Il maltempo di domenica scorsa non ha impedito che si svolgesse con interesse e soddisfazione dei partecipanti la Passeggiata Patrimoniale in due dei siti più interessanti della municipalità di Caldarola.
L’iniziativa si è svolta in differenti momenti: le visite all’area archeologica di Piefavera e al Castello di Vestignano, con accompagnatori esperti e la Tavola rotonda su “Tutela e valorizzazione dei beni culturali del territorio” dove sono state presentate relazione di alto valore culturale.
La Prof.ssa Francesca Bartolacci ha relazionato sul policentrismo medievale marchigiano e la sua influenza nelle condotte sociali contemporanee; mentre la Dott.ssa Diletta Grassetti, con la sua tesi sul Castello di Vestignano, ha posto in evidenza come la ricerca archeologica possa incrementare i dati scientifici avvalendosi della narrazione dei residenti e degli storici locali.
Il Prof. Enzo Catani, illustre archeologo, ha coordinato tutta l’iniziativa organizzata dal Club per l’UNESCO di Tolentino e delle Terre Maceratesi ODV.
Alla Tavola Rotonda pomeridiana ha partecipato anche l’Ispettore della Soprintendenza delle Marche dott. Tommaso Casci Ceccacci, la cui presenza, insieme a quella del Sindaco di Caldarola Luca Maria Giuseppetti ha conferito all’iniziativa il carattere interistituzionale auspicato dalla Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa.
La Passeggiata Patrimoniale ha avuto come obiettivo principale la promozione della consapevolezza tra i cittadini, intesi come soggetti culturali, della loro interazione con il patrimonio culturale in cui vivono ed in particolare, del beneficio che deriva dal vivere immersi in questo “patrimonio”, tanto per la sua portata storica, quanto per le potenzialità educative e formative.
Il Comune di Caldarola, nel patrocinare questa iniziativa, e nell’ottica della corresponsabilità ha garantito la peculiarità della Passeggiata Patrimoniale, che differisce, per contenuti ed obiettivi, da altre iniziative apparentemente simili ed è stato avviato con i cittadini un rinnovato dialogo sulla conoscenza, tutela e fruizione del Patrimonio materiale e immateriale.
Dopo i danneggiamenti verificatisi a seguito del terremoto del 2016, il Castello della Rancia è stato dichiarato parzialmente inagibile tanto che, già nel 2016, è stato approvato il verbale di somma urgenza per il ripristino dell’agibilità di alcune porzioni del Castello stesso tramite la realizzazione di lavori di pronto intervento.
"Lo stabile necessita di ulteriori interventi al fine di migliorarne il comportamento in caso di sisma - sottolinea il sindaco Giuseppe Pezzanesi - e per il ripristino completo dell’agibilità. Allo stato attuale non risulta inserito in nessuno dei Piani di Ricostruzione delle Opere Pubbliche danneggiate dal sisma approvati con apposite Ordinanze del Commissario Straordinario della Ricostruzione".
"La realizzazione di interventi definitivi sul Castello della Rancia comporterebbe - aggiunge Pezzanesi - la ripresa completa di tutte quelle manifestazioni ed eventi che prima erano ospitate proprio nel Castello e avrebbe una significativa influenza positiva sulla comunità".
A tal proposito l’Amministrazione comunale ritiene necessario eseguire lavori di miglioramento sismico: "Con l’intento di reperire i fondi necessari si è pensato di accedere al contributo dell’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale per l’anno 2020 , previsto per diverse tipologie di interventi tra i quali anche la “Conservazione dei beni culturali” e che le risorse derivanti dalle dichiarazioni dei redditi relative agli anni dal 2016 al 2025, e riferite alla categoria citata, sono destinate agli interventi di ricostruzione e di restauro dei beni culturali danneggiati o distrutti a seguito degli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto 2016".
Pertanto, la Giunta tolentinate ha presentato un’istanza per l’intervento di “Restauro e miglioramento sismico del Castello della Rancia” al fine di ottenere il finanziamento necessario per l’esecuzione dei lavori. "Per la presentazione di questa domanda risulta necessario presentare almeno un progetto di fattibilità tecnica ed economica comprendente tutto quanto richiesto nell’allegato B per i “Beni culturali” - sottolinea ancora il sindaco Pezzanesi -. Il Comune ha affidato l’incarico all'architetto Claudio Canullo che ha elaborato il progetto e il relativo quadro economico ammontante a complessivi 1 milione e 350mila euro".
Progetto che la Giunta ha approvato e che verrà, quindi, presentato per poter disporre dei fondi messi a disposizione: la realizzazione dell’intervento è condizionata dall’effettiva ammissione al finanziamento per il contributo otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale per l’anno 2020.
Per dirla con Dolores Prato, Valeriano apparteneva a Macerata, tuttavia Macerata non gli apparteneva. Era pensoso e guardava in un punto lontano, nel mio ufficio in galleria del Commercio, quando veniva a trovarmi nelle sue poco frequenti 'scappate' dalla villetta di Candia, per lui a metà tra il 'buen retiro' e il volontario esilio sin dal 1976. Sin da quando aveva lasciato all'Accademia di Belle Arti. "Era arrivata la lettera di nomina del ministro: sarei stato il nuovo direttore. Mi furono sufficienti 15 minuti 15 per declinare il grazioso invito..". E viaer sempre da Macerata, dalla natia Villa Potenza quando poco più che adolescente aveva rinvenuto un piccolo grande tesoro di 400 monete romane dell'epoca di Silla, subito consegnate all'Istituzione ed era così che 'sul campo’ era stato nominato ispettore onorario dalla Soprintendenza.
"Macerata? Quando ci vengo, tante pacche sulle spalle, strette di mano, tanti benvenuto da parte di tutti...purché' ritorni in giornata a casa mia. Glielo leggo nei volti. Ed io ben volentieri tolgo il disturbo. A Candia lavoro duro e batto il ferro, tanto che la GdF mi ha classificato fiscalmente nella categoria dei fabbri ferrai e mi è dispiaciuto perché in realtà sarei uno scultore...". Poi, Valeriano? "Poi mi vedo un paio di film in Vhs...". Ed esagerando, un po' melodrammaticamente aggiungeva: "In pratica, faccio una vita terribile".
Tanti i ricordi dell'amico scomparso ad 82 anni il 29 agosto alla vigilia di San Giuliano, mi si affollano nel cuore e nella mente. Non ne avrei mai voluto scriverne il coccodrillo, e cosi' sarebbe andata quando ho compreso un disegno diverso transitando per un errore di incredibile spaesamento da parte di chi mi accompagnava in auto, davanti a quella villetta a Candia. Quando al di la' delle alte piante ho rivisto, nella sintesi di un attimo, svettare le alte sculture del gruppo Mater Amabilis che ora domina piazza Pertini ad Ancona. Trubbiani riservò a me l'alto onore di quella anteprima. Era un sogno che si realizzava, iniziato molti anni fa nel retrobottega di Elvio Ferretti, padre del compagno di Accademia, Dante. "Li vedevo l' in quello sgabuzzino a metà tra segheria ed atelier d'arte sempre insieme a dipingere quadri futuristi" mi rivelò un giorni Benito Lelli, marito di Mariella, adorata sorella di Dante. Uno di quei quadri poi l'ho rinvenuto all'inaugurazione della nuova bottega Ferretti, di Federico Lelli Ferretti, e Dante provvide allora ad autenticarlo...Tuttavia la Mater Amabilis si avvale del sigillo di un terzo Genio, Federico Fellini. Che su indicazione di Ferretti andò a trovare l'Esule triste di Candia nel suo antro-officina (lasciandone una testimonianza s ditta a dir poco eccezionale) e ne volle la firma per i bozzetti del film "...E la nave va". Dove un gruppo familiare di rinoceronti lascia a bordo della scialuppa una nave da guerra ed approda ad Ancona.
A Macerata, Valeriano era stato il primo grande artista vivente ad esporre alle Grandi mostre estive di Palazzo Ricci, promosse dalla Fondazione Carima, e qualche anno prima sarebbe rimasto nella storia delle Stagioni liriche griffando lo Sferisterio con un'opera seriale che resta il vero logo artistico dell'Arena.
Trubbiani amava come un fratello Giacomo Leopardi "dedicandogli, alla fine stremato 17 anni della mia produzione artistica". Naturalmente Recanati e il CNSL non potevano non pensare a Trubbiani in occasione dei 150 anni dalla morte del Poeta nel 1987: un anniversario celebrato pure dalla presenza del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga". Per lo scultore di Villa Potenza, un trionfo personale. Seppur attraversato dall'amarezza di polemiche che puntualmente 'il Borgo Selvaggio non gli risparmio. Fu quando gli uccelli scolpiti in acciaio 'in volo intorno alla Torre del Borgo, a causa del vento, produssero qualche lieve colpetto alle mura vetuste di una delle icone della poesia mondiale. Poca
In foto, da sx: Dante Ferretti, Valeriano Trubbiani e Maurizio Verdenelli - Fabriano, Oratorio della Carità, autunno 2006.
Il 28 settembre di un anno fa si spegneva Piero Cesanelli, ideatore e sino all’ultimo direttore artistico di Musicultura, nonché di Lunaria e della Compagnia. La ricorrenza si accompagna ai primi passi della XXXII edizione di Musicultura - con l’apertura del bando del concorso musicale che Piero ha guidato per trent’anni - e ad una bella notizia: l’istituzione della Targa Piero Cesanelli. Da ora in avanti assume infatti questa denominazione il Premio della critica, l’ambito e prestigioso riconoscimento assegnato dalla stampa ad uno degli otto vincitori di Musicultura.
“È un modo simbolico e al contempo concreto - dichiara l’attuale direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri – per tenere unito il nome di Piero al concorso che ha diretto per trent’anni, a contatto con la meravigliosa ondata di canzoni che raggiunge ogni anno Musicultura trascinando con sé la creatività musicale di migliaia di ragazze e ragazzi italiani, quelle ragazze e quei ragazzi che Piero è sempre stato bravissimo ad ascoltare, indirizzare e sostenere”.
Intanto, nell’edizione di Musicultura conclusasi un mese fa, la prima senza Piero e a lui dedicata, i riflettori si sono accesi su un aspetto della personalità di Cesanelli meno noto al pubblico, ovvero l’altezza del suo profilo cantautorale. “Pur avendo alle spalle la pubblicazione di dischi, esperienze live e riconoscimenti importanti, - osserva Nannipieri - Piero ha sempre tenuto distinta la propria anima cantautorale dal ruolo di patron del festival. Glielo imponevano un pudore ed un’onestà intellettuale refrattari anche solo all’idea che potesse configurarsi l’ombra di un <conflitto d’interessi>. Ma Piero ha scritto canzoni bellissime, che meritano di essere ascoltate e riascoltate. Così, d’accordo con la moglie Paola, ho proposto a Roberto Vecchioni e ad Enrico Ruggeri di rendere omaggio a Piero, in questa edizione speciale a lui interamente dedicata, interpretando ciascuno un suo brano. La naturalezza con cui due delle firme più nobili della canzone d’autore italiana hanno accolto l’invito, il cuore con cui Roberto ed Enrico hanno apprezzato e fatte proprie le due canzoni loro sottoposte – rispettivamente <Sopramilano> e <Caffè corretto> - hanno commosso chi ha avuto la fortuna di conoscere Piero da vicino ed hanno lasciato il segno nel pubblico dello Sferisterio e radiofonico-televisivo”.
I dodici mesi trascorsi dalla scomparsa di Cesanelli hanno dato la piena misura del sentimento genuino di commozione e gratitudine che nel suo ricordo si è acceso tra la cosiddetta gente comune, oltre che tra gli addetti ai lavori. La creatività e l’umanità che hanno reso speciali la vita di Piero e la sua missione artistico-culturale hanno trovato riscontro anche nella sensibilità delle istituzioni, che hanno omaggiato Cesanelli con iniziative tanto significative quanto tempestive. Tra queste la scelta dell’ex Sindaco di Macerata Romano Carancini e della Giunta comunale di legare per sempre il nome di Cesanelli allo Sferisterio - che dal 2005 ospita l’atto finale dell’iter annuale di Musicultura - intitolando a Piero la Gran Sala, recentemente riqualificata, posta al primo piano del glorioso teatro all’aperto maceratese. Similmente si è mosso a Recanati il Sindaco Antonio Bravi, che con la Giunta ha deciso di intitolare a Piero Cesanelli il largo di via Cavour antistante il Teatro Persiani, collegando toponomasticamente in modo imperituro il nome dell’illustre cittadino al luogo che in città rappresenta la culla della musica e dell’arte. Anche l’Università di Macerata, per volere del Rettore Francesco Adornato, ha reso omaggio alla memoria di Cesanelli, consegnando alla moglie Paola il “Sigillo dell’Ateneo” per la lungimiranza e l’impegno profuso da Piero nell’aiutare i giovani a coltivare i loro sogni ed i loro talenti. Nuove iniziative, tese a far conoscere la colorata umanità di Cesanelli, la sua opera d’artista, le sue creazioni di operatore culturale sono al vaglio del comitato di garanti nato per mantenere viva la sua memoria. Inizialmente formato dalla moglie Paola e da una intima cerchia di amici, al comitato ha recentemente aderito anche Niccolò Fabi
Ieri sera Philosofarte di Montegranaro, più di quaranta anni di vita dedicata specialmente alle arti visive ma non solo, ha ospitato una master class di Maurizio Boldrini, direttore del Minimo Teatro di Macerata, quasi quaranta anni di resistenza, di sorpresa, di invenzione teatrale, completamente fuori dai circuiti ufficiali.
Tema del laboratorio intensivo: “Per recitare i Canti di Leopardi”.
Dalle 14.30 alle 21.00 è successo un mirabile esempio del dopo Carmelo Bene, che conforta e sconforta al tempo stesso.
Conforta perché testimonia che c’è ancora almeno una persona che conosce profondamente le dinamiche dell’arte più alta ed è capace di trasmetterle ad altre persone. Sconforta perché ciò che è successo ieri sera, importantissimo a livello didattico, meraviglioso a livello interpretativo non sarà recensito dal Corriere della Sera o da Repubblica, non verrà portato alla Scala di Milano, ma resta immortalato nell'anima dei partecipanti: Barbara Mancini, Mirella Zengarini, Luigina Filumeni, Federico Boldrini, Chiara Marresi, Martina Del Bianco, Marco Frontalini, Martina Biselli, Federica Marconi.
Morta, completamente morta la critica teatrale, la vita giornalistica è fatta da grandi giornalisti che testimoniano attraverso piccole grandi voci locali, piccole perché circoscritte nel territorio, grandi perché sono le uniche voci vive, autentiche, colte, e niente a che fare con la prezzolata, morta, fittizia pseudocritica teatrale e spettacolare delle testate maggiori, zombie della comunicazione. Il dopo Carmelo Bene è, come è giusto che sia, completamente diverso da Carmelo Bene, eppure derivato da Carmelo Bene.
E’ una realtà che opera in microcosmi e capace di aprire orizzonti inesplorati, è una realtà trascurata non solo dalle istituzioni nazionali ma anche da quelle locali, eppure capace di varcare i confini nazionali e diventare materiale di riferimento in importantissimi contesti internazionali, i libri di Boldrini sono studiati da Dublino a L' Avana, da Barcellona a Tokio.
Il dopo Carmelo Bene è il “borgo” , che per necessità vitale opera di “microchirurgia” culturale in modo talmente forte e profondo da divenire riferimento a livello mondiale, scavalcando completamente la latitanza dei canali ufficiali che invece dovrebbero promuovere la conoscenza.
Ma il laboratorio tenuto da Boldrini? Omissis. O uno c’era o inutile descrivere l’indescrivibile. Solo una telegrafica ma esaustiva testimonianza di una delle allieve, Martina Del Bianco: "Ah, i pianti su le 'ricordanze' di Leopardi. A dispetto di quanto si possa evincere dal mio stato depressivo, ci sono poche persone capaci di farmi piangere, e Maurizio Boldrini è una di queste. Stasera si è battuto da solo, per talmente tanti motivi inauditi che un post su fb non renderebbe giustizia. Una "gita" senza prezzo in una casa d'eccezione, ospitale, professionale e bellissima come pochi, la Philosofarte di Montegranaro. Grazie di e per tutto, specialmente per averci fatto essere tutti la Nerina ritrovata dopo più di due secoli".
Una mostra dedicata al più grande artista settempedano del Novecento. La Città di San Severino Marche rende omaggio a Remo Scuriatti con un’esposizione che ne ricorderà la sua straordinaria figura di pittore e fotografo in occasione del 120esimo anniversario della nascita.
L’evento, a cura di Alberto Pellegrino, si aprirà il 26 settembre prossimo e proseguirà fino al 28 febbraio 2021. Ben tre le sedi espositive: il palazzo della Ragione Sommaria, che ospiterà la sezione dedicata alla fotografia e alla prima stagione pittorica, la chiesa della Misericordia, che accoglierà le opere sul paesaggio marchigiano e la serie della Galattiche, e la pinacoteca comunale, dove troverà spazio una mostra nella mostra che ricorderà la “cerchia” di artisti che furono molto vicini a Scuriatti.
La progettazione e l’allestimento dell’intero percorso esposito sono stati affidati a Shura Oyarce Yuzzelli.
“Scuriatti è stato un grande maestro che ha sempre mostrato un fortissimo attaccamento con la sua città. Con immensa generosità ha deciso di lasciare al Comune la casa natale e tutto il suo patrimonio artistico, costituito dall’archivio fotografico e da un considerevole numero di opere pittoriche - sottolinea il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che spiega - Sia le opere fotografiche sia la quadreria sono state restaurate e predisposte per questa grande mostra che si propone di restituire alla cittadinanza, in tutto il suo prestigio, l’immagine di un talento che è sempre vissuto in stretto contatto con la comunità e che in vita ha goduto di notevole popolarità.
"Da questo evento - aggiunge il sindaco -, articolato in tre sedi dislocate nel centro storico, ci si augura che possa emergere l’importanza di un personaggio che ha operato tra gli anni Venti e gli anni Sessanta, prima come fotografo estremamente valido nell’arte del ritratto e testimone della vita cittadina, poi come pittore che, in una iniziale fase figurativa, ha trattato tematiche emotivamente 'forti' e che ha in particolare esaltato il paesaggio marchigiano, mentre nell’ultimo periodo della sua esistenza ha realizzato opere informali di grande fascino cromatico e di indiscussa poesia 'visiva', quelle 'Galattiche' che gli hanno permesso di viaggiare con la fantasia nelle infinite distese della volta celeste”.
La mostra è promossa dal Comune di San Severino Marche, ed è seguita in prima persona dall’assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, e dall’ufficio Cultura, con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo della Regione Marche P.F. Beni e attività culturali, del Consiglio Regionale – Assemblea legislativa delle Marche, della Provincia di Macerata, dell’Unione Montana Potenza Esino Musone, dell’Arcidiocesi di Camerino - San Severino Marche, dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, dell’Università degli Studi di Camerino, dell’Università degli Studi di Macerata, della Fondazione Claudi, della Fondazione Salimbeni per le Arti Figurative, del Rotary Club di Tolentino.
Del comitato di studio fanno parte il sindaco Rosa Piemattei, l’assessore Vanna Bianconi, Alberto Pellegrino, Lucio Del Gobbo, Paolo Gobbi, Silvio Gobbi e Giuliana Pascucci.
L’Auditorium di San Nicolò, gioiello di arte settecentesca, riapre i battenti dopo gli interventi di risanamento architettonico. L’ex chiesa ha subito danni nel recente sisma del 2016 e necessitava di provvedimenti. L’Amministrazione comunale di Mogliano, sensibile alla tutela del patrimonio storico artistico si è impegnata per far si che questa struttura fosse risanata e messa a disposizione della collettività per iniziative culturali e sociali. Con l’attuale restauro la struttura è stata oggetto di rafforzamento mediante cuci e scuci delle murature, chiusura di nicchie e inserimento di barre negli strati per consolidare i numerosi distacchi.
Questo monumento, che si trova nel cuore del centro storico e nel cuore dei cittadini, è stato sempre apprezzato dai visitatori che hanno ammirato un perfetto esempio di architettura barocca. Venne costruito dalla Confraternita di San Nicolò nel 1748 e impreziosito da decorazioni in stucco e scagliola. Vi si conservano dipinti pregevoli come l’Ultima cena di Alessandro Ricci e una Madonna di Giuseppe Ghezzi.
La chiesa entrò a far parte dei beni del Comune negli anni ’70 del Novecento e, una volta recuperata, divenne Auditorium, inaugurato il 14 ottobre 1989.
Grazie all’art bonus della Fondazione Carima è stato possibile dotare l’edificio di un impianto anti-intrusione (allarme e inferriate alle finestre) e di una wifi che consentiranno un utilizzo di questo spazio per esposizioni, concerti, meeting ed altro.
Ogni restauro rivela delle novità storiche, infatti durante i lavori sono state recuperate delle opere di cui non si conosceva l’esistenza fra le quali i frammenti di una statua del Redentore di Fabiano Latini, apprezzato cartapestaio e scagliolista della fine dell’Ottocento, e un coretto ligneo settecentesco dipinto a grottesche, ma le scoperte non finiscono qui.
L’inaugurazione avrà luogo sabato 26 settembre alle ore 17,30 con il taglio del nastro e la relazione storico artistica dell’edificio. In serata alle ore 21,15 concerto barocco dell’Accademia del Leone che eseguirà musiche di Pergolesi e due brani esclusivi di cui uno proveniente dall’archivio storico dei conti Compagnoni Marefoschi.
A Maria Francesca Alfonsi, anconetana, giornalista e scrittrice, autrice, per la redazione di RAI 3 Marche, di servizi e di rubriche che hanno dato voce alla cultura, al sociale, all’ambiente della nostra regione, andrà il riconoscimento “La Fornarina 2020”, assegnato ogni anno ad una rappresentante del mondo femminile che, nell’attività professionale o nel volontariato, si sia distinta per profilo morale, dedizione alla crescita civile ed empatia per i più deboli.
La cerimonia di assegnazione del riconoscimento Fornarina 2020, giunto alla sua XXIII edizione, si svolgerà a San Ginesio, presso l’Auditorium Sant’Agostino, Sabato 26 settembre alle ore 10,30.
Come da tradizione il riconoscimento è conferito dalla Confraternita dei Sacconi di San Tommaso in stretta collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Gentiliani. Queste due realtà associative di San Ginesio sono entrambe legate alla memoria del grande giurista e intellettuale umanista, Alberico Gentili (San Ginesio 1552 – Londra 1608), padre fondatore del diritto internazionale moderno.
Nato da una illustre famiglia sanginesina di uomini d’arme, medici e giuristi, Alberico, come il resto dei suoi parenti e antenati, apparteneva a questa confraternita, allora dei Flagellanti o Battuti, che, fondata con atto redatto presso il Capitolo Vaticano nel 1338, vive e opera ancora nel suo complesso originario.
Alla storia dei quasi settecento anni di vita e al fondo documentario della Confraternita il Centro Studi ha dedicato due volumi dei suoi “Quaderni del CISG”, dai quali risulta come alle altre opere pietose dei confratelli, quali l’assistenza sociale ai derelitti, l’assistenza legale agli analfabeti, le azioni di pietà per i carcerati ed i morti , si affiancasse il patronato su quelle donne pie che avevano deciso di dedicarsi alla preghiera e alle buone azioni, restando nel mondo, senza sottoporsi alla monacazione .
Tale singolare vocazione alla comprensione di un genere allora senza diritti, unita alla leggenda locale della virtuosa piccola fornaia, che salva la comunità dall’assalto proditorio notturno del nemico, risvegliando la cittadina immersa nel sonno, e dandole così l’opportunità di difendere la propria libertà comunale, ha suggerito e dato il nome alla trasformazione in chiave moderna di un’attenzione sempre viva all’altra metà del cielo, che oggi esprime diversamente il proprio ruolo sociale.
La manifestazione, patrocinata dal Comune di San Ginesio, con un palmarès di assoluta caratura, sarà l’occasione per ringraziare un volto noto e una voce inconfondibile del nostro giornalismo televisivo, capace di raccontare al meglio, con partecipazione e intelligenza, i drammi ma anche le grandi eccellenze del nostro territorio.
La sala spettacolo del Politeama torna ad animarsi dopo il triste periodo del lockdown, per offrire ancora cultura e divertimento, attraverso concerti e spettacoli di grande qualità, che possano risollevare l’entusiasmo tornando ad applaudire, dal vivo, tanti artisti di valore.
Quest’anno, in considerazione delle attuali norme per il contrasto del contagio da Covid-19, il Politeama programmerà la stagione in 3 periodi di 3 mesi circa ciascuno. Il primo periodo, da fine settembre ai primi di gennaio, vedrà sul palco 13 spettacoli diversi, tutti rappresentati rispettando fedelmente le norme previste dalla legge per preservare la salute degli spettatori e degli artisti.
Il claim della stagione “Applausi sicuri!” vuole evidenziare infatti, oltre alla qualità delle proposte artistiche, anche la sicurezza nel frequentare la platea del Politeama. La sala spettacolo, pensata per la comodità dello spettatore, ha uno spazio tra le file di oltre un metro e le poltrone molto larghe consentono il distanziamento necessario alla sicurezza, senza la perdita di troppi posti. Sanificazioni regolari di tutti gli spazi, misurazione della temperatura e disinfezione delle mani all’ingresso, entrate e uscite del pubblico controllate dal personale di sala e altre misure, renderanno il Politeama più sicuro e accogliente di sempre.
La nuova stagione di spettacoli vuole ridare entusiasmo e voglia di “uscire di casa” sempre più spesso, di ritrovarsi per condividere emozioni.
La stagione 2020-2021 sarà ancora organizzata con la collaborazione dell’Associazione Tolentino Jazz per i concerti Jazz e della Maestra Cinzia Pennesi per il Master Piano Festival Più; il “Più” aggiunto quest’anno al titolo della rassegna, rappresenta la novità che vedrà affiancati a diversi concerti pianistici altri strumenti musicali come gli archi.
Un’altra novità sarà rappresentata dal sostegno della Regione Marche per alcuni spettacoli, che permetterà al Politeama di presentare diversi eventi ad ingresso gratuito o con biglietto di soli 5 euro. La prima parte di stagione inizia il 25 settembre con un concerto jazz gratuito e proseguirà fino al 2 gennaio 2021 con concerti jazz, di musica classica e spettacoli teatrali. Tutti gli spettacoli sono acquistabili anche con la Friend Card la carta prepagata che consente l’acquisto a prezzo scontato, permettendo di comporre così il proprio “abbonamento libero” per sé e per un accompagnatore, a tutta la stagione.
I concerti Jazz vedranno sul palco famosi musicisti italiani con proposte internazionali di grande rilievo: da Fabrizio Bosso e Javier Girotto a Francesco Cafiso, Vincenzo Cipriani e Marco Pacassoni, tutti in quartetto, quintetto o sestetto.
Il Master Piano Festival Più presenterà una grande pianista italiana come Marcella Crudeli, l’ensemble di archi e pianoforte L’Eclaire con un concerto di musiche da film da Morricone a Piovani e due serate con le sinfonie di Beethoven trascritte per pianoforte e violino. Tutti questi concerti sono presentati nell’ambito del progetto Marche InVita e saranno ad ingresso gratuito per chi possiede la Friend Card e con biglietto di soli 5 euro per tutti gli altri. Il Teatro tra storie, canzoni e sorrisi è il titolo che abbiamo voluto dare agli appuntamenti teatrali che spazieranno dall’umorismo dello show di Dario Cassini e dello spettacolo di Roberto Ciufoli, Max Paiella e Simone Colombari, al teatro canzone di Clara Galante con uno spettacolo sulle canzoni e la vita di Totò.
La rassegna proseguirà da gennaio con altri appuntamenti e il progetto è sostenuto dalla Regione Marche Assessorato Beni e Attività Culturali.
Chiuderanno la prima parte di stagione, a dicembre e gennaio, 2 spettacoli gratuiti del progetto Marche InVita: il Trio GoInBa con il concerto di musica sudamericana accompagnata dai tangheri di Pasion Tango e il revival del celebratissimo Avanspettacolo di “Ma cos’è questa crisi?”
Per tutti gli spettacoli è necessaria la prenotazione e saranno tenuti nel rispetto delle normative per il contrasto della pandemia da Covid-19. Il Politeama continua a vivere ogni giorno, con i corsi del Centro Teatrale Sangallo, della Scuola DanzaMi, dell’Unitre e con l’apporto e la presenza di tante altre associazioni; uno spazio aperto a tutti e per tutti. Il Politeama è il moderno centro per l’arte e lo spettacolo voluto dalla Fondazione Franco Moschini proprio per far sì che tutti possano vivere ogni giorno cultura, arti e intrattenimento. Il Politeama è sempre più parte integrante del territorio per le collaborazioni avviate con molte realtà locali e, prima di tutto, con il Comune di Tolentino che ha patrocinato l’intera programmazione.
Il Sindaco della città di Tolentino Giuseppe Pezzanesi durante la conferenza stampa ha affermato: “Veramente tante e belle le cose che verranno fatte al Politeama in questa prima parte di stagione: grazie alla Fondazione Franco Moschini che ci mette il cuore. Un forte segnale di ripartenza e reazione a quello che abbiamo passato con il Covid”.
Il Presidente Franco Moschini durante la conferenza stampa ha affermato: “Abbiamo ancora molti progetti da realizzare per la nostra città. La Fondazione che presiedo resta a disposizione del territorio per arricchire il tessuto culturale con uno sguardo alle giovani generazioni. Vi aspettiamo agli spettacoli che sono soprattutto vostri!”.
Il Maestro Cinzia Pennesi parlando del Master Piano Festival Più: “La musica e la cultura non fanno assembramento ma aggregazione”.
Dopo oltre sessant’anni di assenza l’opera raffigurante “Santa Lucia” sarà finalmente restituita alla sua comunità. Il 20 settembre 2020 alle ore 18.00 , il Tenente Colonnello Carmelo Grasso, Comandante del Nucleo TPC di Ancona, e il Tenente Colonnello Maurizio Biancucci, Comandante della Compagnia Carabinieri di Ascoli Piceno, affideranno l’olio su tela (cm 90x65) a Don Umberto Puglia nella Chiesa dei Santi Cosma e Damiano di Venarotta (AP).
L’opera, databile intorno al 1833, venne rubata tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta nella Chiesa Santissima Annunziata di Cepparano (frazione di Venarotta, oggi inagibile a causa del terremoto del 2016), ma nessuno ne denunciò la scomparsa. Le ricerche negli archivi parrocchiali, le testimonianze dei fedeli e la divulgazione della foto dell’opera sui giornali e le televisioni , hanno permesso ai Carabinieri di ricostruire il percorso di “Santa Lucia”, ritrovata in un’abitazione privata in provincia di Fermo dai Carabinieri del Nucleo TPC di Ancora e delle Stazioni di Monterubbiano (FM) e Venarotta (AP). I “tagli” effettuati sui lati della tela mostrano in modo evidente l’asportazione dalla cornice originaria. Nell’archivio della Confraternita Del sacramento di Venarotta è stato trovato un documento del 1833 ove veniva dato incarico ad un pittore di Ascoli Piceno tale “Rinaldo” per l’esecuzione del dipinto di Santa Lucia per una spesa di due scudi. Inoltre nella chiesa è presente un antico affresco raffigurante Santa Lucia e non è da escludere che il dipinto fu commissionato per preservare la memoria di quell’affresco che si stava deteriorando. Inoltre delle allora ragazze e oggi signore ottantenni ricordavano perfettamente quel quadro posto in corrispondenza delle scale che portavano alla cripta, in quanto la madre che aveva una sorella non vedente pregava quell’immagine della martire siracusana.
Valido aiuto alle indagini è stato fornito dalla consultazione della pubblicazione “Linee guida per la tutela dei beni culturali ecclesiastici”, realizzata nel 2014 nell’ambito della collaborazione tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, l’Arma dei Carabinieri e la Conferenza Episcopale Italiana, che concilia le esigenze di protezione dei beni ecclesiastici, colpiti spesso da azioni criminose, e quelle devozionali.
Secondo le disposizioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Fermo, l’opera sarà restaurata e custodita nella chiesa parrocchiale di Venarotta in attesa di tornare al suo luogo di origine, la Chiesa della Santissima Annunziata.
Mototerapia, una vera e sana "cura del sorriso" per aiutare i meno fortunati a ritrovare un pò di allegria. E’ stata questa una delle più brillanti novità della quarta edizione dell’International Motor Days che si è subito concretizzata davanti agli occhi di autorità e tanti curiosi subito dopo il taglio del nastro di questa mattina.
Stuntman e campioni di motocross freestyle appena entrati nell’arena si sono subito cimentati in salti acrobatici in sella a quad e due ruote vari, arrampicandosi verso il cielo ad altezze vertiginose e compiendo evoluzioni impressionanti.
Scaldate le ruote, hanno successivamente fatto squadra con i piccoli e grandi “novelli” piloti dell’ANMIC e di altre associazioni che si sono lasciati trasportare da colori delle tute e dal rombo dei motori lungo l’asfalto dell’IMD.
Non sono mancate le richieste di “bis” e le risate; così la mototerapia sotto il caldo sole di mezzogiorno di Civitanova Marche, è riuscita ad avvicinare due mondi apparentemente lontani come la disabilità e i motori.
Presenti all’avente anche i vertici dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili tra i quali la presidente provinciale Anna Menghi: “Abbiamo l'occasione di dimostrare che la disabilità è veramente un opportunità e un valore – ha dichiarato spiegando il ruolo di ANMIC all’interno dell'International Moto Days– i limiti possono essere superati e per questo vogliamo che i diritti dei disabili vengano realmente concretizzati soprattutto a livello regionale”.
“La mototerapia sarà un qualcosa molto divertente e tramite ciò vogliamo far capire che i disabili hanno una grande voglia di divertirsi – ha affermato – questa attività è una delle principali novità dell’ IMD ma è anche un messaggio forte verso chi vuole avvicinarsi in maniera diversa verso il mondo dei motori – la Menghi ha concluso- le persone disabili in Italia hanno dovuto veramente superare tante difficoltà e questo evento ci dà la possibilità di dimostrare che, nonostante le difficoltà, siamo capaci di dare un esempio positivo, in un momento in cui non possiamo permetterci di mollare”.
Non è mancato all’importante iniziativa il presidente nazionale dell’ANMIC Nazaro Pagano che , nel ringraziare Anna Menghi per il gradito invito, ha poi esposto il suo punto di vista sulla mototerapia: : “Mi auguro che questa iniziativa possa essere la prima di tante altre giornate – ha esordito - un evento che possa mettere in evidenza le capacità delle persone diversamente abili di potersi inserire pienamente nel circuito sociale della nostra nazione, a prescindere dalla disabilità specifica”.
Nell’ambito delle attività di promozione del nuovo corso di laurea in “Ambiente e Gestione delle Risorse naturali”, venerdì 18 settembre alle ore 17.00 presso l’Orto Botanico di Camerino e sabato 19 settembre alle ore 18.00 presso il Centro sociale C.R.I. di Muccia verrà presentato il libro “La Botanica della Birra” pubblicato da Slow Food Editore. L’autore, Prof. Giuseppe Caruso, da anni si dedica alla Botanica Applicata attraverso la pubblicazione di numerosi volumi divulgativi. Patrocineranno le due giornate i Comuni di Camerino e Muccia.
Il corso di laurea in “Ambiente e Gestione sostenibile delle Risorse Naturali” è strutturato in due curricula. Il primo, Gestione e Valorizzazione delle Risorse Naturali, ha come obiettivo quello di fornire allo studente le conoscenze di base finalizzate alla gestione sostenibile degli ecosistemi e della biodiversità. Il secondo, Sostenibilità Ambientale delle Produzioni e Green Economy, ha invece l’obiettivo di formare una figura professionale in grado di affrontare le nuove sfide ambientali e cogliere le opportunità di lavoro della “svolta green” basata sui principi dell’economia circolare, sulla sostenibilità delle produzioni e la qualità degli ambienti rurali ed urbani.
Le produzioni agricole, la loro trasformazione in prodotti alimentari e la loro sostenibilità ecologica saranno quindi uno dei temi centrali che il corso di laurea in “Ambiente e Gestione delle Risorse naturali” affronterà e tratterà dal punto di vista didattico mediante esami specifici e la programmazione di eventi speciali. In tale ottica la presentazione del libro “La botanica della Birra” rappresenta un primo appuntamento su questi temi per studenti, ragazzi che vogliono avere notizie più specifiche sul percorso di studio e per quanti, professionisti o semplici interessati, hanno a cuore i temi dello sviluppo sostenibile in campo agricolo ed ambientale.
Il libro, grazie ad una scrittura scorrevole e divertente, arricchita da una vasta iconografia botanica, attraverso un approccio eminentemente applicativo avvicina il lettore alla conoscenza delle circa 500 specie vegetali impiegate nei birrifici. Nel fare il punto sulla sorprendente varietà di piante impiegate nella variegata produzione di birre in tutto il mondo, l’Autore offre infiniti spunti per sperimentare vecchie e nuove combinazioni di piante, e perfino realizzare prodotti birrai inediti da destinare al mercato. Ad impreziosire gli eventi il birrificio artigianale MilleCento di Fabriano presenterà le sue produzioni offrendo anche un assaggio dei prodotti a testimonianza della sua filosofia e strategia di produzione.
Tra gli organizzatori degli eventi va infine ricordato il Caffe Letterario Leone di Muccia, distributore locale del libro e che sarà presente con un suo stand ad entrambe gli appuntamenti.
La prenotazione agli eventi è obbligatoria e va effettuata via email specificando in oggetto il titolo dell’evento. Per la presentazione del 18 settembre all’Orto Botanico di Camerino inviare la richiesta a riccardo.pennesi@unicam.it (i posti a disposizione saranno 30 e verrà data priorità ai ragazzi interessati all’iscrizione al corso di Laurea). Per quanto riguarda invece l’evento di Muccia la prenotazione va a info@comune.muccia.mc.it (anche in questo caso i posti a disposizione sono 30).
Il Sindaco Fabrizio Ciarapica e l’Assessore ai Lavori pubblici, Ermanno Carassai si sono incontrati con i tecnici responsabili del condominio del Palazzo Ducale della Città Alta di Civitanova situato nella piazza principale, l’ingegner Vincenzo Saraceni e il geologo Marco Caporaletti.
Il sopralluogo è stato effettuato per verificare la possibilità di ottenere finanziamenti pubblici finalizzati a poter eseguire interventi di recupero dell’intero immobile.
Da parte dell’Amministrazione comunale c’era già stato interessamento e si erano svolti incontri con il precedente Sovraintendente ai Beni e alle attività culturali delle Marche per verificare la possibilità di eseguire interventi sostitutivi con sovvenzioni statali. Ultimamente, a seguito dell’incontro con i funzionari della Sovraintendenz, che nel frattempo ha cambiato vertice, si è definito di richiedere ancora un incontro per valutare l’eventualità dell’intervento pubblico.
Con il sopralluogo all’immobile di oggi si è appurato lo stato di totale deterioramento e abbandono, da qui la necessità di intervenire con soluzioni urgenti a garantire la stabilità e il decoro del centro storico della Città Alta. In questa occasione sono state ipotizzate alcune soluzioni per ottenere un coinvolgimento da parte dell’Ufficio Speciale Ricostruzione Marche, uffici con i quali i funzionari dell’Ufficio tecnico del Comune hanno avuto già contatti telefonici ed epistolari per un loro interessamento.
Da parte dei tecnici delegati dal condominio, Saraceni e Caporaletti, è stato evidenziato che saranno messe in essere tutte le azioni possibili per ottenere i finanziamenti, inoltre hanno fatto notare alle autorità intervenute al sopralluogo, la mancanza dei collegamenti di alcune murature esterne rispetto a quelle interne, e gli evidenti distacchi degli orizzontamenti portanti dei solai di piano dalla muratura perimetrale e la precaria situazione statica aggravata anche dal recente evento sismico.
L’Amministrazione comunale ha, da parte sua, ha già attuato gli interventi di messa in sicurezza della porzione di tetto crollato in via Annibal Caro, delle mantovane presenti nelle impalcature e dei teli posti a contenere eventuali cadute di materiali sulla pubblica via. Un ulteriore intervento sostitutivo non è ipotizzabile vista l’entità degli importi economici necessari per un primo intervento, purtroppo anche da parte dei proprietari delle unità immobiliari, si è venuta a creare una situazione economica alquanto precaria e l’impossibilità di ulteriori risoluzioni.
Vista l’attuale situazione da parte del Sindaco Ciarapica è stata data la massima disponibilità a concordare degli interventi congiunti al fine di raggiungere il risultato che certamente risolverebbe un problema annoso, ma soprattutto restituirebbe dignità non solo al palazzo che ha un notevole pregio architettonico e artistico, ma anche a tutta Piazza della Libertà.
Il sindaco Ciarapica: "auspico una celere risoluzione e da parte dell’Amministrazione c’è massima disponibilità a concordare interventi congiunti con i tecnici delegati di Palazzo Ducale per raggiungere, quanto prima, a un risultato che restituisca dignità all’immobile storico ma soprattutto alla piazza principale".
Dopo il grande apprezzamento riscosso dalla mostra sulla Grande Guerra dello scorso anno, il Centro Studi “Carlo Balelli” fa ritorno all’Abbadia di Fiastra con un nuovo allestimento intitolato Carlo Balelli e il lavoro nel primo Novecento. Oggi pomeriggio infatti, in versione più contenuta a causa delle norme anti Covid, ha avuto luogo il taglio del nastro della rassegna, che aprirà ufficialmente al pubblico a partire da domani. Partner dell’iniziativa la Fondazione Carima, la Regione Marche, la Fondazione Giustiniani Bandini e Meridiana Experience. Si tratta di un progetto che l’associazione aveva a cuore da anni e che finalmente prende forma nella splendida cornice dell’ex Ospizio dei Pellegrini.
Le 150 fotografie esposte – provenienti dagli archivi delle Biblioteche Statale e Comunale di Macerata e dalla collezione privata della famiglia Balelli – delineano il mondo del lavoro nelle sue molteplici sfaccettature e raccontano il territorio maceratese dell’epoca, rappresentativo di una condizione economica ancora fortemente legata all’agricoltura comune a gran parte del Centro Italia, dove lo sviluppo arriva con lentezza e sporadici sono i segnali di industrializzazione. Non mancano tuttavia i segni di quella modernità che sta sempre più velocemente prendendo il sopravvento, mutando definitivamente la società.
Gli scatti fotografici di Carlo Balelli – ha affermato la Presidente della Fondazione Carima Rosaria Del Balzo Ruiti – pur immortalando posti e situazioni peculiari della nostra terra, ci restituiscono magistralmente temi universali quali il rapporto tra l’uomo e la macchina, tra paesaggio e fabbrica, tra miseria ed emancipazione, mettendo in luce gli aspetti economici, storici e sociali che sono alla base delle grandi trasformazioni dell’inizio del XX secolo.
Il risultato è un affascinante percorso espositivo che spazia dal mondo dell’agricoltura nel momento della sua trasformazione tecnologica, alle botteghe artigiane e alle fabbriche, nuovi luoghi di lavoro collettivo. Suggestive immagini raccontano il definitivo passaggio da una civiltà rurale ad una società moderna in cui si affermano le esigenze della cultura e del benessere, con il radicamento di attività termali e di strutture alberghiere legate al turismo.
Emanuela Balelli, Presidente del Centro Studi intitolato al padre, ha spiegato che: Con il linguaggio della fotografia, con il suo obiettivo, Carlo Balelli ha scritto una storia per immagini, che non è soltanto oggetto estetico ma luogo della memoria e traccia per ricostruire il passato. Con professionalità e profonda sensibilità, descrive la situazione economica e lavorativa dei campi e delle fabbriche del primo Novecento in una documentazione storica di grande rilievo, testimonianza dell’evoluzione sociale e culturale che ha interessato il nostro territorio.
La mostra, ad ingresso gratuito, sarà aperta fino al 12 gennaio 2021.
Orari settembre: dal lunedì al venerdì 15.00-18.00, sabato e domenica 10.00-13.00 /15.00-18.00
Orari ottobre/gennaio:
sabato e domenica 10.00-13.00 /15.00-18.00
aperture straordinarie durante le festività di fine anno
Nell’estate post lockdown Recanati è stata letteralmente invasa dai turisti, premiata la Giunta Bravi che in tempi utili dall’apertura del lockdown è riuscita a promuovere la città di Recanati con iniziative mirate e dedicate ad un target in cerca di cultura relax e bellezza paesaggistica.
Un’ampia programmazione di eventi ha richiamato sulla città di Recanati, tra le poche che ha avuto il coraggio di offrire un così ricco carnet di spettacoli rispettando le complesse regole Covid-19, tanti turisti oltreché grandi nomi del mondo dello spettacolo, giornalisti, in breve opinion leader, che dopo aver ammirato le bellezze della città ne sono diventati affezionati “ambasciatori”.
Grazie all'unione degli intenti di tutti i principali protagonisti culturali, Casa Leopardi, Il Centro Studi Leopardiani, il Fai, Sistema Museo, le Associazioni culturali e l’Associazione operatori turistici, Recanati è stata presa d’assalto dai numerosi visitatori superando ogni aspettativa in questa difficile estate segnata dal coronavirus.
“Siamo molto soddisfatti ma anche increduli davanti all'invasione di turisti che abbiamo avuto quest'estate e che sta continuando anche in questi giorni di settembre.- ha dichiarato Rita Soccio Assessora alle Culture - Il trend di crescita della stagione è stato sicuramente aiutato dal turismo di prossimità dettato dal Covid-19, ma anche dal lavoro costante e continuo di promozione fatto per la nostra città partecipando attivamente a progetti e tavoli regionali e nazionali. Oltre ai numeri in costante crescita l'altro obiettivo raggiunto è quello di essere riusciti a trattenere i turisti per più giorni, dato testimoniato anche dell'Associazione operatori turistici recanatese. Anche il portale MyRecanati possiamo dire che è stata una scommessa vinta con numeri importanti di visualizzazione e prenotazioni. Molto è stato fatto ma ancora tanto è da fare ma sono sicura che se lavoriamo tutti insieme cittadini, enti culturali pubblici e privati e associazioni potremmo fare della nostra Recanati un principale riferimento culturale regionale.”
A conferma di ciò i grandi numeri di visualizzazioni del nuovo portale Myrecanati che per la prima volta nella storia della città ha messo in rete tutti gli operatori turistici e promosso in maniera integrale ed esperienziale le numerose ricchezze culturali paesaggistiche e agroalimentari del territorio. Oltre 10 mila persone hanno visitato il portale Myrecanati tra il 25 luglio e il 18 agosto di cui il 75,6 % da smartphone e il resto da computer e tablet .
Un dato importante che conferma la fruibilità di una piattaforma in grado di offrire un’accoglienza sempre più efficace a portata di un semplice click e una semplificazione di tutte le prenotazioni in un momento così complesso e sempre più necessario per il futuro.
Per non parlare delle numerose trasmissioni televisive che hanno scelto Recanati come meta culturale preferita dagli italiani che visitano le Marche, ultima tra tutte Linea Verde la nota trasmissione televisiva di Rai 1 che ha realizzato numerosi servizi nella città qualche giorno fa, dal nuovo importante itinerario di Casa Leopardi “Ove abitai fanciullo” ai meravigliosi dipinti del Lotto di Villa Colloredo Mels e tra le eccellenze dell’artigianato: gli organetti di Castagnari e le opere dell’amanuense Malleus.
La puntata di Recanati della seguitissima trasmissione di Linea Verde che fa conoscere le bellezze culturali e paesaggistiche italiane ad un media di oltre due milioni di telespettatori, sarà la prima del nuovo palinsesto autunnale di Rai 1 sotto la direzione dal capostruttura Rai Angelo Mellone con la supervisione autori di Camillo Scoyni e la regia di Emilia Mastroianni e andrà in onda il prossimo 20 settembre alle 12,30 su Rai 1.
Da oggi, giovedì 10 settembre, un importante tassello va ad arricchire e valorizzare i percorsi e i punti di interesse turistici di Macerata e va ad aggiungersi alla preziosa rete museale che la città offre con i Musei civici di Palazzo Buonaccorsi che ospitano il Museo della Carrozza, la sala dell’Eneide e quelle dedicate all’arte antica e moderna, lo Sferisterio, la torre dell’orologio, la Biblioteca Mozzi Borgetti, Palazzo Ricci, l’Ecomuseo di Villa Ficana e l’area archeologica di Helvia Recina.
Si tratta dell’Itinerario ricciano – Specola dei Mondi d’Oriente, un percorso, inaugurato questa mattina con lo scoprimento della targa affissa sulla facciata della casa natale di Padre Matteo Ricci in vicolo Ferrari, che si snoda nel centro storico di Macerata per raccontare la città al tempo del gesuita consentendo al visitatore un viaggio nel tempo in 26 tappe che si conclude nel sito dedicato a Padre Matteo Ricci e agli orientalisti marchigiani Giuseppe Tucci, Cassiano Beligatti, Antelmo Severini, Giacomo Leopardi e Tedorico Pedrini ospitato nella Specola della Biblioteca Mozzi Borgetti, luogo originariamente utilizzato come chiostro al chiuso dai Gesuiti.
L’itinerario ricciano, fruibile anche grazie ad una webapp scaricabile attraverso QR code che consente l’ascolto delle tracce audio in italiano e in inglese di cui la prima è un video introduttivo sulla figura di Padre Matteo Ricci, parte da piazza della Libertà e prosegue toccando i principali punti di interesse turistico-culturali della città, dove sono installati una serie di pannelli descrittivi utile a raccontare il contesto religioso, politico amministrativo ed economico-commerciale della Macerata al tempo di Ricci, la sua vita, la sua formazione, gli studi e il viaggio.
Dal cuore della città il tragitto tocca poi il Palazzo dei Priori, la chiesa della Misericordia, il Duomo, Porta Mercato, il Palazzo del Podestà, la chiesa di Santa Maria della Porta, la Loggia dei Mercanti, Casa Ricci Lazzarini Pompei, Palazzo De Vico, Casa Ulissi, il Palazzo dei Diamanti, Palazzo Pelicani Silvestri, Palazzo Rotelli, Palazzo Mozzi Consalvi, vicolo Cosalvi, Palazzo Costa, Palazzo Ciccolini, Palazzo Floriani, Palazzo Ricci, infine piazza Vittorio Veneto.
All’interno della Biblioteca Mozzi Borgetti, edificio che ha ospitato l’antico collegio dei Gesuiti, il percorso riepiloga le fasi salienti della straordinaria avventura di Matteo Ricci e la prolunga fino al ‘900 narrando i percorsi degli orientalisti. Partendo dal piano terra una serie di pannelli, installazioni, strumenti multimediali e materiali documentari fornisce il necessario supporto alla suggestiva e coinvolgente rappresentazione.
Dal piano terra, dove si trova la riproduzione di un “orologio ricciano” - orologio meccanico in ferro forgiato a mano dal Maestro Alberto Gorla su proposta del professor Filippo Mignini, per la mostra “Padre Matteo Ricci. L’Europa alla corte dei Ming” che si tenne a Macerata nel 2003, esposto poi nelle successive edizioni di Roma e Berlino, mentre nel 2010 compariva all’ingresso del Padiglione Italia all’Expò I Shanghai e nel 2011 scandiva le ore nella mostra allestita nel Parlamento europeo a Strasburgo - si sale nella biblioteca antica, luogo degli studi dove il visitatore può conoscere i momenti salienti della prima formazione umanistica e scientifica di Ricci, fino alla Specola, luogo di estrema suggestione, dove tra supporti allestitivi e visione di mondi lontani proprio secondo un orientamento ovest-est, può ripercorrere i singolari rapporti che hanno legato Macerata e le Marche all’Oriente.
Oggi, in occasione della giornata inaugurale dell’itinerario ricciano, dalle 15 la Specola verrà aperta al pubblico mentre alle 18, in piazza Vittorio Veneto, si terrà sarà la lectio del professor Filippo Mignini.
A partire da domani, venerdì 11 settembre, e fino a domenica 13, apertura straordinaria dalle 10 alle 17 con ingresso gratuito. I posti, nel rispetto delle norme anticovid, sono limitati.
Dal 14 settembre nei giorni feriali dal lunedì al venerdì l’apertura sarà dalle 10 alle 17, il sabato dalle 9 alle 13 sempre con ingresso gratuito mentre nei giorni festivi sono previste solo visite guidate su prenotazione: info@maceratamusei.it , telefono 0733 060279.
Una grande ripartenza, quella dell’Associazione Equilibri, che venerdì scorso, 4 settembre, dopo i lunghissimi mesi di isolamento, a causa dell’emergenza sanitaria, ha voluto riproporre la tanto attesa edizione di “Racconti sotto le stelle”, il consueto evento estivo, patrocinato dall’Amministrazione Comunale, rivolto a bambini e famiglie. L’iniziativa avrebbe dovuto svolgersi lo scorso luglio, nella spettacolare location del Parco della Villa Fermani di Corridonia e con essa, tradizionalmente, si sarebbero concluse le attività associative prima delle vacanze; un appuntamento dunque importantissimo, al quale però non si voluto rinunciare.
La serata di quest’anno, arrivata ormai all’ottava edizione, così tenacemente voluta, ha voluto dare un forte segnale, nella convinzione che dare attenzione ai piccoli e alle loro esigenze, al loro bisogno di ritrovarsi insieme, seppur distanti, per nutrirsi di storie e racconti che stimolano la mente, equivalesse a prendersi cura di un’intera comunità, già duramente provata dall’epidemia.
Tanto impegno e tanto entusiasmo sono stati ampiamente ripagati: tantissimi bimbi accompagnati da nonni e genitori, complici la tiepida aria settembrina ed un fantastico cielo stellato, si sono accoccolati sui morbidi cuscini disposti sul prato, per ascoltare, rapiti, le letture animate proposte per l’occasione dalle volontarie e dai collaboratori dell’Associazione.
Dopo i saluti del Sindaco e della Presidente dell’Associazione, Floriana Seri, la serata ha avuto inizio con la lettura a più voci della storia, “Il ladro di stelle”. Ma l’attenzione dei più piccoli si è accesa durante la rappresentazione scenica, dal titolo: “Lo strano caso della melanzana assassinata”, divertente racconto scritto e diretto dall’attrice Lucia De Luca, ed interpretato da un affiatato gruppo composto dagli attori de “La Strana Compagnia“, dalle volontarie dell’Associazione EquiLibri e 10 scatenatissimi bambini. Un intricato e divertentissimo “giallo” sulla misteriosa morte, per fortuna apparente, di un certo signor Melanzana, antipatico inquilino di uno strampalatissimo condominio, abitato da coloratissimi e fantomatici personaggi dell’orto.
Puro divertimento e tanta allegria dunque per adulti e bambini in questa serata nella quale, pur nel rispetto di tutte le norme sanitarie, si è voluto dare un grande segnale di ottimismo e di speranza, nella certezza che presto si potrà tornare alle consuete attività. Al termine, poi, non è mancato il tempo per qualche lettura a bassa voce con mamma e papà e qualche dolce coccola, negli spazi riservati all’interno del parco.
E prima dei saluti finali, non è mancato l’augurio di rivedersi presto; le attività dell’Associazione per questo nuovo anno stanno per ripartire: nuove avventure e nuove letture per crescere, stanno arrivando.
Intanto giovedì 10 settembre l’Associazione EquiLibri sarà ospite per la replica della serata nei Giardini di Via Gramsci ad Appignano, anch’esso Comune sensibile alla lettura e alla passione per i libri.
È Maria Cristina Bellantuono la vincitrice del X Concorso Lirico Internazionale Anita Cerquetti di Montecosaro. La soprano si è anche aggiudicata il Premio Vocalità Anita Cerquetti, assegnato per la prima volta dalla nascita del concorso, oltre che il Premio per il gradimento del pubblico.
Il secondo posto ha visto un ex aequo a tre, con Claudia Nicole Calabrese, Gloriela Villalobos Torres e Paola Vero, mentre terze sono arrivate, sempre a pari merito, Cecilia Hyunah Son e Roberta Serra.
Infine, il Premio Giovane Promettente è stato assegnato ad Anastasiia Demchenko. Le altre finaliste sono state Ines Epifanio e Marianna Mennitti.
Ieri, domenica 6 settembre, è stata una giornata ricca di emozioni, con il concerto conclusivo del concorso (in programma da venerdì) che si è aperto con l’intitolazione del Teatro delle Logge di Montecosaro ad Anita Cerquetti.
“In occasione di un’edizione così importante, la decima, abbiamo deciso insieme all’amministrazione di fare questa dedica così speciale, che ci riempie di gioia - ha detto il maestro Alfredo Sorichetti, direttore artistico della rassegna - La nostra attività è volta principalmente ai giovani cantanti, e in questi dieci anni molti di loro hanno iniziato la propria carriere da Montecosaro. L’emergenza Covid-19 ci ha portati a spostare il concorso a settembre, ma abbiamo raggiunto comunque 32 iscritti. Sono tanti in un momento così difficile: ciò dimostra quanto ci sia voglia di lavorare al futuro”.
“Il concorso ha saputo mantenere alta la sua qualità e la sua credibilità - le parole del sindaco di Montecosaro Reano Malaisi - e la dedica alla Cerquetti del Teatro delle Logge è naturale e sentita, visto il suo spessore. Lei, che è nata proprio a pochi metri da questo nostro bellissimo palcoscenico. È importante ricordare la figura di Anita Cerquetti, che è considerata, nonostante la breve carriera, una delle artiste più importanti che ci siano state. Ed è giusto promuovere il suo nome”.
Tornando al concorso, Ines Salazar, presidente di giuria, ha spiegato che in questa edizione “abbiamo scelto di premiare diversi ex aequo: la nostra volontà è stata quella di valorizzare il percorso fatto da questi bravissimi giovani. Il livello è molto alto ed è giusto che venga riconosciuto”.
Oltre a delle borse di studio, ai premiati sarà concessa la possibilità di prendere parte a diversi concerti e collaborazioni: come con il Teatro Casinò di Sanremo, l’Autunno Musicale trevigiano, CortinAteatro e Civitanova all’Opera.
La giuria, oltre che alla presidente Salazar e al maestro Sorichetti, è stata composta da Giancarlo De Lorenzo, direttore d’orchestra, direttore artistico Orchestra Sinfonica di Sanremo; Marco Jezzi Bernardi, titolare agenzia BJM Management e dal tenore Gian Luca Pasolini.
La serata finale, in forma di concerto aperta al pubblico, ha seguito con attenzione tutte le norme per il contenimento del Covid-19. È stata magistralmente condotta dall’attrice Valentina Principi, con i finalisti che sono stati accompagnati dai pianisti Andrea Bosso ed Erika Jade Grelli.
Amare l’arte con tutti i sensi e accogliere le disabilità: questi gli obiettivi della mostra di scultura contemporanea che dal 5 settembre all’ 11 ottobre sarà allestita nel parco di Villa Fermani.
La realizzazione del percorso espositivo nasce dall’esigenza di ripercorrere lo storico evento del Premio nazionale ideato nel 1961 per commemorare il terzo cinquantenario della morte di Luigi Lanzi, storico dell’arte e archeologo di origini marchigiane, autore della “Storia pittorica della italia”, direttore degli Uffizi per un periodo e rilevante figura per lo sviluppo del metodo di suddivisione artistica per “scuole”.
Le sculture collocate nella Villa Fermani vogliono richiamare la sezione delle “Sculture all’aperto” dello storico Premio, vinto dall’opera Sintesi di Benetton (Treviso, 1910 – 1996), artista di fama internazionale e allievo di Arturo Marini all’Accademia di Venezia che dichiarava: “Il ferro é un materiale che nasce dalla terra e sale verso il cielo. Ho ideato sculture verticali con il cielo per sfondo superando grandi problemi tecnici”. Tra la fine degli anni Cinquanta fino all’inizio degli anni Settanta, infatti, a partire dal Neo-dadaismo sino all’Arte Programmata, dal Minimalismo all’Arte Processuale e Concettuale, il legame tra scultura e spazio viene a manifestarsi in maniera sempre più evidente rifiutando i canoni tradizionali in cui la scultura era relegata.
Il verbale redatto a chiusura della manifestazione da parte della giuria testimoniava l’importanza dell’evento: “Con vivo compiacimento della nutrita partecipazione e dell’alto livello qualitativo delle opere […] coerentemente rappresentanti le discipline e le posizioni attualmente più valide nel panorama dell’Arte Italiana e rispondenti alle esigenze culturali che l’hanno determinata”.
La mostra, che si inscrive nel panorama legato all’ “Arte Ambientale”, alla “Land Art”ma anche Site-Specific Art e all’ “Arte Povera”, ospita le opere di 12 artisti marchigiani: Giovanni Beato, Silvio Craia, Egidio Del Bianco, Anna Donati, Valfrido Gazzetti, Jhoannes Genemans, Tonino Maurizi, Rocco Natale, Jessica Pelucchini, Sandro Piermarini, Paolo Pompei e Valerio Valeri, che indagano il rapporto tra forma e materia nella concretezza, valorizzando la tradizione locale, la natura e quindi l’arte contemporanea a cielo aperto ed il diretto contatto sensoriale con essa. L’esposizione è dunque occasione per riflettere su un progetto di riqualificazione urbana e cittadina sostenibile tramite l’arte.
L’evento è organizzato con il patrocinio del comune di Corridonia dall’Associazione artistica e culturale “per Angelino Balistreri” presieduta dal sig. Bruno Mariani, dall’Associazione Luigi Lanzi e il Museo Tattile Statale Omero in collaborazione con AMIA, Associazione marchigiana iniziative artistiche con Egidio del Bianco, Giuliana Pascucci e Mario Montalboddi, curatori dell’ allestimento. “L’arte crea uno spazio ambientale, nella stessa misura in cui l’ambiente crea l’arte” diceva Germano Celant nel 1976, come ricorda Pascucci.
L’installazione en plein air sottolinea l’incontro tra il percorso e l’atto della fruizione, resa possibile anche in senso tattile e sonoro. Montalboddi spiega: “Modificare significa dare modo, in un procedimento in cui il nuovo prende sostanza da quello che c’era prima conservandone intimamente tutte le tracce”.
Il curatore continua descrivendo gli elementi che connotano la mostra in questo senso: “Il primo elemento è una griglia visiva realizzata a terra, sul prato, nello spazio racchiuso dall’anello del percorso espositivo che definisce una geometria di relazioni mentali tra le opere esposte percepibile soprattutto dall’alto, a volo di uccello (magari con un drone); il secondo elemento riguarda l’inserimento di una base sonoro-musicale che interagisca con i suoni ed i rumori già presenti e che soprattutto offra nuove opportunità di orientamento nello spazio. Immersi in questa foresta incantata di pensieri, speranze e aspettative ci siamo apprestati a realizzare questo allestimento”.
L’Ufficio Cultura e Turismo della Giunta Ciarapica, ha iniziato già dallo scorso anno, un percorso di promozione turistica del territorio attraverso le nuove tecnologie e in particolare con il ‘Tour Virtuale Immersivo’ guidato e emozionale alle bellezze della Città Alta, in cui le bellezze possono essere viste e apprezzate a 360° con la realtà virtuale e che si colleghi a quanto già realizzato nell’area portuale. Il fruitore sarà coinvolto dalle opportunità del territorio e stimolato a conoscerlo.
Quando si visiona il video, infatti, (attraverso pc, smartphone, tablet o tecnologie immersive più avanzate), si ha la sensazione di immergersi come se si fosse realmente in quel luogo. In più, oltre alle immagini girate, si può seguire visivamente e ascoltare la Guida - una persona fisica Daniela Perroni Guida Turistica Abilitata della Regione Marche - che ti trasporta in quei luoghi. Si è partiti, in questi ultimi video appena pubblicati, dalle immagini girate e descritte dalla Torre dell’Acquedotto per passare al Teatro Annibal Caro, alla Chiesa di San Paolo, alla Chiesa di San Francesco per terminare a via Aurora e visitare il Ghetto e Porta Marina.
Cinque video tour che faranno scoprire le bellezze della nostra Città ma soprattutto permetterà di far conoscere Civitanova Marche anche a quei turisti che, data la particolarità del momento storico a livello mondiale, non potranno visitare fisicamente l’Italia e le nostre belle Marche.
Lo scorso anno l’Ufficio Cultura e Turismo aveva già realizzato e reso disponibile il primo ‘virtual tour’ dedicato all’evento di promozione turistica ‘Gustaporto’. Anche quest’anno è stato realizzato un altro video in mare della Crociera Enogastronomica ‘Gustaporto 2020’ al largo di Civitanova Marche.
I Video Tour guidati virtuali sono stati realizzati nell’ambito di un più ampio progetto di rafforzamento della comunicazione turistica del Comune tramite strumenti di comunicazione e promozione digitale, così da sfruttare l’immenso mercato offerto dal Web.
“Come sempre – ha dichiarato il Sindaco Fabrizio Ciarapica - Civitanova Marche mostra anche in questo progetto di promozione turistica un passo in più rispetto ad altre realtà del territorio, posizionandosi fra le Amministrazioni più innovative tecnologicamente d’Italia”.
I video possono essere visti su:
http://turismo.comune.civitanova.mc.it/eventi-cms/tour-virtuale-immersivo-della-citta/
o il canale youtube:
https://www.youtube.com/channel/UCbq_TcG5h9KHYlZOChc5VaA
I civitanovesi e tutti i curiosi più in generale, da qualsiasi parte del mondo, potranno così apprezzare e conoscere le nostre meraviglie. I video potranno essere visti, goduti e ascoltati.