Corridonia, l’arte della memoria: nel backstage della mostra “Angoli di cielo” di Riccardo Garbuglia (FOTO)
Venerdì 7 febbraio alle ore 18:00 verrà inaugurata, presso la sala consiliare del Municipio di Corridonia, la mostra “Angoli di cielo” dell’artista Riccardo Garbuglia in omaggio alle vittime delle foibe, a cura di Umberto Piersanti, Antonio Mercuri, Claudio Nalli, Alvaro Valentini e allestita da Mario Montalboddi, in collaborazione con l'Associazione Luigi Lanzi.
Il dramma delle foibe, celebrato a livello nazionale il 10 febbraio, viene espresso e rievocato dall’artista con una serie di 25 opere che sono specchio della tragedia e delle tematiche più influenti del’900 in clima avanguardista, fruibili fino al 16 febbraio.
I molti cicli pittorici di Garbuglia, tra cui anche quello realizzato nel 2019 a Recanati per le celebrazioni dell’Infinito di Leopardi, hanno tutti un intento etico e vogliono spingere lo spettatore non soltanto ad osservare ma bensì a prendere una vera e propria posizione nei confronti dei temi trattati.
Lo stile di Garbuglia si inserisce nella tecnica dell’action painting che trova le sue radici nella poetica del grande Pollock e si riallaccia ad un universo psicologico introspettivo declamato con l’uso del dripping, una maniera che prevede la stesura del colore tramite un gesto o un’ azione, ossia il lasciarlo sgocciolare liberamente sulla tela.
L’esposizione presso il Palazzo Comunale vuole esplicare il grande tormento dell’uomo di fronte ai fatti storici più tragici e di fronte al futuro, i dipinti possono infatti essere individuati come inquieti “paesaggi dell’anima” che ricordano la tormentata emotività delle vittime delle foibe.
Allo stesso tempo il dolore, nelle opere di Garbuglia, appare come un fatto universale e condiviso, derivato dalla volontà di sopraffazione e di violenza di alcuni nei confronti di altri, questi ultimi ridotti ad oggetti e privati della dignità umana.
Walter Benjamin scriveva: “Il passato reca con sé un indice temporale che lo rimanda alla redenzione. C’è un’intesa segreta tra le generazioni passate e la nostra. Noi siamo stati attesi sulla Terra. A noi, come ad ogni generazione che ci ha preceduto, è stata data in dote una debole forza messianica su cui il passato esercita un diritto. E’ gravoso rispondere a questa richiesta”.
Proprio da questo riparte Garbuglia: dal peso della Storia con le sue tragedie ed i suoi drammi per lanciare un messaggio di speranza e consapevolezza degli errori del passato.
L’artista si racconta: “Ho vissuto a Trieste dal '72 all’82, ero particolarmente vicino a questa tematica prima che divenisse di carattere nazionale. Era importante in quegli anni di guerra fredda in Italia mantenere rapporti pacifici con la Jugoslavia, una volta caduta l’Unione Sovietica ciò è divenuto argomento di risonanza nazionale”.
Continua Garbuglia: “Mio padre era di Corridonia, poi andò in marina militare e conobbe mia madre in Liguria dove io sono nato, in seguito dopo alcuni anni in cui ci spostammo per il nuovo lavoro di mio padre in un cantiere navale, ci trasferimmo a Trieste. Nell’80' mi sono laureato in architettura e ho deciso di tornare a Corridonia dove c’era la casa del mio bisnonno. Qui ho iniziato la mia attività di pittore: sin dalle scuole medie ho trovato un grande sfogo in questa passione. Tutte le mie opere sono state suddivise in 4 cataloghi con titoli semantici, ad esempio “acqua, aria, terra, fuoco” ispirato agli elementi naturali in cui ogni quadro è associato alle teorie dei filosofi greci".
"Da un lato la mia attività era un esercizio di libertà - spiega il pittore - dall’altro quest’iniziativa di classificazione mi ha dato grande rigore e ha contribuito ad una maggiore organizzazione del mio lavoro dal 2016".
“Ora sto lavorando ad un accompagnamento artistico di Moby Dick - conclude Garbuglia -, lasciando alcuni estratti del romanzo che si assoceranno alle opere in lingua originale mentre nel catalogo ci sarà invece la traduzione, questa serie avrà all’incirca di 100 pezzi.”
L’inaugurazione della mostra si terra il 7 febbraio alle ore 18, seguirà nella giornata dell’8 l’intervento del Prof. Angelo Ventrone dell’Università degli Studi di Macerata alle 10: “Perché la violenza?La faccia oscura della modernità” e alle 17 con “Il nemico assoluto. Una patologia del Novecento”.
Il Sindaco Cartechini rivela infine: "Stiamo pensando di spostare la scuola Media in un'altra struttura, così da occupare lo spazio scolastico vuoto con gli uffici comunali ed adibire il Municipio a Museo permanente di arte contemporanea per ospitare inoltre le opere della pinacoteca, ma per ora resta un'idea".
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