Si è concluso con la condanna all'ergastolo il processo svolto davanti al giudice Chiara Minerva al Tribunale di Macerata per Giuseppe e Salvatore Farina accusati dell'omicidio di Pietro Sarchiè.Pietro Sarchiè, pescatore di San Benedetto del Tronto, è stato ucciso brutalmente con una calibro 38 il 18 giugno del 2014 a Sellano. Dopo essere stato ucciso, gli assassini, hanno trasportato il corpo senza vita del povero Pietro in una zona abbandonata, Valle dei Grilli, per poi dargli fuoco.Il corpo è stato ritrovato il 5 luglio, 17 giorni dopo la scomparsa.
E’ sola una finestra, ma per qualcuno è molto di più. Nella Scuola Media “Falcone-Borsellino” di Montefano c’è una finestra che da qualche anno ha reso l’istituto un luogo meno sicuro per i suoi studenti e docenti.L’ennesima prova è arrivata la notte tra sabato e domenica scorsa quando alcune persone si sono introdotte nella scuola, rubando sette computer, una stampante, alcune casse acustiche e pochi soldi.Lunedì mattina una dipendente, appena arrivata a scuola, si è accorta che qualcosa non andava. Subito dopo ha trovato il vetro della “famosa” finestra infranto e due porte di rispettive aule forzate.La via d’accesso dei ladri, questa volta come in altre occasioni, è sempre la finestra dell’aula di musica, posta al piano terra, ad altezza uomo, in una parte nascosta dell’edificio e per niente illuminata. Queste caratteristiche da anni hanno reso la finestra la porta principale all’istituto per chi negli anni ha compiuto furti e atti di vandalismo.La situazione è stata denunciata più volte dal personale scolastico, senza che tuttavia venisse trovata una soluzione. “L’ufficio tecnico del Comune è da un anno che ha promesso di intervenire. - spiega la Dirigente scolastica Angela Navazio - Due settimane fa, prima ancora che si verificasse l’ennesimo furto, dal Comune ci avevano assicurato che avrebbero chiuso la finestra, anche murandola. Lo stesso hanno ribadito questa mattina, facendo visita alla scuola”.Il rammarico della Dirigente che ogni giorno deve affrontare i numerosi tagli ai fondi per la scuola, è legato non solo al valore economico, ma soprattutto a quello simbolico che tali atti rappresentano per l’istituto.“Per fortuna nel salvadanaio c’erano pochi spicci, ma erano i soldi raccolti dai ragazzi e messi nel salvadanaio destinato alla beneficenza”. Soldi che nascono da uno spirito, quello della solidarietà, raro e prezioso, e che la Dirigente Navazio e i docenti cerca di diffondere tra i più giovani.E non solo. Cosa potrebbe rappresentare un pc per ognuno di noi? Per una scuola è un concentrato di conoscenza, insegnamenti e storie di tanti alunni e perderlo significa causare un danno lavorativo e organizzativo per i docenti costretti a cambiare organizzazione e didattica e gli alunni privati delle conoscenze racchiuse nei pc.Anche una semplice stampante per questa scuola è molto di più di uno strumento tecnologico. “Era stata conquistata dai ragazzi come frutto di un premio vinto da una classe della scuola - ha concluso la Dirigente - e ciò ha suscitato un grande dispiacere in ognuno di noi”.
“Molto probabilmente l’acquisizione del Park Sì dalla multinazionale Saba è già cosa fatta e conclusa”. Questa la conclusione a cui è giunto Riccardo Sacchi, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, che riapre la vicenda del Park Sì attraverso la conferenza stampa di questa mattina al Caffè Venanzetti.Tutto nasce da un’operazione di riscatto anticipato del parcheggio dei giardini Diaz, il Park sì, da parte del Comune. La scelta dell’amministrazione di prenderne in mano la gestione che suscita da tempo numerose polemiche, costerebbe alla collettività tra un milione e 600 mila euro e 2 milioni e 200 e garantirebbe la gestione comunale fino al 2038.Tuttavia, molti sono i lati oscuri della vicenda. Primo fra tutti, per Riccardo Sacchi, l’assenza di un documento fondamentale: il business plan. “Non c’è traccia di un progetto relativo a come sarà svolta la gestione, - spiega il capogruppo di FI - né da un punto di vista operativo, cancellazione posti auto lungo le mura cittadine, tariffe convenienti, aperture notturne, ingresso dal piazzale dei giardini o interventi di manutenzione, né da un punto di vista economico-finanziario”.E non solo. Mancherebbe anche un piano degli investimenti. Il Comune non avrebbe fatto bene i conti, o non li avrebbe ancora resi noti, secondo Sacchi. Quanto costerebbe il nuovo l’impianto di gestione per consentire la fruibilità notturna della struttura, quanto bisogna spendere per la rampa d’ingresso dai giardini Diaz, ammesso che la si voglia realizzare, e qual è il valore degli interventi di messa a norma della struttura: queste le numerose domande senza risposta.Si tratta di un intervento collettivamente sostenibile? Ci sono le risorse per affrontarlo senza ripercussioni sulle casse del Comune?Sacchi dimostra di no attraverso un documento, “l’unico documento distribuito che fornisce uno sguardo sul futuro, - spiega - si tratta della valutazione economico-finanziaria del Dott. Piergiacomi, commissionata da APM, che evidenzia “la non sostenibilità dell’investimento”.Se non si conoscono i dettagli dell’operazione, secondo Sacchi, “Il passaggio in consiglio comunale è da considerarsi non solo pleonastico, ma anche offensivo nei confronti dell’assise comunale, del suo ruolo e delle sue funzioni. Di qui l’invito ad un sussulto di orgoglio da parte dei consiglieri, in primis, di maggioranza”.Nonostante ciò, “nessuno mette in discussione che il Park Sì con una gestione efficiente sarebbe un bene per la città - conclude Sacchi, ma si domanda - Quello che ci si chiede è perché pagarlo? Perché si dovrebbe pagare qualcosa che al venditore sta producendo perdite invariabilmente da quasi 20 anni? Inoltre, perché dovrei “comprare” qualcosa che al termine del periodo di concessione sarà comunque mio?”.
Due colpi di pistola in una zona rurale di Mogliano, piccolo comune di cinque mila abitanti del maceratese, hanno sconvolto la tranquilla vita di alcuni abitanti.Ieri sera verso le 8 di sera, due ladri, sulla quarantina, erano da poco entrati in una casa posta sul ciglio della strada, quando il figlio dei due proprietari passando davanti casa dei genitori ha notato qualcosa di strano.I genitori, non erano in casa in quel momento. “Ho visto le luci accese in casa - racconta l’uomo - e le finestre aperte, da fuori ho visto un uomo che frugava nell’armadio”.Subito dopo l’uomo decide di chiamare i vicini e insieme a loro, in sei persone, aspettano fuori casa che i due ladri escano. La paura era tanta, ma quando sono usciti qualcosa è andato storto. I due ladri, viste le persone davanti all’abitazione, si sono messi a correre. Uno dei due è riuscito a scappare, mentre la fuga dell’altro è stata interrotta dalla recinzione dell’abitazione dei vicini.Sentitosi braccato dalle sei persone che lo avevano rincorso, il ladro deve aver perso il controllo e ha detto: “Io sparo”. Il figlio delle due persone anziane derubate ha risposto: “Va bene”, pensando che nulla potesse succedere.Invece, proprio in quel momento, il ladro ha estratto la pistola in segno di minaccia e sparato due colpi in aria.Lo spavento ha preso il sopravvento e nella confusione generale l’uomo con la pistola in mano è riuscito a fuggire.Intanto, i carabinieri che erano stati chiamati, sono arrivati circa mezz’ora dopo sul posto, quando ad attenderli c’erano solo persone spaventate.“Ho avuto paura, non avevo mai visto una cosa del genere in vita mia” - confessa uno dei vicini che ha assistito alla scena dell’inseguimento, e sua moglie aggiunge - “mio figlio di sei anni non dorme più, perché ha paura”.Quello avvenuto ieri sera non è l’unico furto verificatosi nella zona. “Da circa un anno la situazione qui è cambiata e c’è quasi un furto al giorno”, spiega un ragazzo che abita vicino alla casa presa di mira dai ladri, un’abitazione che negli ultimi anni ha subito più di un furto.L’Assessore allo Sport del Comune di Mogliano, Alessandro Quarchioni, ha assicurato che l’amministrazione sta provvedendo ad installare un sistema di videosorveglianza e che vigilerà sulla sicurezza dei suoi cittadini.https://www.youtube.com/watch?v=aAnxNqnkYUg Alessandro Quarchioni, Assessore Sport Comune di Mogliano
I fatti risalgono al 18 giugno, quando Pietro Sarchiè, un commerciante di pesce di San Benedetto del Tronto, è stato ucciso e bruciato in una frazione di Camerino. Anche durante la mattina del suo ultimo giorno di vita, Pietro, dopo aver fatto colazione e aver salutato sua moglie, si è diretto nel mercato ittico di Porto San Giorgio per poi iniziare, con il suo furgone carico di pesce, il solito giro di vendite nei vari paesi e cittadine dell'entroterra maceratese. Mentre percorreva la strada provinciale di Sellano, una frazione di Camerino, una Y10 rossa, gli ha sbarrato la strada e Sarchiè è stato così costretto a fermarsi. Purtroppo, per il pescatore che non avrebbe mai fatto del male nemmeno ad una mosca, il suo destino si sarebbe compiuto nel giro di pochi minuti perchè in quella macchina erano presenti coloro intenti a togliergli la vita con una calibro 38, dalla quale sono partiti sei colpi di cui l'ultimo mortale alla testa. Dopo essere stato ucciso brutalmente, gli assassini, hanno trasportato il corpo di Pietro in una zona abbandonata, Valle dei Grilli, per poi dargli fuoco e hanno smontato il suo furgone pezzo per pezzo presso il capannone di un'azienda edile a Castelraimondo. Il corpo del povero Pietro è stato trovato il 5 luglio, 17 giorni dopo la scomparsa.Esposti striscioni e cartelli in cui si chiede giustizia fuori dal Tribunale di Macerata, dove oggi è attesa la sentenza per Giuseppe e Salvatore Farina, padre e figlio, entrambi accusati dell'omicidio di Sarchiè, i quali hanno trascorso queste ultime ore nel carcere di Camerino.
Si è spento questa notte a Roma il Professor Niccolò Gentiloni Silveri. Avrebbe compiuto 73 anni il 22 gennaio. Oncologo e internista di fama internazionale, raggiunge l'apice fondando nel 2001 il dipartimento di Pronto soccorso e di medicina d'urgenza del Policlinico Gemelli, di cui diventa direttore. A ciò si aggiunge l'incarico di direttore della scuola di specializzazione di medicina d'urgenza. Ha lavorato al Gemelli per 45 anni, e qui, circondato dalle cure e dal calore dei suoi allievi ormai medici affermati, ai quali ha insegnato la professione, e dei suoi colleghi, ha vissuto gli ultimi momenti della fulminea malattia che lo ha portato via. Gentiloni in qualità di internista è stato nell equipe medica che ha curato papa Wojtyla negli ultimi ricoveri al Policlinico Gemelli. Lascia la moglie Enza, i figli Luca e Roberto. Era un discendente del conte Domenico Silverj, noto come il primo sindaco di Tolentino, e parente di Paolo Gentiloni, attuale ministro degli Affari Esteri.Nel fine settimana era solito ritrovarsi nella chiesa di San Nicola a Tolentino.La salma arriverà giovedì alle 16 al cimitero di Tolentino.
Ammontano a 588.206,70 euro euro i contributi stanziati per il Comune di Tolentino per gli interventi di rafforzamento locale, di miglioramento sismico, di demolizione e ricostruzione degli edifici privati.I fondi per la riduzione del rischio sismico sono previsti dall'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, con cui sono state anche assegnate le risorse ripartite tra le Regioni per l’annualità 2013.Le graduatorie per i contributi, ripartiti tra le 42 domande presentate, sono state pubblicate, per quanto riguarda il Comune di Tolentino, sull’Albo Pretorio consultabile sul sito www.comune.tolentino.mc.it.Seguendo un ordine di priorità, i contributi per il Comune di Tolentino sono stati concessi a El Rami Andre Nadim, Tiranti Silvia, Semprimi Silvia, Cecchi Maria Chiara, Massucci Marco, Caraffa Maria Luisa, Cantolacqua Giulio, De Angelis Roberto, Mammoliti Giovanni, Taddei Sara, Minnozzi Lanfranco, Branciani Daniela, Farroni Benito, Nelic Milka, Luconi Rosa.
Nella notte e nella mattina appena trascorsa i carabinieri della Compagnia di Macerata, hanno eseguito un controllo straordinario del territorio al termine del quale hanno denunciato alla procura maceratese tre persone tutte residenti nella zona e con trascorsi penali.I militari del Nucleo Operativo Radiomobile, durante la notte, hanno fermato e controllato un uomo di 40 anni dall'atteggiamento sospetto. A fronte di questo, i carabinieri hanno perquisito l'automobile dell'individuo trovando un coltello a serramanico e due arnesi da scasso. L'uomo è stato denunciato per porto abusivo di arma e possesso di arnesi da scasso.Invece, i carabinieri di Corridonia, hanno perquisito l'abitazione di un 60enne del posto con il sospetto che l'uomo potesse possedere armi in casa. Dopo la perquisizione, i militari hanno rinvenuto circa 170 cartucce di vario calibro non denunciate. L'uomo è stato successivamente denunciato dai carabinieri per possesso di munizionamento non dichiarato.Infine, i militaru di Mogliano e quelli del Nucleo Operativo, hanno perquisito l'abitazione di un 22enne del posto con il sospetto che il giovane potesse possedere sostanze stupefacenti in casa. Infatti, dopo la perquisizione, i militari, hanno trovato oltre 30 grammi di sostanze stupefacenti come "marijuana" e anche un bilancino di precisione.
Ieri sera, sono stati arrestati a Porto Recanati da parte dei carabinieri della Stazione locale due stranieri accusati di tentato omicidio, porto d'armi ed oggetti atti ad offendere in concorso.I fatti risalgono al pomeriggio del 27 ottobre 2015, quando in una area adiacente al condominio "Hotel House", un 29enne pakistano, è stato aggredito al volto e all'addome con il collo di una bottiglia e con un coltello da cucina da alcuni suoi connazionali. Successivamente, il giovane, è stato trasportato al pronto soccorso di Civitanova Marche, dove i sanitari hanno provveduto alle cure mediche con una prognosi di 30 giorni.Dopo varie indagini da parte dei militari, è emerso che i motivi della lite, sono stati ricondotti ad un tentativo degli aggressori di costringere la vittima a spacciare una sostanza stupefacente, ma il rifiuto del ragazzo ha scatenato l'aggressione.Infine, i carabinieri di Porto Recanati in collaborazione con quelli della Compagnia di Civitanova Marche sono riusciti ad identificare gli aggressori e con la perizia effettuata dal Dottor Moscianese, hanno accertato che le lesioni, solo per pochi millimetri, non hanno raggiunto le parti vitali del malcapitato.Al termine delle indagini, il Gip – Dott. Bonifazi – del Tribunale di Macerata, su richiesta della Procura, ha emesso la misura cautelare in carcere eseguita nella serata di ieri dopo aver rintracciato gli arrestati: Hussain Razwan, pakistano 29enne e Shoukat Ali, pakistano 30enne entrambi domiciliati a Porto Recanati, ma di fatto senza fissa dimora.Ora i due aggressori si trovano presso la casa circondariale di Camerino a disposizione dell’A.G.
Sono circa una settantina gli interventi dei vigili del fuoco fatti in questi due giorni di vento violento che sta causando non pochi disagi a Macerata, dall'entroterra alla costa.Mentre i Vigili del Fuoco continuano a intervenire su tutto il territorio della provincia maceratese, facciamo il punto della situazione, dopo una giornata di lavoro ininterrotto da parte delle fiamme rosse.Le raffiche di vento, che hanno raggiunto fino i cento chilometri orari, stanno spezzando e lasciando a terra, rami, alberi, cavi della corrente elettrica, ripristinati in tempo per evitare black out, antenne, infissi, serrande, come in Via Antelmo Severini a Macerata, grondaie, cornicioni, coppi e tetti.Molti anche gli alberi caduti lungo le strade che hanno causato momentanee interruzioni del traffico e numerosi disagi a abitanti e automobilisti. E’ successo questa mattina lungo la Superstrada 77, nel Maceratese, chiusa al traffico per circa due ore, dalle 4 e 12 alle 5 e 40 a scopo precauzionale. Non era possibile transitare sul posto a causa di un grande cartello stradale abbattuto dal vento e che intralciava la carreggiata all’altezza dell’uscita di Montecosaro.Se nella notte gli interventi sono stati 29, solo nella mattinata di oggi è stata raggiunta quota 30. Le zone più colpite sono state quelle di Macerata, Camerino, Civitanova Marche, Recanati e Porto Potenza.Un albero è caduto in località Sellano a Camerino, altre due piante sono cadute colpendo due auto e danneggiandole, a Valle Cascia di Montecassiano e a Lioni di Cingoli.Alcuni infissi e persiane sono state divelte dal vento, diventando pericolanti, in Corso Vittorio Emanuele, 30, a Civitanova.Alberi sono stati rimossi lungo la strada provinciale a Campomaggio di Pollenza, mentre a Tolentino, in via Montecavallo, i vigili del fuoco sono intervenuti per stabilizzare la guaina di un tetto pericolante.A Pollenza un pino pericolante, situato in una proprietà privata, è stato preventivamente abbattuto per scongiurare il rischio di gravi danni a cose e persone. Sempre in mattinata, in via Urbino a Macerata, le fiamme gialle sono altresì intervenute per la messa in sicurezza di tegole instabili e comignoli sul tetto di un’abitazione.Infine, anche il calcio è stato colpito. Le panchine dello stadio di Macerate sono state divelte e devastate dal forte vento.Le forti raffiche di vento, tuttavia, non accennano a diminuire di intensità anche se, secondo le previsioni meteo, nelle prossime ore dovrebbero lasciare il posto a precipitazioni ed un brusco calo delle temperature.(Foto & Video Si. Sa.)https://youtu.be/RykmsCg772A
La furia del vento, che da ieri sta colpendo la città di Macerata e tutta la provincia, non ha risparmiato neppure i Giardini Diaz, chiusi da questa mattina a causa della caduta del cedro secolare che si trova nell’area giochi dei giardini.Già colpito nel 2014 da un fulmine e danneggiato, il cedro del Libano secolare è caduto nella notte, spezzato dalle raffiche di vento.La chiusura dei giardini è stata decisa per la rimozione della parte di fusto che non ha resistito allo sforzo, cadendo.
Entroterra maceratese in forte difficoltà per le raffiche di vento che si sono susseguite per tutta la notte. Anche questa mattina il vento non ha smesso di tirare provocando la caduta di rami pericolanti o di interi alberi in tutta la provincia. I Vigili del Fuoco stanno intervenendo già da ieri. Al momento non si registrano danni a persone. A Montecassiano, invece, un’auto è stata danneggiata da un albero caduto su di essa.Continuano, intanto, gli interventi dei Vigili del Fuoco.
Verso le 23 e 30, quando ognuno conclude la propria giornata, un giovane di 33 anni si è ucciso impiccandosi alla trave di un dehor di un bar di Piazza Mazzini a Macerata.Ha detto così addio alla vita questo giovane ragazzo di Sassocorvaro, in provincia di Pesaro e Urbino, che ha deciso di morire in pubblica piazza impiccandosi con la cinta dei pantaloni. Accanto a sé aveva una borsa da palestra.La notizia è stata segnalata alle 23 e 40 alla Polizia da un passante che ha fatto la triste scoperta e ha tentato, senza riuscirci, di rianimare il ragazzo.Sul posto sono intervenuti il medico legale, la Scientifica e la Polizia di Macerata.Dopo i rilievi di rito, la salma è stata trasportata presso l’obitorio dell’ospedale civile di Macerata per l’effettuazione dell’ispezione cadaverica disposta dall’Autorità Giudiziaria.
Rapina a mano armata questo pomeriggio a Passo Sant'Angelo. Intorno alle 18.30 un malvivente si è presentato all'interno della tabaccheria Giusy di Giuseppina Cardinali e, pistola alla mano, senza profferire parola, si è letteralmente impossessato del registratore di cassa.Il malvivente, si è poi dato alla fuga a bordo di una Fiat Uno con un complice che lo aspettava all'interno in direzione Abbadia di Fiastra. E' proprio qui che i carabinieri hanno trovato l'auto pochi minuti dopo: era stata rubata nel primo pomeriggio a Corridonia.Al momento della rapina all'interno della tabaccheria non c'era nessun cliente. Da chiarire se la pistola fosse giocattolo o vera.Il bottino complessivo ammonta a circa duemila euro. Indagano i carabinieri.
E' entrato nell'IperSimply del centro commerciale La Rancia e ha rubato vaschette di affettati e carne per un totale di circa 80 euro, ma è stato notato dal personale di vigilanza interno che ha avvisato i carabinieri. E' quanto accaduto nel tardo pomeriggio di ieri, quando un maceraterese di 42 anni, con problemi economici, è entrato nel supermercato del centro comemrciale facendo incetta di salumi e carne che sarebbero serviti a sfamare lui e la sua famiglia. I movimenti sospetti dell'uomo però sono stati notati dal personale vigilanza che ha immediatamente avvertito i carabinieri di quanto stava accadendo. La pattuglia dei militari in pochi minuti è intervenuta ed è riuscita a rintracciare l'uomo che si era allontanato di pochi metri. Alla vista delle divise, il 42enne, non ha opposto alcuna resistenza e ha riconsegnato ai carabinieri spontaneamente la merce che era riuscito a rubare dal supermercato. Un comportamento questo che è servito ad evitargli l'arresto in fraglanza di reato. Se l'è cavata con una denuncia a piede libero.
Ladri scatenati la notte scorsa a San Severino Marche, dove malviventi hanno messo a segno ben 5 furti in appartamento. La zona interessata dal raid è stata quella limitrofa al palazzetto dello sport. In tutti i casi i ladri hanno colpito nel pomeriggio di domenica quando in casa non c'era nessuno, forzando le porte d'ingresso o rompendo le finestre ai piani bassi.In quattro casi su cinque i ladri sono riusciti a portare a casa un bottino piuttosto consistente che ammonta complessivamente a circa 5 mila euro fra denaro contante e monili in oro.Nel quinto appartamento invece, i malviventi sono entrati ma, forse non trovando nulla di particolarmente interessante, se ne sono andati senza rubare nulla.Tutti i furti sono stati denunciati ai carabinieri di San Severino Marche che indagano sull'accaduto.
Stanno intervenendo in queste ore i vigili del fuoco di Macerata in varie zone della provincia, a causa delle forti raffiche di vento che da questa mattina interessano tutta la regione. Gli oltre venti interventi, attuati soprattutto nei comuni di Camerino, Castelraimondo, Matelica e Tolentino, riguardano perlopiù piante e rami pericolanti che, vista l'intensità del vento, destano grande preoccupazione e potrebbero causare gravi danni a persone ed abitazioni. Nella zona di Macerata, inoltre, sono salite a quota tre le segnalazioni dei residenti per problematiche legate all'instabilità dei pali della telefonia. "Stiamo lavorando per cercare di risolvere i problemi che ci vengono segnalati - rassicurano i vigili del fuoco -. Per ora, fortunatamente, non si sono verificati incidenti particolari".
"Se la sposteranno ancora una volta sarò costretto a ricorrere all'autorità giudiziaria": queste sono le parole del sindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, dopo che per l'ennesima volta la manifestazione per la sicurezza di fronte alla Prefettura a Macerata è stata spostata.Stavolta era stata fissata per domenica 17 gennaio ed è stata anticipata a sabato 16 gennaio alle ore 15.30."Questa volta, il motivo per il quale l'hanno spostata, sarebbe la processione verso la Porta Santa del Giubileo" afferma il primo cittadino di Cingoli, aggiungendo "fino ad ora non è mai stato formalizzato il divieto di manifestare, ma è stato sempre chiesto in via bonaria ed io ho aderito. Di fronte alla prospettiva di un impedimento anche per sabato, ho chiesto che questa volta il provvedimento fosse formalizzato, riservandomi il ricorso all'Autorità Giudiziaria... comunque la manifestazione è programmata per sabato 16 gennaio alle ore 15,30 in piazza della Libertà a Macerata" conclude Saltamartini.
Completamente ubriaco in un bar, minacciava e molestava clienti e titolari, fino all'arrivo della polizia che, alla fine, lo ha denunciato.E' successo intorno alle 23 di ieri sera, quando gli agenti sono stati chiamati ad intervenire in un bar di Corridonia dove era stata segnalata la presenza di una persona in preda ai fumi dell’alcool che aveva minacciato sia la titolare dell’esercizio sia i clienti presenti in quel momento all’interno del locale.Una volta sul posto, gli agenti hanno identificato l’aggressore, un uomo di 40 anni, che era in preda ad un evidente stato di ebrezza alcolica. L'uomo, alla vista delle divise, ha cercato di reagire, ingaggiando una breve colluttazione con la polizia.Dopo aver ripristinato non senza difficoltà la calma nel locale, gli agenti hanno portato l'uomo in questura, denunciandolo a piede libero per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Si era trasferito a Matelica da Termoli per stare vicino alla propria ragazza, studentessa universitaria, e per mantenersi spacciava sostanze stupefacenti in casa. Nella rete dei militari della Compagnia di Camerino, guidata dal Capitano Vincenzo Orlando, nel corso di un’operazione di polizia protrattasi per tutta la notte di domenica, è incappato il 23enne C. C., già da qualche tempo sotto osservazione.Il giovane, infatti, indicato quale fornitore di droga di numerosi tossicodipendenti, è stato posto sotto osservazione dai militari delle Stazioni di Fiuminata, Matelica ed Ussita, i quali hanno iniziato un servizio di appostamento in via Nuzi, nei pressi dell’abitazione del giovane, riscontrando un continuo andirivieni di giovani e giovanissimi. Prima della mezzanotte di ieri, però, dopo aver visto entrare un ulteriore ragazzo, i Carabinieri hanno deciso di intervenire e, fatta irruzione nell’abitazione, hanno sorpreso C. C. in compagnia del giovane che era entrato poco prima, un 20enne del luogo. Entrambi si sono mostrati particolarmente insofferenti al controllo. E’ iniziata quindi una minuziosa perquisizione dell’appartamento, che ha permesso agli investigatori di rinvenire, in più punti della casa, diversi quantitativi di marijuana ed hashish. In particolare, nascosti tra le provviste della cucina, sommersi da numerosi pacchi di pasta, i militari hanno rinvenuto due barattoli a chiusura ermetica risultanti contenere complessivi 200 grammi di marijuana, mentre circa 10 grammi di hashish, già suddiviso in dosi, sono stati rinvenuti nella camera da letto. Inoltre, nel corso della perquisizione, sono saltati fuori tre bilancini di precisione, bustine in cellophan ed altro materiale utile al confezionamento delle sostanze stupefacenti.Entrambi i giovani sono stati condotti nella caserma di P.za Mattei di Matelica dove, terminate le formalità di rito, il giovane C. C. è stato dichiarato in arresto e, su disposizione del pm di turno, accompagnato nella sua abitazione dove dovrà rimanere ristretto ai “domiciliari” in attesa dell’udienza di convalida. Per L.M., invece, il 20enne di Matelica, trovato con indosso diversi grammi di hashish, è scattata la denuncia in stato di libertà per concorso in detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Dai primi accertamenti sembrerebbe che la droga sequestrata, che avrebbe garantito un illecito guadagno di circa 3000 euro, fosse destinata a diffondersi nel mercato locale, soprattutto tra giovani e giovanissimi, studenti e frequentatori di locali pubblici di divertimento.