Prosegue il cammino di Non a Voce Sola che da sempre segue da vicino il mondo femminile in tutte le sue declinazioni. Arrivata alla dodicesima edizione la rassegna continua con ambizione ad essere punto di riferimento e luogo dove promuovere un dialogo, anche trai generi, suscitare interrogativi, e aprire varchi talvolta impossibili. In questa edizione, in occasione dell’anno di Dante, il tema scelto è Donne ch’avete intelletto d’amore, e partendo dal famoso incipit di una delle maggiori opere dantesche moltissimi ospiti proporranno la loro visione in un dialogo costante.
La location scelta per il sesto appuntamento della rassegna è Sarnano, uno dei borghi più belli d’Italia, e sabato 24 luglio alle ore 18,30 in Piazza Perfetti torna Riccardo Iacona che dialogherà sul tema Se questi sono gli uomini.
Al centro del dialogo un fenomeno agghiacciante, quello del femminicidio, una tragedia nazionale che sparge dolore come una vera e propria macchina da guerra. Storie di maltrattamenti e femminicidi che ci riguardano da vicino e che Riccardo Iacona ha raccolto attraversando l’Italia. Un’occasione per ascoltare la voce di chi subisce insieme alle parole degli uomini.
Riccardo Iacona è reporter, autore e conduttore televisivo, e tra i più autorevoli interpreti del giornalismo italiano di inchiesta. Nel 1988 approda in Rai, dove lavora per molti anni a fianco di Michele Santoro in importanti trasmissioni televisive fra cui Samarcanda, Il Rosso e il Nero e Temporeale. Autore e regista di numerosi programmi d’informazione tra cui W l’Italia, nel 2008 realizza il reportage sui conflitti in Kosovo e Afghanistan La guerra infinita, per poi tornare protagonista del palinsesto serale di Raitre con Presa Diretta, di cui è autore e conduttore dal 2009. Dal cambiamento climatico al sistema giustizia, dal mondo della Sanità all’agenda politica del Paese, Riccardo Iacona è autore e regista di reportage che indagano l’Italia nelle sue sfaccettature più diverse e ne restituiscono un quadro nitido e sincero. Per le sue inchieste ha vinto cinque volte il Premio Ilaria Alpi. Tra i libri più recenti ricordiamo Palazzo d’ingiustizia (Marsilio, 2018) e Mai più eroi in corsia (Piemme, 2020).
Non a Voce Sola è sostenuta dalla Regione Marche, dalla Commissione Pari Opportunità della Regione Marche, da alcune prestigiose Università, da numerosi sponsor privati e da un circuito di undici meravigliosi comuni delle cinque province marchigiane.
L’evento è ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria telefonando al numero 338.4162283| 0733.657144| 347.7974639
Si è svolta ieri sera la celebrazione per la consegna dei riconoscimenti per i concorsi per la letteratura e per la poesia, organizzata dalla Unitre di Civitanova Marche e dall’associazione culturale SibbillA in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Civitanova Marche. Viste le incerte condizioni metereologiche, la cerimonia è stata spostata dalla location originaria del “Varco sul Mare” al Teatro Rossini.
Purtroppo si è registrata l’imprevista assenza, dovuta a motivi personali, dell’ospite d’onore Paolo Crepet, il quale ha inviato un video per salutare il pubblico presente in sala.
Prima dell’avvio della cerimonia presentata da Daniela Gurini, sono saliti sul palco il Sindaco Fabrizio Ciarapica e la professoressa Marisa Castagna, Presidente dell’Unitre Civitanova. “Saluto gli amici dell’Unitre e della Sibilla – ha dichiarato Ciarapica - che operando in sinergia hanno dato vita a questa iniziativa di grande spessore culturale che vede riconoscimenti non su uno ma su due concorsi. Questo a dimostrazione che il calendario degli eventi estivi di Civitanova Marche comprende tanti generi, dalla danza all’opera, dalle rappresentazioni teatrali anche dialettali agli spettacoli per bambini, fino ad arrivare alle attrazioni culturali come quelle organizzate dal Prof. Sgarbi con le sue lectio magistralis su Dante Alighieri, come la mostra fotografica di Massimo Listri e quella antologica di Sergio Carlacchiani presenti nella parte alta della città, come la mostra sul tricolore esposta alla palazzina di Lido Cluana, e come l’evento a cui stiamo per assistere”.
“Ringrazio l’Amministrazione Comunale per la collaborazione – ha dichiarato la professoressa Castagna - Riprendiamo il concorso letterario per racconti inediti, arrivato alla terza edizione, per lungo tempo rimasto sospeso a causa della pandemia. Il tema del concorso è “Il Viaggio”. Al concorso letterario si affianca l’esordio del concorso di poesia. Sono stati 57 i partecipanti al concorso letterario, 60 a quello della poesia, i cui lavori sono stati giudicati da due distinte e qualificate giurie chiamate a proclamare i cinque vincitori per ognuna delle due categorie”.
L’attrice e voce narrante Paola Olivieri, accompagnata al violoncello dal maestro Federico Bracalente, ha letto ed interpretato i dieci testi arrivati in finale.
In merito al concorso letterario, è intervenuta la professoressa Maria Grazia Baiocco in rappresentanza della giuria (composta anche dai professori Umberto Piersanti e Giuseppe Rivetti), il cui giudizio ha prodotto la seguente classifica: 1° posto: “La terrazza di Kristos” di Daniela De Prosperis; 2° posto: “La strada del cuore” di Marina Trazi (Casteggio PV, vincitrice del primo premio nella precedente edizione); 3° posto: “Il viaggio di Laura” di Paola Verole Bozzello (Macerata); 1ª menzione: “L’ultimo viaggio” di Mariella Marsiglia (Macerata); 2ª menzione: “Le luci per dormire” di Pasquale di Nocera (Napoli, vive a Morrovalle.
Relativamente al concorso di poesia, è intervenuta la professoressa Laura Alici in rappresentanza della giuria (composta anche dal Prof. Umberto Piersanti e dal Prof. Roberto Marconi). Considerato che per tre poesie era impossibile stabilire posizioni gerarchiche in classifica, è stato stabilito che queste tre poesie si piazzano ex aequo al primo posto: “Neve di primavera” di Nadia Brodoloni (Porto Recanati); “La sciapica sul Chienti” di Antonio Malagrida (Civitanova Marche); “Ma che ne sai tu…” di Silvia Gelosi (Sarnano). 1ª menzione: “Zona gialla al confine di nord est” di Katia Bossi (Gorizia); 2ª menzione: “Dentro la nebbia” di Onorina Lorenzetti (Recanati).
A sorpresa, prima della conclusione della serata, è salito sul palco Sergio Carlacchiani che ha declamato in pubblico i versi di nove poesie.
Tre appuntamenti per riscoprire il proprio passato, grazie al supporto di rappresentanti illustri del panorama storico-culturale italiano. È quanto avverrà nelle giornate del 24/25 luglio e del 28 agosto a Gualdo, nel corso della rassegna "Gualdo nel Passato".
Si parte sabato 24 luglio, alle ore 16:30, con il convegno intitolato "Archeologia, storia, cultura" presso il Teatro provvisorio, in via Alcide De Gasperi. A intervenire saranno l'archeologo Mauro Fiorentini ("I Picei a Gualdo e nelle Marche"), la storica Simonetta Torresi ("L'Alto Medioevo nelle Marche") e l'architetto Enzo Fusari ("L'architettura carolingia nelle Marche"). A moderare l'incontro la dott.ssa Maria Franca Ghiandoni.
Sempre sabato 24 luglio, alle ore 19:00, si terrà il concerto "Santi e Cavalieri - Musica medievale, tradizionale italiana e celtica" presso la Pista del Parco Comunale, dove verranno anche esposte le opere dell'artista Paul Albert Dari dal titolo "I volti della Vergine".
Domenica 25 giugno, invece, ci si troverà tutti in viale Vittorio Veneto dove, dalle 17:00 si susseguiranno le esposizioni del professor Walter Scotucci ("Il primato dello spirito nella terra dei fioretti), del professor Gianluca Bonifazi ("L'alchimia dal Medioevo ad oggi") e di Vittorio Sgarbi ("L'arte medievale nelle Marche").
La rassegna riprenderà, poi, sabato 28 agosto (ore 17:00) con il convegno intitolato "Terre di Brunforte alla scoperta di Castel Gismondo" presso il Teatro provvisorio, in via Alcide De Gasperi. Qui interverranno l'archivista Stefano degli Esposti ("Castel Gismondo e Fermo: le fonti di uno stretto legame"), la dott.ssa Maria Franca Ghiandoni ("Castel Gismondo e Gualdo"), il dottor Vincenzo Martinez ("Eurasia: una santa boemo venerata nel territorio di Castel Gismondo") e don Bruno Trape ("Immagini dal passato").
In tutti gli eventi verranno rispettati i protocolli di sicurezza anti-contagio vigenti. Per informazioni e prenotazioni: 3478788862.
Taglio del nastro e performance artistica ieri sera, alla mostra antologica di Sergio Carlacchiani: "La sublime e bestiale febbre creativa" organizzata dall'Amministrazione comunale, Unitre e Pinacoteca Moretti negli spazi del Sant'Agostino di Civitanova Alta riaperti per l'occasione. L'inaugurazione si è trasformata subito in performance, quando Carlacchiani ha invitato i presenti a sedersi sul cerchio del pavimento della navata principale dell'ex chiesa. Tra gli amici disposti a raggio, anche il sindaco Fabrizio Ciarapica, l'ex assessore Maika Gabellieri, il presidente Unitre Marisa Castagna, il critico Claudio Nalli, Riccardo Minnucci, l'imprenditore e pittore Tonino Maurizi. Presente al vernissage anche il presidente del Consiglio comunale Claudio Morresi.
Esposte in un allestimento curato dall'arch. Marco Pipponzi e dal direttore della Pinacoteca Enrica Bruni, oltre 100 opere tra pitture e sculture realizzate in 50 anni sperimentando ogni tecnica.
"L'esposizione - come ha spiegato Bruni - bolle in pentola da alcuni anni e solo ora ha visto la luce, dopo un faticoso lavoro di scelta delle opere perché è difficile rappresentare tutto quello che Carlacchiani ha creato. Ma questo spazio ha tra le sue vocazione quella del genius loci poiché ha ospitato artisti marchigiani: nel 1997 l'antologica di Ciarrocchi, poi Cartechini Trotti e molti altri".
"Il titolo della mostra - come ha sottolineato il sindaco Ciarapica - la dice lunga sul carattere dell'artista, del quale sono orgoglioso di inaugurare questa mostra che sognava nella sua città. "Carlacchiani - ha proseguito il Sindaco - ha doti artistiche ma sicuramente anche profetiche perché ha anticipato molte tendenze. Felice anche perché con l'occasione riapriamo uno spazio del sant'Agostino e la sagrestia chiuso da due anni causa covid".
Carlacchiani ha poi invitato i presenti a raccogliersi per ascoltare le sue parole: "chiunque coltiva le proprie diversità con coraggio e con l'unico intento di essere se stesso è un vincente - ha detto l'artista - . Sono onorato e felice e ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini per realizzare questo sogno. Le tele attendevano di parlarci, erano opere seppellite che volevano attenzione. Invitando 12 del pubblico a riunirsi in un cerchio, per invocare delizia e felicità, Carlacchiani ha ricordato amici scomparsi e i propri genitori. Ha poi cantato l'Ave Maria in latino prima di lasciare la parola al critico d'arte Claudio Nalli che ha spiegato ai presenti la poetica delle opere, che fa leva proprio sulla dicotomia tra le forze ancestrali del sublime e bestiale.
Era il 2018 quando cento maceratesi hanno aderito al progetto del regista inglese Graham Vick per la messa in scena allo Sferisterio del Flauto Magico di Mozart, coprodotto dal Macerata Opera Festival e dalla Birmingham Opera Company.
Sotto la paziente direzione del regista scomparso ieri all'età di 68 anni quelle cento persone, che fino ad allora non si conoscevano, hanno vissuto non soltanto una grande esperienza teatrale, ma hanno condiviso passioni, sentimenti ed emozioni.
Da quell'estate del 2018 i “100 cittadini” hanno mantenuto un constante contatto con Graham Vick e Ron Howell che, tra l’altro, hanno consentito loro di assistere in anteprima alle opere realizzate in Italia.
Ancora oggi i “100 cittadini”, nuovamente coinvolti dalla direttrice artistica del Macerata Opera Festival, Barbara Minghetti e sapientemente guidati dalla regista Valentina Carrasco, porteranno sul palcoscenico di Aida, che debutterà il prossimo 23 luglio, gli insegnamenti e le emozioni trasmesse da Graham Vick.
E' tutto pronto a Porto Recanati per una delle manifestazioni clou dell'estate: "VediamoCineMarche" giunge al secondo atto e verrà realizzata in collaborazione con Fondazione Marche Cultura - Marche Film Commission e Regione Marche con la regia dell'amministrazione comunale. Saranno tre le serate - evento con una serie di proiezioni cinematografiche con la presenza di ospiti vari all'Arena Beniamino Gigli dal 22 al 24 luglio.
Il focus della prima serata sarà VediamoCineMarche – “IL CINEMA: I LUOGHI E LA SCENA" e sarà l’occasione per parlare del rapporto tra scenografia e narrazione filmica con lo scenografo marchigiano Giancarlo Basili, ideatore e fondatore, insieme al Comune di Montefiore dell'Aso (AP), del Centro di Documentazione Scenografica che porta il suo nome.
La seconda serata "VediamoCineMarche SHORT: genio e genere del cinema marchigiano" sarà invece dedicata alla produzione cineaudiovisiva "corta" realizzata da autori marchigiani o comunque a ridosso di location marchigiane e al genius loci delle Marche che le anima e le caratterizza. Generi di corti tra loro diversi che ricostruiscono come in una sorta di "video caleidoscopio" l'anima del territorio. Il palco sarà animato in quella sera dalle tante voci dei protagonisti, dalle loro esperienze ed aspettative.
Nella serata conclusiva infine “VediamoCineMarche - LET’S MOV(I)E MARCHE - Marche in video la promozione che fa in-vidia a tutti!" si farà sul serio (o quasi) con un’intervista semiseria all'Assessore al Turismo di una immaginaria località marchigiana. Perché, dopo i successi marchigiani della Lonely Planet niente sarà più come prima nelle politiche turistiche e cineturistiche delle Marche. Parola di Pietro Massimo Macchini.
Le proiezioni saranno sostenute e accompagnate da incontri aperti al pubblico (all’aperto, nella suggestiva e centralissima e affascinante location dell’Arena Gigli) con i giovani registi e produttori, interpreti o a diverso titolo coinvolti nella realizzazione di film e corti.
“È stato un anno difficile ma l’avevamo promesso e ogni promessa è debito” è il commento dell’Assessore alla Cultura del Comune di Porto Recanati Angelica Sabbatini "eccoci a voi con la seconda edizione di VediamoCineMarche. Ancora nomi di prestigio, ancora cinema e identità marchigiana, all’insegna della specifica genialità che contraddistingue il nostro territorio. Seguiteci e state con noi, all’Arena Gigli: come sempre con le stelle e sotto le stelle".
A causa del maltempo previsto anche domani, gli organizzatori del premio Unitre e Sibilla hanno deciso di spostare al teatro Rossini di Civitanova Marche l'evento annunciato mercoledì scorso con sede all'arena all'aperto al Varco sul mare del Lido Cluana.
La premiazione in programma domani 18 luglio alle ore 21.15.vedrà ospite Paolo Crepet.
L'ingresso è gratuito con registrazione obbligatoria. Ai fini della partecipazione si consiglia di prenotare inviando una email all'indirizzo: prenotazionicivitanovaestate@eclissieventi.it, oppure telefonando al n. 339.4275942.
È iniziato il Festival nazionale del Giornalismo “art. 21 con il primo incontro “La libertà di stampa: un diritto tutelato dalla costituzione, un dovere deontologico nell’interesse dei lettori”. Coordinato dal giornalista del Tg2 Daniele Rotondo, hanno partecipato Giampiero Mughini, Marco Mazzocchi, Francesco Giorgino, Michele Mirabella Piergiorgio Severini e Franco Elisei. I relatori hanno discusso sulle trasformazioni in atto nel mondo dell'informazione alla luce dell'art.21 della Costituzione e quindi della libertà di espressione del proprio pensiero.
Sabato mattina molto interessante il dibattito su “Donne coraggiose, giornaliste in prima linea” che è stato coordinato dall’inviato del Tg1 Paolo Di Giannantonio e che aveva come protagoniste giornaliste-testimonial sui rischi e sulle difficoltà che una donna in prima linea sul fronte del giornalismo d’inchiesta incontra nella vita professionale. Hanno partecipato Asmae Dachan, Manuela Moreno e Sara Lucaroni.
Sempre sabato 17 luglio, ore 17,30, alla sala Congressi si parlerà di “Covid e informazione”. Dibattito con Michele Mirabella e Attilio Romita.
Alle ore 21.30, alla Sala Congressi, “Premio Giornalistico intitolato a Leo Birzoli”. Sarnanese, già vicepresidente della Rai, il riconoscimento destinato a giornalisti e scrittori che si sono distinti per la loro carriera professionale. Conduce la serata Attilio Romita.
Domenica 18 luglio, ore 11.00, nella Sala del Consiglio Comunale – Municipio, ultimo incontro su “Le parole giuste per raccontare la pandemia” con Leonardo Zellino e Franco Elisei. Al termine verranno consegnati alcuni riconoscimenti ai media marchigiani.
L’incontro sarà preceduto dalla presentazione del libro di Giacinto Pagnani su “Rinaldo da Brunforte il Grande” con scritti inediti su un conteso alleato di Federico II di Svevia, a cura del entro Studi Sarnanesi.
Il Festival nazionale del Giornalismo “art. 21 promosso dal Comune e Terme di Sarnano, con il patrocinio della Regione Marche e dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche e dedicato alla memoria del giornalista marchigiano, già vicepresidente della Rai Leo Birzoli, in programma a Sarnano da venerdì 16 a domenica 18 luglio 2021, con la direzione artistica del giornalista Attilio Romita, storico volto del Tg1 delle 20. Organizzazione a cura della Like Partners di Maurizio Tosoroni
Con il Progetto “Ricina, una città romana nella valle del Potenza” il Comune di Macerata, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, si è posto l’obiettivo di riorganizzare l’allestimento del sito archeologico di Ricina ricucendone le relazioni funzionali e sociali in genere con l’area insediativa di Villa Potenza, così come proposto dal Piano di gestione predisposto per l’area - realizzato nell’ambito del Distretto Culturale Evoluto della Regione Marche - dai due enti in collaborazione con l’Università di Macerata.
Il nuovo allestimento dell’area archeologica è stato inaugurato oggi alla presenza del vice sindaco Francesca D’Alessandro, degli assessori alla Cultura e alla Sicurezza e al Decoro, rispettivamente Katiuscia Cassetta e Paolo Renna, Stefano Finocchi funzionario archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, Sofia Cingolani membro del Comitato tecnico scientifico dell’Istituzione Macerata Cultura, Claudia Sediari rappresentante del gruppo di ricerca di Unimc oltre ad altre autorità civili e militari.
Il progetto realizzato specificatamente da Unimc, che proprio per l’anno accademico 2021/2022 ha potenziato la sua offerta didattica nelle discipline archeologiche e della storia antica con l’avvio di una Laurea magistrale in “Storia ed archeologia per l’innovazione” ed un master in “Professioni per la comunicazione dell’antico – PAST” è stato realizzato in stretta collaborazione con il DISTORI dell’Università Politecnica delle Marche.
“Porto i saluti del sindaco Sandro Parcaroli e di tutta l’Amministrazione comunale – ha detto il vice sindaco Francesca D’Alessandro -. E’ un bel momento, emozionante. Abbiamo questo sito bello e di valore e oggi lo stiamo restituendo alla città uscendo dalla logica della cultura che appartiene a una cerchia ristretta.. Questo piccolo grande patrimonio lo rendiamo fruibile e soprattutto comprensibile e grazie a un vero lavoro di squadra i cittadini e le scuole potranno goderne appieno”.
“Il nuovo allestimento – ha affermato invece l’assessore Cassetta – è frutto di una sinergia tra istituzioni e centri di ricerca per valorizzare un luogo che ha delle ricchezze storiche importanti. L’obiettivo dell’Amministrazione comunale è quello di rendere questo meraviglioso spazio sempre più fruibile e utilizzato. Lavoreremo affinché in qualche modo possa essere trovata una soluzione al problema della strada che passa accanto alla rovine procurando rumore e studieremo anche una segnaletica migliore”.
Il progetto, finanziato dalla Regione Marche con una compartecipazione del Comune di Macerata, come ha illustrato Finocchi della Soprintendenza, ha previsto da un lato la riqualificazione ed il potenziamento dell’allestimento tradizionale dell’area ampliando e rinnovando - sia con contenuti più agili così come con l’aggiunta delle traduzioni in lingua inglese, della lettura e scioglimento dei frammenti epigrafici dal latino e di un adeguato apparato iconografico esito delle più recenti ricerche di urbanistica e topografia antica - i pannelli che accompagnano la visita, dall’altro un innovativo modello di visita al sito che prevede l’uso delle Digital humanities e in particolare delle realtà virtuale ed immersiva rese possibili proprio grazie alla collaborazione tra gli archeologi maceratesi, forniti delle apposite competenze in tema di ICT, valorizzazione dei beni archeologici e gestione del patrimonio, e esperti nella documentazione architettonica e nella valorizzazione dei beni culturali, grazie allo sviluppo di nuove applicazioni di fruizione museale, di Ancona.
In particolare il modello 3d scientificamente elaborato del teatro, esito dei rilievi e dello studio approfondito degli archeologi di Unimc, è alla base - grazie al confronto ed alle specifiche innovative ricerche della Politecnica - sia di una fruizione virtuale nel sito stesso sia di un’unica esperienza immersiva – il vitual tour - realizzabile tramite l’uso di un apposito oculus nel centro di accoglienza.
Allo stesso tempo i pannelli che illustrano i lacerti dei monumenti funerari sono integrati con riferimenti QRCode che rimandano a comprensibili ricostruzioni 3D che garantiscono al visitatore la possibilità di una lettura contestualizzata dei reperti che mira a superare la spesso frustrante lettura di ruderi archeologici, in alcuni casi leggibili solo da esperti.
Attenzione particolare è posta inoltre all’accessibilità: stampe 3d in PVA del teatro e dei monumenti funerari così apposite schede di visita in braille sono messe a disposizione dei non ed ipo-vedenti che potranno dunque fruire del nuovo allestimento, anche grazie alla predisposizione di un apposito video
Presentato oggi nella Sala del Consiglio del Palazzo comunale di Recanati il programma della giornata inaugurale della terza edizione del Festival Epicureo “Infinito, il Piacere di Epicuro” il prossimo 20 luglio a Recanati organizzato dall’Associazione Culturale il mondo di Epicuro in collaborazione con il Comune.
“La ricerca della felicità nasce con il genere umano, è un percorso iniziato dalla notte dei tempi e un tema affrontato dai grandi filosofi di ieri e di oggi - ha dichiarato il Sindaco di Recanati Antonio Bravi – siamo ben lieti di ospitare a Recanati un Festival della filosofia che mette a confronto su questo tema il pensiero Epicureo con quello Leopardiano. Ci auspichiamo che il Festival per la sue peculiarità trasversali di contaminazione tra le arti, possa avvicinare anche le generazioni più giovani all’amore per la filosofia.”
L’edizione 2021 del Festival Epicureo affronta il tema dell’infinito e si confronta con il grande pensiero e la poesia di Giacomo Leopardi nella sua giornata inaugurale a Recanati. Giacomo Leopardi ed Epicuro di Samo sono amici da sempre. Il pensiero di Epicuro ha tanto influenzato quello del poeta e Leopardi, con i suoi studi, fu tra i primi a rivalutare, quasi a riabilitare, il pensiero del filosofo.
“Nella città della cultura non poteva mancare una serata dedicata alla filosofia che va ad arricchire il nostro programma culturale estivo che vanta più di 100 eventi solo nei mesi di luglio e agosto. - Ha affermato l’Assessora alla Cultura Rita Soccio - Siamo molto felici di questa nuova collaborazione con il Festival e con le città che mette in rete di Senigallia e Corinaldo. È importante fare rete e a Recanati abbiamo attivato una serie di sinergie per il migliore sviluppo e ben-essere della nostra comunità.”
“Il Festival Epicureo non è un festival filosofico come gli altri, lo distinguono due caratteristiche uniche. La prima: sulla filosofia si può scherzare, il pensiero filosofico va contaminato con tutte le forme d’arte possibili, dalla scultura alla fotografia, dalla poesia alla musica, dall’enogastronomia al fumetto. La seconda: la filosofia è viva, va presa sul serio, non è un cadavere da sezionare per studiarlo meglio, non si possono mettere sullo stesso piano, con distacco, due o più filosofie quando queste si contraddicono l’una con l’altra. Preferiamo dedicarci alla filosofia che amiamo, anche in maniera partigiana, e poi confrontarla senza pregiudizi con le altre.” Ha spiegato il Presidente dell’Associazione Culturale il mondo di Epicuro Michele Pinto.
L’appuntamento a Recanati è per il 20 luglio alle ore 18 nel cortile di Palazzo Venieri, protagonista dell’incontro Silvano Tagliagambe, accademico, filosofo della scienza, recentemente insignito dal Presidente Mattarella del titolo di Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana e recanatese da parte di madre. Tagliagambe affronterà il tema "Il fiume in piena e gli argini: affettività, razionalità e coscienza in Epicuro e Leopardi".
A seguire in virtù di una sorta di “antica paternità indiana” di Epicuro, Marged Trumper, studiosa, docente e cantante di musica indiana classica eseguirà un breve repertorio di canto indiano classico.
A concludere il pomeriggio dedicato alla filosofia, un dialogo tra Epicuro e Leopardi scritto da Francesca Diano e recitato dalla Compagnia teatrale "Il Nuovo Melograno".Il dialogo è il seguito ideale de “La Poetica di Epicuro” di Carlo Diano, padre di Francesca. Un dialogo in cui il grande studioso affronta Epicuro e lo convince a ritirare il suo rifiuto ad ammettere la poesia nel Giardino.
Francesca Diano descrive un Epicuro più ironico che non ha peli sulla lingua, anche se talvolta con Leopardi è quasi paterno, affettuoso. Leopardi è più incerto, a volte intimidito, più emotivo e sentimentale, eppure anche lui sta al gioco. Del resto è un poeta!
Dal 21 luglio il Festival Epicureo continua a Senigallia e Corinaldo.
Un’avventura incantata e misteriosa, dove il reale e il soprannaturale si alternano in un gioco di emozionante ambiguità. Politeama “Open Air” presenta uno spettacolo ricco di emozioni che vedrà protagonista Antonella Fattori giovedì 22 luglio alle ore 21,30 nella splendida cornice del Chiostro della Basilica di San Nicola a Tolentino. Tratto da Giro di Vite, tra i più celebri romanzi di Henry James, lo spettacolo debutta in prima nazionale. Giulietta Revel firma la regia e l’adattamento, in scena insieme ad Antonella Fattori, Clotilde Serlupi Crescenzi e Giulietta Revel, musiche originali scritte ed eseguite da Cinzia Pennesi al pianoforte, costumi di Marco Coretti, il trucco è di Alessandra Lucatelli, disegno luci, immagini e videoproiezioni sono a cura di Severine Queyras.
Tra i racconti più discussi, ma anche tra i più appassionanti e ricchi di tensione di Henry James, Giro di Vite è stato il soggetto del film “The Innocents” del 1961 e ha ispirato il film “The Others” con Nicole Kidman. Il viaggio di un’eroina romantica o il delirio di una mente turbata? Lo spettacolo di Giulietta Revel vuole sottolineare l'aspetto della fragilità e della vulnerabilità di una donna di modesta origine (figlia di un parroco di campagna), giovane e ingenua all'inizio della storia, che si presenta a un ricco e seducente nobiluomo di città per il suo primo incarico, come istitutrice di due piccoli orfani. Il suo bisogno di amore, la seduzione e l'interesse di un uomo, il sogno di una promessa, la realizzazione di un futuro da fiaba minano la sua resistenza e lasciano spazio al sorgere di paure e dubbi. Ma è soprattutto la bellezza a soggiogarla e portarla in una avventura assolutamente misteriosa, tra realtà e sovrannaturale.
Antonella Fattori inizia giovanissima a lavorare in teatro, in spettacoli importanti con registi come Squarzina, Guicciardini, Ronconi. Viene scelta da Nanni Moretti per un ruolo ne “La messa è finita”. In tv la vediamo protagonista insieme ad Alessandro Gassman della miniserie di Rai Uno “Nessuno escluso” per la regia di Massimo Spano e “La donna del treno” per la regia di Carlo Lizzani. Diventa nota al grande pubblico nel ruolo di Anna Ristori nella serie di Canale 5 “Elisa di Rivombrosa”, regia di Cinzia TH Torrini. Ha partecipato a numerose fiction di successo come “Don Matteo 8″, “R.I.S. Roma – Delitti imperfetti”, “Le tre rose di Eva”, “Task force 45 – Fuoco amico”, “Sorelle”, “Sacrificio d’amore”, dove interpreta Suor Agnese. Al cinema è stata protagonista nel film “Le complici” di E. Piovano.
I biglietti sono disponibili al Botteghino del Politeama, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 18,00 alle ore 20,00 e online all’indirizzo http://www.liveticket.it/politeamatolentino. Il costo del biglietto è di 7€. Tutte le attività del Politeama si svolgono nel rispetto delle normative per il contrasto del Covid-19, quindi è consigliata la prenotazione.
Politeama “Open Air” continua giovedì 2 settembre in Piazza Mauruzi con lo spettacolo comico Oh!Diss’ea con Roberto Ciufoli, Max Paiella e Simone Colombari.
L’evento è organizzato con il sostegno della Regione Marche e con la collaborazione del Comune di Tolentino.
Sarà lo psichiatra Paolo Crepet l’ospite della terza edizione dei premi Unitre (Letteratura) e della prima edizione del premio poesia dell’associazione culturale “SibillA”, che saranno assegnati ai vincitori dei due concorsi nazionali domenica 18 luglio, alle ore 21,15, al Varco sul Mare.
La cerimonia per la consegna dei riconoscimenti è stata presentata questa mattina in sala Giunta dal presidente Unitre Marisa Castagna, dal presidente SibillA Roberto Marconi alla presenza del sindaco e assessore alla Cultura Fabrizio Ciarapica, il quale ha sottolineato l’importanza dei due sodalizi, che hanno stretto una bella sinergia, in un contesto culturale civitanovese in cui fervono attività e iniziative di grande spessore culturale.
Dei 57 racconti che hanno partecipato al concorso letterario usciranno i nomi di tre vincitori e due menzioni speciali (in giuria i professori Umberto Piersanti, Maria Grazia Baiocco e Giuseppe Rivetti, docente universitario e direttore responsabile della rivista Metafisica, Fondazione Giorgio e Isa de Chirico), mentre dei sessanta partecipanti al concorso di poesia usciranno cinque finalisti selezionati da una giuria composta dal poeta Umberto Piersanti, Roberto Marconi (poeta) e Laura Alici (docente).
Il tema su cui si sono cimentati gli scrittori era quello del viaggio, in tutte le sue sfaccettature, tema che sarà ripreso dallo psichiatra Crepet nell’intervento che proporrà al pubblico di domenica.
“L’Unitre ringrazia l’Amministrazione comunale che ha messo a disposizione la splendida arena del Varco sul mare, degna cornice per questa importante occasione che ospiterà persone da tutta Italia – ha detto il presidente Marisa Castagna. Le restrizioni legate alla pandemia ci hanno costretto a rinviare il premio, ma finalmente ora siamo riusciti ad organizzare una bella cerimonia. Ci auguriamo di ricominciare presto il nostro viaggio “culturale e non” e di rivedere presto tutti i nostri iscritti per i corsi che riprenderanno in autunno, dopo lo stop dovuto al lungo lockdown”.
Nel corso della serata, l’attrice Pamela Olivieri leggerà i testi dei finalisti.
La scuola di cultura e scrittura poetica è a Civitanova da sette anni in nome di Sibilla Aleramo, con la prestigiosa direzione del professor Piersanti – ha spiegato Roberto Marconi. La nostra è una realtà ben radicata, che ha come fulcro la Biblioteca Zavatti. Ad ottobre inviteremo gli autori di questo nostro primo concorso nazionale di poesia inedita “Sibilla Aleramo” a tema libero, come ospiti delle lezioni”.
La premiazione di domenica è organizzata dall’associazione culturale e promozione sociale Unitre Civitanova Marche e dall’associazione SibillA, a cui si deve la scuola di cultura e scrittura poetica diretta dal professor Umberto Piersanti, con il patrocinio del Comune di Civitanova Marche, della Regione Marche, dell’Istituto superiore Leonardo da Vinci e dell’associazione La Decisione.
Dopo la mostra Raffaello e Baldassare Castiglione, il Palazzo Ducale di Urbino dedica una nuova rassegna di alto profilo a un maestro del Rinascimento italiano, Pietro Vannucci detto il Perugino (Città della Pieve, 1448 circa – Fontignano, 1523), con la mostra "Perugino, il maestro di Raffaello". L’esposizione celebra la sua arte raffinata, che seppe fondere con straordinaria armonia le migliori prerogative della pittura centro-italiana della seconda metà del XV secolo ed esercitò una grande influenza sul giovane Raffaello. L'inaugurazione è fissata per il 19 luglio, alle ore 16:30.
Frutto della collaborazione tra la Galleria Nazionale delle Marche, la Regione Marche e il Comune di Urbino, curata da Vittorio Sgarbi e organizzata da Civita Mostre e Musei e Maggioli Cultura, la mostra completa idealmente le celebrazioni per il quinto centenario della morte di Raffaello e anticipa il quinto centenario della morte di Perugino che si celebrerà nel 2023.
La mostra affronta, attraverso una ventina di opere, uno dei momenti più alti nella storia dell’arte rinascimentale. Perugino è uno dei maggiori maestri del suo tempo e dopo aver guidato il cantiere della Cappella Sistina, è in assoluto il più quotato.
Ma la mostra intende cogliere un momento particolare della sua vicenda artistica, quando gli equilibri del Quattrocento sono ormai alle spalle e Perugino è all’apice della carriera, quando emerge nella sua stessa bottega il genio precoce del giovane Raffaello.
La rassegna si apre con le opere di alcuni artisti umbri e marchigiani, tra cui Giovanni Boccati e Bartolomeo Caporali, per richiamare il contesto figurativo del secondo Quattrocento, dove si sentono ancora i bagliori del tardogotico e nel quale si muove la prima formazione artistica di Perugino. Ma il suo orizzonte si sposta presto a Firenze, nella bottega di Andrea del Verrocchio, a quel tempo frequentata dai talenti più promettenti della pittura fiorentina, tra cui Leonardo, Botticelli e Ghirlandaio.
Fu proprio in virtù di questo prestigioso apprendistato che Perugino acquisì quell’invidiabile scioltezza del disegno che sarà poi alla base della sua arte. A Firenze era inoltre possibile ammirare i capolavori dei più celebrati maestri fiamminghi, che Perugino tentò sempre di emulare, specialmente nei suoi paesaggi luminosi e smaltati. Non meno importante per la sua formazione fu l’incontro con Piero della Francesca, che gli trasmise un più misurato senso compositivo e una perfetta competenza prospettica. Nel 1481 fu chiamato a dirigere, insieme ad altri artisti, la decorazione della Cappella Sistina, un’impresa che segnerà un punto di svolta decisivo per la sua carriera. Il maestro riuscì a godere per almeno due decenni di un successo incontrastato e ad attirare commissioni da ogni parte d’Italia, al punto da tenere ben due botteghe a Firenze e a Perugia.
La rassegna, con prestiti dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, dal Museo di Arte Antica e di Arte Sacra di Sutri, dal museo del tesoro della Basilica di San Francesco di Assisi, oltre che dalla stessa Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, si snoda in un percorso narrativo articolato in sezioni allestite nelle Sale del Castellare.
La sezione iniziale, dedicata agli artisti che hanno preceduto Perugino, mette in evidenza la straordinaria unità di linguaggio artistico tra i due “versanti” dell’Appennino umbro e marchigiano, segno di un tempo in cui la montagna non era una barriera ma piuttosto un fattore di unità nell’arte e non solo.
Nella seconda sala espositiva l’opera di Perugino viene evocata attraverso le opere di suoi “colleghi” come Giovanni Santi, Bartolomeo della Gatta, Pinturicchio e Signorelli, questi ultimi in parte anche suoi allievi.
La terza sezione presenta il nucleo più importante delle opere di Perugino, realizzate tra il XV e il XVI secolo, prima che Raffaello si trasferisca a Firenze e per Perugino inizi invece una stagione più ripiegata verso il suo territorio.
La sala finale è dedicata all’eredità di Perugino e quindi agli artisti che hanno interpretato la sua lezione dando vita ad una maniera che si è diffusa anche oltre i confini umbro marchigiani.
Perugino ha infatti creato un linguaggio nazionale (anticipando in questo Raffaello e per la prima volta dopo Giotto) da cui deriva una sorta di “manierismo” peruginesco che determina la sua fortuna “italiana”. Il percorso narrativo è arricchito da due contributi video.
Il primo filmato mette a confronto lo Sposalizio della Vergine di Perugino, dipinto nei primi anni del Cinquecento per la cattedrale di Perugia e oggi nel Musée des Beaux Arts di Caen in Normandia con lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, la tavola dipinta nel 1504 per la chiesa di San Francesco a Città di Castello e oggi nella Pinacoteca di Brera.
Partendo dalla Consegna delle chiavi, affrescata da Perugino nella Cappella Sistina tra il 1481 e il 1482 e dagli affreschi nel Collegio del Cambio di Perugia, il filmato mette in luce il “debito” verso Perugino e nello stesso tempo il “sorpasso” già compiuto dal giovane Raffaello.
Un secondo video consente ai visitatori di ripercorrere la produzione artistica della maturità di Perugino attraverso una selezione di venti capolavori. La mostra è infine accompagnata da un catalogo scientifico edito da Maggioli Cultura.
"Prima della chiusura delle indagini archeologiche, prevista per fine mese, abbiamo pensato di aprire il cantiere a una visita pubblica per far capire e far vedere quello che, fino ad oggi, è stato fatto nell’area che ospiterà il nuovo edificio dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Eustachio Divini” di San Severino Marche”.
Così il funzionario della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, Tommaso Casci Ceccacci, all’open-day che ha permesso di osservare da vicino stratigrafia e reperti, composti da molte selci, lance e frammenti ceramici, risalenti a un abitato di età neo-eneolitica tra i più importanti della regione.
“Siti di questo genere in ambito marchigiano – ha spiegato, infatti, Casci Ceccacci - sono noti ma non sono mai stati indagati in maniera così approfondita. La Soprintendenza si è resa conto dell’importanza di ciò che rimaneva ed ha per questo deciso di fermare i lavori dichiarando che la scuola si sarebbe fatta ma una volta completate le indagini archeologiche. Per vari motivi, purtroppo, queste indagini si sono prolungate nel tempo” – ha sottolineato ancora il funzionario ringraziando l’ufficio del Commissario, il Comune e la Provincia, proprietaria della scuola, per aver dato a tutti la possibilità di una “importante visita” al cantiere.
All’iniziativa, organizzata proprio dalla Soprintendenza con la collaborazione degli altri enti e la partecipazione degli archeologi della ArcheoLab impegnati nelle indagini, hanno preso parte anche la funzionaria Paola Mazzieri, il sindaco del Comune di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il dirigente scolastico dell’Itts “Divini”, Sandro Luciani, e il responsabile unico del procedimento per la realizzazione della nuova scuola, Jole Felicetti, intervenuta anche come delegato dell’ufficio del Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 per sottolineare: “Abbiamo solo tanta fretta di costruire la scuola, siamo contenti che la necessaria opera sia stata portata a termine e adesso non vediamo l’ora di veder crescere il nuovo istituto nel più breve tempo possibile. Volontà dell’ufficio del Commissario è quella di ricostruire la scuola al più presto”.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei: “Era importante questa giornata per far capire perché si è impiegato così tanto tempo ma anche per far vedere le prime fondamenta del nuovo istituto che, adesso, dovrà essere portato a termine velocemente”.
“Porto i saluti del “Divini” e ringrazio il sindaco perché so dell’impegno che ci ha messo per ottenere il permesso per ripartire con i lavori dopo vicissitudini molto complesse in cui lo Stato italiano ha dovuto riconoscere i diritti di tanti enti e realtà anche private, comprese ditte che hanno avuto vicissitudini non tanto esaltanti” – è stata, infine, la voce del dirigente scolastico, Sandro Luciani, prima di una visita al cantiere archeologico che ha mostrato a tutti i preziosi reperti recuperati molti dei quali finiranno presto per arricchire il museo “Giuseppe Moretti” di Castello al Monte.
Sarà inaugurata domenica 18 luglio, alle ore 18,00, presso la palazzina sud di Lido Cluana, la mostra di pittura “Tricolore 2021” organizzata dal Comune di Civitanova (Assessorato alla Cultura), Azienda Teatri e Associazione culturale Arte. Sono venticinque gli artisti che hanno aderito e provengono da diverse regioni: Umbria, Abruzzo, Lazio e Marche. L’esposizione abbina raffigurazioni esteticamente interessanti a significati molto alti, poiché il tema portante è la libera interpretazione del Tricolore italiano, filo conduttore che lega gli artisti, molto diversi tra loro a livello di esperienze e di retaggi culturali.
L’allestimento dell’esposizione è dell’architetto Luciano Mei, mentre Anna Donati si è occupata dell’organizzazione generale e della produzione del catalogo stampato da Grafiche Fioroni e curato dai critici Andrea Baffoni e Daniele Taddei, che saranno presenti all’inaugurazione.
“Il titolo “Tricolore 2021” – spiega la presidente dell’associazione culturale Arte Anna Donati - non è stato scelto a caso. Ricorre infatti quest’anno il 75° anniversario della Repubblica e la rassegna a tema è il modo scelto dall’Amministrazione, Teatri, Associazione Arte e gli artisti partecipanti per onorare una data che segna uno dei momenti più importanti della storia d’Italia. Ogni artista darà la sua interpretazione del Tricolore e di questo anniversario, ognuno a seconda della propria formazione artistica e culturale. Le tecniche usate sono diverse e ciò contribuirà a dare un pizzico di interesse in più alla manifestazione”.
“A primavera ho accolto con entusiasmo questa mostra sul Tricolore che mi è stata proposta da Anna Donati - ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica – la cui inaugurazione, per una fortunata e felice coincidenza, arriva ad una settimana dalla vittoria agli Europei della Nazionale di calcio italiana. Civitanova Marche è lieta di ospitare questa esposizione in un anno importante anche per due ricorrenze che costituiscono due pietre miliari nella nostra storia: il 160° anniversario dell’Unità d’Italia, celebrato il 17 marzo scorso, che ha segnato la nascita dello Stato Italiano, ed il 75° anniversario della Repubblica Italiana, avvenuto il 2 giugno, che ha sancito la rinascita e la ricostruzione del nostro Paese nel dopoguerra. Invito tutti a farsi coinvolgere nelle declinazioni di quel “bianco, rosso e verde” che questa rassegna ci propone, donandoci forti e profonde emozioni: l’arte ci fa sentire la bellezza, la grandezza e l’importanza della nostra Cara Italia”.
Ingresso libero, orari dal lunedì alla domenica ore 21,00-24,00. Chiude il primo agosto.
++ AGGIORNAMENTO 29 LUGLIO ++
Prorogata la chiusura della mostra “Tricolore 2021”, realizzata per il 75esimo anniversario della Repubblica presso la palazzina sud del Lido Cluana dall’associazione culturale Arte, Comune di Civitanova (Assessorato alla Cultura) e Azienda Teatri. L’esposizione resterà aperta tutti i giorni fino al 15 agosto compreso, dalle 18,00 alle 20,00 e dalle 21,00 alle 23,00 con ingresso libero.
Le opere dei venticinque artisti italiani provenienti da Umbria, Abruzzo, Lazio e Marche, che hanno liberamente interpretato il Tricolore italiano, stanno ottenendo un grande consenso di pubblico.
“Abbiamo proposto la proroga della mostra, che doveva chiudere il primo agosto, perché abbiamo intercettato una bella risposta di visitatori – ha detto la presidente dell’associazione culturale Arte Anna Donati -. Con l’arrivo dei turisti per le ferie di agosto, soprattutto stranieri, siamo certi di offrire una bella occasione culturale per chi arriva in città per conoscere il nostro Paese con gli occhi degli artisti italiani”.
I nomi dei pittori: Alfredo Celli, Giuseppe Basili, Gianfranco Mascelli, Paolo Berti, Cesare Iezzi, Giancarlo Costanzo, Evandro Muti, Gobbi Paolo, Mazzaferro Diego, Anna Seccia, Serena Vallese, Giuseppe Cosenza, Laura Alunni, Pietra Barrasso, Romeo Battisti, Gianfranco Gobbini, Michela Meloni, Achille Quadrini, Ferruccio Ramadori, Salvo Seria, Giuliano Cotellessa, Antonio Fiore, Massimo Pompeo, Vladimiro Marrama, Agostino Cartuccia
Si è svolto, nella serata di ieri, all'Arena Varco sul mare di Civitanova il primo dei due appuntamenti che l'amministrazione comunale ha voluto dedicare a Dante nell'anniversario dei 700 anni della morte. L'incontro, nato da un'idea di Sabrina Colle e sotto la direzione artistica di Vittorio Sgarbi, ha visto la partecipazione, oltre dello stesso, anche degli attori Alessandro Preziosi e Nancy Brilli e del giornalista e intellettuale Aldo Cazzullo. Presenti tra gli altri: il questore di Macerata Vincenzo Trombadore, gli imprenditori Andrea Della Valle e Germano Ercoli e la giornalista (opinionista del programma "Non è l'Arena") Sandra Amurri. A fare gli onori di casa è stato invece il sindaco Fabrizio Ciarapica che ha sottolineato: "quando abbiamo pensato questo mini festival non sapevamo ancora cosa sarebbe successo con la pandemia in corso, abbiamo pensato tuttavia che ci fosse tra le persone, nonostante tutto, grande voglia di stare insieme e di ripartire dalla cultura, perciò abbiamo ideato questi due appuntamenti in maniera lungimirante e siamo estremamente soddisfatti di aver attribuito la direzione al più grande critico in Italia".
Dopo la lettura dei primi due canti dell'inferno e del paradiso, a cura di Alessandro Preziosi e Nancy Brilli, è stato lo stesso Sgarbi a prendere la parola, e a sottolineare il valore identitario di Dante. La sua lingua, infatti, segna un confine nazionale, quello italiano appunto: "L'Italia esiste" ha spiegato il critico "già prima del Risorgimento e di Garibaldi ed esiste grazie a due cose: la lingua italiana che nasce con Dante e grazie ad uno stile pittorico (l'italian school direbbero gli inglesi) che è quello che parte da Venezia con Giovanni Bellini e arriva fino in Sicilia con Antonello. In mezzo c'è Piero della Francesca, la scuola Ferrarese, quella di Camerino, tutte insieme identificano uno stile unico, il Rinascimento e dove c'è uno stile c'è una nazione. Ecco perchè il vero Garibaldi d'Italia è Dante e prima del Risorgimento c'è Il Rinascimento". La fortuna e della lingua italiana e di Dante, pur in un contesto culturale che gli preferisce Petrarca e Boccaccio ( basta vedere la classificazione della lingua italiana di Pietro Bembo) è testimoniato dalla fortuna che ebbe al di fuori dei confini nazionali: "Shakespeare conosceva perfettamente l'Italiano, Ezra Pound amava Dante, perfino Mozart musicò tre opere liriche, il Don Giovanni, le nozze di Figaro e Così fan tutte, che erano scritte in lingua italiana. Questo dimostra che almeno fino alla fine del '700 la nostra era la lingua più conosciuta".
Il critico si è poi soffermato su una figura emblematica del paradiso dantesco: San Francesco, lo stesso le cui "gesta" sono state mirabilmente raffigurate da Giotto, da Padova ad Assisi. Proprio su questo parallelismo si è giocato l'intervento: "il racconto che fa Giotto di Francesco è simile a quello di Dante". Egli viene raffigurato come il più grande uomo dopo Cristo perchè c'è un segno che ne consacra la grandezza: le stigmate: "il sangue, come nella morte di Gesù, serve infatti a consacrare una dimensione" D'altro canto - aggiunge il critico - "nel canto XI due sono i santi su cui si regge la chiesa e la storia del cristianesimo "Domenico che rappresenta l'intelligenza e lo stesso Francesco che rappresenta il cuore che prende in sposa la povertà e viene rappresentato da Dante come il sole che sorge dal fiume Gange e che nasce ad Oriente". A proposito del rapporto con il proprio tempo, chiosa Sgarbi, Dante "ci insegna che la nostra vita è troppo corta per percepire davvero le distanze tra due epoche"; dobbiamo allora rassegnarci a non poter comprendere tutto, specialmente i cambiamenti in corso d'opera.
A ribadire il valore identitario della lingua di Dante ci ha pensato poi Aldo Cazzullo, che ha sottolineato come Dante "coniò moltissime espressioni che utilizziamo tutt'oggi" e come in molti casi egli sia un vero e proprio "virtuosista della lingua". Nonostante questo non fu amato da tutti, non da Petrarca e non da Macchiavelli che lo accusò addirittura di adottare uno stile "porco" e di aver parlato male di Firenze. Malgrado ciò egli è portatore dei più autentici ideali di civiltà, è il primo ad esempio a sottolineare il valore delle donne: "egli stesso" spiega Cazzullo "viene salvato dalla selva oscura da una catena di donne che si attivano per condurlo davanti a Maria e Dio in Paradiso". Ma anche nelle storie tragiche come quella di Paolo e Francesca, che pure sono all'inferno, lo sguardo di Dante è indulgente perchè l'amore è qualcosa "che ti conduce, che ti porta al di fuori di te". Molto peggio sarà trattato quel Giangiotto che è il primo autore di un femminicidio nella storia della letteratura: "Con le parole di Borges possiamo dire " conclude Cazzullo che la Divina Commedia è il più bel libro scritto dagli uomini e che Dante ci ricorda chi siamo, quello che abbiamo fatto e che faremo per tornar a riveder le stelle".
(FOTO DI LUCIA MONTECCHIARI)
Si è concluso oggi a Macerata, presso la Domus San Giuliano, il secondo incontro del Laboratorio per Direttori di Coro organizzato dall’A.r.co.m., l’Associazione Regionale Cori Marche.
Il Laboratorio, guidato dal M° Carlo Pavese e strutturato in sessioni di tre giorni organizzate in varie località delle Marche, parte dalla consapevolezza di quanto sia ampio lo spettro di talenti musicali e umani che un Direttore di coro deve acquisire e coltivare: dagli strumenti per comprendere la musica alla sua relazione con il testo alla conoscenza tecnica ed espressiva dello strumento voce, dalla capacità di ascolto delle corde profonde sollecitate dal canto alla consapevolezza delle potenzialità espressive e comunicative del proprio corpo.
Per questo motivo, le attività affrontate dai partecipanti a Macerata sono state molte e variegate: Carlo Pavese ha guidato l’attività sulla concertazione, la tecnica gestuale e la gestione del coro; Marcella Polidori la tecnica vocale e vocalità del coro; Gianluca Castelli ha fornito elementi di armonia e analisi della partitura; Stefano Baroni ha guidato il laboratorio di consapevolezza corporea attraverso attività di body music e Mary O’Connor ha approfondito alcuni aspetti della fonetica inglese, una lingua comunemente utilizzata nel repertorio corale contemporaneo.
Ovviamente una parte importante del corso è stata dedicata alla pratica di direzione, grazie alla presenza di un coro Laboratorio a disposizione dei partecipanti.
“L’Associazione Regionale Cori Marche – ha affermato il Presidente Massimiliano Fiorani – ha voluto fortemente la nascita di questo Laboratorio per Direttori di coro, perché solo attraverso la preparazione e la competenza dei Direttori si promuove una coralità di qualità, capace di trasformare quella che è un’importante attività di aggregazione sociale in una vera e propria occasione di formazione culturale.”
Per molti iscritti provenienti da fuori regione, le giornate maceratesi del Laboratorio per Direttori di Coro sono state un’occasione per conoscere la città e apprezzarne la bellezza e l’ospitalità. Le prossime tappe toccheranno le città di Fano e di Fermo, per poi concludere di nuovo a Macerata il 6 e 7 novembre prossimi.
I ventisette bozzetti danteschi dello straordinario artista settempedano Filippo Bigioli troveranno presto una momentanea ricollocazione dalla Galleria d’arte moderna, al primo piano del palazzo Comunale inagibile a causa del terremoto, nelle sale espositive della pinacoteca civica “P. Tacchi Venturi” di via Salimbeni.
Anche la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche ha detto sì al trasferimento temporaneo, almeno fin quando gli spazi della Galleria saranno di nuovo agibili e visitabili. Ciò sarà possibile solo dopo i necessari lavori di messa in sicurezza e ristrutturazione.
In pinacoteca, intanto, si sta lavorando perché sia allestita una vera e propria sala con le straordinarie opere del Bigioli, che ricomprendono anche diversi quadri.
I 27 quadretti, raffiguranti scene tratte dal poema allegorico-didascalico più conosciuto al mondo, la Divina Commedia; sono i bozzetti ad olio per le grandi tavole che il cavalier Romualdo Gentilucci di Fabriano, cultore delle Belle Arti e promotore di iniziative artistiche ed editoriali, commissionò all’artista settempedano Filippo Bigioli nel 1854. Da questi furono in seguito tratti i soggetti per le grandi tele che costituiscono la Galleria Dantesca e che misurano 6 metri per 4 metri. Le opere furono dipinte a “finto arazzo” con colori vegetali direttamente sulla tela e senza imprimitura dallo stesso Bigioli insieme ad altri artisti.
I pregevoli capolavori d’arte, una volta ricollocati, seppur momentaneamente, nella nuova sede, potranno essere ammirati dai turisti, dai visitatori e dagli appassionati di pittura.
Applaudito concerto, ieri sera, della Banda Musicale Salvadei "Città di Macerata". Numeroso e partecipe il pubblico che ha affollato l'Orto dei Pensatori, il cortile – risorto a nuova e luminosa vita – delle ex carceri tra via Illuminati e vicolo Tornabuoni, dove si è svolto l'evento.
Nel corso della serata è stato, tra l’altro, rinsaldato il forte vincolo identitario che lega la frazione di Villa Potenza al complesso bandistico, per l’occasione composto integralmente da giovani, tutti emozionati per essere ritornati ad esibirsi dal vivo dopo il difficile periodo pandemico.
Presenti al concerto anche l'assessore comunale Paolo Renna, in rappresentanza dell'amministrazione, e la consigliera regionale Elena Leonardi.
(Foto di Alfonso Alfonsi)
L'11 luglio è la festa nazionale di tutte le Pro Loco. Michela Rafanelli ha organizzato l'evento “Ritratti dal Porto”: domenica dalle 18.30 alcuni artisti della zona si apposteranno in Piazza della Stazione a Porto Potenza Picena e ognuno con il proprio stile offrirà alle persone un ritratto.
Michela Rafanelli è la cofondatrice con i suoi due figli dell' Art3 studio, aperto il 1° giugno di quest'anno a Porto Potenza Picena. Non solo è un posto in cui sono esposte le opere dei tre artisti, ognuno specializzato in una disciplina, ma un luogo in cui si fanno corsi di fumetto, modellazione, pittura, ci si incontra e si organizzano eventi.
“Per me è l'edizione zero, è una prova – spiega Rafanelli - . Era partita all'inizio con solo noi tre dello studio, poi ho pensato di coinvolgere altri artisti della zona, speravo in più persone di Porto Potenza ma il settore del ritratto dal vero è un po' particolare. Hanno risposto da Senigallia, Macerata, Tolentino. Ci sono fotografi, una scultrice e altri pittori.
L'intento è quello di portare qui quello che c'è nelle piazze delle grandi città turistiche e la particolarità sarà che si mescoleranno varie discipline e forme d'arte.
"Ogni artista - sottolinea - ha la sua storia più o meno ricca, non ho voluto il curriculum di nessuno, quello che a me interessa di più è la presenza artistica. L'arte deve tornare per strada, in mezzo alla gente. L'11 luglio ci sarà anche la partita, speriamo che vinca l'Italia, ma noi saremo lì a continuare il nostro lavoro, offrendo un'alternativa”.