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Cultura Macerata

Macerata, la caparbietà delle donne: applausi per la messa in scena de "Le maestre di Mortara"

Macerata, la caparbietà delle donne: applausi per la messa in scena de "Le maestre di Mortara"

Il 12 marzo si è tenuto l’ultimo appuntamento di una serie di proposte avanzate dal Consiglio delle donne e dall’Assessorato alle pari opportunità del comune di Macerata. Protagonista è stata la presentazione de "Le maestre di Mortara", la lettura scenica su testo di Giuseppe Porzi, adattamento e regia a cura di Lucia De Luca, con attrici e attori della strana compagnia El Duende, accompagnamento musicale con violino di Serena Cavalletti e dalla chitarra di Marco Monina.

"È stato deciso di presentare gli eventi in occasione della settimana della Giornata Internazionale della Donna, per ricordare le conquiste sociali e politiche delle donne, ma è stata un'occasione per rafforzare la lotta contro le discriminazioni, anche un momento, però, per riflettere sui passi ancora da compiere" ha dichiarato la presidente del Consiglio delle donne Sabrina De Padova. 

"Un pensiero va a tutte le donne che ancora oggi devono lottare per i propri diritti, dalla infibulazione alle donne perseguitate dalla guerra" ha aggiunto De Padova. Lo spettacolo ha raccontato la storia delle maestre di Mortara, dieci maestre marchigiane, donne molto combattive, di età ed estrazione sociale diversa, con situazioni familiari eterogenee, che nel 1906 - ispirate da uno scritto di Maria Montessori - ottennero (per 10 mesi) il diritto al voto, ben 40 anni prima che venisse loro riconosciuto questo diritto, nel 1945, nella fase costituente.

La questione venne sentenziata da un grande giurista dell’epoca, Lodovico Mortara, Presidente della Corte D’Appello di Ancona. All’epoca si contestava una norma dello Statuto Albertino, che dava l’eguaglianza e tutti i diritti civili e politici ai cosiddetti “regnicoli”. Per Mortara, il termine “regnicoli” avrebbe compreso anche le donne, dal momento che anche loro pagavano le tasse.

La Corte di Cassazione annullò la sentenza, non potevano essere riconosciuti alle donne, diritti che non erano espressamente stabiliti dalla legge. Ci furono vari ricorsi, l’unico che le sostenne fu Mortara, il quale sosteneva che il diritto al voto delle donne andava riconosciuto, anche se non era espresso chiaramente.

La lettura scenica ha immaginato l’incontro dopo 30 anni tra le maestre e il giudice. La vice presidente Contigiani ha ringraziato per la generosa disponibilità della Compagnia El Duende e dei Musici, ricordando come sia interessante tenere sempre a mente chi, prima degli altri, si spinge in avanti perché apre nei fatti la strada per tutti, come fecero le Maestre anche rischiando un clima sfavorevole. L’evento è stato molto partecipato ed apprezzato per la bravura sia dei musicisti che degli attori. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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