Dopo la riapertura in primavera del centro storico, totalmente zona rossa a causa del terremoto, Gagliole rialza la testa e si fa sentire grazie all’evento di San Severino Blues di domenica 6 agosto. La piazzetta sotto la Rocca G. Varano, messa in sicurezza, è da tanti anni il “club” estivo del festival blues e vanta una grande tradizione di concerti con artisti internazionali di culto, di prime esecuzioni e di presentazioni di nuovi progetti musicali. Protagonisti di questo nuovo e particolare evento sono Roberto Luti, il chitarrista famoso nel mondo per il progetto di Manu Chao “Playing For Change”, e la voce straordinaria e sperimentale di Elisabetta Maulo. Ambedue sono toscani, ma Elisabetta Maulo ha origini marchigiane, essendo nata a Montegranaro. Propongono in chiave molto originale, semplicemente con chitarra e voce e una buona dose d’improvvisazione, un repertorio del blues acustico anni 20/30, in uno show a tratti intimo, a tratti energico, sensuale ed intenso.
Roberto Luti è cresciuto ascoltando blues e rock grazie alla passione e alla discografia del padre. Passata l’adolescenza suonando la chitarra in numerose band locali, alcune di rilevanza nazionale, nel 1999 si trasferisce negli U.S.A., dove ha vissuto a New Orleans per nove anni. Suona in tutti gli angoli, le strade, i club e festivals della città del blues e del jazz, costruendosi nell’underground una solida reputazione come uno dei migliori chitarristi d’ambito blues-rock, e partecipando a numerose collaborazioni sia live che in studio. In quegli anni viene coinvolto nel progetto internazionale “Playing For Change”, promosso da Manu Chao e sponsorizzato da Bono Vox, ne diventa il chitarrista ufficiale dei tanti live in giro per il mondo e parte integrante e caratterizzante del suono. I dischi di PFC hanno venduto milioni di copie nel mondo e le milioni di visualizzazioni dei loro video su Youtube portano tutte al chitarrista italiano. Luti è conosciuto anche per essere il chitarrista sia in tournée che in sala di registrazione di Luke Winslow King. Anche Elisabetta Maulo ha coltivato fin da piccola la passione per la musica con il pianoforte e la voce. Studia e partecipa a seminari d’improvvisazione vocale e canto jazz tenuti da grandissime cantanti come Marta Raviglia, Petra Magoni e Titta Nesti. Nel 2013 conosce Kaya Anderson (Roy Art Theater ), partecipa al suo seminario “Voce Umana” e si innamora del legame sanguigno e viscerale che c’è tra il corpo e la voce. Partecipa come protagonista allo spettacolo di Gian Burrasca e Pinocchio al teatro Verdi di Pisa (regia di Erika Gori ) e allo spettacolo degli Oscillanti (libretto Claudio Morandini , Musiche Marta Raviglia , Manuel Attanasio ) al Conservatorio di Cesena Bruno Maderna. Affascinata dalle infinite possibilità della voce si confronta con repertori che vanno dal blues al jazz cantando in diverse formazioni tra cui: Betta Blues Society con la quale registra tre dischi, il duo con Roberto Luti, la Wide Orchestra, il quartetto More Sundays.
Amicizia, condivisione, libertà, divertimento. Così, senza conoscersi affatto, persone di età, nazionalità ed esperienze diverse, si ritrovano insieme in un prato immenso a improvvisare una partita di Rugby, anche se il torneo ufficiale comincia l'indomani.
Questo è Montelago Celtic Festival. La rassegna di musica e cultura celtica più grande d'Italia che ha debuttato in grande stile a Taverne di Serravalle di Chienti (Mc) e si conferma sempre più coinvolgente e internazionale con arrivi da Germania, Francia, Austria, Inghilterra, Cipro e perfino Cile. La manifestazione. arrivata alla XV edizione, terminerà oggi.
La voce indimenticabile di Maria Callas è la protagonista del prossimo appuntamento dei Concerti in Cantina promossi da Sferisterio e IMT. Domani 5 agosto alle ore 17:30 fra i vigneti dell’Azienda Agricola Bisci di Matelica, un omaggio al più grande soprano del Novecento. A lei è dedicato il volume Mille e una Callas. Voci e studi edito dalla casa maceratese Quodlibet a cura di Luca Aversano e Jacopo Pellegrini, che viene presentato in questa occasione da Pierfrancesco Giannangeli – autore, critico e docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna – e da Carlo Fiore – musicologo, critico e docente del Conservatorio di Musica di Palermo. Proprio uno dei curatori, Aversano, spiega l’origine di questo lavoro.
La bibliografia su Maria Callas è molto ampia, cosa contraddistingue e motiva questo nuovo libro?
Il libro si apre con una domanda “Ancora un volume sulla Callas?”. Quello che contraddistingue questa pubblicazione rispetto le precedenti è il taglio completamente diverso: non si indugia sul gossip o sulle vicende riportate negli anni dai rotocalchi, ma l’oggetto è l’aspetto musicale, teatrale e delle ripercussioni dell’artista sul mondo culturale dell’epoca. È uno studio sulla ricezione del personaggio nei vari settori dell’arte, dal teatro al cinema, dalla lettura alla moda: sono indagati tutti i riflessi di Maria Callas non solo quando era in vita ma anche dopo la sua morte: l’aspetto che trovo più curioso è infatti il continuo interesse verso questa icona anche a distanza di quaranta anni dalla sua morte, dimostrato da drammi e spettacoli ispirati a lei. Il titolo Mille e una Callas vuole sottolineare tutti gli ambiti in cui ha lasciato qualcosa: leggere questo libro è come fare un viaggio nella cultura italiana del secondo Novecento.
I critici e i musicologi di oggi non hanno mai ascoltato la Callas dal vivo, come si riflette questo dato nel libro?
La grande maggioranza dei 36 autori dei contributi hanno ascoltato la sua voce attraverso registrazioni audio o video e questo rappresenta una diversità dei punti di vista rispetto a chi ha potuto vedere la Callas dal vivo, ma il personaggio è talmente mitizzato che alla fine la sua voce è anche la sua presenza fisica: è una voce che evoca anche il corpo, di cui tanto si è parlato e che ha contribuito alla mitizzazione del soprano per le sue metamorfosi. Si pensi al suo modo di vestire e di truccarsi ispirato a Audrey Hepburn, suo modello di riferimento che l’ha resa a sua volta modello per le altre donne. Chi non ha potuto ascoltarla in teatro può comunque rifarsi ad una vastissima discografia che comprende sia registrazioni autorizzate che pirata, diverse delle quali si possono trovare in rete con facilità. Il volume contiene una serie di dettagli su questi aspetti che sicuramente potranno interessare i più curiosi.
Quali sono gli elementi più attuali dell'eredità culturale di Maria Callas come cantante e come attrice?
Come cantante l’eredità è evidente poiché ancora oggi è un punto di riferimento per molti giovani interpreti e lo è stata sin dai tempi della sua esperienza di insegnante alla Juilliard School; come attrice si può dire la stessa cosa: è difficile scindere questi due aspetti della sua carriera perché la Callas racchiude perfettamente queste due anime. Non è stata “semplicemente” un soprano, ma ha avuto un valore molteplice nei vari settori della cultura e dell’arte: è questa la cifra che la contraddistingue e che la rende attuale ancora oggi. Oltre al fatto di costituire un’immagine mitica fuori dal tempo! Questa sua arcaica capacità di evocare il mito contrapposta all’essere icona pop. Inoltre ha avuto un ruolo importante nel rilancio di un certo tipo di repertorio, aspetto di grande importanza per la musicologia.
Pensate di proseguire nella ricerca sugli interpreti con nuovi convegni e nuovi libri?
Questo è un settore di studi poco coltivato in Italia, realtà che si trova un po’ indietro rispetto agli altri paesi europei. Oltre chi ha composto è interessante studiare anche chi la musica poi l’ha eseguita rendendola viva al di là del testo scritto. Abbiamo in preparazione un volume su Arturo Benedetti Michelangeli, altro grande personaggio della storia dell’esecuzione musicale. Il ruolo dell’interprete è fondamentale, per questo abbiamo pensato fosse giusto scrivere un testo scientifico su Maria Callas, perché è un modo per capire la storia della musica non solo come insieme di partiture ma anche come storia di eventi sonori.
Finale straordinario per Lunaria con un pubblico traboccante di oltre seimila persone in ogni via e vicolo adiacente alla grande piazza Leopardi di Recanati, Arisa dal suggestivo palcoscenico della celebre rassegna estiva di Musicultura, incanta e rapisce i presenti con con “Ho perso il mio amore”, dove ancora una volta ha messo in luce le sue grandi doti vocali ed interpretative.
Arisa, con il suo talento cristallino, la sua voce indiscutibile e i suoi racconti ricchi di poesia e di graffiante ironia, ha coinvolto il grande pubblico presente creando una perfetta simbiosi. Con un'intensità di interpretazione che è difficile trovare in molti artisti, ha offerto generosamente a Lunaria una carrellata di canzoni ripercorrendo i successi di ieri e di oggi della sua giovane carriera, un concerto di grandi emozioni tra il romanticismo e l’ironia.
Ha aperto con Piccola Rosa e poi Meraviglioso amore mio, dove il pubblico ha vissuto un momento di estasi e poi Poi Fidati di me, Quante parole che non dici, Stai bene su di me e la canzone con la quale ha vinto Sanremo nel 2014 Controvento.
A condividere con Arisa il palcoscenico della celebre rassegna estiva il regista Giovanni Veronesi che in un brillante e divertente siparietto dedicato alla musica e al cinema, ha fatto interpretare ad Arisa il ruolo di seduttrice con in una dichiarazione d’amore improvvisata ad un ragazzo del pubblico.
“La musica e’ per me fondamentale, tutte le mie idee vengono sempre con un supporto musicale – Ha raccontato Veronesi - sarebbe bellissimo se uno potesse vivere con un orchestra privata che ti segue in tutte le situazioni della giornata..” Giovanni Veronesi autore e regista di numerosi film di successo tra cui quali la trilogia di Manuale d’amore, L’ultima Ruota del Carro e Una donna per amica, ha raccontato al pubblico come è nato il suo ultimo film Non è un paese per giovani, ispirato dall’omonima trasmissione radiofonica che conduce su Rai Radio 2, dove affronta i temi disoccupazione giovanile e l’abbandono della terra natia alla ricerca di fortuna “ piu’ di centomila ragazzi se vanno dall’Italia ogni anno, tra dieci anni in italia mancherà una intera generazione . – ha detto Veronesi – tutti i giorni da anni sento le vocine di questi ragazzi che mi chiamano alla su Rai Radio 2 e mi dicono che in italia loro sono considerati un peso mentre all’ estero una risorsa, questo mi ha fatto sentire molto male perché sono quelli della mia generazione che hanno creato questa situazione e da qui mi è venuta voglia di fare un film sul tema.”
E poi ancora le attese e magiche canzoni di Arisa Guardando il Cielo, La Cosa piu importante, Io e te come fossi ieri , Ho perso il mio amore, il brano realizzato per la colonna sonora dell’ultimo film di Max Croci “La Verità, vi spiego, sull’amore” e tante altre fino a Lascerò, L’inventario di un amore, Pace e Gaia.
Ha chiuso l’edizione 2017 di Lunaria tra l’amore e l’entusiasmo del pubblico accalcato sotto il palcoscenico con L’esercito del selfie.
A distanza di una settimana dall’evento, le luci dell’EMF Recanati non si sono ancora spente; è tempo per le prime foto e impazzano i canali social.
Nel cuore di Recanati, nella splendida cornice di Piazza Giacomo Leopardi, venerdì 28 luglio, la quarta edizione dell’ Electronic Music Festival (EMF Recanati) ha incantato migliaia di spettatori provenienti da tutte le Marche e da fuori regione, con effetti speciali di ultima generazione che hanno rievocato le emozioni dei grandi festival di musica elettronica internazionali. Complice una line-up di alto livello con dj che si sono alternati alla console, offrendo selezioni musicali curate e differenti tra loro.
Un grande successo non solo per il notevole afflusso del pubblico, ma anche per la sua eterogeneità e per aver rappresentato un occasione importante per sensibilizzare la collettività su tematiche di rilievo, come lo dimostra la partecipazione della Cooperativa Sociale Pars, inserita a pieno titolo in progetti di prevenzione sul territorio rivolti ai giovani.
L’ottima riuscita del festival è stata resa possibile, grazie a sponsor nazionali, realtà locali ed operatori commerciali che con il loro contributo hanno consentito di sviluppare l’evento, rendendolo unico e sempre più accattivante per il pubblico.
Centrale il ruolo dell’Amministrazione comunale, del personale di sicurezza, delle forze dell’ ordine, della protezione civile e di tutti i volontari che con assiduo impegno hanno curato i vari aspetti del festival, svoltosi in sicurezza e nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti.
L’EMF Recanati si conferma ancora una volta tra i festival di maggior richiamo dell’estate marchigiana.
Entra nel vivo il ricco calendario di manifestazioni estive di Fiuminata. Spazio, questo fine settimana, alla gastronomia con la Sagra della Crescia Fogliata di Pontile, dolce tipico fiuminatese già noto del Medioevo, che aprirà i battenti sabato 5 agosto e che farà da cornice ad uno degli eventi sportivi di maggior richiamo di tutto il Centro Italia: la Marcia dei 4 Ponti, in programma per il 6 agosto.
“Per noi – ha affermato il sindaco di Fiuminata, Ulisse Costantini – è un appuntamento di grande sport, ma non solo. Quest’anno, poi, la Marcia compie 40 anni e ricorre anche il quarantesimo dalla morte di Alfredo Beni, a cui l’iniziativa è dedicata. Non so quante manifestazioni vanno avanti da così tanto tempo e per noi questo è un onore grandissimo, anche perché segna e fissa nel tempo un legame straordinario della nostra cittadina con l’Arma dei Carabinieri”.
Ma non finisce qui. Si ricomincia subito, dal 7 al 9 agosto, con il Laboratorio del Circo, la festa dei Quartieri (7 agosto), quella di Sant’Eurasia di Pontile (8 agosto), e la Sagra del Coniglio in Porchetta con Momenti del Gusto, il Mercatino Enogastronomico e l’ormai tradizionale Mercatino dell’Antiquariato (9 agosto).
Seconda recita per l’Aida di Giuseppe Verdi. Domani 5 agosto alle 21 lo spettacolo di Francesco Micheli che porta la storia della principessa etiope e dell’egiziano Radamès su un laptop, torna allo Sferisterio. L’allestimento ha le scene di Edoardo Sanchi, i disegni di Francesca Ballarini, i costumi di Silvia Aymonino e le coreografie di Monica Casadei. Sul podio Riccardo Frizza, già apprezzato in Otello nella stagione 2016. Liana Aleksanyan interpreta Aida; in scena con lei Stefano La Colla (Radamès), Anna Maria Chiuri (Amneris), Stefano Meo (Amonasro), Giacomo Prestia (Ramfis), Cristian Saitta (il Re), Enrico Cossutta (Un messaggero), Federica Vitali (una sacerdotessa) e la compagnia Artemis Danza. Completano il cast l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro lirico Marchigiano Bellini e la Banda Salvadei.
Nella giornata c’è anche un ricco programma del Festival Off. Si inizia alle 12 agli Antichi Forni con gli Aperitivi Culturali a cura di Sferisterio Cultura. Con la scrittrice Giulia Caminito, vincitrice del premio Giuseppe Berto, e la direttrice di Popsophia Lucrezia Ercoli si parla del romanzo La Grande A, che racconta la vicenda della piccola Giada e di sua madre in Etiopia, terra natia della principessa Aida.
Alle 17 le note dei Fiori musicali riempiono la tranquilla atmosfera del parco di Villa Cozza. L’iniziativa di Cesarina Compagnoni, in collaborazione con il Conservatorio Pergolesi di Fermo, traccia un percorso musicale che guida il pubblico allo Sferisterio per la recita del giorno. Alle 17.30, invece, il terzo appuntamento dei Concerti in cantina realizzati in collaborazione con IMT. Appuntamento a Matelica, all’Azienda Agricola Bisci, per festeggiare i 50 anni doc del Verdicchio di Matelica, con un omaggio al più grande soprano del Novecento - Maria Callas -, personaggio ormai mitico non solo nel mondo dell’opera, a quarant’anni dalla scomparsa avvenuta a Parigi il 16 settembre 1977. A lei è dedicato il volume Mille e una Callas. Voci e studi edito dalla casa maceratese Quodlibet a cura di Luca Aversano e Jacopo Pellegrini, che viene presentato in questa occasione da Pierfrancesco Giannangeli – autore, critico e docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna – e da Carlo Fiore – musicologo, critico e docente del Conservatorio di Musica di Palermo.
Ancora due iniziative prima della recita di Aida: alle ore 18, il tour guidato in compagnia dell’Associazione Amici dello Sferisterio nel backstage dell’Arena per scoprire le zone off limits del Teatro; mentre alle ore 19, aperitivo sul loggione organizzato dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini per festeggiare i 50 anni delle prime due DOC della regione: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. L’evento prevede una verticale di vini, con un sommelier dell’AIS ed offre la possibilità di godere del panorama mozzafiato maceratese, dai Monti Sibillini al Mare Adriatico.
Alla rappresentazione di Aida allo Sferisterio partecipano domani anche i soci e le famiglie del Gruppo Comet che festeggia i 50 anni dalla fondazione. L’azienda, fondata nel 1967, ha deciso di celebrare questo anniversario in Arena, in onore di uno dei fondatori, Umberto Mancigotti. Per loro anche visita guidata a palazzo Buonaccorsi, alle ore 19, con una cena a buffet, preparata dallo chef Rosaria Morganti del ristorante Due Cigni. Tra le sedute dello Sferisterio pure degli operatori web, specializzati nel settore SEO che hanno collaborato al rinnovo del sito del Macerata Opera Festival, e che faranno dei live social.
Come ogni anno, anche stavolta la Notte dell'Opera ha fatto centro. Migliaia le persone che hanno affollato le vie e le piazze di Macerata per una serata davvero indimenticabile.
E le parole, in casi come questo, valgono davvero poco. Meglio affidarsi alle immagini e noi vi proponiamo quelle, bellissime e suggestive, di Andrea Del Brutto
Si chiude domani – sabato 5 agosto – a Serrapetrona il quinto “Festival d’estate a Palazzo Claudi” dedicato alla musica da camera e promosso dalla Fondazione Claudi col patrocinio del Comune. Protagonista dell'ultima serata (ore 21.15, ingresso gratuito) è il Quartetto Fauves, composto da Leonardo Cella (violino), Pietro Fabris (violino), Elisa Floridia (viola) e Giacomo Gaudenzi (violoncello). Il concerto proporrà brani di Giovan Battista Cirri, Filippo Azzaiolo e Aleksandr Borodin. Al termine, brindisi con Vernaccia di Serrapetrona nel giardino di Palazzo Claudi.
Nell'occasione è possibile visitare gratuitamente le due mostre allestite all'interno del palazzo stesso. Una è quella della Fondazione dedicata al suo ideatore, Vittorio Caludi, dal titolo “La poesia delle invenzioni e il riserbo misterioso della bellezza: 2006-2016, dieci anni dalla scomparsa di Vittorio”. La seconda, invece, è basata su una nuova collezione di reperti paleontologici e, curata dal professor Umberto Nicosia della Sapienza di Roma, s'intitola “Attrezzi, ornamenti, armi e corazze”. Questa mostra è promossa dal Comune di Serrapetrona.
Rimanendo in tema di mostre, il presidente della Fondazione Claudi, Massimo Ciambotti, ha annunciato durante il festival un'importante novità: l'esposizione delle opere di Anna Claudi - intitolata “Favole pittoriche” - inaugurata la settimana scorsa a Montevideo, in Uruguay, all'interno dell'Istituto italiano di cultura, grazie alla collaborazione dell'associazione dei marchigiani all'estero, si chiuderà – come previsto – il 24 agosto ma non farà subito ritorno in Italia. Verrà infatti trasferita in Brasile, e precisamente a San Paolo, perché i nostri connazionali residenti nella grande città sudamericana vogliono ospitarla prima che lasci il continente. La mostra sta seguendo un percorso espositivo che, avviato a Serrapetrona nel 2012, l'ha portata finora a Roma, Praga, Stoccarda, in Argentina (prima a Rosario, poi a Tigre e infine a Buonos Aires) e, adesso, a Montevideo.
Il concorso di poesia “Le stanze del tempo”
Nel corso del festival la Fondazione Claudi ha premiato la vincitrice del concorso di poesia “Le stanze del tempo”, riservato a opere inedite di giovani poeti. Il riconoscimento è andato ad Alessandra Fichera, nata nel 1994 a Caltagirone, in Sicilia, ma oggi residente a Siena dove studia Storia dell'arte all'università. Lei firma i suoi componimenti con lo pseudonimo di Sara Mari. Ha iniziato a scriverne quando aveva 17 anni, raccogliendo il bellissimo dono lasciatole dalla nonna paterna Sarina, poetessa e scrittrice siciliana. A consegnarle il premio sono stati il poeta Gianfranco Lauretano, membro di giuria, e il presidente della Fondazione, Massimo Ciambotti, presente il sindaco di Serrapetrona, Silvia Pinzi.
Domenica 6 agosto, a San Ginesio, prende vita la VIII Edizione della Festa della Pace “1000 Gru per Hiroshima”.
Nella spettacolare cornice del Parco del Colle Ascarano si rinnova l’appuntamento per ricordare l’evento storico di Hiroshima, la storia della bambina Sadako Sasaki e delle 1000 gru di carta. Arte, zen, musica, gesti e parole per un convivio interculturale di pace tra Italia e Giappone. Anche quest’anno il Corner della Pace dentro le mura del borgo si arricchirà di nuova opera, l’installazione "Insomnia Grovigli Zen" dell'artista Cinzia Cotini, che andrà ad aggiungersi ai simboli che negli anni della Festa sono stati lasciati a memoria attiva.
I tamburi dei Terraemotus e le danze delle Damnes, spirito e cuore della tradizione medievale di San Ginesio, apriranno la serata. Il programma, intenso, prevede la performance di Kamishibai, teatro per immagini tradizionale giapponese, con la "Storia di Sadako Sasaki e delle 1000 gru della Pace", e, ancora, la danza spirituale giapponese d'estate “Bon Odori”, di buon auspicio, a cura delle sensei nipponiche in Kimono.
Canti Giapponesi tradizionali saranno interpretati in lingua originale dalla Corale Bonagiunta da San Ginesio, che si esibirà anche in Splendido Diamante, canzone del maestro Fabrizio Marchetti dedicata a San Ginesio dopo il sisma. Ancora musica con “ Kimo” dei giovani e talentuosi artisti Ulisse e Lamberjack, con il genere innovativo di Claud Rap, e con "Occhi negli occhi”, profondo ed intenso concerto di Fabio Capponi al pianoforte con violini, viola e violoncello e la voce narrante.
Infine, la meditazione della terra con Eleonora Maretto coinvolgerà in modo interattivo tutti i partecipanti per un rito di pacificazione all’elemento Terra.
Ad arricchire il valore della giornata la presenza della Sensei Giapponese Erl Kitagawa con Performance dal vivo di Shodo in maxi formato (calligrafico giapponese con pennello)
La Festa della Pace, organizzata da Wabisabiculture, in collaborazione con il Comune di San Ginesio e la Proloco, vuole creare un evento aggregante a sostegno di un valore impermanente.
Un concetto universale filtrato attraverso la sensibilità Giapponese di una bambina diventata simbolo di Pace nel Mondo dove il dramma si trasforma in speranza, e dove la fantasia e la creatività uniti all'intenzione possono essere il motore dei sogni.
INFO:irasshai@wabisabiculture.org
335-396025
All’ottava edizione della Festa della Pace hanno aderito i seguenti Enti ed Associazioni:
Comune di San Ginesio
Proloco di San Ginesio
Associazione Wabisabiculture
Tamburi Terraemotus e Damnes
Scuola di Manga di Civitanova Marche
Corale G.Bonagiunta da San Ginesio
Associazione Nella terra dei bambini
La Quercia della memoria
Giovedì alle ore 21 si è aperto il sipario per lo spettacolo di Marco Di Stefano e Tanya Khabarova “Ritorno al futuro”, che ha visto come protagonisti un gruppo eterogeneo di gente comune. Tra loro anche persone con disagi mentali. Un pubblico numeroso ha occupato le sedie disposte a mò di platea sotto l’arco del Mare a Civitanova. Poco prima della messinscena, il regista Di Stefano ha tenuto un discorso di apertura a cui hanno partecipato anche l’assessore alla Cultura Maika Gabellieri e l’assessore alle Politiche del benessere sociale Barbara Capponi.
Lo spettacolo ha inizio. I tre protagonisti Mimma, Osvaldo e Vittoria, nelle loro vesti da extraterrestri, hanno guadagnato il centro della scena in auto e hanno preso posto sedendosi su tre sedie, accompagnati dalla bella attrice Ornella Bonaccorsi Testolini. Pian piano, nel quadro scenico si sono inseriti tutti gli altri attori. Ognuno, a turno, ha raccontato la propria storia mentre gli altri ne restituivano un’immagine al pubblico mimandola. Il risultato è stata una scena in continuo movimento, una danza collettiva. La scenografia minimal, con al centro una pianta di ulivo, si è arricchita dei colori e delle parole dei protagonisti di questo spettacolo corale che ha divertito e commosso il pubblico. Gli echi delle voci e dei canti si sono propagati dallo spazio dell’arco Nervi in direzione di piazza XX Settembre e verso i lidi del lungomare sud.
La scena si è chiusa con le immagini de Il grande dittatore di Chaplin proiettato su un telo tenuto dagli attori. Un tributo al grande maestro del cinema muto che nelle sue rappresentazioni aveva già futuristicamente raccontato con garbo e delicatezza le vicissitudini di chi, ghettizzato, riusciva a riscattarsi tramite la maschera teatrale. Questo ha fatto il Teatro della Comunità: permettere di affrancarsi da una vita di emarginazione e alienazione e sentirsi parte integrante di una società, dove la diversità è una ricchezza e non un demerito.
Sabato 5 agosto, solo per una notte, il parco Franchi del centro storico di Montelupone si trasformerà in una grande disco anni 70.
La ricetta per questa grande notte: ottimo cibo, musica magica e una location indimenticabile!
Si comincia dalla cena, assolutamente a tema.
I primi suoni saranno affidati al concerto della Shine Orchestra, 7 elementi vestiti a tema che trasporteranno gli avventori negli anni magici della musica revival, quella musica che ha dato i fondamenti alle sonorità dance che tutt'oggi sono in auge.
A seguire un grande Dj set con IDD e la voce di Febo Conti.
Insomma, una notte eccezionale che farà divertire gente di tutte le età!
Il nome dell'evento? Ovviamente I MITICI 70
Sarà la voce indimenticabile di Maria Callas a caratterizzare il prossimo appuntamento da non perdere dei Concerti in Cantina promossi da Sferisterio e IMT. Sabato 5 agosto alle ore 17:30 fra i vigneti dell’Azienda Agricola Bisci di Matelica (MC), un omaggio al più grande soprano del Novecento, personaggio ormai mitico non solo nel mondo dell’opera, a quarant’anni dalla scomparsa avvenuta a Parigi il 16 settembre 1977. A lei è dedicato il volume Mille e una Callas. Voci e studi edito dalla casa maceratese Quodlibet a cura di Luca Aversano e Jacopo Pellegrini, che sarà presentato in questa occasione da Pierfrancesco Giannangeli – autore, critico e docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna – e da Carlo Fiore – musicologo, critico e docente del Conservatorio di Musica di Palermo. Insieme al curatore Jacopo Pellegrini, i due studiosi guideranno il pubblico alla scoperta di una protagonista della storia musicale, teatrale e sociale del Novecento, il cui profilo, tracciato con ascolti e riflessioni, è fortemente associato ai titoli del Festival 2017, tutti interpretati anche dalla Callas.
Il volume raccoglie in 640 pagine una serie di scritti inediti, firmati tra gli altri da Alberto Arbasino, Bruno Bartoletti, Marco Beghelli, Marcello Conati, Filippo Crivelli, Gina Guandalini, Hans Werner Henze, Cesare Orselli, Paolo Poli, Emilio Sala, Franco Serpa, Piero Tosi e Franca Valeri, che delineano un ritratto sfaccettato e complesso della parabola spettacolare di un’artista che conobbe un’ascesa scabrosa benché non avara di riconoscimenti, fino a un culmine breve come tutti i culmini, e una prolungata, malinconica discesa verso una brusca morte misteriosa, che ha ispirato romanzi, poesie, testi teatrali e musicali, spettacoli di danza, film, programmi radiofonici e televisivi.
Tutti hanno sentito il suo nome, molti hanno udito la sua voce. Crisalide mutatasi in icona di eleganza femminile, la greco-americana si fece italiana, anzi veneta (di Verona) e poi milanese, per finire francese o quasi: l’essenza internazionale del melodramma italiano non poteva essere sancita in forma più apodittica. Il suo canto, ora osannato ora censurato, il suo stile interpretativo paragonato alle grandi voci dell’Ottocento, le sue riconosciute facoltà di attrice hanno riportato prepotentemente l’opera lirica al centro del dibattito intellettuale, hanno aperto nuovi sentieri nel repertorio, hanno contribuito a rafforzare in Italia il ruolo della regia operistica. Maria Callas (1923-1977) è tutto questo. Per la prima volta, filosofi, storici della letteratura, dell’arte, del teatro, del cinema, della danza, della moda, sociologi della comunicazione indagano gli effetti della sua presenza umana e artistica nella sfera dello spettacolo e del costume sociale. Lo studio del lascito artistico è affidato ai musicologi, impegnati anche a delineare possibili metodologie per un terreno di ricerca ancora poco dissodato – almeno in Italia – quale è l’interpretazione musicale. Dei ricordi parlano testimoni diretti e amici del grande soprano.
L'Azienda Agricola Bisci è il risultato della passione per il territorio e per la propria terra dei fratelli Giuseppe e Pierino Bisci, che nel 1972 hanno acquistato una proprietà di circa 15 ettari e la hanno trasformata negli anni nell'azienda di riferimento nella produzione del Verdicchio di Matelica. Oggi il proprietario è Mauro Bisci, figlio di Giuseppe. L’Azienda si trova appunto a Matelica tra le province di Macerata e di Ancona e copre una superficie complessiva di circa 105 ettari, interamente compresa nel territorio del Verdicchio di Matelica DOC. Dei circa 20 ettari di vigneto, 14 sono coltivati a Verdicchio di Matelica e 6 con uve rosse quali Sangiovese e Merlot, tutti ubicati in media collina ad altitudine variabile tra i 300 ed i 350 metri sul livello del mare, in lieve declivio e completamente esposti a sud.
Il tour itinerante dei Concerti in Cantina per i 50 anni delle doc del Rosso Conero e del Verdicchio di Matelica per degustare i vini di tutte le etichette produttrici delle doc – iniziativa del Macerata Opera Festival in collaborazione con l’Istituto Marchigiano Tutela Vini – prosegue a Numana (AN) domenica 6 agosto, per un appuntamento alla Fattoria Le Terrazze con il Quintetto Gigli e lo spettacolo The quintet. Sabato 12 agosto, le sorelle Barbero e il soprano Francesca Lanza presentano Pazze all’Opera presso le Cantine La Muròla di Urbisaglia (MC). Il ciclo di incontri si chiude domenica 13 agosto a Villa Forano, Appignano (MC), con il Quartetto F.A.T.A con Note d’Oriente, un recital dedicato alla nazione nipponica, con musiche di autori giapponesi – includendo anche qualche sigla di cartoni animati e di videogiochi classici – e brani tratti dai titoli della stagione.
È possibile consultare il programma completo e prenotare le degustazioni sul sito www.sferisterio.it/festival-off-2017.
Dal 9 al 15 agosto si svolge ad Apiro la 47^ edizione di “Terranostra”, il Festival internazionale del folclore che vede protagonisti gruppi provenienti da Indonesia, Ungheria, Cile, Lituania, Messico, Russia, oltre a quello dell'associazione culturale “Urbanitas”, organizzatrice della rassegna.
Tanti gli eventi collaterali, fra cui gli spettacoli di “Terranostra in tour” che si terranno sabato 12 agosto a Numana e Jesi, “a conferma che il festival è patrimonio del territorio e rappresenta un grande veicolo di interscambi culturali”, come ha sottolineato stamattina, nella sede comunale di Jesi, il vice sindaco Luca Butini presentando proprio la “tappa” in Vallesina, che si rinnova per il quarto anno consecutivo. Nell'occasione il sindaco di Apiro, Ubaldo Scuppa, e il presidente dell'associazione Urbanitas, Federico Ciattaglia, hanno anticipato il programma e gli aspetti artistici della manifestazione che, da quasi mezzo secolo, è una stupenda finestra sul mondo.
A monte di tutto c'è un fatto non scontato: il festival si fa, nonostante il terremoto. Cambiano però la location e le date rispetto alla tradizione. Quest'anno l'evento-clou è atteso per la sera di lunedì 14 agosto. “A causa dell’inagibilità del centro storico, che presenta edifici non sicuri e vie di fuga inefficaci – hanno spiegato il sindaco Scuppa e il presidente Ciattaglia –, la rassegna si terrà negli spazi della pista di pattinaggio, mentre lungo i viali ci sarà la mostra mercato Art&Terra. I problemi legati al sisma, però, hanno reso necessario modificare le date e, così, il Galà finale con l'esibizione di tutti i gruppi è anticipato al 14 agosto; restano invece confermate per il 15 agosto la cerimonia ufficiale dei doni, la celebrazione della messa arricchita dalla spiritualità dei gruppi ospiti e la coloratissima sfilata conclusiva. Ferragosto, quindi, sarà tinto comunque dei colori di Terranostra”.
L’apertura del festival (posticipata di un giorno rispetto al passato) è prevista per mercoledì 9 agosto.
Per quanto riguarda “Terranostra in tour”, infine, sabato 12 agosto si esibiranno a Jesi, in Piazza della Repubblica (ore 21.30), i gruppi di Cile e Lituania. Contemporaneamente, nella piazza di Numana, saranno protagonisti i gruppi di Indonesia e Ungheria.
Tra gli eventi collaterali, inoltre, si segnalano – dall'8 al 14 agosto ad Apiro – le “Degustazioni” di vini, birre e liquori della nostra terra, e la mostra mercato “Art&Terra” - dall'8 al 15 agosto, sempre ad Apiro – dedicata all'enogastronomia, all'artigianato artistico ed etnico.
Domenica 6 agosto, come ogni anno, si svolgerà la Marcia della fede, da Serrapetrona a Madonna della Neve.
“In un periodo travagliato a causa del terremoto che ha colpito i nostri territori, si continuano a portare avanti queste tradizioni, alle quali tutti gli abitanti del paese sono legati” dice il parroco Don Aronne Gubinelli, “è un momento molto importante per camminare e pregare insieme, nella brezza del mattino.
La marcia della fede riprende un antica tradizione degli abitanti del luogo, che il 5 agosto celebravano la festività della Madonna della Neve; gli antichi narravano infatti di una nevicataavvenuta proprio il 5 agosto e così fu dato questo nome al santuario.
Durante i conflitti bellici, le mamme dei soldati partiti per il fronte si recavano a piedi scalzi lungo il sentiero che porta al santuario per chiedere alla Madonna protezione verso i propri figli. Dal 1988 la festa viene celebrata la prima domenica del mese di agosto,
Quest’anno sarà la trentesima edizione di questo piccolo pellegrinaggio che partirà dalla piazza S.Maria alle ore 4:30 e si snoderà lungo un percorso di circa 7 km; si attraverseranno le frazioni più alte del comune, Castel San Venanzio e Villa D’Aria, fortemente danneggiate dal sisma e nelle quali sono rimaste soltanto poche famiglia, e si arriverà alla chiesina della Madonna della Neve sul Monte d’Aria.
Al termine del pellegrinaggio una Messa all’aperto, celebrata del vescovo Mons. Francesco Giovanni Brugnaro; la chiesa non sarà visitabile in quanto resa inagibile dalle scosse sismiche.
Sarà inoltre disponibile una navetta per tutti coloro che avranno difficoltà nel camminare.
La biglietteria supera il milione di euro di incasso. È la buona notizia all’inizio della terza settimana di recite allo Sferisterio. Dopo la prima di Aida, messa in scena da Francesco Micheli domenica 30 luglio e applaudita dal pubblico, il botteghino del Macerata Opera Festival registra tra venduto e prenotato 1.044.000 euro di incasso lordo. Il fine settimana scorso è stato anche caratterizzato dal tutto esaurito annunciato di Turandot, il secondo consecutivo dopo quello della prima, e per il momento questa recita segna il miglior incasso stagionale con 114mila euro, superando il precedente di 110mila.
E c’è grande attesa per le prossime tre rappresentazioni. Si inizia proprio da Turandot, con la regia di Ricci/Forte, domani 4 agosto, che va in scena per la terza volta sul palcoscenico dello Sferisterio con la sua nuova protagonista, France Dariz. Dopo il grande successo della scorsa recita, il soprano francese di prepara a conquistare ancora una volta il pubblico dell’Arena maceratese. Nei panni di Calaf c’è il tenore Rudy Park, mentre Davinia Rodriguez interpreta la schiava Liù. Nei ruoli di Ping, Pang e Pong troviamo rispettivamente Andrea Porta, Gregory Bonfatti e Marcello Nardis. Completano il cast: Stefano Pisani (l’imperatore Altoum), Alessandro Spina (Timur), e Nicola Ebau (Un mandarino). Nel progetto creativo di Ricci/Forte, Nicolas Bovey si occupa delle scene e delle luci, Gianluca Sbicca dei costumi e Marta Bevilacqua dei movimenti scenici. Sul podio, Pier Giorgio Morandi dirige l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e il complesso di palcoscenico Banda “Salvadei”. Completano la produzione il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”, il Coro di voci bianche Pueri Cantores “D. Zamberletti”.
La giornata ha in programma anche numerose iniziative del Festival Off. Si inizia alle ore 12 con gli Aperitivi Culturali, dove il musicologo e filosofo Andrea Panzavolta tratta la questione dell’enigma, ispirandosi allo spettacolo in serata. L’ospite si interroga sul dilemma: Sciogliere o sopportare l’enigma? I tre indovinelli che la feroce principessa sottopone a Calaf offrono la possibilità a Panzavolta di fare un excursus storico da Omero a Shakespeare, passando per Edipo.
Nel pomeriggio, alle ore 17, le note dei Fiori musicali riempiono la tranquilla atmosfera del Parco di Villa Cozza. L’iniziativa di Cesarina Compagnoni, in collaborazione con il Conservatorio Pergolesi di Fermo.
Prima dello spettacolo di Turandot, due iniziative allo Sferisterio: alle ore 18, il tour guidato in compagnia dell’Associazione Amici dello Sferisterio nel backstage dell’Arena per scoprire le zone off limits del Teatro; mentre alle ore 19, aperitivo sul loggione organizzato dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini per festeggiare i 50 anni delle prime due DOC della regione: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. L’evento prevede una verticale di vini, con un sommelier dell’AIS ed offre la possibilità di godere del panorama mozzafiato maceratese, dai Monti Sibillini al Mare Adriatico. Per prenotazioni, visitare il sito www.sferisterio.it/visit.
Dopo il grande successo dello scorso anno che ha visto impegnata l’orchestra di Fiati Citta’ di Camerino in un memorabile concerto con la tromba del cinema italiano Nello Salza, la direzione del Camerino Music Festival propone per questa edizione un interessante concerto che la vedrà di nuovo impegnata accompagnando nell’esecuzione di alcuni nuovi brani originali il trombonista Gianluca Scipioni, 1° trombone presso l’orchestra del Teatro Regio di Torino e membro del “Gomalan Brass Quintet”.
Grande opportunità che il festival offre ai giovani componenti dell’orchestra dando così modo di crescere musicalmente stando a contatto con grandi professionisti e solisti, una bella esperienza che sta dando anche dei buoni risultati.
Il progetto partito tre anni fa con la nuova direzione artistica del festival ha già prodotto delle belle produzioni e l’orchestra ha affiancato grandi nomi quali: Sauro Berti, Giammarco Casani, Sergio Bosi, Luigi Picatto, Robert Spring, Gabor Varga, Giovanni Punzi, Nello Salza.
Il concerto di questa edizione si terrà Sabato 5 alle ore 21,15 presso l’auditoriun Benedetto XIII a Camerino.
Venerdì 4 agosto, a partire dalle ore 21,30, piazza della Stazione a Porto Potenza Picena diventerà il palcoscenico per l’assegnazione del titolo di Miss Equilibra Marche con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Potenza Picena.
La vincitrice della fascia regionale accederà di diritto alle prefinali nazionali che, anche quest'anno, saranno ospitate dalla Città di Jesolo dal 27 al 30 agosto. Le concorrenti in gara saranno venti. Si presenteranno davanti alla giuria in abito elegante, poi in bikini ed infine con il body istituzionale, momento in cui verrà fatta una piccola intervista ad ognuna di loro. I vari cambi delle concorrenti saranno intervallati da momenti musicali. La serata sarà condotta da Marco Zingaretti presentatore già conosciuto nell'ambito degli eventi e da anni legato al Concorso Miss Italia. Il prossimo appuntamento è previsto per il 6 agosto a Montemarciano al "Ristorante delle Rose" dove verrà eletta Miss Sport Marche.
Lunedì 7 agosto, in Piazza XX Settembre a Civitanova Marche, ultimo appuntamento della fortunata rassegna "Si raccontano le favole", in scena una delle più apprezzate formazioni italiane di teatro per l'infanzia e la gioventù, il “Teatro Daccapo” di Bergamo con un loro pluripremiato spettacolo “Un sogno nel castello”, lavoro che vedrà accanto alla capacità attoriale del Gruppo anche un forte coinvolgimento del pubblico presente.
Un clima di festa, di divertimento e di partecipazione per chiudere l'edizione 2017 della rassegna itinerante che oramai da quattro anni anima i quartieri della città. Anche quest'anno numeri forti hanno accompagnato tutti gli spettacoli, con una media che ha superato le 450 persone ad ogni appuntamento, segno che la proposta incontra il gradimento della popolazione e che la formula è giusta ed apprezzata.
Lunedì 7 agosto sarà anche la grande festa che chiude la prima parte di “MARAMEO-festival internazionale del teatro per ragazzi”, il nuovo format che ha messo in rete sei Comuni e tre Province della Regione Marche.
Venerdì 4 agosto a Recanati si terrá la seconda serata della #DolceVia Falleroni che proporrà la Notte Popolare.Dopo il largo e positivo consenso della scorsa serata anche in questa non mancheranno artisti d'eccezione
Ci saranno infatti I “Musicanti del Piccolo Borgo” - Quintetto che sono considerati una formazione storica del folk revival italiano. Silvio Trotta ed il suo gruppo proporranno un repertorio musicale tradizionale con l’uso degli strumenti più strettamente legati al nostro mondo agropastorale, come il piffero, la zampogna, la chitarra battente, l’organetto e, recentemente, il “bufù”, il grande tamburo a frizione molisano.
Inoltre la serata sarà allietata da "Tangoquartet" - Quartetto che attraverso Giacomo Medici e la sua formazione faranno ascoltare “Passione e Canto” in quanto sono queste le due anime della performance composta da musicisti attivi da anni nel mondo del tango.
Infine il duo "Etnoproject" composto da Domenico Candellori e Gionni Di Clemente che propongono un originale incontro tra le sonorità mediterranee e mediorientali e i sapori più squisitamente europei: una musica che si esalta nell’uso di molteplici strumenti e nella ricerca di ritmiche e di elaborazioni melodiche originali.
Una serata popolare all'insegna di musiche coinvolgenti ed emozionanti con artisti professionisti che sapranno lasciare il segno. Negozi aperti e mercatini.