L’arte continua ad essere il filo conduttore dell’estate di Camerino. Nell’edificio Venanzina Pennesi è stata inaugurata la mostra d’arte contemporanea “Le dimore del pittore” di Ettore Frani, visitabile fino al 19 settembre, accolta e promossa nel 2019 dalla Raccolta Lercaro. Un’esposizione che si propone come un dialogo con il patrimonio artistico dei Musei civici e le Collezioni diocesane di Camerino.
Una mostra nella mostra, un ponte (come lo ha definito l’arcivescovo Francesco Massara) tra comunità diverse, costruito sulla condivisione. All’interno della mostra sarà esposta anche l’opera che l’artista Frani ha deciso di realizzare e regalare alla città e che rappresenta perfettamente la pratica giapponese del Kintagi, consistente nel riparare con l’oro ciò che è rotto: metafora del riempire le ferite rendendole anche belle, come è per Camerino dopo il sisma del 2016.
“Una sorta di preghiera silenziosa, anche se non liturgica. L’arte per me è sempre sacra – ha spiegato Ettore Frani descrivendo alcune delle sue tele in esposizione -. Opere ad olio su tavola laccata nelle quali il nero rappresenta la base, per arrivare al bianco – Lo sguardo del pittore può cogliere l’invisibile nel visibile. Sono opere che tendono ad essere aperte”.
Concetti sottolineati anche dal sindaco Sandro Sborgia e dall’assessore alla cultura Giovanna Sartori: “L’arte trasforma le nostre vite in bellezza. È una mostra che inauguriamo in una città ferita, dove tanti luoghi sono ancora temporanei, che diventa dimora, come in questo caso con la mostra che si chiama proprio “Le dimore del pittore, va ad arricchire ulteriormente la vasta offerta pensata per questa estate in cui abbiamo voluto proporre tante idee per fare turismo e promuovere la nostra città”.
Claudio Calari, della fondazione Lercaro ha poi spiegato il progetto “Nella Notte” che non si limita solo alla mostra, ma da essa è nata una performance di musica e danza che si concretizzerà il 19 agosto con Valerio Longo, all’interno del Camerino Festival, quando il performer si esibirà in piazza Caio Mario che diventerà una galleria virtuale che prenderà corpo attraverso una proiezione sulle facciate dei palazzi, nella quale le opere di Ettore Frani prenderanno dimora e dialogheranno con i gesti e i movimenti.
Con un unico biglietto sarà possibile visitare la mostra “Camerino fuori le mura, prospettive d’arte dal Quattrocento al Settecento”, il polo Venanzina Pennesi e la mostra “Le dimore del pittore”. Presenti al taglio del nastro anche la curatrice della mostra Paola Feraiorni e Barbara Mastrocola curatrice delle collezioni civiche e diocesane.
Si è aperta ufficialmente la stagione del Macerata Opera Festival 2021, un'edizione quella di quest'anno che celebra il secolo dalla prima lirica allestita nella splendida cornice dello Sferisterio. Nella prima serata è andata in scena la Aida curata dalla direzione musicale di Francesco Lanzillotta e dalla regia dell'Argentina Valentina Carrasco che già nel 2013 all'Arena di Verona aveva curato la coreografia e collaborato alla regia con la compagnia Fura dels Baus proprio dell'Aida.
Una stagione quella di quest'anno che vedrà portate in scena anche La Traviata con la regia di Henning Brockhaus e lo spettacolo di danza Pas de Deux for Toes and Fingers con la partecipazione della star del violino Vadim Repim e di un gruppo di primi ballerini del Bolshoi di Mosca.
Numeroso il pubblico presente. L'amore senza tempo tra Aida e Radames coinvolge ancora persone non solo di una fascia d'età elevata, come dimostra il successo dell'anteprima dello spettacolo dedicato ai giovani.
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Tanti i rappresentanti delle istituzioni cittadine e regionali presenti, come di consueto, all'atteso evento. Spicca la presenza di Matteo Salvini che ha sottolineato come un evento di questo tipo sia un segno della ripartenza: "è importante ripartire dalla cultura e dalla bellezza, specialmente perchè a discapito di quanti vorrebbero bloccare il paese noi dobbiamo ricominciare a vivere, ad aprirci e ad aprire".
Si è detto emozionato invece, il sindaco Parcaroli: "nonostante le difficoltà e la riduzione degli spazi è fondamentale essere qui oggi. Macerata dimostra ancora una volta di essere al centro di quella spinta artistica e culturale che può essere motore del cambiamento".
A sorpresa è anche arrivato il Presidente della Regione Francesco Aquaroli che ha rimarcato il valore ampio del termine cultura che indica: "un patrimonio a cui ispirare ed ispirarsi che sta nel dna della nostra regione come testimoniano i tanti talenti marchigiani che hanno esportato la loro genialità in tutto il mondo.
Di seguito le interviste realizzate a Matteo Salvini, Sandro Parcaroli, Katiuscia Cassetta, Guido Castelli, Paolo Renna, Adolfo Guzzini e Francesco Acquaroli.
(FOTO DI LUCIA MONTECCHIARI E GUIDO PICCHIO)
Trenta professionisti provenienti dai maggiori teatri e festival europei, due giorni di incontri e confronti, due anteprime delle opere in scena allo Sferisterio e una lunga strada da percorrere ancora insieme in uno scambio di saperi e conoscenze. È il bilancio del workshop internazionale dedicato alla scenotecnica e alla produzione organizzato dall’Associazione Arena Sferisterio in collaborazione con Opera Europa, associazione che raggruppa oltre 200 teatri e festival del Vecchio Continente.
Martedì 20 e mercoledì 21 luglio, a Macerata, professionisti provenienti dai maggiori teatri e festival europei che formano i forum di TechSet e di Amministrazione Artistica&Produzione – tra questi l’Opera National de Paris, il Teatro Regio di Parma, il Teatro La Fenice di Venezia, la Dutch National Opera & Ballet di Amsterdam, il Teatro Real di Madrid e la Royal Opera House di Londra -, riuniti al Teatro Lauro Rossi, ma anche impegnati in un programma culturale che ha permesso loro di visitare la città, hanno incontrato l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta e la direttrice artistica del MOF Barbara Minghetti.
Nella due giorni, i professionisti del settore, hanno partecipato a incontri per discutere di nuove tecnologie e soluzioni nell’ambito della produzione dopo la pandemia, hanno assistito alle prove di Aida e La traviata, visitato il palcoscenico dello Sferisterio e la mostra “The Flying Dutchman” a Palazzo Buonaccorsi dell’artista Fabrizio Cotognini.
"Siamo davvero contenti che il gruppo di professionisti sia rimasto particolarmente colpito dalla bellezza della città, del museo e della mostra dell’artista Fabrizio Cotognini che è in perfetto dialogo con lo spazio di Palazzo Buonaccorsi – ha commentato l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta -. È stato un piacere accoglierli e far scoprire loro le eccellenze del nostro territorio".
"È stato un onore – ha aggiunto la direttrice artistica del Macerata Opera Festival Barbara Minghetti – ospitare il primo incontro in presenza di Opera Europa, dopo tanti mesi di meeting online a causa della pandemia. Sono stati due giorni intensi di confronto su come e dove produrre l’opera in futuro considerata la pandemia. Trenta colleghi da varie parti d’Europa hanno davvero apprezzato e amato Macerata, città che non conoscevano, e sono rimasti sorpresi dalla bellezza e dalla cura dei musei, ammaliati dallo Sfetisterio. E poi ci hanno “inondato” di complimenti per il coraggio di mettere in scena Aida in un momento ancora delicato per l’emergenza sanitaria e con tale professionalità e gusto artistico".
Inizia sabato 7 agosto la rassegna storica “I concerti del Chiostro” organizzata a Civitanova Alta dall’associazione musicale “Pier Alberto Conti” con la direzione artistica del M° Bruno Bizzarri e il patrocinio del Comune e dei Teatri di Civitanova. Due le serate dedicate alle note di Bach, Rossini, Mozart, Piovani, Morricone, solo per citarne alcuni, presentate questa mattina nella sala della Giunta, dai Maestro Bizzarri, il padre Bruno e il figlio Emanuele, alla presenza dell’assessore al Bilancio Roberta Belletti e di Marco Pertecarini per i Teatri.
“É bello poter confermare anche questa estate la storica rassegna musicale del chiostro – ha dichiarato l’assessore Belletti - Ne siamo lieti sia per la qualità degli appuntamenti, sapientemente selezionati dal Maestro Bizzarri, sia perché non era affatto scontato poter organizzare concerti a causa del Covid-19. La pandemia ha colpito in modo particolarmente duro il mondo della musica e del teatro e anche per questo la Giunta ha voluto fortemente organizzare questa stagione estiva così ricca di appuntamenti. L’Amministrazione ha anche voluto affiancare all’organizzazione degli eventi misure di sostegno pensate appositamente per i lavorati dello spettacolo”.
Sabato 7 agosto, ore 21,30, Archi dell’orchestra sinfonica Rossini, direttore Emanuele Bizzarri, musiche di Mozart, Puccini, Elgar, Britten.
Martedì 10 agosto, ore 21,30, Federico Mondelci Italian saxophone quartet, con Federico Mondelci (sax soprano), Julian Brodski (sax contralto), Silvio Rossomando (sax tenore), Michele Paolini (sax baritono). Musiche di Bach, Rossini, Barber, Piovani, Morricone, Gershwin, Piazzolla.
Nel ricordare la nascita dell’associazione Conti quaranta anni fa in una Civitanova in cui c’era davvero poco nel settore cultura – ha riferito il M° Bizzarri – voglio esprimere un pensiero particolare al compianto Claudio Ripa, che fu direttore dell’azienda Teatri e motore di questa rassegna, al quale esprimo un debito di gratitudine. Abbiamo ancora un fuoco da tenere acceso e lo facciamo lontano dal caos in quello che consideriamo un centro di bellezza da vedere e ascoltare quale il chiostro di sant’Agostino. Per la musica classica l’acustica è fondamentale e alcune proposte richiedono il silenzio che solo certi spazi possono dare”.
Anche Matteo Perticarini ha voluto ringraziare i M° Bizzarri per le prestigiose proposte musicali: “Seguo i concerti da tanti anni – ha detto – e c’è sempre una grande partecipazione di pubblico, locale ma anche turisti che scoprono così le bellezze del borgo di Civitanova Alta. Ci auguriamo che anche questa edizione sia seguita da tanti appassionati, sarebbe anche un bel segno di speranza in questa situazione ancora di incertezza”.
In caso di maltempo i concerti si svolgeranno nella chiesa di San Paolo i Civitanova Alta – piazza della Libertà. Ingresso 10 euro, info: 0733 822 213 – Registrazione obbligatoria per normativa anti-Covid.
Riemerge dagli scavi, parte della storia di Camerino. Nel corso dell'avvio dei lavori di scavo per la realizzazione della terza via di fuga alla Rocca dei Borgia, infatti, è venuta alla luce un aggregato murario che farebbe pensare a una porzione delle mura edificate durante la costruzione della rocca stessa: si tratterebbe di un muro preesistente costituente una parte della cinta muraria antica della città. “È innegabile lo stupore provato davanti a quella che è stata una bella sorpresa e che conferma quanto ogni parte della città sia ricchissima di storia – ha detto il sindaco Sandro Sborgia - I lavori si stanno eseguendo sotto la direzione e l’attenzione della Sovrintendenza e dopo l'esecuzione dei rilievi e delle indagini archeologiche, il manufatto è stato protetto attraverso la posa di un telo”.
I lavori per la realizzazione dell'uscita di sicurezza, intanto, procedono con una piccola variazione del progetto originario che porterà i giardini cittadini ad avere una terza via di fuga necessaria per poter adeguare il piano di sicurezza che al momento condiziona gli ingressi, non consentendo di ospitare più di 200 persone contemporaneamente. Un intervento dal costo totale di poco inferiore ai 100.000 euro.
Da oggi fino al 22 agosto i Musei civici di Palazzo Buonaccorsi, fatta salva la chiusura del lunedì, saranno visitabili dal martedì alla domenica con orario continuato dalle 10 alle 19.
I visitatori potranno godere, nel piano nobile, delle bellezze della Pinacoteca Civica ordinata nelle tredici sale affrescate e nella monumentale Galleria dell'Eneide attraverso un percorso dotato di apparati multimediali mentre al secondo piano della collezione del Novecento. Visitabile anche l’originale Museo della Carrozza.
“Un museo che si apre sempre più alla città – inteviene l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta - come ad esempio in occasione della Notte dell’Opera, con mostre di qualità incontri, laboratori per bambini, guide inclusive e presto con nuovi servizi”.
Fino al 30 ottobre i Musei ospiteranno la mostra “The Flying Dutchman” di Fabrizio Cotognini mentre fino al 30 agosto sarà visitabile la retrospettiva dedicata a Tullio Crali che ospita anche il nuovo allestimento della scultura Umberto Peschi “Aeroritratto d’ aviatore” scelta dal maestro Ferretti per la scenografia dell’ultimo film di Pier Paolo Pasolini “Salò o le 120 giornate di Sodoma”.
Prosegue il cammino di Non a Voce Sola che da sempre segue da vicino il mondo femminile in tutte le sue declinazioni. Arrivata alla dodicesima edizione la rassegna continua con ambizione ad essere punto di riferimento e luogo dove promuovere un dialogo, anche trai generi, suscitare interrogativi, e aprire varchi talvolta impossibili. In questa edizione, in occasione dell’anno di Dante, il tema scelto è Donne ch’avete intelletto d’amore, e partendo dal famoso incipit di una delle maggiori opere dantesche moltissimi ospiti proporranno la loro visione in un dialogo costante.
La location scelta per il sesto appuntamento della rassegna è Sarnano, uno dei borghi più belli d’Italia, e sabato 24 luglio alle ore 18,30 in Piazza Perfetti torna Riccardo Iacona che dialogherà sul tema Se questi sono gli uomini.
Al centro del dialogo un fenomeno agghiacciante, quello del femminicidio, una tragedia nazionale che sparge dolore come una vera e propria macchina da guerra. Storie di maltrattamenti e femminicidi che ci riguardano da vicino e che Riccardo Iacona ha raccolto attraversando l’Italia. Un’occasione per ascoltare la voce di chi subisce insieme alle parole degli uomini.
Riccardo Iacona è reporter, autore e conduttore televisivo, e tra i più autorevoli interpreti del giornalismo italiano di inchiesta. Nel 1988 approda in Rai, dove lavora per molti anni a fianco di Michele Santoro in importanti trasmissioni televisive fra cui Samarcanda, Il Rosso e il Nero e Temporeale. Autore e regista di numerosi programmi d’informazione tra cui W l’Italia, nel 2008 realizza il reportage sui conflitti in Kosovo e Afghanistan La guerra infinita, per poi tornare protagonista del palinsesto serale di Raitre con Presa Diretta, di cui è autore e conduttore dal 2009. Dal cambiamento climatico al sistema giustizia, dal mondo della Sanità all’agenda politica del Paese, Riccardo Iacona è autore e regista di reportage che indagano l’Italia nelle sue sfaccettature più diverse e ne restituiscono un quadro nitido e sincero. Per le sue inchieste ha vinto cinque volte il Premio Ilaria Alpi. Tra i libri più recenti ricordiamo Palazzo d’ingiustizia (Marsilio, 2018) e Mai più eroi in corsia (Piemme, 2020).
Non a Voce Sola è sostenuta dalla Regione Marche, dalla Commissione Pari Opportunità della Regione Marche, da alcune prestigiose Università, da numerosi sponsor privati e da un circuito di undici meravigliosi comuni delle cinque province marchigiane.
L’evento è ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria telefonando al numero 338.4162283| 0733.657144| 347.7974639
Si è svolta ieri sera la celebrazione per la consegna dei riconoscimenti per i concorsi per la letteratura e per la poesia, organizzata dalla Unitre di Civitanova Marche e dall’associazione culturale SibbillA in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Civitanova Marche. Viste le incerte condizioni metereologiche, la cerimonia è stata spostata dalla location originaria del “Varco sul Mare” al Teatro Rossini.
Purtroppo si è registrata l’imprevista assenza, dovuta a motivi personali, dell’ospite d’onore Paolo Crepet, il quale ha inviato un video per salutare il pubblico presente in sala.
Prima dell’avvio della cerimonia presentata da Daniela Gurini, sono saliti sul palco il Sindaco Fabrizio Ciarapica e la professoressa Marisa Castagna, Presidente dell’Unitre Civitanova. “Saluto gli amici dell’Unitre e della Sibilla – ha dichiarato Ciarapica - che operando in sinergia hanno dato vita a questa iniziativa di grande spessore culturale che vede riconoscimenti non su uno ma su due concorsi. Questo a dimostrazione che il calendario degli eventi estivi di Civitanova Marche comprende tanti generi, dalla danza all’opera, dalle rappresentazioni teatrali anche dialettali agli spettacoli per bambini, fino ad arrivare alle attrazioni culturali come quelle organizzate dal Prof. Sgarbi con le sue lectio magistralis su Dante Alighieri, come la mostra fotografica di Massimo Listri e quella antologica di Sergio Carlacchiani presenti nella parte alta della città, come la mostra sul tricolore esposta alla palazzina di Lido Cluana, e come l’evento a cui stiamo per assistere”.
“Ringrazio l’Amministrazione Comunale per la collaborazione – ha dichiarato la professoressa Castagna - Riprendiamo il concorso letterario per racconti inediti, arrivato alla terza edizione, per lungo tempo rimasto sospeso a causa della pandemia. Il tema del concorso è “Il Viaggio”. Al concorso letterario si affianca l’esordio del concorso di poesia. Sono stati 57 i partecipanti al concorso letterario, 60 a quello della poesia, i cui lavori sono stati giudicati da due distinte e qualificate giurie chiamate a proclamare i cinque vincitori per ognuna delle due categorie”.
L’attrice e voce narrante Paola Olivieri, accompagnata al violoncello dal maestro Federico Bracalente, ha letto ed interpretato i dieci testi arrivati in finale.
In merito al concorso letterario, è intervenuta la professoressa Maria Grazia Baiocco in rappresentanza della giuria (composta anche dai professori Umberto Piersanti e Giuseppe Rivetti), il cui giudizio ha prodotto la seguente classifica: 1° posto: “La terrazza di Kristos” di Daniela De Prosperis; 2° posto: “La strada del cuore” di Marina Trazi (Casteggio PV, vincitrice del primo premio nella precedente edizione); 3° posto: “Il viaggio di Laura” di Paola Verole Bozzello (Macerata); 1ª menzione: “L’ultimo viaggio” di Mariella Marsiglia (Macerata); 2ª menzione: “Le luci per dormire” di Pasquale di Nocera (Napoli, vive a Morrovalle.
Relativamente al concorso di poesia, è intervenuta la professoressa Laura Alici in rappresentanza della giuria (composta anche dal Prof. Umberto Piersanti e dal Prof. Roberto Marconi). Considerato che per tre poesie era impossibile stabilire posizioni gerarchiche in classifica, è stato stabilito che queste tre poesie si piazzano ex aequo al primo posto: “Neve di primavera” di Nadia Brodoloni (Porto Recanati); “La sciapica sul Chienti” di Antonio Malagrida (Civitanova Marche); “Ma che ne sai tu…” di Silvia Gelosi (Sarnano). 1ª menzione: “Zona gialla al confine di nord est” di Katia Bossi (Gorizia); 2ª menzione: “Dentro la nebbia” di Onorina Lorenzetti (Recanati).
A sorpresa, prima della conclusione della serata, è salito sul palco Sergio Carlacchiani che ha declamato in pubblico i versi di nove poesie.
Tre appuntamenti per riscoprire il proprio passato, grazie al supporto di rappresentanti illustri del panorama storico-culturale italiano. È quanto avverrà nelle giornate del 24/25 luglio e del 28 agosto a Gualdo, nel corso della rassegna "Gualdo nel Passato".
Si parte sabato 24 luglio, alle ore 16:30, con il convegno intitolato "Archeologia, storia, cultura" presso il Teatro provvisorio, in via Alcide De Gasperi. A intervenire saranno l'archeologo Mauro Fiorentini ("I Picei a Gualdo e nelle Marche"), la storica Simonetta Torresi ("L'Alto Medioevo nelle Marche") e l'architetto Enzo Fusari ("L'architettura carolingia nelle Marche"). A moderare l'incontro la dott.ssa Maria Franca Ghiandoni.
Sempre sabato 24 luglio, alle ore 19:00, si terrà il concerto "Santi e Cavalieri - Musica medievale, tradizionale italiana e celtica" presso la Pista del Parco Comunale, dove verranno anche esposte le opere dell'artista Paul Albert Dari dal titolo "I volti della Vergine".
Domenica 25 giugno, invece, ci si troverà tutti in viale Vittorio Veneto dove, dalle 17:00 si susseguiranno le esposizioni del professor Walter Scotucci ("Il primato dello spirito nella terra dei fioretti), del professor Gianluca Bonifazi ("L'alchimia dal Medioevo ad oggi") e di Vittorio Sgarbi ("L'arte medievale nelle Marche").
La rassegna riprenderà, poi, sabato 28 agosto (ore 17:00) con il convegno intitolato "Terre di Brunforte alla scoperta di Castel Gismondo" presso il Teatro provvisorio, in via Alcide De Gasperi. Qui interverranno l'archivista Stefano degli Esposti ("Castel Gismondo e Fermo: le fonti di uno stretto legame"), la dott.ssa Maria Franca Ghiandoni ("Castel Gismondo e Gualdo"), il dottor Vincenzo Martinez ("Eurasia: una santa boemo venerata nel territorio di Castel Gismondo") e don Bruno Trape ("Immagini dal passato").
In tutti gli eventi verranno rispettati i protocolli di sicurezza anti-contagio vigenti. Per informazioni e prenotazioni: 3478788862.
Taglio del nastro e performance artistica ieri sera, alla mostra antologica di Sergio Carlacchiani: "La sublime e bestiale febbre creativa" organizzata dall'Amministrazione comunale, Unitre e Pinacoteca Moretti negli spazi del Sant'Agostino di Civitanova Alta riaperti per l'occasione. L'inaugurazione si è trasformata subito in performance, quando Carlacchiani ha invitato i presenti a sedersi sul cerchio del pavimento della navata principale dell'ex chiesa. Tra gli amici disposti a raggio, anche il sindaco Fabrizio Ciarapica, l'ex assessore Maika Gabellieri, il presidente Unitre Marisa Castagna, il critico Claudio Nalli, Riccardo Minnucci, l'imprenditore e pittore Tonino Maurizi. Presente al vernissage anche il presidente del Consiglio comunale Claudio Morresi.
Esposte in un allestimento curato dall'arch. Marco Pipponzi e dal direttore della Pinacoteca Enrica Bruni, oltre 100 opere tra pitture e sculture realizzate in 50 anni sperimentando ogni tecnica.
"L'esposizione - come ha spiegato Bruni - bolle in pentola da alcuni anni e solo ora ha visto la luce, dopo un faticoso lavoro di scelta delle opere perché è difficile rappresentare tutto quello che Carlacchiani ha creato. Ma questo spazio ha tra le sue vocazione quella del genius loci poiché ha ospitato artisti marchigiani: nel 1997 l'antologica di Ciarrocchi, poi Cartechini Trotti e molti altri".
"Il titolo della mostra - come ha sottolineato il sindaco Ciarapica - la dice lunga sul carattere dell'artista, del quale sono orgoglioso di inaugurare questa mostra che sognava nella sua città. "Carlacchiani - ha proseguito il Sindaco - ha doti artistiche ma sicuramente anche profetiche perché ha anticipato molte tendenze. Felice anche perché con l'occasione riapriamo uno spazio del sant'Agostino e la sagrestia chiuso da due anni causa covid".
Carlacchiani ha poi invitato i presenti a raccogliersi per ascoltare le sue parole: "chiunque coltiva le proprie diversità con coraggio e con l'unico intento di essere se stesso è un vincente - ha detto l'artista - . Sono onorato e felice e ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini per realizzare questo sogno. Le tele attendevano di parlarci, erano opere seppellite che volevano attenzione. Invitando 12 del pubblico a riunirsi in un cerchio, per invocare delizia e felicità, Carlacchiani ha ricordato amici scomparsi e i propri genitori. Ha poi cantato l'Ave Maria in latino prima di lasciare la parola al critico d'arte Claudio Nalli che ha spiegato ai presenti la poetica delle opere, che fa leva proprio sulla dicotomia tra le forze ancestrali del sublime e bestiale.
Era il 2018 quando cento maceratesi hanno aderito al progetto del regista inglese Graham Vick per la messa in scena allo Sferisterio del Flauto Magico di Mozart, coprodotto dal Macerata Opera Festival e dalla Birmingham Opera Company.
Sotto la paziente direzione del regista scomparso ieri all'età di 68 anni quelle cento persone, che fino ad allora non si conoscevano, hanno vissuto non soltanto una grande esperienza teatrale, ma hanno condiviso passioni, sentimenti ed emozioni.
Da quell'estate del 2018 i “100 cittadini” hanno mantenuto un constante contatto con Graham Vick e Ron Howell che, tra l’altro, hanno consentito loro di assistere in anteprima alle opere realizzate in Italia.
Ancora oggi i “100 cittadini”, nuovamente coinvolti dalla direttrice artistica del Macerata Opera Festival, Barbara Minghetti e sapientemente guidati dalla regista Valentina Carrasco, porteranno sul palcoscenico di Aida, che debutterà il prossimo 23 luglio, gli insegnamenti e le emozioni trasmesse da Graham Vick.
E' tutto pronto a Porto Recanati per una delle manifestazioni clou dell'estate: "VediamoCineMarche" giunge al secondo atto e verrà realizzata in collaborazione con Fondazione Marche Cultura - Marche Film Commission e Regione Marche con la regia dell'amministrazione comunale. Saranno tre le serate - evento con una serie di proiezioni cinematografiche con la presenza di ospiti vari all'Arena Beniamino Gigli dal 22 al 24 luglio.
Il focus della prima serata sarà VediamoCineMarche – “IL CINEMA: I LUOGHI E LA SCENA" e sarà l’occasione per parlare del rapporto tra scenografia e narrazione filmica con lo scenografo marchigiano Giancarlo Basili, ideatore e fondatore, insieme al Comune di Montefiore dell'Aso (AP), del Centro di Documentazione Scenografica che porta il suo nome.
La seconda serata "VediamoCineMarche SHORT: genio e genere del cinema marchigiano" sarà invece dedicata alla produzione cineaudiovisiva "corta" realizzata da autori marchigiani o comunque a ridosso di location marchigiane e al genius loci delle Marche che le anima e le caratterizza. Generi di corti tra loro diversi che ricostruiscono come in una sorta di "video caleidoscopio" l'anima del territorio. Il palco sarà animato in quella sera dalle tante voci dei protagonisti, dalle loro esperienze ed aspettative.
Nella serata conclusiva infine “VediamoCineMarche - LET’S MOV(I)E MARCHE - Marche in video la promozione che fa in-vidia a tutti!" si farà sul serio (o quasi) con un’intervista semiseria all'Assessore al Turismo di una immaginaria località marchigiana. Perché, dopo i successi marchigiani della Lonely Planet niente sarà più come prima nelle politiche turistiche e cineturistiche delle Marche. Parola di Pietro Massimo Macchini.
Le proiezioni saranno sostenute e accompagnate da incontri aperti al pubblico (all’aperto, nella suggestiva e centralissima e affascinante location dell’Arena Gigli) con i giovani registi e produttori, interpreti o a diverso titolo coinvolti nella realizzazione di film e corti.
“È stato un anno difficile ma l’avevamo promesso e ogni promessa è debito” è il commento dell’Assessore alla Cultura del Comune di Porto Recanati Angelica Sabbatini "eccoci a voi con la seconda edizione di VediamoCineMarche. Ancora nomi di prestigio, ancora cinema e identità marchigiana, all’insegna della specifica genialità che contraddistingue il nostro territorio. Seguiteci e state con noi, all’Arena Gigli: come sempre con le stelle e sotto le stelle".
A causa del maltempo previsto anche domani, gli organizzatori del premio Unitre e Sibilla hanno deciso di spostare al teatro Rossini di Civitanova Marche l'evento annunciato mercoledì scorso con sede all'arena all'aperto al Varco sul mare del Lido Cluana.
La premiazione in programma domani 18 luglio alle ore 21.15.vedrà ospite Paolo Crepet.
L'ingresso è gratuito con registrazione obbligatoria. Ai fini della partecipazione si consiglia di prenotare inviando una email all'indirizzo: prenotazionicivitanovaestate@eclissieventi.it, oppure telefonando al n. 339.4275942.
È iniziato il Festival nazionale del Giornalismo “art. 21 con il primo incontro “La libertà di stampa: un diritto tutelato dalla costituzione, un dovere deontologico nell’interesse dei lettori”. Coordinato dal giornalista del Tg2 Daniele Rotondo, hanno partecipato Giampiero Mughini, Marco Mazzocchi, Francesco Giorgino, Michele Mirabella Piergiorgio Severini e Franco Elisei. I relatori hanno discusso sulle trasformazioni in atto nel mondo dell'informazione alla luce dell'art.21 della Costituzione e quindi della libertà di espressione del proprio pensiero.
Sabato mattina molto interessante il dibattito su “Donne coraggiose, giornaliste in prima linea” che è stato coordinato dall’inviato del Tg1 Paolo Di Giannantonio e che aveva come protagoniste giornaliste-testimonial sui rischi e sulle difficoltà che una donna in prima linea sul fronte del giornalismo d’inchiesta incontra nella vita professionale. Hanno partecipato Asmae Dachan, Manuela Moreno e Sara Lucaroni.
Sempre sabato 17 luglio, ore 17,30, alla sala Congressi si parlerà di “Covid e informazione”. Dibattito con Michele Mirabella e Attilio Romita.
Alle ore 21.30, alla Sala Congressi, “Premio Giornalistico intitolato a Leo Birzoli”. Sarnanese, già vicepresidente della Rai, il riconoscimento destinato a giornalisti e scrittori che si sono distinti per la loro carriera professionale. Conduce la serata Attilio Romita.
Domenica 18 luglio, ore 11.00, nella Sala del Consiglio Comunale – Municipio, ultimo incontro su “Le parole giuste per raccontare la pandemia” con Leonardo Zellino e Franco Elisei. Al termine verranno consegnati alcuni riconoscimenti ai media marchigiani.
L’incontro sarà preceduto dalla presentazione del libro di Giacinto Pagnani su “Rinaldo da Brunforte il Grande” con scritti inediti su un conteso alleato di Federico II di Svevia, a cura del entro Studi Sarnanesi.
Il Festival nazionale del Giornalismo “art. 21 promosso dal Comune e Terme di Sarnano, con il patrocinio della Regione Marche e dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche e dedicato alla memoria del giornalista marchigiano, già vicepresidente della Rai Leo Birzoli, in programma a Sarnano da venerdì 16 a domenica 18 luglio 2021, con la direzione artistica del giornalista Attilio Romita, storico volto del Tg1 delle 20. Organizzazione a cura della Like Partners di Maurizio Tosoroni
Con il Progetto “Ricina, una città romana nella valle del Potenza” il Comune di Macerata, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, si è posto l’obiettivo di riorganizzare l’allestimento del sito archeologico di Ricina ricucendone le relazioni funzionali e sociali in genere con l’area insediativa di Villa Potenza, così come proposto dal Piano di gestione predisposto per l’area - realizzato nell’ambito del Distretto Culturale Evoluto della Regione Marche - dai due enti in collaborazione con l’Università di Macerata.
Il nuovo allestimento dell’area archeologica è stato inaugurato oggi alla presenza del vice sindaco Francesca D’Alessandro, degli assessori alla Cultura e alla Sicurezza e al Decoro, rispettivamente Katiuscia Cassetta e Paolo Renna, Stefano Finocchi funzionario archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, Sofia Cingolani membro del Comitato tecnico scientifico dell’Istituzione Macerata Cultura, Claudia Sediari rappresentante del gruppo di ricerca di Unimc oltre ad altre autorità civili e militari.
Il progetto realizzato specificatamente da Unimc, che proprio per l’anno accademico 2021/2022 ha potenziato la sua offerta didattica nelle discipline archeologiche e della storia antica con l’avvio di una Laurea magistrale in “Storia ed archeologia per l’innovazione” ed un master in “Professioni per la comunicazione dell’antico – PAST” è stato realizzato in stretta collaborazione con il DISTORI dell’Università Politecnica delle Marche.
“Porto i saluti del sindaco Sandro Parcaroli e di tutta l’Amministrazione comunale – ha detto il vice sindaco Francesca D’Alessandro -. E’ un bel momento, emozionante. Abbiamo questo sito bello e di valore e oggi lo stiamo restituendo alla città uscendo dalla logica della cultura che appartiene a una cerchia ristretta.. Questo piccolo grande patrimonio lo rendiamo fruibile e soprattutto comprensibile e grazie a un vero lavoro di squadra i cittadini e le scuole potranno goderne appieno”.
“Il nuovo allestimento – ha affermato invece l’assessore Cassetta – è frutto di una sinergia tra istituzioni e centri di ricerca per valorizzare un luogo che ha delle ricchezze storiche importanti. L’obiettivo dell’Amministrazione comunale è quello di rendere questo meraviglioso spazio sempre più fruibile e utilizzato. Lavoreremo affinché in qualche modo possa essere trovata una soluzione al problema della strada che passa accanto alla rovine procurando rumore e studieremo anche una segnaletica migliore”.
Il progetto, finanziato dalla Regione Marche con una compartecipazione del Comune di Macerata, come ha illustrato Finocchi della Soprintendenza, ha previsto da un lato la riqualificazione ed il potenziamento dell’allestimento tradizionale dell’area ampliando e rinnovando - sia con contenuti più agili così come con l’aggiunta delle traduzioni in lingua inglese, della lettura e scioglimento dei frammenti epigrafici dal latino e di un adeguato apparato iconografico esito delle più recenti ricerche di urbanistica e topografia antica - i pannelli che accompagnano la visita, dall’altro un innovativo modello di visita al sito che prevede l’uso delle Digital humanities e in particolare delle realtà virtuale ed immersiva rese possibili proprio grazie alla collaborazione tra gli archeologi maceratesi, forniti delle apposite competenze in tema di ICT, valorizzazione dei beni archeologici e gestione del patrimonio, e esperti nella documentazione architettonica e nella valorizzazione dei beni culturali, grazie allo sviluppo di nuove applicazioni di fruizione museale, di Ancona.
In particolare il modello 3d scientificamente elaborato del teatro, esito dei rilievi e dello studio approfondito degli archeologi di Unimc, è alla base - grazie al confronto ed alle specifiche innovative ricerche della Politecnica - sia di una fruizione virtuale nel sito stesso sia di un’unica esperienza immersiva – il vitual tour - realizzabile tramite l’uso di un apposito oculus nel centro di accoglienza.
Allo stesso tempo i pannelli che illustrano i lacerti dei monumenti funerari sono integrati con riferimenti QRCode che rimandano a comprensibili ricostruzioni 3D che garantiscono al visitatore la possibilità di una lettura contestualizzata dei reperti che mira a superare la spesso frustrante lettura di ruderi archeologici, in alcuni casi leggibili solo da esperti.
Attenzione particolare è posta inoltre all’accessibilità: stampe 3d in PVA del teatro e dei monumenti funerari così apposite schede di visita in braille sono messe a disposizione dei non ed ipo-vedenti che potranno dunque fruire del nuovo allestimento, anche grazie alla predisposizione di un apposito video
Presentato oggi nella Sala del Consiglio del Palazzo comunale di Recanati il programma della giornata inaugurale della terza edizione del Festival Epicureo “Infinito, il Piacere di Epicuro” il prossimo 20 luglio a Recanati organizzato dall’Associazione Culturale il mondo di Epicuro in collaborazione con il Comune.
“La ricerca della felicità nasce con il genere umano, è un percorso iniziato dalla notte dei tempi e un tema affrontato dai grandi filosofi di ieri e di oggi - ha dichiarato il Sindaco di Recanati Antonio Bravi – siamo ben lieti di ospitare a Recanati un Festival della filosofia che mette a confronto su questo tema il pensiero Epicureo con quello Leopardiano. Ci auspichiamo che il Festival per la sue peculiarità trasversali di contaminazione tra le arti, possa avvicinare anche le generazioni più giovani all’amore per la filosofia.”
L’edizione 2021 del Festival Epicureo affronta il tema dell’infinito e si confronta con il grande pensiero e la poesia di Giacomo Leopardi nella sua giornata inaugurale a Recanati. Giacomo Leopardi ed Epicuro di Samo sono amici da sempre. Il pensiero di Epicuro ha tanto influenzato quello del poeta e Leopardi, con i suoi studi, fu tra i primi a rivalutare, quasi a riabilitare, il pensiero del filosofo.
“Nella città della cultura non poteva mancare una serata dedicata alla filosofia che va ad arricchire il nostro programma culturale estivo che vanta più di 100 eventi solo nei mesi di luglio e agosto. - Ha affermato l’Assessora alla Cultura Rita Soccio - Siamo molto felici di questa nuova collaborazione con il Festival e con le città che mette in rete di Senigallia e Corinaldo. È importante fare rete e a Recanati abbiamo attivato una serie di sinergie per il migliore sviluppo e ben-essere della nostra comunità.”
“Il Festival Epicureo non è un festival filosofico come gli altri, lo distinguono due caratteristiche uniche. La prima: sulla filosofia si può scherzare, il pensiero filosofico va contaminato con tutte le forme d’arte possibili, dalla scultura alla fotografia, dalla poesia alla musica, dall’enogastronomia al fumetto. La seconda: la filosofia è viva, va presa sul serio, non è un cadavere da sezionare per studiarlo meglio, non si possono mettere sullo stesso piano, con distacco, due o più filosofie quando queste si contraddicono l’una con l’altra. Preferiamo dedicarci alla filosofia che amiamo, anche in maniera partigiana, e poi confrontarla senza pregiudizi con le altre.” Ha spiegato il Presidente dell’Associazione Culturale il mondo di Epicuro Michele Pinto.
L’appuntamento a Recanati è per il 20 luglio alle ore 18 nel cortile di Palazzo Venieri, protagonista dell’incontro Silvano Tagliagambe, accademico, filosofo della scienza, recentemente insignito dal Presidente Mattarella del titolo di Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana e recanatese da parte di madre. Tagliagambe affronterà il tema "Il fiume in piena e gli argini: affettività, razionalità e coscienza in Epicuro e Leopardi".
A seguire in virtù di una sorta di “antica paternità indiana” di Epicuro, Marged Trumper, studiosa, docente e cantante di musica indiana classica eseguirà un breve repertorio di canto indiano classico.
A concludere il pomeriggio dedicato alla filosofia, un dialogo tra Epicuro e Leopardi scritto da Francesca Diano e recitato dalla Compagnia teatrale "Il Nuovo Melograno".Il dialogo è il seguito ideale de “La Poetica di Epicuro” di Carlo Diano, padre di Francesca. Un dialogo in cui il grande studioso affronta Epicuro e lo convince a ritirare il suo rifiuto ad ammettere la poesia nel Giardino.
Francesca Diano descrive un Epicuro più ironico che non ha peli sulla lingua, anche se talvolta con Leopardi è quasi paterno, affettuoso. Leopardi è più incerto, a volte intimidito, più emotivo e sentimentale, eppure anche lui sta al gioco. Del resto è un poeta!
Dal 21 luglio il Festival Epicureo continua a Senigallia e Corinaldo.
Un’avventura incantata e misteriosa, dove il reale e il soprannaturale si alternano in un gioco di emozionante ambiguità. Politeama “Open Air” presenta uno spettacolo ricco di emozioni che vedrà protagonista Antonella Fattori giovedì 22 luglio alle ore 21,30 nella splendida cornice del Chiostro della Basilica di San Nicola a Tolentino. Tratto da Giro di Vite, tra i più celebri romanzi di Henry James, lo spettacolo debutta in prima nazionale. Giulietta Revel firma la regia e l’adattamento, in scena insieme ad Antonella Fattori, Clotilde Serlupi Crescenzi e Giulietta Revel, musiche originali scritte ed eseguite da Cinzia Pennesi al pianoforte, costumi di Marco Coretti, il trucco è di Alessandra Lucatelli, disegno luci, immagini e videoproiezioni sono a cura di Severine Queyras.
Tra i racconti più discussi, ma anche tra i più appassionanti e ricchi di tensione di Henry James, Giro di Vite è stato il soggetto del film “The Innocents” del 1961 e ha ispirato il film “The Others” con Nicole Kidman. Il viaggio di un’eroina romantica o il delirio di una mente turbata? Lo spettacolo di Giulietta Revel vuole sottolineare l'aspetto della fragilità e della vulnerabilità di una donna di modesta origine (figlia di un parroco di campagna), giovane e ingenua all'inizio della storia, che si presenta a un ricco e seducente nobiluomo di città per il suo primo incarico, come istitutrice di due piccoli orfani. Il suo bisogno di amore, la seduzione e l'interesse di un uomo, il sogno di una promessa, la realizzazione di un futuro da fiaba minano la sua resistenza e lasciano spazio al sorgere di paure e dubbi. Ma è soprattutto la bellezza a soggiogarla e portarla in una avventura assolutamente misteriosa, tra realtà e sovrannaturale.
Antonella Fattori inizia giovanissima a lavorare in teatro, in spettacoli importanti con registi come Squarzina, Guicciardini, Ronconi. Viene scelta da Nanni Moretti per un ruolo ne “La messa è finita”. In tv la vediamo protagonista insieme ad Alessandro Gassman della miniserie di Rai Uno “Nessuno escluso” per la regia di Massimo Spano e “La donna del treno” per la regia di Carlo Lizzani. Diventa nota al grande pubblico nel ruolo di Anna Ristori nella serie di Canale 5 “Elisa di Rivombrosa”, regia di Cinzia TH Torrini. Ha partecipato a numerose fiction di successo come “Don Matteo 8″, “R.I.S. Roma – Delitti imperfetti”, “Le tre rose di Eva”, “Task force 45 – Fuoco amico”, “Sorelle”, “Sacrificio d’amore”, dove interpreta Suor Agnese. Al cinema è stata protagonista nel film “Le complici” di E. Piovano.
I biglietti sono disponibili al Botteghino del Politeama, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 18,00 alle ore 20,00 e online all’indirizzo http://www.liveticket.it/politeamatolentino. Il costo del biglietto è di 7€. Tutte le attività del Politeama si svolgono nel rispetto delle normative per il contrasto del Covid-19, quindi è consigliata la prenotazione.
Politeama “Open Air” continua giovedì 2 settembre in Piazza Mauruzi con lo spettacolo comico Oh!Diss’ea con Roberto Ciufoli, Max Paiella e Simone Colombari.
L’evento è organizzato con il sostegno della Regione Marche e con la collaborazione del Comune di Tolentino.
Sarà lo psichiatra Paolo Crepet l’ospite della terza edizione dei premi Unitre (Letteratura) e della prima edizione del premio poesia dell’associazione culturale “SibillA”, che saranno assegnati ai vincitori dei due concorsi nazionali domenica 18 luglio, alle ore 21,15, al Varco sul Mare.
La cerimonia per la consegna dei riconoscimenti è stata presentata questa mattina in sala Giunta dal presidente Unitre Marisa Castagna, dal presidente SibillA Roberto Marconi alla presenza del sindaco e assessore alla Cultura Fabrizio Ciarapica, il quale ha sottolineato l’importanza dei due sodalizi, che hanno stretto una bella sinergia, in un contesto culturale civitanovese in cui fervono attività e iniziative di grande spessore culturale.
Dei 57 racconti che hanno partecipato al concorso letterario usciranno i nomi di tre vincitori e due menzioni speciali (in giuria i professori Umberto Piersanti, Maria Grazia Baiocco e Giuseppe Rivetti, docente universitario e direttore responsabile della rivista Metafisica, Fondazione Giorgio e Isa de Chirico), mentre dei sessanta partecipanti al concorso di poesia usciranno cinque finalisti selezionati da una giuria composta dal poeta Umberto Piersanti, Roberto Marconi (poeta) e Laura Alici (docente).
Il tema su cui si sono cimentati gli scrittori era quello del viaggio, in tutte le sue sfaccettature, tema che sarà ripreso dallo psichiatra Crepet nell’intervento che proporrà al pubblico di domenica.
“L’Unitre ringrazia l’Amministrazione comunale che ha messo a disposizione la splendida arena del Varco sul mare, degna cornice per questa importante occasione che ospiterà persone da tutta Italia – ha detto il presidente Marisa Castagna. Le restrizioni legate alla pandemia ci hanno costretto a rinviare il premio, ma finalmente ora siamo riusciti ad organizzare una bella cerimonia. Ci auguriamo di ricominciare presto il nostro viaggio “culturale e non” e di rivedere presto tutti i nostri iscritti per i corsi che riprenderanno in autunno, dopo lo stop dovuto al lungo lockdown”.
Nel corso della serata, l’attrice Pamela Olivieri leggerà i testi dei finalisti.
La scuola di cultura e scrittura poetica è a Civitanova da sette anni in nome di Sibilla Aleramo, con la prestigiosa direzione del professor Piersanti – ha spiegato Roberto Marconi. La nostra è una realtà ben radicata, che ha come fulcro la Biblioteca Zavatti. Ad ottobre inviteremo gli autori di questo nostro primo concorso nazionale di poesia inedita “Sibilla Aleramo” a tema libero, come ospiti delle lezioni”.
La premiazione di domenica è organizzata dall’associazione culturale e promozione sociale Unitre Civitanova Marche e dall’associazione SibillA, a cui si deve la scuola di cultura e scrittura poetica diretta dal professor Umberto Piersanti, con il patrocinio del Comune di Civitanova Marche, della Regione Marche, dell’Istituto superiore Leonardo da Vinci e dell’associazione La Decisione.
Dopo la mostra Raffaello e Baldassare Castiglione, il Palazzo Ducale di Urbino dedica una nuova rassegna di alto profilo a un maestro del Rinascimento italiano, Pietro Vannucci detto il Perugino (Città della Pieve, 1448 circa – Fontignano, 1523), con la mostra "Perugino, il maestro di Raffaello". L’esposizione celebra la sua arte raffinata, che seppe fondere con straordinaria armonia le migliori prerogative della pittura centro-italiana della seconda metà del XV secolo ed esercitò una grande influenza sul giovane Raffaello. L'inaugurazione è fissata per il 19 luglio, alle ore 16:30.
Frutto della collaborazione tra la Galleria Nazionale delle Marche, la Regione Marche e il Comune di Urbino, curata da Vittorio Sgarbi e organizzata da Civita Mostre e Musei e Maggioli Cultura, la mostra completa idealmente le celebrazioni per il quinto centenario della morte di Raffaello e anticipa il quinto centenario della morte di Perugino che si celebrerà nel 2023.
La mostra affronta, attraverso una ventina di opere, uno dei momenti più alti nella storia dell’arte rinascimentale. Perugino è uno dei maggiori maestri del suo tempo e dopo aver guidato il cantiere della Cappella Sistina, è in assoluto il più quotato.
Ma la mostra intende cogliere un momento particolare della sua vicenda artistica, quando gli equilibri del Quattrocento sono ormai alle spalle e Perugino è all’apice della carriera, quando emerge nella sua stessa bottega il genio precoce del giovane Raffaello.
La rassegna si apre con le opere di alcuni artisti umbri e marchigiani, tra cui Giovanni Boccati e Bartolomeo Caporali, per richiamare il contesto figurativo del secondo Quattrocento, dove si sentono ancora i bagliori del tardogotico e nel quale si muove la prima formazione artistica di Perugino. Ma il suo orizzonte si sposta presto a Firenze, nella bottega di Andrea del Verrocchio, a quel tempo frequentata dai talenti più promettenti della pittura fiorentina, tra cui Leonardo, Botticelli e Ghirlandaio.
Fu proprio in virtù di questo prestigioso apprendistato che Perugino acquisì quell’invidiabile scioltezza del disegno che sarà poi alla base della sua arte. A Firenze era inoltre possibile ammirare i capolavori dei più celebrati maestri fiamminghi, che Perugino tentò sempre di emulare, specialmente nei suoi paesaggi luminosi e smaltati. Non meno importante per la sua formazione fu l’incontro con Piero della Francesca, che gli trasmise un più misurato senso compositivo e una perfetta competenza prospettica. Nel 1481 fu chiamato a dirigere, insieme ad altri artisti, la decorazione della Cappella Sistina, un’impresa che segnerà un punto di svolta decisivo per la sua carriera. Il maestro riuscì a godere per almeno due decenni di un successo incontrastato e ad attirare commissioni da ogni parte d’Italia, al punto da tenere ben due botteghe a Firenze e a Perugia.
La rassegna, con prestiti dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, dal Museo di Arte Antica e di Arte Sacra di Sutri, dal museo del tesoro della Basilica di San Francesco di Assisi, oltre che dalla stessa Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, si snoda in un percorso narrativo articolato in sezioni allestite nelle Sale del Castellare.
La sezione iniziale, dedicata agli artisti che hanno preceduto Perugino, mette in evidenza la straordinaria unità di linguaggio artistico tra i due “versanti” dell’Appennino umbro e marchigiano, segno di un tempo in cui la montagna non era una barriera ma piuttosto un fattore di unità nell’arte e non solo.
Nella seconda sala espositiva l’opera di Perugino viene evocata attraverso le opere di suoi “colleghi” come Giovanni Santi, Bartolomeo della Gatta, Pinturicchio e Signorelli, questi ultimi in parte anche suoi allievi.
La terza sezione presenta il nucleo più importante delle opere di Perugino, realizzate tra il XV e il XVI secolo, prima che Raffaello si trasferisca a Firenze e per Perugino inizi invece una stagione più ripiegata verso il suo territorio.
La sala finale è dedicata all’eredità di Perugino e quindi agli artisti che hanno interpretato la sua lezione dando vita ad una maniera che si è diffusa anche oltre i confini umbro marchigiani.
Perugino ha infatti creato un linguaggio nazionale (anticipando in questo Raffaello e per la prima volta dopo Giotto) da cui deriva una sorta di “manierismo” peruginesco che determina la sua fortuna “italiana”. Il percorso narrativo è arricchito da due contributi video.
Il primo filmato mette a confronto lo Sposalizio della Vergine di Perugino, dipinto nei primi anni del Cinquecento per la cattedrale di Perugia e oggi nel Musée des Beaux Arts di Caen in Normandia con lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, la tavola dipinta nel 1504 per la chiesa di San Francesco a Città di Castello e oggi nella Pinacoteca di Brera.
Partendo dalla Consegna delle chiavi, affrescata da Perugino nella Cappella Sistina tra il 1481 e il 1482 e dagli affreschi nel Collegio del Cambio di Perugia, il filmato mette in luce il “debito” verso Perugino e nello stesso tempo il “sorpasso” già compiuto dal giovane Raffaello.
Un secondo video consente ai visitatori di ripercorrere la produzione artistica della maturità di Perugino attraverso una selezione di venti capolavori. La mostra è infine accompagnata da un catalogo scientifico edito da Maggioli Cultura.
"Prima della chiusura delle indagini archeologiche, prevista per fine mese, abbiamo pensato di aprire il cantiere a una visita pubblica per far capire e far vedere quello che, fino ad oggi, è stato fatto nell’area che ospiterà il nuovo edificio dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Eustachio Divini” di San Severino Marche”.
Così il funzionario della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, Tommaso Casci Ceccacci, all’open-day che ha permesso di osservare da vicino stratigrafia e reperti, composti da molte selci, lance e frammenti ceramici, risalenti a un abitato di età neo-eneolitica tra i più importanti della regione.
“Siti di questo genere in ambito marchigiano – ha spiegato, infatti, Casci Ceccacci - sono noti ma non sono mai stati indagati in maniera così approfondita. La Soprintendenza si è resa conto dell’importanza di ciò che rimaneva ed ha per questo deciso di fermare i lavori dichiarando che la scuola si sarebbe fatta ma una volta completate le indagini archeologiche. Per vari motivi, purtroppo, queste indagini si sono prolungate nel tempo” – ha sottolineato ancora il funzionario ringraziando l’ufficio del Commissario, il Comune e la Provincia, proprietaria della scuola, per aver dato a tutti la possibilità di una “importante visita” al cantiere.
All’iniziativa, organizzata proprio dalla Soprintendenza con la collaborazione degli altri enti e la partecipazione degli archeologi della ArcheoLab impegnati nelle indagini, hanno preso parte anche la funzionaria Paola Mazzieri, il sindaco del Comune di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il dirigente scolastico dell’Itts “Divini”, Sandro Luciani, e il responsabile unico del procedimento per la realizzazione della nuova scuola, Jole Felicetti, intervenuta anche come delegato dell’ufficio del Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 per sottolineare: “Abbiamo solo tanta fretta di costruire la scuola, siamo contenti che la necessaria opera sia stata portata a termine e adesso non vediamo l’ora di veder crescere il nuovo istituto nel più breve tempo possibile. Volontà dell’ufficio del Commissario è quella di ricostruire la scuola al più presto”.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei: “Era importante questa giornata per far capire perché si è impiegato così tanto tempo ma anche per far vedere le prime fondamenta del nuovo istituto che, adesso, dovrà essere portato a termine velocemente”.
“Porto i saluti del “Divini” e ringrazio il sindaco perché so dell’impegno che ci ha messo per ottenere il permesso per ripartire con i lavori dopo vicissitudini molto complesse in cui lo Stato italiano ha dovuto riconoscere i diritti di tanti enti e realtà anche private, comprese ditte che hanno avuto vicissitudini non tanto esaltanti” – è stata, infine, la voce del dirigente scolastico, Sandro Luciani, prima di una visita al cantiere archeologico che ha mostrato a tutti i preziosi reperti recuperati molti dei quali finiranno presto per arricchire il museo “Giuseppe Moretti” di Castello al Monte.