Cultura

"Macerata Racconta": Unimc premia i booktrailer realizzati dagli studenti di Scienze della formazione primaria

"Macerata Racconta": Unimc premia i booktrailer realizzati dagli studenti di Scienze della formazione primaria

Prosegue con successo il festival del libro "Macerata Racconta". Annullato ieri, 5 maggio, l'evento di Luca Briasco "La sfida Americana Stephen king contro Joe R. Lansdale", abbiamo seguito il "Premio Macerata Racconta Giovani - sezione booktrailer". Il contest è stato presentato dal professore Juri Meda al 'Polo Bertelli' di Unimc, e ha visto la partecipazione degli studenti del corso di Letteratura per l'infanzia di Scienze della formazione primaria. Meda ha voluto precisare per l'occasione che i booktrailer hanno avuto talmente tanto successo - sia tra gli studenti, sia per le visualizzazioni ottenute - che si sta pensando già alla nuova edizione per il prossimo anno. I video realizzati hanno raggiunto anche gli istituti scolastici e quindi i bambini. Sono stati selezionati ben 6 lavori da mostrare nelle scuole primarie, e che sono stati ritenuti i più creativi dal punto di vista del linguaggio virtuale. Ecco la classifica basata sulle votazioni degli alunni: - 6° classificato "Le avventure di Pinocchio" - 5° classificato "La piccola fiammiferaia" - 4° classificato "Una famiglia di topi" - 3° posto per "Cenerentola" - 2° posto per "Fratellino e Sorellina" - 1° posto per "Le avventure di Tom Sawyer" La seconda rivelata è la graduatoria della commissione: - 6° classificato "Cenerentola" - 5° classificato "Il piccolo scrivano fiorentino" - 4° classificato "Il libro della giungla" - 3° classificato "Piccole Donne" - 2° classificato "Le avventure di Pinocchio" - 1° classificato "La piccola fiammiferaia" Si è passati poi ad una classifica per categorie ispirata alla famosa Notte degli Oscar: - Scelta più coraggiosa: Cento novelline morali per fanciulli - Miglior attualizzazione del messaggio educativo: Il libro della giungla - Migliori effetti speciali: Il mago di Oz - Migliore fotografia: Il piccolo scrivano fiorentino - Migliori costumi: Piccole Donne - Miglior trucco: Alice nel Paese delle Meraviglie - Miglior montaggio: Piccole Donne - Migliore sceneggiatura La piccola fiammiferaia - Migliore animazione: Cenerentola Infine, la classifica social, basata sui like e visualizzazioni raggiunti su youtube dai vari booktrailer: - 6° posto per "Hansel e Gretel"  - 5° posto "Le avventure di Tom Sawyer" - 4° posto "Piccole Donne"  - 3° posto "La piccola fiammiferaia"  - 2° posto "Il libro della giungla"   - 1° posto "Il piccolo scrivano fiorentino"  "Ci siamo messi molto alla prova con questo contest" - ha spiegato Viviana, arrivata seconda con 'Fratellino e sorellina' nella classifica dei bambini. "Realizzare un booktrailer non è così facile, bisogna avere creatività e competenze tecnologiche, ma è stata una bella sfida divertente, lo rifarei altre mille volte". Qualche difficoltà c'è stata poichè "parte del lavoro è stato svolto online, dato che alcune ragazze del nostro gruppo non erano presenti a Macerata" - ha aggiunto Viviana - "ma lavorando in team ho imparato a condividere idee e rispettare gli altri".  "Ognuno ha dato una propria idea per la creazione del trailer" - ha puntualizzato Angela, componente dello stesso gruppo di Viviana - "e nonostante la distanza ci siamo divertite e siamo soddisfatte del nostro risultato." I primi classificati di ogni categoria hanno ricevuto in premio una "sorpesa": una busta sigillata di cui non è stato svelato il contenuto.  

06/05/2022 10:00
"Macerata Racconta": Juri Meda narra la vita e l'innovazione scolastica di Mario Lodi

"Macerata Racconta": Juri Meda narra la vita e l'innovazione scolastica di Mario Lodi

Si è svolta anche la terza giornata di "Macerata Racconta", il festival del libro che sta portando avanti con successo molte iniziative e appuntamenti di ogni genere. Ieri, 4 maggio, si è tenuto presso la Biblioteca Mozzi Borgetti l'incontro dal titolo "La scuola democratica di Mario Lodi" con Juri Meda, docente di Storia della scuola e delle istituzioni educative presso Unimc. L'evento è stato aperto da Francesco Tonucci, presidente del Comitato Nazionale per la celebrazione del centenario della nascita di Mario Lodi, in collegamento web. Il pedagogista, noto a livello internazionale, ha salutato il pubblico in sala introducendo il tema dell'innovazione portata nel sistema scolastico da Mario Lodi. "Oggi rappresenta il maestro che la Costituzione Italiana promette a tutti i bambini e le bambine del Paese" - ha spiegato Tonucci. "Conoscere il metodo educativo di Lodi è importante per poterlo ripetere". Infine, ha citato il pensiero del maestro per cui la scuola di oggi non ha bisogno di nuove leggi, ma di nuovi insegnanti capaci di interpretarle correttamente. Al termine del suo intervento, Tonucci ha passato la parola a Juri Meda, che con precisione ed evidente passione ha cercato di far rivivere al pubblico in sala la vita e l'operato di Mario Lodi sin dalla sua adolescenza: i suoi studi, i voti in pedagogia sempre mediocri al contrario dei voti in arte, sempre eccellenti. Spesso indeciso tra vita da maestro e vita di artista, intraprese la carriera scolastica negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale. Da subito Lodi si rese conto che la scuola aveva un carattere autoritario, dove gli alunni temevano il maestro, si irrigidivano nel parlare con lui. Usciti da scuola, correvano liberi e sereni. "Penso che per i bambini la scuola sia un sacrificio" - ha letto Juri Meda, riprendendo da uno scritto di Lodi. Proseguendo nella vita lavorativa del pedagogista, Meda ha spiegato come la barriera tra maestro ed alunno abbia portato Lodi ad interfacciarsi con i genitori degli studenti per presentare il problema, sebbene le mamme dell'epoca invece lo incitassero a utilizzare le punizioni corporali, utili per intimorire i bambini. "Per questo Lodi definisce la scuola una scuola-prigione" - ha puntualizzato il professore. Da qui l'idea di modificare anche gli spazi scolastici: renderli inclusivi, con la cattedra a lato anzichè centrale e i banchi ripartiti in classe nei vari angoli, in modo tale che il docente potesse stare al centro tra gli alunni. Questo metodo gli permise di parlare direttamente con gli studenti e collaborare con loro per la stesura di alcuni suoi testi. La figura centrale non doveva essere più il maestro, bensì il bambino.  "Lodi capisce che stava percorrendo la strada giusta quando entra nel Movimento di cooperazione educativa - ha concluso Meda - di cui divenne presidente onorario e punto di riferimento". Verso la fine dell'incontro, il professore ha voluto sottolineare come la scuola democratica di Lodi sia stata vista come "scuola della Costituzione poiché i pincìpi democratici erano applicati". La "lezione" di Meda, tanto approfondita quanto illuminante, ha generato a fine evento una serie di domande, riflessioni e curiosità da parte del pubblico presente, a testimonianza del successo ottenuto da questo viaggio alla scoperta della vita e delle innovazioni di Lodi, ma anche della differenza tra scuola del passato e scuola contemporanea.  Appuntamento a domani con Luca Briasco e "La sfida americana Stephen King contro Joe R. Lansdale".   

05/05/2022 10:00
Camerino, "Teatro e giustizia": torna il premio letterario Ugo Betti

Camerino, "Teatro e giustizia": torna il premio letterario Ugo Betti

Inizia il conto alla rovescia per il ritorno del Premio Ugo Betti, a Camerino, in programma il 10 giugno. Il premio letterario, che la città di Camerino dedica a uno dei suoi figli più illustri fin dal decennale della sua morte, a Roma il 9 giugno 1953, sarà la XVIII edizione e vedrà la finale quale culmine di un lungo percorso. Sono 27 i partecipanti al “Premio nazionale Ugo Betti” per la drammaturgia mentre sono 21 i candidati per il “Premio Ugo Betti per i giovani”. La novità è stata, infatti, l’apertura alle scuole e questa fase si concluderà il 28 maggio con la premiazione dei vincitori all’Auditorium Benedetto XIII. Diverse le scuole di Camerino e della Provincia che hanno partecipato e proprio all’attenzione data alle scuole e i giovani teneva tanto il preside Maurizio Cavallaro, scomparso di recente. Il direttore del Centro Studi, l’avvocato Giuseppe De Rosa che si è detto: “Contento per il ritorno del prestigioso premio e soddisfatto della partecipazione dei giovani che hanno dimostrato interesse ed entusiasmo doveroso verso la figura di Ugo Betti, cittadino illustre e importante che ha portato la città di Camerino in giro per il mondo”. “Ciò che distingue questa edizione con quelle del passato sono i diversi linguaggi con cui si sono espressi gli elaborati, spesso con filmini o formati audiovisivi. In passato alcune edizioni sono state dedicate a forme letterarie diverse dal teatro, nelle quali Ugo Betti fu impegnato, come la novellistica, la letteratura per l’infanzia, la poesia”. “Questa edizione, come le ultime due precedenti, è stata invece incentrata sulla drammaturgia. Il tema prescelto è di strettissima attualità: «Teatro e giustizia: la responsabilità, la colpa, il perdono». Stante il tema, la giuria sarà composta da esponenti del mondo della cultura teatrale e da due eminenti giuristi noti anche per apprezzate «incursioni» nel mondo della letteratura e della cultura umanistica”. Questi i nomi della giuria al completo: Marco De Marinis, già ordinario di Discipline teatrali nel Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna (presidente); Pierfrancesco Giannangeli, docente di Storia dello spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Macerata; Vincenzo Luzi, magistrato a riposo, cultore di studi letterari; Massimo Marino, saggista, storico, giornalista e critico teatrale. “I partecipanti al premio nazionale sono da Torino ad Agrigento, quindi un’attenzione davvero da tutta Italia” spiega l’avvocato De Rosa. Dopo il momento clou con la premiazione del vincitore, il 10 giugno alle ore 17, lo stesso giorno alle ore 21 all’Auditorium Benedetto XIII si svolgerà la rappresentazione del dramma «Corruzione a Palazzo di giustizia», portato in scena dalla compagnia teatrale «Piccola Ribalta» di Civitanova Marche (ingresso gratuito con prenotazione alla mail cultura@comune.camerino.mc.it). Oltre al premio nazionale sarà assegnato anche un premio alla carriera legato alla divulgazione dell’opera bettiana. Il 9 giugno è invece in programma il convegno: “Segni. Magdalo Mussio e Ugo Betti” alle 17 all’Auditorium Andrea Bocelli.

04/05/2022 15:22
San Severino, "San Pacifico nei santini": nuovo saggio di Raoul Paciaroni per la collana del Comune

San Severino, "San Pacifico nei santini": nuovo saggio di Raoul Paciaroni per la collana del Comune

San Severino Marche, è noto, viene considerata come una città di santi e di beati. Sono diverse, infatti, le figure che, piene di virtù religiose, ebbero i natali in terra settempedana. Ma fra tutte queste figure la devozione popolare da sempre riconosce a San Pacifico un ruolo molto particolare. A trecento anni dalla morte, avvenuta il 24 settembre 1721, la città di San Severino Marche torna per questo a rende omaggio al suo copatrono e lo fa con un godibilissimo saggio opera dello storico Raoul Paciaroni dal titolo “San Pacifico nei santini”. La pubblicazione, la quarantesima di una collana edita dal Comune e questa volta su realizzazione grafica di Hexagon Group, arriva dopo una serie di eventi e festeggiamenti che, nonostante l’emergenza sanitaria da Covid-19, tra lo scorso e il corrente anno hanno “contribuito alla riscoperta della ricca e complessa eredità spirituale che ci è stata lasciata dal santo nostro concittadino - come ricorda nella presentazione all’opera il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, che sottolinea – L’autore, come si legge nel titolo del saggio, ha voluto studiare un aspetto molto particolare della fede popolare redigendo una sorta di catalogo dei santini attinenti al culto di San Pacifico, vale a dire quelle immaginette di carta un tempo assai diffuse che venivano distribuite dai frati e che era conservate devotamente in ogni casa”. Tanti biografi hanno fino ad oggi, descrivendone la vita e l’opera, evidenziato soprattutto le virtù teologali e i carismi soprannaturali, oltre alle guarigioni operate da Dio per sua intercessione, del santo.  “Spinto sempre dall’amore per il venerabile concittadino - spiega Paciaroni nell’introduzione alla pubblicazione - ho rivolto questa volta le mie indagini a un altro aspetto marginale, ma non meno interessante, della devozione e del culto e realizzato un saggio che vuole essere un tenue omaggio nell’anno della commemorazione del 300esimo della morte". "Sono convinto - aggiunge Paciaroni - che i modesti popolari santini, anche quelli senza grandi pretese, costituiscono un’interessante testimonianza di vita, un documento importante della fede, dell’arte, delle tradizioni, della storia della nostra cultura. Studiare, conservare queste immaginette sacre significa comprendere parte della nostra esistenza, di noi stessi, significa salvare un’espressione artistica, popolare, viva, un’espressione semplice, ingenua forse, ma nella quale sono celate le nostre radici”. Il saggio di Paciaroni è un’antologia che sicuramente servirà a rinnovare i ricordi. L’auspicio infatti è che con il tempo non si inaridisca tutto, compresa la devozione popolare e quel sentimento che ha ispirato i piccoli santini ma anche le grandi opere d’arte.  

04/05/2022 12:39
"Macerata Racconta", Garufi presenta la sua antologia sulla poesia marchigiana contemporanea

"Macerata Racconta", Garufi presenta la sua antologia sulla poesia marchigiana contemporanea

Prosegue la rassegna di 'Macerata Racconta - le sfide' che ha visto nella sua seconda giornata, 3 Maggio, un incontro con Guido Garufi presso la splendida sala Castiglioni all'interno della Biblioteca Mozzi Borgetti. L'autore dell'antologia "La poesia delle Marche. Il Novecento e oltre", pubblicato nel dicembre 2021, è stato presentato al pubblico dalle parole di Pietro Polverini ed Edoardo Salvioni. Già nel '98, Garufi scrisse un'antologia sulle poesie marchigiane, quindi occupandosi del periodo poetico antecedente l'anno di pubblicazione; stavolta invece si concentra sull'ultimo trentennio, dalla metà del '900 fino ai giorni nostri. "Ho dovuto trovare delle tracce oggettive: la Prima Guerra Mondiale, la Seconda Guerra Mondiale, il Boom economico - puntualizza Garufi - ma, mi sono chiesto: che cosa è successo di forte negli ultimi 25 anni?"  Da questa domanda l'autore introduce il suo libro, rispondendo al quesito e togliendo al pubblico ogni dubbio: la Quarta Rivoluzione Industriale, quella telematica. "La lingua italiana - prosegue Garufi - ha subìto una compressione abrasiva negli ultimi 25 anni. Negli anni '70 il 'forziere linguistico' comprendeva 1700 vocaboli, adesso sono 600/640". Da ciò ne consegue che, destrutturando il linguaggio italiano, anche la poesia ha subito dei cambiamenti.  "Occorre una cultura per scrivere, occorre la lettura degli altri - spiega l'autore, citando ad esempio il grande poeta di Recanati. "Si dice che il grande autore non sia Giacomo Leopardi, ma Monaldo, il padre. Se Monaldo non avesse regalato la biblioteca al figlio, Leopardi non avrebbe percepito la siepe in quel modo."  Garufi conclude il suo discorso spiegando come il linguaggio ora sia diventato sintetico, "fatto di spot ed emoticons", conseguenza della Quarta Rivoluzione Industriale. "Nella nuova generazione ci sono autori che hanno più recensioni di Leopardi: questo perchè con l'era digitale non c'è più la recensione a taglio - sotiene l'autore. "Il mio giudizio storico sull'ultimo trentennio marchigiano è tutto sommato positivo, poichè parlo dei 'resistenti' alla tradizione."  L'incontro si è chiuso con uno scambio di domande, feedback e riflessioni tra Garufi, Polverini, Salvioni ed il pubblico in sala. Appuntamento a domani, 4 maggio, con "La scuola democratica di Mario Lodi", insieme al docente di Storia della scuola e delle istituzioni educative Juri Meda (incontro valido come formazione per insegnanti ed educatori). 

03/05/2022 21:15
Ritrovato a Napoli un manoscritto inedito di Giacomo Leopardi 16enne

Ritrovato a Napoli un manoscritto inedito di Giacomo Leopardi 16enne

Un manoscritto giovanile, inedito, di un Leopardi appena 16enne. Un 'quadernetto' formato da quattro mezzi fogli, ripiegati nel mezzo in modo da ottenere otto facciate, recanti una lunga e fitta lista alfabetica di autori antichi e tardo antichi (circa 160 i lemmi), ciascuno dei quali seguito da una serie di riferimenti numerici. È l'inedito intercettato nel fondo Leopardiano, conservato alla Biblioteca Nazionale di Napoli, da Marcello Andria e Paola Zito che ne hanno curato la pubblicazione per i tipi di Le Monnier Università. Il volume "Leopardi e Giuliano imperatore.  Un appunto inedito dalle carte napoletane" sarà presentato a Napoli alla Biblioteca Nazionale -Sala Rari-  oggi alle ore 16, con interventi di Maria Iannotti, Giulio Sodano, Francesco Piro, Rosa Giulio, Silvio Perrella e Lucia Annicelli. "L'inedito conferma l'importanza della raccolta leopardiana napoletana che si presenta sempre più completa, mettendo a disposizione degli studiosi un panorama integrale dell'opera di Giacomo Leopardi “, si legge in una nota- . “Siamo di fronte ad uno scritto di Leopardi appena sedicenne, assiduo frequentatore della biblioteca paterna, che realizza un accurato e capillare spoglio dell'Opera omnia di Giuliano imperatore, ricorrendo all'autorevole edizione di Ezechiel Spanheim, apparsa a Lipsia nel 1696". "Leopardi che soltanto l'anno prima ha cominciato a studiare il greco da autodidatta, perlustra assiduamente i migliori esemplari della biblioteca paterna, l'autografo ci mostra come benché giovanissimo Leopardi è già uno studioso provveduto e curioso ed abbia già un accurato metodo di lavoro, che rappresenterà la caratteristica costante del percorso leopardiano , si spiega “Gli anni in cui il giovane Leopardi si accosta alla lettura di Giuliano rappresentano una tappa significativa nel percorso di rivalutazione della figura dell'Apostata, per lungo tempo offuscata dalla condanna pressoché unanime degli storici della fino alla metà del XVI secolo e riscoperta nel Settecento ad opera soprattutto degli illuministi (Montesquieu, Diderot, Voltaire) ma accolta in Italia, fra attestazioni di stima e dichiarata ostilità”. “Richiami all'opera dell'imperatore filosofo neoplatonico ricorreranno anche in seguito nell'opera leopardiana: in particolare nelle Operette morali (nei Detti memorabili di Filippo Ottonieri) e nello Zibaldone, in alcune esercitazioni di carattere filologico".  Il volume che verrà presentato domani approfondisce il senso del binomio di Giacomo Leopardi e l'Apostata, in una prospettiva interdisciplinare attraverso i saggi di Marcello Andria, Daniela Borrelli, Maria Luisa Chirico, Maria Carmen De Vita, Stefano Trovato, Paola Zito che conducono le loro riflessioni sul piano storico -filosofico dal IV secolo d.C. all'Illuminismo e oltre, nonché sul piano filologico indagando nelle pieghe di un tessuto lessicale e concettuale denso e significativo.

03/05/2022 15:56
San Severino, il Feronia nella lista dei teatri candidati a patrimonio Unesco

San Severino, il Feronia nella lista dei teatri candidati a patrimonio Unesco

Il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha sottoscritto nei giorni scorsi a Fermo, insieme ad altri 60 primi cittadini marchigiani, il protocollo d’intesa tra la Regione e le Amministrazioni locali per l’inserimento di 62 teatri storici nella lista dei beni del patrimonio mondiale dell’Unesco. Alla firma erano presenti il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e l’assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini. Il Feronia, opera dell’architetto Ireneo Aleandri – lo stesso che ideò lo Sferisterio di Macerata - presenta una struttura elegante e slanciata verso l’alto, con pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi e loggione. La decorazione pittorica del sipario storico, un olio su tela su bozzetto del pittore sanseverinate Filippo Bigioli, fu realizzata da Raffaele Fogliardi. Il Bigioli fu poi anche l’autore degli affreschi a tempera che ornano i palchi e il soffitto. Il Feronia fu costruito nel 1823 sull’area di un precedente teatro settecentesco opera dell’architetto Domenico Bianconi di Fano. Terminati i lavori di realizzazione, il teatro venne solennemente inaugurato nel 1828 con l’esecuzione di due opere di Gioacchino Rossini, “Mosè in Egitto” e “Matilde di Shabran”. Chiuso nel 1960 perché pericolante, il Feronia venne dichiarato monumento nazionale nel 1961 e poi riaperto dopo un lungo e complesso lavoro di restauro nel 1985 con un concerto lirico – strumentale con l’Orchestra di Vienna e la partecipazione del soprano Katia Ricciarelli. Ha una capienza di 412 posti. “Il Feronia è il luogo della cultura dei settempedani – sottolinea con orgoglio il sindaco Piermattei – Siamo fieri che figuri tra i gioielli che la Regione ha deciso di candidare a patrimonio dell’Unesco. Si tratta per noi di un luogo quanto mai vivo perché qui si tengono decine e decine di spettacoli e incontri. Il progetto della Regione di dare vita a un circuito di teatri storici che rivitalizzi i centro storici e il nostro entroterra è sicuramente lungimirante ed è stato sposato appieno dalla nostra Amministrazione comunale”.

03/05/2022 10:43
'Macerata Racconta', sul palco il tema del lavoro con lo spettacolo "Non possiamo abituarci a morire"

'Macerata Racconta', sul palco il tema del lavoro con lo spettacolo "Non possiamo abituarci a morire"

Nella giornata di ieri, 2 maggio, Macerata ha dato il via all'XI edizione del festival del libro "Macerata racconta", quest'anno dal titolo "Le sfide", organizzata dall'associazione conTESTO, in collaborazione con il Comune e Unimc. La manifestazione durerà fino all'8 maggio e vedrà eventi per bambini, adulti, per gli studenti universitari e per le scuole, con dibattiti, presentazione di libri, contest e molto altro. La prima giornata ha visto tra i vari incontri, un'anteprima assoluta presso il teatro della Filarmonica, lo spettacolo "Non possiamo abituarci a morire". I protagonisti sul palco sono stati il reporter e scrittore Angelo Ferracuti, la cantante Serena Abrami ed il pianista e compositore Fabio Capponi. A fare da filo conduttore all'esibizione del trio, il tema del lavoro. Il lavoro trattato in ogni suo aspetto: da quello precario, a quello sottopagato, al "contratto a chiamata". Tematiche tutt'ora vive e accese, che invitano a riflettere sulla situazione attuale delle grandi aziende e sulle condizioni cui versano tanti lavoratori. Le stesse riprese da Ferracuti, che con voce profonda e maestria ha  saputo introdurre gli spettatori nella vita del poeta fermano Luigi Di Ruscio, fino ad attraversare tutta la sua storia. Trasferitosi ad Oslo nel 1957, come tanti migranti Di Ruscio ha dovuto affrontare le più varie controversie di un paese del tutto sconosciuto: imparare una nuova lingua, il lavoro in fabbrica, la discriminazione, sono solo alcuni degli elementi che contribuiscono a far nascere quella rabbia, quella necessità di evasione, quella profonda aggressività, che nel tempo si sono trasformate in poesia per raccontare la condizione operaia e umana 'tout court'. Alle letture di Ferracuti, spesso rudi e taglienti, la voce delicata di Abrami accompagnata dalla soave musica di Capponi hanno alternato canzoni e canti popolari, intrise della gioia e della disperazione dei lavoratori. Il tutto lasciando lo spettatore sospeso fra incanto e riflessione.   

03/05/2022 10:00
Dalla Polinesia a Civitanova per la lotta al cambiamento climatico: studenti Erasmus in Comune

Dalla Polinesia a Civitanova per la lotta al cambiamento climatico: studenti Erasmus in Comune

In mattinata sono stati accolti dal sindaco Fabrizio Ciarapica, presso la Sala Consiliare del Comune, 20 studenti e 8 docenti provenienti da quattro paesi europei a cui si sono aggiunti gli allievi del 4’ G Liceo Linguistico di Civitanova Marche coordinati dalla professoressa Maria Luigia Bizzarri, responsabile del progetto. Gli studenti sono coinvolti nel progetto Erasmus + Gaya “Global Actions for Young Actors” (2020-2023) che vede impegnati i ragazzi di sei nazioni (Italia, Belgio, Finlandia, Francia, Lettonia e Polinesia), di età compresa tra i 16 ed i 18 anni, per riflettere sulle azioni da intraprendere e sulle soluzioni da adottare a contrasto del cambiamento climatico. Al riguardo, sono state individuate cinque tematiche (abitazione, trasporto, cibo, industria, stili di vita), distinte per nazione; agli studenti italiani è stato assegnato l’argomento “food”. I ragazzi stranieri sono presenti a Civitanova dal primo maggio scorso e resteranno in città fino a sabato 7, impegnati in attività didattiche con momenti di svago legati alle visite in città da loro già molto apprezzata. Venerdì 6 maggio gli studenti torneranno in Comune per costituire un loro virtuale Parlamento dove due rappresentanti per nazione (quelli della Polinesia in collegamento) esporranno le loro relazioni sugli argomenti trattati.  “Vi do il benvenuto al Comune di Civitanova Marche  - ha dichiarato il sindaco Ciarapica rivolto agli studenti – e vi ringrazio per la visita assai gradita. Sono orgoglioso per la vostra attenzione e la vostra sensibilità a tutela dell’ambiente ed a contrasto del cambiamento climatico, fonte di gravi problemi in tutto il mondo. Mi compiaccio per il progetto Erasmus + GAYA che trovo assai importante sia per i contenuti, che per l’opera di unione tra ragazzi di Paesi diversi. A Civitanova siamo impegnati nell’adottare misure per l’ecosostenibilità, come la riqualificazione dell’illuminazione pubblica cittadina con l’impiego di led luminosi, la collocazione del fotovoltaico sugli edifici pubblici, l’installazione delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Inoltre, stiamo studiando un progetto per creare una comunità energetica del porto con il posizionamento di pannelli fotovoltaici sopra i tetti dei magazzini del mercato ittico per alimentare, oltre al mercato ittico stesso, anche le colonnine lungo le banchine dove si riforniscono i pescherecci. Cari ragazzi, buona permanenza a Civitanova Marche, mi fa piacere riscontrare il vostro gradimento sulla città”. Al termine della visita, a ricordo dell’incontro, il sindaco Ciarapica ha consegnato una busta contenente una guida turistica e gadget con il logo di Civitanova Marche a studenti e docenti, i quali hanno contraccambiato con il dono di oggetti caratteristici dei loro Paesi.

02/05/2022 15:52
Macerata, chiude la mostra "Impossibile" dedicata a Raffaello: oltre 6.100 i visitatori

Macerata, chiude la mostra "Impossibile" dedicata a Raffaello: oltre 6.100 i visitatori

Dal 18 dicembre 2021, giorno dell’inaugurazione, a ieri 1° maggio 2022, giorno di chiusura, sono stati 6.164 i visitatori che si soni recati allo Sferisterio per ammirare le opere allestite, dal Corridoio Innocenziano fino alla Gran Sala Cesanelli, per l’esposizione “Raffaello. Una mostra impossibile”, nata per contribuire a celebrare il 500° anniversario della morte del Divino Pittore, ideata e curata da Renato Parascandolo e la direzione scientifica di Ferdinando Bologna. “Una mostra inconsueta - commenta l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta - che ha permesso a tanti, soprattutto famiglie e bambini, di ammirare da vicino opere uniche e ha offerto a tutti la possibilità di osservarle con calma e di godere appieno della bellezza dei particolari. Molte le iniziative organizzate in questi mesi che hanno accolto i tanti visitatori dello Sferisterio che ancora una volta si è aperto al pubblico in tutta la sua bellezza”. La raccolta dei 45 dipinti, capolavori disseminati in musei, luoghi sacri e collezioni private di 17 città del mondo compreso l’affresco de La Scuola di Atene, riprodotti rigorosamente in dimensione reale e ad altissima definizione, hanno catturato l’attenzione di adulti ma soprattutto di tanti giovani e scolaresche grazie anche alle Domeniche Raffaellesche. la serie di visite guidate tematiche per adulti e di attività per bambini finalizzata alla scoperta delle opere del Maestro urbinate.  Un successo ottenuto grazie alla proposta della Regione Marche e dell’Agenzia Nazionale del Turismo (ENIT) che hanno consentito al Comune di Macerata di ospitare le riproduzioni delle opere di altissima qualità e pregio e di rivolgersi così prevalentemente ai giovani e a quanti non frequentano abitualmente i musei e le esposizioni d’arte, e che, visti i “numeri” ottenuti in termini di presenze allo Sferisterio, si sono dimostrate un volano di grande efficacia per invitare a scoprire i capolavori esposti.

02/05/2022 15:10
Civitanova, Unitre: il Premio alla Cultura 2022 conferito al maestro Lorenzo Di Bella

Civitanova, Unitre: il Premio alla Cultura 2022 conferito al maestro Lorenzo Di Bella

Venerdì 6 maggio, alle 21:15, presso il teatro Annibal Caro di Civitanova Alta, in concomitanza con il concerto di apertura della stagione di Civitanova Classica Piano Festival, l’Unitre di Civitanova Marche conferirà il Premio alla Cultura 2022 al Maestro Lorenzo Di Bella.  Il premio, indetto con la collaborazione dell’Amministrazione comunale e dell’azienda Teatri di Civitanova, è alla sua terza edizione e alla sua prima edizione è stato conferito alla dottoressa Enrica Bruni, storico dell’arte e direttore della pinacoteca civica Marco Moretti, per essersi distinta nella tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e per la sua rivalutazione del museo cittadino. La seconda edizione del Premio ha visto insignito del prestigioso riconoscimento il professore Umberto Piersanti, poeta e scrittore marchigiano di fama internazionale, nel 2005 candidato al Premio Nobel per la Letteratura.  “Quest’anno - riferisce Marisa Castagna, presidente Unitre di Civitanova Marche - il premio alla Cultura sarà assegnato a Lorenzo Di Bella, pianista di talento e come scrisse il suo maestro Lazar Bermann 'brillante virtuoso, un emozionante e raffinato musicista'. Venerdì avrò l’onore di omaggiare il Maestro in apertura della quattordicesima stagione di Civitanova Classica Piano Festival, divenuta riferimento nel panorama culturale regionale per i suoi grandi ospiti del panorama musicale nazionale ed internazionale”.   Lorenzo Di Bella ha collaborato con importanti direttori d’orchestra, ha tenuto recital per le maggiori società concertistiche italiane, nei più grandi teatri e con importanti orchestre italiane ed estere. É docente di pianoforte presso il conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro ed è direttore artistico dell’Accademia Pianistica delle Marche di Recanati.  

02/05/2022 13:00
Macerata, aperti il 1° maggio i Musei Civici. Allo Sferisterio chiude la "mostra impossibile" di Raffaello

Macerata, aperti il 1° maggio i Musei Civici. Allo Sferisterio chiude la "mostra impossibile" di Raffaello

Terminerà questa domenica 1° maggio “Raffaello: una mostra impossibile”, allestita negli spazi interni dello Sferisterio di Macerata – in un percorso che si snoda dal Corridoio Innocenziano fino alla Sala Cesanelli - e inaugurata lo scorso 18 dicembre 2021.  Per l'occasione, la struttura resterà aperta dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 20 (ultimo ingresso trenta minuti prima). Sarà inoltre possibile partecipare a tre visite guidate gratuite dedicate alla mostra che si terranno alle 11, alle 16 e alle 17.30. Per iscriversi è necessario inviare una mail a macerata@sistemamuseo.it.  Nella stessa giornata, sarà possibile visitare anche i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi e l'Infopoint Macerata (dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30, ultimo ingresso trenta minuti prima). Si potrà, inoltre, partecipare a una delle visite guidate della Torre Civica che si svolgono nei seguenti orari: 10.30, 12, 15, 16 e 17. Per informazioni e prenotazioni: 0733 060279.  Per visitare i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, lo Sferisterio e la Torre Civica è possibile acquistare il biglietto cumulativo. Per chi desiderasse visitare anche il circuito museale di Recanati, è da poco entrato in vigore anche il biglietto unico Macerata-Recanati che permette la visita a sette diversi musei nell'arco di sette giorni. 

29/04/2022 17:40
Scrittore, storico e libero pensatore: Recanati ricorda Monaldo Leopardi a 175 anni della scomparsa

Scrittore, storico e libero pensatore: Recanati ricorda Monaldo Leopardi a 175 anni della scomparsa

Il 30 aprile 1847, a poco più di 70 anni, muore il conte Monaldo Leopardi, padre dell'illustre poeta recanatese Giacomo Leopardi. Monaldo è stato un personaggio di straordinaria caratura: scrittore, storico, libero pensatore, ricoprì molteplici cariche pubbliche si dedicò attivamente all'educazione dei figli e ad attività filantropiche, come la costituzione di una Biblioteca tuttora conservata a Casa Leopardi. La genialità di Giacomo, unita alla determinata volontà di Monaldo di fare di lui un uomo colto ed erudito, hanno portato alla creazione di opere che oggi costituiscono le fondamenta del patrimonio culturale e letterario italiano. Purtroppo, Monaldo Leopardi viene spesso oscurato dal successo del figlio. La casa editrice Historica e l'editore Francesco Giubilei hanno voluto dare nuova vita alle riflessioni di Monaldo Leopardi, pubblicando una riedizione di "Monaldo Leopardi. Vita, carattere e opinioni di un nobil'uomo", originariamente redatto da Alfredo Panzini. Considerato da più parti come un fondatore del conservatorismo italiano, Monaldo Leopardi verrà dunque ricordato venerdì 6 maggio presso l'Auditorium del Centro Mondiale della Poesia (Piazzale Franco Foschi, Recanati) alle ore 18.00. L'evento è patrocinato dal Comune di Recanati, dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani e dall'Associazione Iustissima Civitas, interessata a ridare lustro alla storia di questo interessante personaggio recanatese. Ospite della serata sarà l'editore Francesco Giubilei. Saranno presenti il sindaco di Recanati Antonio Bravi, l'assessore alla Cultura Rita Soccio, il consigliere regionale Elena Leonardi, il presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani Fabio Corvatta e la presidente di Iustissima Civitas Emanuela Pergolesi. Modererà l'incontro Riccardo Ficara Pigini.

29/04/2022 12:43
Racconti e tradizioni dai borghi in "Marchestorie": al via il bando per i Comuni

Racconti e tradizioni dai borghi in "Marchestorie": al via il bando per i Comuni

Il festival dei Borghi Marchestorie si rimette in cammino per la seconda edizione: la Regione ha emanato l’avviso di manifestazione di interesse riservato ai Comuni delle Marche fino a 5.000 abitanti e ai nuclei storici di particolare rilievo per partecipare al progetto realizzando un evento di spettacolo che interpreti una storia sulla propria identità storica o contemporanea. Marchestorie è il festival itinerante per scoprire luoghi, tradizioni, cibi, leggende millenarie dei borghi che sono “l’anima e l’identità delle Marche” sottolinea l’assessore alla Cultura Giorgia Latini. Un evento della Regione, in collaborazione con AMAT e Fondazione Marche Cultura, che si ripropone, ancor più ampio e consolidato per il 2022, “nella strategia di riscoprire e rilanciare l’immenso patrimonio di storie, leggende e miti, tra spettacolo, linguaggi suggestivi, divenendo occasione di promozione e attrazione turistica dei nostri meravigliosi territori” aggiunge Latini. La seconda edizione di Marchestorie si svolgerà dal 2 al 18 settembre 2022 nei piccoli centri del cratere, della dorsale appenninica e della costa, in un susseguirsi di eventi dal venerdì alla domenica, con una offerta continua tra le 18.00 e le 24.00 di almeno una rappresentazione al giorno per un totale di 3 rappresentazioni, a cui si affiancherà l'apertura di chiese e palazzi, negozi e ristoranti, teatri, musei, biblioteche e collezioni. "La direzione artistica affiancherà i Comuni dall’uscita del bando attraverso una presentazione e una condivisione dei contenuti e della linea artistica che le iniziative dei Comuni dovranno avere anche in termini di qualità e di proposta", si legge in una nota della Regione. "La storia o la leggenda da raccontare e rappresentare deve appartenere a quel luogo, rispecchiandone la tradizione immateriale e la specificità del borgo e del Comune. Il racconto potrà essere documentato attraverso materiali storici o raccolto dalla tradizione orale. Può essere elaborato artisticamente con la variazione dei testi ma deve esserne rispettata la struttura e, soprattutto, deve appartenere al borgo o ai suoi dintorni". "Il Comune proponente dovrà presentare un progetto che, oltre a comprendere l’evento di spettacolo, dovrà prevedere altre iniziative collaterali (apertura musei, valorizzazione delle eccellenze locali e dell’artigianato, degustazioni, esposizioni, presentazioni di libri ecc..) che dovranno svolgersi dal venerdì alla domenica del week end nel quale si terrà lo spettacolo". "Il Comune dovrà predisporre un preventivo dettagliato di spesa per la realizzazione dell’evento prevedendo una compartecipazione finanziaria della Regione Marche fino al 70% del costo dell’evento principale per un massimo di 10.000 euro a ciascun Comune, mentre lo stesso dovrà garantire almeno il 30% del costo. La Regione si occuperà della promozione generale del progetto Marchestorie e della relativa comunicazione attraverso tutti i canali, dai social alle tv, e della predisposizione di un piano promozionale". "I primi dieci Comuni in graduatoria potranno beneficiare di una maggiore visibilità attraverso una strategia di comunicazione integrata del progetto presentato e del territorio comunale, attraverso ulteriori azioni mirate di promozione a livello nazionale che saranno previste nell’ambito dell’iniziativa Marchestorie".

21/04/2022 21:18
“Cuore d’artista”, a Muccia una mostra d’arte solidale

“Cuore d’artista”, a Muccia una mostra d’arte solidale

Il cuore simbolo di rigenerazione, il cuore “motore” della vita, dal primo battito all’ultimo. Il cuore espressione d’amore e solidarietà, il cuore come centro di un territorio. Sono tanti i significati che si incrociano in “Cuore d’artista”, la mostra di arte figurativa e plastica, che prenderà il via dal 23 aprile a Muccia, allestita presso il container in piazzale Giasone Piccioni.   Una collettiva internazionale, sul tema simbolo del cuore appunto, promossa dall’Associazione artisti Marche in partnership con l’associazione dei Cileni delle Marche, con il patrocinio del Comune di Muccia, e numerose altre collaborazioni tra cui quella del Club per l'Unesco di Tolentino e Terre Maceratesi e di Anteas Macerata: l’inaugurazione è prevista sabato alle 16:30, alla presenza delle autorità locali, l’ingresso è gratuito e la mostra resterà visitabile fino al 23 settembre. Un evento non solo artistico, ma anche solidale e inclusivo. Partecipano ben 76 autrici e autori, tra i quali anche artisti di fama come Eduardo Carrasco, Nazareno Rocchetti, Lino Stronati e Tonino Maurizi, per un totale di un centinaio di opere esposte, per la maggior parte realizzate da artisti marchigiani del cratere, ma alcune provenienti anche da altre regioni e dall'estero. Tanti artisti insieme, adulti ma anche junior, ispirati dal tema della mostra e accumunati dalla volontà di condividere, attraverso l’arte, un messaggio di solidarietà verso le aree interne. Il simbolo del cuore infatti traduce in senso figurato anche lo spirito di rinascita del territorio. “E in questo senso – spiegano gli organizzatori – l’iniziativa assume grande rilevanza per questi luoghi, che ancora soffrono per le conseguenze del sisma prima, e della pandemia poi. Sarà un’occasione per valorizzare il fermento artistico e creativo di chi questo territorio lo vive, per sensibilizzare sulle questioni ambientali, attraverso la rigenerazione creativa dei materiali, e per promuovere il valore tradizionale - artistico della ceramica". "E nel contesto in cui si inserisce diventa anche un modo per tenere alta l’attenzione sulle problematiche legate alla ricostruzione - aggiungono -, sulla necessità di contrastare l’isolamento sociale, sull’importanza di creare momenti di condivisione e aggregazione, e sull’inclusione attraverso l’arte”. Un filo conduttore dunque, quello scelto per la mostra, che rimanda a tanti concetti e che trova ampia e originale interpretazione nelle numerose opere esposte. “Il cuore è nell’immaginario collettivo luogo dei sentimenti e dalle emozioni all’arte il passo è breve - sottolineano i promotori -. Questo simbolo o anatomico, o simmetrico, appare già in Europa raffigurato nei graffiti delle caverne a partire da diecimila anni fa, successivamente resta nel corso dei millenni un simbolo di uso comune tra le popolazioni e religioni di tutto il mondo”. 

20/04/2022 19:00
"Soror Mea", a Montecassiano la mostra della fotografa Luna Simoncini

"Soror Mea", a Montecassiano la mostra della fotografa Luna Simoncini

Taglio del nastro sabato scorso 16 aprile, nello spazio espositivo Piazza McZee di Montecassian della mostra fotografica Soror Mea, personale dell’artista maceratese Luna Simoncini, curata da Michele Gentili e Giulia Pettinari. La mostra Soror Mea presenta al pubblico una selezione degli ultimi lavori della fotografa Luna Simoncini, vincitrice del Premio Ghergo 2019, nei quali l’autrice si presta ad un utilizzo più libero del medium, ricorrendo a macchine istantanee e applicativi di smartphone, mantenendo la cura delle composizioni e un'attenta regia del racconto per immagini, tipici del suo lavoro spesso votato alla fotografia di posa. Il titolo Soror Mea, citando alcuni versi del Cantico dei Cantici, rimanda al tema dell'Hortus Conclusus, "giardino recintato" di origine medievale, ricorrente iconografia del perduto Eden e simbolo della purezza della Vergine. In questo mitico giardino non vi sono intemperie né tempo che scorre, ogni cosa è verde e immutabile, come una fotografia che ferma e cristallizza ogni frammento di vita. L'eco di un giardino, chiuso e ricco di meraviglie, è ripreso nell'allestimento che stupirà il visitatore. La mostra è visitabile fino al 15 giugno su prenotazione da effettuare inviando una e – mail a  info.mczee@gmail.com .  

18/04/2022 14:29
Unesco, la Regione Marche si candida per i suoi teatri storici: ingresso nella Tentative list

Unesco, la Regione Marche si candida per i suoi teatri storici: ingresso nella Tentative list

Un altro importante passo avanti per la candidatura dei teatri storici delle Marche all’Unesco: l'ingresso nella Tentative list, un primo risultato sulla base del quale la giunta, su proposta dell’assessore alla cultura Giorgia Latini, ha approvato il protocollo di intesa tra la regione e sessanta comuni marchigiani sede di uno o più teatri storici. La lista del patrimonio mondiale Unesco (Tentative list) è il protocollo che ogni stato redige contenente i siti che vuole candidare a patrimonio dell'umanità. “Le Marche sono la terra dei teatri – ha affermato il presidente Acquaroli – caratterizzate da un una ‘densità’ teatrale rispetto alla popolazione e al numero di comuni che non ha uguali in Italia e forse nel mondo. un patrimonio unico sotto molti profili: per capillarità di teatri storici, per il valore architettonico e artistico, per livello culturale, per la funzione sociale e aggregativa a cui hanno assolto nei secoli. la permanenza stessa negli ambiti urbani originari dei teatri, nei centri storici, nei borghi, e la loro continuità d’uso nel tempo, in sinergia con il contesto sociale ne fanno un caso eccezionale che con questa candidatura intendo ancora di più valorizzare”. “Investiamo nella straordinaria ricchezza dei teatri storici che costellano il nostro territorio, un unicum nel contesto nazionale, espressione e tradizione di una comunità che li riconosce come parte integrante del patrimonio culturale identitario” dichiara l’assessore Latini, che aggiunge: “abbiamo riunito tutti i sessantadue teatri storici esistenti, in quanto è l’insieme che assicura la rappresentazione completa di questo fenomeno, pressoché unico, sia per il numero degli edifici teatrali che per l’uniformità della loro diffusione e distribuzione in relazione ad un contesto territoriale circoscritto quale è quello della regione Marche”. Da tempo, spiega Latini, “abbiamo intrapreso il percorso per raggiungere il prestigioso riconoscimento ottenendo già un primo importante risultato. dal 15 novembre, e ora il protocollo è l'occasione per dare questa notizia, la candidatura dei teatri storici della Regione Marche è stata infatti inserita all’interno della lista propositiva che costituisce l’elenco dei siti che, in attuazione della convenzione del patrimonio mondiale, ogni stato membro è tenuto a presentare al centro del patrimonio mondiale per segnalare i beni che intende iscrivere.  L’inserimento di questa candidatura rappresenta un’occasione importante per l’intero territorio regionale che sancisce un interesse comune tra regione e amministrazioni comunali sulla possibilità di diffondere in tutte le province marchigiane il concetto di ‘eccezionale valore universale’ con una conseguente maggiore visibilità a livello nazionale e internazionale della regione Marche”. La candidatura dei teatri storici all’Unesco, rappresenta inoltre “un’azione della strategia regionale che è fatta anche di progetti e programmi di recupero, restauro e riallestimento dei teatri, con l’obiettivo di adeguare e rivedere lo spazio di spettacolo dal vivo delle Marche, e sostenere nuove forme di gestione degli spazi teatrali con una crescente partecipazione delle compagnie locali e dei giovani per creare dei veri e propri teatri di comunità” conclude Giorgia Latini. Il protocollo di intesa tra la Regione Marche e i sessanta comuni marchigiani sede di uno o più teatri storici, che a breve verrà sottoscritto, permette di perfezionare le procedure relative alla presentazione della candidatura dei teatri storici con la redazione del dossier scientifico di candidatura e del piano di gestione.

14/04/2022 19:09
Recanati, apertura straordinaria dei musei civici per Pasqua e Pasquetta 2022

Recanati, apertura straordinaria dei musei civici per Pasqua e Pasquetta 2022

Con l’arrivo dei ponti festivi della Pasqua e della Festa della Liberazione il circuito museale “Infinito Recanati” si prepara ad accogliere i visitatori proponendo per lunedì 18 e lunedì 25 aprile l’apertura straordinaria di tutti i musei civici e dell’ufficio Turistico di via Leopardi. Dopo le chiusure primaverili nel 2020/21 causate dall’emergenza Covid, il Museo civico di Villa Colloredo Mels/Museo Emigrazione, la Torre del Borgo e il Museo Beniamino Gigli/Musica rimarranno aperti sia nel giorno di Pasqua che in quello di Pasquetta e della Liberazione, con orari 10-13/15-18 (Villa Colloredo/Museo Emigrazione, Torre, Ufficio Iat) e 10.30-13/15-18 (Gigli/Musica). Oltre alle visite nei musei tante le attività in cantiere, a partire dal percorso teatralizzato Infinito Experience, e dall’originalissima mostra di Wladimiro Tulli “Tulli per Giacomo”, che sarà prorogata fino al 15 maggio; aperta al Museo dell’Emigrazione Marchigiana anche la mostra “Adelaide Gigli. La voce della terra”. Si terrà invece in Piazza Leopardi il 17, 18 e 19 la tappa recanatese del Festival dell'Entroterra, evento itinerante all'insegna dello Street Food di qualità del territorio e delle meraviglie dei borghi del Conero; nell’occasione i partecipanti al festival potranno visitare i musei civici con un biglietto agevolato, frutto della collaborazione tra il circuito “Infinito Recanati” e l’Associazione Conero4Seasons. Le prossime festività vedranno infine anche l’esordio del biglietto unico tra i musei di Recanati e Macerata, ticket a tariffa agevolata disponibile nelle biglietterie dei 7 musei o acquistabile online sul sito www.myrecanati.it. 

14/04/2022 11:50
Civitanova, Pinacoteca Moretti: sei aperture straordinarie per Pasqua e 25 Aprile

Civitanova, Pinacoteca Moretti: sei aperture straordinarie per Pasqua e 25 Aprile

Dopo il recente taglio del nastro al restyling espositivo, la Pinacoteca civica Marco Moretti di Civitanova Alta è pronta a farsi ammirare dal pubblico nel nuovo splendore, con sei aperture straordinarie in concomitanza delle festività di Pasqua e della Festa della Liberazione. Le aperture sono in programma sabato 16, domenica 17, lunedì 18 aprile e sabato 23, domenica 24 e lunedì 25 aprile, dalle ore 17.30 alle 20.30, con ingresso e visita guidata gratuiti.  “Si è compiuto un passo significativo nel percorso della Pinacoteca civica Marco Moretti fondata cinquant’anni fa dal maestro elementare Luciano Moretti - spiegano in Pinacoteca -. Un atto d’amore quello di Moretti che volle così ricordare la morte prematura del figlio Marco e il periodo felice trascorso a Civitanova Marche". "Il restyling del museo, le nuove acquisizioni, il nuovo percorso espositivo riqualificano la raccolta d’arte, offrono un nuovo modo di vivere il museo e ci regalano un’esperienza culturale straordinaria - si aggiunge - che spazia dal XVI secolo ai giorni nostri, da Baldo de’ Serofini a Filippo Ricci, da Arnoldo Ciarrocchi a Tullio Crali, da Wladimiro Tulli a Valeriano Trubbiani, da Renato Guttuso a Giorgio De Chirico con Morandi, Monachesi, Accardi, Leoncillo, Sironi e moltissimi altri significativi autori uniti in una silloge tutta da scoprire e da ammirare”. Nel rispetto della normativa anti Covid si consiglia la prenotazione a: info@pinacotecamoretti.it, tel. 0733-891019  

12/04/2022 10:28
San Severino, apre la mostra "Contemporanea..mente": evento dedicato alla pace (FOTO)

San Severino, apre la mostra "Contemporanea..mente": evento dedicato alla pace (FOTO)

“Una mostra che valorizza artisti locali e, al tempo stesso, San Severino Marche come città d’arte simbolo di un territorio molto più vasto che accoglie raccolte uniche e straordinarie e grandi capolavori nella sua pinacoteca che è conosciuta ormai nel mondo per le produzioni dei Salimbeni, il capolavoro del Pinturicchio e altri ancora”. Con queste parole il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, ha salutato il taglio del nastro della collettiva “Contemporanea...mente”, esposizione che fino al giugno prossimo presenta, tra sculture e pitture, le opere di Giulio Sfrappini, Shura Oyarce Yuzzelli e Maria Ersilia Valentini. “La mostra – spiega il sindaco Piermattei - rappresenta una nuova primavera per tutti noi perché arriva dopo le chiusure imposte da una pandemia che ci ha fatto chiudere anche i luoghi dell’arte e rinviare tanti eventi. In questa collettiva ritroviamo il colore, il segno e la materia di tre artisti settempedani contemporanei che, ciascuno con la propria individualità, fanno ritrovare la voglia di esprimersi  e di guardare oltre e avanti”. Con la mostra “Contemporanea… mentre”, ospite nelle sale al piano terra del palazzo della Ragione Sommaria in piazza Del Popolo, continua la scelta dell’Amministrazione comunale di San Severino Marche di valorizzare gli artisti locali. Il percorso segue, infatti, le esposizioni dedicate a Remo Scuriatti, il più grande artista del Novecento settempedano, di Adriano Crocenzi e Paolo Gobbi protagonisti dell’evento “Come funamboli sul filo sospesi”. “Vorremo dedicare questa mostra ai tanti popoli che oggi sono costretti ad affrontare guerre nella speranza che torni presto, e ovunque, la pace”  è stata la dedica del sindaco che, prima del taglio del nastro, ha aperto una cerimonia di saluto al teatro Feronia alla quale sono intervenuti il vice sindaco e assessore comunale alla Cultura, Vanna Bianconi, vera anima dell’esposizione, i critici d’arte Alberto Pellegrino e Guido Garufi.    

11/04/2022 19:03
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