quello che si è prodotto su e per Annibal Caro. L’Osservatorio Annibal Caro è composto da personalità scientifiche e intellettuali di prima grandezza, tra cui il professor Riccardo Scrivano deceduto proprio l’8 febbraio. “Una grave perdita per la Cultura – come ha ricordato la dott.ssa Bruni - allievo e assistente di Walter Binni, Scrivano era conosciuto nel mondo culturale italiano per la sua ricerca sul Cinquecento letterario. Critico della letteratura italiana, insigne specialista del Rinascimento e del Manierismo, studioso di Annibal Caro, ordinario di letteratura italiana all'Università di Roma Tor Vergata, dove è stato tra i fondatori della Fascolta di Lettere, in precedenza aveva insegnato nelle Università di Firenze, Padova e Roma La Sapienza. La Pinacoteca civica Marco Moretti ebbe l’onore di collaborare con lui in occasione delle celebrazioni cariane nel 2007 e nel 2009, poi in seguito fino alla fondazione dell’Osservatorio Annibal Caro dove il professor Riccardo Scrivano era membro ad honorem”.
ORARI: La mostra sarà aperta al pubblico la mattina e anche nei pomeriggi del mese di febbraio (sabato e domenica) 15, 16, 22, 23, 29 e domenica 1 marzo, dalle ore17,00 alle ore 20,00, con apertura anche nel pomeriggio per il periodo pasquale. La Pinacoteca e la mostra parteciperanno alle aperture straordinarie in occasione della Settimana della Cultura e in occasione di tutti gli appuntamenti MIBACT. Come sempre sono previste lectio e visite guidate.
Ingresso gratuito in omaggio il folder e le cartoline.
Per informazioni e per prenotare le visite guidate: scrivete a info@pinacotecamoretti.it oppure chiamate in orario ufficio la Direzione della Pinacoteca al numero 0733-891019.
Innamorati dell'arte? Non c'è cosa più bella che festeggiare San Valentino nei musei civici di Recanati.
Per chi è in coppia, ma anche per chi ancora non è stato colpito dalle frecce di Cupido, il Sistema Museo organizza una insolita serata: Love&Art. Dalle 19 di venerdì 14 febbraio l’appuntamento è a Villa Colloredo Mels, per scoprire l’amore al tempo del Rinascimento, ammirando alcune dei capolavori di Lorenzo Lotto che si trovano nel museo, degustare i prodotti tipici del territorio e ballare con la musica dei Cap’n Hector’s Crew.
Il costo è di 15 euro (ingresso al Museo, lezione, visita guidata alla Pinacoteca, concerto e aperitivo)
Posti limitati, prenotazione obbligatoria allo 0717570410
Ieri pomeriggio si è svolta agli Antichi Forni, nell’ambito della mostra fotografica "Metamorfosi" organizzata dagli “Amici del Liceo Galilei”, la conferenza a due voci di Romano Ruffini, storico ed ex operatore sanitario, e di Francesca Violoni, docente di Lettere presso il Liceo Scientifico Galilei di Macerata.
La prima parte della conferenza ha visto come protagonista la Violoni che ha letto con raffinata maestria poesie di Giovanni Antonelli, più volte ospite di manicomi sparsi sul territorio nazionale, spesso ricoverato proprio a Macerata.
Nella seconda parte Romano Ruffini ha tracciato, con dovizia di particolari, la storia della trasformazione (metamorfosi, appunto) dell’Ospedale Psichiatrico di Macerata fino alla sua chiusura in ottemperanza alla legge Basaglia.
Un folto ed attento pubblico ha partecipato con emozione alla dotta ed interessante conferenza.
Le prossime conferenze:
Giovedì 13 ore 17,30 – Fabrizio Gentili (Docente Liceo Scientifico Galilei) , coadiuvato da Jonathan Costantini e Diego Ciccarelli, alunni del Liceo Galilei, presenta “Visione, percezione e fotografia” Osserviamo la realtà o la nostra interpretazione della realtà?
Il prof. Gentili è un docente di fisica del Liceo Scientifico "G. Galilei" di Macerata ben conosciuto dal pubblico maceratese per le sue "conferenze-spettacolo" sui temi della Fisica. In questa sua nuova esperienza divulgativa è coadiuvato da due studenti del Liceo Scientifico: Jonathan Costantini e Diego Ciccarelli
Come funziona il nostro occhio? Come funzionano gli occhi degli altri animali? Osserviamo la realtà o la nostra interpretazione della realtà? Cosa è il punto cieco della retina? Cosa sono i miraggi e le illusioni ottiche? Esiste l’invisibilità? Quando scattiamo una fotografia spesso abbiamo delle brutte sorprese... Abbiamo scattato male o …?
Questo e tanto altro per concludere che quello che vediamo è... “il migliore dei mondi possibili”!
Venerdì 14 ore 15,00 – Giorgio Guidelli (Giornalista)
“Giuliano Mainini e l’invenzione del Sibillinismo”
Giorgio Guidelli lavora per i quotidiani della Poligrafici Editoriale, Qn-Resto del Carlino, Nazione e Giorno sin da giovanissimo. Ha guidato come capo anche diverse redazioni tra cui Macerata (tra il 2009 e il 2010), dopo un 'tour' italiano tra tutte le redazioni del Quotidiano. Ha contribuito alla nascita di uno dei primi quotidiani online d'Italia, quotidiano.net (che fa capo al gruppo editoriale) dagli inizi del 2000. La sua specialità è la cronaca nera e giudiziaria. Sugli anni di piombo in Italia e nelle Marche ha scritto sei saggi tra cui quello (L'auto insabbiata, la bara di Aldo Moro ritrovata dopo 30 anni) dove narra la sua riscoperta nel 2007 della R4 in cui fu trovato lo statista DC. Per il giornale ha seguito vari eventi legati ai viaggi dei papi oltre ovviamente alle imprese di montagna e dell'alpinismo, cui ha dedicato decine e decine di speciali e articoli.
Allo scialpinismo, all'alpinismo e all'arrampicata dedica il suo tempo libero con il CAI e racconta sul suo giornale novità e personaggi legati a questo mondo.
Come Giuliano Mainini e i suoi compagni di cordata maceratesi e ascolani nobilitarono i Sibillini. E come le nostre montagne divennero alpinistiche, conservando magia e tradizione. L'opera dei pionieri e divulgatori del nostro Appennino
Venerdì 14 ore 17,30 – Massimo Nocelli (Presidente Circolo Fotografico Provincia di Macerata)
“Robert Capa: Se la foto non è buona.. non eri abbastanza vicino”
Massimo Nocelli è il presidente del Circolo Fotografico della Provincia di Macerata. Appassionato fotografo e studioso della materia tiene spesso corsi di tecnica fotografica e monografie su grandi fotografi.
Robert Capa, icona della fotografia e del reportage bellico, viene esaminato storicamente ma anche, e soprattutto, dal punto di vista della tecnica fotografica e dello studio dell'inquadratura.
Intanto continua, con notevole afflusso di pubblico, la mostra fotografica “Metamorfosi – 1945-1975 Trent’anni di evoluzione della società attraverso le nostra fotografie”, della quale è disponibile il catalogo con tutte le fotografie esposte.
Una storia senza tempo, uno spettacolo verace e vivace, una storica commedia del 1887 che dopo 133 anni ancora riesce a far ridere le persone, si tratta di quella dal titolo "Miseria e Nobiltà" messa in scena ieri sera al teatro Rossini di Civitanova Marche con la straordinaria partecipazione del grande comico del cabaret partenopeo Lello Arena e dei suoi attori della compagnia teatrale di Napoli.
Uno spettacolo rispettoso dell'opera originale di Eduardo Scarpetta che con la regia di Luciano Melchionna recupera il messaggio universale dell'autore della storica commedia che al cinema ha avuto la più profonda interpretazione con Totò e Sofia Loren.
Lello Arena a teatro favorisce di certo il lato comico. D'altronde quale luogo migliore del teatro dove poter ridere su di un tema così toccante come quello del divario tra ciò che è misero e che dunque non è nobile?
Si è riso dunque, ieri sera al Rossini ma il pubblico alla fine della serata ne è uscito di certo non a digiuno di riflessioni e di echi che rimandono all' attualità.
"Miseria e Nobiltà" un contrasto fortissimo e dopo quasi un secolo e mezzo l'umanità non ha superato il problema delle disuguaglianze economiche e sociali ma soprattutto culturali.
Si può affermare che semmai, il divario si è decisamente acuito nel tempo.
È una lotta quotidiana in fondo , che da sempre compie l'umanità che da una parte alena ad una nobiltà che appare irraggiungibile e per pochi eletti, lottando tra le tante mediocrità e miserie umane, tra cui quella materiale ne rappresenta alla fine, forse, il male minore.
Ogni personaggio della commedia ha fame di qualcosa e dietro ad ognuno di esso c' è una disperazione e un gran bisogno di riscatto. Dietro ognuno c'é la dignità di chi è costretto a sopportare la tragedia della miseria ma al tempo stesso per denaro e per bisogno é pronto a diventare qualcosa che non è, e che è distante dalla propria natura. Dunque , molta miseria e poca nobiltà.
Lello Arena è invece la famosa maschera di Felice Sciosciammocca un personaggio sognatore, romantico , che crede nell'uso delle parole attraverso le quali vorrebbe abbattere l'ignoranza e la pochezza che lo circonda.
A Felice Sciosciammocca chiede aiuto il giovane Eugenio , innamorato di Gemma il cui padre marchese ostacola le nozze con una ragazza figlia di Geatano di estrazione sociale inferiore. Felice allora insieme a Pasquale e alle rispettive famiglie si fingeranno parenti nobili di Eugenio, agli occhi del futuro suocero.
E forte risulta il segnale politico lanciato durante tutta la rappresentazione teatrale. La nobiltà che non esiste se non attraverso un'architettura maestosa di un palazzo dagli archi e dalle volte signorili poggia le fondamenta sopra la miseria, la discarica, quel posto di degrado ma tolto quel cassetto il rischio forte è che crolli tutta l'impalcatura.
Grazie allora al familiare volto amico di Lello Arena che prova con la sua straordinaria bravura artistica a farci ridere e a farci riflettere su un tema vicino a tutti noi, e che almeno a teatro riusciamo a non sentire troppo avvilente. Un tema antico ma attuale che da sempre accompagna l'uomo nel suo percorso esistenziale: quello di ricchi che sono sempre più ricchi e di poveri che sono sempre più poveri.
Ma la speranza che ognuno si è portato a casa è di resistere e di sfuggire alle tante mediocri miserie umane, alle sopraffazioni Ognuno si porta dentro un po' di Felice Sciosciammocca che prova a lottare contro le tante miserie attraverso l'unica vera ricchezza, la vera nobiltà: quella della bellezza di cui il mondo oggi più che mai ne ha un grande bisogno.
Articolo di Antonella Sglavo
Ieri pomeriggio si è svolta agli Antichi Forni, nell’ambito della mostra fotografica Metamorfosi organizzata dagli “Amici del Liceo Galilei”, la conferenza di Lucio Bugli dal titolo “Evoluzione dell’automobile dal dopoguerra agli anni ’70”.
Bugli, Presidente del Registro Aprilia, ha presentato un excursus dal 1945 al 1975 dell'evoluzione delle auto con particolare riguardo alle differenze tra la produzione europea e quella americana sottolineando le grandi innovazioni tecnologiche verificatesi in tale periodo.
Nel pomeriggio di mercoledì 12 febbraio nuovo appuntamento, alle ore 17:30, con lo storico Romano Ruffini e con Francesca Violoni (Docente Liceo Scientifico Galilei) per “Metamorfosi dell’Ospedale Psichiatrico nel dopoguerra”. Durante la conferenza la prof.ssa Violoni leggerà delle poesie scritte da alcuni pazienti dell'ex manicomio provinciale di Macerata.
Resta aperta anche la mostra fotografica “Metamorfosi – 1945-1975 Trent’anni di evoluzione della società attraverso le nostra fotografie”, della quale è disponibile il catalogo con tutte le fotografie esposte, e che continua a far registrare ottimi numeri.
Il seicentesco ritratto di padre Matteo Ricci custodito nei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi torna a splendere grazie a un intervento di restauro con un progetto che vede insieme Comune di Macerata, Macerata Musei e Rotary Club "Matteo Ricci" di Macerata, che ha sostenuto il restauro per un importo di 1.800 euro. In occasione del ritorno in mostra dell’opera, il 14 febbraio, alle 17.30, a Palazzo Buonaccorsi si terrà un’iniziativa, cui è invitata tutta la cittadinanza, con una lectio del professor Filippo Mignini, studioso del gesuita cui si deve la pubblicazione e la traduzione di molte opere inedite ed un’attività di studio e diffusione della conoscenza dell’illustre gesuita maceratese.
Andrea Cirilli, attuale Presidente del Rotary Macerata “Matteo Ricci” sottolinea con viva soddisfazione la felice collaborazione tra il Rotary ed il Comune di Macerata: “La collaborazione è cresciuta grazie a tante iniziative fatte insieme come il rifacimento dell’illuminazione del Monumento ai Caduti. Il restauro del ritratto di Padre Matteo Ricci è solamente l’ultima di una felice attività di servizio alla città portata avanti dal Club."
Il restauro, eseguito da un’impresa del territorio "Restauri e dipinti S.a.s. di Mapia Pia Topa e C.", ha permesso il recupero estetico del dipinto evidenziandone la lucentezza della cromia, compromessa dal tempo, e permettendo l’omogeneità di lettura dell’opera che rappresenta Matteo Ricci a figura intera, con la veste lunga dei letterati confuciani, mentre con la destra tiene un ventaglio e con la sinistra sorregge il monogramma dell'ordine, simboli dell’importante azione interculturale per il rispetto reciproco. L’opera fa parte delle collezioni civiche dedicate ai concittadini illustri e costituisce una rara e preziosa testimonianza della memoria del grande gesuita maceratese che è conosciuto in Cina come Li Madou, missionario, fondatore della moderna sinologia oltre che raffinato studioso di discipline scientifiche e letterarie.
Ieri pomeriggio si è svolta agli Antichi Forni, nell’ambito della mostra fotografica "Metamorfosi" organizzata dagli “Amici del Liceo Galilei”, una conferenza a due voci: Ninfa Contigiani (Docente UniMC) e Claudio Gaetani (Docente UniMC) hanno parlato di “Tracce di donne in città. Tra fotografia e spazi vissuti”.
La conferenza si è sviluppata soprattutto intorno ad una ventina di fotografie che i due oratori avevano selezionato tra le 400 foto in mostra. Il pubblico ha seguito con molto interesse le analisi critiche di Gaetani ed i riferimenti storico-sociologici dell’emancipazione femminile di quel periodo (1945-1975) illustrati dalla Contigiani.
Intanto continua, con notevole afflusso di pubblico, la mostra fotografica “Metamorfosi – 1945-1975 Trent’anni di evoluzione della società attraverso le nostra fotografie”, della quale è disponibile il catalogo con tutte le fotografie esposte.
Le prossime conferenze:
Martedì 11 ore 17,30 - Lucio Bugli (Presidente del Registro Aprilia)
“Evoluzione dell’automobile dal dopoguerra agli anni ’70”
Lucio Bugli: da sempre appassionato di motori, negli anni settanta si è avvicinato al motorismo storico tanto da entrare a far parte dell'Automotoclub Storico Italiano. Dell'ASI è stato consigliere federale per due legislazioni a cavallo fra gli anni 80 e 90 per poi diventare Presidente della Commissione Club dell'ASI stesso.
Da quattro anni ricopre la carica di Presidente del Registro Aprilia, club che riunisce gli appassionati del famoso modello di casa Lancia.
L'argomento della conferenza è un excursus dal 1945 al 1975 dell'evoluzione delle auto con particolare riguardo alle differenze tra la produzione europea e quella americana sottolineando le grandi innovazioni tecnologiche in tale periodo verificatesi.
Mercoledì 12 ore 17,30 – Romano Ruffini (Storico) con Francesca Violoni (Docente Liceo Scientifico Galilei)
“Metamorfosi dell’Ospedale Psichiatrico nel dopoguerra” con lettura di poesie
Romano Ruffini: storico ed ex operatore psichiatrico presso il manicomio Santa Croce di Macerata. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni. Tra queste alcune riguardano biografie di personaggi maceratesi, altre sono relative alla storia della medicina, in particolare della psichiatria: Istituzione degli ospizi per malati di mente nella Marca, «Studi maceratesi», vol. 27, Macerata, 1993; Alcune emergenze sanitarie a Macerata nel primo Novecento, «Studi maceratesi», vol. 37, Macerata, 2003; Provvedimenti per i malati di mente nel maceratese tra seconda occupazione napoleonica e Restaurazione, «Studi Maceratesi», vol. 38, Macerata, 2004, La Croce Verde nella storia di Macerata, Quaderni del Consiglio Regionale, Ancona, 2017, Le “officine” delle anomalie dell’intelletto nel territorio maceratese, in Intorno ad un tavolo, Ancona, 2018.
Francesca Violoni: docente di lettere presso il Liceo Scientifico "G. Galilei" di Macerata.
La conferenza: Niente come la psichiatria e le istituzioni psichiatriche hanno avuto continue metamorfosi. Dalle prime strutture per malati di mente del primo ottocento, caratterizzate dalla “terapia morale”, al manicomio di S. Croce centrato sulla ergoterapia e visto come “città alternativa”, all’organicismo della genesi delle malattie mentali e all’ipertrofia manicomiale, che toccò il suo apice durante l’ultima guerra mondiale. Dopo il conflitto, con l’avvento degli psicofarmaci, si apre una nuova fase della cura delle malattie mentali, ma rimane la problematica di una istituzione che produce “dementi asilari”. La critica all’istituzione fa nascere un movimento antiistituzionale con esperienze che dimostrano che questa istituzione si può superare. Questo avviene con la legge 180, che decreta la sua fine. Inizia la psichiatria senza manicomio e dal volto più umano: la metamorfosi continua ancora.
Durante la conferenza la professoressa Violoni leggerà delle poesie scritte da alcuni pazienti dell'ex manicomio provinciale di Macerata
Un altro tutto esaurito per la quinta rassegna de Il Gusto del Teatro, a Caldarola. Il Teatro dei Dioscuri, guidato da Antonio Caponigro ha portato in scena "Uomo e galantuomo" di Eduardo De Filippo: un testo classico, un autore eterno, un soggetto molto interessante. Decisamente coinvolgente la regia dello spettacolo, con azzeccate scenografie e sapiente utilizzo delle luci per un insieme che è riuscito ad emozionare e a conquistare l’attenzione della platea, deliziata prima dai prodotti enogastronomici locali, sapientemente curati e messi a tavola dall’amministrazione comunale, per mano dei tanti volontari del territorio, frazioni incluse.
Sabato prossimo, alle ore 21.30, il gran finale della rassegna con OH DIO MIO! opera di Anata Gov, autrice israeliana per la regia di Diego Ciarloni.
Dalle note di regia: "Dal 2010, anno dell’ultimo debutto della compagnia, ho cercato a lungo un testo che mi colpisse e che motivasse la “gioiosa fatica “di una nuova produzione. Quando ho "incontrato" questo testo, ho capito di avere finalmente tra le mani quello che stavo cercando, perché questo testo aveva saputo divertirmi ed insieme emozionarmi come nessun altro prima. Nel raccontare questa storia tragicomica da “teatro dell’assurdo”, ho pensato che l’apparente normalità del personaggio Dio, da me interpretato, lontano da ogni canone recitativo, fosse una caratteristica fondamentale per dare alla divinità una dimensione terrena, per coinvolgere e toccare lo spettatore e perché risultasse più credibile e realistico il rapporto che si crea strada facendo con il personaggio di Ella, la psicoanalista, interpretata da Ilaria Verdini, e per un breve momento con Lia, la figlia autistica di Ella, interpretata da Noemi Boncompagni e da Simona Paolella. La scena che ho voluto rappresenta un interno qualunque, semplice, ma funzionale alla peculiarità del testo, con arredi semplici, espressione della bellezza ed al tempo stesso della fragilità dell’esistenza umana".
La compagnia Teatro CLAET di Ancona ha rappresentato in molti teatri questa brillante commedia, ottenendo ovunque eccellenti riscontri di gradimento.
Moltissime le aziende che hanno aderito a questa quinta rassegna: Oro della Terra, Cantine Belisario, BCC Banca dei Sibillini, Rhütten, Valbeton, Marco Imperatori Movimento Terra, Impresa Bozzi Paolo, Porzi Ezio Impianti elettrici, Alimentari Ferranti Pa’ e Salato, Azienda Vinicola Colleluce, Coroncina, Rocchi Paris, Biscottificio Annavini, Maurizi Luigino, Antico Biscottificio Carducci, Caseificio Di Pietrantonio, Pizzeria Mariella, Azienda agricola Fabrizi Paolo, Azienda agricola Angeletti, Azienda agricola Alesiani, Nuova Simonelli, Bernys, Forno De Luca & Petetta, Hotel Il Tesoro, Pizza in Piazza, Systematica, Varnelli, Crucianelli Rest Edile, Super Coal Vitellitaly, Azienda Agricola Podere sul lago, Azienda Carlini Graziella, Tecniconsul Energia, Pucciarelli Agricoltura, Il Picciolo di Rame.
Hanno collaborato anche il Nuovo Oratorio Cristo Re e la Pro Loco.
La rassegna è organizzata dall’amministrazione comunale di Caldarola e dalla Compagnia Teatrale Valenti, con la collaborazione artistica di Francesco Facciolli.
I biglietti saranno in vendita il giorno dello spettacolo, a partire dalle 19 e costeranno 13 €; abbonamenti e biglietti danno diritto all’apericena che sarà servito, alle 20, nella tensostruttura Luna, ex mensa.
Per info e prenotazioni si può telefonare al seguente numero: 335/7681738 dalle ore 17 alle 20 di tutti i giorni.
Il prossimo giovedì 13 febbraio, alle ore 17,30, avrà luogo presso la Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata, il quarto appuntamento degli "Incontri sull'arte e dintorni", organizzato dagli Amici di Palazzo Buonaccorsi. Il professor Roberto Cresti parlerà di Marguerite Yourcenar e le Arti Visive
Tra le varie declinazioni della donna nell’arte, occupa un posto particolare Marguerite Yourcenar che allestisce in straordinari scenari narrativi gli indissolubili legami che sottendono letteratura e arte figurativa, linguaggio verbale e figurativo.
La sintonia di Marguerite Yourcenar con la storia dell'arte è così profonda da produrre sia nella sua opera di narratrice che di saggista una spontanea contemporaneità di immagini e forme fra presente e passato. Dall'archeologia del mondo antico, splendidamente rivissuta nelle "Memorie di Adriano", alla pittura del secondo rinascimento, che fa da sfondo a "L'opera al nero", alle suggestioni simboliste ed esistenziali di "Alexis", alle stampe giapponesi nei "Racconti orientali" e a tanti altri casi analoghi a questi, la Yourcenar mostra il valore di un paradigma culturale ellenistico che si rivela l'embrione di ogni tipo di modernità e di laicità nell'arte e in tutte le espressioni della vita.
Roberto Cresti insegna Storia dell'arte contemporanea e Storia delle arti del Novecento presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Macerata. Storico, teorico e critico d’arte è traduttore e autore di numerose pubblicazioni.
Il 2020 è un anno speciale per il Cine-Teatro ‘Don Bosco’ di Tolentino, che festeggia i 30 anni di un'attività socio-culturale, iniziata nel 1990 grazie alla volontà di Don Serafino Stramucci che ha raccolto con entusiasmo e dedizione l’eredità lasciata dai Salesiani.
Infatti nel pieno spirito di Don Bosco,Don Serafino aveva realizzato questa sala per ‘animare’ i giovani della città attraverso il cinema ed il teatro. Una gestione che nei primi anni di questo millennio ha permesso a Tolentino di essere tra le 100 città per il cinema di qualità, premiato dall’AGIS in un periodo in cui le sale cinematografiche avevano chiuso, fondando anche un circolo culturale CGS.
Tante sono state, in questo trentennio le occasioni, a cui hanno preso parte più di 1.500.000 spettatori, che hanno permesso alla città di salire alla cronaca culturale nazionale grazie all’attività svolta dal cine-teatro. Oggi il ‘Don Bosco’ ha aperto la sala per proporre alla città una formula teatrale dedicata ai giovani, rendendoli così ancora una volta protagonisti attraverso il sostegno ad alcune produzioni, che riscoprono le radici del vernacolo locale. Dopo alcuni anni di sperimentazione di ‘Cabaret Buffet’, che ha ospitato alcuni artisti saliti ora alla ribalta nazionale grazie alla volontà di Diego di Modugno, ed alla collaborazione della UILT (Unione Italiana Libero Teatro) che ha dato vita, con successo di pubblico, alla rassegna di opere teatrali dialettali, ‘Gran Galà del Dialetto’, dove si valorizzano gli autori e le compagnie del territorio maceratese, sostenendo in alcuni casi la loro produzione.
Tale rassegna continuerà anche in questo nuovo anno con alcuni ‘capolavori’ del teatro amatoriale. Infatti la stagione teatrale (prevendita mercoledì e venerdì dalle ore 18 alle ore 20) riprenderà sabato 15 febbraio ore 21.30 con un evergreen di tutti i tempi, sotto la regia di Roberto Cetriolo, ‘Patre pe’ procura’, capolavoro di don Amedeo Gubinelli che ha spiegato così le ragioni che lo hanno spinto a comporre quest'opera: “Ho voluto mostrare la vita quotidiana in un prete, i suoi problemi, le sue difficoltà, il piccolo mondo che circonda la parrocchia”.
Ma un’altra sorpresa è in serbo al teatro ‘Don Bosco’, infatti sabato 29 febbraio ore 21.30, Pippo Franco ritornerà sul palco, dopo il successo precedente, con lo spettacolo, scritto e diretto da lui, ‘Non ci resta che ridere’, divertente rappresentazione autobiografica in cui l’attore pone allo spettatore la ‘scelta’ tra la vita ‘dell'anima o quella della materia’.
Lunedì 10 febbraio alle ore 18, presso la Sala Biblioteca della Società Filarmonico-Drammatica in Via Gramsci, si terrà il terzo incontro degli Amici dello Sferisterio dedicato alla regia nell’opera lirica “Quale regia? Il teatro d’opera tra tradizione e innovazione”. Se ne parlerà con Pierfrancesco Giannangeli, professore di Storia dello Spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Bologna, critico teatrale e giornalista, nonché docente alla Scuola dell’Opera della Fondazione Teatro Comunale di Bologna.
Il dibattito sulla regia - innovativa o tradizionale? – è sicuramente uno dei più caldi che animano il mondo del teatro musicale di questi ultimi decenni e il palcoscenico dello Sferisterio nel tempo ha ospitato regie innovative che hanno fatto discutere e diviso pubblico, critici e melomani.
In occasione dell’incontro, l’Associazione presenterà la campagna per la raccolta del 5xmille a sostegno delle proprie iniziative. “Amare, condividere e diffondere” è lo slogan con il quale l’Associazione descrive le proprie attività. “Il lavoro che svolgiamo quotidianamente si basa su questi tre aspetti: amare lo Sferisterio, la città, il Festival e la musica, condividere questa nostra passione non solo attraverso gli incontri, ma con una serie di attività che possano coinvolgere il maggior numero di persone possibile e far conoscere la ricchezza di quello che abbiamo”, afferma la presidente Lucia Rosa. “Raggiungere grandi risultati, basti pensare alla nomination agli International Opera Awards, non è scontato, ed è frutto di un lavoro di squadra che ci coinvolge tutti. Diffondere quindi, partendo dai più piccoli, l’amore e l’orgoglio di avere la possibilità di godere di tante cose insieme: arte, musica, canto e storia affinché tutto questo non venga disperso. Devolvere il 5xmille è un gesto simbolico ma importante attraverso il quale tutti possono aiutarci a proseguire in questo nostro percorso”.
L'evento di lunedì 1 febbraio è a ingresso libero, organizzato con FORM e CTR, e ha il patrocinio del Comune di Macerata, del Macerata Opera Festival, dell’Università di Macerata e dell’Accademia delle Belle Arti di Macerata.
Tre giorni in compagnia della grande arte. Da lunedì 10 febbraio a mercoledì 12 al cinema Cecchetti di Civitanova Marche c’è il film diretto da Daniele Pini: "Impressionisti segreti".
Il documentario racconta la rivoluzione artistica del movimento impressionista attraverso cinquanta tesori nascosti, esposti per la prima volta a Roma a Palazzo Bonaparte, in occasione della mostra curata da Claire Durand-Ruel e da Marianne Mathieu.
Impressionisti segreti è un viaggio all’interno dell’intimità degli impressionisti e dei loro quadri - da Manet a Caillebotte, passando per Monet, Berthe Morisot, Cézanne, Sisley, Signac - e offre una visita “privilegiata” per stimolare la curiosità del pubblico, regalando una prospettiva sulle opere complementare all’esperienza dal vivo e permettendo di immergersi nei dipinti e coglierne dettagli inediti. Saranno evocati anche i caratteri più riservati e meno noti degli impressionisti, grazie agli interventi di esperti come gli storici dell’arte Alain Tapié e Sergio Gaddi, la scrittrice e saggista Melania Mazzucco, il fotografo e regista Fabio Lovino, l’artista Giuliano Giuman e il collezionista Scott Black.
Orari: 18.30 e 21. Biglietto unico ridotto a 8 euro.
Continuano le iniziative di "Metamorfosi" degli Amici del Liceo Galilei di Macerata.
Nella suggestiva cornice degli Antichi Forni, ieri sera, il Prof. Angeletti, docente d fisica al Liceo Scientifico G.Galilei, ha illustrato l’escalation del nucleare, dalla prima bomba atomica fino agli usi civili per la produzione di energia ed all’istituzione del CERN di Ginevra in “Dalla scissione dell’atomo ai mattoni dell’universo - Trent’anni tra ricerca bellica e ricerca fondamentale".
Oggi alle ore 17:00, affascinante conferenza di Paolo Verdarelli (Storico della fotografia) su “Sebastião Salgado: Inferno e rinascita dell’uomo” .
Paolo Verdarelli ha insegnato Sociologia della Comunicazione presso l'Università di Camerino. Attualmente si sta dedicando agli studi storici sulla fotografia. Promuove inoltre alcuni incontri sull'opera dei grandi Maestri della fotografia. E' autore di numerose mostre fotografiche, tra le quali:
- Gente di un'antica città, Camerino 2020
- Figli di un Dio minore, Cagli 2010
- Piccole storie di strada, Ancona 2018
L'uomo, il genere umano, è al centro della poetica di Sebastião Salgado. A partire dagli anni '80 le sue immagini si interrogano sulla condizione e il destino degli esclusi della terra, di quanti sono costretti ogni giorno a misurarsi con la morte. In questo senso Salgado è considerato il testimone più consapevole di un viaggio nell'inferno dell'umanità. Una vicenda privata lo porterà successivamente a cercare nella natura un possibile riscatto per il genere umano.
Sono tanti gli artisti ospitati da TAM, Tutta un'Altra Musica (anche all’interno del festival RisorgiMarche) che, in questi anni, hanno calcato il palco del Teatro Ariston di Sanremo in occasione del Festival della Canzone Italiana. Tra questi, soltanto per ricordare l'edizione numero 70 in corso di svolgimento, ci sono Irene Grandi, Piero Pelù, Morgan, Levante (che incantò il pubblico di Monte Urano nel 2015) e Tosca, che ha conquistato il pubblico con la sua canzone “Ho amato tutto”. E proprio quest’ultima porterà il suo tour “Morabeza” al Teatro delle Api di Porto Sant'Elpidio, il prossimo 15 maggio.
“TAM ha sempre puntato su nuove produzioni e progetti sperimentali, così come sui migliori musicisti del panorama nazionale ed internazionale - commenta Giambattista Tofoni - Un binomio, questo, imprescindibile per noi e che ci ha permesso di realizzare cartelloni e rassegne di altissimo livello. E una tappa fondamentale nella carriera di alcuni di questi artisti non poteva che essere la kermesse televisiva del Festival di Sanremo. Siamo orgogliosi di poter condividere con Tosca una serata veramente speciale, durante la quale avremo modo di apprezzare il suo ultimo lavoro in studio”.
“Morabeza”, infatti, è uscito nell’ottobre 2019 e ha concluso un lungo viaggio attraverso i paesi del mondo, partito con “Il suono della voce” (2014) e “Appunti Musicali dal Mondo" (2017). L’album, prodotto e arrangiato da Joe Barbieri, contiene canzoni originali, rivisitazioni in chiave attuale di classici della musica dal mondo, cantate in quattro lingue con grandi artisti che Tosca ha incontrato in questo viaggio: Ivan Lins, Arnaldo Antunes, Cyrille Aimée, Luisa Sobral, Lenine, Awa Ly, Vincent Ségal, Lofti Bouchnak, Cèzar Mendes.
Negli ultimi tre anni ha girato il mondo con il suo spettacolo (Algeria, Tunisia, Brasile, Francia e Portogallo). Questa tournée mondiale è stata lo spunto del documentario “Il suono della voce” (prodotto da Leave Music e Rai Cinema), per la regia di Emanuela Giordano, presentato in anteprima assoluta nella sezione Alice nella Città, all’interno della Festa del Cinema di Roma 2019.
I prossimi concerti:
Venerdì 7 Febbraio - ore 21:15
Macerata - Teatro Lauro Rossi
Avishai Cohen 4tet “Cross My Palm With Silver”
Avishai Cohen (tromba) - Gadi Lehavi (pianoforte) - Rabak Mori (contrabbasso)
Ziv Ravitz (batteria)
Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00 (Studenti UNIMC e UNICAM, Marche Jazz Card)
Mercoledì 19 Febbraio 2020 - ore 21:15
Porto San Giorgio FM - Teatro Comunale
NOA “Letters to Bach”
Noa (voce e percussioni) - Gil Dor (chitarra) - Or Lubianiker (basso elettrico)
Intero € 23 - Ridotto € 21 (under 25 - over 65)
Domenica 23 Febbraio 2020 - ore 17:15
Montegranaro - Teatro La Perla
Anna Tifu Tango Quartet
Anna Tifu (violino) - Fabio Furia (bandoneon) - Romeo Scaccia (pianoforte) - Giovanni Chiaramonte (contrabbasso)
Musiche di: P. De Sarasate, F. Furia, G. Puccini, A.Piazzolla
Intero € 10 - Ridotto (over 65) € 7,00 - Ridotto (under 18) € 1,00
Lunedì 24 Febbraio ore 21:15
Macerata - Teatro Lauro Rossi
Paolo Fresu Trio “Tempo di Chet”
Paolo Fresu (tromba, flicorno, effetti ) - Dino Rubino (pianoforte, tromba) -
Marco Bardoscia (contrabbasso)
Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00 (Studenti UNICAM, Marche Jazz Card, studenti scuole superiori ) - Ridotto € 10,00 (Studenti UNIMC)
Giovedì 27 Febbraio 2020 - ore 21:30
Porto Sant’Elpidio - Teatro delle Api
Calibro 35 “Momentum Tour”
Enrico Gabrielli (fiati e organi) - Massimo Martellotta (chitarre e lap steel) - Fabio Rondanini (batteria e percussioni) - Luca Cavina (basso) - Tommaso Colliva (produzione)
Ingresso € 15,00
Sabato 14 Marzo ore 21:15
Macerata - Teatro Lauro Rossi
Daniele di Bonaventura Band’Union “Garofani Rossi”
Daniele di Bonaventura (bandoneon) - Marcello Peghin (chitarra 10 corde) - Felice Del Gaudio (contrabbasso) - Alfredo Laviano (percussioni)
Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00 (Studenti UNICAM, Marche Jazz Card, studenti scuole superiori ) - Ridotto € 10,00 (Studenti UNIMC)
Domenica 15 Marzo - ore 17:15
Montegranaro - Teatro La Perla
Fabrizio Meloni & Quartetto Adorno
Fabrizio Meloni (clarinetto) - Quartetto d’Archi
Musiche di: L.V. Beethoven, W.A. Mozart
Intero € 10 - Ridotto (over 65) € 7,00 - Ridotto (under 18) € 1,00
Domenica 5 Aprile - ore 17:15
Montegranaro - Teatro La Perla
Francesco Di Rosa/Orchestra di Fiati di Ancona/Mirco Barani
Francesco Di Rosa (oboe) - Orchestra di Fiati di Ancona - Mirco Barani (direttore)
Musiche di: G. Aquilanti, Feliciani, Whitacre, Marquez
Intero € 10 - Ridotto (over 65) € 7,00 - Ridotto (under 18) € 1,00
Domenica 5 Aprile ore 17:30
Macerata - Teatro Lauro Rossi
Sergio Cammariere “Piano Solo”
Sergio Cammariere (pianoforte e voce)
Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00 (Studenti UNICAM, Marche Jazz Card, studenti scuole superiori ) - Ridotto € 10,00 (Studenti UNIMC)
Venerdì 7 febbraio alle ore 18:00 verrà inaugurata, presso la sala consiliare del Municipio di Corridonia, la mostra “Angoli di cielo” dell’artista Riccardo Garbuglia in omaggio alle vittime delle foibe, a cura di Umberto Piersanti, Antonio Mercuri, Claudio Nalli, Alvaro Valentini e allestita da Mario Montalboddi, in collaborazione con l'Associazione Luigi Lanzi.
Il dramma delle foibe, celebrato a livello nazionale il 10 febbraio, viene espresso e rievocato dall’artista con una serie di 25 opere che sono specchio della tragedia e delle tematiche più influenti del’900 in clima avanguardista, fruibili fino al 16 febbraio.
I molti cicli pittorici di Garbuglia, tra cui anche quello realizzato nel 2019 a Recanati per le celebrazioni dell’Infinito di Leopardi, hanno tutti un intento etico e vogliono spingere lo spettatore non soltanto ad osservare ma bensì a prendere una vera e propria posizione nei confronti dei temi trattati.
Lo stile di Garbuglia si inserisce nella tecnica dell’action painting che trova le sue radici nella poetica del grande Pollock e si riallaccia ad un universo psicologico introspettivo declamato con l’uso del dripping, una maniera che prevede la stesura del colore tramite un gesto o un’ azione, ossia il lasciarlo sgocciolare liberamente sulla tela.
L’esposizione presso il Palazzo Comunale vuole esplicare il grande tormento dell’uomo di fronte ai fatti storici più tragici e di fronte al futuro, i dipinti possono infatti essere individuati come inquieti “paesaggi dell’anima” che ricordano la tormentata emotività delle vittime delle foibe.
Allo stesso tempo il dolore, nelle opere di Garbuglia, appare come un fatto universale e condiviso, derivato dalla volontà di sopraffazione e di violenza di alcuni nei confronti di altri, questi ultimi ridotti ad oggetti e privati della dignità umana.
Walter Benjamin scriveva: “Il passato reca con sé un indice temporale che lo rimanda alla redenzione. C’è un’intesa segreta tra le generazioni passate e la nostra. Noi siamo stati attesi sulla Terra. A noi, come ad ogni generazione che ci ha preceduto, è stata data in dote una debole forza messianica su cui il passato esercita un diritto. E’ gravoso rispondere a questa richiesta”.
Proprio da questo riparte Garbuglia: dal peso della Storia con le sue tragedie ed i suoi drammi per lanciare un messaggio di speranza e consapevolezza degli errori del passato.
L’artista si racconta: “Ho vissuto a Trieste dal '72 all’82, ero particolarmente vicino a questa tematica prima che divenisse di carattere nazionale. Era importante in quegli anni di guerra fredda in Italia mantenere rapporti pacifici con la Jugoslavia, una volta caduta l’Unione Sovietica ciò è divenuto argomento di risonanza nazionale”.
Continua Garbuglia: “Mio padre era di Corridonia, poi andò in marina militare e conobbe mia madre in Liguria dove io sono nato, in seguito dopo alcuni anni in cui ci spostammo per il nuovo lavoro di mio padre in un cantiere navale, ci trasferimmo a Trieste. Nell’80' mi sono laureato in architettura e ho deciso di tornare a Corridonia dove c’era la casa del mio bisnonno. Qui ho iniziato la mia attività di pittore: sin dalle scuole medie ho trovato un grande sfogo in questa passione. Tutte le mie opere sono state suddivise in 4 cataloghi con titoli semantici, ad esempio “acqua, aria, terra, fuoco” ispirato agli elementi naturali in cui ogni quadro è associato alle teorie dei filosofi greci".
"Da un lato la mia attività era un esercizio di libertà - spiega il pittore - dall’altro quest’iniziativa di classificazione mi ha dato grande rigore e ha contribuito ad una maggiore organizzazione del mio lavoro dal 2016".
“Ora sto lavorando ad un accompagnamento artistico di Moby Dick - conclude Garbuglia -, lasciando alcuni estratti del romanzo che si assoceranno alle opere in lingua originale mentre nel catalogo ci sarà invece la traduzione, questa serie avrà all’incirca di 100 pezzi.”
L’inaugurazione della mostra si terra il 7 febbraio alle ore 18, seguirà nella giornata dell’8 l’intervento del Prof. Angelo Ventrone dell’Università degli Studi di Macerata alle 10: “Perché la violenza?La faccia oscura della modernità” e alle 17 con “Il nemico assoluto. Una patologia del Novecento”.
Il Sindaco Cartechini rivela infine: "Stiamo pensando di spostare la scuola Media in un'altra struttura, così da occupare lo spazio scolastico vuoto con gli uffici comunali ed adibire il Municipio a Museo permanente di arte contemporanea per ospitare inoltre le opere della pinacoteca, ma per ora resta un'idea".
Per il sesto anno consecutivo sabato 8 febbraio 2020, alle ore 21, il Teatro Lauro Rossi ospiterà la Rassegna nazionale Città in danza con la direzione artistica di Chiara Bisio, evento organizzato dalla Uisp di Macerata e patrocinato dal Comune di Macerata che rientra in un circuito di rassegne nazionali che si svolgono durante l’anno accademico in tutta Italia.
L’ideazione e il regolamento sono affidati al Coordinamento Nazionale Danza Uisp e la manifestazione è aperta sia a scuole di danza affiliate alla Uisp che a quelle aderenti ad altri enti di promozione sportiva o associazioni culturali. Le varie scuole partecipanti possono proporre i diversi stili di danza: classica, moderna, jazz, hip-hop, danza etniche, musical, inoltre c’è una suddivisione delle categorie in base alle fasce di età: bambini fino a 9 anni di età, ragazzi 10-15 anni, under 25 16-24 anni e adulti dai 25 anni.
La giuria della manifestazione è affidata a tre nomi d'eccezione del mondo della danza i maestri Bernard Shehu, Fabrizio Federici e Daniele Baldi che assegneranno il premio “Città di Macerata” e sceglieranno un ballerino per ogni categoria a cui regalare la lezione con loro che svolgeranno il giorno successivo presso il Teatro di Villa Potenza.
Occasione unica per studiare con dei coreografi di così alto livello. Inoltre verranno selezionate le migliori coreografie da presentare al Galà finale del circuito "Città in danza" che si svolgerà la prima settimana di luglio in un luogo ancora da definire.
Anche quest’anno saranno assegnate ulteriori borse di studio messe a disposizione da Carmine Landi e dal suo famoso evento estivo Salerno danza d’amare. Info: Uisp Comitato territoriale di Macerata 0733.239444 – 347.6787079.
Nella accogliente cornice del Ristorante “Sette 5 Sette” di Recanati, il Rotary Club “Giacomo Leopardi” ha presentato il volume “Viaggio nella Bellezza”, lo sguardo del fotografo incontra i luoghi della Via Lauretana.
Come ha spiegato il presidente della Commissione Progetti, Paolo Pagnanelli, il libro fotografico racconta la bellezza del panorama marchigiano e la spiritualità che si nasconde tra i colli e le valli ancora oggi attraversate dai pellegrini che vanno da Roma a Loreto sulla Via Lauretana.
La pubblicazione è nata dalla collaborazione tra la libera Università Lauretana per la terza età, Lulte, ideatrice, e il Rotary Club di Loreto, che in veste di capofila, ha coinvolto i Rotary Club delle Marche lungo il tracciato della Via Lauretana: Camerino, Tolentino,Macerata, Macerata Matteo Ricci e Recanati.
Il Rotary Club Recanati ha partecipato al volume proponendo le splendide foto scattate dai soci del Circolo Fotografico Obiettivo per Tutti, parte del CCSR (Centro Culturale Sportivo Ricreativo) della Parrocchia di Santa Maria della Pietà di Recanati. I fotografi recanatesi,professionisti e semiprofessionisti,hanno raccolto la sfida delle foto a tema e si sono avventurati nelle campagne maceratesi per cogliere la bellezza delle molte costruzioni segnalate dagli ideatori del volume (chiese,santuari,conventi ed edicole) che punteggiano la Via Lauretana. Nel libro sono state pubblicate circa 30 foto,ma nel corso della serata è stato possibile ammirare anche le foto che non sono state scelte, e i fotografi presenti: Cesare Cecchi,Carlo Bertini, Franco Ciminari e Fabio Mariani,hanno raccontato i luoghi immortalati,spiegando in alcuni casi le tecniche utilizzate per ottenere gli scatti. Fabio Mariani ha ringraziato il Rotary Club donando un volume fotografico realizzato nel 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, con la collaborazione di fotografi sparsi per tutta la nazione che hanno documentato la vita in un giorno speciale.
Sempre nel corso della serata, il presidente del Rotary Club “Giacomo Leopardi”, Quirino Massimo Ricci, ha voluto ringraziare ufficialmente e pubblicamente i dottori Gabriele Brandoni e Marco Simonacci, che hanno collaborato alla realizzazione del service Rotary in Salus svolto a Novembre 2019 nei comuni di Recanati e Porto Recanati, donando loro una targa commemorativa, il volume fotografico “Viaggio nella Bellezza”, e il catalogo della mostra sul pittore Peruzzi realizzata dal Rotary Club “Giacomo Leopardi”. Da segnalare la gradita presenza come ospite del Presidente Brasiliano Jair Josè Menin Rotary Club Ponta Grossa Sabarà. La serata si è conclusa in dolcezza con i cannoli siciliani proposti dallo chef del “ Sette 5 Sette” che hanno conquistato i partecipanti.