Il 12 di luglio alle ore 21.15 presso l’Arena Varco sul Mare andrà in scena il primo spettacolo culturale dedicato a Dante Alighieri nel 700° anniversario della morte ideato, diretto e interpretato in esclusiva in tutta Italia da Vittorio Sgarbi con la partecipazione degli attori Alessandro Preziosi e Nancy Brilli e il giornalista, intellettuale, conoscitore e studioso di Dante, Aldo Cazzullo che in questi giorni è in vetta alle classifiche di vendita del libro ‘A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l’Italia’.
“La serata dal titolo: ‘Dante e il tempo. Il passato e il futuro nella visione di chi ha visto l’aldilà e torna sulla terra’, sarà un’emozionante lettura della Divina Commedia, interpretata da Alessandro Preziosi e Nancy Brilli, con le sottigliezze e le creazioni del linguaggio di Dante spiegate e trasportate da Aldo Cazzullo, perché Dante a più di 700 anni ci parla ancora”. Ha dichiarato il Professor Sgarbi.
“Ringrazio l’Amministrazione comunale di Civitanova Marche e il sindaco Fabrizio Ciarapica che per primo fra gli amministratori ha avuto l’intuizione di celebrare questo importante centenario e questa è sicuramente una cosa buona. I centenari determinano una necessità, ogni città destina la sua attenzione alle grandi personalità. Negli ultimi due anni causa covid abbiamo dovuto sacrificare il centenario di Raffaello e l’anno prima quello di Leonardo. Ma Civitanova Marche ci ha chiesto di ideare uno spettacolo ‘ad hoc’ su Dante e io ho accettato volentieri perché Dante ci accompagna nella vita da quando lo abbiamo studiato a scuola. Parleremo, in questa occasione, di Dante e il Tempo, il rapporto fra la sua persona e le nostre, fra la sua grandezza e la nostra miseria, il suo tempo e i principi generali sul tempo che passa. Così io leggerò il canto più emblematico sulla fine delle civiltà e delle vite. Perché, come dice Dante ‘le vite sono corte’, nessuno ha la capacità di sopravvivere alle epoche o di vedere le distanze fra un’epoca e l’altra. Poi il Paradiso e il Purgatorio saranno affidati a Cazzullo che ha scritto in occasione di questo anniversario il libro ‘A riveder le stelle’ e poi due formidabili attori, Preziosi che ha una sua straordinaria leggerezza e interpreta Dante come se fosse senza tempo e Nancy Brilli – ha concluso Sgarbi - che ci accompagnerà nella nostra serata per rendere presente un linguaggio che può sembrare senza tempo dando voce a Beatrice”.
La prima serata del 12 sarà, quindi, uno spettacolo corale in cui si alterneranno letture, riflessioni e proiezioni di opere d’arte legate alla Divina Commedia’; il secondo spettacolo, che invece sarà realizzato anche in altre città da Sgarbi, andrà in scena la sera dell’8 agosto e avrà come titolo: ‘Dante e l’Amore’. Una lectio magistralis che ripercorrerà i più bei canti della Divina Commedia fino alla Vita Nova per parlare dell’amore fra Paolo e Francesca, di Piccarda e Pia de’ Tolomei, ma anche del sentimento dell’amore in senso assoluto con il supporto di opere d’arte che verranno proiettate e commentate.
Era nostra intenzione celebrare al meglio a Civitanova Marche il Padre della nostra lingua italiana, Dante Alighieri, nell’anno a lui dedicato con Decreto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha avuto ufficialmente inizio il 25 marzo scorso con il ‘Dantedì’ inaugurato ufficialmente al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e trasmesso in diretta su Rai1, affidandoci all’amico Vittorio Sgarbi, sicuramente uno dei più importanti e preparati intellettuali del panorama italiano e maggior critico d’arte del nostro Paese’. Ha dichiarato il Sindaco, Fabrizio Ciarapica ‘nonostante le incertezze sulle riaperture che ci sono state fino a poco tempo fa sulla ripresa degli spettacoli dovute alla pandemia abbiamo fortemente voluto dedicare due serate speciali a Dante Alighieri. Un segnale importante di ripartenza dopo le chiusure dovute alla pandemia per il nostro Paese nel segno del suo più grande poeta. Crediamo fortemente che la nostra Città possa essere un esempio virtuoso nel panorama regionale, e non solo, per qualità culturale, dalle mostre nella Città Alta, a CivitanovaDanza e Civitanova all’Opera, ai concerti del Chostro e alle tante manifestazioni che si inseriscono nella nostra programmazione estiva che si rivolgono ad un pubblico molto vasto affinché ciascuno possa scegliere in base ai propri gusti, perché la nostra Città – ha concluso Ciarapica - non è solo spiaggia, sole, mare, ricettività, divertimento, locali e ristoranti, ma è anche e soprattutto cultura. Una seconda Spoleto così come l’ha definita proprio Sgarbi pochi giorni fa presentando la mostra da lui curata dedicata a Massimo Listri”.
Scenaria, il Festival della scenografia diretto dal Maestro Dante Ferretti, in collaborazione con il Comune di Macerata, propone al pubblico venerdì 9 luglio alle ore 18 a Palazzo Buonaccorsi, l’inaugurazione di un nuovo allestimento della scultura di Umberto Peschi “Aeroritratto d’aviatore” (1912-1992), scelta da Dante Ferretti per la scenografia dell’ultimo film di Pier Paolo Pasolini “Salò o le 120 giornate di Sodoma”.
“Ogni artista ha avuto un Maestro che lo ha guidato nelle sue scelte, per Dante Ferretti è stato proprio Umberto Peschi, artista e sculture maceratese, che per primo ha saputo scorgere i segni del talento nel giovane allievo. – ha affermato il Presidente di Scenaria Mauro Mazziero - È lo stesso Ferretti a raccontare con emozione e riconoscenza questo episodio nel quale Peschi gli spiega per la prima volta cos’è la scenografia.”
Ferretti fu allievo di Umberto Peschi, professore della sezione legno dell’Istituto d’Arte e Mestieri di Macerata, e frequentò molto la sua bottega dove ha avuto modo di sperimentare da vicino, attraverso l’abilità del maestro, l’evento unico e irrepetibile della creazione.
“Al fine di rendere visibile quel filo ininterrotto che congiunge e come una linfa alimenta l’operare artistico di queste tre grandi figure: Peschi, Ferretti e Pasolini, abbiamo riservato all’opera un nuovo allestimento nei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi” ha spiegato la curatrice dell’allestimento Paola Ballesi.
L’Aeroritratto d’aviatore, esposto la prima volta alla XXII edizione della Biennale di Venezia, sarà allestito nelle sale espositive di Palazzo Buonaccorsi insieme al bozzetto in gesso della scultura, proveniente da una collezione privata, per la prima volta in mostra.
Un concerto per flauto e fisarmonica creato appositamente per l’inaugurazione dai musicisti Antonio Felicioli e Christian Riganelli offrirà al pubblico presente, oltre ad alcuni brani classici, quattro inediti arrangiamenti tratti dalle colonne sonore dei film di cui il Maestro Ferretti ha realizzato le famose scenografie: “The Aviator” e “Hugo Cabret” di H. Shore, “Il nome della rosa” di J. Horner, “Salò o le 120 giornate di Sodoma” di E. Morricone.
In mostra anche alcune immagini tratte dal film di Pier Paolo Pasolini “Salò o le 120 giornate di Sodoma” che mostrano come Ferretti ha utilizzato la scultura nella sua scenografia.
Sarà presente all’inaugurazione la Treccani, il prestigioso istituto italiano, che presenterà per l’occasione una stampa artistica contenente dieci parole scelte dal Maestro Ferretti sulla scenografia e un suo personale pensiero.
L’evento è aperto al pubblico fino ad esaurimento posti ed ha come partner etico ANPAS Marche.
Domani mercoledì 7 luglio, sbarca a Recanti la 16^ edizione del Festival Internazionale di poesia totale “La punta della lingua” che in collaborazione con il Comune di Recanati presenterà un ricco programma di eventi aperti al pubblico, dedicati alla poesia.
Il Festival, diretto da Luigi Socci e Valerio Cuccaroni, nella sua 16 edizione ha coinvolto oltre 65 autori in 35 appuntamenti sparsi nel territorio ed è dedicato ai due poeti recentemente scomparsi, Anna Elisa De Gregorio e Francesco Scarabicchi.
A Recanati il ricco programma d’immersione nella poesia inizia alle ore 18.00, alla Mediateca comunale dove verranno proiettati i film-poemetti di Umberto Piersanti: Sulle Cesane (1982 - 18’), Un’altra estate (1988 - 19’), Ritorno d’autunno (1988 - 12’).
Nei film-poemetti di Piersanti, che esordì come regista nel 1969 con il lungometraggio L’età breve, le immagini si legano per analogie e rimandi, come in poesia. «Non v’era sperimentalismo teatrale nuovayorkese, v’era soltanto il regista che nel suo rapporto con le sequenze non perdeva un suo primario e parallelo rapporto con i luoghi» (Amelia Rosselli).
Prosegue alle ore 19.00 sempre alla Mediateca comunale con Matteo Marchesini e Valerio Cuccaroni che presenteranno “MultiVerso Mediateca di Poesia Contemporanea”. La collezione di MultiVerso, unica nel suo genere, racconta quarant’anni di letteratura italiana in versi. Creato per raccogliere opere pubblicate dagli anni Ottanta in poi, tanto fondamentali quanto irreperibili, MultiVerso testimonia tutta la vivacità e la plurivocità della poesia italiana contemporanea, nelle sue varie forme e formati, anche multimediali.
L’immersione nella poesia de “La punta della lingua” si concluderà alle ore 21.30 a Palazzo Venieri con le Letture di Matteo Marchesini, Maria Grazia Maiorino, Aldo Nove, Umberto Piersanti, Giovanna Rosadini e Luigi Socci.
Poesia lirica e poesia comica, haiku e sonetti, fiori di fosso e merci da supermercato, labor limae e performance: nelle opere degli autori e delle autrici, selezionate per MultiVerso e invitate alla speciale soirée di letture, sono esperibili alcune delle molteplici dimensioni della poesia italiana contemporanea. Sei voci per sei modi diversi di intendere l’arte poetica
Tutti gli eventi a Recanati sono aperti al pubblico fino ad esaurimento posti.
A distanza di due settimane dal grande successo di pubblico e di critica della XXXII edizione di Musicultura allo Sferisterio di Macerata, oggi, 6 luglio, il Festival e RAI 2 offriranno al grande pubblico il meglio delle serate finali in un emozionante speciale dedicato.
Condotto dalla brillante coppia Veronica Maya - Enrico Ruggeri, il programma di RAI 2 a partire dalle ore 23,30 proporrà le esibizioni live di Subsonica, Ermal Meta, La Rappresentante di Lista, Ron, Michele D’Andrea, Irene Grandi e quelle dei quattro vincitori protagonisti della finalissima del concorso: Caravaggio (Latina) con Le cose che abbiamo amato davvero; Lorenzo Lepore (Roma) con Futuro; Mille (Velletri, RM) con La radio; The Jab (Ivrea, TO) con Giovani favolosi.
Un altro grande “spot” per le Marche, che si aggiunge al traino mediatico che il festival ha svolto nei mesi scorsi in ambito nazionale nella promozione di un’immagine dinamica e propositiva della città di Macerata e del territorio regionale.
“La soddisfazione vera è che queste ricadute promozionali non sono frutto di operazioni estemporanee di marketing, ma hanno solide fondamenta in termini di credibilità di contenuti. Dietro a questi risultati c’è una storia, c’è un sentimento, c’è un modus operandi, c’è il ricordo di Piero Cesanelli, che continuiamo a sentire con noi” osserva il direttore artistico Ezio Nannipieri.
L’intero percorso di Musicultura 2021 è stato in effetti un grande successo, una risposta tenace e in piena sicurezza alla pandemia.
A cominciare dalle audizioni dal vivo del marzo scorso, al Lauro Rossi di Macerata, dieci giorni consecutivi di musica live, che hanno coinvolto circa 250 musicisti, in piena zona rossa. L’intera kermesse è stata trasmessa in diretta su èTv Marche, su altri canali televisivi extraregionali e, in streaming, sulla pagina Facebook, di Musicultura, di testate giornalistiche, come il Messaggero.it e su quelle di altri mass media specializzati nella musica. È obbligatoriamente mancato il pubblico in sala, in compenso gli spettatori che hanno seguito le audizioni in streaming hanno superato il mezzo milione e dell’evento si parlato e scritto come di un vero e proprio faro di ripartenza per il mondo della musica e non solo.
Ad aprile a Recanti, Musicultura ha quindi riconfermato determinazione e capacità organizzative con la diretta live su Rai Radio1, oltre che in video streaming, dal Teatro Persiani, del concerto dei 16 artisti finalisti del concorso
Ed a giugno, finalmente, la dolcezza del ritorno all’abbraccio con il pubblico in presenza, con le migliaia di spettatori presenti a Macerata, sia per seguire nel centro storico cittadino la settimana della Controra, che ha registrato sempre il tutto esaurito, sia per partecipare alle due intense serate finali di spettacolo allo Sferisterio, impreziosite da ospiti illustri e culminate con la proclamazione del vincitore assoluto del Festival, The Jab, ai quali è andato il Premio Banca Macerata di 20.000 euro.
Spettacoli live, dirette streaming e radiofoniche di Rai Radio1, servizi e speciali dedicati su Tg1, Tg2, Tg3, Rai news 24 RaiTgr, Tgcom24, Gr1, Gr2, Gr3, e centinaia di articoli realizzati dalle principali testate giornalistiche che hanno seguito il Festival, il tutto condito dai numerosi contenuti web e social, sono il mix trasversale di comunicazione che Musicultura ha messo in campo per l’edizione 2021. Domani 6 luglio il lungo percorso di Musicultura 2021 culminerà con lo special in onda su Rai 2, due ore di musica e spettacolo dal cuore del territorio dove il festival è nato e cresciuto e che il festival contribuisce a far conoscere ed apprezzare a milioni di Italiani
A Ripe San Ginesio la domenica di ieri è stata dedicata all’arte, con l’inaugurazione de “Il Bronzo di Avenale” di Nazareno Rocchetti, a cura dell’Amministrazione Comunale.
Installato scenograficamente nei suggestivi interni della cinquecentesca Torre Leonina, ad ingresso scaglionato in piccoli gruppi, l’opera si impone per grandiosità, richiamando alla memoria i Bronzi di Riace e la statuaria greca.
Dopo una esemplare carriera come massaggiatore della Nazionale Italiana di Atletica Leggera, Nazareno Rocchetti, conosciuto come “Artista del fuoco”, si avvicina al mondo dell’arte contemporanea come scultore, utilizzando materiali come l’argilla, il legno, il bronzo.
Altre opere di Rocchetti sono presenti a Ripe San Ginesio, per tradizione borgo dell’arte contemporanea, cui l’artista è particolarmente legato. Proprio presso la piazza principale accoglie i visitatori “Madre Terra”, installazione che fa parte della singolare e peculiare raccolta di sculture a cielo aperto del paese.
Visitabile nelle giornate di sabato e domenica, dalle 16.30 alle 20.00, con aperture straordinarie anche in orario serale e su richiesta, “Il Bronzo di Avenale” si inserisce nel ricco calendario di eventi ed iniziative estive del Comune (info e prenotazioni al numero 0733 500102).
La Pinacoteca Comunale è sede della mostra didattica “La Casa del futuro- Omaggio al Bauhaus 1919-33”, visitabile da luglio ad ottobre 2021. La mostra, a cura di Roberto Cresti e Loris Frenguelli, vede il patrocinio dell’Università degli Studi di Macerata, del Dipartimento di Studi Umanistici di UniMc, del Liceo Artistico di Macerata e si inserisce nell’ambito del Progetto “Ama- Associazione Musei Azzurri”, in collaborazione con Unione Montana dei Monti Azzurri, Regione Marche, Comune di San Ginesio nel ruolo di capofila.
Oltre alle proposte artistiche, inoltre, tanti appuntamenti animeranno in agosto il borgo di Ripe San Ginesio. Ogni domenica del mese vedrà un programma differenziato, con visite guidate, escursioni in e-bike, cammini, laboratori artistici, botteghe artigiane sempre aperte, letture in esterno, aperitivi musicali e cene a tema.
Info sulla pagina fb @quiborgofuturo
È uscito in libreria il primo volume della Collana editoriale della Fondazione Claudi per i tipi della Franco Angeli Editore. Il volume, curato da Gabriele Codoni e Stefania Severi, ha come titolo “La ragione dell’arte. Gli scritti di Claudio Claudi”.
Per la prima volta sono stati raccolti tutti i testi scritti dal poeta e filosofo marchigiano Claudio Claudi, alla cui memoria la Fondazione è dedicata, aventi a tema l’arte. Pochi sanno, infatti, che Claudi svolse anche un’intensa attività di critico d’arte, oltre che di letteratura, collaborando a varie riviste come Il Costume Politico Letterario, Alfabeto e Ausonia. Dopo la guerra entrò in stretto contatto con l’ambiente artistico della capitale, dopo l’esperienza avuta anni prima col Circolo delle Giubbe Rosse a Firenze, e frequentava la Casa Rossa di Giuseppe Mazzullo, i circoli del Caffè Rosati e del Caffè Greco, oltre alle numerose gallerie d’arte romane.
Il volume quindi raccoglie vari scritti, editi e inediti, sia teoretici che quelli dedicati a singoli artisti (compresi i maestri storici Carpaccio e Giotto) e alla madre Anna, composti da Claudi dal 1942 al 1969 e oggi conservati nell’imponente Archivio storico della Fondazione. Si tratta di recensioni ad opere e artisti, commenti a manifestazioni culturali, riflessioni generali sull’estetica e sull’insegnamento delle discipline artistiche.
Davvero interessanti sono le testimonianze contenute nel volume di varie personalità legate, sotto il profilo critico, familiare o anche amicale, al mondo artistico investigato da Claudi. Si tratta del pittore Sandro Trotti, di Donatella Monachesi (figlia del pittore Sante), di Letizia Stradone (nipote del pittore Giovanni), e di Giuseppe Mannino (figlioccio dello scultore Giuseppe Mazzullo).
Ci troviamo di fronte a un vero e proprio spaccato della storia artistica romana del dopoguerra, caratterizzata da un grande fermento culturale.
Nel volume c'è anche la presentazione della Collana da parte del Presidente della Fondazione Claudi, il professor Massimo Ciambotti, che ha fortemente voluto l’avvio di questo progetto editoriale, costituendo un prestigioso Comitato scientifico costituito dai professori Cangiotti e Aguti dell’Università di Urbino, Canullo e Carotenuto dell’Università di Macerata e dal poeta Davide Rondoni. Come ha scritto Ciambotti nella presentazione, l’intento è quello di editare l’intero corpus archivistico documentario e letterario, raccolto, catalogato e custodito nella sede di Palazzo Claudi a Serrapetrona, in maniera sistematica e secondo criteri di carattere scientifico. Non si tratta solo di storie di vita (Claudio, il fratello Vittorio, la madre Anna, la famiglia), ma di rivivere con queste la vitalità storica e culturale del nostro Paese dal dopoguerra agli anni ’60-‘70.
Sono già programmati i prossimi volumi che raccoglieranno in edizione critica gli inediti scritti letterari e poetici di questo autore le cui qualità finalmente cominciano ad essere conosciute.
Tutto ciò nell’attesa del Festival d’Estate a Palazzo Claudi, che si terrà a Serrapetrona nelle serate del 1°, 4 e 8 agosto con la partecipazione di alcuni dei più apprezzati musicisti della Staatsoper di Monaco di Baviera.
Lungo la strada statale che da Castelsantangelo sul Nera va a Castelluccio, c'è una piccola cappellina, che il terremoto ha squarciato a metà. Al suo interno è rimasta intatta una piccola Pietà in pietra, di epoca cinquecentesca: la Madonna della Cona. Il luogo è un simbolo che da cinquecento anni suggella la pace fra Norcia e Castelluccio, entrati in lotta per dividersi i pascoli.
Qui domenica scorsa, 4 luglio 2021, si è festeggiata la Madonna della Cona, una devozione che ha firmato la pace dopo gli scontri sul Piano Perduto. Insieme al Vescovo, Mons. Francesco Massara e tante Autorità: il Consiglio Regionale delle Marche era rappresentato da Dino Latini e Romano Carancini, il Consmari dal Direttore generale Giuseppe Giampaoli, il Parco Sibillini da Andrea Spaterna, la Provincia dal Presidente Antonio Pettinari.
Erano presenti, inoltre, il Sindaco di Camerino Sandro Sborgia, il Consigliere comunale di Visso Filippo Sensi, l’architetto Luca Cristini, l’ingegnere Romualdo Mattioni, e il geologo Fabio Facciaroni che si sono occupati del restauro, i Carabinieri e molte Associazioni: Barbara Minghetti per lo Sferisterio Opera Festival, le Pro loco e le Confraternite di Castelluccio di Norcia e Castelsantangelo, grazie ai lavori di restauro della piccola cappella, promossi dal Cai di Macerata, Camerino e San Severino Marche e quasi terminati, tanta gente si è potuta riunire per la festa della Madonna della Cona.
Due giovani musicisti hanno contribuito a rendere indimenticabile l'evento: Lavinia Repupilli e Niccolò Santi. I due violoncellisti hanno interpretato le musiche, composte per il loro Duo da P. Armando Pierucci.
P. Armando è stato per 26 anni organista del Santo Sepolcro e fondatore della Scuola di Musica Magnificat di Gerusalemme, per ebrei, cristiani e musulmani.
Il titolo della composizione è: "Ieri, Oggi, Domani", un titolo che ben si addice alla circostanza, piena di ricordi del passato, delle contraddizioni e del coraggio dell'Oggi, di speranze per il Domani.
Ieri: le note si rincorrono in un gioco che i musicisti chiamano fugato, J. S. Bach lo usava molto spesso. Sono l'immagine di un torrentello che scende dalla montagna. Le acque sono cristalline, parlano di cose venute dall'alto e, aspergendo le rive di verde e di fiori, trasmettono la gioia di chi va verso il mare.
Oggi: gli accordi sono aspri, la melodia è angolosa. Tuttavia il ritmo danza un waltzer. E’ proprio come la vita di ogni giorno: fatica e problemi, ma c'è sempre qualcuno che ha bisogno di te: ci si prende per mano. Danzando torna la gioia di vivere.
Domani: su un'armonia in dissidio con la tonalità di base è scandita una melodia coraggiosa, poco orecchiabile. Ci si chiede: “Dove va a finire?” Ecco, alla fine l’orizzonte s’illumina: una melodia accenna il canto di una madre, che asciuga il pianto del suo bambino.
Nella suggestiva cornice del Cinema Italia si è svolto l'attesissimo incontro per Macerata Racconta con la cinquina finalista del premio Strega 2021. E' la prima volta in dieci anni di vita che la manifestazione ospita il premio che è organizzato dalla fondazione Bellonci (presente tra gli altri il direttore della fondazione Stefano Petrocchi).
Nella settimana che precede la proclamazione del vincitore, i cinque candidati hanno raccontato i retroscena e la genesi delle loro opere. Presenti in sala oltre alla moderatrice Loredana Lipperini, Donatella di Pietrantonio ("Borgo sud") e Andrea Bajani ("Il libro delle case"), mentre in collegamento c'erano Giulia Caminito ("L'acqua del lago non è mai dolce") Emanuele Trevi ("Due vite") ed Edith Bruck ("Il pane perduto").
Edith Bruck
"Ho scritto per un momento di amnesia, l'ho fatto per ricordare la mia storia", ha detto l'autrice di origine ungherese. La sua storia è quella di una bambina nata in una famiglia povera e numerosa di origine ebraica che si trova a vivere il dramma della seconda guerra mondiale, della povertà e del difficile ricongiungimento familiare.
Ma la scrittura, si sa, può essere arma di emancipazione e di rivalsa. Catapultata a Napoli quella bambina diventa grande e si ritrova a vivere delle proprie idee espresse in una lingua, l'italiano, che diventa strumento di rivalsa per eccellenza: "la mia lingua era in me radicata dolorosamente, mi ricordava gli insulti, le calunnie, il dolore, l'italiano per me è la lingua della libertà" spiega l'autrice "A Napoli ho trovato un luogo ideale per dedicarmi alla scrittura, ho trovato quell'accoglienza e umanità che non era dettata dal mero interesse verso una giovane donna, ma che era vero spirito umanitario, verà volontà di ascolto".
Giulia Caminito
"Volevo provare a utilizzare alcune cose della mia vita per costruire le figure del mio romanzo" ha detto la più giovane tra i finalisti, "alla fine mi sono imbattuta nella storia di una donna che ha lottato per ventotto anni per ottenere una casa popolare. Parlando con lei ho trovato il contesto ideale per ambientare la mia storia".
La storia è stavolta quella di una figlia, Gaia, che si trova a vivere addosso le aspettative che la generazione precedente ha riposto su di lei, ma Gaia sa che la sua lotta non porterà a nulla, sa che lei dovrà sgomitare più degli altri per ottenere probabilmente di meno. Questo è un romanzo dunque sul "confilitto intergenerazionale, su quello tra povertà e ricchezza, e sul rapporto madre-figlia" chiosa l'autrice.
Emanuele Trevi
A proposito del rimpianto come motore della scrittura, ha spiegato Trevi, "io non sono un nostalgico, per me conta il divenire ma il più grande rimpianto è che mentre viviamo le cose non ci rendiamo conto della grandezza umana di chi ci sta di fronte, altrimenti vivremmo in uno stato di perpetua meraviglia che non possiamo permetterci" e a proposito del tempo, che fa da sfondo, alla vicenda dei suoi protagonisti, due scrittori Rocco Carbone e Pia Pera, veri amici dell'autore e prematuramente scomparsi, uniti da un intenso legame di amicizia "noi cerchiamo di rappresentarcelo" spiega Trevi "ma solo i filosofi ne parlano, i luoghi sono le immagini del tempo. Solo dentro lo spazio riesco a percepire il tempo, a capire cos'è nel suo fluire incessante".
Andrea Bajani
Come si intuisce dal titolo "Il libro delle Case", protagonisti del libro, sono gli appartamenti, i luoghi e le case; non tanto i personaggi, ma il loro habitat. La storia di uomo, chiamato genericamente "Io" (dove il pronome diventa nome proprio) si delinea attraverso la descrizione delle case che occupa.
"Mi interessava descrivere" dice Andrea Bajani "non in tono nostalgico ma di commozione le diverse parti che abitano in noi e che inevitabilmente lasciamo indietro", ogni casa infatti "custodisce delle parti della nostra vita che hanno pari diritto di cittadinanza, anche se sembrano incoerenti con il resto della nostra vita. Parti che nel momento in cui le abbiamo vissute ci sembravano poter durare per sempre. La letteratura allora deve far questo, non ricomporre (o ridurre potremmo dire) il tutto ad 'unità, ma al contrario tenere insieme frammenti che devono restare differenti"
Donatella di Pietrantonio
"Si dice sempre che il tema ricorrente dei miei romanzi sia la maternità, io trovo invece sia il rapporto di sorellanza" ha spiegato la Di Pietrantonio. Questo interesse nasce da una mancanza reale di sorelle nella vita dell'autrice non adeguatamente colmata dai rapporti d'amicizia.
"Per quanto possano essere forti questi rapporti non sono mai indissolubili come quelli di sorellanza i quali, oltretutto, sono anche rapporti molto complessi. Mi divertivo a spiare la sorellanza delle mie amiche, le vedevo azzuffarsi violentemente per poi altrettanto lestamente fare pace. Adriana, (la sorella che appare in Borgo sud) è allora quello sguardo terzo che riesce a svelare la crisi del matrimonio della sorella"
Appuntamento dunque l'otto luglio quando, a Roma, verrà decretato il vincitore del Premio Strega 2021.
Verrà inaugurata il 10 luglio a Montecassiano la mostra fotografica "Bianco & Nero. Ritratti dalla pellicola al digitale" di Armando Pettinari. L'artista nato a Macerata, ma residente a Montecassiano, porta avanti da decenni la sua personale ricerca artistica e fotografica dividendosi fra mostre, insegnamento e consulenze. Dopo aver conseguito il Diploma di Mestro d'arte e di scenografia all'Accademia delle Belle Arti di Macerata, ha insegnato all'istituto d'arte di Macerata presso la cattedra di Disegno Professionale Metalli, Progettazione, Teoria della geometria descrittiva, Disegnatori di Architettura e Arredamento.
Conta varie esperienze tra televisione, teatro e cinema nel campo della psicologia della Tecnica Visiva. Dal 1978, tornato in provincia, comincia la sua attività di fotografo e grafico.
È avvenuta ieri, venerdì 2 luglio, presso la Galleria di Belle Arti dell’Accademia di Macerata (Gaba.Mc), annessa a Palazzo Galeotti in piazza Vittorio Veneto, l'inaugurazione della mostra “Aida 1921. La prima stagione lirica allo Sferisterio di Macerata nelle foto Balelli”.
La stagione del Centenario della lirica allo Sferisterio non poteva che essere caratterizzata dalla sua protagonista principale: Aida. L’opera portata in Arena nel 1921 è stata immortalata dalle preziose foto scattate da Alfonso Balelli divenute testimoni di questa importante prima messa in scena.
Immagini racchiuse dapprima in un volume realizzato dal Centro studi Carlo Balelli, l’Istituzione deputata alla tutela la memoria storica e culturale di quanto prodotto dall’importante dinastia di fotografi e presieduta da Emanuela Balelli; e che ieri sarà possibile apprezzare nella mostra.
Una mostra, come sottolineato dalle parole di Emanuela Balelli, che ha "il sapore della ripartenza dopo il difficile periodo storico che abbiamo vissuto. Abbiamo riproposto un allestimento di 7 anni fa - ha aggiunto -, mio nonno ha documentato con un reportage fotografico tutti i momenti di questo evento: dalla costruzione del palcoscenico alle varie rappresentazioni".
La mostra sarà visibile fino al 31 agosto, dal martedì al sabato, dalle ore 17 alle ore 20.
Al Politeama di Tolentino è stato ufficialmente presentato alla stampa, il programma estivo dell’associazione Design Terrae. Nata per volontà di Franco Moschini, ha lo scopo di supportare l’evoluzione del “bello, buono e ben fatto” a partire dall’Alto Maceratese tramite nuovi percorsi di crescita, attività ed eventi.
Si è trattato di un vero e proprio debutto per questa realtà la cui visione è quella di considerare il passato come risorsa preziosa per immaginare un futuro come orizzonte possibile, anche grazie all’innovazione e al contributo dei giovani.
“L’alto maceratese è da sempre un luogo sospeso, una Terra di Mezzo che si crede isola. Percorrere i suoi luoghi significa rinunciare presto alla brevità della linea retta. Conoscerne le genti comporta misurarne le poche parole tramite i tanti silenzi di chi fa. Design Terrae immagina di far emergere questa identità per evolverla verso il bello, buono e ben fatto.” Queste le parole del direttore artistico di DT, l’architetto Carlo De Mattia. Dopo mesi di emergenza legata al Covid, Design Terrae vuole contribuire a donare speranza di rinascita e ripartenza in particolare con un grande evento estivo: “Spark - La scintilla che accende i sogni”, Spark, ovvero la scintilla, l’attimo che coincide con l’inizio di un’azione propulsiva.
L’evento è pensato come una serata-spettacolo nell’affascinante cornice dell’Anfiteatro romano di Urbisaglia, un luogo antico in cui giovedì 15 luglio a partire dalle ore 20,30, si parlerà di futuro. A presentare Spark sarà Massimiliano Ossini, scrittore e presentatore Rai, da sempre attento ai territori e alle loro storie.
Massimiliano accoglierà le persone che vorranno intervenire all’evento, con un messaggio forte e positivo: avere amore e cura dei propri sogni e progetti rende il futuro possibile.
I protagonisti di Spark saranno dunque donne e uomini provenienti sia dal mondo delle startup e partecipate innovative della Moschini spa che dall’Alto Maceratese. Ciò che accomuna le loro storie, non è l’obiettivo prefissato ma la volontà dei protagonisti di seguire un proprio percorso, se pur tra tante difficoltà come quelle incontrate da Daniela Ortisi, la prima ospite a salire sul palco. Originaria della Sicilia, psicologa e psicoterapeuta ma anche Operatore Sociale, la Ortisi è dirigente del Terzo Settore, Presidente della Cooperativa Esserci di Torino, cooperativa sociale la cui mission è dare cittadinanza ai diritti degli individui, delle famiglie e delle comunità locali.
Altro ospite sarà Luigi Galimberti. Imprenditore agricolo, innovatore, amministratore di “Sfera agricola”, la più grande serra idroponica hi-tech del centro Europa, da lui progettata e realizzata fra le colline maremmane. Galimberti è convinto che per combattere cambiamenti climatici e sovrappopolamento, si può produrre di più usando meno risorse. Alessandro Tommasi è un giovane molto dinamico. Vive tra Torino e Milano. A inizio 2020, ha co-fondato WILL Media, una startup nata per rivoluzionare l’informazione, la cui missione è raccontare il backstage dei “fatti” del mondo spiegati in modo semplice. La community oggi conta 900.000 follower.
Da Instagram il racconto delle storie arriva tra i Monti Sibillini, a Macereto, dove Marco Scolastici, “pastore millennial” originario di Tarquinia, vive e lavora nell’azienda agricola di famiglia in cui si dedica alla cura e all’allevamento di pecore Sopravissane. Il terremoto del 2016, la grande nevicata del 2017, il covid19, lo hanno messo a dura prova ma lui non si è mai fermato, anzi. Sulla sua storia è stato pubblicato anche un libro da Einaudi. A Pintura di Bolognola Emanuela Leli è una imprenditrice nel settore turistico. Il suo amore per le terre dove è nata, la porta a promuoverle con idee innovative e coinvolgenti. Con suo marito gestisce anche la spiaggia del Lago di Fiastra, luogo considerato da Touring Club e Legambiente, tra i comprensori balneari più belli e sostenibili.
L’incontro tra questi mondi diversi avverrà in uno scenario spettacolare e affascinante. Spark intende far vivere al pubblico un momento arricchente di consapevolezza e crescita; un presente sospeso tra passato e futuro, quello di un sogno che alimenta ogni progetto importante. Questo avverrà anche tramite la performance che la Compagnia dei Folli di Ascoli Piceno donerà al pubblico.
Sarà un momento molto suggestivo che affabulerà gli ospiti grazie alla meraviglia e all’evocazione del fantastico e alle spettacolari scenografie immersive dell’azienda Stark che trasformerà le rigogliose chiome delle querce nell’anfiteatro in fantastici schermi naturali.
Scenografia, tecnologia e performance sosterranno un’esperienza forte e memorabile in cui le storie “sognate” diventeranno patrimonio reale e condiviso di tutti per far scaturire nuove scintille.
"Nella mia lunga esperienza imprenditoriale ho sempre avuto a cuore la conoscenza. Oggi sono orgoglioso di dire che l’Associazione Design Terrae sta muovendo i suoi primi passi promuovendo la conoscenza del genius loci maceratese. Lo farà con un evento pubblico straordinario, che renderà protagoniste storie orientate al futuro attraverso il racconto della scintilla che le ha fatte nascere, ed ancor più con il progetto formativo del Bootcamp. In questa occasione aprirò anche le porte di casa mia ad un piccolo gruppo di giovani studenti e designer perché sono convinto che la conoscenza va condivisa!".
Le parole del presidente di DT Franco Moschini lanciano un’iniziativa che costituisce un primo passo verso un più ampio progetto rivolto alla formazione: il Bootcamp, un innovativo campus estivo di alta formazione per il design che propone una strategia operativa ibrida, basata su un approccio learning by doing, in cui allievi e insegnanti si pongono sullo stesso livello.
Si alterneranno lezioni teoriche, attività pratiche di laboratorio tradizionale affiancate da tecnologie di produzione digitale, visite in azienda e racconti tematici da parte di professionisti del design come Martino Gamper, Simone Spalvieri e Zoe Romano. Partner dell’evento sarà Gebrüder Thonet Vienna, marchio di riferimento mondiale nell’artigianato di lusso, che ha scelto di essere partner del Bootcamp Design Terrae, con cui, a partire dalla ricca tradizione produttiva dell’azienda, sperimentare nuove visioni evocative e sostenibili. Dal 19 al 23 luglio i 10 partecipanti, selezionati su base motivazionale e curriculare, saranno immersi nella splendida cornice naturale del Casale delle Noci di Tolentino, un luogo magico restaurato da Gae Aulenti, ospiti di Franco Moschini, il fondatore dell’attuale Poltrona Frau e Presidente di Gebrüder Thonet Vienna. L’evento si svolgerà nel pieno rispetto delle disposizioni e delle misure anticovid vigenti.
C'è tempo fino al 4 luglio per visitare la mostra fotografica di Roberto Buschi dal titolo "Castelluccio con i miei occhi e con la mia anima", allestita nell'atrio del palazzo comunale di Recanati.
Si tratta di un grande percorso fotografico che Buschi ha dedicato ad un luogo dell'anima: la sua Castelluccio è la terra che frequenta per almeno 20-25 volte l'anno da almeno 20 anni in quanto appassionato cercatore di funghi ( fa parte del gruppo micologico recanatese): "sono stato sempre un fotografo pubblicitario, ci dice lo stesso Buschi, come tale le mie foto nascono per esaltare la forma e l'utilizzo del prodotto, stavolta ho voluto fare le cose diversamente.
Queste foto sono state scattate senza preavviso o appostamenti, giungono spontaneamente da quello che questi paesaggi mi suscitano" aggiunge. Scattate nell'arco di un ventennio (dal 2003 ) con queste immagini Buschi sembra rispondere a quell'ansia del vivere che le difficoltà legate al covid hanno amplificato. "Eppure un rifugio ce l'abbiamo... se solo ci inoltrassimo nella natura che splendida e luminosa ci circonda. Andate in questo posto segreto, fra le Marche e l'Umbria quando vi sentite inquieti o tristi e tornerete alla vita quotidiana placati sembra dirci l'autore" queste le parole di un maestro della fotografia come Gianfranco Leji.
Buschi sembra aver aperto il suo cassetto di ricordi ma anche il luogo più profondo della sua anima perchè la sua passione,ci dice, sono proprio le fotografie paesaggistiche: "il mio desiderio, chiosa, è quello di portare questa mostra in altri luoghi delle Marche fino ad arrivare nel posto in cui queste foto sono state scattate, Castelluccio.
Presentata oggi dal Comune di Recanati, nella sezione dedicata al fumetto della Biblioteca Comunale M.A. Bonacci Brunamonti, l’attività dell’Associazione Culturale Arcadia nata nel maggio scorso per la promozione e la diffusione del fumetto, il cui nome nasce in omaggio alla nave di Capitan Harlock, simbolo di indipendenza e libertà.
“Siamo ben felici di promuovere a Recanati il variegato mondo del fumetto, un percorso iniziato lo scorso anno con l’apertura della sezione dedicata alla nona arte proprio nella Biblioteca comunale, ed oggi con la nascita della nuova associazione Arcadia lavoreremo insieme su attività e progetti dedicati come il Recanati Comics Festival. – Ha dichiarato l’Assessora alle Culture Rita Soccio - Il fumetto ha una grande potenza comunicativa trasversale, una forma artistica che nasce dall’incontro tra immagine e parola. Vogliamo amplificare nel Comune di Recanati gli spazi e gli eventi dedicati all’arte contemporanea, ricordiamo che sono stati tanti gli artisti che si sono fatti portavoce di questo linguaggio interpretandolo sotto forma d’arte, come nei casi di Andy Warhol, Roy Lichtenstein e la Pop Art, fino ad arrivare a opere di artisti quali Takashi Murakami e Banksy.”
Tra i primi eventi di Arcadia in programma, i prossimi venerdì 16 e 30 luglio alla Fattoria didattica Ca’ di Luna di Recanati, gli incontri con le autrici che hanno realizzato due biografie del mondo femminile a fumetti: le Sorelle Bronte il trio di scrittrici e poetesse vittoriane della prima metà dell'Ottocento e Wisława Szymborska la grande poetessa polacca Premio Nobel per la letteratura 1996.
"Vogliamo promuovere il fumetto nell’eccezione più ampia della parola – ha spiegato la Presidentessa dell’associazione Arcadia Alice Fabretti - Arcadia è formata da tanti appassionati, addetti ai lavori ed esperti dell’arte disegnata. Stiamo lavorando affinché a fine agosto prenderà il via la I edizione del Recanati Comics Festival a Villa Colloredo Mels, una due giorni d’immersione totale nel fumetto attraverso mostre, imperdibili incontri-evento con le stelle dei comics e un’area dedicata ai collezionisti e al pubblico con la mostra mercato dei fumetti.”
Presentate dall’Assessore Rita Soccio nel corso della conferenza anche le nuove tessere dei “Lettori della Biblioteca”, distinte per fascia e tipologia di lettori: bambini, studenti e adulti, ognuna contrassegnata da una specifica grafica. Le tessere serviranno per fidelizzare il pubblico e agevolare le operazioni presso la Biblioteca, come gli accessi e le procedure di prestito e sono pensate anche per consentire a ciascun lettore di conoscere il proprio codice utente attraverso il quale si può accedere ai servizi dedicati del sistema regionale Bibliomarchesud (come ricerche e prenotazione prestiti anche in altre Biblioteche del territorio) e Media Library On Line (MLOL).
Sempre da oggi prenderà il via alla Biblioteca Comunale M.A. Bonacci Brunamonti anche l’iniziativa “Sere in Biblio”, ovverosia l’apertura serale della Biblioteca che nel periodo estivo vuole rendere più accessibili i propri servizi a tutti i cittadini e ai turisti in un orario più comodo.
Lunedì 5 luglio, nello spazio attrezzato del Varco sul Mare, nell'ambito della stagione estiva promossa dal Comune di Civitanova Marche, si terrà il primo dei cinque appuntamenti di “Favole al Varco”, la rassegna di teatro per bambini e famiglie che, come ogni anno, richiamerà un numeroso pubblico di piccoli bimbi, allegri ed attenti, che trascinano per mano i ‘grandi’ per assistere ai divertenti spettacoli.
“Dopo mesi di chiusura e didattiche a distanza – dice il direttore artistico della rassegna Marco Renzi - finalmente i bambini potranno tornare a godersi lo spettacolo dal vivo, incontrare amici e persone con le quali interagire, ridere e sognare. Ringrazio il sindaco Fabrizio Ciarapica e l’Amministrazione comunale per la rinnovata disponibilità a riattivare la complessa macchina organizzativa”.
Prima data scoppiettante e all'insegna dell'avventura: in scena una formazione consolidata del teatro ragazzi italiano, “I Guardiani dell'Oca” di Chieti, con la loro ISOLA DEI PIRATI, uno spettacolo in cui l'arte dell'attore si mescola con quella dei pupazzi, per una rappresentazione che coinvolgerà il pubblico portandolo su isole remote e mari minacciosi, laddove vivono i terribili pirati, uomini che da sempre riempiono il nostro immaginario e che sono stati celebrati non solo dalla letteratura ma anche dal cinema, dalla televisione, dai fumetti e ovviamente anche dal teatro. Musica, canto dal vivo, pupazzi e sagome animati, vele e vascelli, per uno spettacolo che non mancherà di conquistare il suo pubblico.
Favole al Varco 2021 occuperà tutti i lunedì del mese di luglio e fino al 2 agosto incluso, con cinque appuntamenti, tutti ad ingresso libero. La prenotazione per accedere agli spettacoli è caldamente consigliata, vista la grande affluenza registrata negli anni passati e le vigenti normative che regolamentano lo spettacolo dal vivo. Il posto può essere riservato nelle settimane precedenti scrivendo una mail a: prenotazionicivitanovaestate@eclissieventi.it, specificando il nome e cognome di tutti i partecipanti e indicando un recapito telefonico, oppure, lo stesso giorno di spettacolo, a partire dalle ore 18,30 e fino all'inizio, recandosi direttamente presso il botteghino del “Varco sul Mare”.
L'inizio è previsto alle ore 21,15, l'ingresso è libero.
La stagione del Centenario della lirica allo Sferisterio non poteva che essere caratterizzata dalla sua protagonista principale: Aida. L’opera portata in Arena nel 1921 è stata immortalata dalle preziose foto scattate da Alfonso Balelli divenute testimoni di questa importante prima messa in scena. Immagini racchiuse dapprima in un volume realizzato dal Centro studi Carlo Balelli, l’Istituzione deputata alla tutela la memoria storica e culturale di quanto prodotto dall’importante dinastia di fotografi e presieduta da Emanuela Balelli; e che da venerdì 2 luglio sarà possibile apprezzare nella mostra “Aida 1921. La prima stagione lirica allo Sferisterio di Macerata nelle foto Balelli”.
«Le splendide immagini realizzate da Alfonso Balelli, nell'estate del 1921, in occasione della prima Aida allo Sferisterio testimoniano diversi aspetti di quel grandioso evento - spiega proprio Emanuela Balelli -, dalla costruzione del palcoscenico all'allestimento delle scenografie, dalle rappresentazioni ai momenti di svago delle compagnie dei cantanti, ma il ritrovamento delle belle immagini, raffiguranti il cast in costume di scena, sulle quali ogni cantante ha voluto apporre una dedica "al bravo e valente fotografo", costituiscono un prezioso e raro documento. Nella stagione lirica del '21, Alfonso Balelli aveva avuto un ruolo importante anche quale membro del Comitato creato dalla Società Cittadina dei pubblici divertimenti e, in quel periodo, il suo Studio Fotografico figurava tra i più forniti e rinomati - aggiunge ancora la presidente del Centro Studi -, elegante e raffinato ritrattista, ci restituisce con i suoi scatti non solo le atmosfere, il fermento dei preparativi, la bellezza dei costumi, ma soprattutto ci rende partecipi di quel profondo rapporto tra teatro e fotografia, tra realtà e finzione, tra il fotografo e l'artista che viene ritratto».
L’inaugurazione è fissata per le ore 18 di venerdì 2 luglio presso la Galleria di Belle Arti dell’Accademia di Macerata (Gaba.Mc), annessa a Palazzo Galeotti in piazza Vittorio Veneto. La mostra sarà visibile fino al 31 agosto, dal martedì al sabato, dalle ore 17 alle ore 20: «Un particolare ringraziamento va all'Associazione Arena Sferisterio e a Luciano Messi, al Direttore Artistico Barbara Minghetti - conclude Balelli -, all'Amministrazione Comunale di Macerata, alla Biblioteca Mozzi-Borgetti e alla Biblioteca Statale di Macerata, e alla Direttrice dell'Accademia di Belle Arti di Macerata, Rossella Ghezzi, per la proficua e felice collaborazione».
L'amicizia fra due comunità perpetuata dal tempo, rinsaldata nelle sventure e resa solenne dalle carte ufficiali ha trovato un approdo anche su un palcoscenico. L'amicizia è quella fra i comuni di Siena e San Ginesio che domenica scorsa (27 giugno) hanno ribadito in Toscana il loro legame firmando il Patto di amicizia a sette giorni dalla medesima cerimonia di San Ginesio; il palcoscenico è stato invece la spettacolare Fortezza Medicea senese, dove 'La Strana Compagnia di Macerata' ha messo in scena lo spettacolo "Il Messo e il Savio", uno dei racconti del libro "Il ritorno degli Esuli", che la casa editrice senese Betti ha pubblicato all'indomani del terremoto di cinque anni fa.
La rappresentazione, realizzata in collaborazione con la Scuola Danza "El Duende", ricorda il rientro dei 300 ginesini esuli per anni a Siena, dove ricevettero accoglienza e rispetto e dove essi seppero guadagnarsi apprezzamento e considerazione.
L'opera è un dialogo tra un consigliere dei Savi senese e un messo ginesino la notte prima dell'arrivo a casa: è un confronto sulla nostalgia della terra natale, la tolleranza, la giustizia, il potere, la religione e l'istruzione, sola arma che può riparare dalla barbarie.
Lo spettacolo, introdotto dal vicesindaco senese Andrea Corsi alla presenza del sindaco ginesino Giuliano Ciabocco, è stato un successo, tanto che i contatti con Siena continuano per organizzare una replica nei prossimi mesi a teatro. Lo spettacolo avrebbe dovuto esordire a San Ginesio il 20 giugno, ma motivi organizzativi ne hanno impedito la messa in scena, che sarà programmata nelle prossime settimane; successivamente, toccherà vari teatri del territorio.
La regia dello spettacolo è stata di Lucia De Luca, mentre sul palcoscenico sono saliti: Matteo Canesin (Il Savio), Claudio Porzi (il Messo), Cettina Lovascio, Paola Valenti, Laura Silvetti, Marika Topa, Silvia Mariani e Lucia De Luca ( coro).
Una grande giornata dedicata al più illustre cittadino di Recanati, organizzata dal Comune di Recanati, dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani e da Casa Leopardi, ha celebrato il 223° Anniversario della nascita di Giacomo Leopardi.
“Come da tradizione celebriamo il 223° Anniversario della nascita di Giacomo Leopardi nell’aula Magna del Palazzo Comunale inaugurato proprio il 29 giugno del 1898 nel primo centenario della nascita del Poeta alla presenza di Giosuè Carducci. – Ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi - L’impronta, non solo poetica, che Giacomo Leopardi ha impresso su Recanati si riflette da più di due secoli nella nostra comunità, e i suoi versi, che sono entrati nella memoria collettiva, rendono tangibili le emozioni nelle strade e nelle piazze del borgo. La forza dirompente ed evocativa del pensiero di Leopardi da sempre accompagna e guida la nostra gente, tradizionalmente ospitale, aperta alla diversità culturale e alle novità e pronta ad offrire la città di Recanati come un sicuro approdo per tutti coloro che hanno la spinta e il coraggio di gettare lo sguardo oltre la siepe.”
Tante le autorità e gli illustri studiosi di Leopardi provenienti da tutta Italia presenti nell’ atteso appuntamento del pomeriggio nell’Aula Magna del Palazzo Comunale.
Sono intervenuti: l’ On Mario Morgoni, l’Assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini, Fabio Corvatta Presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e l’Assessora alle Culture Rita Soccio “Recanati è identificata come città della cultura grazie al sommo Poeta e il 29 giugno è da sempre il momento più alto per celebrarlo.- ha detto l’Assessora alle Culture Rita Soccio - Quest’anno il Premio Leopardi viene assegnato al FAI per aver collaborato a recuperare un luogo dell’anima come il Colle dell’Infinito. La cultura, la bellezza e il paesaggio sono elementi essenziali per il ben-essere delle comunità e Recanati è un esempio virtuoso di questa progettualità in sinergia con Associazioni ed Enti pubblici e privati. Dopo un periodo difficile come quello che abbiamo vissuto che queste celebrazioni siano l’inizio di una vera rinascita per tutto il paese.”
La contessa Olimpia Leopardi, discendente del Poeta, ha portato il saluto della famiglia Leopardi e ha invitato il maestro della quinta elementare di Ferrara Andrea Maranini a raccontare una bella storia di vita a lieto fine.
“Nell’ ultimo discorso pubblico mio padre ha detto “la cultura è tutto, è rifugio, è amore”- ha affermato la contessa Olimpia Leopardi - il maestro Andrea Maranini ci ha dimostrato con i fatti questa verità, attraverso la poesia di Giacomo ha dato speranza e valori a undici giovani ragazzi ribelli, le cui vite sociali erano considerate perse, dando così conferma del valore propedeutico della poesia e dell’importanza di avere accanto a noi un amico come Giacomo".
Toccante il racconto del maestro Maranini che è riuscito a condividere con la sua difficile classe l’amore per la bellezza prendendo esempio da Giacomo e dalle sue riflessioni.
La Vicepresidente del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano Ilaria Borletti Buitoni ha tenuto la conferenza sul tema “L’Orto sul Colle, accesso al paesaggio interiore de l’Infinito leopardiano” dove ha sottolineato che il percorso di recupero del FAI è stato un modo per accompagnare il visitatore verso l'animo di Giacomo Leopardi.
“Non è stato solo un recupero paesaggistico, come di solito il FAI è abituato a fare – ha spiegato Ilaria Borletti Buitoni - ma si è trattato di qualcosa di molto più importante e cioè di entrare nell'animo, nello spirito di Giacomo Leopardi, in ciò che aveva ispirato la meravigliosa poesia L’infinito e più in generale nella sua poetica.
Grazie moltissime per l’importante riconoscimento letterario donato alla nostra Fondazione, siamo felici di essere al vostro fianco in questo percorso.”
Ilaria Borletti Buitoni ha ricevuto per il FAI il prestigioso “Premio Leopardi” dal Presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani Fabio Corvatta.
“Il FAI si identifica con il principio essenziale della tutela del patrimonio – ha detto Fabio Corvatta nelle motivazioni del “Premio Leopardi” - In sintonia con le iniziative legate al bicentenario dell’Infinito, il FAI ha portato a termine la risistemazione dell’orto del Colle e il restauro della sede del CNSL. Il progetto riporta alla dignità che gli si addice, un luogo che appartiene ormai alla sensibilità contemporanea. Garantisce sopravvivenza del bene e se ne fa custode per il futuro. Questa filosofia applicata al paesaggio è un esempio altissimo di impegno civile e di responsabilità culturale. Il Premio assegnato al FAI vuole essere il riconoscimento del lavoro compiuto e anche un auspicio per quello che ancora attende.”
Il Lions Club di Recanati e Loreto ha omaggiato la figura del conte Vanni Leopardi, scomparso nel 2019, consegnando alla figlia Olimpia Leopardi l’alta onorificenza lionistica “Melvin Jones”.
Consegnati i riconoscimenti ai primi tre vincitori del Premio Nazionale Giacomo Leopardi dedicato agli studenti delle scuole italiane secondarie di secondo grado: primo classificato Gabriele Molè dalla regione Lazio, secondo classificato Alejandro Casaretto dal Piemonte e terza classificata Sabrina Celano dalla Campania.
Le celebrazioni Leopardiane hanno raggiunto l’apice nella magia dell’Orto sul Colle dell’Infinito con il recital di Paolo Calabresi accompagnato dal trio di musicisti Dimitrij Paolo Calabresi legge Leopardi” un’ emozionante spettacolo firmato da Strehler, anche un omaggio ai 100 anni del grande regista che lo dedico nel 1982 a Giacomo Leopardi del quale era un grande appassionato ed estimatore, al Piccolo Teatro di Milano.
È giunto a conclusione, ieri, il “weekend Arte”, la mostra collettiva che ha avuto luogo questo fine settimana a Porto Recanati all’Anfiteatro Natale Mondo in corso Matteotti.
Tra gli artisti che hanno esposto, il classe ‘40 Pacifico Falappa in arte Pacì.
“Nella mia vita ho fatto tanti lavori e ho avuto tanti hobby, ma mai mi ero avvicinato al mondo artistico fino ai miei 80 anni - racconta Falappa - . Durante il lockdown – continua - dovendo stare chiuso in casa ho incominciato a ‘sporcare’ qualche tela.
Inizialmente ho avuto qualche difficoltà nella scelta di come volevo imbrattare, ma poi – giorno dopo giorno – mi sono accorto che qualche mia opera risultava discreta al parere altrui. Per queste ragioni – prosegue - ho continuato regolarmente un po’ con tempera ed anche in acrilico.
Ho sperimentato vari stili e diverse tecniche, forse devo ancora approdare al mio definitivo, o forse sarà una continua evoluzione, ma quel che è certo che desidero condividere con gli altri le emozioni che fuoriescono dai miei pennelli”.
Per Feleppa - treiese d’origine, ma residente a Rivoli da molto tempo – è arrivata anche la soddisfazione di essere stato ammesso al premio Vittorio Sgarbi, per l’alto valore espresso nelle sue opere e per aver contribuito ad arricchire il panorama artistico nazionale.
In vacanza a Porto Recanati ha poi conosciuto il gallerista Giuseppe Russo, che lo ha iscritto al suo circolo di artisti.
Grande soddisfazione a Porto Recanati per l'inaugurazione del Museo del Mare e della Civiltà Marinara. L'evento si è tenuto oggi pomeriggio: prima alle 17,30 un momento conferenziale e poi alle 18,30 l'apertura alla cittadinanza. Il Museo si trova in via XXIX Marzo 1935 e questa riapertura è avvenuta dopo i numerosi interventi fatti sia in ambito immobiliare che in ambito scientifico. Il Sindaco Roberto Mozzicafreddo ha dato gli onori di casa con il suo intervento, poi dopo di lui è stata la volta di Sergio Muniz e della consigliera regionale Elena Leonardi.
Tra gli applausi della platea, il momento conferenziale è andato avanti con le parole del Direttore del Muma di Genova Pierangelo Campodonico, della dottoressa Francesca Santoro in rappresentanza di Unesco e del Vice Sindaco di Porto Recanati Rosalba Ubaldi. L'ultimo tris di interventi è toccato a Isabella Tomassucci in rappresentanza dell'azienda Feel Blu, della dottoressa Alessandra Spagnolo del C.N.R e infine l'assessore alla Cultura del Comune di Porto Recanati Angelica Sabbatini: "Oggi è il coronamento di un sogno sia dell'amministrazione che di tutta la città - ha affermato l'Assessore Sabbatini - In tanti hanno contributo alla realizzazione di questo museo.
Questo museo di oggi affonda le radici nel passato e nelle associazioni che si sono prodigate nel mantenere viva la pesca portorecanatese e parlo dell'Associazione Pro Museo del Mare, del comitato pescatori e tutte le famiglie portorecanatesi che hanno donato i loro reparti. Oggi questo museo parte da quella storia e guarda al futuro. Il museo che abbiamo oggi - ha concluso l'assessore Sabbatini - è con un linguaggio moderno che è pronto ad accogliere le scolaresche pur mantenendo le radici delle tradizioni e della storia. I miei ringraziamenti vanno anche ai ragazzi dell'Ente Palio. Ho sentito vicino a me delle persone che avevano colto lo spirito di questa avventura e il contributo culturale che ha dato alla città. Ringraziamento ovviamente ai partner economici come la Regione Marche, Astea Energia, il Ministero, Flag Marche Sud".
Il 20, 21 e 22 agosto la terza edizione della festa della poesia, I fumi della fornace, indagherà il tema dell’isola intesa come approdo inconoscibile, scenario di un mondo che ancora non vediamo, ma verso il quale ci mettiamo in viaggio. Figura del ricominciare e di quella seconda nascita che sempre appartiene alla poesia, l’Isola è anche costruzione di un arcipelago, di un dialogo sempre mobile tra realtà e filosofie differenti.
La specie storta è il secondo movimento teatrale orchestrato da Giorgiomaria Cornelio e Lucamatteo Rossi insieme alla comunità di Valle Cascia. Un campo aperto di ricerca, sovvertimenti e progettazioni di mondi possibili. Un viaggio che coltiva il punto di stortura di ogni specie e che sarà in scena per i tre giorni al tramonto.
L’idea scenografica è un’idea in divenire, composta da una rete di oggetti che mutano continuamente destinazione e impiego. Il teatro è reso possibile anche dall’aiuto di artigiani e aziende locali, dal recupero di canti e tradizioni e memorie sepolte. Alcuni degli interventi musicali sono di Omero Affede e Isabella Carloni. Le scenografie sono realizzate da Luca Luchetti, Elena Martusciello dell’Accademia di Belle Arti di Macerata e Clelia Cerboni Bajliardi, Sofia Salomoni e Lucia Lancellotti dell’Accademia di Belle Arti di Urbino. I costumi nascono invece da una collaborazione con la casa di moda Mavranyma.
Ogni giornata sarà aperta da Isola e Isole, una serie di dialoghi — organizzati da Giorgiomaria Cornelio e Giuditta Chiaraluce —tra filosofi, poeti, architetti, artisti e teatranti, con una particolare attenzione verso alcune realtà editoriali del panorama italiano come Argolibri, Tic Edizioni e Edizioni Volatili. Nei tre giorni interverranno: Bianca Battilocchi, Adrian Bravi, Maurizio Corrado, Angelo Ferracuti, Marco Giovenale, Claudio Kulesko, Francesca Matteoni, Matteo Meschiari, Claudio Morganti, Fabio Orecchini, Enrico Pantani, Massimo Raffaeli, Giorgia Romagnoli.
Al parco della poesia, le tre serate saranno introdotte da letture poetiche. Tra gli ospiti: Ida Travi, Tommaso di Dio, Claudio Morganti e Adrian Bravi. Il 20 agosto, Maurizio Boldrini presenterà, in apertura delle tre serate, il recital Mistica Minore.
Il 21 agosto, Lucamatteo Rossi presenterà Il Libro di Giobbe, recital poetico tratto dall’Antico Testamento che leggerà insieme a Valentina Lauducci, Veronica Formiconi, Giulia Pigliapoco, Diana Caponi, Alessia Zanconi, Valentina Compagnucci ed Elena Martusciello con musiche, tra le altre, di Giacinto Scelsi e Stefano Scodanibbio. Il libro di Giobbe sarà seguito dall’ascolto di Audio Doc Sound Title #3 di Pietro D’Agostino. Infine, il 22 agosto, il parco della poesia ospiterà il gruppo ‘E Zezi in concerto.
Le mostre — curate Diana Caponi, Giulia Pigliapoco e Veronica Formiconi — seguono un percorso tematico nomade, dunque “Isole” per un arcipelago itinerante. La prima novità è la collaborazione con l’architetto Lorenzo Malloni; le due strutture temporanee e assemblabili da lui progettate fungeranno da ingresso alla festa e saranno realizzate grazie all’aiuto della comunità che parteciperà attivamente alla loro costruzione attraverso laboratori e workshop.
Le architetture di Malloni saranno integrate con il progetto cartafoto Bio Padiglione “Attiva” di Pietro D’Agostino. Ospiteranno inoltre le opere selezionate attraverso la “Call for artists” che ha ricevuto richieste provenienti da tutta Italia. Lucia Bonomo, Greta Chiaravalle e Mario Naccarato sono, dunque, i nomi dei tre artisti selezionati per la mostra ATLANTE. La mappa di Valle Cascia vedrà la semina di nuove reti e connessioni anche grazie al dialogo con gli artisti Emanuele Resce e Valentina Avanzini, nel loro collettivo “Transpecies”. Un’altra isola sarà quella dei Libri d’artista esposti presso i Palazzi di Valle Cascia, in cui saranno presenti i lavori di Enrico Pantani e di Gilberto Carboni.
In continuità con il percorso delle precedenti edizioni, all’interno del Circolo Cassia Orestina ribattezzato Casetta ecologica, verranno riproposte le Corrispondenze dalla Villeggiatura: un’occasione per porre l’attenzione su poeti, scrittori o artisti marchigiani che hanno contribuito a creare una visione microscopica, altra, del loro territorio d’origine. Quest’anno, grazie alla collaborazione con Elena Frontaloni, sarà promossa la riscoperta dell’autrice Dolores Prato, originaria di Treia, tramite appunti, partiture visive di Nicoletta Calvagna, letture di Francesca Rossi Brunori e un video montato da Lucamatteo Rossi che approfondiranno il tema “dimenticato” dell’incontro con le piccole bestie.
La direzione artistica dei Fumi della fornace è ancora di Valentina Compagnucci e Giorgiomaria Cornelio. I fumi sono: Lucamatteo Rossi, Elena Martusciello, Veronica Formiconi, Giulia Pigliapoco, Diana Caponi, Luca Luchetti, Alessia Zanconi e, da quest’anno, Valentina Lauducci.
La festa è patrocinata dal Comune di Montecassiano, Comune di Macerata, Accademia di Belle Arti di Macerata e Regione Marche e sostenuta in particolare da Mavranyma, Grafiche Fioroni, Malloni e Ristorante Villa del Cerro.