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Cronaca Attualità Recanati

Pompiere deceduto nel rogo alla Gfl: assolto il caposquadra

Pompiere deceduto nel rogo alla Gfl: assolto il caposquadra

Assolto Fabio Corona, il caposquadra dei Vigili del Fuoco che il 18 giugno 2014 coordinò le operazioni durante il rogo al mobilificio recanatese Gfl nel quale riportò gravi ferite e perse la vita, nel gennaio successivo, il vigile Roberto Torregiani di Montelupone.

Il tribunale ha archiviato le accuse contro il Corona che era intervenuto insieme alla sua squadra per spegnere un incendio divampato in un silo pieno di segatura. In quel frangente, dopo aver domato l'incendio per più di due ore, due vigili vennero fatti salire sulla piattaforma, per controllare la situazione. Nessuno poteva prevedere un'esplosione che scaraventò a terra i due vigili. Torregiani, riportò ferite gravissime e dopo mesi di coma morì nel gennaio 2015.

La Procura aprì un fascicolo, in cui, tra gli indagati risultava anche Fabio Corona, il caposquadra.

L'ing. Luca Marmo effettuò la perizia che scagionarono subito Corona così la Procura chiese l'archiviazione per l'accusa di omicidio colposo. La famiglia della vittima, difesa dall'avv. Pietro Siciliano, aveva chiesto la riapertura.

Martedì si è tenuta l'udienza nella quale si è ridiscusso circa l'accaduto e nella quale il Giudice Enrico Pannaggi ha definitivamente assolto il caposquadra.  Il Giudice Pannaggi ha condiviso le motivazioni del PM Buccini adducendo che "tra la condotta del caposquadra e l'evento lesivo non c'era alcun nesso di causalità e che il caposquadra aveva posto in essere tutte le azioni che andavano eseguite nel caso di specie, non ravvisando nel suo comportamento alcun profilo di colpa specifico".

I difensori dell'indagato, gli avvocati Fabrizio Giustozzi e Olindo Dionisi, unitamente ai consulenti di parte prof. dott. Alberto Andreani e ing. Carlo Gelsomini, esprimono soddisfazione per l'esito del procedimento. Corona si è sempre dichiarato non colpevole e ritiene di aver fatto tutto ciò che la propria coscienza gli ha suggerito di fare. "È la fine di un incubo per lui  - hanno dichiarato i legali -perché oltre ad aver perso una persona cara e un validissimo collega si è trovato ingiustamente accusato della sua sfortunata sorte"

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