Il pubblico delle grandi occasioni ha partecipato sabato 8 ottobre, al Politeama di Tolentino, alla presentazione del libro di Gianni Corvatta “Le piante crescono guardando il cielo” edito da Giaconi Editore.
L’autore, intervistato da Laura Mocchegiani e Luca Romagnoli, nel corso dell’evento ha ricordato la sua grande passione per la botanica e le piante officinali, condivisa con la moglie Antonella Leggi, una delle prime esperte di erboristeria delle Marche e inoltre ha illustrato la struttura del suo libro e ovviamente i contenuti.
“Le piante crescono guardando il cielo” è una guida di agevole consultazione, molto curata, sull’utilizzo delle piante medicinali, che presenta le più comuni tipologie di specie botaniche impiegate in erboristeria, i loro principi attivi, le modalità di assunzione e i benefici che ne derivano.
Molto interessante in apertura del volume la ricerca storica e le tante curiosità che evidenziano l’evoluzione dell’uso delle erbe officinali dal medioevo fino ai giorni nostri.
A completare il libro gli elementi di fitoterapia, i principi attivi e i consigli utili sulla raccolta e la conservazione delle erbe. Ogni scheda delle piante prese in considerazione è corredata a fronte da una pregevole illustrazione estratta da pubblicazioni del ‘700.
A completare il libro anche il decreto del Ministero della Salute inerente la disciplina dell’impiego negli integratori alimentari di sostanze e preparati vegetali e il glossario botanico.
Tante le curiosità, alcune anche particolarmente divertenti che sono state ricordate nel corso della presentazione, dai filtri d’amore, fino ai processi per stregonerie alle donne che preparavano medicamenti usando le erbe, all’alchimia, alle spezierie, alla sperimentazione continua di Beata Ildegarda di Bingen.
Un pomeriggio dove protagoniste assolute sono state le piante officinali con i loro benefici e le loro caratteristiche. Un libro godibile subito apprezzato dal pubblico, dagli appassionati e dagli esperti.
Nella giornata di sabato 8 ottobre si è conclusa la 26esima edizione del "premio nazionale Gentile da Fabriano" dal tema “Dopo la guerra”, quest’anno dedicato alla memoria di Piero Angela, giornalista e divulgatore scientifico a cui fu conferito il premio dieci anni fa, nel 2012.
Il premio si avvale dell’alto patrocinio della Presidenza del consiglio dei ministri e del Ministero della cultura, oltre che della regione Marche, dell’università degli studi di Urbino Carlo Bo e del comune di Fabriano, con l’obiettivo di dare vita a una manifestazione che crei un legame tra cultura e realtà sociale nel ricordo di un grande artista, universalmente noto e gloria della città, Gentile da Fabriano.
Alla cerimonia, condotta da Giorgia Cardinaletti, giornalista del Tg1, nella sezione "Officina marchigiana" il premio è stato conferito al maceratese Andrea Angeli, funzionario Onu e protagonista di molte missioni di pace come in Afghanistan, Kosovo, Kabul, Baghdad e Sarajevo.
"Chi intraprende un percorso come il mio pensa che non sia per sempre e questo era anche un mio pensiero, ma quando il Monsignor Giancarlo Vecerrica, fondatore del pellegrinaggio Macerata-Loreto, invitandomi al celebre cammino mi disse 'continua cosi', mi sentii responsabilizzato nel continuare il mio percorso” ha commentato Angeli al momento di ricevere il premio.
Il premio speciale della giuria è andato ad Andrea Riccardi,storico e studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea, fondatore della "Comunità di Sant' Egidio". Il premio nella sezione "Vite di italiani" a Rossella Miccio, medico e presidente di “Emergency”, per la sezione "Scienza, salute e ambiente" il premio è conferito a Federico Rosei docente nell’università del Québec e titolare della cattedra Unesco in “materiali e tecnologie per la conversione, il risparmio e lo stoccaggio dell’energia”.
Nella sezione “Economia, lavoro e innovazione", il premio va a Franco Bernabè, economista e dirigente d’azienda e infine nella sezione "Carlo Bo per la cultura, l'arte e la comunicazione", il premio è assegnato a Marta Dassù, esperta di politica internazionale e direttrice di "Aspenia".
La Città di San Severino Marche tra gli “Itinerari meravigliosi” della grande mostra, dedicata a uno dei maestri del Rinascimento e allestita a palazzo Bonaccorsi, dal titolo “Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose”.
Nella pinacoteca civica “P. Tacchi Venturi” è infatti custodito un prezioso polittico di Vittore Crivelli, fratello di Carlo, opera che stupisce per cromatismo, ricchezza decorativa e minuzia del particolare.
Nato a Venezia intorno al 1440, Vittore è attestato a Zara nel 1465. Giunse nelle Marche intorno al 1480 e fissò la propria dimora nella città di Fermo da cui propagò le sue opere nel territorio circostante da Sant’Elpidio a Mare a Torre di Palme fino a Ripatransone, appunto San Severino Marche e Monte San Martino.
Eseguì il polittico custodito nella raccolta d’arte di via Salimbeni nel 1462. Come riportato nel catalogo della mostra “I pittori del Rinascimento a Sanseverino” nel polittico Vittore Crivelli ha espresso “le sue migliori qualità tecniche e artistiche, curando con minuzia tutti i dettagli della complessa composizione; la profusione di ori, i velluti sontuosi, i fiori e i frutti descritti con rara perizia tecnica, le trepide espressioni che connotano i volti degli angeli e dei santi esprimono una creatività che ancora non è sfociata nella routine delle opere successive”.
Racconta Gianluigi Gasparri, giornalista che per tanti anni ha descritto la storia delle Marche per importanti riviste, che i poverissimi frati minori osservanti del convento di Santa Maria delle Grazie, ora santuario di San Pacifico da dove l’opera proviene, l’avevano commissionata al Crivelli ma narra anche che la stessa, partendo da un documento perduto, venne dallo storico Cancellotti attribuita al pittore sanseverinate Ludovico degli Urbani.
“Altri storici ricopiarono Cancellotti e altri ancora ricopiarono quello che loro avevano ricopiato. Si dovette aspettare il 1843 perché lo studioso ascolano Ignazio Cantalamessa – ricorda ancora Gasparri - desse a Vittore la giusta attribuzione”.
Ad impreziosire il capolavoro di grandi dimensioni, ben 382 x 252 centimetri, anche una sfarzosa struttura lignea di cornici e pinnacoli intagliati e dorati attribuita a Domenico Indivini, scultore, intarsiastore e intagliatore settempedano autore, tra l’altro, degli stalli del coro del Duomo antico di Castello al Monte.
Ieri, 7 ottobre 2022, presso il Palazzo Buonaccorsi di Macerata è stata inaugurata la mostra “Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose” che vedrà esposti presso i Musei civici della Città sei opere del Maestro del Rinascimento, tra cui la Madonna con il Bambino, restaurata grazie al programma Artbonus del Comune di Macerata, integralmente finanziato dallo Studio Legale Borgiani Parisella e Associati.
Il restauro dell’opera, presentata per la prima volta nella sua piena leggibilità, ha permesso di scoprire che Macerata custodiva l’unico dipinto su tela ad oggi conosciuto del Crivelli. Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose.
Quali relazioni meravigliose legano uno Studio Legale alla cultura e all’arte? Sono molteplici le relazioni che in modo meraviglioso legano il Nostro Studio all’arte e alla cultura, fino a raggiungere Carlo Crivelli, genio del Rinascimento. Sin dal 2000 lo Studio ha promosso e supportato progetti in sinergia con enti culturali e artisti locali e non, nella radicata convinzione che la contaminazione tra pubblico e privato e tra arti e professioni sia sempre fonte di arricchimento reciproco per la doverosa restituzione alla città e al territorio che ci ospita della sua bellezza nascosta. Su tutti, il restauro della splendida Madonna con il Bambino non ha soltanto permesso di riportare allo splendore originario una delle più prestigiose opere che la nostra Città si fregia di ospitare, ma ha portato alla luce preziosissime scoperte scientifiche: il dipinto ritenuto per secoli una tavola trasportata su tela è in realtà ad oggi l’unica tela conosciuta dell’Artista.
Cosa vi ha spinto a aderire al programma Artbonus del Comune di Macerata? Lo Studio Legale Borgiani Parisella e Associati ha sempre avuto a cuore la promozione delle arti e dei talenti locali. Con la pandemia da Covid-19, questo desiderio di continua ricerca della bellezza da condividere con la Comunità è stato rafforzato e abbiamo quindi deciso di aderire già nel 2021 al programma Artbonus, strumento volto a promuovere e riscoprire i pregi artistici custoditi della nostra Città. Con la prima adesione è stato restaurato il Ritratto della Contessa Rosa Fiorenza Ciccolini. Affidata alle abili mani di Maria Pia Topa di Corridonia, l’opera ha ritrovato i colori e i dettagli, meravigliandoci di ciò che il tempo aveva tenuto per secoli nascosto. Quando si è presentata l’occasione di partecipare nuovamente al restauro di un’opera così importante, non abbiamo esitato a dare il nostro apporto, certi che anche questa volta avremmo potuto contribuire a restituire al luogo che ci ospita parte della sua meravigliosa bellezza. Ma mai avremmo creduto che il restauro potesse far riemergere verità nascoste di incredibile valore scientifico che contribuiranno a nuovi studi sull’Autore e la sua opera.
Quali future relazioni meravigliose attendono lo Studio? Lo Studio non intende fermarsi e sono già in programma numerose attività culturali per il futuro, che guardano all’arte in tutte le sue forme e possibilità. In particolare, in collaborazione con il Maestro Marco Cingolani e il fotografo Giacomo Attili, stiamo realizzando uno spazio digitale dedicato alla cultura, nella convinzione che lo splendore del passato sia un tesoro da portare sulle nostre spalle, come guida per maneggiare il presente e avere sempre in mente il futuro.
Grande colpo d'occhio per il partecipatissimo vernissage della mostra "Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose" dedicata a uno dei Maestri del Rinascimento, a Palazzo Buonaccorsi, sede dei Musei civici di Macerata.
Il taglio del nastro ha visto la partecipazione di un folto pubblico, delle autorità e dei rappresentanti degli enti promotori e collaboratori: la Regione Marche con l’assessore alla Cultura Giorgia Latini, il Comune di Macerata con il sindaco Sandro Parcaroli e gli assessori alla Cultura Katiuscia Cassetta e al Turismo Riccardo Sacchi, l’Università degli Studi di Macerata con il rettore Francesco Adornato e la Fondazione Carima con la presidente Rosaria Del Balzo Ruiti insieme al presidente dell’Istituzione Macerata Cultura Paola Ballesi e le curatrici Francesca Coltrinari e Giuliana Pascucci.
Un’unica sezione per un percorso che parte da Macerata con 7 dipinti di Crivelli selezionati con l’intento di riportare nel territorio di provenienza alcune opere e prosegue in 8 comuni della nostra regione – Corridonia, San Ginesio, Sarnano, Monte San Martino, San Severino Marche, Serrapetrona, Belforte del Chienti e Camerino - che conservano lavori dell’artista o a esso fortemente collegati in una serie di, come suggerisce il titolo del progetto, relazioni meravigliose.
L’occasione di “Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose”, è l’importante restauro realizzato da Daphne De Luca a favore della “Madonna con il Bambino”, custodita a Palazzo Buonaccorsi e che porta con sé una rilevante novità. In seguito ad accurate analisi effettuate durante il restauro oggi è possibile affermare che l’opera fu eseguita direttamente su tela, portando a escludere l’ipotesi del trasporto da tavola fino a oggi sostenuto. La scoperta, supportata da una serie di prove, indentifica così la Madonna come l’unico esempio conosciuto di tela dipinta da Crivelli
L’opera, infatti, è sempre stata considerata una tavola trasportata su tela anche se questa notizia non è mai stata attestata da alcuna fonte, ma, come si diceva, durante le operazioni di restauro, grazie alla rimozione della fodera è stato possibile avere un contatto diretto con il fronte ma soprattutto con il retro.
Accanto alla Madonna con il Bambino di Macerata si possono ammirare “Madonna del latte” proveniente dalla Pinacoteca Parrocchiale di Corridonia, “Madonna con il Bambino” da Accademia Carrara di Bergamo, “Pietà (Cristo morto compianto dalla Vergine, San Giovanni Evangelista e Santa Maria Maddalena)” dai Musei Vaticani, “San Francesco che raccoglie il sangue di Cristo” da Museo Poldi Pezzoli di Milano, “Cristo benedicente” da Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma oltre a un’opera del fratello Vittore Crivelli, “San Sebastiano e devoti” custodita nei depositi della Soprintendenza presso Galleria Nazionale delle Marche di Urbino e che sarà restituita a fine mostra alla città di Montegiorgio, da cui proviene.
Pittore inquieto, sperimentatore, pieno di grazia e di genio, Carlo Crivelli è una delle figure più intriganti del XV secolo. Veneziano di nascita, in seguito a una vicenda giudiziaria in cui fu coinvolto, abbandona la laguna giungendo prima a Zara per poi trasferirsi nelle Marche (dal 1468 al 1495), influenzando in modo definitivo la storia dell’arte di quel territorio e non solo.
Ignorato da Giorgio Vasari, sconosciuto per decenni, riscoperto e adorato soprattutto dagli artisti preraffaelliti inglesi, conteso dai collezionisti del mondo, Carlo Crivelli a oggi è una figura indipendente che proietta il suo fascino, fatto di invenzioni sempre diverse, perfezione tecnica e mistero.
La città di Camerino è inserita negli itinerari organizzati dal Comune di Macerata in occasione della mostra “Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose” che si inaugura il 7 ottobre a Palazzo Buonaccorsi.
L’evento coinvolge il territorio delle Marche che conserva ancora oggi importanti testimonianze dell’arte di Carlo Crivelli e dei suoi seguaci, oltre che della cosiddetta “civiltà del polittico” che i Crivelli contribuirono a diffondere e mantenere in auge fino alla fine del Quattrocento.
A corredo e arricchimento della mostra, ci sono vari itinerari nei luoghi della provincia di Macerata che custodiscono opere di Carlo, dei suoi epigoni e continuatori (il fratello Vittore, l’allievo Pietro Alemanno, Antonio Solario) insieme ad altre testimonianze rilevanti del polittico “alla veneziana”, cioè la tradizione dei dipinti d’altare formati da più pannelli, racchiusi in fastose cornici intagliate e dorate.
“E’ una bella opportunità per far conoscere le opere esposte nell’edificio ‘Venanzina Pennesi’ – dice Antonella Nalli, assessore alla Cultura del Comune di Camerino – tra cui la splendida “Annunciazione” di Giovanni Angelo d’Antonio. Inoltre è presente in catalogo, sempre di Giovanni Angelo d’Antonio, “Madonna col Bambino in trono e angeli”, affreschi strappati di Villa Malvezzi da Bolognola”.
“Questi affreschi rappresentano la testimonianza più significativa in relazione alla “Madonna con il Bambino” di Carlo Crivelli conservata presso i Musei civici di Palazzo Buonaccorsi, oggetto di restauro recente e intorno a cui ruota l’idea della mostra – spiega Barbara Mastrocola, curatrice delle collezioni civiche e direttrice del Museo arcidiocesano.
Il gruppo della Madonna col Bambino teneramente abbracciato corrisponde in ogni dettaglio, perfino sul velo nel capo, al dipinto di Carlo Crivelli di Palazzo Buonaccorsi: dal drappo steso sul dossale del trono, articolato su più livelli, in una spettacolare visione di sotto in su, il tappeto che scende dalla seduta del trono sulla pedana, i due frutti che coronano il fastigio del trono”.
L’edificio Venanzina Pennesi sarà aperto fino al 12 febbraio, data di chiusura della mostra, con il seguente orario: sabato domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.
La scrittrice, blogger e giornalista marchigiana Giulia Ciarapica aprirà sabato 8 ottobre, alle ore 21 al teatro Italia, la rassegna “Incontri con l’autore” dei teatri di San Severino per la nuova stagione 2022/2023. L’incontro, ad ingresso gratuito, sarà introdotto e moderato da Francesco Rapaccioni, direttore artistico dei teatri settempedani.
Con il suo ultimo romanzo, dal titolo “Chi dà luce rischia il buio” uscito di recente per le edizioni Rizzoli, con una prosa limpida e nutrita della tradizione del novecento, Giulia Ciarapica porta il lettore tra i miti scintillanti del boom e le lotte operaie della provincia marchigiana, per ricordare che ogni famiglia è un posto diverso, illuminato e oscuro.
La protagonista della sua storia è Annetta, ragazza che si porta dentro tutto il passato vissuto a Casette d’Ete, con i suoi fantasmi e i suoi lutti, e l’energia di un paese a cui ciascun figlio resta legato in modo indelebile. Con lei anche Valentino, suo ex fidanzato e oggi marito della sorella Giuliana. Entrambi sanno che ogni cosa sta cambiando pur rimanendo immobile, e la Valens, la loro ditta di scarpe da neonato, ne è la prova: arrivano gli anni Sessanta, i laboratori artigiani si trasformano in vere e proprie fabbriche da cui entrano ed escono padroni e operai, ma l’obiettivo resta sempre quello, ideare scarpe.
La famiglia Verdini cavalca il boom economico e le loro calzature sono richieste all’estero, eppure la strada del successo si rivela insidiosa, tra scioperi e truffe da parte di concorrenti sleali. A risentirne è anche la famiglia, quel luogo misterioso in cui si mescolano le inquietudini dei figli e i grandi errori dei genitori: se Annetta combatte contro la solitudine del non essere diventata madre, Giuliana cerca nella durezza della maternità la soluzione agli enigmi interiori.
Classe 1989, una laurea specialistica con lode in filologia moderna, Giulia Ciarapica ha curato la rubrica “Food&Book” per Huffington Post Italia. Collabora con Il Messaggero e Il Foglio, è ideatrice del progetto scolastico “Surfing on books”, insegna ai ragazzi come si scrive una recensione, come si legge e si analizza un libro.
Nel 2018 ha pubblicato il saggio “Book blogger. Scrivere di libri in Rete: come, dove, perché” (Cesati Editore). Del 2019 è il suo romanzo d’esordio: “Una volta è abbastanza”, edito sempre da Rizzoli.
Dopo la serata con la Ciarapica, gli “Incontri con l’autore” proseguiranno domenica 13 novembre con Fabio Bacà (scrittore per la casa editrice Adelphi, finalista al Premio Strega 2022 e finalista al Premio Campiello 2022) che, insieme allo scrittore del territorio Federico Piancatelli, racconterà una storia di viaggio e di vita. L’appuntamento si terrà a Palazzo dei governatori sabato 26 novembre alle ore 17.
Da giovedì 6 ottobre prende il via la nuova campagna abbonamenti dei teatri di San Severino per la stagione 2022-2023. Nelle giornate del 6, 7 e 8 ottobre sarà solo possibile procedere ai rinnovi, con conferma del posto, presentandosi dalle ore 16 alle ore 20 al botteghino del teatro Feronia oppure chiamando il numero di telefono 0733634369. Invece, per i nuovi abbonamenti il botteghino del teatro Feronia resterà aperto dal 9 al 12 ottobre, dalle ore 16 alle ore 20. Info sempre al numero di telefono precedentemente indicato.
Restano invariati i prezzi degli abbonamenti (da 84 a 150 euro) e dei biglietti (da 10 a 25 euro) degli spettacoli inclusi: sei spettacoli al teatro Feronia a posto fisso, la rassegna cinematografica al cinema teatro San Paolo a posto libero e la prelazione per il proprio posto per lo spettacolo del circo contemporaneo Nuova Barberia Carloni.
Per gli spettacoli fuori abbonamento del 30 settembre, 23 dicembre, 7 gennaio l’ingresso è gratuito così come le rassegne “Incontri con l’autore” e “Altre culture”.
Per informazioni rivolgersi alla Pro Loco al numero 0733638414 oppure Amat 0712133600.
Un museo unico nella sua tipicità in tutta Italia. Il museo nazionale del costume folcloristico situato in via Della Croce a Castelraimondo attraverso le parole di esperti e protagonisti prende voce e forma anche sul web grazie a una serie di video interviste a disposizione del pubblico su Youtube e sui canali social dello stesso museo e del Comune. Un format fortemente voluto dall’amministrazione comunale per spiegare e dare valore a un riallestimento che mette al centro usi e costumi del mondo folcloristico del territorio e non solo.
È il presidente del gruppo folcloristico di Castelraimondo Luca Barbini a spiegare le motivazioni che hanno spinto gli organizzatori a dare vita al museo. «Tutto nasce dallo spunto della federazione associazione Folkloriche Italiane (Fafit) – spiega Barbini – qualche anno fa si è organizzato un convegno che poi è sfociato nella realizzazione di questo museo. Inizialmente sono stati raccolti solamente degli abiti provenienti da vari gruppi folk italiani, successivamente dopo il sisma è stato riallestito e ultimamente grazie al collegio scientifico della Fafit e grazie all’Università La Sapienza di Roma e all’Università di Perugia con la collaborazione del Ministero, ha preso di nuovo vita con un allestimento di alto profilo scientifico. In tanti ci hanno chiesto perché a Castelraimondo.
Perché innanzitutto a Castelraimondo c’è il gruppo folk più antico delle Marche che ha funzionato dagli anni ’30 ed è attivo tutt’oggi. Poi perché in queste zone si fanno tutte quelle attività correlate importanti dal punto di vista dei costumi. Qui si tesseva, c’erano allevamenti di bachi da seta, a Canepina ad esempio si coltivava la canapa, a Matelica storicamente si producevano panni lana, per cui il contesto c’è tutto. Abbiamo avuto la collaborazione del Comune che ci ha messo a disposizione i locali e la fortuna di avere docenti e ricercatori interni alla Fafit che ci hanno aiutato insieme a tutti i componenti del gruppo folk locale. Un museo unico in Italia e in Europa, non esistono altri musei di questo tipo. Il nuovo allestimento non comprende solo l’abbigliamento, ma anche le particolarità di tutte le varie attività dei gruppi folcloristici».
Una serata all’insegna del grande jazz con tre storici esponenti del movimento italiano, musicisti esperti e versatili con alle spalle una lunga e intensa vicenda artistica. Sabato 8 ottobre alle ore 21:15 si esibiranno al Politeama di Tolentino Nico Gori, Ellade Bandini e Massimo Moriconi.
Un ampio repertorio senza pregiudizi né confini che spazia tra generi diversi e ha come caratteristiche principali l’interplay e il feeling tra i musicisti, elevati alla massima potenza. Il trio ha già all’attivo tantissimi concerti e partecipazioni a diverse rassegne e festival jazz in Italia, in particolar modo a varie edizioni di Umbria Jazz.
Nico Gori, Premio Massimo Urbani, si è espresso ai massimi livelli al clarinetto e al sax sia come leader che come richiestissimo sideman esibendosi in teatri, club, festival in tutto il mondo. Il suo repertorio spazia dalla musica classica al jazz, dal funky all’acid jazz. Ha all’attivo collaborazioni con star del jazz come Fred Hersch, Tom Harrell, Lee Konitz, Enrico Rava, Stefano Bollani, Renato Sellani, Antonello Salis e con cantanti pop come Anna Oxa, I Dirotta su Cuba, Fabio Concato e Gino Paoli.
Ellade Bandini, considerato la storia della batteria italiana, è un musicista esperto che ha attraversato per decenni le cronache del jazz e della canzone d’autore. Nella sua lunga carriera ha collaborato con moltissimi musicisti e artisti italiani come Francesco Guccini, Claudio Lolli Roberto Vecchioni, Paolo Conte, Vinicio Capossela, Fabrizio De André, Angelo Branduardi, Mina, Victor Bach, Adriano Celentano, Bruno Lauzi, Zucchero, Loredana Bertè, Renato Zero e molti altri.
Massimo Moriconi, maestro del basso, negli anni ’80 è stato il bassista dell’Orchestra dei ritmi leggeri della Rai suonando con autentici miti come Jerry Lee Lewis, Mireille Mathieu, Liza Minnelli. Tra le collaborazioni più durature spiccano quella con Mina, Fabio Concato, Renato Sellani, Nicola Arigliano.
Biglietti a partire da 12 euro disponibili al Botteghino del Politeama, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 17:00 alle ore 20:00 e da tre ore prima di ciascun spettacolo, online all’indirizzo http://www.liveticket.it/politeamatolentino.
Il professor Luigi Ricci, responsabile dell’Archivio Nino Ricci, dona un’opera di suo fratello alla Pinacoteca Comunale di San Ginesio. L’acquerello fa parte delle prime figurazioni iniziate negli anni novanta e poi elaborate sino a pochi anni fa.
L’acquerello è una tecnica pittorica privilegiata dall’artista che, al pari della pittura ad olio, ha rappresentato fasi importanti della sua produzione. Nino Ricci nel volume “In Chartis”, edito nel 1992 dalle Cartiere Miliani Fabriano, esalta il supporto cartaceo per l’acquerello, materiale insostituibile per tante opere d’arte.
La mostra monografica retrospettiva “Nino Ricci. La sintesi delle forme. Opere 1960-2015”, San Ginesio, Loggiato dei Lumi, chiude. Inserita quale evento d’esordio del terzo Festival dei Monti Azzurri promosso dall’Unione Montana dei Monti Azzurri e ideato dall’architetto Sandro Polci, “Chiostri e Inchiostri di Pace”, ha registrato fin dal giorno dell’inaugurazione un cospicuo successo di pubblico e di critica.
L’idea era nata lo scorso anno, sottoposta al Sindaco di San Ginesio dalla dottoressa Barbara Martorelli, che aveva riferito come il pittore maceratese avesse espresso il desiderio di esporre a San Ginesio, in ricordo della bella esperienza vissuta negli anni Sessanta, da giovane insegnante di storia dell’arte e disegno nel locale Istituto Magistrale.
Anzi, in preparazione dell’evento, stava scegliendo le opere che maggiormente potessero rappresentare il suo percorso artistico. La recente scomparsa di Nino Ricci non ha bloccato il progetto, ormai portato avanti dalla curatrice Barbara Martorelli e dal fratello Luigi Ricci, noto fotografo e grafico, entrambi testimonianza dell’eredità intellettuale e materiale dello scomparso, che continuerà a vivere nell’archivio Nino Ricci, costituito nella sua bella casa di Macerata.
Al patrocinio oneroso dei due enti si aggiungeva quello della Fondazione della Cassa di Risparmio di Fermo che, con il consenso del suo presidente, l’ing. Giorgio Girotti Pucci, e del Presidente dello stesso Istituto, ing. Amedeo Grilli, consentiva anche il prestito temporaneo di due opere, due magnifici oli su cartone telato, lo 0726, “Nature” (1992) e il 1185, ‘Skyline di Fermo’ (2011) che, in mostra, hanno ottenuto un altissimo gradimento da parte dei visitatori.
Alla convinta e onerosa promozione della mostra collaboravano due Associazioni sanginesine, il Centro Internazionale Studi Gentiliani, col suo presidente, il professor Luigi Lacchè, e il Ginesio Fest, con la sua direttrice, Isabella Parrucci. Alla prima il Comune di San Ginesio affidava la responsabilità della gestione in loco della mostra.
Su quest’ultima venivano convogliate le generose elargizioni di due privati cittadini tedeschi con case di vacanza a San Ginesio; quella del Simonelli Group di Belforte del Chienti e l’altra della Fondazione Moschini di Tolentino. Il tutto per coprire i costi della promozione cartacea, del catalogo della mostra, della curatela della stessa, dell’allestimento a cura dell’architetto Matteo Sampaolesi, ideato sorprendentemente con opere sospese su cavi d’acciaio contro una parete di nuda pietra.
In breve, l’esposizione di trenta opere ha mostrato ai visitatori il percorso artistico dell’artista che alla pittura arriva dopo una lunga esperienza professionale in campi diversi, quali il teatro, il cinema e l’insegnamento presso l’Accademia delle Belle Arti, ma sempre attigui alla trasformazione in prodotto artistico di un pensiero cólto, allenato agli studi e cimentato in conversazioni con l’universo dei pittori e scultori contemporanei della sorprendente Macerata del secondo Futurismo, nonché in corrispondenze con numerosi artisti italiani e stranieri.
Sono proprio queste frequentazioni e questi personaggi che lo spingono alla pittura che, come è facile constatare nelle opere esposte, persegue prima una fase materica, quasi pop, poi un pennello spinto alle più astratte geometrie piane, planando infine sulla visione a tutto tondo delle cosiddette “Nature”, ovvero elementi totemici, a rappresentare la “sua” sintesi delle forme, ovvero il processo di rielaborazione intellettuale con cui la sua mente metabolizza e il suo occhio di pittore traduce luci e ombre di paesaggi ed oggetti che si offrono alla sua vista. Su tutto, uno studio del colore, che è la prima accattivante attrattiva, il primo moto spontaneo di ammirazione da parte di chiunque guardi quei quadri.
A supporto e spiegazione del lavorio a monte, è disponibile un loop di video del pittore; in bacheca sono esposti quaderni autografi con appunti di disegni; nella mostra spiccano una stupenda acquaforte e alcuni grafiti monocromi, in bianco e nero, su una carta telata speciale, e tre rilievi in cartapesta, cioè bassorilievi in carta impastata di opere progettate sulla carta, onde poterne cogliere e imitare nei colori della pittura ogni possibile gioco di luce e ombra.
Per San Ginesio la mostra Nino Ricci è stata un’esperienza stimolante e l’occasione preziosa per una confidenza con l’arte contemporanea che non è quella che i suoi abitanti sono abituati a vedere nelle proprie chiese e nelle due sezioni del suo Museo, parzialmente allestite presso le mostre Hoc Opus e Hoc Opus Plus; quindi un arricchimento per i cittadini e per i numerosissimi turisti a dell’estate sanginesina, incredibilmente piena di eventi teatrali, musicali.
In tre mesi la mostra Wladimiro Tulli. Cavalcare i sogni ha accolto 2.015 visitatori. L’esposizione, inaugurata il 28 maggio scorso all’Auditorium Sant’Agostino di Civitanova Alta, è stata curata dalla direttrice della pinacoteca civica Marco Moretti Enrica Bruni, patrocinata dall'Amministrazione comunale di Civitanova e dall'Azienda Teatri di Civitanova ed è stata realizzata in occasione dei 100 anni dalla nascita del maestro.
Nei tre mesi di apertura, la direttrice Bruni ha effettuato 23 diverse visite guidate prenotate da altrettanti gruppi eterogenei di fruitori, mentre altri tour - così come alla pinacoteca stessa e al teatro Annibal Caro - sono stati realizzati assiduamente nei giorni di apertura dell’esposizione, organizzando così gruppi anche direttamente in mostra.
La maggior parte dei visitatori proviene dalle regioni del centro-nord e sono in crescita i fruitori civitanovesi e quelli giunti dalle città della provincia di Macerata. Si è rilevato anche un piccolo gruppo di turisti stranieri, tedeschi, nord americani e francesi, che hanno manifestato la loro meraviglia per la scoperta delle Marche e soprattutto dei suoi borghi.
Molto apprezzato è stato il catalogo della mostra su Tulli, che raccoglieva con immagini diversi scritti critici e biografici, la serie di cartoline stampate per l'occasione che riproducevano due opere significative realizzate dal maestro ed esposte in mostra. Come da tradizione, nel mese di agosto sono stati donati ai visitatori libri editati in passato, cataloghi d’arte riguardanti mostre tenute negli anni precedenti dalla pinacoteca, amplificando così il rapporto tra pubblico ed ente.
“Questa estate - il commento della direttrice Bruni - abbiamo ricevuto il maggior numero di visitatori della nostra storia. Tutti hanno apprezzato il restyling della pinacoteca civica Marco Moretti, inaugurato nell’aprile per i 50 anni dalla fondazione, la mostra “Wladimiro Tulli. Cavalcare i sogni” e l’apertura del teatro ottocentesco Annibal Caro.
La stima ricevuta ci stimola e ci rinvigorisce. Parte del successo che abbiamo registrato, superando ogni nostra aspettativa, è dovuto alla scelta dell'evento artistico-culturale della mostra estiva e ai suoi allestimenti, alla programmazione degli eventi collaterali e delle collaborazioni artistiche (cito la presenza delle manifestazioni dei maestri Lorenzo di Bella e Alfredo Sorichetti, che ringrazio), così come all’accoglienza meticolosa dei fruitori. Il nuovo percorso museale della pinacoteca, progettato con il restyling, è piaciuto e le nuove acquisizioni hanno sia potenziato il valore della raccolta civica stessa, sia creato quella novità che invoglia a venire e tornare nel nostro museo”.
La direttrice Bruni ricorda anche come la mostra Wladimiro Tulli. Cavalcare i sogni - e quindi Civitanova Marche e la sua pinacoteca - sia stata recensita sui quotidiani marchigiani e sulle pagine specialistiche di importanti testate nazionali.
“Colgo l’occasione - ha concluso la Bruni - per ringraziare la direttrice dell’Azienda dei Teatri Paola Recchi, il sindaco Fabrizio Ciarapica e l’Amministrazione comunale, che hanno reso possibile la valorizzazione della pinacoteca. I risultati di queste azioni sono già visibili e spronano la pinacoteca ad aprisi sempre più all’esterno, nell’interesse della città e dell’accrescimento culturale dei suoi cittadini”.
Il sindaco Fabrizio Ciarapica ha condiviso la soddisfazione della direttrice Bruni, complimentandosi con lei e con la direttrice dei Teatri Recchi “per la sfida vinta nell’estate appena trascorsa. La pinacoteca civica Marco Moretti è da 50 anni patrimonio di Civitanova e fa parte delle più alte forme culturali della nostra comunità. Vedere come questo istituto stia crescendo conferma la grande dedizione e professionalità dell’Azienda Teatri e ci fa capire quanto la qualità delle proposte venga percepita dal pubblico. I numeri record registrati non sono certo casuali, ma sono il frutto di un lavoro congiunto volto a dare risalto alla città e alle sue bellezze artistiche, con evidenti ricadute positive per tutto il territorio”.
“Abbiamo creduto fortemente nella mostra dedicata al maestro Tulli - ha concluso la direttrice Paola Recchi - Quest’importante esposizione per noi è stata l’occasione per valorizzare la nostra pinacoteca e ha rappresentato un volano che ci ha consentito anche di creare movimento nella città alta e offrire così la possibilità di far visitare alla cittadinanza e ai turisti i nostri contenitori artistico culturali, con aperture straordinarie al pubblico”.
Teatro La Rondinella gremito di pubblico ieri pomeriggio per il riconoscimento alla carriera a Giuseppe Mastromatteo – president e chief creative director di ogilvy Italia e fotografo di rara maestria – e il premio New Talent 2022 a Noemi Comi, brillante artista emergente che ha incantato tutti con le sue opere.
Il Festival - nato con il progetto regionale A.m.a.m.i. del Distretto Culturale della Regione Marche – ha dato prova della sua costante crescita con un Programma ricco di proposte e di eventi espositivi diffusi, tra cui talk, letture portfolio, mostre, occasioni d’incontro e workshop che si protrarranno fino a tutto oggi.A
La premiazione è stata preceduta dall’inaugurazione della mostra di Francesca Tillio, uno splendido lavoro non solo fotografico realizzato a Jesi sugli e con gli adolescenti cittadini: Emily Mignanelli – pedagogista – ha illustrato alla platea, raccolta in una delle aule delle ex scuole elementari di Montefano, il mondo ed il sentire adolescenziale, in un unicum con la fotografa jesina.
Poi i saluti del sindaco Barbieri, Vittorio Salmoni e Cristina Ghergo. Non sono mancati momenti di vera commozione e, subito dopo, la presentazione del libro “Piero Gemelli, fotografia e storie immaginate”, in un brillante scambio fra il grande fotografo e Maria Vittoria Baravelli, Art Sharer e curatrice del libro di Gemelli.
Maurizio Galimberti – nella presentazione del suo libro “Il Mosaico del Mondo” – intervistato da Denis Curti, Direttore Artistico del Festival – ha, come sempre accade con questo grande artista, illuminato, commosso e divertito il pubblico.
Soddisfazione del sindaco Angela Barbieri: “Tengo moltissimo a questo Progetto, lo ribadisco, e oggi pomeriggio ho visto il teatro pieno, con me il vicesindaco Pianesi, l’assessore Monina e l’assessore Franca Tronto ad accogliere questi grandi personaggi della Fotografia mondiale”.
“Ringrazio tutti per aver offerto a Montefano – ancora una volta – l’opportunità di essere al centro di un mondo che – fino a qualche anno fa – era per noi ancora molto lontano. E’ mia intenzione coinvolgere sempre di più le Scuole montefanesi in progetti che avvicinino i ragazzi a questa meravigliosa arte, che può solo farli crescere e – con il supporto di questi grandi artisti – farli diventare dei veri cittadini del mondo”.
La presidente dell’Associazione Effetto Ghergo, Claudia Scipioni, ha ringraziato tutti – in primis la Regione Marche e l’amministrazione Comunale di Montefano che sostengono da sempre il Festival- non mancando di affermare quanto questa settimana Edizione sia diventata importante e collocata ormai fra le Manifestazioni di interesse nazionale in ambito fotografico.
Questa mattina concludono il Festival le Letture Portfolio di Denis Curti, Piero Gemelli e Vincenzo Izzo e il workshop di Alessandro Curti “Il futuro degli archivi e la memoria digitale”.
Le mostre di Mastromatteo e Noemi Comi resteranno aperte al Museo Ghergo fino al 28 Dicembre, la mostra di Francesca Tillio alle Ex scuole elementari fino al 4 Dicembre.
Approvato all’unanimità, nell’ultima seduta del consiglio comunale, l’ordine del giorno inerente all’accordo di collaborazione scientifica tra il comune di Matelica e il dipartimento di studi umanistici dell’Università di Macerata per la valorizzazione e la diffusione dell’opera e dell’attività dell’autore matelicese Libero Bigiaretti (Matelica, 16 maggio 1905 – Roma, 3 maggio 1993).
Il programma di messa in rilievo della figura del poeta, partito lo scorso anno, prevede ogni anno una giornata di studi e ricerche dedicate all’autore. Al momento l'evento è organizzato in un primo panel dedicato all’approfondimento di uno o più scritti bigiarettiani e da un secondo appuntamento dedicato al dibattito del tema connesso allo scritto scelto, in ottica interdisciplinare e attualizzante.
Fondamentale per il progetto è la collaborazione scientifica tra il comune di Matelica e l’Università degli studi di Macerata. Con l’approvazione della convenzione quinquennale, senza oneri finanziari per l’ente, si potrà avviare un progetto editoriale di pubblicazione delle opere a cura della prof.ssa Carla Carotenuto, referente scientifico del progetto.
Nel progetto rientrano a pieno titolo anche gli istituti scolastici cittadini e dalla prossima edizione delle Giornate Bigiarettiane, che si terrà a novembre, saranno coinvolti anche i licei di Fabriano e Camerino. Agli istituti verrà fornito, gratuitamente, un congruo numero di copie del libro oggetto dell’incontro questo al fine di far conoscere il testo ad alunni e docenti e di poter interagire con letture di brani del testo e domande rivolte ai relatori del convegno.
Determinante a tal fine è il sostegno, sempre a costo zero per il comune, da parte della locale casa editrice Halley che si è offerta di ristampare il romanzo oggetto della giornata. “Da molti anni i libri di Libero Bigiaretti non vengono più stampati”. Sottolinea l’assessore alla cultura Giovanni Ciccardini “l’intenzione condivisa è quella di poter realizzare una nuova collana degli scritti di Bigiaretti, da stampare almeno uno l’anno, in occasione dell’annuale Giornata Bigiarettiana. A questo proposito faccio presente che nel progetto rientrano anche il personale della biblioteca comunale intitolata a Bigiaretti, attivo nella promozione e stimolo alla lettura dei testi dell’autore e la Pro Loco come sostegno nell’organizzazione con il supporto della Regione Marche. Come amministrazione comunale abbiamo intenzione di promuovere la figura del poeta matelicese, per questo abbiamo coinvolto la professoressa Carotenuto, grande esperta di Bigiaretti grazie ai suoi studi eapprofondimenti. La convenzione con Unimc ci permette di portare avanti con qualità e professionalità l’organizzazione di queste giornate e del progetto editoriale”.
Infine, la seconda Giornata Bigiarettiana che si svolgerà a metà novembre prenderà spunto dal romanzo “Disamore”.
Il maestro civitanovese Alfredo Sorichetti ad ottobre salirà sul podio di uno dei teatri più prestigiosi al mondo, il Mozarteum di Salisburgo, considerato uno dei templi della grande musica, dirigendo la Savaria Symphony Orchestra.
La sua tournée mitteleuropea proseguirà nei giorni successivi al Muth Theatre di Vienna e poi al Teatro dell’Opera di Varna dove dirigerà l'opera "Un ballo in maschera" di Verdi. Nel novembre scorso, infatti, Sorichetti è stato nominato direttore ospite del Teatro dell’Opera di Varna nel quale fino al 2024 dirigerà quattro produzioni all'anno.
Al maestro civitanovese viene riconosciuta la sua professionalità in teatri di oltre venti paesi in Europa, America ed Asia, tra i più prestigiosi tra i quali la Sala d’oro del Musikverein di Vienna, la Dvorak Hall e Smetana Hall di Praga, la Herkulessaal di Monaco, la Liszt Hall di Budapest e le concert hall di Pechino, Shangai e Città del Messico.
Nella sua terra, le Marche, Sorichetti ha fondato e portato al successo con instancabile impegno e dedizione realtà quali la Stagione Lirica Civitanova all’Opera, il Concorso Lirico Internazionale Anita Cerquetti di Montecosaro, l’Orchestra Sinfonica Puccini e Marche all’Opera Aps.
"Autres regards”, sguardi nuovi, una prospettiva ribaltata rispetto alla visione comune. Dadaismo e surrealismo al centro dell’intervento di Evio Hermas Ercoli per i martedì dell’arte a Civitanova, la longeva rassegna di pensiero e arte curata da Anna Donati.
Il presidente dell’associazione Popsophia ha illustrato il contenuto della mostra, presentata in anteprima a Civitanova a fine luglio, “Autres regards”, visibile per la prima volta con la tecnologia dei visori 3D all’interno di MeGa, la galleria modulare di Popsophia.
“L’intero lavoro è un altro sguardo sul mondo della filosofia; mettiamo in mostra un pensiero”. Con queste parole Evio Hermas Ercoli ha introdotto la complessa elaborazione all’origine della mostra concettuale attorno alla pop filosofia illustrando le opere selezionate per il percorso scelto.
Un approfondimento che ha reso ancora più suggestiva l’operazione espositiva che ha inaugurato il festival estivo di Rocksophia e che sarà ancora visibile nei primi mesi del 2023.
“Autres regards” (letteralmente altri sguardi) esprime bene il concetto utilizzato per spiegare ed illustrare opere d’arte di artisti come Man Ray, Duchamp e Salvador Dalì, il contenuto “altro” rispetto a ciò che appare.
Nella lectio, infatti, si è diffusamente parlato di immagini iconiche che hanno fatto la storia dell’arte degli anni Trenta, come “Le Violon d’Ingres”, “La Preghiera” di Man Ray e “In voluptas mors” di Salvador Dalì.
Proprio in quel periodo si consuma la definitiva rottura con il passato, compreso quello delle avanguardie di inizio Novecento. L’arte, nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, non può che aderire alla sperimentazione di nuovi linguaggi.
“L’arte della tela al chiodo è solo ripetitiva e sterile – ha affermato Ercoli – E una città come Civitanova Marche può solo ripartire da nuove forme che utilizzino le espressioni della contemporaneità”.
Seguendo il filo della narrazione espositiva il pubblico è stato accompagnato in una sorta di viaggio ipnotico e iniziatico verso un risolutivo rovesciamento di prospettiva, dove ‘tutto quello che appare non è, e quello che è non appare’.
“Il lavoro presentato non è dunque la distrazione dello sguardo – ha concluso il relatore - è proprio un altro sguardo, un ‘autre regard’. Affrontiamo questo sguardo, lo esibiamo, lo esponiamo, lo mettiamo in mostra. Mettiamo in mostra un pensiero”.
Popsophia ancora una volta trasfigura il prodotto culturale in un enigma. Lo modifica in “oggetto d’affezione”. Tutto diventa originale, insolito, inaspettato. L’oggetto, apparentemente privo di interesse, si carica di senso imprevisto, di significato sospeso, straniante, indefinibile.
Si apre il sipario sulla 24esima edizione di Caro Teatro, rassegna organizzata dall’associazione "Piccola Ribalta" con il contributo dell'assessorato alla cultura del comune di Civitanova Marche, in programma la domenica pomeriggio presso il teatro Annibal Caro di Civitanova Marche Alta.
Sarà la compagnia "Teatro del sorriso" di Ancona ad inaugurare domenica 2 ottobre la rassegna autunnale, che vanta in calendario quest’anno ben sei rappresentazioni di alto livello, con compagnie provenienti da diverse regioni.
Si parte con lo spettacolo: "Diritto al cuore" (atto unico) di Patrizio Cigliano, per la regia di Giampiero Piantadosi, rappresentazione intensa e coinvolgente, piena di colpi di scena e di grande impatto emotivo.
Domenica 9 ottobre andrà in scena "Uomo e Galantuomo" di Eduardo De Filippo con la compagnia Teatro dei Dioscuri di Salerno, un classico di Eduardo dove comicità e drammaticità si alternano in un perfetto equilibrio tra tradizione e tradimento.
Domenica 16 ottobre, la compagnia teatrale "Cattivi di cuore" di Imperia proporrà al pubblico: "Il raccolto" (atto unico) di Giorgia Brusco, con la regia di Gino Brusco, un dramma psicologico che costruisce senza sconti un affresco umano e sociale firmato da una scrittura femminile di notevole sensibilità.
Domenica 23 ottobre, l’associazione culturale "Il Ponte" di Lanciano (Ch) presenta “La Contesa” (atto unico) di Francesco Maria Angelucci, per la regia di Carmine Marino, tra intrighi politici, fede e il suo contrario, dove si invita a riflettere e a non giudicare.
Domenica 30 ottobre, il Teatro Armathan di Verona interpreta "Iena Ridens" (2 atti) di Alessandro Betti e Paola Galassi (regia di Marco Cantieri), commedia vivace e brillante, pensata e scritta con travolgente simpatia, divertente fino alle lacrime.
Il calendario si chiude domenica 6 novembre con il gruppo teatrale “La Betulla” di Brescia, con il “Giuoco delle parti” (tre atti) di Luigi Pirandello, regia di Bruno Frusca, classico lavoro pirandelliano che ci introduce man mano nelle vicende che si dipanano tra ambiguità e grottesco umorismo.
Inizio spettacoli ore 17:30. Non è necessario green pass, mascherina facoltativa. Informazioni: abbonamenti per sei spettacoli 40 euro; singolo biglietto 10 euro, ridotto 7 euro. Prenotazioni 339.7911162
Il piano di Palazzo Buonaccorsi torna all’originale splendore, fatto di eleganti dettagli, a conclusione del completamento del restauro degli apparati decorativi danneggiati dal terremoto 2016.
L'intervento è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa dall'assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta, dalla restauratrice Maria Topa, dal dirigente comunale ai Lavori pubblici Tristano Luchetti, da Carlo Paniccià tecnico comunale, Giuliana Pascucci di Macerata Musei e Veronica Nespeca della ditta Santoni.
I lavori sono stati eseguiti dalla ditta “Restauro Dipinti s.a.s.” di Topa Maria Pia & C, sotto la direzione della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le province di Ascoli Piceno - Fermo e Macerata. L’intervento di recupero è stato reso possibile grazie al lavoro d’equipe dell’ufficio comunale ai Lavori pubblici che ha ottenuto l’accesso all’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale per la categoria “Conservazione dei beni culturali” (D.P.R. 10 marzo 1998, n.76).
Grazie a questi finanziamenti, destinati agli interventi di ricostruzione e di restauro dei beni culturali danneggiati o distrutti a seguito degli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto 2016, si è intervenuti sui distacchi degli intonaci dipinti e dei fregi che decorano la parte superiore delle pareti, in ognuna delle grandi sale del piano nobile e nella volta della Galleria dell’Eneide.
Le decorazioni parietali, realizzate nei primissimi anni del Settecento per mano degli artisti emiliani Antonio Dardani e Carlo Antonio Rambaldi, vanno a comporre un ricco ciclo iconografico destinato a omaggiare le virtù della nobile famiglia maceratese, passando attraverso scene mitologiche che ci raccontano le imprese di grandi eroi e dei.
La decorazione del piano nobile si conclude nella volta della galleria dell’Eneide con l’iconica scena del matrimonio di Bacco e Arianna, nata dalla maestria degli artisti romani Michelangelo e Nicolò Ricciolini.
L’attento lavoro di restauro è stato documentato nel video realizzato e promosso dalla ditta Santoni, che, ha scelto di appoggiare i progetti culturali dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi fin dal 2020 – la quale ha anche sostenuto il videoclip con l’animazione dell’Olimpo raffigurato nella volta della galleria del regista Rino Stefano Tagliaferro.
Non c’è Tolentino senza Teatro Vaccaj. È stata presentata ufficialmente la stagione di prosa 2022-2023 del teatro che ha visti impegnati il comune di Tolentino, la Compagnia della Rancia e Amat.
Si conferma la formula dei 5 appuntamenti in abbonamento, oltre a 3 serate fuori abbonamento che abbracciano teatro, sport e temi sociali, appuntamenti dedicati agli istituti superiori e alla stagione di teatro ragazzi organizzata e sostenuta da Compagnia della Rancia/Rancia Verdeblu, per rafforzare sempre di più il ruolo del Vaccaj come cuore pulsante dell’intera comunità.
Nella stagione 2022/2023, infatti, sono protagoniste anche quattro importanti residenze, a conferma del ruolo centrale del Vaccaj e di Tolentino nel panorama nazionale, grazie alla collaborazione di Compagnia della Rancia e alle precedenti positive esperienze di permanenza sul territorio.
A ottobre (mercoledì 12 in abbonamento, giovedì 13 e venerdì 14 fuori abbonamento) si parte subito con un grande appuntamento: il Teatro Vaccaj ospita la residenza di riallestimento e l’avvio del tour nazionale di Pretty Woman, il musical scritto da Garry Marshall e Jonathan F. Lawton, rispettivamente leggendario regista e sceneggiatore originale del film cult con Julia Roberts e Richard Gere, che, dopo aver riscosso un successo assoluto nella scorsa stagione al Teatro Nazionale "CheBanca!" di Milano, toccherà i principali teatri italiani nella stagione 2022/23 proprio partendo da Tolentino.
A novembre (venerdì 4, sabato 5 in abbonamento, domenica 6) è la volta de "Il Vajont di tutti. Riflessi di Speranza", un progetto teatrale dai risvolti interessanti e coinvolgenti di Mic Musical International Company che, dopo il riallestimento di Divina Commedia lo scorso anno, sceglie ancora una volta il Teatro Vaccaj come residenza di allestimento e debutto in anteprima regionale per la nuova produzione, stringendo una collaborazione con Compagnia della Rancia a sostegno delle attività sul territorio e dello sviluppo delle produzioni teatrali.
Si prosegue sabato 28 gennaio con "Che Disastro di Commedia", versione italiana della commedia inglese “The Play That Goes Wrong”, che ha riscosso un successo planetario in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda al Messico, e torna in Italia per il quinto anno, con un riallestimento del tour proprio dal Teatro Vaccaj.
Il 14 febbraio è la volta di un classico del teatro che da circa vent’anni riscuote un indiscutibile successo nell’originalissima versione diretta da Marco Rampoldi con protagonista Corrado Tedeschi. "L’uomo dal fiore in bocca" è una pièce di grande intensità, Tedeschi ne è sempre stato affascinato, fin dal periodo della formazione in Accademia, e in questo allestimento, divertente, agile ed elegante, dà prova di tutto il suo talento teatrale, impersonando la quieta disperazione del protagonista: giocando su due corde contrastanti, quella comica e quella tragica, ne dà un’interpretazione antiretorica, che miscela il tragico, il grottesco e l’umoristico.
A chiudere la stagione, mercoledì 1 marzo, saranno Massimo Ghini e Paolo Ruffini, protagonisti di "Quasi Amici", la trasposizione teatrale della straordinaria commedia cinematografica francese diretta a quattro mani dai registi Olivier Nakache e Eric Toledano.
Completano il cartellone 3 appuntamenti fuori abbonamento. Il 18 dicembre lo sport torna a teatro con "Lo Zingaro - Non esiste curva dove non si possa sorpassare", dove un appassionato e coinvolgente Marco Bocci racconta la storia esemplare di un pilota di auto sconosciuto il cui destino è però indissolubilmente legato ad un mito della Formula 1: Ayrton Senna. Ricostruendo in parallelo la vicenda personale dello Zingaro e quella di Senna, il racconto rintraccia coincidenze, premonizioni, intuizioni che quasi segnano il destino dello Zingaro. I
Dal 19 al 21 gennaio il palcoscenico del Teatro Vaccaj si trasformerà in un tipico cafè chantant francese per raccontare la vita di Van Gogh. Van Gogh Cafè è una commedia musicale, con orchestra dal vivo, scritta e diretta da Andrea Ortis.
Sabato 11 marzo è la volta di Alice, l’ultima produzione firmata “Shakespeare in sneakers”, giovane compagnia abruzzese. Liberamente tratto da “Alice nel paese delle meraviglie” e “Attraverso lo specchio” di Lewis Carroll, Alice è frutto di due anni di intensissimo lavoro da parte dell’autrice e regista Veronica Pace.
Prosegue anche nella stagione 2022/23 l’iniziativa che vede gli studenti dell’IIS Filelfo di Tolentino protagonisti del progetto "Voci dal Teatro": un coinvolgimento che non solo avvicina gli studenti alla bellezza del linguaggio teatrale, affinandone il senso critico in una situazione concreta e non simulata, ma anche e soprattutto rafforzando i legami con il territorio e le associazioni culturali che vi operano, creando una significativa sinergia con uno sguardo rivolto al futuro.
L’abbonamento a 5 spettacoli rimane sempre la formula più conveniente per assistere agli spettacoli insieme alla garanzia del proprio posto. La campagna abbonamenti si aprirà il 23 settembre con il rinnovo dei vecchi abbonamenti (cui è riservata la prelazione) su appuntamento e si protrarrà fino al 12 ottobre.
Non può mancare, poi, il tradizionale appuntamento con il teatro ragazzi. Queste le anticipazioni: anche quest’anno torna la magia della rassegna “A teatro con mamma e papà” organizzata da RanciaVerdeBlu, con un cartellone di appuntamenti pomeridiani (la domenica) e di matinée per gli istituti scolastici della città e della provincia, in un confronto continuo tra il teatro e il suo pubblico: ragazzi, genitori, insegnanti.
Teatro d’attore, musica, pupazzi, teatro di figura incontrano fiabe tradizionali e storie originali, in un’unica voce per arricchire le sensibilità e far crescere nuove relazioni. Si parte il 22 gennaio con un’originale co-produzione italo-francese: In fondo al mare è un divertentissimo thriller subacqueo, che fa ridere e pensare, e ci parla con delicatezza ma senza sconti dell’emergenza climatica in cui viviamo.
Si prosegue il 12 febbraio con la proverbiale originalità, bravura e simpatia degli spettacoli targati Teatro Verde - la storica compagnia romana che dal 1986 si dedica al teatro ragazzi -e la sua versione di Hansel e Gretel. Il 5 marzo è la volta della compagnia marchigiana Lagrù Ragazzi con le streghe, i marmocchi dispettosi, i draghi, i principi e le fate rinchiuse nelle Storie nell’armadio. La rassegna si conclude il 26 marzo con Il trattamento Ridarelli, lo spettacolo di Matàz Teatro tratto dall’omonimo romanzo contemporaneo di Roddy Doyle, che ha il pregio di riuscire a far ridere sia gli adulti che bambin
Nell’ambito dell’attività di formazione dell’Ordine degli Avvocati di Macerata, venerdì 16 settembre presso il Tribunale di Macerata, alle ore 17.30, sarà presentato il volume “Il Disordine tributario” di Giuseppe Rivetti, docente di diritto tributario Unimc.
I lavori, coordinati da Maria Cristina Ottavianoni, saranno aperti dal presidente del Tribunale Paolo Vadalà, dal Rettore eletto John Francis McCourt e dal presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro Riccardo Russo. Seguirà l’intervento di Giovanni Legnini, Commissario Straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016.
Il convegno offrirà l'opportunità di fare il punto anche sugli effetti del sistema tributario e su misure di rilancio dei territori colpiti dal terremoto attraverso forme virtuose di fiscalità privilegiata. A tal proposito, tra gli altri, sono previsti interventi programmati di Mauro Falcucci, Sindaco di Castelsantangelo sul Nera e del giornalista Ugo Bellesi.