Si conclude lunedì 4 dicembre alle 17:30, presso l’Auditorium della Biblioteca comunale Mozzi Borgetti, il ciclo del festival "De Sidera", voluto dagli assessori Marco Cardarelli e Riccardo Sacchi e diretto da Filippo Davoli e Guido Garufi.
Ospite e relatore il Magnifico Rettore dell’Università di Macerata, John McCourt, ordinario di letteratura inglese. McCourt, uno dei massimi studiosi di James Joyce, parlerà di un tema affascinante che è quello della lingua (e dello stile) di questo grande autore, ovvero della frammentazione dello stesso linguaggio che lo pongono davvero come punto di riferimento di fondamentale importanza del Novecento non solo europeo.
Si potrebbe dire che l’Ulisse, Finnegans Wake, la Gente di Dublino rappresentino, per così dire, il giro di boa imprescindibile per comprendere e leggere il “moderno” e persino, e soprattutto, la “virata” psicologica e antropologica del secolo che è passato, elementi messi in luce così decisamente da lasciare tracce evidenti anche attualmente.
Ne è prova il grande interesse che Joyce suscitò, tanto per fare un nome, in Borges e nell’area più vasta della psicoanalisi, quella di Lacan, ad esempio e in filosofia. McCourt, nato a Dublino come il “suo” autore , ne ha davvero “attraversato”, passo dopo passo, l’intera bibliografia ed è il presidente della “Fondazione internazionale James Joyce”: potremmo dire “una vita parallela”.
Il riflesso italiano è sotto gli occhi di tutti, a partire da Pirandello o Italo Svevo, i due si conobbero come è noto, e il tema dominante, l’equilibrio tra normalità e diversità, tra salute e malattia è talmente attuale da risultare necessario un approfondimento che questo Festival vuole mostrare.
Oggi la lingua è più “sintetica”, “accorciata”, il mondo di internet ha introdotto varianti sia nella comunicazione verbale che in quella scritta, affiora una sorta di sfilacciamento, tra confusione e stordimento, tra velocità e tentativo di comprendere o orientarsi. Forse Joyce con intuì questa condizione tentando di disegnare con il suo celebre “flusso di coscienza” la realtà caotica e frammentata che tutti noi percepiamo.
È stata inaugurata, alla presenza del sindaco Mauro Sclavi e dell’assessore alle Politiche sociali, Elena Lucaroni, la mostra promossa dal CentroArancia, la struttura residenziale e centro diurno per persone diversamente abili di Tolentino.
Le gallerie espositive di Palazzo Sangallo ospitano le opere realizzate da ragazzi e dalle ragazze delle due strutture che, guidati dagli educatori, si sono cimentati nella riproduzione di dipinti realizzate da vari artisti della scena perlopiù contemporanea, Kandinskij, Klee, Rothko, Banksy, Picasso, Mondrian, Mirò ma anche Van Gogh.
Va sottolineato che questa attività è stata un mezzo per stimolare le loro facoltà cognitive, la percezione delle emozioni, le abilità manuali ed espressive, creando uno spazio nel quale ogni riproduzione è stata l'occasione per fare emergere il proprio potenziale, unico e caratteristico per ciascuna individualità.
“Nell’esecuzione dei laboratori artistici, portati avanti per diversi mesi, ogni opera d'arte – ricordano gli organizzatori della mostra - è stata realizzata accompagnata da brani musicali capaci di sottolineare la sfumatura emotiva del momento e anche da poesie ispirate dai nostri utenti per dar risalto al contenuto delle singole interiorità, oltre che come esercizio linguistico".
"Altro aspetto che ha suscitato entusiasmo e interesse è stato la trasformazione degli ospiti da artisti in vere opere d'arte, prestandosi come modelli per fotografie rappresentative di personaggi del mondo dell'arte/cultura (chi è diventato Dante Alighieri, chi Salvador Dalì, chi Vincent Van Gogh, chi La ragazza con l'orecchino di perla ecc)".
L’esposizione sarà aperta e visitabile fino al 10 dicembre, la mattina dalle ore 10 alle ore 12 e nel pomeriggio dalle ore 16 alle ore 18 alle gallerie espositive di Palazzo Sangallo ed è promossa da Comune di Tolentino, Cooss, associazione dei familiari “Volontari Senza Confini”.
Domenica 3 dicembre alle ore 16, a Montefano, una visita straordinaria del Fai al museo Ghergo. Un modo per ricordare la straordinaria figura di Arturo Ghergo (1901-1959) che manifesta nelle sue fotografie una capacità tecnica di tutto rilievo; lo studio viene organizzato per competenze, luce, inquadratura, un uso sapiente e quasi chirurgico del fotoritocco manuale.
Ritratti di donne, solo viso o a figura intera, che trasfigurano, l’obiettivo di Ghergo le trasforma in divinità. Ben presto diviene il fotografo delle grandi star di Cinecittà, e dell'alta nobiltà romana nonché della moda che in quegli anni iniziava ad affermarsi come eccellenza italiana nel mondo. Tutto questo è racchiuso nel museo Ghergo dove una collezione permanente di sue opere testimonia la grandezza di questo fotografo.
Oltre le foto di Ghergo e la sua attrezzatura fotografica, il museo vanta una collezione di opere dei più grandi fotografi italiani di moda, che hanno ricevuto negli ultimi otto anni il premio alla carriera e una selezione di opere dei giovani talenti del Premio Arturo Ghergo, Festival di fotografia che ogni anno si svolge a Montefano e che vede la partecipazione di tanti appassionati di questa arte meravigliosa.
L’associazione Amici di palazzo Buonaccorsi e il Comune di Macerata, Macerata musei, Macerata Culture insieme alla Regione Marche e la Fondazione Carima, ieri, 1° dicembre, hanno conferito il Premio Pannaggi/Nuova Generazione 2023 all’artista Alessandro Fogo, protagonista della personale Mythos che è allestita fino al 3 marzo al piano nobile dei musei civici di Palazzo Buonaccorsi, con il patrocinio dell’Unimc, dell’Accademia di Belle Arti e del Comune di Recanati.
Il premio Pannaggi/Nuova Generazione, ideato dall’associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi e giunto alla sua sesta edizione, nasce con l’intento di dare spazio a giovani artisti emergenti under 40 della Regione Marche, per far conoscere e implementare il loro lavoro all’interno della scena artistica nazionale e internazionale. Alessandro Fogo, oltre all’esposizione ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, ha vinto anche un premio in denaro e grazie al sostegno dato quest’anno dal Comune di Macerata, l’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi può donare un’opera di Fogo ai Musei.
La commissione giudicatrice di quest’anno, composta da Paola Ballesi, Katiuscia Cassetta, Nikla Cingolani, Loretta Fabrizi, Paolo Gobbi, Marina Mentoni, Mauro Mazziero, Giuliana Pascucci, Massimo Vitangeli, ha assegnato il Premio Pannaggi/Nuova Generazione 2023 ad Alessandro Fogo (Thiene, 1992), con la seguente motivazione: “Il giovane artista, veneto di nascita ma marchigiano d’adozione, ha nutrito il suo spiccato talento con una significativa formazione nel campo artistico con particolare riguardo per la pittura e ha già̀ all’attivo importanti mostre nazionali e internazionali. La sua pittura inscena suggestive narrazioni imbastite con elementi spiazzanti e motivi di ambiguità̀ avviluppati in colate di colori intensi, talvolta stridenti e cupi, che, come pesanti quinte, aprono scenari allestiti con sottile e audace regia per rappresentare il sogno a occhi aperti della vita”.
Il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli ha detto: “Ringrazio innanzitutto lo sponsor Simonelli Group che ogni anno permette di realizzare il Premio e soprattutto il protagonista di questa edizione Alessandro Fogo che donerà una sua opera al Museo. Il Premio nasce dalla volontà di sostenere il lavoro creativo di giovani talenti ed è responsabilità del Comune e di tutta la comunità farlo”.
L’assessore alla cultura Katiuscia Cassetta ha aggiunto: “Con questa sesta edizione del Premio stiamo assistendo a un crescendo di qualità, l’artista è sempre più giovane ma già affermato sul panorama nazionale e internazionale con un’ottima formazione ed esperienza. Inoltre ha scelto di vivere nelle Marche e dalla nostra regione riesce a trovare una forte ispirazione per proseguire nella sua ricerca artistica. Questo ci riempie di orgoglio e ci conferma sempre di più come sia fondamentale sostenere giovani artisti e ospitarli in un Museo così prestigioso, dando loro supporto per proseguire nella carriera”.
Paola Ballesi, curatrice della mostra ha dichiarato: “Abbiamo a cuore questo Premio che ci consente di penetrare nel mondo della creatività per coglierne le energie più vive e promettenti, consapevoli che l’arte consente di sondare certi campi dell’esperienza che non possiamo comprendere mediante la ragione dimostrativa o il metodo scientifico perché esigono un tipo di sapere diverso che possiamo chiamare mitico. Di qui il titolo della mostra, di qui l’importanza di coltivare, supportare, valorizzare l’arte e la ricerca artistica in tutte le più varie manifestazioni”.
Infine ha preso la parola Nando Ottavi presidente di Simonelli Group: “Simonelli Group esporta in tutto il mondo e ci possiamo considerare gli ambasciatori di questo territorio. Qualche anno fa fui invitato a sponsorizzare il Premio, perché è nel Dna della nostra azienda dare un contributo per il sociale e per la cultura maceratese e siamo arrivati a sostenere anche questa iniziativa e lo facciamo perché ci sentiamo responsabili della crescita del nostro territorio. L’arte si coniuga bene con il design e prodotti innovativi che realizziamo e che sono molto apprezzati all’estero. Complimenti e auguri ad Alessandro Fogo per un grande successo”.
La mostra personale Mythos di Alessandro Fogo riflette sull’antico rapporto tra arte e mito attraverso un nucleo di opere pittoriche, in una potente sintesi del mondo immaginario dell’artista. Nei dipinti di Fogo antico e moderno coesistono tra il linguaggio della pittura colta e la più stringente attualità; la tradizione sia iconologica che formale viene così esasperata e l’elemento mitico appare nella figuratività̀ con esiti inaspettati. Fogo si affida alle tecniche più raffinate, rivisitando attraverso la pittura la complessità del mondo e dell’uomo.
L’esposizione è corredata da un catalogo bilinghe e da un video presente in mostra, che coglie i segreti del laboratorio dell'artista, la sua ricerca e le sue pratiche. Il progetto del Premio Pannaggi è stato reso possibile grazie al main sponsor Simonelli Group, da sempre attento sostenitore del connubio tra arte e mondo produttivo nelle Marche. È inoltre realizzato in rete con il Centro Studi Pannaggi, l’Accademia dei Catenati e Il Mugellini Festival, e in collaborazione con il Cesma (Centro Studi Marche), il Centro Documentazione e Ricerca Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro, Laboratorio 41, Spazio Lavì.
Alla 17esima edizione dei Martedì dell’Arte, l’ormai tradizionale evento curato dall’associazione Arte con il patrocinio del Comune e dell’Azienda dei Teatri, arriva il professor Alessandro Delpriori.
Delpriori relazionerà su Il Tardoantico, i mosaici di Ravenna e il rapporto con Bisanzio. L’incontro è in programma martedì 5 novembre alle 18 al cine-teatro Cecchetti (ingresso libero). Il calendario 23/24 della rassegna si articola in 28 lezioni sulle più svariate discipline scientifiche e culturali.
La nuova stagione vedrà salire in cattedra otto ospiti di altissimo profilo, che si alterneranno fino ad aprile 2024. Sono: Evio Hermas Ercoli, Stefano Papetti, Roberto Mancini, Vincenzo Ruggiero, Alessandro Delpriori, Mauro Perugini, Paola Ballesi, Roberto Cresti.
Anche quest’anno la presenza agli appuntamenti verrà riconosciuta dal Mur come corsi formativi, al termine dei quali sarà rilasciato un attestato di partecipazione.
Inoltre, nell’ambito della rassegna, sarà possibile visitare in questi giorni al foyer del Cecchetti una personale dell’artista Maria Cognigni. La mostra è visitabile fino al 5 dicembre, in orario di apertura del cine-teatro.
Ha superato quota cento il numero delle opere che compongono il fondo Vesprini, la collezione di libri e riviste dedicati ad architettura, grafica, fotografia, arte urbana e illustrazione, custodita all’interno della biblioteca Zavatti.“Tutti pezzi unici e preziosi”, ha detto oggi Giulio Vesprini, proprietario del fondo e direttore artistico del festival Tabula Rasa durante la presentazione, insieme al sindaco Fabrizio Ciarapica, della terza donazione.
“Oggi il fondo conta esattamente 102 opere donate dagli artisti di Tabula Rasa, ma non solo – ha spiegato Vesprini –. Di ritorno da Dublino, l’Archivio della cultura irlandese ci ha voluto omaggiare di 4 volumi sull’architettura. Stiamo parlando di opere prime, illustrazioni, stampe d’arte uniche che non si trovano in libreria. Alimentare questo fondo e vederlo ogni anno crescere sempre di più è per me motivo di orgoglio”.
Orgoglio anche per tutta la città di Civitanova Marche. “Una donazione importante - ha detto il sindaco Ciarapica - un gesto nobile nei confronti della cultura e della nostra città che Giulio compie ormai da tre anni. Lo ringrazio per la sua non comune sensibilità per la cultura e per l'arte e soprattutto per il costante contributo che attraverso il festival Tabula Rasa, il progetto Vedo a Colori e a questo fondo, sta dando alla crescita culturale di Civitanova”.
Vesprini guarda già al prossimo anno: “È già iniziata la raccolta per la quarta donazione e stiamo lavorando per dare a questo fondo un nuovo luogo e una nuova veste grafica. Il tutto sarà presentato nella prossima edizione di Tabula Rasa, un festival di qualità che tratta tematiche di grande attualità e che coinvolge giovani, sia locali che nazionali, dando spazio e voce alle nuove generazioni”.
Si aprirà sabato 2 dicembre, con la cerimonia di accensione delle luminarie e dell’albero in piazza della Libertà, il Natale 2023 in città. "Macerata per Natale" è il claim promosso, anche quest’anno, dall'amministrazione comunale per il cartellone degli eventi natalizi che vedrà appuntamenti itineranti in ogni angolo della città e per tutte le fasce d’età.
Pista di pattinaggio, mercatini, luminarie, castagnate, mostre, teatro e tantissimi altri appuntamenti. Un calendario variegato e di qualità che coinvolge il centro, cuore pulsante della città, e le periferie e che vedrà protagoniste numerose associazioni della città.
Oltre all’accensione delle luminarie, prevista in piazza della Libertà per le 17:30, sabato 2 dicembre sarà inaugurata, alle 19:00, con la partecipazione della squadra di pattinaggio su ghiaccio Sky Roller Macerata, anche la pista di ghiaccio in piazza Mazzini (che rimarrà aperta fino al 7 gennaio) mentre Il Villaggio di Babbo Natale sarà protagonista venerdì 8 dicembre in piazza Cesare Battisti, domenica 10 presso l’area verde di viale Indipendenza, sabato 16 in piazza Vittorio Veneto e sabato 23 in piazza della Libertà.
E poi ancora presepe tra arte e fede, il falò in piazza per la festa della venuta della Santa Casa di Loreto (9 dicembre), le castagnate e i mercatini natalizi organizzati dalle Pro loco di Macerata e Piediripa e dai commercianti, il mercatino del fatto a mano e Il Barattolo, il presepe vivente a Villa Ficana (26 dicembre) e il concerto gospel al teatro Lauro Rossi (28 dicembre).
Spazio, inoltre, alle visite guidate a Palazzo Buonaccorsi, alle rassegne teatrali, ai convegni e a laboratori e attività per bambini. E poi ancora la passeggiata dei babbi natale, le esibizioni musicali, i concerti, i balli delle tradizioni itineranti e della Pasquella, racconti, poesie, filosofia, manga, fumetti e cartoni animati ma anche videogiochi e giochi da tavolo e di ruolo.
Non mancheranno, all’interno del cartellone natalizio, momenti dedicati alla solidarietà come la consegna di oltre cento pacchi donati della Bontempi (iCom S.p.A.) contenenti strumenti musicali e giocattoli per bambini dai 3 ai 14 anni; a ricevere le donazioni saranno la Piombini Sensini, la Papa Giovanni, El Sistema e il Centro Aiuto Compiti del Comune di Macerata.
Per salutare il 2023 doppio appuntamento in città con Capodanni dal mondo e il Capodanno in piazza. Il 31 dicembre si festeggerà con i paesi del mondo nei diversi fusi orari grazie alla collaborazione dei locali che hanno aderito all’iniziativa mentre, a partire dalle 23, in piazza della Libertà, spazio al divertimento con "We Love Dance 90-2000" per dare il benvenuto, con musica e brindisi, al nuovo anno.
Sabato 6 gennaio, giorno dell’Epifania, a Piediripa, la mattinata sarà dedicata all’arrivo dei Magi e della Befana con la consegna dei doni ai bambini mentre a partire dalle 14:00, in piazza della Libertà, spazio alla XV edizione di Miss Befana 2024 e discesa dalla Torre civica a cura della Pro loco di Villa Potenza. Concluderà il cartellone natalizio, domenica 14 gennaio, l’appuntamento con "San Julià d’inverno, l’alzata della stella" promosso dal Cif San Giuliano.
Infine, la Giunta comunale ha approvato la delibera che prevede, con l'approssimarsi del periodo natalizio, il gratuito utilizzo del servizio di trasporto pubblico locale nelle giornate festive e prefestive che vanno dall'8 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024.
A Tolentino "è sempre Natale", presentato il cartellone degli eventi natalizi. La città si veste a festa con tante luci, stelline scintillanti e affascinanti istallazioni luminose che trasformeranno vie e piazze sia del centro storico che dell'area urbana.
A presentare il programma nel corso di una conferenza stampa, ospitata al Politeama, il sindaco Mauro Sclavi, con gli assessori e i consiglieri comunali delegati Fabio Borgiani e Fabio Montemarani.
Per queste feste l'amministrazione comunale e i commercianti si sono ispirati al celebre personaggio del Grinch con l'obiettivo primario di celebrare e salvare i veri significati del Natale da chi invece vorrebbe solo una festa fine a sé stessa.
Si inizia il primo dicembre con la mostra degli ospiti del CentroArancia allestita a Palazzo Sangallo e con la presentazione del libro di Andrea Mosca dedicato all'odonomastica delle vie di Tolentino. Sabato 2 dicembre accensione delle luminarie e animazione con Multiradio live, domenica 3 dicembre grande festa di Natale con tante iniziative in piazza Togliatti.
Venerdì 8 dicembre tradizionale accensione del grande albero di Natale posizionato in piazza della Libertà con le canzoni tipiche del periodo intonate dai bambini dei cori degli istituti Don Bosco e Lucatelli, le manifestazioni proseguiranno, dal 9 dicembre, con il Trenino Grinchmas che accompagnerà, in diversi giorni, grandi e piccini in giro per le vie di Tolentino.
Da non perdere la visita alla Grotta del Grinch, allestita nella centralissima via Parisani e dove ci sarà, fino alla vigilia di Natale, anche lo scorbutico signor Grinch che nei primi giorni del 2024 sarà sostituito dalla simpatica Befana che il 6 gennaio si calerà dalla Torre degli Orologi, grazie ai vigili del fuoco, per dare vita al tradizionale "Raduno delle Befane".
L'evidenza scientifica dimostra che i primi anni di vita sono fondamentali per la salute e lo sviluppo intellettivo, linguistico, emotivo e relazionale del bambino, con effetti significativi per tutta la vita adulta.
È per questo che il comune di Tolentino in collaborazione con l'associazione di promozione sociale "Il Girasole" vuole attuare la promozione del programma Nati per Leggere, donando un libro ai nuovi nati tra il mese di dicembre 2022 e novembre 2023.
Il dono del libro avverrà sabato 2 dicembre alle ore 10:00 presso la sala lettura Ex Centrale del Ponte. L'assessore all'Istruzione e ai servizi sociale Elena Lucaroni, supportata dal consigliere delegato Benedetta Lancioni, invitano tutti i neo genitori del comune di Tolentino a partecipare. Interverranno all'incontro la pedagogista, insegnante e referente 'Nati per Leggere' Ats16 Laura Nardi, la pediatra Loredana Piermattei.
Appuntamento da non perdere sabato 16 dicembre con i negozi aperti fino a tarda sera nel centro città. Dalle 16:00 fino alle 22:00, "Ginchmas Shopping". I commercianti del centro rimarranno aperti la sera per uno shopping sotto le "stelle natalizie", organizzando tra le tante attività una divertente caccia al tesoro (Geocaching) a tema Grinch.
Tanti i presepi che verranno allestiti in giro per la città. A partire da quello tradizionale realizzato all’interno della Basilica di San Nicola e inaugurato proprio la notte tra il 24 e il 25 dicembre, a quello montato nell’androne di Palazzo Sangallo, a quello costruito nella galleria di Palazzo Europa, a quello particolarmente creativo posizionato sotto il torrione di San Catervo e creato dal Comitato del Quartiere Foro Boario.
Novità di quest'anno il presepe vivente con i bambini che sarà portato in scena nel Parco Grande Torino a cura del Comitato di Quartiere Vittorio Veneto e Trento e Trieste, nel pomeriggio del 17 dicembre. Tanti i momenti dedicati ai bambini come ad esempio "Il Natale è magia" programmato per il 9 dicembre e "I bambini fanno il Natale" previsto il 16 dicembre.
Sia il Politeama che il Teatro Vaccaj propongono diversi spettacoli e concerti per tutti i gusti, da quelli da vedere con mamma e papà, ai pomeriggi da passare con Muriel (dal 5 al 10 dicembre) alle esibizioni di importanti attori e musicisti tra cui, il concerto di natale del Coro Polifonico città di Tolentino programmato per il 16 dicembre al Teatro Vaccaj alle ore 21.15 e il giorno di Santo Stefano.
L'appuntamento con la musica jazz con il Paolo Del Papa Collective feat. Linda Valori – 'bout Steely Dan, in programma al Politeama, alle ore 18:00 o il monologo su tre scomode verità di Giampaolo Morelli che andrà in scena il 7 gennaio, alle ore 18:00, sempre al Politeama. Domenica 7 gennaio al Teatro Vaccaj torna ad esibirsi il concerto di fiati "G. Verdi" dell'Associazione Musicale "N. Gabrielli – Città di Tolentino".
Sabato 6 gennaio, alle ore 21:15 al teatro Spirito Santo "Gran Varietà della Befana", uno spettacolo con la partecipazione di artisti locali che proporranno brani musicali ma anche momenti divertenti per chiudere con una festa collettiva il periodo delle festività natalizie. Incasso devoluto all’Associazione ProssimaMente.
Per gli appassionati del running e delle corse o delle camminate, seconda edizione, domenica 17 dicembre, alle ore 9:30, della "corsa dei Babbo Natale". Per partecipare alla Tolentino Christmas Running bisogna indossare almeno il cappello di babbi natale, meglio se anche il vestito. Torneo "Botte di Natale" al Palasport con il circuito nazionale Gold Cup "Shoot Boxe". Sempre al palasport il 22 dicembre torneo di calcetto dedicato a Giulio Chierici.
Sabato 23 dicembre Babbo Natale arriverà in vespa con tante sorprese. Tanti i mercatini programmati nei giorni di festa con i prodotti tipici e artigianali. Diverse le mostre allestite per tutto il periodo tra cui quella che propone i lavori degli ospiti del CentroArancia.
Vale la pena visitare il nuovo allestimento tecnologico del Museo Civico Archeologico Aristide Gentiloni Silverj che è stato dotato di nuove tecnologie al servizio del sapere oltre le differenze divenendo così inclusivo e pienamente fruibile anche per le persone diversamente abili. Molto coinvolgenti le diverse applicazioni tecnologiche e i laboratori per bambini. Ogni reperto racconta una storia, un museo dove il tempo si trasforma in spazio e dove ci si emoziona grazie alle conoscenze e allo studio.
Al Miumor, al primo piano di Palazzo Sangallo, è allestita la mostra di una significativa selezione delle opere partecipanti alla 32° edizione della Biennale Internazionale dell'Umorismo nell'Arte. Si ride e si riflette sull'attuale società, uno sguardo disincantato e satirico-umoristico sul mondo. Molto bella la sezione dedicata alla caricatura.
Montelupone è pronto a diventare capitale del miele, iniziando la lunga serie d’iniziative in programma nel mese di dicembre con l’inaugurazione della mostra “Sant’Ambrogio e l’apicoltura romantica”, in programma sabato alle 15, nella Pinacoteca comunale. Sant’Ambrogio è il patrono riconosciuto degli apicoltori e il titolo della mostra prende spunto dall’iconografia che spesso raffigura il Santo Vescovo di Milano con accanto un bugno rustico, ovvero l’antico ‘alveare di paglia’ in uso prima della nascita dell’arnia a telaini che segna lo sviluppo dell’apicoltura moderna.
La mostra è suddivisa in due sezioni espositive e sarà visitabile fino al 10 dicembre. La prima sezione presenta il legame che unisce Sant’Ambrogio al mondo delle api, che inizia sin dalla sua prima infanzia, come racconta la tela “Sant’Ambrogio e il miracolo delle api” di Paolo Camillo Landriani detto ‘il Duchino’ (1610):
Ambrogio ha pochi mesi di vita, forse un anno soltanto. Dorme placido nella sua culla, quando uno sciame d’api gli copre il volto, entrando e uscendo dalla sua bocca come in un favo. La balia è spaventata e cerca di scacciare gli insetti, temendo possano far del male al bambino. Ma il padre la ferma: intuisce che non è un fatto normale e, con paterna trepidazione, attende l’evolversi del prodigio. Infatti, poco dopo le api si levano in volo a così grande altezza da sottrarsi allo sguardo umano. Il padre, colpito da l’evento, esclama: ‘se questo bambino vivrà, diventerà qualcosa di grande’.
Nella storia dei Santi la vita e l’opera del Vescovo di Milano è caratterizzata dalla sua capacità oratoria e dalla scrittura. I libri antichi evidenziano come la sua parola risulti dolce come il miele. Una dolcezza non zuccherosa … ma gustosa, corroborante che accarezza l’udito, nutre la mente e l’anima.
Nel medioevo, inoltre, si sottolineava come il nome stesso di Ambrogio derivasse dalla parola latina ‘ambrosia’ ovvero il cibo degli angeli. Iacopo da Varazze, scrittore domenicano del MCC secolo, nella sua ‘Legenda aurea’, evidenzia come Sant’Ambrogio fu «celeste favo di miele per la dolce esposizione della Scrittura, cibo angelico perché con gli angeli gioì della gloria».
Nel suo commento ai sei giorni della Creazione, Sant’Ambrogio esprime una particolare ammirazione per la ‘società perfetta delle api’, alla quale l’uomo dovrebbe ispirarsi.
All’interno delle mostra sarà un video di Luca Frigerio giornalista, storico dell’arte sacra e autore del libro “Ambrogio il volto e l’anima” ad accompagnare il visitatore nell’approfondimento della figura del Santo patrono degli apicoltori.
La seconda parte della mostra presenta l’apicoltura a favo naturale, detta anche a favo fisso, costruito in modo del tutto naturale dalle api. Questa apicoltura naturale, con arnie top bar, Warrè o anche con bugni villici, permette un rapporto diverso con le api e soprattutto offre agli studiosi e all’apicoltore l’opportunità di conoscere in modo più profondo il comportamento naturale di questo insetto.
Ideali per una apicoltura familiare ma anche e soprattutto per studi scientifici e per la didattica, le arnie a favo naturale non devono essere viste come un mero ritorno a un passato nostalgico, ma piuttosto una opportunità per far progredire l’apicoltura anche attraverso una maggiore conoscenza scientifica. Il miele prodotto da favi naturali non viene centrifugato ma torchiato a mano.
A presentare l’apicoltura naturale al pubblico sarà Paolo Fontana, entomologo di fama internazionale, nel convegno in programma sabato 9 dicembre al teatro comunale alle ore 9.30 “Api e biodiversità: il valore delle scelte”.
Un viaggio che attraversa le vicende di donne caratterizzate dal colore dei propri capelli per scoprire il ruolo che l'icona della Bionda ha assunto nei miti, nella società e nella cultura occidentale. Domenica 3 dicembre alle ore 18:00 va in scena al Politeama di Tolentino "Blondie, da Isotta a Marilyn" con Cesare Catà, Paola Giorgi e la musica de "The Unconventional Affair". Uno spettacolo teatrale per tutti che alterna uno storytelling originale, stand-up comedy e musica live.
Partendo da alcune protagoniste letterarie, quali Isotta la Bionda, Elena di Troia, Euridice nella meravigliosa lettura di Rilke, lo spettacolo giunge fino alla contemporaneità per narrare, seguendo il filo conduttore del biondismo come dato simbolico e filosofico, le vicende di figure come Marlene Dietrich, Evita Peron, per giungere infine a Marilyn Monroe.
Cesare Catà, autore del testo, filosofo e performer, accompagna nella storia gli spettatori alternando uno storytelling originale in cui si mescolano la divulgazione filosofica e l'ironia della stand-up comedy; al suo fianco l'attrice e coautrice Paola Giorgi dona anima, corpo e voce a tutte le protagoniste, attraverso la lettura scenica, la recitazione, il canto. Il ritmo dello spettacolo è scandito dalla raffinata ricerca musicale de "The Unconventional Affair" che restituisce innovazione e unicità.
Cesare Catà è dottore di ricerca in Filosofia del Rinascimento, scrittore e performer teatrale. Ha ideato il format dei Magical Afternoon, lezioni-spettacolo sulla grande letteratura, con cui si esibisce regolarmente in teatri, pub, spiagge e altri luoghi inusuali. Studioso versatile con all'attivo saggi scientifici di filosofia e letteratura, ha collaborato con università e centri di ricerca internazionali, tra cui la University of Hawaii di Honolulu, il Cusanus Institut di Trier, l'Ephe di Parigi, l'Istituto Italiano di Cultura di Dublino.
È autore del fortunato libro di racconti "Efemeridi. Storie, amori e ossessioni di 27 grandi scrittori" (Aguaplano, 2017), e dei saggi: "Shakespeare e l’Urlo di Narciso. Viaggio nel Riccardo II" (Aguaplano, 2015); "Filosofia del Fantastico. Escursione tra i Monti Sibillini e l'Irlanda sul concetto di Fantasia" (Il Cerchio 2012) e molti altri.
Biglietti a partire da 16 euro disponibili al botteghino del Politeama, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 17:00 alle ore 20:00 e da tre ore prima di ciascun spettacolo, online all'indirizzo https://www.politeama.org/biglietti/.
Con il concerto numero 242 (senza contare messe, matrimoni e altre ricorrenze), il coro Equi Voci ha festeggiato il trentesimo anno di attività con un concerto tenuto presso la Collegiata di San Lorenzo di Urbisaglia sabato 25 novembre.
"Per chi non fa parte di un coro" ha spiegato la corista Miria Salvucci, "può non essere chiaro che cosa spinga un gruppo di persone a passare insieme del tempo. Più di 3000 ore di prove, fredde serate strappate al tepore del divano...ma questo tempo è stato ben speso, è stato, come diceva un poeta, cantare con il sole in gola, è stato un creare armonia insieme".
In tutti questi anni, oltre cento persone hanno cantato insieme per condividere e trasmettere la passione per la musica: una realtà che è arrivata ad unire tre generazioni con la creazione del MagiCoro, il bellissimo coro di voci bianche che già si è esibito diverse volte a Urbisaglia e che, il prossimo 23 dicembre, si esibirà insieme ai Pueri Cantores di Macerata sempre nella Collegiata di San Lorenzo a Urbisaglia.
Ma se il Coro Equi-Voci è arrivato a festeggiare questi trent'anni è perché ai coristi si sono affiancate tante altre persone: l'amministrazione comunale che ha promosso la creazione del gruppo e che continua a sostenerlo, i maestri che si sono avvicendati nella direzione, i coristi che hanno svolto mansioni organizzative e tutti gli amici che in qualche modo hanno sostenuto l’attività del coro.
Celebrare un trentennale significa inevitabilmente guardare al passato, alla propria storia, alle molte esperienze vissute, agli incontri fatti e a tutto ciò che si è imparato. Allo stesso tempo significa volgere lo sguardo al futuro, alle nuove possibilità, alle prospettive di crescita ulteriore: è questa la visione che ha ispirato la scelta delle opere eseguite nel concerto del trentennale.
Ad un primo sguardo la selezione dei brani poteva sembrare un po’ azzardata e più facile da associare alla parola mess (che in inglese significa "confusione") che alla parola Mass (in inglese "Messa"): di qui il gioco di parole presente nel titolo del concerto "What a Mass!".
Eppure tutti i brani del concerto hanno condiviso una struttura compositiva basata su elementi del passato, immersi però nella contemporaneità dei loro autori: la Missa Brevis di Antonio Lotti, infatti, fa riferimento a un sistema musicale (i tuoni) non più in uso al suo tempo; le sonorità della Little Jazz Mass di Bob Chilcott sono accostate alla lingua latina; il Credo di Corrado Margutti, del 2004, contiene una citazione della messa di Monteverdi del 1610, che a sua volta riprendeva un brano ancora più antico.
Il concerto è stato diretto dal maestro Cristina Picozzi, giovanissima direttrice del Coro Equi-Voci. Al pianoforte il maestro Michele Ciopettini. Al concerto erano presenti, insieme a tanti cittadini di Urbisaglia e a tanti amici del coro, il sindaco Paolo Francesco Giubileo e l'assessore alla cultura Cristina Arrà, che hanno ringraziato calorosamente l'Associazione Amici della Musica e il presidente Massimiliano Fiorani per tutte le attività organizzate in questi anni ad Urbisaglia.
All’interno del festival “De Sidera” mercoledì 29 novembre, alle 17,30 nella biblioteca comunale Sala Castiglioni, Guido Garufi presenterà la sua ultima raccolta poetica, “Non esiliarti”, Arcipelago Itaca editore, una autoantologia corposa che raccoglie i suoi versi dal 1972 al 2022, con un inserimento di inediti.
Abbiamo chiesto all’autore il significato di questo libro. “È un po’ una sintesi della mia vita di poeta, cinquanta anni di scrittura, ho avuto amici e Maestri , le mie raccolte portavano la firma autorevole di Mario Luzi e Vittorio Sereni e questo, al quale tengo, molto include in epigrafe una nota di Giampero Neri, il decano della poesia italiana del Novecento, scomparso a febbraio all'età di 96 anni".
Perché questo titolo? “È un invito che mi ha sempre sostenuto, quello cioè di affidare alla poesia una funzione, ovvero di suscitare senso e sentimento, il far emergere da dentro la lingua antica e riposta nel nostro essere. Un lingua non frantumata o schizoide, non annebbiata dalla attuale frantumazione, non teleguidata dal potere e dal sistema".
Molti si sono occupati di te, se potessi fare una sintesi come risponderesti? "Sono uno scrittore 'classico' legato a maestri che mi hanno consentito di 'scavalcare' il vuoto sperimentalismo, la mia una poesia è legata alla tradizione e ho sempre puntato alla memorabilità del verso, insomma, una poesia utile alla conoscenza del mondo e alla propria interiorità". Sei stato il vero e unico amico di Remo Pagnanelli e a lungo avete lavorato e scritto insieme, cosa ti ha lasciato e cosa ti manca: ”Mi ha lasciato tanto mi ha tolto tanto”.
“Vedi, ci sono dei lutti che ti colpiscono di più, indipendentemente dalle questioni parentali. Remo era per me la parola e il confronto, nella la vita, ho sempre pensato che il 'dialogo', l’incontro e lo scontro siano la vera nostra natura. Non questa immobilità alienata, questa vita 'delegata' ai media, non questa assurda frammentazione e inutile velocità".
A cosa serve la poesia, e ovviamente anche la tua, è ancora attuale e utile oggi? "La poesia è 'povera per natura' e sempre è vissuta in esilio, per riprendere il mio titolo, ma da questa postazione apparentemente periferica resiste da millenni ed emana energia. È la vera educazione sentimentale del cuore è il vero orientamento quando si perde la bussola, quando si entra nella bufera". Macerata, la tua città, entra nei tuoi versi? Questo perché sei stato tu, insieme a Remo, ad aver classificato Macerata “come la più grande necropoli del Piceno”.
“Ho sempre avuto, come tanti, un rapporto odio-amore con la mia città. A quei tempi il nostro 'marchio' era indirizzato a muovere le “sabbie immobili”. Oggi lo replicherei poiché ritengo insopportabile il silenzio e la non reattività. Ma è una questione più antropologica o culturale che politica". Come Pagnanelli la tua vita ha avuto un doppio percorso, la poesia e la critica letteraria. Ti ha giovato questo binario?: ”Si, moltissimo. Esplorare il testi di altri è un arricchimento. Leopardi non sarebbe stato quell’autore infinito che conosciamo se non avesse 'abitato'la grande biblioteca del padre Monaldo".
"Molti non leggono, scrivono e basta. Internet ha amplificato questa condizione. La conoscenza implica riflessione e ripensamento, tutto il contrario della velocità. Osservo che molti 'producono' libri a valanga. È un tranello e una grande illusione". A chi è indirizzato il tuo libro, ovvero esiste un lettore particolare o ideale? "Sì, il lettore che si apre all’ascolto del cuore. Per il resto la penso come Nietzche a proposito del suo 'Così parlò Zarathustra', ovvero 'Un libro per tutti e per nessuno'. Ho scritto vari libri di poesia, in verità ho scritto un solo libro".
Sala Consiliare piena con pubblico preparato e attento lo scorso sabato per l'incontro che ha visto come protagonisti il professor Diego Fusaro e il giornalista Andrea Cionci per discutere dell'attuale situazione storico-filosofica e teologica che caratterizza i tempi in cui viviamo.
Il convegno, che rientra all'interno della serie di incontri "Filosofarte", è stato introdotto dal presidente della commissione cultura e turismo Gianluca Crocetti e moderato da Nello Serboluisca del birrificio artigianale Oaken di Perugia, quale main sponsor dell'iniziativa.
"Nei tempi in cui la tecnocrazia ed un pensiero unico dominante sembrano prevalere sulla libertà dei singoli, la persona è stata trasformata in merce sempre disponibile e acquistabile a un prezzo stabilito dal mercato e i desideri vengono riconosciuti come diritti", ha dichiarato Fusaro stimolando i partecipanti a riflettere su ciò che sta accadendo oggi grazie a un percorso introspettivo filosofico teologico e di diritto canonico. Al termine dell’incontro è stato possibile per alcuni partecipanti continuare la discussione grazie a un momento conviviale.
Nella splendida Chiesa di San Marco a Montecassiano, grande partecipazione per l’inaugurazione della mostra dal titolo "Donatella Fogante - La Regina", curata da Serena Scolaro, retrospettiva tematica della poliedrica artista maceratese.
Le opere scelte dalla curatrice, tracciano l’evoluzione stilistica della Fogante attraverso la riflessione sul tema del femminile, tanto caro all’artista prematuramente scomparsa cinque anni fa. L’allestimento di forte impatto emotivo, mette in mostra ventisette opere, dai primi bronzi dei primi anni '90 all’ultima opera realizzata dall’artista, una suggestiva installazione multimediale del 2017.
Serena Scolaro, curatrice d’arte e amica dell’artista, ha previsto per l’evento la presenza al pianoforte di Francesco Ernesto, nipote dell’artista, la fusione tra le opere e la musica jazz suonata dal vivo, la partecipazione della famiglia e dei tanti amici e colleghi intervenuti hanno caratterizzato l’evento artistico creando un’atmosfera fortemente coinvolgente ed emozionante.
Oltre al saluto istituzionale dell’assessore alla cultura di Montecassiano Ilaria Matteucci e al contributo critico della professoressa Maria Rita Bartolomei (purtroppo assente per causa di forza maggiore) letto dalla Scolaro, molteplici gli interventi: per primo Giordano Pierlorenzi, direttore di Poliarte Accademia di Arti e Design di Ancona, che ha ricordato il prezioso contributo che la Fogante ha portato nei laboratori dell’istituzione in qualità di docente di Metodologia della progettazione durante i vent’anni di collaborazione.
A seguire Paola Ballesi, curatrice e già direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, che ha condiviso col pubblico il suo commosso ricordo dell’artista ed amica e sottolineato la costante ricerca di armonia che ne contraddistinguono l’opera.
Infine, Patrizia Tiranti, già presidente Cna Donna Macerata e del Comitato Imprenditoria Femminile che ha parlato del ruolo politico che l’artista ha svolto all’interno di Cna lavorando per la difesa dei diritti e la garanzia della sicurezza sul lavoro delle imprenditrici ed artigiane del territorio.
La mostra sarà visitabile fino al 3 dicembre nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì 18:00 -19:30, sabato e domenica 10:00-13:00 / 16:00-19:30.
A cinque anni dalla scomparsa, al teatro Apollo di Mogliano domenica scorsa è stato ricordato Benedetto Miconi. L’evento ha avuto luogo alla presenza dell'onorevole Adriano Ciaffi, dei sindaci di Mogliano e Loro Piceno Cecilia Cesetti e Robertino Paoloni, della consorte Gaetana Lombardi, dei due fratelli, nipoti pronipoti e colleghi.
Nell’occasione è stato presentato il libro "Due paesi nel cuore. Ricordo di Benedetto Miconi", pubblicazione curata da Claudio Luchetti. Cultura intelligenza altruismo e generosità sono le doti emerse dai vari interventi mirati a tracciarne un profilo dal punto di vista umano amministrativo e scolastico.
Egli fu preside della scuola media di Loro Piceno per ben 26 anni, e ricoprì le cariche di sindaco vicesindaco e assessore di Mogliano. L'onorevole Ciaffi è intervenuto a testimoniare la profonda amicizia che univa i due personaggi, a tal punto che il senatore maceratese fu testimone di nozze al suo matrimonio.
Il sindaco Cesetti ha dato lettura di un saluto pervenuto dal primo cittadino di Mogliano Veneto (TV) ingegner Bortolato. infatti il professor Miconi, negli anni '60 nelle vesti di vicesindaco, fu tra i promotori di alcuni incontri tra i due centri uniti dallo stesso nome.
Al termine della toccante serata la consorte del professor Miconi è stata omaggiata di un bouquet floreale offerto dall'amministrazione comunale moglianese e da una targa ricordo donata dal Comune di Loro Piceno. Sono state infine distribuite copie del libro al numeroso pubblico intervenuto.
Il festival della filosofia dell’umorismo compie 10 anni e a Tolentino Biumor festeggia il decennale durante la 32esima Biennale d’arte umoristica giovedì 23 novembre. In occasione dell’anteprima dell’appuntamento che precede la premiazione, la direttrice artistica di Popsophia terrà una lectio su filosofia e umorismo, ripercorrendo i 10 anni di Biumor.
Il programma si apre nel pomeriggio al teatro Politeama alle 17.30 con il direttore artistico Evio Hermas Ercoli che farà un’introduzione alla 32esima edizione della Biennale. Una mostra record con il numero più alto di partecipanti mai pervenuto in questi dieci anni.
A seguire due incontri: quello con Michael Rocchetti, presidente della giuria di valutazione delle opere, fumettista noto con lo pseudonimo di Maicol&Mirco che presenterà il suo ultimo lavoro: “Natura Morta, una domanda a Giorgio Morandi”. Un ritratto atipico dell’artista bolognese descritto attraverso le sue “cose” e il suo laboratorio in un immaginario incontro con un “amico fragile”.
A seguire Piero Massimo Macchini porta un monologo in cui, a dispetto del titolo, non farà sicuramente “Scena Muta. Anzi, al pubblico di Biumor racconterà tutte quelle volte che ci viene da rimanere attoniti e sbalorditi di fronte alla contemporaneità. E anche quanto è ingiusto restarsene zitti. A seguire la lectio di Lucrezia Ercoli, direttrice artistica di Popsophia su Filosofia e umorismo con la proiezione del docu film sul decennale.
Dieci anni in cui il festival ha vestito di innovazioni culturali e irriverenza artistica le location più suggestive della città: dal castello della Rancia con i suoi spazi medievali, il cortile con gli spettacoli con musica dal vivo, l’auditorium con le lectio pop, la torre con le installazioni multimediali e le mostre di manifesti e fotografie. Fino allo spazio polivalente del teatro Politeama con conferenze, aperitivi filosofici, spazi espositivi interattivi.
Fino al rinnovato teatro Vaccaj, inaugurato proprio da Biumor dopo i lunghi anni della chiusura con spettacoli di musica e filosofia che hanno attivato migliaia di persone da tutte le regioni d’Italia. Nato dalla suggestione di rispondere alla domanda: “Cosa significa ridere?”, Biumor in questi anni ha ricercato le risposte nell’analisi della contemporaneità e nei fenomeni culturali di massa, interpretando i nuovi linguaggi della comicità.
Dimmi come ridi e ti dirò chi sei: l’umorismo racconta la società che cambia e per ripercorrere questo decennio, come è nello stile di Popsophia, verrà presentato un video racconto curato dal regista Riccardo Minnucci che mostrerà i tanti ospiti e relatori: da Giulio Giorello a Umberto Curi, da Monia Andreani ai comici come Valerio Lundini, Piero Massimo Macchini, artisti come Luca Boschi e Maurizio Galimberti, giornalisti come Angela Azzaro ed Enrico Ghezzi, scrittrici come Licia Troisi ed Eleonora Caruso e infine gli interpreti di nuovi fenomeni della comicità sul web, dal collettivo The Pills alla pagina Lercio fino al nostro Degrado postmezzadrile. Le tante voci che hanno contribuito alla riflessione sull’arte della risata amara e malinconica.
“Umorismo e filosofia hanno lo stesso scopo: gettare un’ombra di diffidenza sulle ovvietà del senso comune, sulle premesse ideologiche, sui pregiudizi culturali – sottolinea la direttrice artistica Lucrezia Ercoli - Mentre fanno crollare queste certezze, aprono nuove possibilità di risemantizzazione, nuovi punti di vista, nuovi sguardi sul mondo. Il filosofo che ha imparato a ridere è in grado di inventare modi alternativi e nuovi di pensare il presente. Fare umorismo è un modo per imparare a “filosofare” e fare filosofia è un modo per imparare a “ridere”: imparare ad avere il distacco necessario per non prendere nulla troppo sul serio e per non cedere all’arroganza della verità assoluta”.
Col patrocinio del Comune di Macerata, sabato 25 e domenica 26 novembre, al Teatro "Don Bosco" di Macerata alle 21, con ingresso libero, si terranno le serate finali della diciassettesima edizione di Homeless Fest, concorso musicale per artisti emergenti organizzato dall’Associazione Homeless.
"Ancora una volta in primo piano il protagonismo musicale giovanile dell’Homeless Fest, divenuto ormai per Macerata una tradizione consolidata - commenta l’assessore alle Politiche giovanili Marco Caldarelli -. C’è attesa per le performance live che si disputeranno nel fine settimana nelle quali, sono certo i giovani musicisti esprimeranno il meglio della loro creatività. Non mi rimane che fare un grande in bocca al lupo a tutti".
Le finali giungono a conclusione di un percorso ad eliminazione in quattro tappe - a seguito del record di iscrizioni registrato quest’anno - svoltosi tra ottobre e novembre. Tutti gli artisti in gara hanno avuto la possibilità di esibirsi dal vivo sui palchi allestiti dall’associazione in alcuni dei teatri più suggestivi delle Marche, come il Teatro “Delle Logge” di Montecosaro il 21 ottobre, il Teatro Comunale di Petriolo il 28 e 29 ottobre, e il Teatro “Apollo” di Mogliano l’11 novembre.
Domenica 26 novembre al Teatro “Don Bosco” di Macerata sarà proclamato il vincitore dell’edizione 2023 al cospetto di una giuria di qualità di rilevanza nazionale. Confermate le presenze dello storico presidente di giuria Gianluca Polverari, direttore artistico di Radio Città Aperta, Roma, di Enrico Molteni (Tre Allegri Ragazzi Morti, La Tempesta DIschi) e di Alberto Albi Cazzola (Lo Stato Sociale).
Si contenderanno il titolo cinque degli otto semi-finalisti in gara sabato 25 novembre: Alessandra Bacaloni, Barry e i Karamazov, DegeneRadio, Eazy Chills, Francesco Pecs, SenzaVolto, Telecomando e The Sick Orange.
Graditi ospiti della serata finale saranno il cantautore abruzzese Fredd0 che aprirà la serata con un suo live set, e la band marchigiana Maison Dieu che la chiuderà allo stesso modo, rispettivamente primo e secondi classificati della passata edizione del concorso. In entrambe le serate lo sponsor Distilleria Varnelli allestirà un punto di degustazione del suoi prodotti nel foyer del teatro.
Cesare Bocci affiancato dall'Orchestra Saverio Mercadante apre sabato 25 novembre, con "Lucio Battisti. Emozioni!", la stagione del Teatro Velluti di Corridonia proposta da Comune e Amat, con il contributo di MiC e Regione Marche.
Quello di Bocci è un viaggio di musica e parole nella storia di uno dei più grandi cantautori italiani. L’apporto che Battisti ha saputo dare alla canzone italiana in anni in cui il nostro Paese si riscopriva e affrontava periodi alquanto delicati è stato davvero eccezionale.
La sua produzione ha impresso una svolta decisiva al pop/rock italiano: da un punto di vista strettamente musicale, Lucio Battisti ha personalizzato e innovato in ogni senso la forma della canzone tradizionale e melodica, arrivando a vendere oltre 25 milioni di dischi.
Grazie ai testi scritti da Mogol, Battisti ha rilanciato temi ritenuti esauriti o difficilmente rinnovabili, quali il coinvolgimento sentimentale e i piccoli avvenimenti della vita quotidiana; ha saputo esplorare anche argomenti del tutto nuovi e inusuali, a volte controversi, spingendosi fino al limite della sperimentazione pura. Cesare Bocci ci racconta questa storia affiancato dalle raffinate citazioni musicali dell'Orchestra Saverio Mercadante.
I biglietti per i singoli spettacoli, posto unico numerato 20 euro con riduzione a 15 euro – si possono acquistare in tutti i punti vendita AMAT/Vivaticket, su vivaticket.com e a teatro il giorno di spettacolo dalle 18.
Inaugurata sabato mattina la mostra personale di Riccardo Garbuglia presso il Cag di Corridonia "ex mercato coperto", alla presenza del presidente dell’Ordine degli Architetti di Macerata Vittorio Lanciani e dell’assessore alla cultura del comune di Corridonia Massimo Cesca.
L’esposizione è stata prevista come parte integrante del programma predisposto dall’Ordine provinciale degli Architetti di Macerata nell’ambito dei festeggiamenti per i 100 anni dall’istituzione della figura dell’Architetto in Italia e dei 40 anni della fondazione dello stesso Ordine provinciale.
I tanti professionisti presenti e il numeroso pubblico intervenuto nel corso della giornata sono rimasti incantati dalle opere esposte, tutte di grande impatto rievocativo ed emozionale, ispirate dai vari brani dell’Infinito di Leopardi.
Molti dei presenti conoscevano l’architetto Garbuglia per la sua attività professionale e come uomo di grande cultura, ma non da tutti conosciuto per le sue straordinarie doti artistiche, pienamente emerse nelle opere esposte.
La mattinata era iniziata con una visita degli architetti presso la mostra De Minicis a Petriolo e a seguire la visita guidata alla straordinaria mostra del Maestro Silvio Craia a Corridonia.
"Come amministrazione siamo orgogliosi di aver collaborato con l’Ordine degli Architetti di Macerata per l’organizzazione di questo prestigioso evento che ha portato in città tanti affermati professionisti e di aver permesso a tante persone di ammirare le opere di un grande artista come l’architetto Riccardo Garbuglia - ha sottolineato l'assessore alla cultura Massimo Cesca -. Un ringraziamento particolare agli operai e dipendenti comunali per la preziosa collaborazione e all’architetto Bruno Illuminati per l’instancabile dedizione nell’organizzare una giornata molto intensa ma incredibilmente interessante". La mostra sarà visitabile dal 18 al 23 novembre dalle 10:00 alle 12:00 e nel pomeriggio dalle 17:00 alle 20:00.
Una folla di circa 1000 persone ha accolto, ieri sera, il filosofo Umberto Galimberti a Matelica. L’appuntamento con il format “Nutrire il talento”, organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Matelica e dall’associazione HELP S.O.S. Salute e Famiglia ODV della presidente Cristina Marcucci, in collaborazione con Roberta Cesaroni e Agnese Testadiferro di “Medicina per Me” e il sostegno di Cna Macerata, ha riscosso un grandissimo successo, per certi versi inaspettato, in quanto inizialmente addirittura l’evento doveva tenersi nel meno capiente teatro Piermarini.
Fin da subito le tante prenotazioni arrivate hanno fatto riflettere gli organizzatori che hanno deciso di spostare l’evento al palazzetto di via Borgo Nazario Sauro. Il successo arriva dopo il buon riscontro dello scorso 21 settembre al teatro Piermarini con il biologo molecolare e musicista Emiliano Toso, affiancato dalla psicologa Roberta Cesaroni. Anche questa volta sul palco c’era la dottoressa Cesaroni, che ha presentato e dialogato a fondo con il professor Galimberti.
L’intervento ha preso spunto dal suo libro "L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani", non a caso il titolo della serata era proprio: “Adolescenti: uno tsunami di emozioni”. Si è parlato anche dell’autore matelicese Libero Bigiaretti, al quale sono dedicate le Giornate Bigiarettiane nel cui cartellone di iniziative rientra anche l’evento di ieri sera con Galimberti.
Ad aprire e chiudere la serata ci ha pensato il violinista Marco Santini, che con la sua musica ha ammaliato i tanti presenti. Grande soddisfazione per l’amministrazione comunale matelicese, in particolar modo per l’assessore alla Cultura Giovanni Ciccardini, che ha fortemente voluto questo evento.
«Inizialmente si era pensato di incontrarci nel nostro teatro, ma l'interesse registrato ci ha spinto ad optare la soluzione palazzetto, privilegiando la partecipazione alla location – ha fatto sapere Ciccardini -. Penso di non essere smentito nel ritenere che nella nostra città questo evento è storicamente uno degli eventi culturali con maggiore affluenza. Ricordo che nell’ambito delle Giornate Bigiarettiane avremo altri incontri culturali: nella prima settimana di gennaio la presentazione della riedizione, curata dalla prof.ssa Carla Carotenuto con ristampa offerta dall’Halley Informatica, del libro di Libero Bigiaretti “I figli”. Mentre la giornata del 26 gennaio sarà dedicata ai giovani, al loro rapporto con la scuola e con gli adulti, con il professor Enrico Galiano».