Cultura

Recanati, la Trasfigurazione del Lotto in mostra a Forlì nel 2021

Recanati, la Trasfigurazione del Lotto in mostra a Forlì nel 2021

Il celebre dipinto di Lorenzo Lotto la  “Trasfigurazione” del Museo cittadino di Recanati, Villa Colloredo Mels, sarà presente nella mostra “Dante. La visione dell’arte da Giotto a Picasso” un progetto diretto dal dott. Eike Schmidt e dal dott. Gianfranco Brunelli e curato dal  prof. Antonio Paolucci e dal prof. Fernando Mazzocca che verrà ospitato   dal 12 marzo al 4 luglio 2021  ai Musei San Domenico di Forlì.  La mostra, realizzata nell’ambito delle celebrazioni nazionali dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, promosse dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali del Governo italiano per l’anno 2021, verrà  organizzata da Le Gallerie degli Uffizi, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì, e verrà a costituire l'ultima tappa, in ordine temporale, di un ciclo di grandi e prestigiose iniziative espositive.L’opera di Dante non solo ha ispirato nei secoli schiere di artisti, ma l’arte figurativa, particolarmente la pittura, è linguaggio e metafora interna alla Commedia: il rapporto tra il contemplare della visione dantesca e il vedere della raffigurazione dell’arte è anche tematizzato dallo stesso poeta in più luoghi ed espressamente citato nella sua opera.La mostra rievocherà gli artisti che si sono cimentati nella grande sfida di rendere in immagini la potenza visionaria della Divina Commedia, o che hanno trattato tematiche simili a quelle dantesche.La pala della Trasfigurazione di Lorenzo Lotto, il celebre dipinto di olio su tavola di cm 302x212 eseguito a Recanati tra il 1510-1512, è di particolare importanza nel percorso scientifico ed espositivo della mostra in quanto chiarisce dal punto di vista del linguaggio e in senso metaforico il rapporto tra l’arte del periodo, la figura e l’opera di Dante.Nell’ottica degli interscambi culturali tra le associazioni e i Comuni, gli organizzatori della mostra di Forlì in cambio del prestito della “Trasfigurazione” del Lotto provvederanno alla realizzazione del progetto di riallestimento della Bolla Aurea di Federico II a Villa Colloredo Mels , contribuendo alla valorizzazione di un documento di notevole importanza per la Città di Recanati. “Non è una novità la richiesta di prestito delle nostre opere di Lorenzo Lotto – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Rita Soccio - Se da un lato è giusto far girare le opere d'arte in un'ottica di collaborazione tra enti e diffusione della cultura, dall'altro non è semplice privarsi di un capolavoro così importante e identitario della nostra città. Ecco perché abbiamo chiesto in cambio agli organizzatori un progetto per un valore di 20.000 euro di riallestimento e valorizzazione della Bolla Aurea di Federico II, conservato sempre nel museo di Villa Colloredo Mels.  Inoltre abbiamo pensato anche di condividere il progetto di prestito e riallestimento con le associazioni culturali recanatesi e la Commissione Cultura del Consiglio comunale che hanno accolto favorevolmente la proposta. L'arte e la cultura in questi momenti di difficoltà devono essere un tramite di unione e di balsamo per l'anima e il corpo". La Bolla Aurea conservata con il sigillo d’oro di Federico II di Svevia, nato a Jesi nel 1194, rappresenta il documento più pregiato della collezione archivistica del Comune di Recanati, e sancisce l’inizio di una nuova vocazione commerciale, un privilegio che l’Imperatore concesse alla città nel 1229, in cambio degli appoggi ricevuti nella lotta per le investiture, per permettere la costruzione di un porto esente da dazi tra le foci dell’Aspio e del Potenza, ovvero l’odierna Porto Recanati.Per valorizzare l’importante documento verrà infatti progettata e allestita un’intera sala tematica che consentirà ai visitatori di poter fruire di una ricostruzione del contesto storico dell’epoca, e di arricchire l’esperienza di visita con contenuti multimediali di forte e immediato impatto.  

05/11/2020 16:02
I volti giovani del Fai di Macerata: in 11 hanno sfidato il Covid per le Giornate d'Autunno (FOTO)

I volti giovani del Fai di Macerata: in 11 hanno sfidato il Covid per le Giornate d'Autunno (FOTO)

Ecco i volti dell’ultima edizione delle Giornate FAI d’Autunno, gestita con successo dal nascente gruppo FAI giovani della Delegazione di Macerata con il supporto sanitario della Croce Rossa di Macerata. Giornate intense nonostante la pandemia, che nella sede di Medicina legale dell’Ateneo Unimc, aperta al pubblico il 17, 18, 24 e 25 ottobre, hanno visto una grande affluenza di pubblico, fermo nel non rinunciare a viversi una delle più belle e significative giornate di turismo culturale dell’anno. I giovani hanno affiancato con passione ed entusiasmo i volontari più esperti della Delegazione FAI locale che da anni dà vita agli appuntamenti nazionali del FAI nella provincia di Macerata mettendosi alla prova con uno dei momenti più esaltanti e impegnativi dell’agenda nazionale del Fondo Ambiente italiano. Vista la delicatezza dell’apertura, da gestire secondo i protocolli Covid, e dati gli accordi stretti dalla Fondazione del Fondo Ambiente con la Croce Rossa italiana proprio al fine di tutelare al massimo i visitatori, la Delegazione ha chiesto la collaborazione dell’unità locale della Croce rossa nel gestire gli immancabili preliminari controlli per far accedere i visitatori. La presidente del FAI Macerata, Maria Paola Scialdone, e la Presidente della Croce Rossa di Macerata Rosaria Ruiti del Balzo, hanno sottolineato con viva soddisfazione l’importanza di creare sinergie fra realtà che si impegnano a titolo gratuito per il bene della comunità nella convinzione che occasioni come questa moltiplichino energie e attivino processi virtuosi. Il gruppo del nascente FAI giovani è costituito prevalentemente da studenti dell’Ateneo maceratese che si sono sentiti particolarmente a proprio agio ad aprire a un pubblico di non addetti ai lavori uno dei tesori culturali del loro Ateneo. Di seguito le loro dichiarazioni e i loro profili: Tommaso Lorenzini, 20 anni, studente di Giurisprudenza a Unimc molto impegnato nel panorama culturale e politico maceratese: "Mi sono avvicinato al FAI perché permette di partecipare alla conservazione, alla riscoperta e alla promozione delle meraviglie artistiche e architettoniche presenti nelle nostre città, con l'impegno di offrire un turismo culturale che sia d'eccellenza ma alla portata di tutti, spesso a pochi passi da casa".   Martina Lombardelli, 27 anni, laureata in biologia molecolare ad Ancona, frequenta un master a Firenze: "Per me il FAI è scoperta e riscoperta dei luoghi da cui sono stata “lontana” per 7 anni, nelle GFA 2019 e 2020 ho potuto visitare Rocca d’ajello, il centro storico di Camerino (chiuso al pubblico e aperto per l’occasione) e il palazzo che ospita il Dipartimento di Giurisprudenza che conoscevo ma che mi hanno sorpreso per la loro bellezza. Mi auguro di continuare questa esperienza dando sempre il 100%". Stephanie Scutti, 22 anni,  Studentessa di beni culturali e scienze del turismo a Unimc: "All'età di 16 anni ho scoperto di avere una passione per il mondo dell'arte, lavorare come volontaria FAI non solo mi ha permesso di vivere un'importante esperienza formativa per il mio percorso di studi, ma anche di entrare a far parte di un gruppo di persone meravigliose dalle quali posso imparare molto".   Virgilio Gobbi, 33 anni, proprietario della libreria Catap di Macerata, laureato in Filosofia, studente di Beni Culturali Unimc: "Con il FAI perché è una grande fondazione: sposo interamente la sua missione di preservazione e condivisione del patrimonio culturale e penso che farne parte sia un'esperienza arricchente per me e portatrice di valore per tutta la collettività". Mirko Canale, 34 anni, laureato in Scienze del Turismo a Unimc: "Vedo il FAI come una grande opportunità per il rilancio del turismo, che mi ha permesso di conoscere nuove persone e di visitare posti meravigliosi con percorsi guidati. Sostenere il FAI è un passo utile per il futuro di Macerata e di tutte le città italiane, soprattutto in questo momento di difficoltà". Matilde Pierucci, 18 anni, studentessa di Lettere: "Ho da sempre la passione per la scrittura e la letteratura, ho scelto di iscrivermi al FAI perché da attivista ho molto a cuore la salvaguardia del territorio e dei patrimoni culturali del nostro Bel paese e credo che il FAI possa riuscire nell'intento".   Alessandro Carloni, 22 anni e studente alla facoltà di Beni Culturali e Turismo di Unimc: "Attraverso questo percorso ho maturato un interesse soprattutto per la valorizzazione dei luoghi e dei beni culturali e di come si può trovare un punto di contatto tra essi e il pubblico. Le giornate del FAI mi hanno permesso di fare un'esperienza sul campo e, al tempo stesso, mi hanno insegnato che anche negli edifici o luoghi meno conosciuti ci sono delle bellezze da scoprire".   Desirè Zamponi, 20 anni, studentessa di Beni Culturali a Unimc, appassionata di storia e storia dell'arte: "Il FAI secondo me è consapevolezza perché coinvolgendo la comunità e soprattutto noi giovani permette di capire l'importanza di tutelare e valorizzare il nostro patrimonio culturale, risorsa fondamentale che costituisce la nostra identità".   Matteo Cedrone, 22 anni, studente di Giurisprudenza: "Il FAI è una famiglia. Il FAI è condivisione di sapere e conoscenze artistiche". Apollonia Baldoni, 29 anni:"L'istituto di Medicina legale di Macerata ha offerto, in queste giornate FAI d'autunno, uno squarcio sulla vita universitaria della città, fatta non solo di libri. Un'esposizione di abiti tradizionali illustra la ricca storia della goliardia Italiana e dei suoi Ordini. Nella sorprendente sagrestia della Chiesa di San Paolo, successivamente convertita a teatro anatomico della facoltà ed ancora in sala lettura, si possono ammirare stucchi ed affreschi. Una ricca collezione di materiali didattici comprende minuziose ceroplastiche ed un'imponente atlante anatomico illustrato". Sono Alexandra Florescu, faccio la dietista, e amo il FAI perché difende la storia e bellezza che abbiamo ereditato, due parti del nostro essere umani che, secondo me, sono fondamentali per essere (o diventare) la versione più nobile di noi stessi. Di seguito anche le voci dei volontari della Croce Rossa di Macerata che hanno prestato un servizio diverso dal loro solito ma con lo spirito filantropico che caratterizza chi si presta senza ritorno economico a fare del bene alla collettività: Leonardo Ascenzi, 16 anni, studente all'alberghiero di Loreto: "Per me il volontariato è dare tutto ciò che puoi agli altri senza ricevere niente in cambio, al massimo un grazie, ma quel grazie vale quanto un milione di euro. Una frase che dico sempre, non mia, ma di Bob Marley è: "vivi per te stesso e vivrai invano; vivi per gli altri e tornerai a vivere".   Andrea Pedrolli, 33 anni: "Ho sempre desiderato avvicinarmi al mondo del volontariato così 3 anni fa ho cominciato a collaborare con la Croce Rossa Italiana. Quello che allora non sapevo è che sarei entrato a far parte di una vera e propria famiglia che si occupa del prossimo a tutto tondo, sempre presente dove più c'è bisogno. Un'esperienza che mi ha cambiato letteralmente la vita e che consiglio caldamente a chiunque!".   Erwin-Giordano Quadrini, 22 anni: "Fare volontariato è un'attività che ti riempie le giornate e l'animo, doni tanto e ricevi forse di più. Sapere che con le tue piccole azioni puoi cambiare la giornata di una persona in difficoltà è un emozione unica che poche cose al mondo regalano. Rimarrà sicuramente una delle esperienze più belle e forti che abbia mai fatto, che mi ha cambiato in positivo, mi ha aiutato a crescere ed affrontare le sfide della vita, con la consapevolezza di avere alle mie spalle un grande famiglia come la Croce Rossa". Samuele Ciccarelli, 20 anni, "la Croce Rossa è una grandissima associazione piena di gente coraggiosa e disposta a dare tutto per gli altri, ma sopratutto molto utile perchè è sempre presente nelle situazioni di emergenza ad esempio quella che stiamo vivendo in questo periodo, io sono qui da un anno e sto capendo che la croce rossa ha un ruolo sempre più fondamentale nella società".   

05/11/2020 08:50
Camerino, l'arte del sisma viaggia in bus: parte la prima tappa della mostra itinerante

Camerino, l'arte del sisma viaggia in bus: parte la prima tappa della mostra itinerante

Si è tenuta a Camerino lo scorso sabato la prima tappa della mostra itinerante “Scherza coi fanti e lascia stare i santi” organizzata da Contram e Conerobus per far memoria dei quattro anni passati dal disastroso sisma Centro Italia del 2016. La mostra - allestita sul bus Setra del 1975 ancora nel parco mezzi dell’azienda - raccoglie scatti dell’architetto Luca Maria Cristini, che, tra settembre 2016 e marzo 2017 ha partecipato a decine di operazioni di recupero di opere nelle chiese e nei musei danneggiati dal terremoto. Tra le tante, migliaia, di foto scattate con mezzi non professionali per documentare le operazioni ne ha selezionate ventidue con le quali ha allestito una mostra su un vecchio bus di linea. Le foto mostrano statue di santi danneggiate, talvolta sbriciolate, che tolte dal loro naturale contesto e riprese dunque in situazioni del tutto anomale, “sembrano animarsi e trasmettere sentimenti umani di paura, smarrimento, perplessità”, come ha ricordato Cristini nel suo intervento. La mostra, voluta dai due consorzi dei trasporti Contram e Conerobus, sotto gli auspici del comando Cartabinieri Tpc di Ancona, che tanta parte ha avuto nelle opere di messa in sicurezza del patrimonio culturale mobile, prevede altre tappe in novembre a Fabriano (sabato 7), Jesi (sabato 14) e Ancona (sabato 21) per portare anche in queste città un grido di allarme per il patrimonio di fede e d’arte oggi ancora a rischio. Non solo di riparazione dei danni si è parlato, ma anche di prevenzione dei futuri rischi, con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, istituto di restauro, che hanno concluso sabato scorso a Camerino il corso di Protezione Civile dei Beni Culturali tenuto proprio da Cristini. All’iniziativa sono intervenuti il presidente del Contram Stefano Belardinelli, che ha accolto i visitatori della mostra sottolineando l’impegno per il territorio e illustrando i progetti futuri dell’azienda per la mobilità sostenibile, il sindaco di camerino Sandro Sborgia e l’assessore alla cultura Giovanna Sartori.Nella sua prima uscita ufficiale pubblica il neo assessore regionale Guido Castelli si è soffermato a lungo alla mostra e, accompagnato dal sindaco Sborgia, ha potuto toccare con mano la situazione della città ducale in un lungo tour del centro storico ancora in gran parte chiuso.   Prossimo appuntamento dunque a Fabriano, sabato 7 novembre dalle ore 9.00 nel centro della città sullo storico bus Setra del Contram per “Scherza coi fanti e lascia stare i santi”.

03/11/2020 09:50
Macerata, i 200 anni dello Sferisterio: "Nato durante una pandemia, simbolo di ripartenza"

Macerata, i 200 anni dello Sferisterio: "Nato durante una pandemia, simbolo di ripartenza"

 Si è svolto ieri pomeriggio nella Gran sala Piero Cesanelli il convegno Sferisterio200 gli anni della grande fabbrica. Ottobre 1820 Ottobre 829 promosso per ricordare i 200 anni dalla posa in opera della prima pietra dell’Arena maceratese (1820-2020).   Assente per motivi di salute l’assessore Silvano Iommi, promotore dell’iniziativa, fiducioso di poter illustrare la relazione architettonica-progettuale e narrare le similitudini che accomunano il tempo attuale a quel periodo in un’altra occasione.    Il convegno, seguito in diretta dal pubblico tramite la web tv del Comune,  è stato introdotto dall’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta che ha portato i saluti del sindaco Sandro Parcaroli e rivolto un pensiero all’assessore Silvano Iommi che da molto tempo aveva lavorato all’iniziativa.  “Siamo qui per ricordare i 200 anni dalla posa della prima pietra di questa Arena nata dalla generosità di tanti maceratesi che qui scelsero di costruire un luogo dedicato al gioco del bracciale e poi diventato un luogo ideale per il canto e lo spettacolo” ha affermato l’assessore Cassetta “Un luogo a noi caro, unico e al quale tutti i maceratesi siamo legati e dal quale ci sentiamo rappresentati. Nato in un periodo di profonda difficoltà per la città, colpita da una crisi pandemica dovuta alla diffusione del tifo petecchiale che colpì Macerata e lo Stato Pontificio causando migliaia di vittime, che portò poi ad una profonda crisi economica e sociale ma  grazie alla generosità di tanti privati e del  Comune nacque un luogo unico e ancora simbolo della città dopo più di 200 anni e la città superò ogni difficoltà. Uno spazio che mi auguro rappresenti anche la capacità di ognuno di noi di superare le difficoltà di questo momento storico” ha concluso l’assessore “ riuscendo ad accogliere le nuove sfide che ci vengono  presentate e che continui ad unire tutte le migliori energie del territorio ancor strette intorno ad un progetto di rinascita e pronte a dimostrare che deve esserci  sempre speranza e ottimismo per un futuro che nell’immediato può sembrarci pesante e difficile ma che può trasformarsi invece  in una  sfida  per ipotizzare nuove soluzioni creative e culturali per la rinascita della nostra città”.    Si è passati poi alla proiezione di un breve video a cura di Luigi Ricci a cui è poi seguito l’intervento di Alberto Meriggi dal titolo “Il gioco del pallone col bracciale. Rapporto tra due grandi dell’800 marchigiano Giacomo Leopardi e Carlo Didimi    Il convegno si è avvalso del patrocinio dell’associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi, della Società civile dello Sferisterio Eredi dei Cento consorti, del Centro studi storici maceratesi, dell’Archivio di Stato e dell’Ordine degli Architetti, della Reggia Picena e dell’associaizone culturale Le Casette.

31/10/2020 15:50
Civitanova, "Stoccafissando": una ricetta per appassionati

Civitanova, "Stoccafissando": una ricetta per appassionati

Cosa c'è di meglio della buona cucina per dimenticarci anche solo un istante della situazione drammatica che stiamo vivendo? Lo Chef Andrea De Carolis, contitolare del ristorante Sandwich Time e il noto commerciante di prodotti ittici Primo Recchioni, esperto di enogastronomia, hanno dato vita ad una ricetta coi fiocchi a base di stoccafisso, la cui storia è fortemente radicata nella civiltà e nella cultura marinara. LA STORIA - "All'inizio del '900" afferma Primo Recchioni "il cibo poteva essere solo essiccato o salato, e i nostri pescatori, per evitare di uscire in barca a vela d'inverno, con condizioni meteorologiche avverse, alla fine della stagione estiva hanno cercato e trovato nel nostro Mare Adriatico, il Gadus morhua, un pesce di origine nord-europea che impropriamente viene chiamato merluzzo ma che in realtà è un gadide, da noi ribattezzato con l'epiteto dialettale "Mòrgano". Questi pesci costituivano una fonte preziosa di alimentazione durante il periodo invernale e si prestavano molto facilmente all'essiccazione: i pescatori prendevano dei contenitori che assumevano le denominazioni di "coffe", "paneri" o "panerette", a seconda delle dimensioni, e dopo aver tolto la testa, infilavano la coda di questo Mòrgano, della lunghezza di 10/12 cm, tra gli intrecci della paneretta, dopodichè lo lasciavano al sole ad essiccare per poi sfilarlo e legarlo". LA RICETTA - La ricetta è presto detta: dopo aver sottoposto lo stoccafisso di qualità HO a 12 giorni di ammollo per evitare l'aumento della carica batterica, si toglie la trippa e si levano le spine. Si procede successivamente al taglio delle pinne, della coda, e dell'attaccatura della testa e le si fa bollire con sedano, carota, cipolla e due grani di pepe nero per circa 40 minuti. A fine cottura separiamo la polpa dalle ossa e la sminuzziamo. Dopo aver eliminato dalla trippa residui di sangue e di fegato, la si fa bollire in un pentolino con mezzo litro d'acqua e un cucchiaio d'aceto per 10 minuti, e una volta bollita la si taglia a fettine. Nel frattempo facciamo soffriggere in una casseruola sedano, carota e cipolla, aggiungendovi successivamente  la polpa precedentemente ricavata, la trippa tagliata a fettine, dell'olio evo, vino bianco locale q.b., e delle olive tenere ascolane o nere. Infine portiamo il tutto a cottura per 40 minuti e il sugo per condire le mafalde è pronto. Buon appetito!  

29/10/2020 09:24
Recanati presenta "Memoria Viva": un museo dedicato all'emigrazione marchigiana

Recanati presenta "Memoria Viva": un museo dedicato all'emigrazione marchigiana

Il Museo dell’Emigrazione Marchigiana di Recanati apre al pubblico una raccolta di materiale per mantenere viva la memoria dei circa 700.000 marchigiani che, a cavallo tra Ottocento e Novecento, hanno lasciato la loro terra d’origine per dirigersi verso un luogo sconosciuto alla ricerca di fortuna e anche di coloro che hanno deciso di compiere il medesimo passo in tempi più recenti. Tutti, marchigiani e non, possono collaborare attraverso donazioni o prestiti di fotografie, documenti, oggetti, memorie audio o contributi video. “Un’iniziativa che intende promuovere il valore della memoria e la riscoperta delle nostre radici che ci identificano con il nostro territorio - ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Rita Soccio -. Un viaggio  in bianco e nero a ritroso nel tempo alla scoperta degli usi, dei costumi e delle tradizioni che appartengono alla storia di ognuno di noi. Arricchire la nostra memoria ci permette di comprendere meglio le dinamiche di ciò che accade oggi.” La comunità dei marchigiani più grande del mondo si trova in Argentina, dove da un recente censimento, risultano essere ben 1.500.000 i marchigiani con discendenza fino alla terza generazione. La scelta di emigrare in Argentina fu dovuta probabilmente per una naturale corrente di simpatia che si stabilì tra una regione profondamente rurale, come erano le Marche dell’epoca, ed un Paese che legava fortemente il proprio sviluppo economico al settore agricolo. Probabilmente per affinità di lingua, sicuramente per la prospettiva di ricevere protezione da parte del governo federale che da anni operava in tal senso. Il progetto, promosso da Regione Marche e Comune di Recanati, e realizzato da Sistema Museo, si inserisce nel più ampio calendario di iniziative volte a costituire un Centro di documentazione all’interno del Museo dell’Emigrazione, ospitato dal 2013 nel museo cittadino di Villa Colloredo Mels. Per l’occasione il museo si è dotato di una postazione attrezzata per la ricezione, catalogazione e acquisizione digitale di documenti e immagini, e di una videocamera per la realizzazione di interviste. Si può partecipare all’iniziativa inviando foto e documenti già digitalizzati via e mail alla casella memarecanati@gmail.com, oppure spedire o consegnare il materiale e gli oggetti direttamente al Museo dell’Emigrazione Marchigiana, c/o Museo Civico Villa Colloredo Mels, Via Gregorio XII, 62019 Recanati (MC). Il materiale consegnato o spedito in originale in prestito al museo verrà digitalizzato e poi restituito al legittimo proprietario. Gli oggetti e altri materiali donati verranno conservati nel Centro di Documentazione del Museo. Tutti i materiali ricevuti dovranno essere comprensivi delle necessarie informazioni di supporto, come la data, il luogo, eventuali soggetti raffigurati, la tipologia di evento. Il prestatore o donatore dovrà inoltre essere titolare a norma di legge di qualsivoglia diritto o vincolo del materiale in oggetto e concedere liberamente e gratuitamente l’utilizzo dello stesso per le finalità istituzionali e culturali del museo. Tra le varie iniziative in atto per la raccolta di Memoria Viva sarà possibile contribuire anche con delle testimonianze dirette con video interviste a distanza via web.

24/10/2020 14:17
Civitanova, Dario Cassini alla presentazione de I Predatori: "Vanno sostenuti cinema e teatri"

Civitanova, Dario Cassini alla presentazione de I Predatori: "Vanno sostenuti cinema e teatri"

“Vi consiglio di vedere il film perché è una bella sorpresa, cinematograficamente parlando, e poi perché, in questo periodo con le incertezze legate al coronavirus, dobbiamo utilizzare al meglio il tempo - queste le parole dell'attore Dario Cassini, nella serata di ieri al cinema Cecchetti di Civitanova Marche, durante la presentazione della pellicola "I Predatori" di Pietro Castellitto -. Sosteniamo il cinema, sosteniamo il teatro perché dietro a questo mondo ci sono famiglie che lavorano. Per ora facciamo pace con la mascherina, impariamo a conviverci perché abbiamo visto di peggio, quindi possiamo farlo”.  “Sembra un film scritto dopodomani dal regista per la grande attualità del racconto - ha proseguito Cassini -. Il valore della pellicola è testimoniato anche dal Premio Orizzonti ricevuto per la miglior sceneggiatura al Festival di Venezia 2020”. Il lavoro di Castellitto narra la storia di due famiglie: i Pavone, borghesi intellettuali, e i Vismara, proletari e di estrema destra. Nulla in comune, se non la stessa caotica città in cui vivono: Roma. Un semplice incidente e un torto subito porteranno le realtà dei Pavone e dei Vismara a scontrarsi. Il film viene proiettato fino a domenica con il seguente orario: venerdì 20.30 - 22.30; sabato 18.30 - 20.30 - 22.30; domenica 16.30 - 18.30 - 20.30. Martedì 27 e mercoledì 28 ottobre cambio di programmazione con The Rossellinis, diretto da Alessandro Rossellini, un documentario girato dal nipote di Roberto, uno dei grandi registi del cinema italiano. Roberto Rossellini è stato un padre anticonformista, che ha avuto moltissime donne e una vita sentimentale così ricca da sconvolgere la rigida società degli anni ’50. Il nipote, avvertendo il peso di un cognome artisticamente importante, ha deciso di realizzare il suo primo film, incentrandolo proprio sulla sua famiglia. I sui parenti si sono ritrovati a essere i protagonisti non solo di un documentario, ma di una terapia familiare, che li ha posti l’uno di fronte all’altro. Quello che ne è venuto fuori è una saga dei Rossellini, trattata con grande ironia. Orario: 18.30 - 21.00. Biglietto unico a 8 euro. Nelle stesse giornate, al Rossini, c’è invece un documentario su uno degli artisti più influenti del momento, che con la sua street art a sfondo satirico ha trattato temi politici, culturali ed etici contemporanei: "Banksy – L’arte della ribellione" diretto da Elio Espana. La sua identità è tutt’oggi un mistero, Banksy è un attivista che mixando il più tetro tra gli umorismi riproduce il suo pensiero su una tela non commercializzabile, come la parete di un edificio, contestando la mercificazione dell’arte. Orario: martedì 21.15; mercoledì 18.30 - 21.00. Il prezzo di ingresso è 5 €, ridotto 4 € per i ragazzi fino a 18 anni, gli over i 65 e gli studenti universitari fino a 24 anni. Per informazioni è attivo il numero TDiC informa: 351/5715757.

23/10/2020 13:13
"Non dire addio ai sogni", il nuovo romanzo di Gigi Riva arriva nelle librerie

"Non dire addio ai sogni", il nuovo romanzo di Gigi Riva arriva nelle librerie

In molti mi chiedono perché dopo aver fatto per larga parte della mia carriera professionale l'inviato di politica estera, soprattutto in zone di guerra, adesso che ho intrapreso la strada del romanziere dedico le mie attenzioni allo sport, al calcio in particolare. La risposta è semplice: sport e politica (sport e guerra persino) sono strettamente connessi. Si può persino sostenere che il calcio è la continuazione della politica con altri mezzi e viceversa. Da qui la necessità di mostrare tutti gli intrecci tra due mondi solo apparentemente distanti. E' del resto rimasta famosa la frase del caporedattore di un quotidiano francese che consigliava: “Se vuoi capire cosa sta succedendo leggi le pagine sportive dei giornali”. Quattro anni fa ho pubblicato per Sellerio “L'ultimo rigore di Faruk”. La storia, scritta in forma di romanzo ma nel filone della letteratura del vero, del capitano dell'ultima nazionale jugoslava che sbagliò il calcio di rigore contro l'Argentina di Maradona al mondiale italiano del 1990 ed è rimasto convinto che a causa di quell'errore è scoppiata la guerra nel suo Paese. Ho ripercorso la dissoluzione della Jugoslavia attraverso la squadra di calcio, gli ultrà di curva diventati artefici della pulizia etnica, i calciatori stessi trasformati in testimonial dei leder delle varie Repubbliche secessioniste. E' da poco in libreria il mio nuovo lavoro per Mondadori, “Non dire addio ai sogni”. Narra di Amadou, un senegalese di 14 anni, che viene truffato da finti procuratori. I quali promettono alla famiglia del ragazzo, in cambio di denaro, un futuro da star del calcio in Europa. Amadou viene invece abbandonato per strada appena sbarcato a Marsiglia. E il suo diventa un viaggio iniziatico nei mali della contemporaneità nell'arco temporale che va dal 2014 al 2016. Spacciatore di droga nella città di porto francese; avvicinato in banlieue da un imam fondamentalista che lo vorrebbe arruolare nell'esercito del Jihad; cameriere in Costa Azzurra; spettatore seppur da lontano dei massacri che hanno insanguinato in quell'epoca le strade di Francia (Charlie-Hebdo, Bataclan, Nizza); clandestino come tanti e reietto nei sotterranei della stazione Termini di Roma dove una moltitudine di adolescenti campa nel degrado a due passi dalle vestigia dell'Urbe che fu. Fino alla catarsi di un arresto a Genova. E un finale di parziale riscatto. Il personaggio di Amadou è inventato ma la sua traiettoria si basa su elementi di veridicità. Secondo una ong francese ogni anno almeno 15.000 ragazzi africani sono prede di questa moderna tratta degli schiavi. Amadou non abbandonerà mai il suo sogno (da qui il titolo) e nel romanzo compaiono molti personaggi. Tra cui tre donne. La madre irrequieta per il destino del figlio andato a cercar fortuna lontano, la sorella che pure ha il desiderio di raggiungere l'Europa per diventare stilista. E Katia la  coetanea romana di borgata, con cui Amadou conosce prima il sesso e poi una forma di amore.  Il fenomeno della tratta di calciatori è tanto più odioso perché agisce sul sogno di adolescenti, poco più che bambini, i quali avranno l'esistenza segnata per sempre. Una volta scoperta la truffa non tornano indietro per vergogna e per non disilludere i familiari convinti di poter aspirare a un futuro migliore grazie ai soldi guadagnati con lo sport. Spesso il senso di colpa dei truffati è assai maggiore di quello dei truffatori.  

22/10/2020 11:30
Un viaggio in musica sino al "Madagascar": il cantautore Damian lancia il primo album

Un viaggio in musica sino al "Madagascar": il cantautore Damian lancia il primo album

E' bastato poco al cantautore pugliese Damian, che da anni vive tra Abruzzo e Marche più precisamente a Tolentino con la sua famiglia, per farsi conoscere e apprezzare dal pubblico. Lo scorso anno approda nelle radio con il brano "Niente è come previsto". Una canzone piena di poesia e sentimento, concepita in un particolare momento della sua vita privata e sotto le righe affronta una tematica sociale purtroppo sempre attuale, quale, la violenza sulle donne. Non sempre una relazione sentimentale tra due persone si conclude con un lieto fine. Apprendiamo, quasi quotidianamente, storie di donne che subiscono violenze di ogni genere, durante e/o dopo un legame. E Damian, con grande delicatezza, attraverso questa canzone tenta di lanciare un messaggio, un incoraggiamento rivolto principalmente a quegli uomini che non sanno guardare avanti nella vita se piantati in asso dalla propria compagna e colti dal sentimento di rabbia, di possesso, sprofondano nell'odio e nella  vendetta. Il secondo singolo musicale di Damian fuori da poco tempo, "Madagascar", è decisamente diverso per genere e stile dal precedente. Un brano allegro, spensierato, ritmato. Un incontro occasionale con una donna, una cotta improvvisa, la decisione di partire per un lungo viaggio assieme senza far progetti per il proprio futuro e ritrovarsi perdutamente innamorati. Sembrerebbe una favola ma è la storia di Damian, vissuta un po' di anni fa e raccontata con l'entusiasmo di quei giorni ormai andati. Ci sono amori e persone che lasciano il segno e che ogni tanto tornano in mente. Da diverse settimane è iniziata la produzione del primo album, un progetto discografico ambizioso se consideriamo anche il momento che la musica e il settore dello spettacolo stanno attraversando. Un disco fisico di nove canzoni inedite e una decima traccia strumentale a far da sipario di chiusura.

20/10/2020 14:17
Riparte "Teatri di San Severino": tra gli ospiti Paola Pitagora e Donatella Di Pietrantonio

Riparte "Teatri di San Severino": tra gli ospiti Paola Pitagora e Donatella Di Pietrantonio

I "Teatri di San Severino" ripartono, dopo non essersi mai fermati praticamente, con una nuova stagione ricca di graditi ospiti e fatta di un bel numero di appuntamenti, considerato il periodo: una ventina in tutto, almeno per la prima parte, con nomi d’eccezione come Paola Pitagora e Donatella Di Pietrantonio tra tutti. Fino a dicembre il cartellone presenta concerti, incontri con l’autore, una rassegna dedicata alle altre culture e spettacoli di prosa. Poi, per il nuovo anno, si sta predisponendo anche una seconda parte di un calendario che andrà avanti, come sempre, pensando alla cultura come momento di svago ma anche di rinascita e ripartenza. “Brilla, nel cartellone - spiega il direttore artistico dei Teatri, Francesco Rapaccioni -,  il prezioso incontro con Paola Pitagora e due pianisti su Sherazade, eroina di 'Le mille e una notte', evento inaugurale di una stagione di prosa che proseguirà da gennaio in avanti con il titolo di 'Sogni e incubi'. Per la rassegna 'Incontri con l’autore', invece, particolarmente atteso quello con la vincitrice del Premio Campiello, Donatella Di Pietrantonio, che presenta il suo nuovo romanzo a pochi giorni dalla pubblicazione. La rassegna 'Altre culture', invece, alternerà affascinanti Paesi europei (Spagna e Svizzera) a Paesi lontani che intrigano per le loro storie millenarie (Pakistan) e le ricchezze antropologiche (Sierra Leone)”.  A novembre, nelle giornate in cui la faggeta di Canfaito si mostra nel suo massimo splendore con lo spettacolo particolarmente affascinante del foliage, un evento animerà anche il borgo di Elcito. Poi spazio ai concerti tradizionali di Natale ed Epifania e un tributo al maestro Giorgio Lorenzini, indimenticato protagonista della scena musicale settempedana. Questo il programma completo della nuova stagione: Sabato 24 ottobre, ore 21 teatro Italia, presentazione del libro di Daniele Salvi “La Post Regione. Le Marche della doppia ricostruzione”; domenica 25 ottobre, ore 17 teatro Italia, la rassegna "Altre Culture" presenta il diario per immagini di Francesco Rapaccioni dedicato all’Andalusia; Domenica 1 novembre, alle ore 11 ad Elcito, la giornalista e scrittrice Erika Mariniello parla del suo saggio “Si parte con Erika. 59+1 esperienze e idee di viaggio”. Dopo l’incontro visita guidata a Elcito e Canfaito accompagnati da un esperto naturalista; Sabato 7 novembre, ore 21 teatro Feronia, la scrittrice Lucia Tancredi presenta: “Lo Sferisterio di Ireneo Aleandri e l'avventura dei Cento Consorti”; Domenica 8 novembre, ore 17 teatro Feronia, la rassegna "Altre Culture" presenta il viaggio per immagini a cura di Maria Stefania Domizi dedicato al “Pakistan, antiche culture e difficili confini”. Sabato 21 novembre, ore 21 teatro Italia, gli "Incontri con l'Autore" ospitano Donatella Di Pietrantonio e la presentazione dell’ultimo romanzo, edito da Einaudi, “Borgo sud”. Domenica 22 novembre, ore 17 teatro Italia, incontro con le "Altre Culture" Federica Piantoni racconta la “Sierra Leone, il Paese degli incontri”. Giovedì 10 dicembre, ore 20.45 al teatro Feronia, il ritorno della prosa con Paola Pitagora, nella voce recitante, che accompagnata da Marco Sollini la pianoforte e Salvatore Barbatano, sempre al pianoforte, presenta “Sherazade” di Nikolaj Rimskij-Korsakov, performance basata su "Le mille e una notte". Venerdì 11 dicembre, ore 21 teatro Italia, presentazione del romanzo di Giulia Ciarapica “Una volta è abbastanza”. Le "Altre Culture", invece, presentano domenica 13 dicembre, ore 17 all’Italia, la “Svizzera, un’Europa fuori dall’Europa”. Sabato 19 dicembre, alle ore 20.45 al Feronia, l’apertura della stagione concertistica con l’Accademia Feronia per le Arti dello Spettacolo e la serata tributo al maestro Giorgio Lorenzini. La stagione dedicata alla musica prosegue poi domenica 20 dicembre, ore 17 al Feronia, con il Concerto di Natale del coro Tourdion Ensemble e del Corpo Filarmonico “Francesco Adriani”. Il nuovo anno si aprirà, infine, il 5 gennaio, alle ore 20.45 al Feronia, con il Concerto dell’Epifania del Corpo Filarmonico “Francesco Adriani”. In replica il concerto verrà poi riproposto anche mercoledì 6 gennaio alle ore 17, sempre al Feronia. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito ma con prenotazione presso la Pro Loco e si tengono nel rispetto della vigente normativa sanitaria. I teatri che ospiteranno le varie date apriranno 30 minuti prima dell’orario previsto per i singoli appuntamenti per consentire un ordinato e distanziato afflusso del pubblico.

20/10/2020 11:07
San Ginesio, il cortometraggio “Due tribù” di Silva Luciani trionfa al Fano International Film Festival

San Ginesio, il cortometraggio “Due tribù” di Silva Luciani trionfa al Fano International Film Festival

“Due tribù” diretto dalla regista Silvia Luciani ha vinto il premio "cortometraggi sezione scuola" alla 32esima edizione del Fano International Film Festival. L’evento si è svolto al Teatro della Fortuna di Fano. Il cortometraggio di finzione, le cui riprese sono state girate interamente a San Ginesio, è stato scritto, realizzato e interpretato dai 28 alunni del corso di cinema coordinati dalla regista Silvia Luciani e dalla tutor Eura Dell’Orso grazie al Programma operativo nazionale – Fondi strutturali europei per la scuola 2014- 2020 – “Per le antiche mura”. Al progetto hanno collaborato l’attrice e docente Genny Ceresani e le docenti Sabrina Chiappini e Giuseppina Rafanelli. "Sono così felice per questo riconoscimento a un piccolo progetto nato l’anno scorso durante un laboratorio cinematografico nella scuola a San Ginesio. E' stato un onore lavorare con i bambini - afferma la regista Luciani -. Due tribù è una dimensione onirica tra le montagne azzurre e le mura medievali di un paese diviso a metà che non si conosce; è un ritrovare un proprio passato che non si sapeva più d'avere e un presente di sogni e di giochi in un prato verde infinito attraverso una finestra spazio-temporale su noi stessi. Ringrazio tutti i bambini e le bambine della scuola Primaria "Vincenzo Tortoreto", la dirigente, le insegnanti e le associazioni che ci hanno aiutato a realizzare il corto. Un grazie speciale alla docente Euro Dell’Orso per aver organizzato e supportato questo progetto con grande professionalità e passione”.   

19/10/2020 15:40
Sarnano, la Madonna del Crivelli torna nella Pinacoteca civica

Sarnano, la Madonna del Crivelli torna nella Pinacoteca civica

La Madonna adorante il bambino di Vittore Crivelli è tornata a casa, nella Pinacoteca Civica di Sarnano. La tavola era stata esposta in mostra prima ad Ascoli Piceno e poi a Roma riscontrando un grandissimo successo tra i visitatori di entrambe le mostre. Al suo posto era stato esposto a Sarnano il polittico Madonna con il bambino ed i Santi Michele Arcangelo, Gerolamo, Biagio e Nicola di Bari di Pietro Alemanno, ora riportato nella sua sede originaria nei Musei Civici di Ascoli Piceno. «Dagli organizzatori delle due esposizioni sappiamo che il quadro è stata tra le opere più apprezzate e ho potuto riscontrare di persona come la bellezza della tavola sia stata valorizzata al massimo grazie ad allestimenti curatissimi» spiega il Sindaco Luca Piergentili. «Ringrazio la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, in particolare il Dott. Pierluigi Moriconi, l’ANCI Marche e il Pio Sodalizio dei Piceni per l’organizzazione delle mostre, i Musei Civici di Ascoli Piceno e in particolare il Direttore Dott. Stefano Papetti per il prestito del polittico di Pietro Alemanno. Ora, siamo felici che il volto dolce e delicato della nostra Madonna del Crivelli sia tornato a casa e ci prepariamo a riaprire il museo a dicembre per permettere a cittadini e turisti di tornare ad ammirarla».    

16/10/2020 17:05
"Infinito oltre Insieme su carta": libro d'artista firmato Iacomucci e Monachesi

"Infinito oltre Insieme su carta": libro d'artista firmato Iacomucci e Monachesi

Le ricerche e le mostre che puntano i riflettori su libri d’artista contemporanei sono molto poche, per questo motivo si configura come un genere considerato di nicchia, vista anche la mancanza di raccolte pubbliche e di eventi dedicati. In Italia, il collezionismo dei libri d’artista, soprattutto negli ultimi anni, sta trovando terreno fertile grazie alle iniziative dei privati o delle biblioteche, a differenza degli altri paesi del mondo, tra tutti gli Stati Uniti, dove queste particolari opere d’arte sono studiate da decenni. Proprio sulla scia di questa “mancanza” nel mondo dell’arte, il Maestro Iacomucci, in collaborazione con l’amico e collega Mario Monachesi, si è voluto cimentare in questo inesplorato percorso artistico.   Il risultato è un interessante lavoro ricco dell’esperienza dei due artisti, dal quale nasce un libro d'arte dal titolo “Infinito oltre-Insieme su carta", contenente le opere di entrambi, riprodotte con una notevole maestria nell’ esecuzione e finemente rilegate con sapiente cura.   "Infinito oltre" sta a significare la dimensione infinita dell'arte che non è contenuta o catalogata dentro a recinti o confini; sta a significare anche la dimensione universale e trascendente dell'arte.  “Insieme su carta”, trova la sua interpretazione nel fatto che entrambi lavorano con la carta e sulla carta, portando avanti la loro poetica fatta di colori, parole, figure e immagini a metà tra il sogno e la realtà. Incisore e pittore l'uno, poeta e artista l'altro: due personaggi che si completano e intersecano l'uno nell'altro, avendo la stessa idea comune dell'arte. Entrambi gli artisti, partendo da immagini e parole profondamente dense di significato, trasportano lo spettatore in una dimensione lirica e onirica, che trascende la realtà quotidiana e va verso l'infinito.       Mario Monachesi, utilizza le parole per rappresentare forme d'arte e contenuti profondamente attuali e dal forte impatto visivo. Carlo Iacomucci, invece, utilizza con sapiente maestria i colori e segni su tela e su carta per rappresentare figure, gocce, tracce e oggetti immersi in vortici ventosi, che rappresentano realtà virtuali e reali al tempo stesso. Entrambi si servono della potente forza espressiva delle immagini: Pertanto i due artisti si completano a vicenda, perché il poeta Monachesi dà voce, con le sue parole, alle immagini dell'artista  Carlo Iacomucci. È evidente lo stretto connubio che esiste tra poesia e pittura: si tratta di due arti che presentano molti punti di contatto e, per certi versi, coincidono: una poesia o un dipinto possono elevarsi ad opera d’arte ed entrambe queste arti spesso si compenetrano, perché da un quadro può nascere una poesia e/o viceversa. Sono, praticamente, due facce della stessa medaglia e rappresentano entrambe il bisogno ancestrale, innato e primario dell’uomo di esprimere sé stesso attraverso l’arte. Con questo libro, quasi come in un gioco, Iacomucci e Monachesi hanno voluto provare a raccontare le loro emozioni attraverso immagini e parole, con un risultato assolutamente bello e gradevole!   Il libro è stato numerato e firmato in un limitatissimo numero di copie: soltanto 11 esemplari.  

15/10/2020 18:45
"TolentinoMuseiCivici": dal Castello della Rancia al Miumor, il sito turistico dei musei della città

"TolentinoMuseiCivici": dal Castello della Rancia al Miumor, il sito turistico dei musei della città

Presentato ufficialmente il nuovo sito turistico “TolentinoMuseiCivici” dedicato ai Musei della Città di Tolentino fortemente voluto dagli Assessorati al Turismo e Cultura. Realizzato da K-Brush, a cura di Katia Fidani e Angelo Fammilume, in collaborazione con Giorgio Leggi del Centro Stampa comunale e con l’Ufficio Cultura, Mauro Gallenzi e Agnese Paoloni, il nuovo sito internet, facilmente navigabile sia da pc che portatile e smartphone, illustra tutte le strutture museali di Tolentino, in maniera accattivante con una grafica moderna e con sezioni che riportano molti contenuti www.tolentinomusei.it In home page vengono riportate le immagini e i collegamento della rete dei Musei Civici di Tolentino: Castello della Rancia, Museo Civico Archeologico “Aristide Gentiloni Silverj”, Miumor, Museo del Santuario e le Mostre “Tolentino il volto di una Città tra ‘700 e ‘800” e “30 anni di spettacoli della Compagnia della Rancia”. Spazio dedicato anche ai link che rimandano al Poltrona Frau Museum, Teatro Nicola Vaccaj, Terme di Santa Lucia e Politeama. Il nuovo sito, che affianca e interagisce la sezione “Turismo” del sito istituzionale del Comune e “ViviTolentino” della Pro Loco TCT, consente di visitare, anche virtualmente i Musei civici ma permette anche una sorta di tour nella città con immagini e informazioni che riguardano anche le altre attrattive, i monumenti, le chiese, i palazzi più importanti: la torre degli orologi, il Complesso monumentale della Basilica di San Nicola, la Concattedrale di San Catervo, il Ponte del diavolo, il Teatro Vaccaj, la collegiata di San Francesco, il Palazzo comunale e l’Abbadia di Chiaravalle di Fiastra. Le ultime sezioni, infine sono dedicate alle news, alle informazioni riguardanti gli orari di apertura dei musei e dei prezzi di ingresso, ai contatti e alle informazioni per raggiungere facilmente Tolentino e i suoi musei.  Il nuovo sito è stato presentato nel corso di una conferenza stampa alla presenza del Vicesindaco e Assessore al Turismo Silvia Luconi, dell’Assessore alla Cultura Silvia Tatò, alla presenza delle Consigliere comunali Monia Prioretti e Sonia Dignani, di Massimo Zenobi Direttore artistico del Politeama, di Giampiero Emiliozzi Presidente dell’Associazione Tolentino Arte e Cultura e di Novella Scalzini della Pro Loco TCT.  Il Vicesindaco e Assessore al Turismo Silvia Luconi ha evidenziato come la realizzazione di questo nuovo sito è in realtà uno step di un progetto molto articolato che parte da lontano e che ha visto l’affidamento dei Musei ad una Associazione cittadina, la loro costante sistemazione, l’allestimento di nuove mostre che prevedono la fruibilità del patrimonio contenuto in strutture danneggiate dal terremoto e non aperte al pubblico e la promozione di una offerta turistica integrata con tutte le strutture presenti sul territorio. A breve è stata annunciata l’apertura di un nuovo allestimento con le opere d’arte conservate all’interno del Museo del Santuario della Basilica di San Nicola, utilizzando i locali a piano terra delle ex carceri, in via Filelfo. L’Assessore alla Cultura e Istruzione Silvia Tatò ha ricordato che il nuovo sito internet è stato allestito con l’intento di dare maggiore visibilità ai Musei cittadini e alle tante bellezze storico-culturali che il territorio tolentinate offre.  “Il volto di una città – ha dichiarato Silvia Talò –, ci apprestiamo a terminare il nuovo allestimento del Museo Archeologico del Castello della Rancia dove, entro gennaio 2021, sarà allestita una mostra dedicata ai preziosi e importanti ritrovamenti del Mesolitico in contrada Pace, con la fedele ricostruzione dell’accampamento rinvenuti dopo gli scavi archeologici. Ritrovamenti che hanno attirato l’attenzione della comunità scientifica internazionale e che attualmente sono in fase di studio e catalogazione da parte dell’Università di Ferrara, dell’Università La Sapienza di Roma e dell’ArcheoLab che sta coordinando tutto il progetto".

15/10/2020 17:59
Macerata, presentazione del libro "Company Lands": la cultura industriale al servizio del territorio

Macerata, presentazione del libro "Company Lands": la cultura industriale al servizio del territorio

L’Associazione Il Paesaggio dell’Eccellenza, venerdì 16 ottobre alle ore 11.00 presso l’Auditorium della Biblioteca Mozzi Borgetti a Macerata, organizza la presentazione del nuovo libro Company Lands – La cultura industriale come valore per il territorio scritto da Marco Montemaggi (Edifir - Edizioni Firenze). Una presentazione aperta al pubblico (nel rispetto delle norme anti Covid) e in diretta streaming sulla pagina Facebook Il Paesaggio dell’Eccellenza che è anche l’occasione per fare il punto sul rapporto vincente tra imprese e territorio. Una relazione che ha definito l’identità dei luoghi e il vivace sviluppo industriale, sociale, cultura ed economico della regione Marche e di molte aree d’Italia raccontate nel libro. L’evento patrocinato dal Comune di Macerata e dalla Fondazione Symbola è aperto dai saluti del Sindaco di Macerata Sandro Parcaroli e del Presidente del Paesaggio dell’Eccellenza Domenico Guzzini, si alterneranno Marco Montemaggi, autore del libro, Cristiana Colli, autrice del capito Brandscape, il fotografo Lorenzo Cicconi Massi autore dell’immagine in copertina e il segretario generale della Fondazione Symbola Fabio Renzi. Presenta l’incontro Alessandro Carlorosi Direttore del Paesaggio dell’Eccellenza. Un panel di relatori costruito con il preciso intento di offrire un contributo approfondito sulla realtà delle Marche e sul panorama italiano indagando i nuovi percorsi di sviluppo da attuare o da potenziare intorno alla Cultura Industriale e i suoi luoghi. Nel libro Company Lands, uscito a maggio 2020, è riportato anche il caso dell’Associazione Il Paesaggio dell’Eccellenza che dal 2005 opera nelle Marche rappresentando uno dei rari esempi nazionali di Distretto di Cultura Industriale che, oggi proprio attraverso il turismo industriale e Visit Industry Marche, valorizza l’affascinante relazione tra le imprese e il territorio. Il libro raccoglie inoltre una serie di interviste ai protagonisti di casi esemplari come Fondazione Pirelli, Museimpresa, Casa Zegna, Fondazione Dalmine, CUBO Unipol e Misano Word Circuit dimostrando come la Cultura d’Impresa opera nel territorio italiano ed evidenziandone il ruolo di elemento identitario. La parte finale del libro è dedicata al turismo industriale che oggi rappresenta uno strumento molto interessante per valorizzare il dialogo tra manifattura e territorio.  

14/10/2020 15:00
Ascoli Piceno, camminata culturale con guida turistica

Ascoli Piceno, camminata culturale con guida turistica

 Domenica 18 ottobre torna l’abbinamento tra sport e cultura, l’iniziativa “Le iscrizioni medievali e rinascimentali ad Ascoli” in occasione della Giornata nazionale “Lo sport che vogliamo” dell’U.S. Acli. Dopo il successo delle camminate serali estive, che hanno coinvolto migliaia di persone, è in programma per domenica 18 (ore 9,30 partenza da Piazza Arringo) una nuova camminata culturale con guida turistica. Si tratta di una iniziativa che promuove la conoscenza del territorio e valorizza dal punto di vista culturale ancora di più la città di Ascoli. L’altra finalità dell’iniziativa è quella di incrementare le opportunità di movimento per i cittadini e la manifestazione aderisce ai vari eventi dedicati in tutta Italia alla prevenzione contro il cancro al seno che si svolgono da sempre proprio nel mese di ottobre. Il tumore al seno è la neoplasia più frequente nel sesso femminile. L’attività fisica può ostacolare la formazione del tumore. Le donne che svolgono regolarmente sport presentano una riduzione del rischio di ammalarsi di circa il 15-20%. Proprio per questo motivo tra i partner dell’iniziativa di domenica 18 c’è anche la Lega italiana lotta ai tumori che presenterà la campagna “Lilt for women – Campagna nastro rosa 2020”.   La partecipazione alla manifestazione è gratuita ma occorre pre-iscriversi esclusivamente con un messaggio al numero 3939365509, indicando nome e cognome di chi partecipa e la data di svolgimento, in quanto saranno applicati il protocollo e le linee guida dell’U.S. Acli nazionale di contenimento Covid2019. L’utilizzo della mascherina è obbligatorio. L’iniziativa di domenica 18 ottobre rientra nel programma della giornata nazionale “Lo sport che vogliamo” che si svolge in 16 regioni italiane e che è finalizzata a consolidare reti e strategie per la massima diffusione della pratica sportiva quale strumento di crescita sociale e culturale del territorio e dei cittadini. Alla realizzazione della manifestazione hanno collaborato l’amministrazione comunale di Ascoli Piceno, Fondazione Carisap e Qualis Lab. Ulteriori informazioni sull’iniziativa si possono ottenere sul sito www.usaclimarche.com o sulla pagina facebook Unione Sportiva Acli Marche.    

14/10/2020 09:48
Porto Recanati suona la "Chiamata alle Arti": bimbi e ragazzi colorano parco Kronberg

Porto Recanati suona la "Chiamata alle Arti": bimbi e ragazzi colorano parco Kronberg

L'evento "Chiamata alle Arti", tenutosi presso il parco Kronberg del Comune di Porto Recanati, rientra nel più ampio progetto di recupero iniziato negli scorsi anni con la pulizia del parco, in collaborazione con l'Associazione Legambiente, e con il rifacimento delle strisce del campo da basket ad opera degli utenti del centro sotto la supervisione di un esperto inviato dal Comune. Le date inizialmente previste per la realizzazione dell'evento erano il 12, il 19 ed il 26 settembre, dalle 17 alle 20, ma l'ultima, per maltempo, è stata poi posticipata a venerdì 6 ottobre. L'artista portorecanatese Michela Pennesi, in arte Mixilla ha progettato e realizzato, con gli utenti del Centro Giovanile e tutti i ragazzi di Porto Recanati che hanno voluto liberamente partecipare, tre piattaforme di gioco colorate a terra: un tiro a segno, una dama gigante ed un Twister, aggiungendo anche le istruzioni di gioco, così che tutti possano godere a pieno del parco giocando in compagnia. L'evento è stato pensato per coinvolgere innanzitutto chi ha subito più duramente le conseguenze nefaste del Covid: i bambini e ragazzi che, per mesi, non hanno potuto condividere, incontrandosi e socializzando, gli spazi della comunità. L'arte è quindi divenuta occasione sia per ricominciare a ristabilire quelle connessioni fondamentali di socialità e divertimento che la pandemia ha reso ancora più di difficile attuazione sia per riabilitare e riqualificare luoghi che hanno già in sé la grande potenzialità di unire i più giovani e per lasciare alla presente e futura Porto Recanati un esempio felice di riappropriazione degli spazi, che rimarrà fruibile nel tempo e colorerà il parco per i prossimi anni. Il progetto, promosso dal consigliere per le Politiche Giovanili Emiliano Giorgetti e dall'Assessorato ai servizi sociali di Porto Recanati, è stato realizzato grazie alla Cooperativa "Il Faro" e pubblicizzato attraverso le pagine social del Centro Giovanile Frog e Giovani Porto Recanati.  

13/10/2020 16:33
Recanati esempio di Cultura che genera benessere: il Comune protagonista al LuBeC 2020

Recanati esempio di Cultura che genera benessere: il Comune protagonista al LuBeC 2020

Il Comune di Recanati protagonista al LuBeC 2020 di Lucca sul tema "Welfare culturale tra salute e società sostenibile" con l’indagine in atto finalizzata a mappare lo stato dell’arte sull’influenza che la cultura del territorio ha sul benessere delle persone. “Stiamo creando a Recanati un coordinamento regionale per sviluppare policy sul tema della Cultura che genera benessere – ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi -  Il progetto ha coinvolto duecento operatori della cultura e del sociale in un percorso di conoscenza, formazione e progettazione che intende fornire strumenti condivisi per la prossima programmazione regionale e  che potrebbe essere di esempio per le altre  Regioni.” L’iniziativa, partita da Recanati da un’idea dell’Assessora alle Culture  Rita Soccio  in collaborazione con la Regione Marche, curata da Promo PA Fondazione, che da anni lavora sul tema, ha mappato in questi mesi  lo stato dell’arte dei progetti tra cultura e benessere sul territorio marchigiano, nella prospettiva di costruire, partendo dall'esistente – competenze, esperienze, bisogni territoriali −, veri e propri servizi di welfare al cittadino. “Siamo stati invitati a LuBeC di Lucca per il nostro progetto di nuovo Welfare Culturale.- ha detto l’Assessora alle Culture Rita Soccio -  Il nostro è un esempio nazionale che si innesca in una rete di città che stanno sperimentando nuovi processi di sistemi sociali che hanno come protagonista l’attività culturale, ormai riconosciuta come valore curativo e formativo per le comunità. In queste due giornate di studio è stato ribadito come ormai è scientificamente provato che la cultura non solo far star bene ma che allunga la vita dei cittadini di 10-15 anni. Finalmente anche in Italia molti enti si stanno occupando di questi temi ed è ora che anche la politica faccia la sua parte. Recanati è pronta per essere una delle città protagoniste a livello nazionale.” "Il termine 'welfare culturale' è entrato ormai nel linguaggio comune – ha affermato Francesca Velani, vice presidente di Promo PA Fondazione e direttore LuBeC - La capacità delle esperienze culturali di influenzare il comportamento degli individui in termini di felicità personale e di serenità psico-fisica con ricadute sulla comunità, è finalmente riconosciuta anche in Italia. L'arte può influenzare la dinamica delle nostre cellule staminali. La musica e la parola possono raggiungerle in ogni organo e tessuto, stimolandone il differenziamento e rendendole capaci di avviare addirittura un processo di autoguarigione secondo uno studio dell’Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi (INBB), che ha portato a un brevetto congiunto dell'Università di Bologna e della California aprendo le frontiere dell'art therapy.” L'organizzazione mondiale della sanità considera la cultura tra i determinanti sociali della salute con un impatto sul benessere e l'Istat, come ha ricordato  Gaetano Scognamiglio , Presidente della Fondazione Promo P.A. , che organizza LuBeC, inserisce fra i 12 domini del rapporto 'Benessere e sostenibilità', anche paesaggio e patrimonio culturale, istruzione e formazione, relazioni sociali, innovazione, ricerca e creatività.  

10/10/2020 19:25
Recanati, inaugurata l'istallazione "In Domum": bioedilizia e ricostruzione post sisma

Recanati, inaugurata l'istallazione "In Domum": bioedilizia e ricostruzione post sisma

Inaugurato oggi, nel loggiato del Palazzo Comunale di Recanati, “In Domum” l’installazione ambientale della giovane artista di Matelica Adinda Putri Palma, tra i sette progetti vincitori del bando nazionale “Per chi crea” nella sezione arti visive, promosso dal Mibact e gestito da Siae, presentato dall’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata. L’installazione rimarrà esposta nel loggiato del palazzo comunale fino al prossimo 19 ottobre. “L’ opera di Adinda Putri Palma oltre a riaccende l’attenzione nazionale sugli ingenti danni provocati dal terremoto del 2016 - dichiara il Sindaco di Recanati Antonio Bravi -, sensibilizza l’opinione pubblica sulla necessità di ricostruire le aree distrutte in maniera leggera e sostenibile per garantire una prospettiva di rinascita e di sviluppo di qualità alle nostre realtà locali. Una riflessione sulla ricostruzione post sismica e un esempio di come l’arte contemporanea possa dare nuove risposte di fronte a situazioni traumatiche”. “In Domum” è un’installazione ambientale per la sensibilizzazione di  una ricostruzione leggera e sostenibile nelle zone colpite dal terremoto, in parte pittorica in parte organica, che consiste in un volume ad arco autoportante (H.3,60 x L. 3m P.1m) che sovrasta un’apertura percorribile, costruita con i materiali edili della Bioarchitettura: legno, paglia, argilla calce e pigmenti. Per la parte architettonica l’artista ha tenuto come riferimento le esperienze del Bauhaus (casa del costruire) e delle avanguardie storiche mentre per la parte pittorica e ha creato un campionario “lottesco” dopo aver svolto una ricerca cromatica dei dipinti di Lorenzo Lotto. Di grande ispirazione per l’artista è stata in particolare l’opera "l’Annunciazione" di Lorenzo Lotto conservata nel Museo di Villa Colloredo Mels di Recanati, dove l’arco è utilizzato dal grande artista veneto non solo come elemento scenografico ma come un dispositivo simbolico poiché proietta una circostanza soprannaturale all’interno dell’ambiente domestico della Vergine, dove l’elemento architettonico unisce due mondi uno soprannaturale e uno naturale. Questo celebre dipinto del Lotto rappresenta meglio di chiunque altro il “terremoto emotivo” che investe la Madonna e di riflesso il gatto nel momento in cui appare l’Angelo, mentre Dio attraversa l’arco della stanza con un tuffo, scuotendo il tranquillo ambiente domestico. "Nel 2016, al rientro da lungo viaggio fatto in bicicletta di 7000 km da Londra a Matelica il terremoto ha distrutto la mia Regione e  la mia casa - ha raccontato Adinda Putri Palma -. Ciò mi ha spinto a parlare dell’abitare e del vivere, di fare casa con un progetto artistico che mette in moto una riflessione sulla cultura dell’abitare ed il concetto di casa rapportata al contesto post-sisma delle Marche offrendo spunti per un percorso costruttivo alternativo.” La realizzazione dell’opera unisce in un percorso personale dell’artista la sua biografia, il pensiero e l’arte ed è connessa anche al progetto di autocostruzione familiare in bioedilizia della sua attuale casa nel borgo di Braccano a Matelica (MC) in collaborazione con l’associazione A.R.I.A, destinata ad ospitare uno studio artistico indipendente. Il progetto “In Domum” è patrocinato dal Comune di Recanati dal Comune di Macerata e dal Comune di Matelica, città appartenenti alla rete del MaMa – Marca Maceratese, creata dopo il sisma del 2016 per valorizzare e promuovere il territorio e il patrimonio artistico.

07/10/2020 17:44
Tolentino, Politeama: il Confirmation Quintet per celebrare Charlie “Bird” Parker

Tolentino, Politeama: il Confirmation Quintet per celebrare Charlie “Bird” Parker

Dopo il grande successo del Cipriani Quartet proseguono gli appuntamenti con il Jazz. Giovedì 8 ottobre alle ore 21,15 sarà protagonista al Politeama di Tolentino il Confirmation Quintet con Francesco Cafiso con un concerto Jazz per celebrare un big del genere Charlie Parker nel centenario dalla nascita. Un quintetto stellare guidato da Francesco Cafiso, tra i più brillanti saxofonisti postparkeriani, con Alessandro Presti, polistrumentista con una carriera in continua ascesa; Andrea Pozza, uno dei capisaldi del pianismo jazz europeo; Aldo Zunino, tra i bassisti europei più richiesti della scena nazionale. Gigante della musica jazz, Charlie “Bird” Parker è stato, assieme a Louis Armstrong e Miles Davis, il più influente jazzista di sempre, l’inventore del bebop, un sassofonista impareggiabile che ha imposto uno stile e un modo di suonare a generazioni di musicisti. Scoperto da Wynton Marsalis e ora un artista che ha varcato i confini italiani e che ha raggiunto il successo nei migliori festival internazionali, Francesco Cafiso ha suonato con il gotha del jazz: Hank Jones, Dave Brubeck, Jimmy Cobb, Joe Lovano, Cedar Walton, Mulgrew Miller, Christian McBride, George Mraz, Kenny Wheeler, Gonzalo Rubalcaba, Enrico Rava, Stefano Bollani e molti altri. Nel 2009 fu invitato a Washington dall’allora Presidente Obama, ad esibirsi in occasione del Martin Luther King Jr. Day e successivamente a New Orleans, dove ha vissuto per allargare i suoi orizzonti musicali e dove ha collaborato con il pianista Ellis Marsalis, padre dei fratelli Wynton e Branford. I biglietti per il concerto saranno disponibili al Botteghino del Politeama, aperto tutti i giorni (escluso sabato e domenica) dalle 17,00 alle 20,00 e da tre ore prima di ciascun spettacolo. Biglietti disponibili anche online all’indirizzo http://www.liveticket.it/politeamatolentino. Info biglietteria - 0733 968043 Tutte le attività del Politeama si svolgono nel rispetto delle normative per il contrasto del Covid-19, quindi è necessaria la prenotazione. L’evento è organizzato dall’Associazione Tolentino Jazz in collaborazione con il Politeama.

02/10/2020 15:40
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