Domenica 12 giugno al Politeama di Tolentino ha avuto luogo la prima presentazione del libro di Nazareno Rocchetti "Babbo, cosa c’è al di là del mare?". Sono intervenuti l’autore Nazareno Rocchetti, l’editore Simone Giaconi, il curatore Luca Patrassi; ha presentato l'evento Alvin Crescini, con la partecipazione del maestro Marco Santini al violino.
L'autore, nel corso della serata, ha ripercorso alcune delle vicende più significative raccontate nel suo libro, ribadendo l'importanza di rimanere ben ancorati alle proprie radici nel territorio (a partire dalla sua amata Imbrecciata) e rimarcando il fatto che i suoi successi partono da basi ben salde, radicate nella semplicità di origini autentiche e concrete.
È una raccolta di storie inedite toccanti, quella di Nazareno Rocchetti, pittore, scultore, artista marchigiano di Cingoli, visionario e amante della natura, ex massaggiatore della Nazionale Italiana di Atletica Leggera. Suo è il "Cristo delle Marche" di Cingoli. Nel 2007 viene nominato Cavaliere all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, e nel 2021 Ufficiale all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
La Fondazione Andrea Bocelli ha lanciato un nuovo progetto: "ABF Voices of Peace", un coro che avrà sede presso l'Accademia della Musica ABF "F.Corelli" di Camerino (Macerata) e sarà composto da 40 bambine, bambini, ragazze e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 18 anni, di provenienza sia ucraina sia del territorio, e si riunirà per provare insieme con una frequenza di due volte a settimana.
Si terranno presso la scuola "E. De Amicis" di Muccia le audizioni per divenire parte del coro di voci bianche e giovanili. Nel percorso saranno inclusi sia coloro che hanno background o competenze specifiche musicali assieme a coloro che si stanno avvicinando per la prima volta alla musica.
"I coristi, attraverso questa esperienza, potranno coltivare il proprio talento grazie anche ad una preparazione altamente specializzata, fruendo inoltre di un bagaglio di opportunità - educative, culturali, esistenziali - potenzialmente preziose per il loro futuro", spiega la Fondazione.
Obiettivo finale è quello di rafforzare le capacità reali degli studenti, per stimolare la loro creatività e di offrire loro maggiori possibilità di scelta per avere successo nella vita. Ma ancor più divenire loro stessi i protagonisti di un messaggio universale di pace, dicono ancora dalla Fondazione Andrea Bocelli.
Il progetto pilota di realizzazione del coro ha come obiettivo l'esibizione del 28 luglio presso il Teatro del Silenzio di Lajatico. La scadenza delle iscrizioni - gratuite - per prendere parte al voto è fissata per domenica 12 giugno.
È stato pubblicato il bando dedicato allo spettacolo dal vivo e, in particolare, a progetti che abbiano interesse regionale con una dotazione finanziaria complessiva di 250mila euro.
L’obiettivo è quello di promuovere la crescita complessiva del sistema e incentivare le attività che si connotino per un elevato interesse artistico e culturale, che privilegino l’innovazione dei linguaggi, delle tecnologie e l’impiego di nuove generazioni di artisti, che incrementino la produzione di reti, servizi, esperienze, metodologie e modelli e che perseguano l’obiettivo di ridurre gli squilibri sociali e territoriali.
Tra le caratteristiche richieste ai progetti ammessi di musica, danza, teatro, circo e spettacolo viaggiante, quella di avere una direzione artistica qualificata, di coinvolgere compagnie marchigiane, di essere ben integrati con la programmazione delle altre realtà culturali, di prevedere un piano comunicazione e promozione e di essere realizzati nel periodo tra l'1 gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022.
Soggetti beneficiari possono essere i Comuni della Regione, in forma singola o associata, loro enti strumentali, oppure gli operatori dello spettacolo, anch’essi in forma singola o associata.
"Attraverso questa misura, che segue l'avviso destinato al teatro amatoriale - commenta l’assessore alla Cultura Giorgia Latini - vogliamo non soltanto permettere allo spettacolo dal vivo di poter crescere in qualità, dopo un periodo di crisi, ma di poterlo fare coinvolgendo il territorio e i tanti professionisti del territorio regionale. Vogliamo incrementare l'offerta di buoni spettacoli - conclude Latini - ma anche l'impiego delle compagnie marchigiane".
Il XVIII premio nazionale di drammaturgia Ugo Betti incorona “Un quarto di secolo” di Alfonso D'Agostino, residente a Milano. Andato in scena all’Auditorium Bocelli di Camerino, il premio è stato assegnato all’opera che è stata definita un ''complesso drammone in tre atti'' che evidenzia una scrittura quasi sempre efficace, fondata da un lato sul ritmo della narrazione dall'altro sull'originalità della trama.
È una vicenda distopica, che si svolge in un luogo e in un tempo imprecisati (tuttavia in epoca postpandemica, dove sono i pro-vax ad essere diventati fuorilegge), capace di aprire uno squarcio livido su di un mondo governato dalla dittatura dei "cattivi", i quali rovesciano l'etica comune per fornire solide fondamenta a uno Stato in cui il cittadino è visto come un impedimento al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal burocratico governo dei pochi e malvagi.
Quella raccontata dal dramma è una società basata su di un'economia malthusiana nella quale le risorse di qualsiasi natura, comprese quelle umane, vengono razionate con tutti i metodi illeciti possibili, a vantaggio di un'amministrazione preoccupata solo dei sordidi interessi di una ridotta nomenclatura autocratica.
Infine, dal momento che tutti i personaggi hanno un proprio passato, un apprezzabile colpo di scena rovescerà i termini della questione, con l'utilizzo di accenti e atmosfere che richiamano le maggiori opere bettiane.
Nel corso del pomeriggio sono stati consegnati anche i premi alla carriera alle attrici Marzia Ubaldi ed Emanuela Moschin da parte del Centro studi teatrali e letterari "Ugo Betti" di Camerino, città natale del drammaturgo-magistrato che per la sesta volta ha assegnato un riconoscimento alla carriera, motivato dalla qualità e dalla diffusione dell'opera teatrale bettiana.
Partirà venerdì 17 giugno alle ore 21 la nuova rassegna di visite guidate “Recanati insolita”, nata dalla collaborazione tra Comune di Recanati, Associazione Operatori Turistici, Università d’Istruzione Permanente “Don Giovanni Simonetti” e il portale Myrecanati, e dedicata alla scoperta di alcune delle zone meno note, ma non per questo meno importanti, del centro storico cittadino.
Il ritrovo, che avrà luogo in Corso Persiani 56, sarà il punto di avvio dell'evento, che incomincerà con il racconto di luoghi e personaggi illustri di Via Falleroni; succesivamente, in una passeggiata di un'ora al chiaro di luna in compagnia della guida Stefania Caporalini, sarà garantinto l'accesso presso la Chiesa di Santa Maria dei Mercanti, la Loggia dei Mercanti, Monte Volpino, il ghetto ebraico, Vicolo dell'Achilla, Vicolo Impiccolati, Palazzo dei Mascheroni, via Campo dei Fiori e la Cattedrale.
Al contempo si potranno scoprire, tra la strada principale e i numerosi vicoli ad essa collegati, le storie di personaggi come Giovanni Falleroni, Giacomo Braccialarghe, Giuseppe Persiani, Francesco Puccinotti, Corrado Politi, Biagio Biagetti e Beniamino Gigli.
Per la prima volta, fino al 21 agosto, la biglietteria dello Sferisterio (sita in piazza Mazzini 10 a Macerata) sarà aperta, dal martedì al sabato, con orario continuato dalle ore 10.30 alle ore 18.30. Questo per venire incontro alle necessità espresse dal pubblico di poter acquistare i biglietti anche durante la pausa pranzo.Opera, cinema e repertorio sinfonico sono i tre perni sui quali si sviluppa la programmazione 2022 del Macerata Opera Festival, firmata dal nuovo direttore artistico Paolo Pinamonti e dal sovrintendente Luciano Messi, con il direttore musicale Donato Renzetti. Dal 19 luglio al 21 agosto, ventidue serate allo Sferisterio e due al Teatro Lauro Rossi per riportare il pubblico sotto le stelle tra Beethoven (tre sinfonie e i cinque concerti per pianoforte), Puccini (Tosca), Rossini (Il barbiere di Siviglia) e il Novecento storico (Pagliacci di Leoncavallo, Rapsodia Satanica di Mascagni e The Circus di Chaplin) durante le quali i protagonisti del palcoscenico e della macchina da presa si incontrano.
Novità significativa è la presenza di grandi orchestre insieme a celeberrime bacchette: ad aprire il festival sarà un concerto dell’Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretti da Zubin Mehta (19 luglio), impegnati nella Sinfonia n. 9 di Beethoven; quindi l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia arriverà a Macerata con Myung-Whun Chung (21 luglio) per proporre le Sinfonie n. 6 (la “Pastorale”) e n. 7 di Beethoven; i cinque concerti per pianoforte del compositore di Bonn saranno diretti e interpretati dal pluripremiato pianista Jan Lisiecki, star delle sale di tutto il mondo (4 e 6 agosto); la Cappella Neapolitana diretta da Antonio Florio (18 agosto, Teatro Lauro Rossi) eseguirà un programma dedicato alle Marche con una raccolta di Litaniae Lauretanae di Mozart e Giuseppe Giordani. Donato Renzetti sarà sul podio per il concerto con la Filarmonica Gioachino Rossini (30 luglio) dedicato ai 90 di John Williams e alla colonna sonora di Star Wars e guiderà il Corso internazionale per giovani direttori d’orchestra e giovani cantanti che si terrà a Macerata dal 4 al’11 agosto.
Nuova produzione dell’allestimento 2015 di Pagliacci di Ruggero Leoncavallo (venerdì 5, domenica 7 e giovedì 11 agosto) con di Alessandro Talevi, che firma anche le scene con Madeleine Boyd, i costumi di Anna Bonomelli e le luci di Marco Giusti. L’opera sarà preceduta dalla proiezione sul muro dello Sferisterio di uno dei capolavori di Charlie Chaplin, il film The Circus nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna e con la prima esecuzione dal vivo dopo il debutto del 1928 della colonna sonora originale ripristinata da Timothy Brock, specialista internazionale di queste operazioni di recupero di musica e film, che poi nei Pagliacci dirigerà, tra gli altri, i cantanti Rebeka Lokar (Nedda), Fabio Sartori (Caino), George Petean (Tonio).
Terzo titolo sarà Il barbiere di Siviglia, capolavoro buffo del più celebre e celebrato compositore marchigiano, Gioachino Rossini (venerdì 12, domenica 14, venerdì 19 e domenica 21 agosto), in scena allo Sferisterio dopo quasi venti anni di assenza con un nuovo allestimento firmato da Daniele Menghini, con le scene di Davide Signorini, vincitore del concorso internazionale per regia, scene e costumi riservato ad artisti under35. Sul podio uno dei giovani talenti più seguiti del momento, Alessandro Bonato, direttore principale dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana che, come tradizione, sarà impegnata in tutti e tre i titoli operistici allo Sferisterio.
Il Coro sarà per i tre titoli sempre il Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” guidato da Martino Faggiani, mentre i Pueri Cantores “D. Zamberletti” diretti da Gianluca Paolucci saranno impegnati in Tosca e Pagliacci. Completa il programma musicale della prima settimana, sabato 23 luglio, una serata dedicata a Mascagni autore della colonna sonora per il celebre film del 1917 Rapsodia satanica. Su questa partitura di Mascagni ha lavorato il direttore e compositore Marcello Panni che, per questa serata, sarà sul podio della FORM e proporrà anche tre intermezzi mascagnani dalle opere Guglielmo Ratcliff, Cavalleria rusticana e Amica.L’ambientazione dell’Arena Sferisterio sarà poi cornice ideale per una serata dedicata alla musica brasiliana con una delle sue storiche star: il cantante e chitarrista Toquinho (13 agosto) si esibirà infatti insieme alla sua band presentando una retrospettiva di oltre cinquant’anni di successi. Spazio alla danza e ad un’altra tradizione molto radicata come quella del flamenco con Fuego (20 agosto), spettacolo di Antonio Gades e Carlos Saura.
Continua inarrestabile la crescita di Roi Edizioni, la casa editrice fondata dai maceratesi Marcello Mancini e Sara Pagnanelli, con sede amministrativa a Macerata e sede operativa a Milano. Un caso imprenditoriale di successo, come lo hanno definito le stesse major di settore, che ha saputo imporsi sul difficile mercato editoriale divenendo, in pochissimo tempo, leader per quanto riguarda la cultura della crescita personale e della formazione professionale.
Una crescita che non si è arrestata a causa della pandemia e che anzi, proprio in questi ultimi anni, ha ingranato un’ulteriore marcia, ottenendo la fiducia dei lettori e quella di molti autori internazionali, a cominciare dal guru del marketing contemporaneo Seth Godin, che l’ha scelta come partner editoriale unico per l’Italia.
Reduce della partecipazione al Salone Internazionale del Libro di Torino, che si è svolto dal 18 al 22 maggio scorsi, ottenendo numeri da record: 168 mila visitatori (quasi 20 mila in più rispetto all’edizione precedente), 110 mila metri quadrati di spazio espositivo, 1466 eventi che si sono alternati nelle oltre 50 sale della fiera, a cui hanno partecipato oltre 90 mila persone, Roi Edizioni è entrata a pieno titolo fra le case editrici emergenti del Paese, muovendosi con disinvoltura tra le tante realtà presenti con un programma davvero ambizioso.
“Quest’anno abbiamo scelto di aumentare il nostro spazio espositivo”, ci spiega Michele Riva, amministratore delegato e direttore editoriale di Roi Edizioni, “con un risultato di vendite di oltre il 50% superiore a quello del 2021. Abbiamo inoltre organizzato eventi e firma copie con alcuni dei nostri autori che sono stati un vero successo, uno su tutti, quest’anno, quello con Paolo Borzacchiello, uno dei massimi esperti di intelligenza linguistica applicata al business, che con Roi Edizioni ha pubblicato il fortunato volume “Il codice segreto del linguaggio” (già 2 edizioni e 10 ristampe).
Abbiamo anche promosso un evento, andato subito sold out, su “Lavoro e finanza, rete e tecnologia: i nuovi trend”, con l’esperto di criptovalute Roberto Gorini, lo studioso di comportamenti organizzativi Sebastiano Zanolli e Anna Masera, vicedirettrice del Giornale di Brescia. Un lavoro che ci ha impegnato moltissimo”, ha proseguito Riva, “visto che parte del nostro team era impegnato in un altro importante evento promosso da Performance Strategies a Milano, ma abbiamo voluto cavalcare l’onda del momento e siamo stati premiati nei fatti”.
Nata nel 2016 come costola della Roi Group Srl (società di Marcello Mancini e Sara Pagnanelli), divenuta poi, per volontà degli stessi fondatori una società indipendente nel 2017, con oltre 120 libri pubblicati in appena 5 anni, Roi Edizioni è sicuramente un caso editoriale di successo. Tra i volumi più noti del suo catalogo ricordiamo “La mucca viola”, di Seth Godin, il libro di marketing più letto negli ultimi vent’anni, “Flow”, dello psicologo Mihaly Cszikszentmihalyi, famoso per aver formulato e sostenuto la teoria del flusso o dell’esperienza ottimale, “Non funzionerà mai”, titolo emblematico del fondatore di Netflix Marc Randolph, “Minimalismo digitale”, dello statunitense Cal Newport, “Hit Refresh.
Una pagina nuova”, del Ceo di Microsoft Satya Nadella. Ma anche libri di autori italiani come l’astronauta Paolo Nespoli, il filologo Igor Sibadi, l’esploratore Alex Bellini, l’attore Walter Nudo e di protagonisti dello sport come Maurizia Cacciatori e Lorenzo Bernardi. Il 10 giugno Roi Edizioni parteciperà ad una giornata di formazione e orientamento al mondo del lavoro organizzata dall’Università di Macerata a Villa Lauri.
L’amministratore delegato Michele Riva, con oltre 30 anni di esperienza nel settore editoriale, terrà due laboratori sul tema “Come lavorare in una casa editrice: opportunità e profili professionali”. L’obiettivo sarà raccontare a studenti e studentesse dell’ultimo anno delle lauree triennali e specialistiche del dipartimento di studi umanistici, che vedono nell’editoria uno degli sbocchi professionali più ambiti, com’è “davvero” una casa editrice vista dall’interno: come è organizzato il lavoro, quali sono i molti “mestieri” che vi si svolgono, quali opportunità possono presentarsi per i giovani interessati e, soprattutto, come arrivarci, dalle competenze necessarie, alla stesura di un curriculum efficace, alle gestione del colloquio.
“Si tratta di un’iniziativa molto bella alla quale abbiamo aderito da subito con entusiasmo”, ci dice Riva a conclusione della nostra intervista. “Il mercato editoriale è difficile e molto competitivo, ma andare a caccia di talenti è un’attività che una casa editrice che vuole crescere non può non fare. A Milano selezioniamo i migliori curricula e facciamo fare stage a giovani meritevoli.
Alcuni si risolvono nell’assunzione in azienda e quando ciò avviene la responsabilità di migliorare le nostre performance la sentiamo ancora più grande. Non è vero che il mercato è saturo. È solo in evoluzione, come la società del resto, che cambia continuamente gusti e tendenze. I giovani devono credere nei loro sogni e acquisire tutte le competenze necessarie a trasformarli in realtà. Ci credo molto e con questo spirito vengo a Macerata il 10 giugno”.
Per la traduzione di “Mare aperto” di Caleb Azumah Nelson edito da Atlantide si è aggiudicata il riconoscimento che si conferisce a Civitanova nel nome dell’illustre concittadino Annibal Caro.
È Anna Mioni la vincitrice della quinta edizione del Premio Annibal Caro. Per la traduzione dall’inglese di “Mare aperto” di Caleb Azumah Nelson la Cara Giuria dei lettori e delle lettrici le ha assegnato il riconoscimento che porta il nome dell’illustre traduttore dell’Eneide di Virgilio.
Nella Sala Ciarrocchi della Pinacoteca Moretti di Civitanova Alta, già casa Annibal Caro, dove si è tornati in presenza dopo due anni di cerimonia virtuale, è stato assegnato il 6 giugno, nel giorno della ricorrenza della nascita del letterato civitanovese, il riconoscimento alla presenza di un folto pubblico composto anche da numerosi studenti dell’Iis Da Vinci della città.
Un premio sorto per amore di Annibal Caro, che a Civitanova nacque nel 1507 e fortemente voluto per mantenerne viva la memoria. Gli altri due candidati della terna finalista che si sono aggiudicati ex aequo il Premio della Giuria Tecnica: Gaja Cenciarelli, per la traduzione di "Un brav’uomo è difficile da trovare" di Flannery O’Connor, edito da Minimum Fax e Marco Rossari per la traduzione di "Come governare il mondo" di Tibor Fischer, edito da Marcos y Marcos.
"Un libro musicale e insieme un libro poetico – racconta la vincitrice Anna Mioni durante la cerimonia a proposito di “Mare aperto” dell’esordiente Caleb Azumah Nelson - L’ho tradotto con le orecchie - prosegue - senza prescindere ovviamente dal significato, ma è un libro di suoni, è un libro che se tu leggendolo in inglese ti commuovi o hai i brividi dovresti averli anche in italiano. È una traduzione di musica, perché sono andata ad ascoltarmi tutti i pezzi citati nel libro. Uno dei doveri del traduttore è l’esattezza, lo scrupolo".
"Tradurre è un lavoro di fedeltà, di esattezza, dedizione, fatica – sottolinea Marco Rossari tornando ai suoi esordi – Quando ho iniziato ad ascoltare Bob Dylan ho iniziato a tradurre i testi delle sue canzoni e ho scoperto una passione. Di traduzione è bello parlare ma va precisato che è soprattutto una pratica, una cosa che impari facendola, e che in realtà non impari mai".
Gaja Cenciarelli, voce italiana di Margaret Atwood e di Flannery O’Connor, l’autrice americana considerata Maestra del racconto, confida il timore iniziale nell’affrontare la traduzione dell’opera omnia di O’Connor. “Un monumento della letteratura di tutti i tempi – ha precisato Cenciarelli – Quando traduci un’autrice così ti senti parte di qualcosa di grande, parte della letteratura, parte di qualcosa che rimarrà ai lettori dopo di te. È un privilegio. O’Connor fa dell’inglese una lingua viva e intensa".
”Il Comitato Tecnico rappresentato da Rita Baldoni e con in collegamento Elisabetta Bucciarelli e Daniele Petruccioli ha conferito due menzioni speciali: a Paola Messori per la traduzione “sensibile e sapiente” dall’ebraico del testo poetico “Lampo all’alba” di Lea Goldberg, edizione Giuntina e per la traduzione dal russo de “I fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij, Einaudi menzione speciale a Claudia Zonghetti che “come una grande «architettrice» rinascimentale...ha saputo ridare a noi una nuova grande esecuzione di un classico immortale”.
Il Premio Annibal Caro alla traduzione, nato nel 2017, dopo alterne vicende che ne avevano decretato la sospensione, è stato voluto e riproposto da un comitato organizzatore che si è fatto portavoce e promotore di una volontà popolare di mantenimento e diffusione dell’iniziativa e si svolge ogni anno nel giorno del compleanno di Annibal Caro, il 6 giugno, a Civitanova Marche.
Presentata oggi a Roma, nella storica sala Rai di via Asiago, la XXXIII edizione di Musicultura Festival in programma a Macerata dal 20 al 25 giugno con il main media partner Rai. Le serate conclusive di spettacolo, il 24 e il 25 giugno si svolgeranno allo Sferisterio, l’arena neoclassica simbolo della regione Marche e saranno condotte da Enrico Ruggeri, alla sua quarta volta consecutiva in veste di anfitrione del Festival.
“Musicultura è una grande palestra di vita, la qualità è sempre alta - ha detto Ruggeri - non a caso gli artisti che arrivano allo Sferisterio dopo un lungo percorso di selezione sono quelli che sentono realmente l’urgenza di dire qualcosa e quest’anno in particolare mi piacciono molto".
Affiancherà Ruggeri nella conduzione del Festival Veronica Maya che dopo la bella esperienza dello scorso anno torna sul palco dell’edizione 2022. "Ritorno con grande piacere nella famiglia Musicultura, l’anno scorso mi ha consentito anche di duettare con Enrico Ruggeri - ha affermato la conduttrice -. Questi ragazzi sono fortunati perché qui il clima è no-pressure ed è una grande opportunità di confronto, di dialogo e di crescita".
Le due serate finali del 24 e 25 giugno verranno trasmesse in diretta su Rai Radio 1 e andranno in onda il prossimo 8 luglio su Rai 2, in seconda serata, in un programma televisivo che verrà diffuso anche in ambito internazionale da Rai Italia.
Annunciati oggi gli otto artisti vincitori dell’autorevole concorso con cui dal 1990 Musicultura tutela la qualità espressiva delle canzoni e favorisce il ricambio artistico generazionale. Ecco i nomi dei vincitori del Festival Musicultura 2022 e le loro città di origine: Cassandra Raffaele (Vittoria, RG); Emit (Lodi); Isotta (Siena); Martina Vinci (Genova); TheMorbelli (Alessandria); Y0 (Ravenna); Yosh Whale (Salerno); Valeria Sturba (Bologna).
Già da stasera sarà possibile familiarizzare con le loro canzoni e con le loro storie sintonizzandosi sulle frequenze di Rai Radio 1. La radio ufficiale di Musicultura trasmetterà infatti in diretta, dalla Sala A di Via Asiago a partire dalle ore 21, il concerto rigorosamente live dei vincitori di Musicultura, con Duccio Pasqua, Marcella Sullo e John Vignola alla conduzione.
"Musicultura è uno straordinario veicolo per le Marche, per la città di Macerata e per lo Sferisterio in Italia e nel mondo che rinsalda il binomio cultura-turismo che è sinonimo di crescita economica - ha dichiarato l’assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini - La musica è sempre stata ambasciatrice dell'Italia all'estero. In questo modo le Marche continuano a portare il loro contributo a una tradizione straordinaria dando spazio a nuove creazioni artistiche". Ritroveremo i protagonisti e le protagoniste del concorso tra due settimane a Macerata.
“Siamo davvero emozionati all’idea di tornare finalmente allo Sferisterio con la capienza massima e farlo insieme a Musicultura è davvero un grande orgoglio e un segnale di forte ottimismo - ha affermato il Sindaco di Macerata Sandro Parcaroli - Il festival della canzone popolare e d’autore ha dato molto a Macerata: qualità dell’offerta, professionalità, valore aggiunto e un grande ritorno di visibilità e turistico per tutto il territorio. Tutto questo ci stimola, ogni anno, a dare sempre maggiore sostegno a un appuntamento che rappresenta un trampolino di lancio unico per gli artisti”.
Proprio allo Sferisterio, spetterà al pubblico esprimersi e decretare con il voto, nel corso della finalissima di sabato 25 giugno, il vincitore assoluto di Musicultura, al quale andranno i 20 mila euro del Premio Banca Macerata.
“È un test democratico che non mi risulta abbia riscontro altrove, come del resto sono unici anche i cospicui premi con cui favoriamo l’indipendenza e la creatività delle nuove leve artistiche - osserva il direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri -. Dopo un percorso di selezione tutto incentrato sull’attenzione al merito, alla qualità, al dettaglio, il responso di una giuria popolare composta da 2.400 spettatori fisicamente presenti allo Sferisterio ci sembra la modalità più onesta di confronto diretto e di riscontro con i gusti del pubblico”.
L’atmosfera distesa della manifestazione, lontana dalle logiche promozionali, facilita da sempre il libero incontro di idee, parole, musica e voci, così come il confronto generazionale tra i giovani talenti e gli artisti già affermati. Il 24 e il 25 giugno sono confermate ad oggi sul palco dello Sferisterio le partecipazioni di Litfiba, Manuel Agnelli, Ditonellapiaga, Ilaria Pilar Patassini, Silvana Estrada (Messico), DakhaBrakha (Ucraina), Violons Barbares (trio, franco-bulgaro-mongolo) Gianluca Grignani e della cantautrice islandese Emiliana Torrini & The Colorist Orchestra che a Musicultura farà la sua unica tappa in Italia del 2022.
Molti gli ospiti in cartellone anche a La Controra, il festival nel festival che da lunedì 20 a sabato 25 giugno vivrà nelle piazze e nei cortili del centro storico di Macerata con concerti, recital, incontri, dibattiti, tutti ad ingresso libero.
La settimana di Musicultura si aprirà con due attesi concerti nella centralissima Piazza della Libertà. Il 20 giugno “Ivan 25”, il nuovo spettacolo con cui, a venticinque anni dalla scomparsa del padre Ivan, Filippo Graziani rende omaggio alle canzoni e alla genialità del grande cantautore e chitarrista, accompagnato dalla Tommy Graziani band.
“AttivaMente”, in programma per venerdì 10 giugno , è una giornata dedicata a formazione e orientamento al mondo del lavoro organizzato dal dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata. L’iniziativa si terrà nella splendida cornice di Villa Lauri dalle ore 10 alle 18.
L’incontro ha lo scopo di accrescere la consapevolezza dei ragazzi sulle loro capacità e competenze, così da valorizzare il proprio potenziale nel percorso di inserimento nel mondo del lavoro. La giornata sarà suddivisa in due sessioni: la mattinata sarà dedicata alle riflessioni e al confronto con VittoriaVerdenelli e Agnese Ramazzotti di Facciamo31, Scuola di alta formazione aziendale.
Attraverso la presentazione di principi psico-sociologici ed organizzativi, studenti e studentesse potranno approfondire le abitudini mentali che producono risultati efficaci. Nel pomeriggio, dopo la condivisione del pranzo insieme, si svolgeranno quattro laboratori per dare concretezza alle competenze che i partecipanti stanno acquisendo nel loro percorso di studi.
I professionisti che interverranno e guideranno i laboratori pomeridiani sono: Michele Riva di Roi edizioni; Mattia Piccioni di Clementoni; Valentina Carella, dottore di ricerca e docente; Maia Barilari, tirocinante in Facciamo31; Rosaria Cicarilli di Musei Macerata.
L’evento è rivolto nello specifico a studenti del terzo anno dei corsi di laurea triennale e del secondo anno dei corsi di laurea specialistica, con un limite massimo di 100 partecipanti.
L’Associazione culturale ArtemisiaLab di Treia si fa promotrice della presentazione del nuovo libro di Morena Oro, una silloge poetica dal titolo “Non sono figlia di Eva”, edito da Le Mezzelane Casa Editrice, con la quale la Oro ha già pubblicato precedentemente “Il sospiro di Medusa”.
E già dai titoli che è solita dare alle stampe, si coglie la continuità tematica che l’autrice mantiene nelle sue opere che vedono di sovente composizioni poetiche dove protagoniste sono figure femminili appartenenti alla mitologia, alla storia, ai culti religiosi e al folklore.
Dopo Medusa, è la volta di Eva che viene chiamata in causa nel titolo, entrambe legate al simbolo del serpente, ma come si potrà vedere nel susseguirsi della silloge nei versi non v’è traccia di Eva perché, escludendola a priori dal suo humus connaturato, Morena Oro celebra invece l’influenza di Lilith, prima moglie di Adamo, figura narrata dalla tradizione ebraica che potrebbe averla trasposta dalla mitologia babilonesi assimilata durante l’esilio, raffigurazione primigenia della disobbedienza tout court.
E proprio sulla disobbedienza come forma mentis e come rivendicazione di autodeterminazione che l’autrice intende discettare. In quanto proprio questi tempi, che ci vogliono tutti omologati e fatti con lo stampo, più di altri sono tempi in cui la disobbedienza può rivelarsi un valore aggiunto e un passaggio obbligato per difendere la libertà, individuale e all’interno della società, intesa come struttura e apparato stratificato.
Sicuramente il tema fondante di tutta l’opera di Morena Oro, oramai ampiamente decennale, si regge sull’intenzione inderogabile di svelare la natura dell’essere quanto più fedele a se stessa, senza edulcorazioni facili o ruffiane, correndo il rischio di mettere sul piatto della bilancia anche tematiche scomode o insolite.
Le vie che l’autrice propone non sono mai strade maestre ma sempre viottoli defilati e impervi, che richiedono la volontà di giungere se non a destinazione, almeno da qualche parte, dando valore più al viaggio che non alla meta finale.
La serata culturale di venerdì 10 giugno inizierà alle 21 e si svolgerà presso la sede dell’Associazione al Centro Storico di Treia: oltre all’incontro, moderato da Edi Castellani, è prevista una performance poetico teatrale dell’autrice incentrata su alcuni testi e personaggi presenti nella silloge, fra cui un tributo ad Artemisia Gentileschi, opera poetica che fu scritta da Morena Oro proprio in occasione dell’inaugurazione dell’Associazione ArtemisiaLab fondata e presieduta da Edi Castellani, nel 2019.
E’ stata Ptuj, la città più antica della Slovenia riconosciuta dall’Unesco patrimonio culturale dell’umanità, a fare da cornice al quinto incontro del comitato tecnico del progetto europeo “Transfer” sulla gestione dei siti archeologici della Macro Regione Adriatica-Ionica (“Integrated management models for archaeological parks”) coordinato dall’Università di Macerata e finanziato dal Programma Interreg V-B- Adriatic-Ionian Adrion.
Tre giornate di studio e confronto tra la delegazione italiana formata dall’Ateneo maceratese e dal suo spin off PlayMarche con i partner europei: Istituto di archeologia e Horizont per l’Albania; Municipalità di Ptuj, Scuola di specializzazione Zrc Sazu per la Slovenia; Eforato delle Antichità di Ioannina e Computer Technology Institute and Press "Diophantus" per la Grecia; la Municipalità di Omišalj e Agenzia per lo sviluppo delle istituzioni pubbliche of Sibenik-Knin County per la Croazia.
“Dopo una prima fase in cui si sono sviluppate le linee guida di un modello di Governance, in grado di integrare pianificazione territoriale, sostenibilità economica e utilizzo di strumenti informatici - dichiara il coordinatore e archeologo di Unimc Roberto Perna - verrà applicato a sei Parchi archeologici pilota un modello condiviso che, per la prima volta in area europea, inserisce l’archeologia nella pianificazione urbanistica, facendo uscire i parchi dai limiti delle loro aree recintate”.
Tra questi, il Parco archeologico di Urbs Salvia che, come ricordato da Sofia Cingolani della Direzione regionale Musei delle Marche “è recentemente passato sotto la gestione della Direzione Regionale Musei delle Marche, una scelta del Ministero volta a potenziare le attività di gestione e valorizzazione che nell’ambito del Progetto Transfer potranno trovare un importante campo di applicazione”.
I lavori sono stati coordinati da Claudio Carlone dell’Eurocentro di Jesi, che ha ricordato l’obiettivo comune ''condividere esperienze e competenze sulla gestione dei parchi per migliorare la conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico all’interno dell’area Adriatica-Ionica''.
“Oltre al momento di confronto, finalmente in presenza dopo due anni, è importante poter studiare buone pratiche e metodi di ricerca differenti da quelli italiani'' afferma l’amministratore delegato di PlayMarche Michele Spagnuolo.
''Interessante vedere come il museo archeologico di Ptuj sia una collina verde a cielo aperto, valorizzata con un percorso ai limiti dell’area nord della città e del Castello, perla culturale di rara bellezza. Alcuni reperti permettono al turista di percepire la storia della città al tempo dell’Impero romano. L’uso delle nuove tecnologie potrà essere un valore aggiunto per restituire virtualmente il passato, in grado di far rivivere luoghi di interesse culturale oggi non accessibili” conlude Spagnuolo.
A quel tempo Ptuj, detta Poetovio, fu un’imponente città e accampamento militare. I soldati provenienti dai paesi orientali portarono con loro la religione persiana detta mitraismo, caratterizzata da riti misteriosi, a cui partecipavano solamente gli uomini. A Ptuj sono stati scoperti cinque santuari dedicati al dio Mitra. Oggi è possibile vedere le fondamenta, gli altari, i bassorilievi e altri elementi del culto nei Mitrei I e III, santuari romani del II e III secolo.
Presenti agli incontri anche Ilenia Pierantoni dell’Università di Camerino, Ludovica Xavier de Silva e Francesco Carelli, dottorandi Unimc. Preziosa la collaborazione di Jasmina Krajnc, Tina Zamuda e Simona Kasman del Comune di Ptuj e di Jana Horvat dell’Università di Lubiana per l’accoglienza.
"Un nuovo corso del Cinema nelle Marche e per le Marche". Si possono sintetizzare così le strategie presentate oggi pomeriggio dall’assessore alla Cultura, Giorgia Latini in un incontro presso il Cinema Giometti di Ancona, con gli operatori dell’audiovisivo.
L’occasione era anche quella di presentare le idee e le progettualità del nuovo responsabile della Fondazione Marche Cultura - Marche Film Commission, Francesco Gesualdi, 65 anni, romano, recentemente nominato dopo una selezione.
All’incontro, con una folta platea di operatori, erano presenti anche il direttore della Fondazione, Ivan Antognozzi, la dirigente del Servizio Cultura della Regione, Daniela Tisi e l’attore/doppiatore Pino Insegno, direttore artistico del Festival MarCHEstorie.
“Vogliamo concretamente rilanciare questo settore, iniziare un 'secondo tempo' – ha esordito Giorgia Latini – e lo facciamo simbolicamente da una sala cinematografica, dopo un periodo buio che ha caratterizzato due lunghi anni. Siamo consapevoli che le Marche costituiscono un set cinematografico ideale, con le loro meraviglie paesaggistiche e architettoniche, anche in chiave di cineturismo".
"Abbiamo compiuto scelte nuove – ha proseguito – a partire dal rinnovamento della Fondazione Marche Cultura garantendoci l’esperienza e la capacità di una figura come Gesualdi di grande competenza anche sotto il profilo amministrativo/normativo e non solo creativo. Vogliamo investire nel Cinema ben sapendo quanto indotto convogli questo settore per l’economia dei territori e quanto funga da moltiplicatore degli investimenti".
"A dimostrazione, l’aumento di 5 volte delle risorse che metteremo a disposizione rispetto al passato: attraverso una programmazione comunitaria abbiamo previsto 16 milioni di euro da qui al 2027, riparto ora al vaglio della Commissione Europea - ha precisato l'assessore -. L’obiettivo è quello di rendere strutturale questo Fondo Cinema in modo da poter programmare a lungo termine e con certezze finanziarie".
"Altro obiettivo è quello di seguire le orme di altre Regioni che hanno fatto del Cinema e del richiamo di produzioni cinematografiche sul territorio regionale, un settore produttivo e redditizio, sia in termini prettamente economici che di rilancio dell’immagine. In tal senso potrà andare anche la destinazione di Villa Buonaccorsi, una volta restaurata, con una Academy del Cinema e una sede di riferimento per la formazione delle professionalità del mondo cinematografico" ha concluso Latini.
"Un carico di responsabilità molto forte – ha evidenziato Francesco Gesualdi - la presenza di così tanti operatori significa che c’è un comparto che ha sofferto e che ha adesso molte aspettative. Abbiamo molte cose da fare e attività da costruire insieme. Ma il progetto marchigiano per la Film Commission si incardina in un discorso più ampio: considerare cioè da parte della Regione la Cultura un asset fondamentale per creare sviluppo, occupazione e ricchezza".
Lorenzo Di Nicola, pianista maceratese che frequenta la Scuola civica di musica Stefano Scodanibbio, 13 anni appena compiuti, lo scorso 28 maggio ha ottenuto il 2° premio al “32° Concorso Internazionale per giovani musicisti ‘Città di Barletta’ Live Edition”.
Era l’unico concorrente italiano nella sua categoria. Dall’età di 7 anni Lorenzo studia il pianoforte sotto la guida del M° Mirthe Goldman alla Scuola civica di musica Stefano Scodanibbio. Nel 2021 ha concluso il corso medio con voto 10 e lode.
Oltre al programma pianistico del corso avanzato previsto dalla scuola, ha suonato musica da camera in diverse formazioni: duo con violino, duo con flauto e un concerto di Bach con un quintetto d’archi.
Nell’ambito dell’International Musical Friendship (IMF), che vede la scuola Scodanibbio gemellata con altre scuole di musica della Polonia, Russia, Lettonia e Germania, Lorenzo ha suonato un concerto di Mozart con l’orchestra dell’IMF (2020) e ha eseguito il Carnaval des Animaux di Saint-Saëns per 2 pianoforti con l’orchestra dell’IMF (2021) sotto la direzione del M° YaWen Koehler-Yang. Si è classificato due volte primo assoluto al Concorso Nazionale Pianoforte e Musicada Camera “Al Chiaro di Luna” di Fermo nel 2018 e nel 2019.
In seguito nel 2020 ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale di Esecuzione Musicale “Baronissiline” di Baronissi. Lorenzo frequenta la seconda media dell’Istituto Comprensivo Dante Alighieri a Macerata e gli piace giocare a calcetto. Qualche settimana fa ha vinto il 1° premio al concorso “Macerata racconta giovani” con un testo che riguardava la bellezza della musica come dono per le persone più deboli.
L’Osservatorio Annibal Caro, istituito dal Comune di Civitanova Marche nel 2019, allo scopo di dare piena luce all’illustre e poliedrico concittadino Annibal Caro (Civitanova 1507-Roma1566), può vantarsi di aver raggiunto un altro obiettivo che si somma alle tante iniziative di valore che fino ad oggi sono state realizzate.
Per comunicare, divulgare e valorizzare le proprie attività e il patrimonio culturale cariano, incentivandone lo studio e promuovendo la ricerca, è stato creato e attivato il sito web dell'Osservatorio Annibal Caro, realizzato grazie alla collaborazione tecnica dell’Ufficio Cultura del Comune di Civitanova Marche e allo sviluppo della “Task srl”. La sfida e l’ambizione è quella di conseguire, attraverso un miglioramento e crescita in progress del sito, la valorizzazione della figura e dell’opera di Annibal Caro e del suo tempo.
Il sito, contenitore ricco di informazioni, notizie e di immagini in continuo aggiornamento, consente, attraverso diversi link, di navigare nel mondo cariano, favorendone la conoscenza ad una diversificata categoria di utenti, non solo esperti e si prefigge anche di favorire quel turismo culturale che ha riscoperto le Marche e le sue eccellenze.
“Dopo la realizzazione delle pagine facebook e youtube, l’idea di realizzare un sito web nasce, innanzitutto, dall’esigenza di comunicare in maniera diretta e concreta i piani culturali dell’Osservatorio e dare loro un respiro nazionale e internazionale”, ha dichiarato la dottoressa Mara Pecorari che è componente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio con i professori Giulio Ferroni, Marcello Verdenelli, Pier Luigi Cavalieri, Enrico Garavelli, Stefano Papetti e la dottoressa Enrica Bruni.
La dottoressa Enrica Bruni, Direttore della Pinacoteca civica Marco Moretti, ha sottolineato “siamo soddisfatti di quanto ad oggi è stato realizzato dall’Osservatorio e il sito web, che andrà implementandosi con un meticoloso lavoro in progress, ci permetterà di avere ancora più visibilità e maggiori contatti, faciliterà e promuoverà le attività dell’Osservatorio che ha come scopo, in nome del Caro, anche quello di educare, oltre che produrre, lavori che abbiano il massimo valore culturale e scientifico. Vogliamo con l’inizio dell’attività del sito, festeggiare il compleanno di Annibal Caro che nasce a Civitanova Alta il 6 giugno del 1507”.
Tre traduttori, tre libri, un prestigioso Comitato Tecnico, una folta Giuria di Lettori e Lettrici sono i protagonisti della quinta edizione del Premio Annibal Caro che si svolgerà lunedì 6 giugno - nel giorno della nascita del grande umanista, avvenuta nel 1507 - presso la Sala Ciarrocchi della Città Alta a partire dalle ore 18. Una cerimonia di premiazione che annuncerà il vincitore di quest'anno, fra: Gaja Cenciarelli, Anna Mioni e Marco Rossari.
In collegamento telematico anche Elisabetta Bucciarelli e Daniele Petruccioli, che insieme a Rita Baldoni in rappresentanza del Comitato Tecnico, annunceranno due menzioni speciali. La Cara Giuria dei Lettori, con più di 160 gli iscritti, sta esprimendo proprio in questi giorni la preferenza per uno dei tre finalisti.
Gaja Cenciarelli. In finale per la traduzione dall’inglese di “Un brav’uomo è difficile da trovare” di Flannery O’Connor, Minimum Fax, vive e lavora a Roma. È scrittrice e traduttrice di narrativa e saggistica. Ha tradotto anche Margaret Atwood, Edith Wharton, Jesmyn Ward, Brendan O’Carroll. Come scrittrice il suo ultimo romanzo è “La nuda verità”, Marsilio 2018
Anna Mioni. In finale per la traduzione dall’inglese di “Mare aperto” di Caleb Azumah Nelson, Blu Atlantide, vive e lavora a Padova. Annovera la traduzione di più di ottanta libri dall’inglese e dallo spagnolo, tra cui Douglas Coupland, Lester Bangs, Sam Lipsyte. Insegna traduzione editoriale a Fusp di Rimini, al SSML diVicenza e all’Università di Padova. Nel 2012 ha lanciato l’agenzia letteraria internazionale AC² Literary Agency.
Marco Rossari. In finale per la traduzione dall’inglese di “Come governare il mondo” di Tibor Fischer, Marcos y Marcos, vive e lavora a Milano. È scrittore e traduttore. Ha tradotto tra gli altri Malcolm Lowry, George Orwell, Charles Dickens, Mark Twain, T.S.Eliot, Anthony Burgess, Alan Bennett. Come scrittore è stato selezionato per il Premio Strega 2017 con “Le cento vie di Nemesio”, edizioni e/o. Collabora tra gli altri con Tuttolibri de La Stampa e D di Repubblica.
Il Premio Annibal Caro ha ricevuto il Patrocinio della Regione Marche e del Comune di Civitanova Marche. È realizzato grazie al contributo di: Banco Marchigiano, Cantina Boccadigabbia, agenzia letteraria Scriptorama, Caffè del Teatro Cerolini. Ha il sostegno di: agenzia di viaggi MasterKey Travel, osteria La Mangiatoia, Art Hotel Dimorae e il supporto di Centro giardinaggio Pellegrini, stamperia Cool wraps, grafica Valentina Verdini.
Si è avvalso della collaborazione dell’ISS Da Vinci di Civitanova, delle Librerie Giunti, Ranieri, Ubik di Civitanova e del Mondadori Point di Porto sant’Elpidio. È organizzato dalla Associazione Culturale La Fabrica Teatro. Del Comitato promotore fanno parte Maria Grazia Baiocco, Anna Maria Domenella, Rosetta Martellini, Antonio Prenna, Lorella Quintabà. Il logo del premio è di Riccardo Ruggeri.
I rintocchi delle 27 “chiese” di Montesanto, gli antichi mestieri, gli angoli più nascosti e i volti di una storia che, tra passato e presente, abbraccia il futuro: il regista potentino Gianluca Grandinetti ha raccontato così, in un reportage di breve durata, che è vero e proprio manifesto, la sua Potenza Picena. Telecamera e chiavi della città alla mano, Grandinetti ha documentato le tante anime del paese, girovagando tra tradizioni e sentimenti arroccati sulla collina dell’antico borgo.
“È stata l’occasione per tornare a casa un po’ più spesso. – ha commentato il regista e film maker da anni impegnato in importanti produzioni su scala nazionale – Grazie al coordinamento di Claudia Grandinetti e al supporto dell’amministrazione comunale, in particolare dell’assessore alla Cultura, Tommaso Ruffini, sono potuto entrare in luoghi per me inesplorati. Tante porte, davanti alle quali passavo da ragazzino con il pallone in mano, senza mai andare oltre”.
“27churces – I’m comin’ home again” questo il titolo del lavoro, verrà presentato alla cittadinanza nel corso di un evento, promosso dall’amministrazione comunale, domenica 5 giugno 2022, alle 21.15 presso il Belvedere “Donatori di Sangue” (Pincio). “Un’occasione per riscoprire la nostra identità tra i fotogrammi prodotti da un grande artista come Gianluca Grandinetti, che non possiamo non ringraziare per questo importante omaggio alla città” commenta l’assessore Ruffini.
“Le persone mi hanno aperto le porte delle loro case con il sorriso – racconta ancora Grandinetti - facendomi entrare nella loro più intima dimensione. In questo ‘viaggio’ ho capito che non basta una vita per conoscere davvero un luogo, anche se lì sei nato”.
Un regalo a Potenza Picena, ma anche ai suoi cari: “Dedico questo lavoro alla mia famiglia, grazie alla quale ho potuto portare avanti tutto questo. Ogni volta che concludo un lavoro importante è mia madre la prima persona a cui mando l’anteprima. È accaduto anche con questo reportage. Ma stavolta è stato diverso: mi ha chiamato in lacrime, profondamente commossa. È stato bellissimo”.
Dopo 36 anni di permanenza nella città di Macerata, suo luogo di adozione e di elezione, il Maestro Carlo Iacomucci ha recentemente preso residenza a Monsano, in provincia di Ancona, più nello specifico nella Vallesina. Trasferimento dettato da motivi affettivi e da esigenze familiari che, in seguito alla pandemia, lo hanno visto sempre più spesso spostarsi.
Già nei due anni di pandemia gli spostamenti verso Monsano erano sempre più frequenti: Iacomucci si recava spesso presso la casa della figlia per poter essere più vicino ai nipoti e durante i periodi di permanenza ha iniziato a maturare il desiderio di rimanere stabilmente vicino alla famiglia. Durante la quarantena, il Maestro ha prodotto oltre 60 opere originali, nonostante l'assenza degli strumenti necessari come il suo prezioso torchio calcografico.
Oltre che per rimanre vicino agli affetti, quindi, Iacomucci si trasferisce anche per ritrovare un nuovo slancio artistico e seguire le nuove ispirazioni che hanno riacceso il suo percorso negli ultimi anni. A non cambiare è la predisposizione a dipingere su carta e a stampare le incisioni su carte speciali, caratteristiche derivanti dalla sua formazione giovanile alla Scuola del Libro di Urbino, sua citta' natale e di studi.
Proprio in questi giorni, il Maestro è particolarmente impegnato a sistemare il suo nuovo studio/atelier nei pressi di Jesi, situato in una posizione panoramica che si affaccia su di un bellissimo cortile verde. Lasciando Macerata per trasferirsi a Monsano, Iacomucci ha voluto affrontare una nuova sfida: un viaggio spirituale dentro di sé, per mettere a nudo i sentimenti più profondi dell'animo umano e dar loro vita con la sua colorata poetica. Un lunghissimo viaggio fatto di incisioni, dipinti, illustrazioni, tanti anni di vita vissuta e dedicata all’arte, sia come professore di discipline pittoriche che come artista.
La Compagnia della Rancia ha accolto con entusiasmo la proposta lanciata dal Consorzio Marche Spettacolo, nell’ambito di "Tohc! - Teatri Oggi Hub di Comunità": il Teatro Vaccaj (sede storica della Rancia e riferimento per le sue residenze di allestimento) sarà al centro di una maratona no-stop per vivere il teatro oltre le consuete attività di spettacolo dal vivo.
Venerdì 1 (dalle ore 12) e sabato 2 luglio (fino alle 24) il Teatro Vaccaj aprirà le sue porte per 36 ore e si metterà al servizio della comunità: un nuovo modo di pensare e vivere il teatro, che mette al centro la relazione persone-comunità attraverso uno spazio messo a disposizione di tutti, per conoscerlo e amarlo.
Il Teatro Vaccaj si trasforma così in un luogo da vivere come esperienza personale e unica, in un’atmosfera intima o collettiva, dall’alba a notte fonda, proprio come si fa nella propria casa, grazie alla quotidianità di gesti e azioni ordinarie come leggere, scattare una foto, ascoltare musica, disegnare, ricamare, giocare o fare colazione.
"Abbiamo accolto con piacere - dichiara la presidente del Consorzio Marche Spettacolo Katiuscia Cassetta - l'originale e inconsueta proposta della Compagnia della Rancia di tenere aperto il Teatro Vaccaj per trentasei ore. Queste sono, infatti, le azioni che confermano il forte spirito di comunità intorno ai tanti teatri storici delle Marche, ora candidati come patrimonio mondiale dell'umanità Unesco”.
“La Compagnia della Rancia - continua il direttore del CMS Lucia Chiatti - si distingue ancora una volta per l'originalità delle proposte e il forte senso di appartenenza al territorio dando la possibilità a tanti di avvicinarsi, incuriosirsi e visitare un luogo identitario e radicato nel territorio, un luogo che accoglie e restituisce emozioni.”
Il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, nel corso del suo intervento, ha confermato il personale entusiasmo per l’iniziativa proposta: "Il progetto presentato consente di ampliare la percezione del Teatro Vaccaj come un luogo in cui ogni cittadino deve sentirsi a proprio agio, come a casa sua. Tutti potranno emozionarsi vivendo anche in modo inconsueto gli straordinari spazi del Vaccaj".
Si avvicina la settimana conclusiva della XXXIII edizione di Musicultura, a Macerata dal 20 al 25 giugno e il festival si fa in due: da un lato le serate di spettacolo allo Sferisterio, dall’altro La Controra con i concerti, le performance, gli incontri con gli autori e i recital in piazze e cortili del centro storico, tutti ad ingresso libero. I primi ospiti de La Controra 2022 sono stati annunciati oggi dall’Associazione Musicultura. “Ci aspetta un’apertura che direi folgorante – dichiara il direttore artistico Ezio Nannipieri – “due gioiose feste nella centralissima Piazza della Libertà nel nome delle espressioni più alte della canzone popolare e d’autore”.
Lunedì 20 giugno si apriranno le danze con “Ivan 25”, la prima nazionale del nuovo, atteso spettacolo con cui, a venticinque anni dalla scomparsa del padre Ivan, Filippo Graziani attinge alla sua duplice sensibilità di figlio e di artista per rendere omaggio alle canzoni e alla genialità del grande cantautore e chitarrista. Il bravissimo Filippo (voce e chitarra), sarà accompagnato dalla Tommy Graziani band, guidata alla batteria dall’altro talentuoso figlio di Ivan Graziani, Tommaso. La sera dopo, martedì 21 giugno, a salire sul palco sarà Ron che a Macerata ripercorrerà a suon di canzoni fissate nella memoria collettiva del nostro Paese i cinquant’anni di una strepitosa carriera artistica, per l’occasione in un’inedita e suggestiva formazione orchestrale.
Sul versante della canzone d’autore c’è un'altra primizia da segnalare, un appuntamento appositamente dedicato a colui che a ragione può definirsi il “padre dei cantautori”, nonché il più noto discografico italiano di sempre, Nanni Ricordi, nel decennale della scomparsa. Giovedì 23 giugno sarà proiettato in prima nazionale il docufilm Nanni Ricordi – L’uomo che inventò i dischi, scritto e diretto da Roberto Manfredi. Alla serata interverranno tra gli altri il figlio di Nanni, Camillo Ricordi, e Gino Paoli che con Giorgio Gaber, Ornella Vanoni, Umberto Bindi, Sergio Endrigo, Luigi Tenco, Enzo Jannacci fu tra gli artisti che Nanni, sul finire degli anni ‘50 e l’inizio dei ‘60 scoprì, produsse e lanciò con la sua Dischi Ricordi.
“La Controra” 2022 dà appuntamento anche a genitori e bambini, mercoledì 22 giugno, per uno stimolante incontro con Elisabetta Dami, la “mamma” di Geronimo Stilton. Le storie per ragazzi che hanno per protagonista il famoso topo intellettuale, di professione giornalista ed editore, hanno conquistato più generazioni, i libri della serie sono stati tradotti in 50 lingue e hanno venduto nel mondo oltre 153 milioni di copie, ma poco si sa della loro autrice. Scopriremo un personaggio ed una personalità fuori dal comune, un’editrice ed una narratrice di successo, una donna avventurosamente innamorata della vita. Torna a Musicultura Michele D’Andrea, che nella passata edizione riuscì nell’impresa di sintetizzare per il pubblico dello Sferisterio la storia del nostro inno nazionale con competenza e passione tali da suscitare un canto corale ed una standing ovation che per la qualità e l’intensità della partecipazione rimarranno nella memoria della manifestazione. Questa volta lo storico affabulerà gli spettatori de “La Controra” martedì 21 giugno con le vicende e le curiosità che si nascondono dietro gli inni nazionali del mondo.
In primo piano anche il concerto serale giovedì 23 giugno di Violons Barbares. Il trio franco-bulgaro-mongolo formato da Fabien Guyot (percussioni, voce), Dimitar Gougov (gadulka, voce) e Dardaanvaarchig Enkhjargal (moorin koohr, overtone singing) arriva a Macerata dopo avere elettrizzato critica e spettatori di tutti i continenti. “La loro formula sonora, ritmica e vocale è davvero originale e multiforme – osserva Nannipieri - sembra impossibile che tre strumenti acustici e tre voci possano spaziare così suggestivamente dalla dimensione energica del rock, alla complessità ritmica del jazz, alla purezza dei suoni world e folk. Il virtuosismo e la nitida visione musicale di Violons Barbares consente loro di creare un piccolo, grande miracolo musicale al quale suggerisco fortemente di assistere”.
La settimana del Festival vedrà il suo apice nelle serate finali del 24 e 25 giugno allo Sferisterio, in diretta su Rai Radio 1, radio ufficiale di Musicultura, con le esibizioni dei grandi ospiti tra cui già annunciati ricordiamo i Litfiba, Ditonellapiaga, DakhaBrakha, Violons Barbares, Manuel Agnelli, Silvana Estrada, Gianluca Grignani, Pilar, Emiliana Torrini & The Colorist Orchestra e gli 8 vincitori del concorso che si sfideranno per il titolo di vincitore assoluto e il Premio Banca Macerata di 20 mila euro.