Auto si ribalta in A14: incidente nel primo pomeriggio nel tratto autostradale che collega Porto Sant’Elpidio e Civitanova Marche, al chilometro 267, in direzione nord. A bordo vi erano una donna di 46 anni, di nazionalità russa, e suo figlio di 12 anni, entrambi residenti a Campofilone.
La prima, in codice rosso, è stata trasferita all'ospedale Torrette di Ancona per accertamenti. Fortunatamente non è grave il ragazzino, trasferito in codice verde all'ospedale di Civitanova Marche. Ancora da stabilire la dinamica dell'incidente, che ha coinvolto solo il mezzo guidato dalla donna, che si è successivamente ribaltato lungo la carreggiata.
Sul posto, raccolta la segnalazione, sono arrivati i militi della Croce verde di Porto Sant'Elpidio e l'automedica. Con loro anche la Polizia autostradale della sottosezione di Porto San Giorgio, i vigili del fuoco e il soccorso stradale EuroSos. Il 115 ha messo in sicurezza del veicolo mentre i sanitari hanno soccorso madre e figlio. Alla Polizia autostradale il compito di ricostruire la dinamica dell'incidente che ha provocato code e rallentamenti in direzione nord.
Controlli sul lavoro: irregolarità riscontrate in un'azienda agricola di Fermo e in una ditta di macellazione di Grottazzolina. Denunciati dai carabinieri i titolari e sanzioni per un totale di 29mila euro.
I militari dell'Arma hanno portato a termine due operazioni di controllo a Grottazzolina e Fermo, che hanno coinvolto il Nucleo Ispettorato del Lavoro, il Nas di Ancona, il Nucleo Operativo Ecologico di Ancona. A Grottazzolina, l'attività ispettiva ha portato alla luce "gravi carenze" in una ditta di macellazione, di proprietà di un 54enne di Montappone.
Tra le irregolarità riscontrate la mancata idoneità dei dispositivi di estinzione incendi e il pericolo di caduta per i lavoratori. Denunciato in stato di libertà il titolare, con sanzioni pecuniarie per 9.000 euro. La ditta è stata sanzionata per carenze igieniche e per l'inosservanza delle procedure Haccp.
Contemporaneamente, controlli in una azienda agricola di Fermo dai quali sono emerse la mancanza di una viabilità interna adeguata, l'assenza di sistemi idonei per l'accesso ai posti di lavoro temporanei in quota e la non conformità delle attrezzature di lavoro. Mancanze che hanno portato alla denuncia del 35enne titolare dell'azienda, e all'applicazione di sanzioni amministrative per 20mila euro.
Arresti domiciliari con il braccialetto elettronico a carico di due giovani pregiudicati, residenti nel Foggiano, un 27enne ed un 29enne, indagati per una serie di furti pluriaggravati commessi, che avrebbero commesso in concorso, in danno di esercizi pubblici della zona stazione di Ancona.
La misura cautelare, chiesta dalla Procura di Ancona, è stata eseguita dopo l'attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile del capoluogo, con la collaborazione della polizia ferroviaria di Ancona e della locale polizia scientifica.
I fatti risalgono alla notte del 16 marzo scorso quando gli indagati si sarebbero introdotti dapprima all'interno di un ristorante e, successivamente, dopo averne sfondato la porta a vetri di ingresso e neutralizzato il sistema di videosorveglianza, avrebbero asportato il cassetto del registratore di cassa contenente la somma di circa 500 euro.
Subito dopo sarebbero entrati all'interno di un bar poco distante e, dopo aver divelto una finestra laterale, avrebbero asportato il registratore di cassa contenente la somma di circa 350 euro.
All'esito dei riscontri probatori, anche grazie agli elementi raccolti tramite i sistemi di videosorveglianza, la Procura di Ancona ha chiesto al gip l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico che è stata prontamente disposta ed applicata nelle ultime ore. Uno dei due arrestati è stato rintracciato in un appartamento sito nel Comune di Bologna; l'altro, invece, era nell'abitazione di propria residenza del foggiano.
L’amministratore di sostegno falsifica due testamenti del cugino defunto e intasca un'eredità da 1,8 milioni di euro, ma viene scoperto dalla guardia di finanza e denunciato.
Le indagini sono partite dalla denuncia di un erede legittimo e hanno consentito ai finanzieri di Fermo di accertare la falsità dei testamenti pubblicati un mese dopo la morte dell'assistito, sottoposto ad amministrazione di sostegno per il suo stato vegetativo e incapacità di intendere e di volere.
A pubblicarli l'amministratore di sostegno, cugino del defunto: in base ai due testamenti risultava che, con il primo, l'assistito aveva nominato il suo amministratore di sostegno erede universale e con il secondo la moglie dell'amministratore beneficiaria di una polizza vita.
Mediante consulenza grafologica-calligrafica è stata appurata la falsità dei testamenti, che sarebbero stati scritti dall'amministratore di sostegno di proprio pugno. Una volta acquisito il patrimonio di 1,8 milioni di euro, l'erede illegittimo e la sua famiglia hanno posto in essere una serie di operazioni finanziarie diversificate, investendo in titoli una parte della somma. Il denaro presente sui conti e i valori mobiliari acquistati sono stati sequestrati.
L'amministratore è stato denunciato per falsità in testamento olografo, cambiale o titoli di credito, falsità materiale commessa dal privato e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Scovato oltre mezzo milione di articoli per fumatori importati in contrabbando da San Marino: il responsabile segnalato dalla Guardia di Finanza di Macerata alla locale Procura della Repubblica.
IL FATTO - L'operazione trae spunto dal posto di blocco che i finanzieri del gruppo di Macerata hanno effettuato nei pressi del casello autostradale di Civitanova Marche. Qui le Fiamme Gialle hanno fermato un’autovettura palesemente carica di merce.
L'ispezione del mezzo ha consentito di rinvenire oltre mezzo milione di prodotti accessori ai tabacchi da fumo (tra cui cartine arrotolate senza tabacco, filtri e cartine semplici), soggetti ad imposta di consumo in base al decreto legislativo 504 del 1995.
Le preliminari operazioni condotte dai militari hanno permesso di accertare la detenzione e il trasporto illecito degli articoli, visto che il conducente non aveva con sé alcuna documentazione fiscale che ne giustificasse l’acquisto e che ne attestasse il preventivo versamento della relativa imposta di consumo, né tantomeno possedeva alcuna licenza autorizzatoria all’acquisto dei beni in esenzione d’imposta.
Successive indagini più particolareggiate hanno consentito di constatare che gli accessori per fumatori erano stati illecitamente importati dallo Stato di San Marino e che erano destinati a numerose rivendite di tabacchi della fascia costiera e dell’entroterra marchigiano, che al momento sono in corso di identificazione.
La stringente normativa di settore, volta a scongiurare l’evasione pressoché "istantanea" in tale comparto, atteso che tali beni di larghissimo consumo, acquistati e rivenduti "in nero", vengono immediatamente collocati sul mercato senza lasciare alcuna traccia fiscale, equipara tali illeciti al "contrabbando" di tabacchi lavorati esteri, con tutte le conseguenti sanzioni del caso.
Chi viene fermato con un quantitativo superiore ai 10 chilogrammi di tabacco lavorato estero di contrabbando, è punito con una multa pari a 5 euro per ogni grammo di prodotto e con la reclusione da due a cinque anni.
Nel caso di specie, utilizzando appositi indici di equivalenza forniti dall'amministrazione finanziaria, il trasportatore è risultato detenere circa 27 chilogrammi di prodotti "equivalenti" al tabacco di contrabbando.
Tutti gli articoli per fumatori presenti a bordo dell'auto e il mezzo stesso sono stati sottoposti a sequestro. Il conducente, da considerarsi presunto innocente fino a sentenza definitiva di condanna, è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, per il reato di contrabbando di tabacchi lavorati esteri.
La polizia di Stato, attraverso gli investigatori della divisione anticrimine di Macerata e del servizio centrale anticrimine, ha eseguito un provvedimento di confisca di beni e assetti societari, per un valore di circa 3 milioni di euro, emesso, ai sensi della normativa antimafia dal tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Ancona, su proposta formulata congiuntamente dal questore e dal procuratore della Repubblica di Macerata.
Il provvedimento, che segue il precedente provvedimento di sequestro emesso dal medesimo tribunale nell’ottobre 2022, riguarda un affermato imprenditore edile e immobiliare di origine calabrese, da un ventennio insediatosi nelle Marche, già sottoposto, nel 2020 alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno per la durata di tre anni, disposta sempre a seguito di motivata proposta del questore di Macerata.
Coinvolto in passato in diverse vicende processuali riguardanti reati tributari, finanziari, fallimentari, contro il patrimonio e la pubblica amministrazione e in materia di rifiuti, l’uomo risulta, altresì, imputato dinanzi al tribunale di Palermo per riciclaggio aggravato dalle finalità mafiose, avendo le indagini coordinate dalla direzione distrettuale Antimafia del capoluogo siciliano accertato consolidati legami con Cosa Nostra nel periodo 2014-2015.
L’uomo, in particolare, utilizzando lo schermo delle compagini societarie a lui indirettamente riconducibili, avrebbe agevolato, nell’ambito di uno stabile rapporto di collaborazione fiduciaria, un esponente di vertice del clan Graziano del mandamento mafioso di Resuttana (PA), nella realizzazione di operazioni di natura immobiliare e finanziaria finalizzate all’investimento delle risorse economiche illecite dell’organizzazione mafiosa in provincia di Roma e in Romania.
Le odierne investigazioni svolte dalla divisione polizia anticrimine della questura di Macerata, in stretta collaborazione con il servizio centrale anticrimine, hanno consentito di accertare come il soggetto, a fronte di una situazione reddituale di natura contenuta, abbia costituito, in territorio marchigiano, anche attraverso l’interposizione fittizia di familiari e prestanome, un importante e articolato sistema societario operante nel settore immobiliare, mediante la realizzazione di sistematiche operazioni volte a impedire la diretta riconducibilità delle strutture imprenditoriali in argomento alla sua persona.
Le società, tutte strettamente collegate tra loro, infatti, sono state utilizzate per operare trasferimenti di beni e di ricchezza, per giustificare spese e conseguente abbattimenti di utili (anche con ricorso a fatturazioni inesistenti), per parcellizzare e al contempo riciclare denaro, celando la disponibilità di somme provento di reati.
Con l’odierno provvedimento, il tribunale delle Misure di prevenzione di Ancona, accogliendo la proposta formulata congiuntamente dal procuratore della Repubblica e dal questore di Macerata, ha disposto la confisca della totalità delle quote e dell’intero compendio aziendale di sei società operanti nel settore immobiliare ed edilizio, 15 fabbricati e 26 terreni, 3 veicoli e numerosi rapporti finanziari, per un valore complessivamente stimato di circa 3 milioni di euro.
Doppio episodio di violenza nei confronti delle donne nel Fermano: un 67enne è stato arrestato, mentre per una altro uomo è scattato l’ammonimento del questore.
I carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato di un individuo di 67 anni, residente a Porto San Giorgio per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. L'intervento ha preso avvio da una segnalazione d'emergenza ricevuta al numero 112, attraverso la quale si richiedeva aiuto per un episodio di violenza domestica in atto a Grottazzolina.
L'indagato, al termine di una discussione riconducibile a questioni sentimentali, aveva aggredito la moglie causandole lesioni. Al momento dell'intervento, l'uomo ha mostrato un atteggiamento di forte resistenza, barricandosi in casa per sottrarsi all'identificazione e minacciando ritorsioni legali nei confronti dei militari intervenuti, che sono tuttavia riusciti ad accedere all'abitazione e a procedere con l'arresto. Il 67enne, denunciato anche per resistenza a pubblico ufficiale, è stato posto agli arresti domiciliari.
Alcuni giorni fa i poliziotti sono intervenuti, su richiesta di una giovane donna, in un appartamento sul litorale fermano, residenza di un'amica della richiedente. La donna è riuscita a contattare il numero di emergenza mentre è stata aggredita dal compagno che, in preda a un incontrollabile raptus di gelosia, l’ha offesa con frasi ingiuriose e l’ha percossa storcendole le dita della mano.
Nel corso della lite era presente l’amica della donna la quale ha fornito una completa descrizione dei fatti avvenuti motivo per il quale l’ufficio specializzato della Divisione Anticrimine, dopo il nulla osta dell’autorità giudiziaria, ha avviato a una rapida istruttoria che si è conclusa con la proposta al questore del provvedimento di ammonimento.
Operazione di controllo all’interno e all’esterno del plesso scolastico "Eustachio Divini" di San Severino Marche. All'ispezione hanno partecipato gli agenti della polizia locale della città settempedana, congiuntamente ai militari della locale stazione dell’Arma dei carabinieri di Tolentino, insieme all’unità cinofila “Billy” della locale tolentinate.
Le forze dell'ordine sono state impegnate nell’ambito del progetto “Scuole sicure” voluto dal ministero dell’Interno e coordinato sul territorio dalla Prefettura di Macerata.
Il controllo ha avuto esito positivo, visto che non sono state trovate sostanze stupefacenti all’esterno e all’interno dell’istituto.
È stato sottoposto al Dacur, l’uomo arrestato per resistenza e lesioni dai carabinieri dell’Aliquota Radiomobile nel mese di febbraio. Il provvedimento comporta il divieto di accesso in numerosi locali e bar di Tolentino per il periodo di un anno.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno raccolto gli elementi necessari ad irrogare la misura di prevenzione del cosiddetto Daspo Urbano, concesso dal questore questa settimana.
Il provvedimento scaturisce dal comportamento gravemente antisociale e pericoloso per la sicurezza urbana, tenuto dall’aggressore, positivo nell’occasione all’alcool e ai cannabinoidi.
I militari della Stazione carabinieri di Penna San Giovanni, questa settimana hanno, invece, rintracciato un 35enne di origine albanese, destinatario di un ordine di carcerazione spiccato nel 2022 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Varese; grazie all’attività informativa nel territorio e ai riscontri anagrafici, i militari hanno acquisito contezza della presenza nel territorio dell’uomo, verosimilmente rientrato in Italia da poco; condannato per reati in materia di stupefacenti, egli dovrà espiare 3 anni di reclusione; i carabinieri lo hanno tradotto al carcere di Fermo.
I carabinieri di Loro Piceno hanno notificato l’avviso orale a un uomo denunciato per furto di pezzi di autovettura nel mese di dicembre. A fronte dei precedenti per reati contro il patrimonio e di una condanna penale per appropriazione indebita, i militari hanno chiesto la misura di prevenzione, prontamente concessa dal questore di Macerata. In caso di reiterazione di condotte antigiuridiche l’uomo potrebbe essere sottoposto a misure più gravi.
Tre denunciati a Civitanova in seguito a una violenta rissa avvenuta all’interno di un locale. Nell’ambito dell’attività di controllo del territorio, di prevenzione e repressione dei reati, la polizia ha proceduto a deferire all’autorità giudiziaria tre persone per il reato di rissa, dopo i fatti avvenuti alcuni giorni fa in un noto locale notturno del lungomare nord.
Nella circostanza un violento alterco, scoppiato tra uno degli addetti alla sicurezza del locale e due avventrici dello stesso, era degenerato in rissa, a seguito del quale la volante era intervenuta sul posto. Al termine dell’indagine, anche grazie all’ausilio del sistema di videosorveglianza comunale, gli agenti sono giunti all’individuazione dei tre soggetti coinvolti.
Il locale è stato successivamente sottoposto a controllo, attività che ha permesso di accertare al suo interno la presenza di numerosi soggetti con precedenti di polizia, circostanza per cui sono in corso le valutazioni di competenza in materia di ordine e sicurezza pubblica.
Scontro tra scooter e auto: un quindicenne soccorso in eliambulanza. L'incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio, in viale Cesare Battisti, a Tolentino. Ad avere la peggio è stato il giovane in sella al ciclomotore, che dopo l'impatto, è stato sbalzato sull'asfalto. Una volta ricevute le prime cure in loco da parte dei sanitari del 118, per il ragazzo è stato necessario il trasporto d'urgenza tramite elisoccorso all'ospedale Torrette di Ancona. Non si troverebbe in pericolo di vita. Ancora da ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto, alla cui ricostruzione procedono le forze dell'ordine.
Controlli nel settore edile in provincia di Macerata. Elevate multe e ammende per oltre 50.000 euro ed effettuate 10 prescrizioni per violazioni in materia di sicurezza. Il nucleo dei carabinieri Ispettorato del Lavoro di Macerata, e il personale ispettivo dell’Ispettorato Territoriale di Macerata, hanno eseguito una serie di accertamenti relativi alla vigilanza straordinaria nei cantieri edili che si è tenuta nei territori della provincia.
In particolare, gli accertamenti hanno interessato un cantiere il comune edile di grandi dimensioni di Civitanova Marche. Particolare attenzione è stata posta, per ciò che attiene alla normativa relativa alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, all’installazione dei ponteggi, aperture nei solai, omesse installazioni dei parapetti, violazione dei requisiti di sicurezza delle attrezzature di lavoro in genere e verifica documentazione in materia di sicurezza delle ditte operanti.
Il NIL carabinieri di Macerata ha proceduto alla denuncia del titolare dell'impresa edile esecutrice, ritenuto responsabile di impiego di manodopera priva di permesso di soggiorno (clandestina) o qualsivoglia titolo per la regolare occupazione. È stato, inoltre, denunciato il lavoratore occupato in quanto presente sul territorio nazionale privo di titolo di soggiorno.
L’attività di verifica e ispezione è stata comunque affiancata dall’opera di sensibilizzazione e informazione sulla legislazione vigente. Oltre alla verifica del rispetto delle norme sulla sicurezza, è stata posta in essere la vigilanza di tipo ordinario finalizzata a contrastare il lavoro nero. L’attività ispettiva ha evidenziato l’irregolarità di tutte le ditte operanti all’interno del cantiere.
Numerose sono state le prescrizioni contestate e le sanzioni comminate. Nello specifico sono state ispezionate altre sette aziende operanti nel settore dell’edilizia, individuati 30 lavoratori, elevate 10 prescrizioni inerenti violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Elevate multe e ammende per un importo complessivo superiore a 50.000 euro.
Sono stati denunciati, inoltre, cinque titolari di azienda per le gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e contestate due violazioni relative al contrasto all’immigrazione clandestina.
Perde il controllo dell'auto e finisce fuori dalla carreggiata stradale: la conducente 56enne soccorsa dagli operatori sanitari del 118. L'incidente è avvenuto questo pomeriggio, poco dopo le 18:15, lungo la strada statale 256 "Muccese", nel territorio comunale di Camerino.
Ad estrarla dall'abitacolo hanno provveduto i vigili del fuoco che l'hanno poi affidata alle cure dei medici. La 56enne, che nell'impatto ha riportato diversi traumi, è stato condotta per accertamenti all'ospedale di Camerino in codice rosso. Non si trova, in ogni caso, in pericolo di vita. Nessun altro veicolo è stato coinvolto nel sinistro. Ancora da ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto, al vaglio delle forze dell'ordine.
(Foto di repertorio)
Il previsto maltempo si è abbattuto sulle Marche. Una grandinata ha colpito nel pomeriggio le zone dell'entroterra maceratese, in particolare i comuni di Caldarola, Belforte e Serrapetrona. Strade, giardini e tetti imbiancati per le precipitazioni che sono durate circa mezz'ora.
Gragnola anche in superstrada. Non sono stati registrati danni. In montagna, invece,ha fatto capolino la neve. La coltre bianca, infatti, ha ammantato le zone di Bolognola e Frontignano, dove si sogna di riaprire le piste da sci per il weekend. Questo l'esito dell'allerta gialla per le precipitazioni intense, preannunciata per la giornata di oggi.
La guardia costiera di Civitanova Marche sequestra sei quintali di vongole. Nella giornata di oggi, i militari della guardia costiera di Civitanova Marche, unitamente al personale del centro di controllo area pesca della Direzione Marittima di Ancona e ai finanzieri della compagnia, hanno proceduto a un’attività congiunta mirata alla tutela della risorsa ittica.
I controlli effettuati durante lo sbarco al molo Martello hanno portato al sequestro di 600 Kg di vongole sprovviste di idonea documentazione per l’immissione in commercio, unitamente all’elevazione di diverse i multe per un totale di 7.500 euro. Il prodotto ittico sequestrato, ancora vivo, è stato rigettato in mare dai militari della guardia costiera.
La guardia costiera raccomanda ai consumatori “di prestare sempre la massima attenzione e di acquistare esclusivamente prodotto ittico che assicuri il rispetto della normativa vigente relativa alla corretta tracciabilità del pescato, evitando di acquistare pescato di dubbia provenienza o illecitamente venduto”.
Rissa in via Roma, il questore di Macerata Luigi Silipo emette altri nove provvedimenti dopo la denuncia dei carabinieri (leggi qui). Nello specifico si tratta di quattro fogli di via obbligatori con divieto di far ritorno nel comune per il periodo di un anno e di cinque Dacur, ovvero divieti di accesso e stazionamento nei pressi del Bar Nino, dove è avvenuto il fatto il 24 marzo scorso, e di tutti gli altri locali del centro città.
Le misure di prevenzione anche in questo caso sono state graduate in funzione della tipologia dei reati contestati e ai precedenti di polizia di cui sono gravati i soggetti coinvolti. Per quattro di loro l'accesso è interdetto per un anno, mentre per uno, già gravato da un altro Dacur perché coinvolto anche nella rissa avvenuta quest’estate ai Giardini Diaz, sarà vietato l'accesso ai locali della zona per due anni.
I nove provvedimenti seguono gli altri sette emessi dal Questore settimana scorsa (leggi qui): sono 16 in totale, quindi, le misure di prevenzione nei confronti dei soggetti denunciati all'autorità giudiziaria per la rissa del 24 marzo.
In casa e nell'orto nascondeva quasi 10 chili di droga: arrestato un 24enne di Cingoli, già sottoposto ai domiciliari. L’operazione è stata conclusa dai carabinieri della locale stazione nella serata di mercoledì, intorno alle 20:30. Si tratta di una persona già nota alle forze di polizia per i suoi precedenti specifici in materia di sostanze stupefacenti.
IL CASO - Nel corso del pomeriggio di ieri, alle 15:30 circa, una pattuglia dei carabinieri di Cingoli, mentre si stava recando nell'abitazione del giovane per verificare che ottemperasse alla misura cautelare degli arresti domiciliari, ha notato la presenza - nelle vicinanze della casa del reo - di un'autovettura condotta da un 22enne, residente in un paese dell’entroterra maceratese, apparsa come insolita e sospetta.
I militari, pertanto, hanno controllato il ragazzo alla guida trovandolo in possesso di due frammenti di hashish del peso complessivo di 5,4 grammi, verosimilmente acquistati proprio dal ragazzo agli arresti domiciliari. I carabinieri hanno, quindi, eseguito una perquisizione domiciliare nei confronti del 24enne agli arresti domiciliari che, fin dalle prime battute, ha dato riscontro ai sospetti dei militari.
Nell'abitazione, all'interno di un mobile, è stata trovata una somma di denaro contante pari a 3.600 euro e nella credenza della cucina sono state rinvenute di 66 sigarette elettroniche confezionate con i relativi serbatoi contenenti liquido infuso di thc e di cannabis.
L’esito delle ricerche condotte sino a quel momento ha indotto gli operatori ad approfondire ancora di più le operazioni, estendendole anche alle pertinenze esterne della casa. Sul posto sono, quindi, intervenuti tutti i militari della stazione, sopraggiunti in ausilio della pattuglia.
Nel corso delle accurate ricerche svolte nel giardino e nell’orto, in un anfratto tra la vegetazione, sono stati rinvenuti un borsone e una busta di carta al cui interno era nascosto un ingente quantitativo di droga e di altro materiale vario.
Nello specifico il giovane arrestato è stato trovato in possesso di 2 chili di marijuana, suddivisi in altrettante buste in cellophane trasparente, oltre a 125 panetti di hashish di varie forme, dimensioni e peso per un totale di oltre 7 chili. Il 24enne aveva in suo possesso anche un bilancino di precisione e un coltello da cucina utilizzato per il taglio dei panetti di hashish, oltre che uno smartphone.
Quanto rinvenuto dai carabinieri è stato sottoposto a sequestro penale. Per il 24enne è stata disposta la custodia cautelare in carcere in attesa della fissazione dell'udienza di convalida. Dopo le formalità di rito il giovane arrestato è stato accompagnato al carcere di Ancona, a disposizione dell'autorità giudiziaria inquirente.
Per l'automobilista 22enne, invece, è scattata la segnalazione alla Prefettura di Macerata per la violazione amministrativa relativa all’uso non terapeutico di sostanze stupefacenti, con conseguente ritiro della patente di guida, mentre la piccola quantità di hashish trovata in suo possesso è stata sottoposta a sequestro amministrativo.
"Mamma ho perso il telefono", e lei ricarica una carta prepagata, ma era una truffa: denunciati mamma e figlio. Si tratta di una donna di 54 anni e di un ragazzo 24enne, entrambi residenti in provincia di Napoli. È quanto emerso da un’indagine dei carabinieri di Montecassiano.
IL CASO - I fatti sono avvenuti il 13 gennaio scorso, quando un sms da un numero sconosciuto - "Mamma ho perso il cellulare, ho cambiato numero scrivimi su WhatsApp" - è stato l’inizio di un incubo per una donna 54enne di Montecassiano, che si è davvero preoccupata in quanto suo figlio vive all’estero per lavoro.
La signora ha provato prima a contattarlo telefonicamente sul vecchio numero, senza riuscirci, poi ha provato a telefonare al numero dal quale era pervenuto il messaggio insolito, ricevendo però in risposta un messaggio di WhatsApp che recitava: "Non posso rispondere perché sono dalla polizia per la denuncia".
Queste circostanze hanno convinto sempre di più la donna che il figlio fosse realmente in difficoltà, credendo quindi anche ad un altro messaggio con il quale i truffatori le ha chiesto di ricaricare una carta money poiché, per la spesa imprevista di un nuovo telefono, di fatto, era rimasto senza contanti. La signora, sempre più preoccupata, si è subito precipitata in tabaccheria ricaricando secondo le indicazioni che le erano state fornite la somma di 945 euro sull’Iban della carta prepagata.
La donna si è anche premurata di fare una foto alla ricevuta di versamento e di inviarla tramite WhatsApp, ma non ha ricevuto alcun messaggio di risposta. Quindi ha iniziato a capire che qualcosa non andava ed è a questo punto che la vittima della truffa ha continuato a contattare suo figlio sul suo vecchio numero di telefono fino a quando non è riuscita a ricevere risposta, apprendendo da lui che non aveva smarrito nessun telefono e che non c’era stata alcuna esigenza di denaro.
Avendo, oramai, realizzato di essere stata vittima di una truffa, la 54enne si è rivolta ai carabinieri di Montecassiano, formalizzando una denuncia a carico di ignoti. I militari hanno avviato le indagini del caso, alquanto complesse, che hanno permesso, la scorsa settimana, di giungere all’identificazione della donna e di suo figlio, entrambi pregiudicati, che sono stati segnalati alla competente autorità giudiziaria per truffa in concorso.
Travolto da una vecchia motozappa, muore un uomo di 71 anni. Incidente agricolo mortale a San Marcello, in provincia di Ancona, nel tardo pomeriggio di mercoledì, intorno alle 19.30. Stando a una prima ricostruzione, sembrerebbe che l'agricoltore stesse lavorando in un campo con una motozappa, quando - per ragione da chiarire - si è azionata la retromarcia ed è stato spinto contro un albero, venendo travolto in maniera fatale.
È comunque ancora da accertare la dinamica del tragico incidente. Dopo la segnalazione al numero unico delle emergenze 112, sul posto - allertati dalla centrale operativa del 118 - sono arrivati i vigili del fuoco, l'automedica di Jesi e un'ambulanza della Croce gialla di Morro d'Alba. Sul luogo della tragedia anche l'eliambulanza arrivata dall'ospedale regionale di Torrette di Ancona e le forze dell'ordine.
Quando sono arrivati i soccorsi, però, per l'uomo non c'era ormai più nulla da fare. Vano ogni tentativo di rianimarlo e si è potuto solo constatarne il decesso. Le forze dell'ordine sono al lavoro per cercare di ricostruire, nel dettaglio, gli ultimi istanti della vittima e definire la dinamica del tragico incidente.
(Foto di repertorio)
Incendio nel cortile esterno di un'abitazione, le fiamme con il vento arrivano a lambire il tetto. I vigili del fuoco, con una squadra del locale distaccamento, sono intervenuti - poco prima delle 16 di oggi - in via Regina Margherita, a Civitanova Marche.
I pompieri hanno provveduto a spegnere le fiamme che sono partite da alcuni materiali stipati nel cortile, con l'ausilio di due autobotti e con il supporto del personale di Macerata, giunto sul posto con un'autoscala. Successivamente è stata predisposta la messa in sicurezza dell'area. Presente anche una pattuglia della polizia. Fortunatamente nessuna persona è stata coinvolta nel rogo.