Feste di Natale con la filodiffusione in città. L’Azienda dei Teatri di Civitanova Marche si prepara alle festività natalizie con alcuni eventi speciali.
La prima è appunto una colonna sonora composta da 72 brani che, fino al 6 gennaio 2021, accompagnerà tutti coloro che passeggiano e transitano per le vie cittadine. I brani verranno trasmessi dalle 16.30 alle 20.30 di tutti i giorni.
A questo intrattenimento si aggiungono tre appuntamenti legati alla musica e curati dal M° Alfredo Sorichetti, direttore artistico di Civitanova all’Opera, in collaborazione con Civitanova all’Opera e l’Associazione Gilfredo Cattolica.
Il primo è previsto il 14 dicembre e si tratta di un video dal titolo “Civitanova e i suoi organi storici”, una panoramica molto interessante e coinvolgente sugli straordinari strumenti che si trovano in Città Alta. Con l’accompagnamento musicale dell’organista Sauro Argalia e del soprano Emanuela Torresi, il video racconta la storia dei due organi realizzati da Gaetano Callido, il primo conservato nella chiesa di Sant’Agostino e realizzato nel 1771 e il secondo del 1792 situato nella chiesa di San Paolo, e quello datato 1846-47 di Felice Morganti che si trova nella chiesa del Santissimo Sacramento. Il quarto organo, il più antico, è in ristrutturazione ed è di Pietro Nachini, costruito nel 1740-50 ed era posizionato a San Francesco.
La settimana successiva, dal 21 dicembre, ci sarà un secondo video, “Civitanova e l’opera”, che traccia la fantastica storia che lega la città al belcanto.
I video sono visibili gratuitamente sui canali web e social dell’Azienda dei Teatri, sul canale YouTube dell’ufficio turismo del Comune, nei siti e nei canali social istituzionali del Comune, di Civitanova all’Opera e dell’Associazione Gilfredo Cattolica.
Il terzo appuntamento è il Concerto di Capodanno, registrato nella splendida cornice del Teatro Annibal Caro, in Città Alta. Purtroppo quest’anno le norme impediscono la presenza del pubblico in teatro e così lo spettacolo viene trasmesso venerdì primo gennaio 2021 sul canale televisivo “Tv Centro Marche” alle ore 21. Le musiche saranno eseguite dall’Orchestra Sinfonica Puccini, diretta dal M° Alfredo Sorichetti, con la partecipazione del tenore Gianluca Pasolini.
In questi giorni, intanto, è possibile consultare l’ultima pubblicazione di Antonio Eleuteri, della collana editoriale “Bibliobabele”, che racconta le vicende della Civitanova dei primi del Novecento. Il romanzo storico, il cui titolo è “Per non dire altro..”, si trova sulla pagina Facebook dell’Accademia di Primo Dialetto di Civitanova. L’iniziativa è co-organizzata quest’anno dall’Azienda Teatri di Civitanova e vede la luce grazie al patrocinio dell’accademia primo dialetto Angelo e Mariano Guarnieri, con il sostegno dell’Atac e del Banco Marchigiano.
Il Comune di Recanati lancerà un innovativo progetto di valorizzazione che vedrà protagonista la passeggiata lungo il Colle dell’Infinto e l’ausilio dell’ art bonus il credito d'imposta per le erogazioni liberali come sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale.
Il progetto prevede che nel 2021 la passeggiata lungo il Colle dell’Infinito potrà trasformarsi in un percorso immersivo a base culturale, che fondendo paesaggio, letteratura, musica e poesia alternerà lungo il cammino le varie espressioni artistiche per mezzo di supporti tecnologi e analogici e piccole infrastrutture posizionate lungo il percorso stesso.
La proposta si muove nel solco del rapporto tra cultura e salute, e di quanto già in atto sul tema nel territorio. Promuove un cambio di prospettiva per l’offerta turistico culturale, anche in risposta al nuovo scenario Covid-19, che pone al centro il benessere della comunità residente, come dei viaggiatori.
"A Recanati con il progetto la Cultura come cura, stiamo sperimentando un nuovo concetto di welfare culturale, che promuove la cultura non solo come formazione personale, ma anche come sviluppo sostenibile ed economico per la nostra comunità" - afferma Rita Soccio Assessora alle Culture - "L'intervento che stiamo progettando sul Colle dell'Infinito va in questa direzione e infatti vuole essere un'esperienza unica di ben-essere per rigenerare l'anima e il corpo specialmente dopo un periodo difficile e di isolamento che tutti stiamo vivendo per l'emergenza sanitaria. L'idea di usare come finanziamento la misura dell'Art Bonus è una scommessa per coinvolgere la cittadinanza, le istituzioni culturali recanatesi ma anche partner pubblici e privati locali e nazionali che credono come noi nella forza della cultura per una nuova rinascita".
Il progetto, curato da Promo PA Fondazione, trova un naturale punto di riferimento nella Biblioteca Comunale "M.A. Bonacci Brunamonti" e sarà sostenuto attraverso una raccolta fondi su Art Bonus.
Art Bonus è la misura governativa che consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano. La raccolta fondi su Art Bonus aprirà il 20 dicembre e si svilupperà lungo il 2021 e permetterà a tutti, sia agli abitanti del borgo che ai turisti di passaggio o ai numerosi amanti della poesia di contribuire concretamente e idealmente alla valorizzazione del Colle.
Il libro di Edyta Magdalena Dabkowska e Anna Piglowska Kaczor nasce dal cuore ed è una sorta di diario che documenta l'intera "Pandemia in Italia": composto da interviste a vari circoli sociali. Acquistandolo si sostiene i volontari della Protezione Civile che sono gli sponsor principali dell'opera e i soldi della vendita saranno destinati a attività di assistenza sociale differenti.
"Abbiamo preferito avere storie vere piuttosto che storie inventate sotto il nome di persone sofisticate - raccontano le autrici - Il valore aggiunto, quindi, è l'autenticità delle emozioni che c'erano in quelle persone che ci hanno rilasciato le interviste. Dal punto di vista del giornalista è stato estremamente interessante: vedere medici, infermieri, aeronautica militare, protezione civile, artisti e gente comune in una situazione così estrema".
"Ci sono diversi modi per guardare alla pandemia, possiamo chiederci se la terapia si è rivelata peggiore della malattia. Possiamo analizzare il prezzo pagato dal lockdown : aumento della disoccupazione, depressione, altri traumi - spiegano - Forse la "chiusura" ci ha salvato da un numero enorme di morti per covid-19, ma ha peggiorato la situazione per i malati di cancro. Certamente, per noi giornalisti in termini di composizione, è stata una sfida estremamente difficile: scrivere un libro che fosse una raccolta di reportage".
"Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato nel successo del libro, partecipando alla promozione e che ci hanno rilasciato un'intervista , rendendolo molto prezioso - e aggiungono - Grandi cenni da medici, psicologi, criminologi, psicoterapeuti, psichiatri, artisti, economisti, piloti, Aeronautica Militare, Frecce Tricolori e anche le persone comuni che sono state colpite dal coronavirus e hanno accettato di raccontarci le loro storie. Siamo fermamente convinte che il libro sarà un ricordo e una testimonianza di questa pandemia per la prossima generazione". Concludono le autrici di "Pandemia in Italia".
Per prenotare il libro sarà possibile rivolgersi:
- Protezione Civile: 0733201377
- Magdalena_ 3403945211
- Bar Paparazzi; Corridonia
- Erboristeria di Caterina Vassallo; Corridonia
- Parrucchieria Joo's hair by Sandra
- Macerata; Via Roma 220/ D
Una campagna di fundraising tra enti, associazioni e privati per riportare a casa il Pomarancio. A lanciarla è il Comune di San Severino Marche che ufficialmente ha aperto la pubblica sottoscrizione attraverso la quale si spera di giungere presto al trasferimento in custodia dell’opera “La Beata Vergine Maria col Bambino e i Santi Rocco e Severino” attribuita a Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio. Costo dell’operazione circa 20mila euro.
Di suo l’Amministrazione comunale settempedana, con apposito atto di Giunta, ha già previsto un intervento diretto di 5mila euro impegnandosi poi a reperire la quota mancante. Intanto si sta lavorando alla stipula di una convenzione tra Comune, Pinacoteca di Brera e Arcidiocesi di Camerino - San Severino, attraverso la Parrocchia di Sant’Agostino per la chiesa di San Rocco, destinata a regolare le condizioni per il trasferimento, il deposito, la custodia e la valorizzazione della preziosa opera d’arte.
Fin dal 2001 l’Arcidiocesi di Camerino - San Severino Marche, chiedendo la collaborazione del Comune, ha avviato un dialogo con la Pinacoteca di Brera e le Sovrintendenze per i beni architettonici e artistici competenti, al fine di trasferire in custodia, proprio presso la chiesa di San Rocco, il dipinto di Roncalli la cui proprietà risulta essere della Pinacoteca di Brera.
L’opera originariamente era stata collocata nel luogo di culto nel centro storico di San Severino Marche, dov’è sempre restata la cornice che attende ora il rimpatrio del dipinto e, se questo dovesse avvenire, anche il restauro come previsto dalla nuova convenzione. Poi però, nel lontano giugno 1811, il dipinto del Pomarancio era stato requisito dal governo napoleonico e trasferito a Milano e, da ultimo, nella chiesa di Santo Stefano di Osnago, dove attualmente è ancora custodito.
La direzione della Galleria Nazionale di Brera e la Sovrintendenza per i beni architettonici e artistici di Urbino hanno già espresso in passato il nulla osta al trasferimento che non ha mai trovato però soluzione di realizzazione perché il trasferimento è sempre stato subordinato al restauro dell’opera stessa.
“Riavere un Pomarancio in città - spiega l’assessore alla Cultura del Comune di San Severino Marche, Vanna Bianconi - significherebbe ampliare l’offerta museale ed espositiva permettendo la creazione di un unico percorso di visita comprendente la Pinacoteca Civica, che conserva opere del ‘600, con sale dedicate al pianoterra, e l’opera del Pomarancio, realizzata tra il 1616 e il 1617, nella chiesa di San Rocco, che diventerebbe una tappa fondamentale di visita per turisti e appassionati d’arte”.
Una guida indispensabile per conoscere la variegata offerta delle Marche del vino e dell’olio. Sono le 500 pagine che compongono “Le Marche nel bicchiere 2021”, la ricca guida, curata dall’Associazione italiana sommelier Marche, che offre un’ampia panoramica sui vini, spumanti, passiti, cantine e oli monovarietali del territorio. Giunta alla tredicesima edizione, ha l’obiettivo di “far scoprire le piccole e le grandi aziende che disseminano le colline marchigiane e stimolare il fenomeno, sempre più incisivo, dell’enoturismo che, in questa fase delicata in cui viviamo, ha visto un incremento dei numeri significativamente valido”.
Il volume è stato presentato dal vicepresidente e assessore all’Agricoltura Mirco Carloni, dal presidente dell’Associazione sommelier Marche (Ais) Stefano Isidori, dai rappresentanti dei Consorzi di tutela. “Le Marche vantano una grande qualità produttiva, frutto anche del lavoro di piccole e straordinarie aziende. La nostra diversità deve diventare un punto di forza del nostro sistema agricolo”, ha evidenziato Carloni. La regione schiera cinque vini Docg (denominazione controllata e garantita), 15 Doc (denominazione d’origine) e un Igt (indicazione geografica) che valorizzano vitigni autoctoni e di antica coltivazione, impegnando 17.500 ettari vitati, di cui quasi il 50 per cento nelle province di Ascoli Piceno e Fermo. Si avvale anche di due Consorzi di tutela riconosciuto dal ministero Politiche agricole. “Dobbiamo essere molto fieri del nostro settore vitivinicolo e oleario. Abbiamo grandi eccellenze nella nostra regione e dobbiamo tenera alto il valore di queste produzioni che beneficiano di una forte componente di investimento pubblico. Con le nuove risorse che impegneremo vogliamo ulteriormente potenziare la crescita qualitativa e la promozione di questi vini, per farli diventare eccellenze riconosciute in tutti i mercati. Obiettivo dei prossimi anni sarà quello di migliorare il processo di produzione e la capacità di rafforzare il prodotto sul mercato internazionale”. Il settore oleicolo, ha rimarcato il direttore dell’Assam Andrea Bordoni, “vuole compiere la stessa strada del vino, con piccole imprese fortemente qualificate. Può contare su una biodiversità eccezionale, composta da 23 varietà, con qualità d’eccellenza. Grazie alla guida possiamo conoscere le aziende che hanno investito sulla qualità e sul monovarietale. Sulle tavole domestiche e alberghiere l’auspicio è quello di vedere serviti gli oli monovarietali marchigiani che rappresentano, al meglio, il nostro territorio e le sue eccellenze”.
La guida “è un piccolo prodotto editoriale che veicola informazioni eccezionali – ha spiegato il presidente Ais Marche Stefano Isidori – Racchiude tante conferme tra i premiati con una segnalazione, tanti nuovi ingressi a gratificare le Marche vitivinicole, sempre più al centro dell’attenzione mondiale delle eccellenze”. Il presidente del consorzio tutela vini piceni Giorgio Savini ha rimarcato che, “pur venendo da un anno difficile per la pandemia, le aziende continuano a investire. Proprio in questi giorni il Consorzio ha reinvestito altri 840 mila euro dell’Ocm paesi terzi (promozione fuori dai Pesi europei), oltre alle risorse del Psr (Sviluppo rurale). Per un consorzio come il nostro sono numeri importanti, perché abbiamo impegnato 500 mila euro pubblici ma oltre 300 mila dei produttori. Segno che le aziende credono nelle potenzialità del settore anche in un momento difficile per le conseguenze della pandemia”. Alberto Mazzoni (Istituito marchigiano tutela vini) ha sottolineato come i consorzi svolgano “un ruolo decisivo nello sviluppo del sistema agricolo regionale. Lavorano non solo sulla promozione del vino, ma anche sui due binari più importanti: ricambio dei vigneti e la tecnologia in cantina. Nel prossimo quinquennio auspichiamo una programmazione forte, decisa e mirata a beneficio delle oltre 14mila aziende vinicole marchigiane. Le Marche del vino, in questi anni, sono state una delle poche regioni che hanno fornito un contributo altissimo alla valorizzazione del prodotto. La guida è l’almanacco delle Marche enologiche e va diffusa attraverso i canali internazionali per far conoscere e crescere l’eccellenza della viticoltura regionale”.
La Guida “è il risultato della degustazione dei vini, degli spumanti e dei passiti delle 237 cantine marchigiane che hanno aderito al progetto”, ha illustrato Marica Spuria (referente Ais). Una commissione di 52 degustatori ufficiali ha esaminato 1.010 campioni, “rigorosamente alla cieca”, stilando, per ognuno, l’analisi sensoriale e suggerendone l’abbinamento e una preparazione enogastronomica. La sezione spumanti offre una panoramica consolidata, visto il crescente interesse dei consumatori verso il mondo delle bollicine. Cosi come quella dei passiti, che rende più agevole la consultazione degli utenti interessati a scegliere vini con queste caratteristiche. Risulta confermata anche la sezione dedicata agli oli monovarietali, con l’inserimento delle valutazioni sensoriali effettuate dal Panel regionale, cioè dal gruppo di assaggiatori formati da Assam-Marche. Come nelle precedenti edizioni, sono stati assegnati 82 premi. Settantuno sono quelli evidenziati con il “Picchio”: i vini che hanno ricevuto l’eccellenza, quelli che hanno maggiormente colpito i degustatori nell’aspetto qualitativo, mentre undici hanno ricevuto la segnalazione come rapporto più favorevole tra qualità e prezzo, contraddistinta da un “salvadanaio”. La Guida offre anche una traduzione in inglese dei testi, per una maggior fruibilità sui mercati esteri.
Un’altra buona notizia a favore del mondo della Cultura e dello Spettacolo dalla Regione Marche. Oggi la prima commissione consiliare ha approvato l’emendamento alla proposta di legge n. 5/2020 (Assestamento del Bilancio 2020-2022), presentato dall’assessore alla Cultura, Giorgia Latini che ha individuato ulteriori risorse da destinare al settore della Cultura in questo momento complicato per la categoria.
“Dopo il notevole successo di “Marche palcoscenico aperto. I mestieri dello spettacolo non si fermano” che ha fatto registrare ben 368 domande! - spiega l’assessore Latini – abbiamo voluto ricercare fondi aggiuntivi e sono quindi stati rimodulati ulteriori 180mila euro per ampliare la platea degli artisti marchigiani che hanno manifestato entusiasmo e voglia di continuare a lavorare, mettendo in scena la loro creatività attraverso spettacoli allestiti e fruibili attraverso piattaforme digitali. Ma non è finita qui – prosegue Giorgia Latini - ci saranno altri 220mila euro da destinare ai luoghi della cultura, ammettendo al contributo tutti i Comuni che avevano presentato domanda di ristoro per i loro musei, biblioteche, archivi penalizzati fortemente da questa assurda situazione.”
In particolare, la somma aggiuntiva a favore della specifica misura Fondo di Emergenza Cultura già costituito con legge 20/2020, è stata individuata dopo una ricognizione sulle dotazioni finanziarie nel bilancio 2020/2022 assegnate alla Cultura relativamente a quelle non utilizzabili entro la fine dell’anno. Si tratta di complessivi 400 mila euro che andranno a rialimentare altre due misure di sostegno al settore cultura: in parte (180 mila euro) al Fondo di Emergenza Cultura e già incrementato di 100 mila euro (risultanti da minori spese, rinunce e revoche) per il ristoro dei soggetti FUS- Fondo Unico dello Spettacolo , per il progetto “Marche palcoscenico aperto i mestieri dello spettacolo non si fermano’ attuato da AMAT, per cui risultano insufficienti, a fronte del numero di domande, le risorse già destinate (circa 120.000,00 euro).
La restante quota di circa 220.000,00 è destinata alla Misura in favore degli enti pubblici e privati detentori e gestori di luoghi della Cultura (musei, biblioteche, archivi, spazi di spettacolo dal vivo e riprodotto), finalizzata a coprire le spese sostenute per applicare i protocolli anti COVID 19, ad organizzare eventi da parte di esercenti cinematografici locali, e per compensare le cooperative di servizi museali e turistici che nel periodo delle chiusure non hanno potuto effettuare servizi di accoglienza, visita, didattica, etc.
Il Politeama di Tolentino continua a vivere e ad essere parte integrante del tessuto sociale del territorio anche in un periodo come questo dove gli eventi sono sospesi, e resta attivo più che mai anche con una nuova iniziativa online.
Dopo il successo a settembre, con oltre 1000 visitatori, la mostra fotografica "Tolentino - Ricordi di una città" diventa virtuale ed è visibile sul sito web del Politeama. Per chi non è riuscito a visitarla o chi vuole rivederla potrà accedere al nostro sito al link https://www.politeama.org/tolentino-ricordi-di-una-citta/e scoprire tutte le foto e i filmati della vita d’altri tempi della Tolentino tra ‘800 e ‘900.
Tante foto, filmati e un grande patrimonio tramandato per ripercorrere e ricordare non solo la storia della città ma anche le abitudini di un intero territorio. Il modo di vivere, i volti, i cambiamenti architettonici e sociali ritornano come in un album. “Album di fotografie di famiglia. Una famiglia decisamente “allargata” poiché coinvolge, in un ampio arco di tempo, tante famiglie della città in un insieme di ricordi, rievocazioni, memorie” (Giorgio Semmoloni).
La mostra online prevede una gallery articolata in quasi 200 foto da visionare, che hanno come soggetto le scene di vita, le processioni, i mercati, l’industria, la vita in campagna e i volti della memoria, anticipati da dei testi introduttivi di Giorgio Semmoloni e Alberto Pellegrino.
Interessantissimo il video, della durata di oltre un’ora, che presenta scene di vita quotidiana degli anni ’30. Segue il filmato del 1947 della manifestazione per ricordare la Liberazione di Tolentino nel terzo anniversario e si conclude con immagini dei primi anni ’60, filmate in 16mm, dal Centro Provinciale di Sperimentazioni Didattiche di Macerata, con eventi come la visita di Aldo Moro a Tolentino, vari avvenimenti sportivi, inaugurazioni e personalità che raccontano la vita di quegli anni.
"Tolentino - Ricordi di una città" è stata già allestita negli spazi del Politeama dal 5 al 27 settembre 2020 con la consulenza scientifica di Giorgio Semmoloni,con le foto dell’Archivio Fotografico Tolentino e Tolentino C’era una volta e con il Patrocinio del Comune di Tolentino.
Correrà quest’anno sulla rete web, la presentazione del IX titolo della collana editoriale “Bibliobabele”, che racconta le vicende della Civitanova dei primi del Novecento, fatte rivivere dalla puntuale e accattivante penna dell’architetto Antonio Eleuteri, che da un decennio cattura fatti e misteri di una Città dalla doppia anima, quella del Porto e quella del Colle.
Il titolo del nuovo romanzo breve è: “Per non dire altro…”. La storia si svolge nel secondo semestre del 1909 e termina idealmente di fronte alla targa dedicatoria dell'elettro-tranvia Civitanova-Porto del 15 agosto 1912, ad un anno esatto dall'inaugurazione della stessa infrastruttura. L'iniziativa culturale, come ormai tradizione, coorganizzata quest'anno dall’Azienda Teatri di Civitanova, vede la luce grazie al patrocinio dell’Accademia primo dialetto Angelo e Mariano Guarnieri di Civitanova Marche, con il sostegno dell’Atac spa e del Banco Marchigiano Credito Cooperativo di Civitanova Marche.
“I provvedimenti nazionali anti-Covid – spiega lo scrittore Eleuteri - impediscono quest'anno la tradizionale presentazione al pubblico in presenza, pertanto si realizzerà una presentazione-video sulla pagina Facebook dell'“Accademia primo dialetto Angelo e Mariano Guarnieri” di Civitanova, sabato 5 dicembre 2020, che ci auguriamo sarà ugualmente molto seguita”.
Sullo scorcio del primo decennio del Novecento civitanovese, emergono ancora una volta personaggi tipici, fazioni politiche e vicende che il lettore avrà tutto il piacere di scoprire e gustare una pagina dopo l’altra, “ricamate di fino” con la consueta ricercatezza linguistica e la cura quasi maniacale del dettaglio dall’Autore – svela Ena Giuggioloni, presidente dell’Accademia. Fanno eco sale e corridoi ministeriali capitolini, entro cui le stesse vicende romanzesche si dipanano pian piano da un intreccio magistrale, in cui i vari personaggi provinciali di stampo ottocentesco, ancorati con retrività ai cicli e alle tradizioni ultrasecolari della campagna o del mare, si trovano letteralmente invischiati.
L’elegante collana, iniziata nel 2011 con cadenza annuale, è stampata dalla Finis srl di Montegranaro in 1200 copie, a distribuzione gratuita, e finanziata dall’Atac spa e dal Banco Marchigiano Credito Cooperativo.
“Facciamo ancor più tesoro di questo bel libro che sarà distribuito nel drammatico periodo natalizio che stiamo attraversando a causa dell’epidemia da Covid-19 – ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica. L’Assessorato alla Cultura ha sempre sostenuto ‘Bibliobabele’ insieme ad Atac e questa strenna attesa da tanti lettori appassionati è sempre più apprezzata. Si tratta di un’iniziativa editoriale lodevole, così come encomiabile è l’impegno dello storico civitanovese e dell’Accademia nel portare avanti questa bella collana che ci racconta un periodo importante e cruciale della storia cittadina, e ritrae Civitanova al momento del debutto sulla scena della modernità”.
Ultime ore per partecipare a “Marche Palcoscenico aperto". I mestieri dello spettacolo non si fermano”. Si chiude stasera, infatti, il bando da 120mila euro rivolto a tutti gli artisti e alle compagnie professionali delle Marche attivi negli ambiti del teatro, della danza, della musica e del circo contemporaneo, per progetti performativi senza partecipazione del pubblico in presenza (Live streaming, creazioni per le piattaforme digitali, spettacoli per Whatsapp o telefono).In pochi giorni, già ben 260 le domande pervenute: “Un segnale importante, che testimonia la grande vitalità del settore” – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Giorgia Latini, che proprio stamattina ha voluto incontrare in videoconferenza tutti i soggetti PIR (Primario interesse regionale) e FUS (Fondo Unico Spettacolo) dello Spettacolo dal vivo nelle Marche. “Alla luce delle numerose problematiche che il sistema regionale dello spettacolo dal vivo sta vivendo – ha detto Latini nel corso dell’incontro – l’Assessorato vuole avviare e promuovere un percorso di confronto con tutti i soggetti al fine di trovare soluzioni utili e condivise”.
Incontro tra musica e pittura ha da sempre affascinato artisti, musicisti, filosofi e scrittori, soprattutto per capire la connessione tra arte e suoni, tra colori, emozioni e note musicali.
Carlo Iacomucci e Roberto Cavallo: due artisti che si incontrano e, fondendo la loro arte, ricca di estro, musica e colori, danno vita ad una performance artistica, in cui i dipinti dell’uno sono accompagnati da una piacevolissima composizione musicale dell’altro, mettendo in evidenza la dimensione universale e trascendente dell'arte, che non si può contenere dentro recinti o confini.
Incisore e pittore l'uno, musicista e percussionista l'altro: due personaggi che si completano e intersecano l'uno nell'altro, avendo la stessa idea comune dell'arte. Entrambi gli artisti, attraverso l’interconnessione fra colore e musica, trasportano lo spettatore in una dimensione lirica e onirica, che trascende la realtà quotidiana e va verso l'infinito. Carlo Iacomucci, utilizza con sapiente maestria colori e segni su tela e su carta per rappresentare figure, gocce, tracce e oggetti immersi in vortici ventosi, che rappresentano realtà virtuali e reali al tempo stesso. Roberto Cavallo, invece, attraverso un lavoro di ricerca che riguarda l'associazione fra suoni e colori, utilizza la musica e il ritmo per accompagnare forme d'arte e concetti carichi di contenuti. Entrambi si servono della potente forza espressiva dell’arte: Iacomucci utilizza le immagini per rappresentare l'intima connessione della natura con la realtà che lo circonda, mentre Cavallo utilizza le note musicali, per dare voce a pensieri e concetti attuali e contemporanei, creando immagini ricche di significati in una piacevole danza fluttuante nello spazio. I due artisti si completano a vicenda, perché l’uno dà voce, con le sue note ritmate, alle immagini dell’altro. Iacomucci è l'occhio curioso dell'artista, che si affaccia sul mondo e ne capta il bene e il male, mentre Cavallo, rappresenta l’orecchio che rende, udibili e concreti, i concetti e i pensieri che hanno sede nella sua mente. Quando si scrive musica ispirata da un’immagine o da una tonalità di colore, basta un momento per creare un’emozione e tracciarla su di uno spartito; così come dall’ascolto di un brano, frutto di ritmi sincopati e armonici, nasce l’idea di un dipinto o di una creazione artistica.
In Cavallo troviamo un tipo molto particolare di musica, in cui si esalta soprattutto l’aspetto “fisico” delle note: esse vengono viste non soltanto come suoni, ma anche come ritmo e cadenza. Si tratta, nello specifico, di una forma di melodia visiva, cioè una sorta di fusione fra pittura e musica, che potrebbe anche chiamarsi “pittura musicale”. In pratica, attraverso l’associazione fra suoni e colori, l’immagine artistica, ma soprattutto il colore, diventa composizione musicale multimediale.
È sulla base di queste tematiche che si basa il progetto “Composizioni multimediali”, incontro tra l’arte del Maestro Carlo Iacomucci e la musica di Roberto Cavallo, che insieme hanno dato vita ad una performance unica e particolarissima. Mentre le note della musica di Cavallo si diffondono nell’aria, Iacomuci disegna forme astratte giocando su colori, forme e chiaroscuri dinamicamente modificati dalla melodia, ricca di sonorità e ritmi jazz e sincopati che lasciano spazio alla percezione personale del maestro. L’armonia del componimento multimediale è perfetta tanto che, come traspare dal video (fruibile sul canale YouTube), colori e note sembrano incontrarsi e così, i colori ricchi di vitalità, caldi, freddi, vivaci e irrequieti si mescolano sulla tela seguendo le note della performance musicale di Cavallo. Praticamente, il colore è il ‘veicolo’ con cui vengono portate a destinazione le emozioni che, successivamente, il musicista traduce in toni e vibrazioni sonore.Con questo componimento multimediale, quasi come in un gioco, Cavallo ha voluto provare a raccontare le emozioni attraverso immagini e musica, con un risultato assolutamente bello e gradevole.
A seguito delle chiusure periodiche dei Musei cittadini nell’anno 2020 a causa delle norme di anti -contagio da covid-19 e al relativo risparmio accumulato dall’Amministrazione comunale di oltre 57 mila euro, relativi al canone annuale di gestione degli stessi con la società concessionaria Sistema Museo, il Comune di Recanati ha deliberato il reinvestimento della somma eccedente per l’organizzazione e la gestione di nuovi e importanti progetti per il 2021.
“Abbiamo ritenuto importante reinvestire l’eccedenza relativa al canone annuo previsto nel Project Financing stipulato con Sistema Museo per i servizi museali "Infinito Recanati" con una pianificazione di nuovi progetti per il prossimo anno - ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi – azioni concrete che prevedono l’implementamento e l’ulteriore sviluppo dei progetti di successo già in atto come il portale My Recanati e l’organizzazione di nuove iniziative museali sempre più in linea con i difficili tempi della pandemia che stiamo attraversando".
L’intero polo museale espositivo di Recanati che comprende il Museo cittadino di Villa Colloredo Mels, il Museo Beniamino Gigli e la Torre Civica, viene gestito dalla Società Sistema Museo in un progetto di finanza culturale e turistica con investimenti pubblici e privati condivisi in un piano di sviluppo progettuale pluriennale, a fronte di un canone annuale di gestione di 170 mila euro l’anno.
I 57 mila euro in eccesso dell’anno 2020 dovuti alla chiusura dei Musei, verranno cofinanziati da Sistema Museo e investiti nel potenziamento del portale MyRecanati e nella sua più ampia promozione della città dei Musei e dei servizi offerti dagli operatori economici e turistici del territorio, nello sviluppo del progetto Cultura e Ben – essere che vede Recanati ideatore e capofila nella Regione, nella realizzazione del Tour virtuale dei musei e del progetto “Recanati in pillole…di cultura!”, nel rinnovo della segnaletica turistica, nello sviluppo dei progetti “Museo di quartiere” e “LIVEllo2” di arte contemporanea nella Torre del Borgo, nella mostra “Infinite Letture”, nonché nelle attività di supporto all’ente per la ricerca di finanziamenti del sistema museale e delle attività turistiche della città di Recanati.
“La cultura non si è mai fermata a Recanati. – ha detto l’Assessora alle Culture Rita Soccio - . Anche con le chiusure forzate dei musei e dei luoghi culturali non ci siamo persi d'animo e ci siamo reinventati nuove modalità e progettualità per il ben-essere della nostra comunità. Per lo sviluppo di un nuovo welfare culturale soprattutto in un momento di difficoltà come il Covid-19 impone abbiamo puntato a progetti dove le azione culturali si intrecciano con quelle socio/sanitarie per dimostrare scientificamente come la cultura cura l'anima ma anche il fisico. Per valorizzare e far conoscere il patrimonio artistico e le eccellenze dei nostri musei anche a distanza abbiamo pensato ad un tour virtuale con una serie di "Pillole d'arte" con testimonial d'eccezioni. Non mancheranno installazioni e mostre d'arte contemporanea che andranno a contaminare anche luoghi storici della nostra città con i molteplici linguaggi artistici per raccontarci la nostra epoca. Inoltre abbiamo pensato anche a potenziare l'arrivo dei turisti con la creazione del portale "MyRecanti" attivato a luglio con un ottimo riscontro in termini di visualizzazioni e prenotazioni e alla progettazione di una segnaletica turistica".
La mostra “Remo Scuriatti, fotografo e pittore”, nata per celebrare il più grande artista settempedano del Novecento, dopo lo stop forzato per via delle restrizioni imposte dal nuovo Dpcm anti-Covid, continua a regalare emozioni nel web dove viene presentato il progetto virtuale del contest # il mio libro di Remo, rivolto agli studenti della scuola primaria e secondaria dell’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi”.
L’iniziativa, nata da un’idea di Shura Oyarce Yuzzelli, insegnante che ha curato anche l’allestimento della mostra, permetterà la realizzazione di un libro d’arte con i disegni di tutti i partecipanti che sarà ispirato a Scuriatti e, in particolare, alla sua opera “Alan Shepard”.
Verranno trasmessi tre video nella pagina facebook Remo Scuriatti fotografo e pittore (https://www.facebook.com/remoscuriatti/).
Nel primo video, già disponibile anche all’indirizzo https://fb.watch/1QP3G5sXAR/, la presentazione dell’iniziativa. Nel secondo video, anch’esso già disponibile, viene mostrato come realizzare il libro d’arte mentre nel terzo video, quello finale, verranno inserite le fotografie degli elaborati realizzati dagli studenti inviati alla pagina Facebook della mostra. Si ricorda che la partecipazione al contest è gratuita. I tre libri più belli e rappresentativi verranno premiati da una giuria qualificata.
Intanto sui social, proseguono anche le storie e i racconti sulle opere di Remo. Gli organizzatori dell’iniziativa continueranno a condurre i visitatori virtualmente per mano all’interno della mostra grazie alle pagine Facebook “Remo Scuriatti – fotografo e pittore” e Instagram “remoscuriatti”.
San Ginesio Turismo (www.sanginesioturismo.it) è un portale di nuova generazione dove, al normale sito internet, ottimizzato per i dispositivi mobili, si affiancano delle tecnologie per visitare e vivere la città in maniera interattiva, con la possibilità di fruire tutto l’anno, anche da remoto, delle bellezze di uno dei borghi più belli d’Italia e paese Bandiera Arancione.
In questo particolare momento storico, ad esempio, tutti gli alunni delle scuole locali potranno giocare a “San Ginesio Qeust!”, una gara di ricerca e scoperta del borgo, vissuta da casa in sicurezza.
Attraverso una tecnologia interattiva, il giocatore avrà la possibilità di immergersi tra le vie della città ed entrare virtualmente nel Teatro, nella Mostra Hoc Opus e in tanti altri scorci caratteristici di San Ginesio usufruendo di gallerie fotografiche e video che raccontano la bellezza, la storia e la cultura del borgo.
Per l’estate arriveranno tante nuove opportunità di scoperta del territorio per far vivere ai turisti un’esperienza unica. Il nuovo portale sarà anche il principale veicolo di promozione del più ampio progetto denominato “San Ginesio Rinasce”.
“Oggi più che mai - dichiara il Sindaco Giuliano Ciabocco - San Ginesio deve farsi trovare pronto ad accogliere la sfida del futuro, divenire meta privilegiata nei confronti di potenziali turisti, ravvivare il senso di appartenenza dei propri cittadini e mostrarsi anche come luogo ideale dove decidere di andare a vivere. La pandemia ha di fatto aperto scenari inediti, cambiando definitivamente il modo di organizzare le nostre priorità lavorative e personali. Oggi i Comuni come San Ginesio devono essere ripensati e a valorizzati alla luce delle nuove potenzialità che essi esprimono”.
In particolare, la “rinascita” di San Ginesio, in base alle principali linee guida del progetto, si attuerà attraverso alcune operazioni strategiche quali:
- il “Piano della Bellezza” per la riqualificazione urbanistica espressa nel “Piano Particolareggiato del Centro Storico” funzionale al ripopolamento dell’abitato, alla valorizzazione e integrazione del decoro urbano che avverrà anche con processi partecipativi;
- attivazione di servizi innovativi quali l’”Home Sharing” per la promozione di posti letto/abitazioni da sviluppare in sinergia con i proprietari;
- valorizzazione dell’offerta turistica e rilancio economico del Borgo con la creazione del “Centro Commerciale Naturale” oggi rappresentato da una serie di vetrine espositive delle realtà produttive locali e che domani diventeranno vere e proprie attività commerciali dove poter acquistare i prodotti nel contesto di uno splendido borgo antico con sconti dedicati;
- valorizzazione dell’offerta culturale con l’ identificazione di San Ginesio come “Il Borgo degli attori” che ha già preso il via la scorsa estate con il lancio del Ginesio Fest e del Premio San Ginesio dedicati all’arte dell’attore, in onore del suo Santo Patrono.
Tutto questo sarà poi sostenuto e rafforzato da una campagna a forte impatto comunicativo già avviata con il City Brand “San Ginesio oltre l’incanto”.
Alla luce del protrarsi dell'emergenza sanitaria da Coronavirus il Comune di Recanati, da sempre consapevole del ristoro dell'anima che una buona lettura può dare, ha attivato un nuovo servizio gratuito di consegna a domicilio dei libri della biblioteca comunale.
Da domani venerdì 20 novembre e per tutto il periodo di chiusura al pubblico della Biblioteca Comunale M.A. Bonacci Brunamonti per le recenti disposizioni governative,
i cittadini del Comune di Recanati potranno ricevere direttamente a casa i libri in prestito dalla Biblioteca.
“Nella "Città che legge" non poteva mancare una biblioteca più vicina ai cittadini di ogni età. Il servizio dei libri a domicilio vuole essere un modo per venire incontro all’interesse e alla voglia di libri e letture che la pandemia non ha certamente spento.” – ha dichiarato l’Assessora alle culture Rita Soccio - La nostra biblioteca è sempre stata al centro dell'azione culturale cittadina con progetti mirati che hanno coinvolto l'intera comunità e ultimamente abbiamo incrementato l'acquisto di nuovi libri anche grazie all'incentivo di circa 5.000 euro che abbiamo intercettato con i fondi ministeriali. Inoltre abbiamo attivato per le bambine e i bambini anche una serie di letture in streaming con libri suggeriti dal progetto Nati per Leggere, ricordando che la lettura non è soltanto formazione culturale ma motivo di ben-essere e felicità.”
Sarà possibile richiedere fino a due libri in prestito per la durata di 30 giorni, telefonando al numero 0719740021 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 15,30 alle ore 18,30 e il sabato mattina dalle ore 9 alle ore 12 oppure inviando una e- mail all’indirizzo: biblioteca@comune.recanati.mc.it.
La consegna dei libri a domicilio verrà effettuata in busta chiusa, un solo giorno alla settimana, previa prenotazione in accordo con i bibliotecari, oppure i libri scelti potranno essere ritirati anche in biblioteca su appuntamento telefonico.
I libri sono beni essenziali, in quanto strumenti primari di apprendimento, di ricerca, di conoscenza, stimolano l’immaginazione e la capacità di elaborazione critica ed espressione del pensiero e moltiplicano le opportunità di trovare soluzioni ai problemi propri e degli altri.
Per non parlare dei vantaggi, in termini di sviluppo cognitivo, che i bambini possono ricavare dalla lettura di testi narrativi, che siano fiabe, storie, racconti, ma anche libri accompagnati da immagini, libri tattili e riviste in generale, sono da sempre confermati e celebrati da pediatri, educatori e psicologi. Preziosi compagni di viaggio senza tempo, i libri aiutano a leggere il mondo oltre l’orizzonte dell’esperienza quotidiana individuale e ad affrontare la solitudine, le paure, le difficoltà che oggi più che mai affliggono le esistenze e che rischiano di schiacciare i destini di coloro che sono fisicamente, socialmente o culturalmente più esposti.
Proseguono le iniziative del Comune di Civitanova Marche per ricordare e valorizzare la figura di Annibal Caro, letterato e umanista nato nella Città Alta il 6 giugno1507, dopo la costituzione nel 2019 del Comitato tecnico-scientifico permanente denominato «Osservatorio “Annibal Caro”, il cui logo distintivo è stato realizzato dal grafico Riccardo Ruggeri.
L’Osservatorio ha collaborato all’organizzazione di convegni, alla mostra artistica-documentale “Annibal Caro. Il rammemorar m’è dolce di piccola Terra” organizzata con il Comune di Civitanova Marche e Pinacoteca civica "Marco Moretti", alla realizzazione della targa marmorea commemorativa in onore del Caro sulla quale è stato inciso il sonetto “Alla mia Terra”, che è stata affissa presso il porticato del Palazzo della Delegazione in Civitanova Alta.
Nel corso del prossimo anno, molte sono le iniziative in programma, tra cui la realizzazione del sito web e della pagina facebook dell’Osservatorio; la stampa dell'anastatica dell'albero genealogico di A. Caro; la realizzazione di una cartella d'arte con opere incisorie di artisti storicizzati, ispirati dalle opere dell'illustre umanista; la fondazione di una Collana denominata “Quaderni dell’Osservatorio Annibal Caro”, l’acquisto di manoscritti e pubblicazioni antiche di Annibal Caro per integrare il fondo archivistico-bibliotecario e molto altro tra cui convegni e mostre.
La Giunta, considerato che l'attività dell’Osservatorio si contraddistingue per l’elevato valore culturale degli intenti perseguiti, anche in ambito europeo oltre che nell'ottica di valorizzazione del territorio e di promozione turistico-culturale della Città, ha quindi stanziato un fondo annuale di 10 mila euro, e approvato la programmazione proposta per l’anno 2021.
Di un aereo si direbbe che ha sfondato il muro del suono, trattandosi di un concorso che ha a cuore la dimensione artistica delle canzoni si può dire che è stata oltrepassata una sogliadavvero rimarchevole: quelle delle 1000 iscrizioni. Sono infatti 1061 i partecipanti alla XXXII edizione 2021del concorso di Musicultura. In trentadue anni non erano mai stati così tanti.
Il dato è ancor più significativo se si considera che possono partecipare al concorso solo artisti che scrivono le canzoni che interpretano.
“Direi che almeno due cose sono chiare: la prima è che la pandemia non ha spento l’urgenza di esprimersi attraverso le canzoni; la seconda è che chi coltiva aspirazioni artistiche percepisce Musicultura come un banco di prova credibile” sono le prime parole del Direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri.
“Occorreranno quasi tre mesi - aggiunge Nannipieri - per completare l’esame e la valutazione delle proposte. Sentiamo la responsabilità di questo compito, ci accingiamo a svolgerlo con la passione e la curiosità di sempre. Invio un sincero in bocca al lupo a chi ci ha affidato le proprie canzoni e ringrazio per quello che impareremo ascoltandole”.
Le buone notizie sul fronte del concorso si intersecano con gli incontri che in queste settimane gli organizzatori stanno conducendo con le istituzioni e con la Rai per disegnare un futuro che consenta alla manifestazione di esprimere al massimo tutte le sue potenzialità.ù
“Veniamo da un anno difficile ed istruttivo al tempo stesso - osserva il Presidente dell’Associazione Musicultura Stefano Caperna - l’emergenza pandemica ci ha spinto a sperimentare o consolidare soluzioni cross-mediali che hanno prodotto esiti numerici e di gradimento particolarmente lusinghieri; è una formula che può essere ulteriormente valorizzata, adatta a coniugare con efficacia sempre maggiore radicamento e brand territoriali del festival con la sua proiezione nazionale ed internazionale”.
Musicultura entrerà nel vivo nella prossima primavera con le Audizioni Live, che vedranno confluire a Macerata alcune centinaia di musicisti da tutta Italia e dalle quali usciranno le sedici proposte finaliste. L’iter di selezione successivo del concorso si snoderà nei mesi di marzo, aprile e maggio, per culminare a giugno all’Arena Sferisterio.
Casa Leopardi offre per la prima volta alle scuole italiane la possibilità di effettuare visite didattiche guidate in diretta streaming. Si potranno visitare la Biblioteca dove si è formato il genio di Giacomo Leopardi e il Museo che raccoglie oggetti, testi e ricordi a lui cari.
“In questo momento storico molto delicato, i ragazzi non devono essere costretti a rinunciare ai piaceri che la cultura può regalarci. – ha detto la contessa Olimpia Leopardi discendente del Poeta - L’ impossibilità di poter organizzare gite scolastiche in presenza, ha comportato la perdita di un’importante occasione per socializzare, divertirsi ed approfondire l’oggetto dei propri studi. Casa Leopardi desidera, con questo nuovo progetto, aprire una finestra virtuale che permetta di guardare il mondo di Giacomo Leopardi da casa propria. Ciò che i ragazzi hanno studiato sui libri di testo diventerà tangibile: sarà l’occasione per immergersi nei pensieri del Poeta e vivere il suo quotidiano. Tengo in particolar modo a ringraziare il Magnifico Rettore Francesco Adornato che ha creduto nel nostro progetto e ha concesso l’ambito patrocinio dell’Università di Macerata”.
Visti i difficili tempi della pandemia, Casa Leopardi ha voluto portare il messaggio di Giacomo direttamente nelle classi e nelle abitazioni degli studenti, con la didattica a distanza. La nuova visita in streaming permetterà agli alunni di entrare negli spazi che hanno visto formarsi e crescere il Poeta e d’interagire con le guide del Museo alla scoperta di Giacomo, del suo quotidiano, delle sue passioni e dei suoi studi.
I contenuti delle visite digitali sono differenziati a seconda dell’età degli alunni e sono basate su interazioni: le guide specializzate di Casa Leopardi, al termine del loro racconto, saranno disponibili a rispondere alle domande e alle curiosità degli studenti.
Il progetto, patrocinato dall’Università di Macerata mira a ricreare l’atmosfera di una vera e propria gita scolastica. Le proposte sono differenziate per età e tipologie scolastiche:
“In classe con Giacomo”– un viaggio nel tempo con il Poeta come compagno di banco, dedicato alla scuole primarie. L’attività scolastica, il tempo libero, i giochi e gli oggetti, raccontati nei luoghi che lo hanno visto crescere per scoprire insieme alle guide di Casa Leopardi come viveva un bambino della loro età più di due secoli fa. Come si svolgeva una lezione scolastica al tempo del Poeta? Qual era il gioco preferito di Giacomo? Gli alunni potranno interagire con gli operatori del museo e soddisfare tutte le loro curiosità. Un viaggio in streaming alla scoperta di uno straordinario scolaro dell’ottocento.
“Il ragazzo che parlava con la luna”– un itinerario per conoscere il genio di Leopardi, dedicato alle scuole secondarie di primo e secondo grado. Per Giacomo, la Biblioteca del padre è stata per anni il luogo dal quale osservare un mondo che non riusciva a raggiungere fisicamente è stata il suo motore di ricerca, il suo atlante e la sua macchina del tempo. Nel cuore della Biblioteca, fra le migliaia di volumi che il Poeta ha sfogliato alla ricerca della felicità, la visita in streaming ripercorre le tappe principali della sua formazione. Dalla poesia al pensiero, dallo studio delle lingue alle “sudate carte”, dalla ricerca di un antidoto alla noia al desiderio di gloria. Per info +39 0717573380, +39 339 2039459; www.giacomoleopardi.it.
Al giorno d’oggi le feste non sono più concepite come una volta. C’è stata un’evoluzione, o forse sarebbe meglio dire un’involuzione, che ha portato la società ad attribuire a determinate tradizioni un peso sempre minore. Questo cambiamento in peius non ha risparmiato neanche la categoria dei pescatori e dei marinai. Primo Recchioni, noto commerciante di prodotti ittici e profondo conoscitore dell’ambiente marinaro, racconta che fino alla fine del secolo scorso la generazione di giovani pescatori, in dialetto “jenia”, emigrati ad Ancona, Rimini, Pescara, San Benedetto, era solita, il 2 Novembre, recarsi dapprima al cimitero di San Marone e in seguito a quello di Civitanova Alta, per rendere omaggio ai propri cari, che erano lì sepolti. Il cimitero fungeva così da luogo d’incontro per questi pescatori provenienti dalle città portuali più disparate che, accomunati dalle stesse origini e dalla stessa attività lavorativa, ne approfittavano per scambiarsi pensieri, riflessioni, ricordi delle loro famiglie. I pescatori onoravano il giorno dei morti sospendendo, per rispetto, la propria attività; infrangere quella regola era considerato un segno di malaugurio: si diceva, infatti, che chi avesse provato a pescare, avrebbe trovato in mare le ossa dei morti.
Oggi tutto questo non esiste più: quest’anno i pescatori di Civitanova, il lunedì 2 Novembre sono andati a pescare, e il giorno seguente hanno prodotto il loro pescato. Il mercato ittico di Civitanova era aperto, contrariamente a quello di San Benedetto e di Ancona, i quali hanno seguitato ad onorare la tradizione lasciando a terra le loro flotte. “Purtroppo le nuove generazioni di oggi mancano di quel rispetto dovuto ai defunti” afferma amareggiato Recchioni, “Un tempo, il paese, essendo più piccolo, aveva il vantaggio di creare tra le persone un rapporto sociale diverso, più intimo. L’amore per lo stesso mestiere generava un sentimento di fratellanza: prima dell’avvento delle barche a motore, tornare a riva con le barche a vela era sempre molto difficile, specie se si incappava in condizioni climatiche avverse, ma ogni marinaio sapeva di poter contare sull’aiuto dell’altro, e nel momento in cui un pescatore veniva a mancare tutta la marineria era in lutto".
All’Auditorium della Biblioteca comunale Mozzi Borgetti si è svolta nei giorni scorsi la terza tavola rotonda online, preceduta da quelle organizzate da Stoccolma e Praga, all’interno del progetto comunitario Epic a cui il Comune di Macerata ha aderito.
Epic si occupa di far emergere e condividere le buone prassi metodologiche rispetto all’accoglienza e all’integrazione dei minori stranieri non accompagnati sul territorio con l’ obiettivo di mettere in comune la capacità di inclusione e cura dei vari territori nazionali e internazionali e delle diverse associazioni partner del progetto.
Nella Roundtable, coordinata da Milena Foglia dei Servizi sociali del Comune di Macerata, si è data voce ai partner attivamente coinvolti nella realizzazione del progetto “Famiglie a colori” che prevede percorsi strutturati di accoglienza e inclusione sociale, abitativa e lavorativa dei minori stranieri non accompagnati rintracciati sul territorio maceratese e inseriti nei percorsi di affido familiare.
“Il progetto ‘Famiglie a colori’ – è intervenuta l’assessore alle Politiche Sociali Francesca D’Alessandro – non solo va implementato ma soprattutto reso maggiormente visibile a livello comunicativo, affinché questo sistema d’integrazione, che permette uno sviluppo più efficace delle potenzialità umane delle persone a cui si rivolge, possa diffondersi il più possibile come esempio di buona prassi a livello nazionale e internazionale. L’accoglienza non è solo un dovere imposto dalla legge, ma un dovere morale.”
Ad avviare le relazioni della tavola rotonda è stata la referente dell’Area famiglia, infanzia e adolescenza dei Servizi sociali del Comune, Marika di Prodi, che ha raccontato l’avvio del progetto “Famiglie a colori” e di come questo percorso coinvolgente non è scritto sulla carta ma è il racconto di una storia, nata dal rapporto di fiducia tra il Servizio Sociale del Comune di Macerata e l’intera comunità maceratese. Il disegno progettuale si propone, in maniera innovativa rispetto all’accoglienza tradizionale dei minori stranieri non accompagnati nelle comunità educative, di sviluppare percorsi di accoglienza in famiglia quale luogo sicuro per ognuno di noi
I partner del progetto hanno illustrato, sotto varie sfaccettature, le numerose iniziative di accoglienza, integrazione e inclusione sociale dei ragazzi minorenni sul territorio maceratese, tra cui l’Associazione Piombini Sensini che si occupa di garantire in emergenza l’accoglienza dei minori presso la comunità Il Girasole, il Centro di Ascolto e prima Accoglienza che ha sviluppato sub progetti artistici oltre che garantito percorsi di integrazione dopo la maggiore età dei ragazzi, l’artista Stefano Calisti che ha rappresentato la varietà dei colori del progetto in una sua opera d’arte, l’imprenditrice maceratese che ha aperto le porte della sua azienda offrendo lavoro a cinque ragazzi, Cristina Parolisi, tutore legali degli MSNA, che ha sottolineato la parità dei diritti che in Italia vengono garantiti a tutti minorenni. Gli educatori professionali, Umberto e Diego e la rappresentante del servizio civile, Arianna Stampone, hanno contribuito ad arricchire i percorsi di conoscenza del territorio maceratese ai ragazzi e ad affiancarli ai contesti formativi e professionali grazie ai quali la maggior parte di loro è riuscita ad integrarsi nel nostro tessuto sociale.
Particolarmente intense ed emozionanti sono state le testimonianze della coppia, Silvia ed Eraldo, che ha accolto nella loro famiglia tre minori stranieri e di Ernest, un ex minore adolescente che è riuscito a realizzarsi professionalmente ma soprattutto ad assecondare il suo profondo bisogno d’istruzione proprio grazie al progetto “Famiglie a colori”.
A conclusione della roundtable il Dirigente del Servizio Welfare e Cultura, Gianluca Puliti, ha sottolineato non solo la validità etica del progetto, che si fonda sulla passione degli operatori coinvolti e sull’energia delle famiglie e dei ragazzi che sono il vero cuore del progetto ma anche la sua virtuosità per il risparmio economico che ha rappresentato e rappresenta per l’amministrazione comunale.
Paola Ballesi è il nuovo presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituzione Macerata Cultura Biblioteca e Musei, designata dal sindaco Sandro Parcaroli insieme ai nuovi componenti Sofia Cingolani, Francesca Coltrinari, Maria Stefania Gelsomini e Mauro Mazziero. Confermato nel ruolo di direttore il dott. Gianluca Puliti, dirigente del servizio Cultura.
La scelta del sindaco Parcaroli è determinata dalla volontà di fare di Macerata il fulcro culturale del territorio marchigiano e nazionale puntando su professionalità accreditate da solidi curricula ed esperienze specifiche e specialistiche nei vari settori d’interesse dell’Istituzione che si sono messe a disposizione a titolo del tutto gratuito.
L’impegno dell’Amministrazione è infatti quello di rendere vivi e maggiormente fruibili al più ampio pubblico e di ogni età i luoghi delle istituzioni culturali, dalla biblioteca ai musei, dove ogni cittadino e ogni ospite possa sentirsi accolto e godere del patrimonio culturale che gli appartiene. Le riconosciute professionalità dei nuovi componenti dell’Istituzione sono la prima garanzia per una programmazione coinvolgente e di ampio respiro, che coniughi conservazione e tutela con la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale, la didattica museale con la produzione culturale legata alla ricerca contemporanea sia sul versante letterario che delle arti visive.
Paola Ballesi
Laureata in Filosofia all’Università di Macerata, ha insegnato Estetica all’Accademia di Belle Arti di Macerata, dove dal 1989 al 2001 ha ricoperto la carica di direttrice. Dal 2002 al 2011, è stata docente di Estetica delle Arti Visive all’Accademia di Brera, Milano, svolgendo anche l’incarico di Presidente del Nucleo di Valutazione. A partire dal 1995 fino al 2008 ha affiancato l’impegno nelle Accademie di Belle Arti con quello di docente universitario presso l’Università di Macerata in qualità di Professore a contratto per gli insegnamenti di Critica d’arte e di Storia dell’arte contemporanea, svolti rispettivamente nella facoltà di Beni culturali e di Economia. Storico e critico d’arte, già membro del Consiglio dei Curatori della Pinacoteca di Macerata dal 1993 al 2008, è curatore e organizzatore di eventi e mostre ed ha all’attivo numerosi saggi e monografie, con particolare riguardo per il territorio marchigiano. Nel 2017 ha ricevuto il titolo di “Marchigiano dell’anno”
Sofia Cingolani
Funzionario archeologo DIREZIONE REGIONALE MUSEI MARCHE-MiBACT. Direttrice del Museo Archeologico Statale di Ascoli Piceno e del Museo Archeologico Statale di Cingoli. Archeologa e dottore di ricerca in Archeologia dell’Africa romana del Maghreb e della Cirenaica. Ha al suo attivo una monografia e circa 60 lavori scientifici di carattere archeologico su riviste scientifiche italiane e internazionali. A partire dallo studio della ceramica si occupa dei processi di assimilazione, integrazione e trasformazione alla base dello sviluppo delle comunità delle due opposte sponde dell’Adriatico tra l’età classica e l’età romana, inoltre, dall’analisi di alcuni casi studio, del ruolo dei luoghi di culto nell’ambito dei processi formativi delle città romane nelle Regiones V e VI adriatica; dello studio del teatro romano di Pollentia-Urbs Salvia e della statuaria di età imperiale romana. Si occupa infine di gestione e attività di valorizzazione di musei e luoghi della cultura.
Francesca Coltrinari
Professore associato di Storia dell’Arte moderna nel Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo dell’Università di Macerata, è membro del comitato scientifico di EUM (Edizioni Università di Macerata), del collegio docenti del dottorato in “Education, Cultural Heritage and territories” e vicedirettore della Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici UNIMC. Ha al suo attivo la partecipazione e organizzazione di numerosi convegni e progetti di ricerca, fra cui il progetto internazionale Visualizing Nationhood, Roma (2015-2018) e i simposi internazionali su Lorenzo Lotto a Madrid, Museo del Prado (2018) e Loreto, Museo Pontificio (2019). Le sue ricerche e le numerose pubblicazioni, riguardano soprattutto la storia dell’arte dell’Italia centrale fra XV e XIX Secolo. Si occupa inoltre di musei e patrimonio culturale diffuso, attraverso attività di catalogazione scientifica e valorizzazione (mostre, convegni, conferenze) con particolare interesse per Macerata e il suo patrimonio storico-artistico.
Maria Stefania Gelsomini
Laureata in Lettere classiche, con Master in Guida Parchi Archeologici e corsi di formazione per Operatori Beni Culturali e Promoter del Territorio, ha sempre lavorato nell’ambito della produzione culturale volgendo i propri interessi professionali in diversi settori. Giornalista pubblicista, ha collaborato con Il Messaggero e Cronache Maceratesi, ma anche con testate nazionali come il Giornale, La Verità, Itinerari. Percorsi & Weekend, occupandosi di cronaca, cultura, spettacoli, turismo, recensioni liriche e letterarie, ha anche diretto la rivista d’arte L’Aperitivo illustrato, partecipato alla stesura di diverse guide enogastronomiche best-seller. (Newton & Compton, De Agostini) e raccolto le memorie del maestro Wladimiro Tulli. Ha fondato il primo studio giornalistico associato delle Marche e curato numerosi uffici stampa. È responsabile comunicazione e promozione della casa editrice Liberilibri, per la quale cura anche una rubrica sul portale Filodiritto. Ha ideato e organizzato rassegne letterarie in collaborazione con Musicultura e Macerata Opera Festival.
Mauro Mazziero
Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Macerata con la prima tesi in Restauro elaborata sotto la guida di Federico Zeri, ha seguito il suo istinto creativo coltivato anche grazie ad un lungo e proficuo sodalizio artistico con Wladimiro Tulli. Artista eclettico, è pittore, incisore, fotografo, ceramista, restauratore e raffinato conoscitore delle tecniche, della storia e delle emergenze artistiche del territorio. Esperto di tecniche di comunicazione multimediale, dal 2017 è direttore artistico del Mugellini Festival di Potenza Picena. Ha all’attivo numerose mostre personali e collettive, sue incisioni sono presenti nella collezione dell’Albertina Museum di Vienna e in altri prestigiosi musei.