Il Museo dell’Emigrazione Marchigiana di Recanati apre al pubblico una raccolta di materiale per mantenere viva la memoria dei circa 700.000 marchigiani che, a cavallo tra Ottocento e Novecento, hanno lasciato la loro terra d’origine per dirigersi verso un luogo sconosciuto alla ricerca di fortuna e anche di coloro che hanno deciso di compiere il medesimo passo in tempi più recenti. Tutti, marchigiani e non, possono collaborare attraverso donazioni o prestiti di fotografie, documenti, oggetti, memorie audio o contributi video.
“Un’iniziativa che intende promuovere il valore della memoria e la riscoperta delle nostre radici che ci identificano con il nostro territorio - ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Rita Soccio -. Un viaggio in bianco e nero a ritroso nel tempo alla scoperta degli usi, dei costumi e delle tradizioni che appartengono alla storia di ognuno di noi. Arricchire la nostra memoria ci permette di comprendere meglio le dinamiche di ciò che accade oggi.”
La comunità dei marchigiani più grande del mondo si trova in Argentina, dove da un recente censimento, risultano essere ben 1.500.000 i marchigiani con discendenza fino alla terza generazione. La scelta di emigrare in Argentina fu dovuta probabilmente per una naturale corrente di simpatia che si stabilì tra una regione profondamente rurale, come erano le Marche dell’epoca, ed un Paese che legava fortemente il proprio sviluppo economico al settore agricolo. Probabilmente per affinità di lingua, sicuramente per la prospettiva di ricevere protezione da parte del governo federale che da anni operava in tal senso.
Il progetto, promosso da Regione Marche e Comune di Recanati, e realizzato da Sistema Museo, si inserisce nel più ampio calendario di iniziative volte a costituire un Centro di documentazione all’interno del Museo dell’Emigrazione, ospitato dal 2013 nel museo cittadino di Villa Colloredo Mels. Per l’occasione il museo si è dotato di una postazione attrezzata per la ricezione, catalogazione e acquisizione digitale di documenti e immagini, e di una videocamera per la realizzazione di interviste.
Si può partecipare all’iniziativa inviando foto e documenti già digitalizzati via e mail alla casella memarecanati@gmail.com, oppure spedire o consegnare il materiale e gli oggetti direttamente al Museo dell’Emigrazione Marchigiana, c/o Museo Civico Villa Colloredo Mels, Via Gregorio XII, 62019 Recanati (MC). Il materiale consegnato o spedito in originale in prestito al museo verrà digitalizzato e poi restituito al legittimo proprietario.
Gli oggetti e altri materiali donati verranno conservati nel Centro di Documentazione del Museo. Tutti i materiali ricevuti dovranno essere comprensivi delle necessarie informazioni di supporto, come la data, il luogo, eventuali soggetti raffigurati, la tipologia di evento. Il prestatore o donatore dovrà inoltre essere titolare a norma di legge di qualsivoglia diritto o vincolo del materiale in oggetto e concedere liberamente e gratuitamente l’utilizzo dello stesso per le finalità istituzionali e culturali del museo.
Tra le varie iniziative in atto per la raccolta di Memoria Viva sarà possibile contribuire anche con delle testimonianze dirette con video interviste a distanza via web.
“Vi consiglio di vedere il film perché è una bella sorpresa, cinematograficamente parlando, e poi perché, in questo periodo con le incertezze legate al coronavirus, dobbiamo utilizzare al meglio il tempo - queste le parole dell'attore Dario Cassini, nella serata di ieri al cinema Cecchetti di Civitanova Marche, durante la presentazione della pellicola "I Predatori" di Pietro Castellitto -. Sosteniamo il cinema, sosteniamo il teatro perché dietro a questo mondo ci sono famiglie che lavorano. Per ora facciamo pace con la mascherina, impariamo a conviverci perché abbiamo visto di peggio, quindi possiamo farlo”.
“Sembra un film scritto dopodomani dal regista per la grande attualità del racconto - ha proseguito Cassini -. Il valore della pellicola è testimoniato anche dal Premio Orizzonti ricevuto per la miglior sceneggiatura al Festival di Venezia 2020”.
Il lavoro di Castellitto narra la storia di due famiglie: i Pavone, borghesi intellettuali, e i Vismara, proletari e di estrema destra. Nulla in comune, se non la stessa caotica città in cui vivono: Roma. Un semplice incidente e un torto subito porteranno le realtà dei Pavone e dei Vismara a scontrarsi. Il film viene proiettato fino a domenica con il seguente orario: venerdì 20.30 - 22.30; sabato 18.30 - 20.30 - 22.30; domenica 16.30 - 18.30 - 20.30.
Martedì 27 e mercoledì 28 ottobre cambio di programmazione con The Rossellinis, diretto da Alessandro Rossellini, un documentario girato dal nipote di Roberto, uno dei grandi registi del cinema italiano. Roberto Rossellini è stato un padre anticonformista, che ha avuto moltissime donne e una vita sentimentale così ricca da sconvolgere la rigida società degli anni ’50. Il nipote, avvertendo il peso di un cognome artisticamente importante, ha deciso di realizzare il suo primo film, incentrandolo proprio sulla sua famiglia. I sui parenti si sono ritrovati a essere i protagonisti non solo di un documentario, ma di una terapia familiare, che li ha posti l’uno di fronte all’altro. Quello che ne è venuto fuori è una saga dei Rossellini, trattata con grande ironia.
Orario: 18.30 - 21.00. Biglietto unico a 8 euro.
Nelle stesse giornate, al Rossini, c’è invece un documentario su uno degli artisti più influenti del momento, che con la sua street art a sfondo satirico ha trattato temi politici, culturali ed etici contemporanei: "Banksy – L’arte della ribellione" diretto da Elio Espana. La sua identità è tutt’oggi un mistero, Banksy è un attivista che mixando il più tetro tra gli umorismi riproduce il suo pensiero su una tela non commercializzabile, come la parete di un edificio, contestando la mercificazione dell’arte.
Orario: martedì 21.15; mercoledì 18.30 - 21.00. Il prezzo di ingresso è 5 €, ridotto 4 € per i ragazzi fino a 18 anni, gli over i 65 e gli studenti universitari fino a 24 anni.
Per informazioni è attivo il numero TDiC informa: 351/5715757.
In molti mi chiedono perché dopo aver fatto per larga parte della mia carriera professionale l'inviato di politica estera, soprattutto in zone di guerra, adesso che ho intrapreso la strada del romanziere dedico le mie attenzioni allo sport, al calcio in particolare.
La risposta è semplice: sport e politica (sport e guerra persino) sono strettamente connessi. Si può persino sostenere che il calcio è la continuazione della politica con altri mezzi e viceversa. Da qui la necessità di mostrare tutti gli intrecci tra due mondi solo apparentemente distanti. E' del resto rimasta famosa la frase del caporedattore di un quotidiano francese che consigliava: “Se vuoi capire cosa sta succedendo leggi le pagine sportive dei giornali”.
Quattro anni fa ho pubblicato per Sellerio “L'ultimo rigore di Faruk”. La storia, scritta in forma di romanzo ma nel filone della letteratura del vero, del capitano dell'ultima nazionale jugoslava che sbagliò il calcio di rigore contro l'Argentina di Maradona al mondiale italiano del 1990 ed è rimasto convinto che a causa di quell'errore è scoppiata la guerra nel suo Paese.
Ho ripercorso la dissoluzione della Jugoslavia attraverso la squadra di calcio, gli ultrà di curva diventati artefici della pulizia etnica, i calciatori stessi trasformati in testimonial dei leder delle varie Repubbliche secessioniste.
E' da poco in libreria il mio nuovo lavoro per Mondadori, “Non dire addio ai sogni”. Narra di Amadou, un senegalese di 14 anni, che viene truffato da finti procuratori. I quali promettono alla famiglia del ragazzo, in cambio di denaro, un futuro da star del calcio in Europa. Amadou viene invece abbandonato per strada appena sbarcato a Marsiglia.
E il suo diventa un viaggio iniziatico nei mali della contemporaneità nell'arco temporale che va dal 2014 al 2016. Spacciatore di droga nella città di porto francese; avvicinato in banlieue da un imam fondamentalista che lo vorrebbe arruolare nell'esercito del Jihad; cameriere in Costa Azzurra; spettatore seppur da lontano dei massacri che hanno insanguinato in quell'epoca le strade di Francia (Charlie-Hebdo, Bataclan, Nizza); clandestino come tanti e reietto nei sotterranei della stazione Termini di Roma dove una moltitudine di adolescenti campa nel degrado a due passi dalle vestigia dell'Urbe che fu.
Fino alla catarsi di un arresto a Genova. E un finale di parziale riscatto.
Il personaggio di Amadou è inventato ma la sua traiettoria si basa su elementi di veridicità. Secondo una ong francese ogni anno almeno 15.000 ragazzi africani sono prede di questa moderna tratta degli schiavi.
Amadou non abbandonerà mai il suo sogno (da qui il titolo) e nel romanzo compaiono molti personaggi. Tra cui tre donne. La madre irrequieta per il destino del figlio andato a cercar fortuna lontano, la sorella che pure ha il desiderio di raggiungere l'Europa per diventare stilista. E Katia la coetanea romana di borgata, con cui Amadou conosce prima il sesso e poi una forma di amore.
Il fenomeno della tratta di calciatori è tanto più odioso perché agisce sul sogno di adolescenti, poco più che bambini, i quali avranno l'esistenza segnata per sempre. Una volta scoperta la truffa non tornano indietro per vergogna e per non disilludere i familiari convinti di poter aspirare a un futuro migliore grazie ai soldi guadagnati con lo sport. Spesso il senso di colpa dei truffati è assai maggiore di quello dei truffatori.
E' bastato poco al cantautore pugliese Damian, che da anni vive tra Abruzzo e Marche più precisamente a Tolentino con la sua famiglia, per farsi conoscere e apprezzare dal pubblico. Lo scorso anno approda nelle radio con il brano "Niente è come previsto". Una canzone piena di poesia e sentimento, concepita in un particolare momento della sua vita privata e sotto le righe affronta una tematica sociale purtroppo sempre attuale, quale, la violenza sulle donne.
Non sempre una relazione sentimentale tra due persone si conclude con un lieto fine. Apprendiamo, quasi quotidianamente, storie di donne che subiscono violenze di ogni genere, durante e/o dopo un legame. E Damian, con grande delicatezza, attraverso questa canzone tenta di lanciare un messaggio, un incoraggiamento rivolto principalmente a quegli uomini che non sanno guardare avanti nella vita se piantati in asso dalla propria compagna e colti dal sentimento di rabbia, di possesso, sprofondano nell'odio e nella vendetta.
Il secondo singolo musicale di Damian fuori da poco tempo, "Madagascar", è decisamente diverso per genere e stile dal precedente. Un brano allegro, spensierato, ritmato. Un incontro occasionale con una donna, una cotta improvvisa, la decisione di partire per un lungo viaggio assieme senza far progetti per il proprio futuro e ritrovarsi perdutamente innamorati. Sembrerebbe una favola ma è la storia di Damian, vissuta un po' di anni fa e raccontata con l'entusiasmo di quei giorni ormai andati. Ci sono amori e persone che lasciano il segno e che ogni tanto tornano in mente.
Da diverse settimane è iniziata la produzione del primo album, un progetto discografico ambizioso se consideriamo anche il momento che la musica e il settore dello spettacolo stanno attraversando. Un disco fisico di nove canzoni inedite e una decima traccia strumentale a far da sipario di chiusura.
I "Teatri di San Severino" ripartono, dopo non essersi mai fermati praticamente, con una nuova stagione ricca di graditi ospiti e fatta di un bel numero di appuntamenti, considerato il periodo: una ventina in tutto, almeno per la prima parte, con nomi d’eccezione come Paola Pitagora e Donatella Di Pietrantonio tra tutti.
Fino a dicembre il cartellone presenta concerti, incontri con l’autore, una rassegna dedicata alle altre culture e spettacoli di prosa. Poi, per il nuovo anno, si sta predisponendo anche una seconda parte di un calendario che andrà avanti, come sempre, pensando alla cultura come momento di svago ma anche di rinascita e ripartenza.
“Brilla, nel cartellone - spiega il direttore artistico dei Teatri, Francesco Rapaccioni -, il prezioso incontro con Paola Pitagora e due pianisti su Sherazade, eroina di 'Le mille e una notte', evento inaugurale di una stagione di prosa che proseguirà da gennaio in avanti con il titolo di 'Sogni e incubi'. Per la rassegna 'Incontri con l’autore', invece, particolarmente atteso quello con la vincitrice del Premio Campiello, Donatella Di Pietrantonio, che presenta il suo nuovo romanzo a pochi giorni dalla pubblicazione. La rassegna 'Altre culture', invece, alternerà affascinanti Paesi europei (Spagna e Svizzera) a Paesi lontani che intrigano per le loro storie millenarie (Pakistan) e le ricchezze antropologiche (Sierra Leone)”.
A novembre, nelle giornate in cui la faggeta di Canfaito si mostra nel suo massimo splendore con lo spettacolo particolarmente affascinante del foliage, un evento animerà anche il borgo di Elcito. Poi spazio ai concerti tradizionali di Natale ed Epifania e un tributo al maestro Giorgio Lorenzini, indimenticato protagonista della scena musicale settempedana.
Questo il programma completo della nuova stagione:
Sabato 24 ottobre, ore 21 teatro Italia, presentazione del libro di Daniele Salvi “La Post Regione. Le Marche della doppia ricostruzione”;
domenica 25 ottobre, ore 17 teatro Italia, la rassegna "Altre Culture" presenta il diario per immagini di Francesco Rapaccioni dedicato all’Andalusia;
Domenica 1 novembre, alle ore 11 ad Elcito, la giornalista e scrittrice Erika Mariniello parla del suo saggio “Si parte con Erika. 59+1 esperienze e idee di viaggio”. Dopo l’incontro visita guidata a Elcito e Canfaito accompagnati da un esperto naturalista;
Sabato 7 novembre, ore 21 teatro Feronia, la scrittrice Lucia Tancredi presenta: “Lo Sferisterio di Ireneo Aleandri e l'avventura dei Cento Consorti”;
Domenica 8 novembre, ore 17 teatro Feronia, la rassegna "Altre Culture" presenta il viaggio per immagini a cura di Maria Stefania Domizi dedicato al “Pakistan, antiche culture e difficili confini”.
Sabato 21 novembre, ore 21 teatro Italia, gli "Incontri con l'Autore" ospitano Donatella Di Pietrantonio e la presentazione dell’ultimo romanzo, edito da Einaudi, “Borgo sud”.
Domenica 22 novembre, ore 17 teatro Italia, incontro con le "Altre Culture" Federica Piantoni racconta la “Sierra Leone, il Paese degli incontri”.
Giovedì 10 dicembre, ore 20.45 al teatro Feronia, il ritorno della prosa con Paola Pitagora, nella voce recitante, che accompagnata da Marco Sollini la pianoforte e Salvatore Barbatano, sempre al pianoforte, presenta “Sherazade” di Nikolaj Rimskij-Korsakov, performance basata su "Le mille e una notte".
Venerdì 11 dicembre, ore 21 teatro Italia, presentazione del romanzo di Giulia Ciarapica “Una volta è abbastanza”.
Le "Altre Culture", invece, presentano domenica 13 dicembre, ore 17 all’Italia, la “Svizzera, un’Europa fuori dall’Europa”.
Sabato 19 dicembre, alle ore 20.45 al Feronia, l’apertura della stagione concertistica con l’Accademia Feronia per le Arti dello Spettacolo e la serata tributo al maestro Giorgio Lorenzini.
La stagione dedicata alla musica prosegue poi domenica 20 dicembre, ore 17 al Feronia, con il Concerto di Natale del coro Tourdion Ensemble e del Corpo Filarmonico “Francesco Adriani”.
Il nuovo anno si aprirà, infine, il 5 gennaio, alle ore 20.45 al Feronia, con il Concerto dell’Epifania del Corpo Filarmonico “Francesco Adriani”. In replica il concerto verrà poi riproposto anche mercoledì 6 gennaio alle ore 17, sempre al Feronia.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito ma con prenotazione presso la Pro Loco e si tengono nel rispetto della vigente normativa sanitaria. I teatri che ospiteranno le varie date apriranno 30 minuti prima dell’orario previsto per i singoli appuntamenti per consentire un ordinato e distanziato afflusso del pubblico.
“Due tribù” diretto dalla regista Silvia Luciani ha vinto il premio "cortometraggi sezione scuola" alla 32esima edizione del Fano International Film Festival. L’evento si è svolto al Teatro della Fortuna di Fano. Il cortometraggio di finzione, le cui riprese sono state girate interamente a San Ginesio, è stato scritto, realizzato e interpretato dai 28 alunni del corso di cinema coordinati dalla regista Silvia Luciani e dalla tutor Eura Dell’Orso grazie al Programma operativo nazionale – Fondi strutturali europei per la scuola 2014- 2020 – “Per le antiche mura”.
Al progetto hanno collaborato l’attrice e docente Genny Ceresani e le docenti Sabrina Chiappini e Giuseppina Rafanelli.
"Sono così felice per questo riconoscimento a un piccolo progetto nato l’anno scorso durante un laboratorio cinematografico nella scuola a San Ginesio. E' stato un onore lavorare con i bambini - afferma la regista Luciani -. Due tribù è una dimensione onirica tra le montagne azzurre e le mura medievali di un paese diviso a metà che non si conosce; è un ritrovare un proprio passato che non si sapeva più d'avere e un presente di sogni e di giochi in un prato verde infinito attraverso una finestra spazio-temporale su noi stessi. Ringrazio tutti i bambini e le bambine della scuola Primaria "Vincenzo Tortoreto", la dirigente, le insegnanti e le associazioni che ci hanno aiutato a realizzare il corto. Un grazie speciale alla docente Euro Dell’Orso per aver organizzato e supportato questo progetto con grande professionalità e passione”.
La Madonna adorante il bambino di Vittore Crivelli è tornata a casa, nella Pinacoteca Civica di Sarnano. La tavola era stata esposta in mostra prima ad Ascoli Piceno e poi a Roma riscontrando un grandissimo successo tra i visitatori di entrambe le mostre. Al suo posto era stato esposto a Sarnano il polittico Madonna con il bambino ed i Santi Michele Arcangelo, Gerolamo, Biagio e Nicola di Bari di Pietro Alemanno, ora riportato nella sua sede originaria nei Musei Civici di Ascoli Piceno.
«Dagli organizzatori delle due esposizioni sappiamo che il quadro è stata tra le opere più apprezzate e ho potuto riscontrare di persona come la bellezza della tavola sia stata valorizzata al massimo grazie ad allestimenti curatissimi» spiega il Sindaco Luca Piergentili. «Ringrazio la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, in particolare il Dott. Pierluigi Moriconi, l’ANCI Marche e il Pio Sodalizio dei Piceni per l’organizzazione delle mostre, i Musei Civici di Ascoli Piceno e in particolare il Direttore Dott. Stefano Papetti per il prestito del polittico di Pietro Alemanno. Ora, siamo felici che il volto dolce e delicato della nostra Madonna del Crivelli sia tornato a casa e ci prepariamo a riaprire il museo a dicembre per permettere a cittadini e turisti di tornare ad ammirarla».
Le ricerche e le mostre che puntano i riflettori su libri d’artista contemporanei sono molto poche, per questo motivo si configura come un genere considerato di nicchia, vista anche la mancanza di raccolte pubbliche e di eventi dedicati.
In Italia, il collezionismo dei libri d’artista, soprattutto negli ultimi anni, sta trovando terreno fertile grazie alle iniziative dei privati o delle biblioteche, a differenza degli altri paesi del mondo, tra tutti gli Stati Uniti, dove queste particolari opere d’arte sono studiate da decenni.
Proprio sulla scia di questa “mancanza” nel mondo dell’arte, il Maestro Iacomucci, in collaborazione con l’amico e collega Mario Monachesi, si è voluto cimentare in questo inesplorato percorso artistico.
Il risultato è un interessante lavoro ricco dell’esperienza dei due artisti, dal quale nasce un libro d'arte dal titolo “Infinito oltre-Insieme su carta", contenente le opere di entrambi, riprodotte con una notevole maestria nell’ esecuzione e finemente rilegate con sapiente cura.
"Infinito oltre" sta a significare la dimensione infinita dell'arte che non è contenuta o catalogata dentro a recinti o confini; sta a significare anche la dimensione universale e trascendente dell'arte.
“Insieme su carta”, trova la sua interpretazione nel fatto che entrambi lavorano con la carta e sulla carta, portando avanti la loro poetica fatta di colori, parole, figure e immagini a metà tra il sogno e la realtà. Incisore e pittore l'uno, poeta e artista l'altro: due personaggi che si completano e intersecano l'uno nell'altro, avendo la stessa idea comune dell'arte. Entrambi gli artisti, partendo da immagini e parole profondamente dense di significato, trasportano lo spettatore in una dimensione lirica e onirica, che trascende la realtà quotidiana e va verso l'infinito.
Mario Monachesi, utilizza le parole per rappresentare forme d'arte e contenuti profondamente attuali e dal forte impatto visivo.
Carlo Iacomucci, invece, utilizza con sapiente maestria i colori e segni su tela e su carta per rappresentare figure, gocce, tracce e oggetti immersi in vortici ventosi, che rappresentano realtà virtuali e reali al tempo stesso. Entrambi si servono della potente forza espressiva delle immagini: Pertanto i due artisti si completano a vicenda, perché il poeta Monachesi dà voce, con le sue parole, alle immagini dell'artista Carlo Iacomucci.
È evidente lo stretto connubio che esiste tra poesia e pittura: si tratta di due arti che presentano molti punti di contatto e, per certi versi, coincidono: una poesia o un dipinto possono elevarsi ad opera d’arte ed entrambe queste arti spesso si compenetrano, perché da un quadro può nascere una poesia e/o viceversa. Sono, praticamente, due facce della stessa medaglia e rappresentano entrambe il bisogno ancestrale, innato e primario dell’uomo di esprimere sé stesso attraverso l’arte. Con questo libro, quasi come in un gioco, Iacomucci e Monachesi hanno voluto provare a raccontare le loro emozioni attraverso immagini e parole, con un risultato assolutamente bello e gradevole! Il libro è stato numerato e firmato in un limitatissimo numero di copie: soltanto 11 esemplari.
Presentato ufficialmente il nuovo sito turistico “TolentinoMuseiCivici” dedicato ai Musei della Città di Tolentino fortemente voluto dagli Assessorati al Turismo e Cultura. Realizzato da K-Brush, a cura di Katia Fidani e Angelo Fammilume, in collaborazione con Giorgio Leggi del Centro Stampa comunale e con l’Ufficio Cultura, Mauro Gallenzi e Agnese Paoloni, il nuovo sito internet, facilmente navigabile sia da pc che portatile e smartphone, illustra tutte le strutture museali di Tolentino, in maniera accattivante con una grafica moderna e con sezioni che riportano molti contenuti www.tolentinomusei.it
In home page vengono riportate le immagini e i collegamento della rete dei Musei Civici di Tolentino: Castello della Rancia, Museo Civico Archeologico “Aristide Gentiloni Silverj”, Miumor, Museo del Santuario e le Mostre “Tolentino il volto di una Città tra ‘700 e ‘800” e “30 anni di spettacoli della Compagnia della Rancia”. Spazio dedicato anche ai link che rimandano al Poltrona Frau Museum, Teatro Nicola Vaccaj, Terme di Santa Lucia e Politeama.
Il nuovo sito, che affianca e interagisce la sezione “Turismo” del sito istituzionale del Comune e “ViviTolentino” della Pro Loco TCT, consente di visitare, anche virtualmente i Musei civici ma permette anche una sorta di tour nella città con immagini e informazioni che riguardano anche le altre attrattive, i monumenti, le chiese, i palazzi più importanti: la torre degli orologi, il Complesso monumentale della Basilica di San Nicola, la Concattedrale di San Catervo, il Ponte del diavolo, il Teatro Vaccaj, la collegiata di San Francesco, il Palazzo comunale e l’Abbadia di Chiaravalle di Fiastra. Le ultime sezioni, infine sono dedicate alle news, alle informazioni riguardanti gli orari di apertura dei musei e dei prezzi di ingresso, ai contatti e alle informazioni per raggiungere facilmente Tolentino e i suoi musei.
Il nuovo sito è stato presentato nel corso di una conferenza stampa alla presenza del Vicesindaco e Assessore al Turismo Silvia Luconi, dell’Assessore alla Cultura Silvia Tatò, alla presenza delle Consigliere comunali Monia Prioretti e Sonia Dignani, di Massimo Zenobi Direttore artistico del Politeama, di Giampiero Emiliozzi Presidente dell’Associazione Tolentino Arte e Cultura e di Novella Scalzini della Pro Loco TCT.
Il Vicesindaco e Assessore al Turismo Silvia Luconi ha evidenziato come la realizzazione di questo nuovo sito è in realtà uno step di un progetto molto articolato che parte da lontano e che ha visto l’affidamento dei Musei ad una Associazione cittadina, la loro costante sistemazione, l’allestimento di nuove mostre che prevedono la fruibilità del patrimonio contenuto in strutture danneggiate dal terremoto e non aperte al pubblico e la promozione di una offerta turistica integrata con tutte le strutture presenti sul territorio. A breve è stata annunciata l’apertura di un nuovo allestimento con le opere d’arte conservate all’interno del Museo del Santuario della Basilica di San Nicola, utilizzando i locali a piano terra delle ex carceri, in via Filelfo.
L’Assessore alla Cultura e Istruzione Silvia Tatò ha ricordato che il nuovo sito internet è stato allestito con l’intento di dare maggiore visibilità ai Musei cittadini e alle tante bellezze storico-culturali che il territorio tolentinate offre.
“Il volto di una città – ha dichiarato Silvia Talò –, ci apprestiamo a terminare il nuovo allestimento del Museo Archeologico del Castello della Rancia dove, entro gennaio 2021, sarà allestita una mostra dedicata ai preziosi e importanti ritrovamenti del Mesolitico in contrada Pace, con la fedele ricostruzione dell’accampamento rinvenuti dopo gli scavi archeologici. Ritrovamenti che hanno attirato l’attenzione della comunità scientifica internazionale e che attualmente sono in fase di studio e catalogazione da parte dell’Università di Ferrara, dell’Università La Sapienza di Roma e dell’ArcheoLab che sta coordinando tutto il progetto".
L’Associazione Il Paesaggio dell’Eccellenza, venerdì 16 ottobre alle ore 11.00 presso l’Auditorium della Biblioteca Mozzi Borgetti a Macerata, organizza la presentazione del nuovo libro Company Lands – La cultura industriale come valore per il territorio scritto da Marco Montemaggi (Edifir - Edizioni Firenze).
Una presentazione aperta al pubblico (nel rispetto delle norme anti Covid) e in diretta streaming sulla pagina Facebook Il Paesaggio dell’Eccellenza che è anche l’occasione per fare il punto sul rapporto vincente tra imprese e territorio. Una relazione che ha definito l’identità dei luoghi e il vivace sviluppo industriale, sociale, cultura ed economico della regione Marche e di molte aree d’Italia raccontate nel libro.
L’evento patrocinato dal Comune di Macerata e dalla Fondazione Symbola è aperto dai saluti del Sindaco di Macerata Sandro Parcaroli e del Presidente del Paesaggio dell’Eccellenza Domenico Guzzini, si alterneranno Marco Montemaggi, autore del libro, Cristiana Colli, autrice del capito Brandscape, il fotografo Lorenzo Cicconi Massi autore dell’immagine in copertina e il segretario generale della Fondazione Symbola Fabio Renzi. Presenta l’incontro Alessandro Carlorosi Direttore del Paesaggio dell’Eccellenza.
Un panel di relatori costruito con il preciso intento di offrire un contributo approfondito sulla realtà delle Marche e sul panorama italiano indagando i nuovi percorsi di sviluppo da attuare o da potenziare intorno alla Cultura Industriale e i suoi luoghi.
Nel libro Company Lands, uscito a maggio 2020, è riportato anche il caso dell’Associazione Il Paesaggio dell’Eccellenza che dal 2005 opera nelle Marche rappresentando uno dei rari esempi nazionali di Distretto di Cultura Industriale che, oggi proprio attraverso il turismo industriale e Visit Industry Marche, valorizza l’affascinante relazione tra le imprese e il territorio.
Il libro raccoglie inoltre una serie di interviste ai protagonisti di casi esemplari come Fondazione Pirelli, Museimpresa, Casa Zegna, Fondazione Dalmine, CUBO Unipol e Misano Word Circuit dimostrando come la Cultura d’Impresa opera nel territorio italiano ed evidenziandone il ruolo di elemento identitario.
La parte finale del libro è dedicata al turismo industriale che oggi rappresenta uno strumento molto interessante per valorizzare il dialogo tra manifattura e territorio.
Domenica 18 ottobre torna l’abbinamento tra sport e cultura, l’iniziativa “Le iscrizioni medievali e rinascimentali ad Ascoli” in occasione della Giornata nazionale “Lo sport che vogliamo” dell’U.S. Acli.
Dopo il successo delle camminate serali estive, che hanno coinvolto migliaia di persone, è in programma per domenica 18 (ore 9,30 partenza da Piazza Arringo) una nuova camminata culturale con guida turistica.
Si tratta di una iniziativa che promuove la conoscenza del territorio e valorizza dal punto di vista culturale ancora di più la città di Ascoli.
L’altra finalità dell’iniziativa è quella di incrementare le opportunità di movimento per i cittadini e la manifestazione aderisce ai vari eventi dedicati in tutta Italia alla prevenzione contro il cancro al seno che si svolgono da sempre proprio nel mese di ottobre.
Il tumore al seno è la neoplasia più frequente nel sesso femminile. L’attività fisica può ostacolare la formazione del tumore. Le donne che svolgono regolarmente sport presentano una riduzione del rischio di ammalarsi di circa il 15-20%. Proprio per questo motivo tra i partner dell’iniziativa di domenica 18 c’è anche la Lega italiana lotta ai tumori che presenterà la campagna “Lilt for women – Campagna nastro rosa 2020”.
La partecipazione alla manifestazione è gratuita ma occorre pre-iscriversi esclusivamente con un messaggio al numero 3939365509, indicando nome e cognome di chi partecipa e la data di svolgimento, in quanto saranno applicati il protocollo e le linee guida dell’U.S. Acli nazionale di contenimento Covid2019. L’utilizzo della mascherina è obbligatorio.
L’iniziativa di domenica 18 ottobre rientra nel programma della giornata nazionale “Lo sport che vogliamo” che si svolge in 16 regioni italiane e che è finalizzata a consolidare reti e strategie per la massima diffusione della pratica sportiva quale strumento di crescita sociale e culturale del territorio e dei cittadini.
Alla realizzazione della manifestazione hanno collaborato l’amministrazione comunale di Ascoli Piceno, Fondazione Carisap e Qualis Lab.
Ulteriori informazioni sull’iniziativa si possono ottenere sul sito www.usaclimarche.com o sulla pagina facebook Unione Sportiva Acli Marche.
L'evento "Chiamata alle Arti", tenutosi presso il parco Kronberg del Comune di Porto Recanati, rientra nel più ampio progetto di recupero iniziato negli scorsi anni con la pulizia del parco, in collaborazione con l'Associazione Legambiente, e con il rifacimento delle strisce del campo da basket ad opera degli utenti del centro sotto la supervisione di un esperto inviato dal Comune. Le date inizialmente previste per la realizzazione dell'evento erano il 12, il 19 ed il 26 settembre, dalle 17 alle 20, ma l'ultima, per maltempo, è stata poi posticipata a venerdì 6 ottobre.
L'artista portorecanatese Michela Pennesi, in arte Mixilla ha progettato e realizzato, con gli utenti del Centro Giovanile e tutti i ragazzi di Porto Recanati che hanno voluto liberamente partecipare, tre piattaforme di gioco colorate a terra: un tiro a segno, una dama gigante ed un Twister, aggiungendo anche le istruzioni di gioco, così che tutti possano godere a pieno del parco giocando in compagnia. L'evento è stato pensato per coinvolgere innanzitutto chi ha subito più duramente le conseguenze nefaste del Covid: i bambini e ragazzi che, per mesi, non hanno potuto condividere, incontrandosi e socializzando, gli spazi della comunità.
L'arte è quindi divenuta occasione sia per ricominciare a ristabilire quelle connessioni fondamentali di socialità e divertimento che la pandemia ha reso ancora più di difficile attuazione sia per riabilitare e riqualificare luoghi che hanno già in sé la grande potenzialità di unire i più giovani e per lasciare alla presente e futura Porto Recanati un esempio felice di riappropriazione degli spazi, che rimarrà fruibile nel tempo e colorerà il parco per i prossimi anni. Il progetto, promosso dal consigliere per le Politiche Giovanili Emiliano Giorgetti e dall'Assessorato ai servizi sociali di Porto Recanati, è stato realizzato grazie alla Cooperativa "Il Faro" e pubblicizzato attraverso le pagine social del Centro Giovanile Frog e Giovani Porto Recanati.
Il Comune di Recanati protagonista al LuBeC 2020 di Lucca sul tema "Welfare culturale tra salute e società sostenibile" con l’indagine in atto finalizzata a mappare lo stato dell’arte sull’influenza che la cultura del territorio ha sul benessere delle persone.
“Stiamo creando a Recanati un coordinamento regionale per sviluppare policy sul tema della Cultura che genera benessere – ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi - Il progetto ha coinvolto duecento operatori della cultura e del sociale in un percorso di conoscenza, formazione e progettazione che intende fornire strumenti condivisi per la prossima programmazione regionale e che potrebbe essere di esempio per le altre Regioni.”
L’iniziativa, partita da Recanati da un’idea dell’Assessora alle Culture Rita Soccio in collaborazione con la Regione Marche, curata da Promo PA Fondazione, che da anni lavora sul tema, ha mappato in questi mesi lo stato dell’arte dei progetti tra cultura e benessere sul territorio marchigiano, nella prospettiva di costruire, partendo dall'esistente – competenze, esperienze, bisogni territoriali −, veri e propri servizi di welfare al cittadino.
“Siamo stati invitati a LuBeC di Lucca per il nostro progetto di nuovo Welfare Culturale.- ha detto l’Assessora alle Culture Rita Soccio - Il nostro è un esempio nazionale che si innesca in una rete di città che stanno sperimentando nuovi processi di sistemi sociali che hanno come protagonista l’attività culturale, ormai riconosciuta come valore curativo e formativo per le comunità. In queste due giornate di studio è stato ribadito come ormai è scientificamente provato che la cultura non solo far star bene ma che allunga la vita dei cittadini di 10-15 anni. Finalmente anche in Italia molti enti si stanno occupando di questi temi ed è ora che anche la politica faccia la sua parte. Recanati è pronta per essere una delle città protagoniste a livello nazionale.”
"Il termine 'welfare culturale' è entrato ormai nel linguaggio comune – ha affermato Francesca Velani, vice presidente di Promo PA Fondazione e direttore LuBeC - La capacità delle esperienze culturali di influenzare il comportamento degli individui in termini di felicità personale e di serenità psico-fisica con ricadute sulla comunità, è finalmente riconosciuta anche in Italia. L'arte può influenzare la dinamica delle nostre cellule staminali. La musica e la parola possono raggiungerle in ogni organo e tessuto, stimolandone il differenziamento e rendendole capaci di avviare addirittura un processo di autoguarigione secondo uno studio dell’Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi (INBB), che ha portato a un brevetto congiunto dell'Università di Bologna e della California aprendo le frontiere dell'art therapy.”
L'organizzazione mondiale della sanità considera la cultura tra i determinanti sociali della salute con un impatto sul benessere e l'Istat, come ha ricordato Gaetano Scognamiglio , Presidente della Fondazione Promo P.A. , che organizza LuBeC, inserisce fra i 12 domini del rapporto 'Benessere e sostenibilità', anche paesaggio e patrimonio culturale, istruzione e formazione, relazioni sociali, innovazione, ricerca e creatività.
Inaugurato oggi, nel loggiato del Palazzo Comunale di Recanati, “In Domum” l’installazione ambientale della giovane artista di Matelica Adinda Putri Palma, tra i sette progetti vincitori del bando nazionale “Per chi crea” nella sezione arti visive, promosso dal Mibact e gestito da Siae, presentato dall’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata.
L’installazione rimarrà esposta nel loggiato del palazzo comunale fino al prossimo 19 ottobre.
“L’ opera di Adinda Putri Palma oltre a riaccende l’attenzione nazionale sugli ingenti danni provocati dal terremoto del 2016 - dichiara il Sindaco di Recanati Antonio Bravi -, sensibilizza l’opinione pubblica sulla necessità di ricostruire le aree distrutte in maniera leggera e sostenibile per garantire una prospettiva di rinascita e di sviluppo di qualità alle nostre realtà locali. Una riflessione sulla ricostruzione post sismica e un esempio di come l’arte contemporanea possa dare nuove risposte di fronte a situazioni traumatiche”.
“In Domum” è un’installazione ambientale per la sensibilizzazione di una ricostruzione leggera e sostenibile nelle zone colpite dal terremoto, in parte pittorica in parte organica, che consiste in un volume ad arco autoportante (H.3,60 x L. 3m P.1m) che sovrasta un’apertura percorribile, costruita con i materiali edili della Bioarchitettura: legno, paglia, argilla calce e pigmenti. Per la parte architettonica l’artista ha tenuto come riferimento le esperienze del Bauhaus (casa del costruire) e delle avanguardie storiche mentre per la parte pittorica e ha creato un campionario “lottesco” dopo aver svolto una ricerca cromatica dei dipinti di Lorenzo Lotto.
Di grande ispirazione per l’artista è stata in particolare l’opera "l’Annunciazione" di Lorenzo Lotto conservata nel Museo di Villa Colloredo Mels di Recanati, dove l’arco è utilizzato dal grande artista veneto non solo come elemento scenografico ma come un dispositivo simbolico poiché proietta una circostanza soprannaturale all’interno dell’ambiente domestico della Vergine, dove l’elemento architettonico unisce due mondi uno soprannaturale e uno naturale. Questo celebre dipinto del Lotto rappresenta meglio di chiunque altro il “terremoto emotivo” che investe la Madonna e di riflesso il gatto nel momento in cui appare l’Angelo, mentre Dio attraversa l’arco della stanza con un tuffo, scuotendo il tranquillo ambiente domestico.
"Nel 2016, al rientro da lungo viaggio fatto in bicicletta di 7000 km da Londra a Matelica il terremoto ha distrutto la mia Regione e la mia casa - ha raccontato Adinda Putri Palma -. Ciò mi ha spinto a parlare dell’abitare e del vivere, di fare casa con un progetto artistico che mette in moto una riflessione sulla cultura dell’abitare ed il concetto di casa rapportata al contesto post-sisma delle Marche offrendo spunti per un percorso costruttivo alternativo.”
La realizzazione dell’opera unisce in un percorso personale dell’artista la sua biografia, il pensiero e l’arte ed è connessa anche al progetto di autocostruzione familiare in bioedilizia della sua attuale casa nel borgo di Braccano a Matelica (MC) in collaborazione con l’associazione A.R.I.A, destinata ad ospitare uno studio artistico indipendente. Il progetto “In Domum” è patrocinato dal Comune di Recanati dal Comune di Macerata e dal Comune di Matelica, città appartenenti alla rete del MaMa – Marca Maceratese, creata dopo il sisma del 2016 per valorizzare e promuovere il territorio e il patrimonio artistico.
Dopo il grande successo del Cipriani Quartet proseguono gli appuntamenti con il Jazz. Giovedì 8 ottobre alle ore 21,15 sarà protagonista al Politeama di Tolentino il Confirmation Quintet con Francesco Cafiso con un concerto Jazz per celebrare un big del genere Charlie Parker nel centenario dalla nascita. Un quintetto stellare guidato da Francesco Cafiso, tra i più brillanti saxofonisti postparkeriani, con Alessandro Presti, polistrumentista con una carriera in continua ascesa; Andrea Pozza, uno dei capisaldi del pianismo jazz europeo; Aldo Zunino, tra i bassisti europei più richiesti della scena nazionale.
Gigante della musica jazz, Charlie “Bird” Parker è stato, assieme a Louis Armstrong e Miles Davis, il più influente jazzista di sempre, l’inventore del bebop, un sassofonista impareggiabile che ha imposto uno stile e un modo di suonare a generazioni di musicisti.
Scoperto da Wynton Marsalis e ora un artista che ha varcato i confini italiani e che ha raggiunto il successo nei migliori festival internazionali, Francesco Cafiso ha suonato con il gotha del jazz: Hank Jones, Dave Brubeck, Jimmy Cobb, Joe Lovano, Cedar Walton, Mulgrew Miller, Christian McBride, George Mraz, Kenny Wheeler, Gonzalo Rubalcaba, Enrico Rava, Stefano Bollani e molti altri. Nel 2009 fu invitato a Washington dall’allora Presidente Obama, ad esibirsi in occasione del Martin Luther King Jr. Day e successivamente a New Orleans, dove ha vissuto per allargare i suoi orizzonti musicali e dove ha collaborato con il pianista Ellis Marsalis, padre dei fratelli Wynton e Branford.
I biglietti per il concerto saranno disponibili al Botteghino del Politeama, aperto tutti i giorni (escluso sabato e domenica) dalle 17,00 alle 20,00 e da tre ore prima di ciascun spettacolo. Biglietti disponibili anche online all’indirizzo http://www.liveticket.it/politeamatolentino. Info biglietteria - 0733 968043
Tutte le attività del Politeama si svolgono nel rispetto delle normative per il contrasto del Covid-19, quindi è necessaria la prenotazione.
L’evento è organizzato dall’Associazione Tolentino Jazz in collaborazione con il Politeama.
Il maltempo di domenica scorsa non ha impedito che si svolgesse con interesse e soddisfazione dei partecipanti la Passeggiata Patrimoniale in due dei siti più interessanti della municipalità di Caldarola.
L’iniziativa si è svolta in differenti momenti: le visite all’area archeologica di Piefavera e al Castello di Vestignano, con accompagnatori esperti e la Tavola rotonda su “Tutela e valorizzazione dei beni culturali del territorio” dove sono state presentate relazione di alto valore culturale.
La Prof.ssa Francesca Bartolacci ha relazionato sul policentrismo medievale marchigiano e la sua influenza nelle condotte sociali contemporanee; mentre la Dott.ssa Diletta Grassetti, con la sua tesi sul Castello di Vestignano, ha posto in evidenza come la ricerca archeologica possa incrementare i dati scientifici avvalendosi della narrazione dei residenti e degli storici locali.
Il Prof. Enzo Catani, illustre archeologo, ha coordinato tutta l’iniziativa organizzata dal Club per l’UNESCO di Tolentino e delle Terre Maceratesi ODV.
Alla Tavola Rotonda pomeridiana ha partecipato anche l’Ispettore della Soprintendenza delle Marche dott. Tommaso Casci Ceccacci, la cui presenza, insieme a quella del Sindaco di Caldarola Luca Maria Giuseppetti ha conferito all’iniziativa il carattere interistituzionale auspicato dalla Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa.
La Passeggiata Patrimoniale ha avuto come obiettivo principale la promozione della consapevolezza tra i cittadini, intesi come soggetti culturali, della loro interazione con il patrimonio culturale in cui vivono ed in particolare, del beneficio che deriva dal vivere immersi in questo “patrimonio”, tanto per la sua portata storica, quanto per le potenzialità educative e formative.
Il Comune di Caldarola, nel patrocinare questa iniziativa, e nell’ottica della corresponsabilità ha garantito la peculiarità della Passeggiata Patrimoniale, che differisce, per contenuti ed obiettivi, da altre iniziative apparentemente simili ed è stato avviato con i cittadini un rinnovato dialogo sulla conoscenza, tutela e fruizione del Patrimonio materiale e immateriale.
Dopo i danneggiamenti verificatisi a seguito del terremoto del 2016, il Castello della Rancia è stato dichiarato parzialmente inagibile tanto che, già nel 2016, è stato approvato il verbale di somma urgenza per il ripristino dell’agibilità di alcune porzioni del Castello stesso tramite la realizzazione di lavori di pronto intervento.
"Lo stabile necessita di ulteriori interventi al fine di migliorarne il comportamento in caso di sisma - sottolinea il sindaco Giuseppe Pezzanesi - e per il ripristino completo dell’agibilità. Allo stato attuale non risulta inserito in nessuno dei Piani di Ricostruzione delle Opere Pubbliche danneggiate dal sisma approvati con apposite Ordinanze del Commissario Straordinario della Ricostruzione".
"La realizzazione di interventi definitivi sul Castello della Rancia comporterebbe - aggiunge Pezzanesi - la ripresa completa di tutte quelle manifestazioni ed eventi che prima erano ospitate proprio nel Castello e avrebbe una significativa influenza positiva sulla comunità".
A tal proposito l’Amministrazione comunale ritiene necessario eseguire lavori di miglioramento sismico: "Con l’intento di reperire i fondi necessari si è pensato di accedere al contributo dell’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale per l’anno 2020 , previsto per diverse tipologie di interventi tra i quali anche la “Conservazione dei beni culturali” e che le risorse derivanti dalle dichiarazioni dei redditi relative agli anni dal 2016 al 2025, e riferite alla categoria citata, sono destinate agli interventi di ricostruzione e di restauro dei beni culturali danneggiati o distrutti a seguito degli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto 2016".
Pertanto, la Giunta tolentinate ha presentato un’istanza per l’intervento di “Restauro e miglioramento sismico del Castello della Rancia” al fine di ottenere il finanziamento necessario per l’esecuzione dei lavori. "Per la presentazione di questa domanda risulta necessario presentare almeno un progetto di fattibilità tecnica ed economica comprendente tutto quanto richiesto nell’allegato B per i “Beni culturali” - sottolinea ancora il sindaco Pezzanesi -. Il Comune ha affidato l’incarico all'architetto Claudio Canullo che ha elaborato il progetto e il relativo quadro economico ammontante a complessivi 1 milione e 350mila euro".
Progetto che la Giunta ha approvato e che verrà, quindi, presentato per poter disporre dei fondi messi a disposizione: la realizzazione dell’intervento è condizionata dall’effettiva ammissione al finanziamento per il contributo otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale per l’anno 2020.
Per dirla con Dolores Prato, Valeriano apparteneva a Macerata, tuttavia Macerata non gli apparteneva. Era pensoso e guardava in un punto lontano, nel mio ufficio in galleria del Commercio, quando veniva a trovarmi nelle sue poco frequenti 'scappate' dalla villetta di Candia, per lui a metà tra il 'buen retiro' e il volontario esilio sin dal 1976. Sin da quando aveva lasciato all'Accademia di Belle Arti. "Era arrivata la lettera di nomina del ministro: sarei stato il nuovo direttore. Mi furono sufficienti 15 minuti 15 per declinare il grazioso invito..". E viaer sempre da Macerata, dalla natia Villa Potenza quando poco più che adolescente aveva rinvenuto un piccolo grande tesoro di 400 monete romane dell'epoca di Silla, subito consegnate all'Istituzione ed era così che 'sul campo’ era stato nominato ispettore onorario dalla Soprintendenza.
"Macerata? Quando ci vengo, tante pacche sulle spalle, strette di mano, tanti benvenuto da parte di tutti...purché' ritorni in giornata a casa mia. Glielo leggo nei volti. Ed io ben volentieri tolgo il disturbo. A Candia lavoro duro e batto il ferro, tanto che la GdF mi ha classificato fiscalmente nella categoria dei fabbri ferrai e mi è dispiaciuto perché in realtà sarei uno scultore...". Poi, Valeriano? "Poi mi vedo un paio di film in Vhs...". Ed esagerando, un po' melodrammaticamente aggiungeva: "In pratica, faccio una vita terribile".
Tanti i ricordi dell'amico scomparso ad 82 anni il 29 agosto alla vigilia di San Giuliano, mi si affollano nel cuore e nella mente. Non ne avrei mai voluto scriverne il coccodrillo, e cosi' sarebbe andata quando ho compreso un disegno diverso transitando per un errore di incredibile spaesamento da parte di chi mi accompagnava in auto, davanti a quella villetta a Candia. Quando al di la' delle alte piante ho rivisto, nella sintesi di un attimo, svettare le alte sculture del gruppo Mater Amabilis che ora domina piazza Pertini ad Ancona. Trubbiani riservò a me l'alto onore di quella anteprima. Era un sogno che si realizzava, iniziato molti anni fa nel retrobottega di Elvio Ferretti, padre del compagno di Accademia, Dante. "Li vedevo l' in quello sgabuzzino a metà tra segheria ed atelier d'arte sempre insieme a dipingere quadri futuristi" mi rivelò un giorni Benito Lelli, marito di Mariella, adorata sorella di Dante. Uno di quei quadri poi l'ho rinvenuto all'inaugurazione della nuova bottega Ferretti, di Federico Lelli Ferretti, e Dante provvide allora ad autenticarlo...Tuttavia la Mater Amabilis si avvale del sigillo di un terzo Genio, Federico Fellini. Che su indicazione di Ferretti andò a trovare l'Esule triste di Candia nel suo antro-officina (lasciandone una testimonianza s ditta a dir poco eccezionale) e ne volle la firma per i bozzetti del film "...E la nave va". Dove un gruppo familiare di rinoceronti lascia a bordo della scialuppa una nave da guerra ed approda ad Ancona.
A Macerata, Valeriano era stato il primo grande artista vivente ad esporre alle Grandi mostre estive di Palazzo Ricci, promosse dalla Fondazione Carima, e qualche anno prima sarebbe rimasto nella storia delle Stagioni liriche griffando lo Sferisterio con un'opera seriale che resta il vero logo artistico dell'Arena.
Trubbiani amava come un fratello Giacomo Leopardi "dedicandogli, alla fine stremato 17 anni della mia produzione artistica". Naturalmente Recanati e il CNSL non potevano non pensare a Trubbiani in occasione dei 150 anni dalla morte del Poeta nel 1987: un anniversario celebrato pure dalla presenza del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga". Per lo scultore di Villa Potenza, un trionfo personale. Seppur attraversato dall'amarezza di polemiche che puntualmente 'il Borgo Selvaggio non gli risparmio. Fu quando gli uccelli scolpiti in acciaio 'in volo intorno alla Torre del Borgo, a causa del vento, produssero qualche lieve colpetto alle mura vetuste di una delle icone della poesia mondiale. Poca
In foto, da sx: Dante Ferretti, Valeriano Trubbiani e Maurizio Verdenelli - Fabriano, Oratorio della Carità, autunno 2006.
Il 28 settembre di un anno fa si spegneva Piero Cesanelli, ideatore e sino all’ultimo direttore artistico di Musicultura, nonché di Lunaria e della Compagnia. La ricorrenza si accompagna ai primi passi della XXXII edizione di Musicultura - con l’apertura del bando del concorso musicale che Piero ha guidato per trent’anni - e ad una bella notizia: l’istituzione della Targa Piero Cesanelli. Da ora in avanti assume infatti questa denominazione il Premio della critica, l’ambito e prestigioso riconoscimento assegnato dalla stampa ad uno degli otto vincitori di Musicultura.
“È un modo simbolico e al contempo concreto - dichiara l’attuale direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri – per tenere unito il nome di Piero al concorso che ha diretto per trent’anni, a contatto con la meravigliosa ondata di canzoni che raggiunge ogni anno Musicultura trascinando con sé la creatività musicale di migliaia di ragazze e ragazzi italiani, quelle ragazze e quei ragazzi che Piero è sempre stato bravissimo ad ascoltare, indirizzare e sostenere”.
Intanto, nell’edizione di Musicultura conclusasi un mese fa, la prima senza Piero e a lui dedicata, i riflettori si sono accesi su un aspetto della personalità di Cesanelli meno noto al pubblico, ovvero l’altezza del suo profilo cantautorale. “Pur avendo alle spalle la pubblicazione di dischi, esperienze live e riconoscimenti importanti, - osserva Nannipieri - Piero ha sempre tenuto distinta la propria anima cantautorale dal ruolo di patron del festival. Glielo imponevano un pudore ed un’onestà intellettuale refrattari anche solo all’idea che potesse configurarsi l’ombra di un <conflitto d’interessi>. Ma Piero ha scritto canzoni bellissime, che meritano di essere ascoltate e riascoltate. Così, d’accordo con la moglie Paola, ho proposto a Roberto Vecchioni e ad Enrico Ruggeri di rendere omaggio a Piero, in questa edizione speciale a lui interamente dedicata, interpretando ciascuno un suo brano. La naturalezza con cui due delle firme più nobili della canzone d’autore italiana hanno accolto l’invito, il cuore con cui Roberto ed Enrico hanno apprezzato e fatte proprie le due canzoni loro sottoposte – rispettivamente <Sopramilano> e <Caffè corretto> - hanno commosso chi ha avuto la fortuna di conoscere Piero da vicino ed hanno lasciato il segno nel pubblico dello Sferisterio e radiofonico-televisivo”.
I dodici mesi trascorsi dalla scomparsa di Cesanelli hanno dato la piena misura del sentimento genuino di commozione e gratitudine che nel suo ricordo si è acceso tra la cosiddetta gente comune, oltre che tra gli addetti ai lavori. La creatività e l’umanità che hanno reso speciali la vita di Piero e la sua missione artistico-culturale hanno trovato riscontro anche nella sensibilità delle istituzioni, che hanno omaggiato Cesanelli con iniziative tanto significative quanto tempestive. Tra queste la scelta dell’ex Sindaco di Macerata Romano Carancini e della Giunta comunale di legare per sempre il nome di Cesanelli allo Sferisterio - che dal 2005 ospita l’atto finale dell’iter annuale di Musicultura - intitolando a Piero la Gran Sala, recentemente riqualificata, posta al primo piano del glorioso teatro all’aperto maceratese. Similmente si è mosso a Recanati il Sindaco Antonio Bravi, che con la Giunta ha deciso di intitolare a Piero Cesanelli il largo di via Cavour antistante il Teatro Persiani, collegando toponomasticamente in modo imperituro il nome dell’illustre cittadino al luogo che in città rappresenta la culla della musica e dell’arte. Anche l’Università di Macerata, per volere del Rettore Francesco Adornato, ha reso omaggio alla memoria di Cesanelli, consegnando alla moglie Paola il “Sigillo dell’Ateneo” per la lungimiranza e l’impegno profuso da Piero nell’aiutare i giovani a coltivare i loro sogni ed i loro talenti. Nuove iniziative, tese a far conoscere la colorata umanità di Cesanelli, la sua opera d’artista, le sue creazioni di operatore culturale sono al vaglio del comitato di garanti nato per mantenere viva la sua memoria. Inizialmente formato dalla moglie Paola e da una intima cerchia di amici, al comitato ha recentemente aderito anche Niccolò Fabi
Ieri sera Philosofarte di Montegranaro, più di quaranta anni di vita dedicata specialmente alle arti visive ma non solo, ha ospitato una master class di Maurizio Boldrini, direttore del Minimo Teatro di Macerata, quasi quaranta anni di resistenza, di sorpresa, di invenzione teatrale, completamente fuori dai circuiti ufficiali.
Tema del laboratorio intensivo: “Per recitare i Canti di Leopardi”.
Dalle 14.30 alle 21.00 è successo un mirabile esempio del dopo Carmelo Bene, che conforta e sconforta al tempo stesso.
Conforta perché testimonia che c’è ancora almeno una persona che conosce profondamente le dinamiche dell’arte più alta ed è capace di trasmetterle ad altre persone. Sconforta perché ciò che è successo ieri sera, importantissimo a livello didattico, meraviglioso a livello interpretativo non sarà recensito dal Corriere della Sera o da Repubblica, non verrà portato alla Scala di Milano, ma resta immortalato nell'anima dei partecipanti: Barbara Mancini, Mirella Zengarini, Luigina Filumeni, Federico Boldrini, Chiara Marresi, Martina Del Bianco, Marco Frontalini, Martina Biselli, Federica Marconi.
Morta, completamente morta la critica teatrale, la vita giornalistica è fatta da grandi giornalisti che testimoniano attraverso piccole grandi voci locali, piccole perché circoscritte nel territorio, grandi perché sono le uniche voci vive, autentiche, colte, e niente a che fare con la prezzolata, morta, fittizia pseudocritica teatrale e spettacolare delle testate maggiori, zombie della comunicazione. Il dopo Carmelo Bene è, come è giusto che sia, completamente diverso da Carmelo Bene, eppure derivato da Carmelo Bene.
E’ una realtà che opera in microcosmi e capace di aprire orizzonti inesplorati, è una realtà trascurata non solo dalle istituzioni nazionali ma anche da quelle locali, eppure capace di varcare i confini nazionali e diventare materiale di riferimento in importantissimi contesti internazionali, i libri di Boldrini sono studiati da Dublino a L' Avana, da Barcellona a Tokio.
Il dopo Carmelo Bene è il “borgo” , che per necessità vitale opera di “microchirurgia” culturale in modo talmente forte e profondo da divenire riferimento a livello mondiale, scavalcando completamente la latitanza dei canali ufficiali che invece dovrebbero promuovere la conoscenza.
Ma il laboratorio tenuto da Boldrini? Omissis. O uno c’era o inutile descrivere l’indescrivibile. Solo una telegrafica ma esaustiva testimonianza di una delle allieve, Martina Del Bianco: "Ah, i pianti su le 'ricordanze' di Leopardi. A dispetto di quanto si possa evincere dal mio stato depressivo, ci sono poche persone capaci di farmi piangere, e Maurizio Boldrini è una di queste. Stasera si è battuto da solo, per talmente tanti motivi inauditi che un post su fb non renderebbe giustizia. Una "gita" senza prezzo in una casa d'eccezione, ospitale, professionale e bellissima come pochi, la Philosofarte di Montegranaro. Grazie di e per tutto, specialmente per averci fatto essere tutti la Nerina ritrovata dopo più di due secoli".