Tra pochi giorni il segretario regionale del Partito Democratico, Francesco Comi si arrampicherà su per la scaletta di corda. Quindi salirà per venti metri, fino alla piattaforma più alta del tendone. Poi si lancerà dal trapezio ed in diretta eseguirà un triplo salto mortale. Sì, ma di quelli senza rete. Quelli che se vanno male non parte, in un’orgia di luci colorate, l’orchestrina con le trombe a festeggiare l’acrobazia. Al contrario, nel silenzio surreale, si spegne ogni più piccola lampadina e, non visti, entrano in scena i barellieri a portar via quello che resta dello sfortunato funambulo.E’ notizia di ieri che, in qualità di indagato per le così dette spese pazze in regione, Comi abbia scelto di affrontare il processo con il rito abbreviato. Non sarà giudicato dal tribunale, ma da un giudice monocratico. Si presenterà da solo, con le sole carte processuali e senza alcun testimone a sua difesa. Ha scelto questa linea di comune accordo con Marina Magistrelli, sua avvocata difensore. Una linea immediata e diretta che lo porterà dritto dritto alla condanna oppure all'archiviazione. Una terza possibilità, col rito abbreviato, non è prevista. Il tutto entro il 17 giugno, quindi nemmeno tra tre settimane.Poteva tranquillamente optare per le lungaggini burocratiche, Comi. Poteva scegliere la strada dei rinvii, dei legittimi impedimenti, dell’obiezione vostro onore. Poteva attendere che il processo si spiaggiasse come una balena morta nell'oblio mediatico. E che tutto l’ambaradan messo in piedi dall'accusa sarebbe stato inghiottito dalle fauci del dio Kronos, cadendo verosimilmente in prescrizione. Nel frattempo, magari sarebbero passati sei o sette anni e campa cavallo. Chi se ne sarebbe più ricordato?Sessantuno dei sessantasei indagati hanno scelto, del tutto legittimamente (sia ben chiaro), questa opzione. I codici e le procedure glielo consentono e loro possono avvalersi di questa facoltà.Invece Comi, il segretario regionale del PD, che di solito si muove nell'ombra ed in punta di piedi oppure sott'acqua come quei sommergibili silenziosi dei film d’avventura, ha scelto il colpo di teatro. Ha scelto di fare banco come farebbe James Bond al tavolo di chemin. Si gioca in un colpo, un colpo solo, tutta la sua carriera politica. Lui, da solo, davanti alla Legge. Di fronte ad una giudice: la dottoressa Zagoreo.Conosco molto bene Francesco e so quanto ogni sua decisione non sia mai dettata dall'emotività, dalla pancia. Al contrario lui ogni volta studia, elabora, calcola. Valuta pro e contro ed infine si muove, fosse anche come un treno. Ma sempre camminando sulle uova per tutto il percorso. E soprattutto lasciandosi sempre aperta ed a portata di mano un’uscita di sicurezza.Se questa volta ha scelto di lanciarsi senza rete è perché è sicuro di due cose: la prima è che sulla testa del segretario regionale del PD non può pendere la spada di Damocle di una eventuale condanna; la seconda è che è altrettanto sicuro di non aver commesso nessun illecito. E che non vede l’ora di chiudere definitivamente ed al più presto questo brutto capitolo. In questo è rafforzato anche della recente pronuncia, nei suoi confronti da parte della Corte dei Conti, che lo ha assolto da ogni addebito.D’altra parte le contestazioni che gli attribuiscono, i così detti capi d’accusa, sono relativi a pochi chilometri di rimborso.Avendolo conosciuto e frequentato per qualche anno posso dire quello che direbbero tutti coloro che per qualche ragione gli sono stati vicini. E cioè che le accuse nei suoi confronti sono risibili e campate per aria. Non a caso il sostituto procuratore nell'ultima udienza ha di molto ridimensionato tutta la vicenda delle spese pazze. Ma qui le mie e le altrui opinioni contano ben poco.Resta il fatto che la gazzarra mediatica e giustizialista che sta montando, assieme ad un ignoranza asinesca sempre più diffusa, costringe una persona onesta e rispettabile ad una sorta di roulette russa morale. Solo perché si occupa di politica. Ecco, volevo semplicemente dire che questo in un Paese civile è semplicemente inaccettabile.
Nell'udienza preliminare per l'inchiesta sulle spese dei gruppi consiliari e dei consiglieri regionali delle Marche, il pm Ruggero Dicuonzo ha chiesto il rinvio a giudizio per 61 dei 66 imputati, tra consiglieri regionali in carica ed ex e addetti alla contabilità dei gruppi. Gli altri cinque hanno chiesto invece il rito abbreviato: si tratta dell'ex presidente della Regione Gian Mario Spacca (in carica per due legislature fino al 2015), del segretario regionale del Pd Marche Francesco Comi, dell'ex consigliere regionale di centrodestra Giacomo Bugaro, del ex consigliere regionale di Sel Massimo Binci e di Roberto Oscar Ricci, addetto al gruppo Pd.Il gup Francesca Zagoreo ha ridefinito il calendario delle udienze: a quelle già previste il 30 maggio, il 7 e il 13 giugno, se ne sono aggiunte una il 17 giugno per discutere i riti abbreviati e una il 21 giugno per tutte le decisioni. (Ansa)
"È un atto inaccettabile, una mancanza di rispetto totale. Il vandalismo è deprecabile e ingiustificabile a prescindere, ma quando lo scenario è un cimitero, diventa addirittura inquietante".Con queste dure parole, il sindaco di Potenza Picena Francesco Acquaroli ha apostrofato quanto è successo al cimitero di Porto Potenza: alcuni vandali si sono introdotti furtivamente ed hanno danneggiato e devastato dieci lapidi. Le tombe prese di mira sono state colpite ripetutamente con una mazzetta apportando seri danni strutturali.Il movente e le dinamiche del gesto sono ancora in fase di accertamento. Sull'accaduto stanno indagando i Carabinieri che nutrono già dei sospetti sugli autori del folle atto."È uno sfregio non solo di natura materiale. Ciò che mi addolora maggiormente è il voler andare a colpire, in maniera del tutto ingiustificata, la sfera intima e affettiva di chi, in questo cimitero ha una persona cara sepolta. Mi resta difficile pensare che in una società e in una comunità come la nostra si verifichino ancora questi fenomeni" continua Acquaroli.
"Caro Sindaco le inviamo queste foto non per fare la classica polemica ma per ottenere un risultato. L'altra volta la risposta del comune non è stata sistemare questa aria verde ma eliminare fisicamente lo scivolo e gli altri giochi. Le foto rappresentano ciò che rimane di quello che dovrebbe essere un campo di calcetto dove i nostri bambini giocano facendosi anche male. Riusciamo a dedicare qualche risorsa ai nostri ragazzi? Non chiediamo molto: due porte e una pavimentazione più sicura. Grazie dai bimbi e dai ragazzi di Sforzacosta".Questa la protesta sui social di una mamma maceratese, che denunciava la situazione di degrado del campetto adiacente all'area verde della frazione di Sforzacosta. In seguito a questo abbiamo contattato la mamma che ci ha spiegato la situazione."L'area verde è pericolosa, i bambini molto spesso si fanno male. L'incuria è evidente ma il comune nonostante fosse stato già sollecitato non ha fatto nulla, se non togliere qualche gioco". Le mamme infatti avevano già segnalato questa situazione al comune ma quest'ultimo si era limitato solo ad eliminare lo scivolo e gli altri giochi.Le mamme chiedono a gran voce l'installazione di due porte da calcio e di una pavimentazione più sicura che permetta ai loro bambini di giocare e divertirsi nel campetto in totale sicurezza.
Una serie di lettere anonime con accuse circostanziate e piuttosto gravi sono state recapitate a diversi personaggi settempedani. Uno dei destinatari è Fabio Verbenesi, attualmente impegnato nella campagna elettorale come candidato consigliere nella lista civica “Città e Borghi” con Massimo Panicari sindacoAltri destinatari della missiva anonima: tutti i candidati sindaci di San Severino, il sindaco Martini, il comandante della Polizia municipale Capaldi e alla locale stazione dei carabinieri al cui comandante Pierluigi Lupo il 50enne settempedano. Sporta immediatamente querela per diffamazione.Verbenesi si sfoga: “Sono stato vittima di un attacco vile che ha toccato quanto mi è più caro: la mia famiglia, mia moglie, mio figlio e mia madre. Secondo il folle che scrive, mia moglie ed io ci divertiremmo a fare dispetti alle auto danneggiate, alle piante ornamentali ed ai citofoni, smaltirei le acque della lavatrice nelle acque bianche e scarti artigianali nei tombini. E ancora: non rispetterei i sensi di marcia obbligatori delle vie del centro storico dove risiedo per nascondere… relazioni con donne di dubbia moralità e dalle finestre del mio appartamento mia moglie ed io faremmo volare oggetti di vario tipo. Secondo chi mi attacca con la turpe modalità della lettera anonima anche mia madre avrebbe problemi con i vicini di casa.Nella lettera anche un chiaro riferimento alla lista per la quale Verbenesi si è candidato per le elezioni amministrative e al partito con il quale è iscritto "Fratelli d'Italia"."Sicuramente non mi fermerà un lettera diffamatoria. Se ne occuperanno gli organi competenti e sono sicuro che saranno gli elettori a giudicare".
È stato individuato il ladro che nella notte tra domenica 22 e lunedì 23 ha scatenato il panico nel centro di Montelupone.Con un piede di porco ha scassinato ben sette diversi siti: la chiesetta La Pietà e la sede della Pro Loco entrambi accessibili dal porticato del Palazzetto dei Priori, il Centro anziani dove ha scassinato degli armadietti, la Scuola primaria, il teatro “N. Degli Angeli”, un Pub in Via degli Orti, un negozio di fiori.I tanti obiettivi scelti dal ladro sono in verità piuttosto singolari, perché non si capisce quale fosse il suo obiettivo: lo spazio espositivo de La Pietà è attualmente vuoto. Nel teatro o nel centro anziani non c'è nulla da rubare.Pur munito di cappello e fazzoletto in faccia come nei film western il bizzarro scassinatore era alla portata delle telecamere di videosorveglianza. Nonostante il travestimento l'uomo è stato individuato: si tratta di un adulto di mezza età residente in una cittadina limitrofa.Soddisfatta l'amministrazione comunale per la funzionalità del sistema di videosorveglianza sia per l’efficienza investigativa dei Carabinieri.
"Questa notte ci ha lasciato un Amico vero e un Maestro di passione, di professionalità e di umanità. Il rigore, l’amore e il coraggio con cui Marco affrontato ogni sfida, in cucina così come nella vita, sono un’eredità morale che resterà sempre nel cuore di chi lo ha conosciuto. La tua intelligenza, il tuo umorismo e la tua ironia erano taglienti come i tuoi arnesi da lavoro. Oggi non piangiamo per la tua scomparsa, ma ringraziamo la vita che ci ha fatto incontrare e condividere una parte del tuo percorso".Con queste parole, sulla pagina Facebook del rinomato chef camerte che da tempo lavorava nell'anconetano, è stata annunciata la sua scomparsa.Marco è deceduto la notte scorsa, all’ospedale regionale di Torrette. Aveva solo 49 anni.Lo Chef, originario di Camerino era affetto da un tumore al pancreas e da circa due anni lottava contro la malattia che aveva colpito anche la sorella nove anni fa. Viveva da tempo a Falconara ed era uno dei più apprezzati chef in Italia.Originale e innovativo, la sua bravura lo aveva portato a rappresentare le Marche a Singapore e a Hong Kong e con l’amico e collega Mariano Faraoni aveva presentato, in vista del convegno al Politecnico di Ancona per l’Expo, alcuni piatti a base di insetti.
"Buongiorno, sono l’avvocato di suo figlio, lui ha avuto un incidente ed è senza assicurazione. Ora si trova in caserma e dobbiamo recuperare subito dei soldi per le pratiche da sbrigare immediatamente, per i danni e la cauzione. Servono 3800 euro".Con queste parole questa mattina un finto avvocato si è presentato al telefono ad una famiglia civitanovese. La truffa telefonica ormai molto famosa in tutta la regione ha colpita ancora. Si fingono avvocati e chiedono soldi, migliaia di euro, per pagare la cauzione di un fantomatico incidente di un figlio."Non sapeva nemmeno il nome di nostro figlio - racconta la vittima - perciò, non ho esitato un istante. Ho riattaccato e l'ho segnalato ai carabinieri... a proposito di caserma! Invito tutti a fare altrettanto, non cadete in questa trappola!".
Stava partecipando a un incontro promosso dal Partito Democratico all'Hotel Claudiani di Macerata, quando improvvisamente ha accusato un malore e ora si trova ricoverato all'Utic dell'ospedale di Macerata.E' la disavventura capitata ieri sera a Silvano Mercuri, conosciutissimo e stimato presidente dell'Anmil (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del lavoro) di Macerata.Mentre era in corso l'evento Costituzione del Comitato "La sanità dice sì", Mercuri si è sentito male e si è accasciato. Subito soccorso, è stato trasportato in ambulanza all'ospedale del capoluogo dove gli sono state riscontrate problematiche cardiache che ne hanno consigliato il ricovero nel reparto di terapia intensiva coronarica. Le sue condizioni sono stazionarie.
Un ristorante di sushi sotto sequestro amministrativo, ammende per tredicimila euro a uno stabilimento balneare e merce contraffatta sequestrata a un ambulante irregolare: è questo il bilancio dell'attività svolta ieri a Civitanova dai carabinieri della locale Compagnia, dai colleghi del Nas e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata insieme ad ispettori del lavoro della Direzione Territoriale del Lavoro di Macerata, nell’ambito di un servizio coordinato finalizzato al controllo del territorio.Il primo controllo ha riguardato una ditta individuale di ristorazione, nota per la preparazione del “sushi”, avente sede legale ed operativa in Civitanova Marche di cui è titolare un cinese 25enne, cui sono state contestate diverse violazioni a seguito del rinvenimento di una cella frigorifera priva di autorizzazione sanitaria e trovata presso l’abitazione privata in uso al titolare del ristorante: sequestro amministrativo per aver conservato 400 kg di pasta ripiena denominata “involtini primavera” a base di carne e pesce congelata, contenuta in 77 sacchetti, poiché priva di indicazioni utili ai fini della tracciabilità, con conseguente sanzione amministrativa di euro 1500; omesso aggiornamento NIA sanitaria (notifica inizio attività), con conseguente sanzione di euro 1000; sospensione dell’attività di stoccaggio delle derrate nella cella frigorifera rinvenuta, disposta dall’ASUR –AV3 – servizio veterinario, prontamente intervenuto a seguito del rinvenimento della merce.I controlli hanno poi riguardato una ditta individuale con sede legale a Potenza Picena e operativa a Civitanova Marche, sul lungomare Piermanni presso uno stabilimento balneare di cui è titolare un italiano 46enne che si è reso responsabile della violazione di cui: art. 136 comma 1 d.lgs. 81/2008 (testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro) per non aver redatto il documento obbligatorio PIMUS (piano manutenzione uso e smontaggio ponteggi metallici); art. 136 comma 6 d.lgs. 81/2008 per aver installato ponteggio senza personale formato appositamente; art. 14 d.lgs. 81/2008 per aver occupato due persone irregolari, a nero su un totale di numero 2 occupati per una percentuale al 100%, tale violazione ha previsto la sanzione accessoria della sospensione dell’attività imprenditoriale. Sono state contestate violazioni amministrative per un totale di euro 10.500,00 e ammende per un totale di euro 2630.Nel corso del medesimo servizio, sempre sul lungomare Piermanni è stato sorpreso un senegalese 56enne, domiciliato a Sant’Elpidio a Mare, intento a vendere 36 paia di occhiali con marchi palesemente contraffatti, che venivano sequestrati con conseguente denuncia a p.l. in quanto responsabile delle violazioni di cui all’art 474 c.p. (per avere posto in vendita o comunque detenuto per vendere oggetti con marchio di fabbrica contraffatto) e art. 648 (ricettazione) c.p..Infine, per quanto attiene alle violazioni in materia di regolare occupazione e di instaurazione dei rapporti di lavoro gli accertamenti proseguiranno con l’esame della documentazione aziendale, per la valutazione e la verifica delle corrette condizioni di lavoro, valorizzando la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici con l’irrogazione di ulteriori sanzioni pecuniarie amministrative che saranno determinate con successivi provvedimenti sanzionatori dagli Ispettori del Lavoro e dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato Lavoro.
Gli inquirenti non sembrano avere dubbi: Adriano Machella si sarebbe suicidato. E per togliersi la vita ha scelto un modo tremendo: si è dato fuoco.A dissipare i dubbi è stato quello che carabinieri e vigili del fuoco si sono trovati di fronte in località Roccaccia di Treia, nella zona delle Grotte di Santa Sperandia, un luogo difficilmente accessibile e che può essere raggiunto solo da chi conosce bene quei posti. Il corpo di Adriano Machella era completamente carbonizzato, disteso su un materasso che precedentemente il farmacista aveva imbevuto di liquido infiammabile, quasi certamente benzina. Poco distante, la sua Fiat Punto grigia con la quale ha raggiunto Roccaccia per mettere in atto il suo insano gesto.Adriano Machella aveva 58 anni e di lui non si avevano più notizie da sabato scorso. Celibe, abitava in via Panfilo a Macerata, dove era nato, ed era molto conosciuto nel settore farmaceutico.Sabato si era allontanato con la sua Fiat Punto grigia facendo perdere ogni traccia. Inutili i tentativi dei familiari di contattarlo telefonicamente. I familiari speravano in un allontanamento volontario, ma fin da subito hanno temuto per la sua sorte. Machella, infatti, da qualche mese non godeva di ottima salute. E potrebbero essere stati proprio i problemi di salute a spingere il farmacista a togliersi la vita.Ora gli inquirenti stanno cercando di capire a quando risalga la morte, anche se non è escluso che il farmacista possa aver messo in atto il suo insano proposito forse domenica sera, in quanto la zona delle Grotte di Santa Sperandia nel fine settimana è meta di diversi bikers e amanti della natura e nessuno si è accorto di niente.Nella dinamica, il ritrovamento del corpo di Machella ricorda molto quello di Pietro Sarchiè e non è da escludere che il farmacista possa essere rimasto così suggestionato dalla tragica storia dell'assassinio del pescatore da cercare di riprodurre in qualche modo la scena del crimine.https://youtu.be/ljVweRlP9AA
Pochi minuti fa è stato trovato tra Treia e Cingoli, in località Roccaccia nella zona delle Grotte di Santa Sperandia, il corpo senza vita di Adriano Machella, il farmacista di 58 anni scomparso da sabato.Nato a Macerata, l’uomo era celibe e si era laureato in Farmacia all’Università di Camerino nel 1997. Residente in Via Panfilo esercitava anche il ruolo di amministratore di condominio.Sul posto i Carabinieri. In base a quanto si è appreso, il corpo di Machella sarebbe stato rinvenuto carbonizzato.(servizio in aggiornamento)
È successo questo pomeriggio a Tolentino.Vittima dell'incidente una ragazza di 17 anni che intorno alle 17 è precipitata dal parapetto antistante l'autoscuola Flaminia in piazzale Europa.Ancora da appurare le cause della caduta, probabilmente dovute alla perdita di equilibrio della ragazza seduta sul parapetto a parlare con un'amica. Nel volo ha riportato lesioni agli arti inferiori piuttosto gravi tanto che è stato ritenuto necessario l'intervento dell'eliambulanza che l'ha trasportata all'Ospedale regionale di Ancona, dove si trova ricoverata.Intorno all'accaduto indagano i Carabinieri.
Recanati è sotto choc per la tragedia che si è consumata questa mattina.Gianluca Caporaletti, l'imprenditore di 48 anni che si è tolto la vita impiccandosi all’interno della sua ditta nella zona industriale, nell’area ex Eko pare che da tempo avesse problemi con la sua azienda.Un'ennesima vittima della crisi. Il corpo senza vita è stato trovato questa mattina intorno alle otto da due operai che iniziavano il turno di lavoro. Probabilmente l’estremo gesto era stato compiuto poco prima. Tempestivo l’intervento del 118 sul posto: i sanitari, però, non hanno potuto far altro che constatare la morte dell’uomo. Gianluca lascia la moglie Milena, impiegata nella ditta del cognato "Paprika", nel settore abbigliamento e due figli.In città tutti lo ricordano come un uomo molto buono e gentile, con una famiglia molto unita. Grande amante di auto d'epoca, Gianluca aveva sfilato, la settimana scorsa con una Mercedes alla manifestazione Mille Miglia.
Dopo la decisione della Regione Marche di sollevare dall'incarico di dirigente del Servizio Salute della Regione Marche il dott. Piero Ciccarelli, i legali difensori, gli avv. Gianfranco e Manuel Formica, replicano con la seguente nota:Al dott. Piero Ciccarelli interessa soprattutto provare alla Procura della Repubblica ed a chi l'ha sempre stimato l'assoluta infondatezza dell'ipotesi accusatoria mossa nei suoi confronti.A tal fine, dopo l'interrogatorio dei giorni scorsi, questa mattina abbiamo prodotto un'articolata e documentata memoria difensiva, pronti anche a farvi seguito ove richiesti dall'Autorità inquirente. Conta meno, anche se non fa certo piacere, l'interruzione del rapporto collaborativo che si dice essere stata decisa dall'Esecutivo regionale; rapporto che sarebbe comunque cessato tra qualche mese''.Così gli avv. Gianfranco e Manuel Formica, difensori del dirigente del Servizio Salute della Regione Marche Piero Ciccarelli indagato per presunti appalti 'pilotati' dell'Asur, che la giunta regionale ha annunciato oggi di voler sostituire con Lucia Di Furia, rescindendo il contratto.''Valuteremo le ragioni della decisione della giunta - prosegue il legale - e la stessa legittimità una volta portate a conoscenza dell'interessato, che, lo si ribadisce, nel suo lavoro come dirigente regionale ha sempre e solo svolto il proprio dovere''. L'avv. Gianfranco Formica
È Don Aldo Romagnoli a dare il via all'incontro, promosso dalla Caritas, con i sei candidati alla carica di sindaco di San Severino Marche, svoltosi ieri sera al cine-teatro San Paolo, per l'occasione gremito. “In questo incontro abbiamo voluto porre domande su argomenti sociali che noi ogni giorno ci troviamo ad affrontare." -ha esordito don Aldo - “Lo scopo di questa serata è informare. Quindi informateci e informatevi. Deve essere un momento di confronto e di ascolto reciproco, nel pieno rispetto di tutti. Non chiediamo miracoli, ma passi sinceri e raggiungibili- ha concluso il parroco settempedano - il bene della città non dipende solo dal futuro sindaco, ma da tutti noi”.Moderatrice dell'evento Barbara Torresetti, insegnante di violino molto attiva nel sociale e abitante del villaggio San Michele Arcangelo di Corridonia, che si occupa di creare occasioni di reinserimento a persone provenienti da percorsi terapeutici e di comunità.Disagi familiari dovuti a gioco d'azzardo, separazioni e divorzi, la possibilità del REIS (reddito e inserimento sociale), il collegamento difficile con le frazioni e poi ancora lavoro e ambiente le tematiche sulle quali i candidati, il cui ordine di intervento è stato estratto a sorte, sono stati invitati ad esporre le proprie idee ed iniziative. A rompere il ghiaccio Francesco Borioni della lista Per San Severino: “Durante questa campagna elettorale abbiamo sempre detto che la prima ricchezza di San Severino sono le persone, e tra queste ci sono anche quelle meno fortunate che vivono dei disagi dovuti a tante situazioni. Il REIS lo vedo come un salto di qualità nell'assistenza, noi vogliamo fare un'analisi di chi ha diritto ad avere questa assistenza, per dare loro servizi e cercare di risolvere i loro disagi creando un network del sociale, perché da soli non si fa nulla. Il Comune deve fare da aggregatore, ma deve farlo con persone qualificate, infatti un punto cardine del nostro programma è l'assistente sociale a tempo pieno”. Per quanto riguarda il problema del gioco d'azzardo Borioni ha poi aggiunto che il Comune “deve fare pressioni in Regione perchè c'è un regolamento da approvare contro questa piaga sociale. Ben venga la riduzione delle tasse per gli esercenti slot free ma ancora più importante è l'informazione. Infine per quanto riguarda le frazioni altro punto focale per noi è l'istituzione del taxi sociale, e vorremmo anche provare dei percorsi nuovi di trasporto pubblico da poter poi modificare”.Ha poi preso la parola Pietro Cruciani della lista San Severino Marche 2.0, già assessore ai servizi sociali della comunità montana e promotore di diversi progetti tra cui il progetto sollievo: “Bisogna fare chiarezza: il REIS è destinato a famiglie in povertà assoluta, con figli minori e reddito fino a 3000€. I fondi sono pochi, per questo dobbiamo attivarci anche con l'ambito sociale per creare un percorso di formazione e reinserimento nel mondo del lavoro, ed evitare che i minori vengano allontanati dalle famiglie e ricadano tra le spese del comune. Contro il gioco d'azzardo dobbiamo puntare sulle interruzioni orarie come deterrente e incentivare i gestori a togliere le slot – ha proseguito Cruciani – ed attivare il servizio di mediatore familiare per evitare separazioni e divorzi troppo frequenti. Per il lavoro ben vengano le borse lavoro ma dobbiamo puntare sulla sinergia con le scuole settempedane e con l'università”. Nel dibattito a ritmo anche troppo lento coi candidati visibilmente provati da questa campagna elettorale è stata poi la volta di Rosa Piermattei, lista San Severino Cambia, che si è presentata dicendo: “sono l'unica donna candidata sindaco, non ho nessuno dietro di me ma solo voi davanti e non intendo accettare il sussidio da sindaco qualora fossi eletta perché ritengo giusto lasciare questi soldi a disposizione della comunità”. La Piermattei si è poi soffermata sulle varie tematiche al centro dell'incontro: “ A San Severino c'è poco lavoro e molta povertà, vogliamo lavorare per dare ai giovani per assicurare loro lavoro e dignità, e cercheremo di farlo attraverso le nostre risorse territoriali, con aiuti anche europei e soprattutto attraverso la giusta educazione. La famiglia, poi, è un nucleo che va curato ed è un dovere della comunità istituire degli uffici di consulenza. La presenza di così tante frazioni nel Comune di San Severino rende normale avere dei problemi di collegamento su cui bisognerà lavorare. Per quanto riguarda il problema del gioco d'azzardo, che riguarda la nostra città ma anche la Regione, è fondamentale educare chi ha a disposizione queste slot e formare centri per chi ha dipendenza. Concludo parlando di ambiente: dobbiamo lottare affinché l'inceneritore non venga aperto, ma anche lottare per il reinserimento delle 84 persone che nel cementificio lavorano”. Una battuta del candidato sindaco per la lista Città e Borghi Massimo Panicari ha “risvegliato” la platea: “Se dietro la Piermattei non c'è nessuno dietro di me c'è Morfeo perciò mi alzo in piedi! Battute a parte per quanto riguarda il REIS io ribalterei l'acronimo in Inserimento sociale e Reddito: dobbiamo creare opportunità di lavoro per dare dignità, noi non vogliamo un'assistenza fine a se stessa. Contro il gioco d'azzardo il comune purtroppo non ha elementi sufficienti per ridurre le tasse, ok ridurre le tasse ma questa da sola non è una soluzione. Sul percorso di preparazione al matrimonio andrò contro corrente perché sono convinto che sia una scelta di vita individuale già difficilissima, in cui terze persone possono fare poco”. Panicari ha poi concluso il suo intervento parlando di ambiente: “ per quanto riguarda l'inceneritore tutti insieme diciamo no, ma noi possiamo essere più incisivi: se sarà aperto noi, che non ci fidiamo dell'arpam, partiremo con dei controlli autonomi. Inoltre punteremo sull'abbassamento delle emissioni atmosferiche da riscaldamento domestico, puntando sulla promozione di interventi di riqualificazione e sulla pianificazione urbanistica”.“Il Movimento 5 stelle sul sociale parte con qualche punto di vantaggio” così ha aperto il suo intervento Mauro Bompadre della lista La Città bella, “il reddito di cittadinanza è nostro cavallo di battaglia, è una proposta di legge documentata, abbiamo dimostrato che si può fare, i soldi ci sono. Allora mi chiedo, e vi chiedo, si può fare perché non si fa? Dobbiamo usare una voce più forte contro dei privilegi che non possono più esistere, perché non si fanno mai tagli agli sprechi, solo ai servizi. La ludopatia è una grave piaga sociale per la quale serve prevenzione, è solitudine e disperazione che grazie al REIS possiamo e dobbiamo limitare. Sulla famiglia mi sento di dire che purtroppo oggi siamo tutte piccole isole, e dalle scuole dobbiamo insegnare ai ragazzi a comunicare e ad accettarsi anche nelle differenze”. A chiudere il primo turno di interventi Valter Bianchi della lista San Severino Tricolore: “le politiche sociali sono un punto forte del nostro programma, noi cerchiamo di proteggere prima il cittadino italiano, che molto spesso viene lasciato indietro. Per questo ci chiediamo se il REIS non sia per caso l'ennesimo contributo a favore di una certa categoria di cittadini lasciandone indietro altri. Il Comune, poi, dovrebbe intervenire contro il gioco d'azzardo bloccando nuove concessioni e incentivando chi ha le slot a toglierle, invece per quanto riguarda il collegamento con le frazioni più che mancare i mezzi mancano le strade, che quando non sono assenti sono disastrate. Importante l'ambito lavorativo, vorremmo incentivare le imprese nelle frazioni, magari aiutando i giovani a crearle. L'amministrazione dovrebbe impegnarsi nella formazione e nel supporto alle giovani coppie, e fare prevenzione contro l'uso degli stupefacenti, ampiamente diffuso in città soprattutto tra i giovanissimi. Per quanto riguarda infine l'ambiente anche noi diciamo no all'inceneritore, ma su questo non facciamo nemmeno troppe promesse”.A chiusura del dibattito ai candidati è stato chiesto di esprimere la propria opinione sulla creazione di una Consulta comunale del sociale, possibilmente con l'integrazione di persone di altre etnie. Al riguardo Bianchi vede di buon occhio la creazione di questa consulta e per quanto riguarda l'integrazione sì se “sono cittadini integrati, ma dando sempre la precedenza alle persone del luogo”, Bompadre invece è favorevole a questo tipo di integrazione, anche come forma di “controllo”: “servono integrazione e dialogo”. Fuori tema il candidato Panicari che ha posto di nuovo l'accento sulle tematiche a fondamento del suo programma: “sull'inceneritore non ci devono essere speculazioni di sorta ma ci tengo a precisare che la bretella e l'unione dei comuni portano la nostra firma. La politica è condivisione di proposte ed idee ma ha bisogno di competenze per essere incisiva”. A conclusione ha rinnovato il suo rammarico per la presenza di ben 6 liste, argomento ripreso poi da Rosa Piermattei che vede questa situazione come le due facce della stessa medaglia: “le sei liste denotano malcontento e allo stesso tempo una forte risveglio delle coscienze. Forse è davvero arrivato il momento di cambiare”. D'accordo con l'integrazione nella consulta anche Cruciani, che in ultimo si è proposto come “garante per il futuro del nostro ospedale, grazie anche alle riforme poco condivise del presidente Ceriscioli”. “La consulta sociale era già stata fatta dall'assessore Giorgetti, e se saremo eletti come prima azione vorremmo istituire un fondo di 50000€ per disoccupati ed inoccupati” ha affermato Borioni che ha concluso dicendo con un sorriso “ vi annuncio da ora che se sarò eletto non rinuncerò all'indennità di sindaco, prenderò un'aspettativa dal lavoro per fare il sindaco a tempo pieno, per cui avendo moglie e figli avrò bisogno di quei soldi, voglio evitare di diventare cliente della Caritas”. Un dibattito sereno e dai toni pacati che ha lasciato però nell'incertezza molti dei presenti in sala.
Rintracciato nel pomeriggio di ieri dalla Polizia di Civitanova Marche un uomo di origini turche destinatario di un provvedimento di cattura internazionaleL'uomo, K.A., residente in Germania era destinatario del suddetto provvedimento di cattura emesso dalla Autorità turche per traffico internazionale di stupefacenti.Dopo i complessi accertamenti di rito, espletati anche attraverso contatti con le Autorità di quel paese, l’uomo è stato trasferito al Carcere di Camerino a disposizione della Corte della Appello di Ancona.
Da un paio di giorni tra via Giuseppe Garibaldi e Piazza Cesare Battisti a Macerata è stato affisso uno strano cartello sulla quale campeggia la scritta "scomparso".La persona data per scomparsa sarebbe un uomo di 65 anni tale Piero Rinaldi. Sono inoltre fornite alcune generalità come l'altezza, di 1,70 e lo stato confusionale in cui verteva l'uomo al momento della scomparsa. Sul cartello inoltre viene specificato di contattare immediatamente un numero di telefono che però risulta inesistente.Il dubbio è che si tratti di uno scherzo ad opera di amici o familiari dell'uomo. O questa persona è davvero scomparsa?Da segnalare inoltre che nessuna denuncia è stata presentate alle forze dell'ordine.
Assolto Fabio Corona, il caposquadra dei Vigili del Fuoco che il 18 giugno 2014 coordinò le operazioni durante il rogo al mobilificio recanatese Gfl nel quale riportò gravi ferite e perse la vita, nel gennaio successivo, il vigile Roberto Torregiani di Montelupone.Il tribunale ha archiviato le accuse contro il Corona che era intervenuto insieme alla sua squadra per spegnere un incendio divampato in un silo pieno di segatura. In quel frangente, dopo aver domato l'incendio per più di due ore, due vigili vennero fatti salire sulla piattaforma, per controllare la situazione. Nessuno poteva prevedere un'esplosione che scaraventò a terra i due vigili. Torregiani, riportò ferite gravissime e dopo mesi di coma morì nel gennaio 2015.La Procura aprì un fascicolo, in cui, tra gli indagati risultava anche Fabio Corona, il caposquadra.L'ing. Luca Marmo effettuò la perizia che scagionarono subito Corona così la Procura chiese l'archiviazione per l'accusa di omicidio colposo. La famiglia della vittima, difesa dall'avv. Pietro Siciliano, aveva chiesto la riapertura.Martedì si è tenuta l'udienza nella quale si è ridiscusso circa l'accaduto e nella quale il Giudice Enrico Pannaggi ha definitivamente assolto il caposquadra. Il Giudice Pannaggi ha condiviso le motivazioni del PM Buccini adducendo che "tra la condotta del caposquadra e l'evento lesivo non c'era alcun nesso di causalità e che il caposquadra aveva posto in essere tutte le azioni che andavano eseguite nel caso di specie, non ravvisando nel suo comportamento alcun profilo di colpa specifico".I difensori dell'indagato, gli avvocati Fabrizio Giustozzi e Olindo Dionisi, unitamente ai consulenti di parte prof. dott. Alberto Andreani e ing. Carlo Gelsomini, esprimono soddisfazione per l'esito del procedimento. Corona si è sempre dichiarato non colpevole e ritiene di aver fatto tutto ciò che la propria coscienza gli ha suggerito di fare. "È la fine di un incubo per lui - hanno dichiarato i legali -perché oltre ad aver perso una persona cara e un validissimo collega si è trovato ingiustamente accusato della sua sfortunata sorte"
È accaduto questa mattina, poco prima delle 5 all'ospedale di Macerata. I sanitari hanno notato del fumo uscire dalle bocchette di areazione ed hanno immediatamente avvertito i Vigili del Fuoco.Questi sono subito risaliti alla causa ed hanno tempestivamente domato e isolato il motore di areazione che era andato in corto circuito.Fortunatamente non risulta nessuno ferito né intossicato.