L’Annunciazione di Giovanni Angelo d’Antonio, prezioso tesoro custodito nella Pinacoteca di Camerino e opera più significativa del '400 camerte, è stata tratta in salvo oggi pomeriggio da una squadra dei Vigili del Fuoco. Insieme all’Annunciazione, anche altre due importanti opere del ‘400 (che si trovavano a rischio danneggiamento) come la Crocifissione del Maestro di Gaian Vecchio e la Madonna in trono col bambino di Arcangelo Di Cola sono state portate all’esterno del Museo Civico e successivamente trasferite in luogo sicuro e autorizzato dalla Sovrintendenza. I recuperi sono stati effettuati anche alla presenza dei Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale.Domani e nei prossimi giorni anche le altre opere custodite nell’ex convento di San Domenico saranno messe in sicurezza in un’ala della struttura che non risulta pericolosa e che è già stata individuata dagli stessi Vigili del Fuoco.“L’Annunciazione e tutte le altre opere custodite nel museo e nella Pinacoteca non hanno subito danni rilevanti – ha affermato la dottoressa Barbara Mastrocola, curatrice delle collezioni civiche – Per l’Annunciazione è però stato necessario rimuovere la teca climatizzata che la conteneva, ma quello che conta è che l’opera sia salva e integra. Per quanto riguarda la struttura che ospita il museo, invece, i danni ci sono, bisognerà capire la gravità, ma l’edificio ha retto, proteggendo i nostri tesori. Spero che quanto prima, sulla scia di quanto siamo riusciti a fare per l’Annunciazione, si potrà provvedere anche al recupero di altre significative opere non di proprietà del Comune di Camerino, ma di particolare importanza e valore per la città ed il territorio”.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato nel pomeriggio nelle zone del sisma. Il presidente ha incontrato a Camerino gli sfollati e i loro soccorritori. Ha aperto il giro salutando i bambini e gli anziani; nel Palazzetto dello Sport, ha ascoltato le persone dando a ciascuno una sua parola di solidarietà."Presidente non si dimentichi di noi, che ci è cambiata la vita in un attimo - ha detto uno sfollato in lacrime. Abbiamo perso tutto, casa, lavoro". Mattarella ha cercato di rassicurarlo e lo ha abbracciato: "Prometto impegno e lavoro fino alla fine", ha affermato il presidente.Mattarella si è poi recato a Norcia dove è stato accolto da un applauso dai cittadini che lo attendevano: "Tornerà come prima, sarà lunga, ma ci vorrà tempo", ha promesso (ANSA).
I fans che domenica all’alba hanno affrontato una sveglia impegnativa ma comunque migliore rispetto a quella imposta dal terribile terremoto, si sono goduti in tv un’altra bella performance di Lorenzo Baldassarri in Moto2. Da Phillip Island a Sepang, da una pista asciutta ad una bagnata, non è cambiato nulla in una settimana per il centauro di Montecosaro, bravo a replicare il 4° posto finale.Il talento del team Forward Racing ha ri-sfiorato il podio salendo a 125 punti in classifica generale, sempre ottavo e, da lunedì, è tornato nella sua Montecosaro. Il tempo di smaltire il fuso orario, di abbracciare familiari ed amici (ha anche incontrato il sindaco Malaisi) e Baldattack riprenderà ad allenarsi con gli altri piloti del VR46 Academy per prepararsi all’ultima prova del Motomondiale 2016 a Valencia il 13 novembre.Queste le sue parole dopo Sepang sul terremoto che in questi giorni sta colpendo la sua terra. "Cerco di restare freddo ma la scossa è una brutta bestia, ricordo bene quella di agosto. Quando domenica mi hanno detto la magnitudo sono rimasto di stucco e ho subito chiamato a casa. Fortunatamente in città non ci sono stati danni, ma sono vicino ai tanti maceratesi dell’interno sfollati.”
L’AEEGSI, a seguito degli eventi sismici del 26 e 30 di ottobre del 2016 che hanno colpito tutto il maceratese, ha disposto la sospensione del pagamento delle bollette per la fornitura di energia elettrica, gas e quelle relative al servizio idrico integrato.“Mi preme ringraziare tecnici e operai – dice il Presidente dell’AAto 3 Francesco Fiordomo – che in questi giorni drammatici stanno lavorando incessantemente per garantire il servizio idrico. Le aziende di gestione operanti nel territorio montano (ASSEM di San Severino Marche e ASSM di Tolentino), in stretto coordinamento con le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e la Protezione Civile si sono prontamente attivate per garantire un adeguato livello dei servizi idrici, non solo nei comuni direttamente gestiti ma in tutte le realtà duramente colpite dal terremoto”.Dal 31 ottobre è stato messo fuori servizio l’Acquedotto del Nera per un eccessivo intorbidimento delle acque, in attesa che l’acqua torni limpida. Tra oggi e domani l’Acquedotto verrà ripristinato. Questa è la situazione nei vari comuni I Comuni di Tolentino, Caldarola, Camporotondo, Cessapalombo e Serrapetrona non rilevano problemi di approvvigionamento idrico né sono state emesse ordinanze di non potabilità dell’acqua.Non si riscontrano criticità di approvvigionamento idrico né di non potabilità nei Comuni di Montecavallo e Fiordimonte e Serravalle del Chienti.Nei Comuni di Castelsantangelo sul Nera ed Ussita è stato chiuso l’acquedotto pubblico ma i Comuni risultano totalmente evacuati.Nel Centro storico del Comune di Camerino (comunque totalmente evacuato), per ordine del COC (centro operativo comunale) è stata sospesa la distribuzione idrica al fine di evitare rotture ed allagamenti. Non si rilevano ulteriori criticità negli altri quartieri del Comune.Per i Comuni di Belforte del Chienti e Pievetorina si riscontrano criticità nell’approvvigionamento a causa di perdite che ancora non sono state identificate e quindi non è stato possibile ripararle. I serbatoi sono vuoti (per Pievetorina n. 3 serbatoi risultano anche lesionati) e nelle prossime ore potranno presentarsi casi di assenza di acqua nelle abitazioni. Attualmente la risorsa idrica è assicurata alla popolazione tramite la fornitura di acqua imbustata e bottiglie di acqua minerale.Nel Comune di Visso è stata emessa un’ordinanza di non potabilità. L’acqua è garantita nel campo di accoglienza da n. 2 autobotti e da una fornitura di acqua imbustata e bottiglie di acqua minerale.Nei Comuni di Fiastra, Pievebovigliana e Sefro non si riscontrano criticità di approvvigionamento ma si riscontrano problemi di qualità dell’acqua. La distribuzione è assicurata dalla fornitura di acqua imbustata e bottigliette di acqua minerale.Nei comuni di San Severino Marche, Castelraimondo, Fiuminata, Gagliole e Pioraco non si riscontrano problemi di approvvigionamento. Si evidenzia un intorbidimento dell’acqua proveniente dalla sorgente San Chiodo che tuttavia, a seguito delle analisi del 31.10, non ha compromesso la potabilità dell’acqua.
È tornata a riunirsi nel primo pomeriggio la cabina di regia per gli interventi socio-sanitari nei confronti dei terremotati ospiti nella città di Civitanova. All'incontro, convocato dall'assessore ai servizi sociali Yuri Rosati e dal vicesindaco Giulio Silenzi e coordinato dal sindaco Tommaso Claudio Corvatta, hanno partecipato rappresentanti della Protezione civile, dell'Asur, dell'Ambito territoriale XIV, dell'Asp Paolo Ricci, della Caritas e dei Boy scout. Nel corso della riunione sono state assunte alcune decisioni che vanno nella direzione di monitorare i bisogni degli ospiti a Civitanova per fornire risposte efficaci alle necessità di ogni singola persona.Di conseguenza si è previsto: Di allestire un punto di ascolto domani, alle ore 15, in un locale dell'Hotel Girasole, dove operatori sanitari dell'Asur ed assistenti sociali dell'Ambito XIV saranno a disposizione per ascoltare le necessità dei singoli ospiti Di attivare una struttura mobile sanitaria, che si sposterà nei vari alberghi e luoghi di accoglienza della città per andare incontro alle richieste degli sfollati Di organizzare un un servizio di “taxi sociale” al fine di provvedere agli spostamenti di chi si trova nelle strutture recettive della città ed è privo di mezzi di trasporto Di allestire, a cura delle associazioni di volontariato, la cui Consulta si riunirà domani, un programma ricretivo e di intrattenimento sulla base delle esigenze e dei bisogni che emergeranno dagli incontri che la Caritas sta effettuando in questi giorni con le varie comunità alloggiate negli alberghi Si comunica alla popolazione che al momento non si ravvisa nessuna esigenza di ulteriori raccolte di viveri ed indumenti, in quanto tali bisogni risultano già soddisfatti.Si informa infine che il sindaco Tommaso Claudio Corvatta ha firmato questa mattina un'ordinanza con la quale si deroga all'obbligo di chiusura stagionale di alcune tipologie di strutture ricettive, come i Bed and brakfast, per autorizzarle senza alcun limite temporale a rimanere aperte per ospitare soggetti provenienti dalle zone maggiormente danneggiate dagli eventi sismici.
Si comunica che il Sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, considerando che è necessario valutare approfonditamente eventuali danni subiti dagli edifici scolastici del Comune ha emesso una ordinanza con la quale di stabilisce la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido, presenti sul territorio di Tolentino fino al giorno 9 novembre 2016. Le lezioni, salvo diversa comunicazione, riprenderanno giovedì 10 novembre 2016.L’accesso agli edifici scolastici sarà consentito esclusivamente ai tecnici comunali e provinciali ed ai Vigili del Fuoco per le necessarie verifiche delle condizioni di sicurezza.
Un miracolo forse, di certo una tragedia sfiorata quella che avrebbe potuto vedere coinvolti centinaia di bambini.Stiamo parlando dell’Istituto Comprensivo “Fratelli Ferri” a Fiastra, una scuola degli anni '80 che si è praticamente sbriciolato dopo gli eventi sismici delle ultime ore. Uno stabile che, dopo il terremoto del 24 agosto, era stato fatto controllare e che non presentava segni di allarme, tanto da indurre i tecnici a dire che era tutto a posto."Una tragedia sfiorata - si legge sul sito blastingnews.it -, raccontano gli abitanti di Fiastra, comune in provincia di Macerata. In quella scuola, l’Istituto Comprensivo “Fratelli Ferri”, descritto da tutti come un perfetto edificio scolastico degli anni Ottanta, sembrava essere tutto ben conservato, anche per via di una recentissima ristrutturazione (circa dieci anni fa) che aveva interessato gran parte della struttura originaria dell'edificio. Eppure, l’effetto del sisma lo ha letteralmente sbriciolato, facendo implodere i muri portanti e perimetrali, distaccando gli apparecchi di riscaldamento e danneggiando per sempre tutti gli elementi d’arredo e le suppellettili presenti negli ambienti destinati alla didattica. Un effetto del sisma devastante, il quale, fortunatamente, ha avuto il suo momento massimo (il crollo) nella tarda sera, quando per fortuna non erano presenti all'interno gli studenti, gli insegnanti e tutto il personale amministrativo.Un vero e proprio miracolo che ha permesso a diverse centinaia di persone, di salvarsi da una tragedia annunciata ma non certificata. Anzi, a tal proposito, la cosa che ha fatto tanto discutere, è stato il fatto che proprio nei giorni scorsi, i tecnici comunali, impegnati nelle verifiche di rito dopo gli eventi sismici del 24 ottobre scorso, erano giunti in quella scuola per svolgere le operazioni di sopralluogo per la verifica di sismicità dell’edificio. Sorprendentemente, lo stesso era stato dichiarato perfettamente agibile e pronto per ospitare le normali e regolari attività didattiche. Lo dichiara proprio il primo cittadino della località maceratese, Claudio Castelletti, il quale precisa: "Avevamo fatto dei sopralluoghi dopo il terremoto del 24 agosto e non avevamo trovato neanche una filatura. I tecnici avevano detto che era tutto a posto, tanto che i bambini erano venuti a scuola normalmente. Poi le scosse della scorsa settimana hanno ridotto l’edificio così." La scuola, oggi, è crollata su se stessa ‘come un castello di carte’ ed è, di fatto, un cumulo di macerie"Un episodio che fa riflettere in queste drammatiche ore sull'importanza di ricostruire tutti gli edifici pubblici, secondo i regolamenti e i dettami della nuova normativa antisismica.
Si svolgeranno sabato 5 novembre i funerali di Lucia Ciccioli, la ragazza di Loro Piceno di 32 anni scomparsa tragicamente il 24 ottobre a Londra, investita da un tir mentre stava andando a lavorare (leggi qui e qui). L'orario dell'arrivo della salma in Italia è stato confermato: il corpo di Lucia sarà riportato in Italia venerdì con un volo British Air che atterrerà alle 13.10 a Roma. L’arrivo del feretro a Loro Piceno è previsto intorno alle 18, ma per precauzione invece della chiesa di Santa Maria, la camera ardente sarà allestita in un tendone presso il campetto polifunzionale dell'oratorio della parrocchia. Poi, sabato pomeriggio alle 14.30, si svolgeranno le esequie.
L’immane tragedia della violenta sequenza di terremoti ha sconvolto anche Montelupone.I danni sono statiragguardevoli: al 2 novembre si sono registrati 26 sgomberi, 51 cittadini evacuati dalle proprie abitazioni (37 ospitati presso l’hotel Moretti); inagibili, oltre le 26 abitazioni, l’ingresso storico e annessi del cimitero, l’area circostante la ciminiera dell’ex fornace di via D’Acquisto, via Perchiodo, piazzale Paci, parti di via Bevilacqua, piazzale Cairoli, parte di via Roma, via Borgianelli, vicolo Degli Orti; transenne, per pericolo caduta coppi e cornicioni, nelle vie Castelfidardo, Pellini, XX Settembre, Porta Ulpiana. Inagibile anche la scuola materna privata delle suore e le tre chiese del centro storico. Il palazzo comunale, il teatro, i musei, il palazzetto dei priori, il palazzo Tomassini ed altri manufatti sono sotto osservazione.Le criticità sopra indicate rappresentano “i postumi” della pesante situazione della scorsa domenica 30 ottobre, ma il paese è tornato alla normalità: riaperte al traffico le quattro porte murarie, effettuati gli sgomberi, collocati i cittadini sgomberati, organizzato il centro di accoglienza notturna, Montelupone ha ripreso vita.L’Utc, la segreteria e gli amministratori del Comune si sono trasferiti con i vigili urbani nel plesso della scuola primaria, dove si è insediato anche il COC centro operativo comunale e la Protezione civile. Da sottolineare che Montelupone ha fatto tutto da sé, ha affrontato e gestito la situazione con i propri e pochi mezzi a disposizione.
Il centro storico di Pieve Torina ormai è chiuso da mercoledì 26 ottobre, dopo la forte scossa della sera. Il piccolo paesino, situato tra Muccia e, Camerino, si è così disperso tra la costa e i paesi limitrofi visto che il 90 % delle abitazioni sono inagibili.Chi è rimasto ha trovato riparo al Sos Sporting Village, complesso turistico e sportivo che da circa sette anni è tornato in funzione, grazie all’impegno e la perseveranza dei titolari che lo hanno reso un luogo di attrazione e di ritrovo. Subito dopo il sisma i titolari delle strutture hanno aperto le porte ai cittadini, dando la possibilità di un riparo a tutti coloro che non potevano più rientrare in casa. La tensostruttura, interna del centro sportivo ha dato ospitalità dapprima agli anziani della casa di riposo, adesso sistemati in altre strutture, e continua ad oggi ad essere luogo di riparo per il resto della popolazione. Un gesto dettato solo da un obbligo morale e civico, sapendo che il paese aveva bisogno di aiuto, dando solo ciò che gli altri non potevano più avere: un posto sicuro.Contemporaneamente hanno attivato l’ospitalità del piccolo villaggio turistico composto da otto cottage prefabbricati, riconvertiti dal terremoto del '97, rispondendo alle richieste delle famiglie che ormai senza una casa avevano comunque necessità di rimanere a Pieve Torina. A supporto di tale operazione si spera che presto venga attivata la convenzione attraverso la Regione (come per le strutture della costa).Da ieri mattina il villaggio è senza acqua a causa di una rottura dell’acquedotto. Si spera che gli interventi di oggi siano risolutivi per far tornare l’approvvigionamento idrico. Grazie alla disponibilità e spontaneità dei titolari le persone hanno trovato riparo e un posto caldo dove passare le notti precedenti e future. A gestire l'emergenza, sul posto, oltre Vigili del Fuoco e forze dell’ordine, la Protezione Civile locale, quella di Reggio Emilia, Montefiascone e nazionale. La Protezione civile si è stanziata stabilmente all’interno del centro sportivo allestendo una tenda per questa emergenza che sembra non aver fine. Chi deve recuperare beni dalle abitazione viene scortato e può entrare solo con il permesso dei vigili, si parla solo di emergenza, non si sa quando tornerà un barlume di normalità, nessuno sa nulla, per ora si cerca solo di andare avanti.
Su JustGiving.com, piattaforma web dedicata alla raccolta fondi online, è stato lanciato un crowfunding per la città di Tolentino, duramente colpita dal sisma."Aiutateci a sostenere la nostra comunità, Tolentino, - si legge sul sito - che è una città di 21.000 persone, di cui quasi tutti sono stati costretti a lasciare le loro case. Abbiamo bisogno di dare loro un riparo, cibo, acqua, assistenza sanitaria e di speranza".La soglia stabilita per ottenere i soldi è di 5000 sterline, delle quali, finora, ne sono state raccolte 1.498.
Nel corso dell'incontro con i sindaci svolto ieri pomeriggio, alla presenza del Commissario straordinario per l'emergenza sisma Vasco Errani, del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, è stata caldeggiata l'assunzione di scelte omogenee nel territorio e l'organizzazione in gruppi da parte dei comuni per raggiungere decisioni congiunte.Sulla scorta di tali suggerimenti, i rappresentanti delle amministrazioni comunali facenti capo all'Ambito territoriale XIV si sono riuniti questa mattina a Civitanova Marche. Uniformemente i sindaci di Civitanova, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Monte San Giusto, Morrovalle, Potenza Picena e Recanati hanno ritenuto opportuno emettere un'ordinanza di chiusura dei plessi scolastici di ogni ordine e grado per i giorni di giovedì 3, venerdì 4 e sabato 5 novembre.Una decisione volta a consentire il superamento della complessiva fase emergenziale a causa dei ripetuti fenomeni sismici che hanno interessato il territorio maceratese. Si precisa che la scelta non è dettata dalle condizioni degli edifici, poiché le ripetute verifiche effettuate nelle strutture scolastiche di tutti i comuni hanno confermato l'agibilità delle strutture.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato da parte del comune di Pievebovigliana circa la raccolta fondi per la popolazione colpita dal sisma. "A seguito dell’eccezionale evento sismico iniziato lo scorso 26 ottobre, che ha reso inagibile l’intero patrimonio immobiliare, il Comune di Pievebovigliana comunica l’apertura di una sottoscrizione a favore della popolazione locale terremotata. Chiunque volesse contribuire può effettuare un versamento sul conto di tesoreria comunale aperto presso la Nuova Banca delle Marche S.p.a. filiale di Pievebovigliana IBAN: IT 81 D 06055 69070 000000001498. In seguito verrà resa pubblica la destinazione di tutti i fondi raccolti. Si ringrazia anticipatamente, a nome dell’Amministrazione comunale e dell’intera cittadinanza, tutti coloro che vorranno partecipare all’iniziativa. Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Pievebovigliana"
Il terremoto rischia di cancellare le circa 220mila presenze turistiche che si registrano ogni anno nella zona dei Monti Sibillini, tra le province di Macerata, Ascoli Piceno, Fermo e Perugia, devastate dal sisma.A lanciare l'allarme è la Coldiretti, sulla base di un rapporto Unioncamere-Minambiente, con le scosse che hanno determinato una vera e propria fuga di turisti, disdette delle prenotazioni, presenze praticamente azzerate e previsioni ovviamente disastrose in vista delle festività natalizie. Secondo un'analisi Coldiretti su dati Istat, nel versante marchigiano delle aree colpite dal sisma sono attivi circa 180 agriturismi. La maggior parte, 120, si trova in provincia di Macerata, mentre una trentina di strutture sono in ciascuna delle province di Ascoli Piceno e Fermo. Proprio gli agriturismi rappresentano il fulcro dell'attività ricettiva in queste zone, assieme a B&B e alberghi, prevalentemente a 3 stelle.
Sembra che tutto si sia fermato. Neanche il sole non riesce a scaldare il centro di Camerino senza la sua gente.Il centro storico è tutto zona rossa, con macerie lungo le vie e transenne ovunque. Solo i vigili del fuoco posso entrare e cercare di mettere in sicurezza una zona che continua a tremare. I pompieri hanno fatto volare un drone sopra la cittadina per capire le reali condizioni in cui si trovano i palazzi. Purtroppo il tempo sembra destinato a peggiorare con l'arrivo di piogge: l'obiettivo è provare a dare la possibilità alle persone di poter recuperare alcune cose dalle proprie abitazioni, come abbigliamento per superare le freddi notti e qualche oggetto per avere la sensazione che non tutto è perduto.Il Comune di Camerino ha attivato un Conto Corrente per l’emergenza terremoto a cui si possono effettuare donazioni. (UBI><BANCA POPOLARE DI ANCONA – AGENZIA DI CAMERINO. IBAN: IBAN: IT 86 C 05308 68830 000000004280 ). Bisogna far di tutto per non abbandonare la perla dell'entroterra maceratese.La gente inizia a crollare psicologicamente, ci sono scosse di continuo e la speranza è che siano solo di assestamento. Gli studenti se ne sono andati e anche se le lezioni ripartiranno, in molti hanno paura di tornare. Bisogna risorgere dalle macerie e l'Amministrazione, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e i volontari ce la stanno mettendo tutta per ripartire e non perdere lo slancio socio culturale che Camerino aveva acquisito negli ultimi anni.Il presidente della Repubblica Mattarella sarà nelle zone terremotate, passerà a Camerino, ma non vedrà probabilmente la zona rossa. Però incontrerà i terremotati, gli sfollati, gli uomini e le donne che hanno sul volto i segni della paura di non avere un futuro.
Aveva sempre un sorriso da regalare ai suoi studenti, la professoressa Barbara Pojaghi docente di psicologia sociale dell'Università di Macerata che si è spenta ieri sera dopo una lunga malattia che però non le aveva impedito di insegnare.Vicedirettrice del Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle relazioni internazionali e delegata alla didattica del Dipartimento, la Pojaghi è stata presidente del consiglio comunale di Macerata e per tutta la vita si è sempre impegnata a livello politico e civile. Vice presidente dell'associazione Insieme in Sicurezza la professoressa ha sempre voluto contribuire alla ricerca e allo studio in funzione del miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini.A 67 anni Barbara Pojaghi ha lasciato questo mondo ma il suo ricordo vivrà nei racconti dei suoi familiari, studenti, amici e nel lavoro dell'associazione che ha contribuito a fondare che porterà avanti il suo progetto "arricchito della sua impronta onorando la sua unicità", come si legge nel sito di Insieme in Sicurezza.“Una grande perdita per la nostra comunità, afferma il sindaco Romano Carancini, che la ricorda come “una persona che ha lasciato un’impronta importante nella sua città e nelle persone che l’hanno conosciuta sia come formatrice di tanti giovani che come amministratrice del Comune di Macerata” “Ricordo la sua concretezza, la sua lungimiranza, la sua capacità di ascolto e d’analisi, qualità per cui è stata sempre un punto di riferimento importante nella vita politica e sociale della città.”Dal 1993 al 1997 Barbara Pojaghi è stata assessore alla Cultura della giunta Maulo, avviando i primi progetti mirati alla valorizzazione del patrimonio culturale e architettonico della città anche attraverso la sensibilizzazione soprattutto delle nuove generazioni con iniziative quali “Libriamoci” e “La mia scuola adotta un monumento” e portando innovazione anche nella comunicazione istituzionale che valse al Comune il premio nazionale Montecelio per la comunicazione pubblica conferito nel 1998. E’ stata stimata presidente del Consiglio comunale dal 2000 al 2005, facendosi apprezzare da ogni compagine politica per la sua correttezza ed equilibrio istituzionale.Una donna di grande energia, ma nello stesso tempo carica di dolcezza ed umanità che neppure la malattia ha tenuto lontana dal suo lavoro, dai suoi studenti, dalla partecipazione alla vita sociale della sua città. Proprio la settimana scorsa avrebbe dovuto dare il suo contributo al convegno Unimc sulle adozioni e relazioni familiari nei contesti educativi, ma un aggravamento improvviso non glielo ha consentito.Il sindaco Romano Carancini e la giunta comunale, il presidente del consiglio comunale Luciano Pantanetti, il segretario generale Giovanni Montaccini e personale del Comune si stringono intorno ai familiari, esprimendo sentimenti di partecipazione e vivo cordoglio. Nel telegramma inviato alla famiglia, il sindaco afferma che “la città di Macerata ne ricorda, con stima e riconoscenza, l’elevato contributo offerto attraverso gli insegnamenti, la passione civile, le esperienze di vita, il forte impegno politico e l’attitudine al confronto. Resta indelebile nel patrimonio di tutti il pensiero e l’opera di un’importante protagonista dello sviluppo sociale e politico della nostra comunità che ha condotto fino all’ultimo la propria esistenza con lealtà, coraggio e determinazione e che lascia, pertanto, un grande patrimonio di conoscenza e umanità.”
“Non c’è più tempo da perdere - dice Giordano Carassai – il Comune si sbrighi a chiamare i Vigili del Fuoco per farci scortare nelle nostre abitazioni distrutte a riprendere il necessario. A breve pioverà e allora perderemo pure il poco che ci è rimasto”.Anche Belforte deve fare i conti con l’emergenza terremoto, qui alcune case dopo l’ultima violentissima scossa sono state sventrate. In quella di Giordano un’intera parete è venuta giù e adesso dall’esterno si vede la camera da letto. Scena simile tre abitazioni più in là, un intero spigolo non ha retto e al posto dei mattoni c’è il retro dell’armadio. Le due abitazioni al centro gravemente lesionate.Situazione analoga per Roberta Rimatori. Abitava in campagna, il terremoto ha aperto una voragine su un muro portante. E’ crollato il sottotetto, vorrebbe entrare a riprendere almeno i referti medici degli anziani genitori ma da sola sa che non può far niente e il papà, Peppe, è ancora sotto shock.Il Sindaco Roberto Paoloni, dopo le lamentale dei cittadini ha sollecitato di nuovo l’intervento dei Vigili del Fuoco. Già da domani mattina dovrebbero arrivare per permettere a tutti coloro rimasti senza un tetto di riprendere almeno i propri effetti personali in sicurezza.“In tutto, al momento, sono una decina le case completamente inagibili – ci dice il Sindaco - ma tra abitazioni lesionate e quelle in corso di verifica un censimento di tutti gli sfollati è in corso d’opera”. Anche qui il grosso della popolazione, oltre 200 persone, passa la notte all’interno dei quattro dormitori ricavati nel palazzetto dello sport e all’interno delle scuole.Tutto qui è gestito dai volontari della Protezione Civile locale. Per adesso non è stato necessario chiamare soccorsi esterni, i gazebo e la cucina utilizzati normalmente durante le feste rionali sono stati montati e adibiti a mensa. Anche i lavori di messa in sicurezza del centro storico sono stati fatti da imprese del posto. Le scosse telluriche hanno lesionato molte abitazioni e lo stesso palazzo comunale. Il campanile sopra al municipio presenta una fenditura, è stato necessario smontare la campana e allestire una fasciatura in legno capace di dare solidità alla struttura. Anche il prezioso polittico del Boccati custodito nella chiesa di S. Eustachio è stato protetto con un’armatura. “Invito comunque i cittadini a non entrare autonomamente all’interno delle loro abitazioni – conclude il Sindaco Paoloni – accelereremo le operazioni coi Vigili del Fuoco pur sapendo delle grandi difficoltà che sono chiamati a fronteggiare nei comuni più vicini all’epicentro.”
Nuova emergenza a Tolentino. Infatti a seguito delle segnalazioni, dei sopralluoghi e delle immagini dei droni si stanno riscontrando un alto numero di tetti caduti, danneggiati o con ampi squarci. Pertanto, in previsione della pioggia, annunciata per metà settimana, ci si sta adoperando per reperire un adeguato numero di coperture per evitare che l’acqua piovana aggravi la situazione già precaria di molti edifici già fortemente danneggiati dal terremoto. Si ricorda che circa il 50% degli stabili presenti sul territorio comunale tolentinate sono danneggiati e per lo più, da una prima analisi, inagibili.Sul fronte delle persone sfollate si confermano i numeri già diffusi ieri pomeriggio. Tra i circa 10.000 cittadini che si trovano ad essere senza casa, la maggior parte ha trovato una sistemazione autonoma. Novità di oggi è che circa 150 persone sono state ospitate in una struttura di Loreto. Molti di essi sono stati accompagnati in autobus.Rafforzata la capienza dei punti di prima accoglienza che ospitano già più di 1.200 persone nei sei luoghi appositamente allestiti. Da domani verranno aggiunti anche altri bagni chimici. Sono stati reperiti altri 200 letti e altrettante coperte.Sempre molto affollate le aree di sosta per camper e roulottes che accolgono oltre 2000 persone.Questi i sei punti di prima accoglienza:presso gli impianti sportivi di zona Sticchi, di fianco la piscina comunale, accesso da via Weber; palestra della scuola King, piazza Ugo La Malfa; oratorio e locali della chiesa dello Spirito Santo in via Brodolini; Palasport “G. Chierici” viale della Repubblica; ex locali Tigotà nella zona commerciale Oasi, di fronte alla multisala Giometti; locali ex concessionaria Toyota zona commerciale La Rancia nei pressi dello svincolo della superstrada “Tolentino – Zona Industriale”. A queste si aggiunge anche la parrocchia Santa Famiglia in viale Trento e Trieste. Si consiglia di portare con se coperte e indumenti caldi ed eventualmente brandine e lettini oppure materassini per trascorrere la notte.Attivate anche le mense scolastiche della scuola Grandi, della scuola King e della scuola Lucatelli per distribuire i pasti. Per informazioni si può chiamare il numero 0733.901263.Per garantire la pubblica incolumità sono state individuate quattro zone rosse che sono interdette all’accesso delle persone.Zona 1 – via Fidi numeri civici 1, 2, 4, via delle caserme 8, vicolo Carità, via Ozeri numeri civici 46, 48, 50, 52, 54 (pericolo di crollo del campanile della chiesa ex Carità).Zona 2 – primo tratto di via Filelfo da piazza della Libertà a piazza Mauruzi (pericolo di crollo della collegiata di San Francesco).Zona 3 – via Valporro intera via (pericolo di vari crolli).Zona 4 – traversa Santa Maria, vicolo del Triangolo, via Panunzi, VIA Sparaciari, via I Maggio, via del Popolo (pericoli di vari crolli).Si ricorda che quanti avessero bisogno di segnalare danni o richieste di sopralluoghi possono rivolgersi o al COC il cui ufficio è stato spostato da piazza della Libertà nella nuova sede di piazza Peramezza (ex locali Linea Casa, nelle vicinanze dell’Hotel 77 – attivo a partire dalle ore 10) oppure compilare l’apposita domanda modello IPP scaricabile sul sito del Comune di Tolentino all’indirizzo www.comune.tolentino.mc.it che può essere inviata via mail all’indirizzo info@comune.tolentino.mc.itPer ogni informazione o chiarimento si può contattare il numero 0733.1960101 oppure il numero della Polizia Locale 901263.Per segnalazioni inerente i servizi sociali è a disposizione l’apposito Ufficio ubicato al piano terra della Palazzina ex caserma dei Carabinieri in via Roma.Si comunica che è ancora chiuso al traffico, sempre per pericoli di crollo, viale Vittorio Veneto nel tratto compreso tra il civico 7 e il numero 15. In via Montegrappa invertito il senso di marcia da viale Trento e Trieste a viale Vittorio Veneto. In viale Trento e Trieste compreso tra i numeri civici 1 e 5, senso unico di marcia con direzione viale Trento e Trieste. Nell’ultimo tratto di viale Cappellacci invertito il senso di marcia con direzione viale Vittorio Veneto – Trento e Trieste. In via Adamello obbligo di svolta a sinistra, nel tratto che esce su via Montegrappa, invertito in direzione viale Vittorio Veneto con direzione viale Vittorio Veneto.Ancora chiusa via dei Vasari a causa di un cedimento di un edificio che risulta danneggiato e transennate una porzione di Via Lauro Cappellacci per il possibile crollo di una abitazione e parte di viale Matteotti in prossimità della Bnl per il pericolo di crollo del marciapiede.Riaperte sia via Laura Zampeschi e via San Nicola. Si sta lavorando per riaprire entro domani 2 novembre tutte le vie di accesso al centro storico anche con l’intento di rendere fruibili e facilmente raggiungibili le attività commerciali. Il mercato settimanale del martedì, si è tenuto regolarmente e come già previsto in viale Giovanni XXIII come concordato, dopo una apposita riunione, dal Sindaco Pezzanesi con i rappresentanti della Confcommercio e degli ambulanti.Nel tardo pomeriggio l’ex Priore della Comunità Agostiniana del Convento di San Nicola Padre Massimo Giustozzo ha celebrato una messa nella tensostruttura di zona Sticchi.Continua la ricerca di disponibilità di ingegneri ma anche di architetti e geometri per effettuare i controlli negli edifici danneggiati dal sisma. Manifestando la propria disponibilità si aiuta concretamente a superare questa prima fase di emergenza.I tecnici che vogliono mettersi a disposizione possono recarsi all’Ufficio Tecnico in via Roma, al primo piano della palazzina ex-caserma dei Carabinieri.
Il piccolo borgo dell'entroterra noto a tutti per il suo caratteristico vino, la Vernaccia, è in stato di emergenza.Soltanto il centro storico, forse perché protetto dalla montagna nella quale è arroccato, risulta essersi, in linea di massima, salvato dalla furia delle scosse di terremoto che si sono susseguite in questi giorni, per il resto, fuori dalle mura cittadine, nella periferia e nella campagna si registrano crolli e cedimenti. Molte persone hanno dovuto lasciare la propria abitazione, una trentina dormono alla bocciofila, altri nella tensostruttura a Caccamo costruita dalla Protezione civile, una decina nella frazione di Villa d'Aria si sono rifugiati nella casetta di leggo solitamente utilizzato come ritrovo sociale, alcuni dormono in camper o macchina e circa settanta persone se ne sono andati verso la costa. Borgiano è stato evacuato, la vice sindaco Maria Beatrice Amici Abbati, racconta che è rimasto un solo anziano che non vuole andarsene, perché non vuol lasciare la sua casa " Non è facile convincere le persone a lasciare la propria casa, i propri averi, molti hanno i fucili nelle abitazioni e hanno paura che nella notte qualche malvivente entri e si porti via tutto e possa prendere anche le armi" racconta "Per fortuna non ci sono state vittime e la temperatura non è scesa troppo, ma la situazione è critica. I bambini sono terrorizzati, non possono andare a scuola e cerchiamo di tenerli occupati grazie ai volontari, ma non è semplice. Stiamo utilizzando la cucina della bocciofila per offrire il cibo ma non abbiamo ancora un cuoco che si occupi di tutti gli abitanti. Ci arrangiamo come possiamo, stiamo cercando di fare il massimo e speriamo solo che non ci siano altre scosse".Serrapetrona è ferita, anche la aziende vinicole stanno cercando di fare la conta dei danni, in un momento così particolare per la produzione della Vernaccia. Ma non è solo una questione di danni strutturali, ciò che più spaventa è il futuro.Cancellato l'evento Appassimenti Aperti, in programma dal 13 al 20 novembre, per motivi di sicurezza e per il rispetto della situazione che si sta vivendo in questo territorio. La paura non è solo riguardo alla ricostruzione fisica del paese, ma anche del futuro economico. Serrapetrona era riuscita a costruire la sua economia intorno ai suoi prodotti e quindi al turismo, alla valorizzazione di ciò che la terra gli aveva donato e della bellezza architettonica sviluppata dall'uomo nel tempo. "Ci vorranno anni per tornare all'indotto economico che eravamo riusciti a garantirci e su cui tutta Serrapetrona viveva" ci spiega Mauro Quacquarini proprietario dell'azienda vinicola che porta il suo nome "L'entroterra non esiste più, Serrapetrona e tutti gli altri paesi colpiti dal sisma vivevano dello sviluppo del turismo e dei suoi prodotti. Ora queste terre sono state abbandonate e, nella peggiore delle ipotesi, rase al suolo. Sarà difficile riprendersi, potremmo farlo solo progettando un turismo collettivo, dobbiamo unirci e dare la spinta giusta per il rilancio di questa zona".Chi volesse aiutare la popolazione di Serrapetrona può portare beni al bocciodromo sito in località Collina, hanno bisogno soprattutto di coperte perché sono rimasti molti anziani negli accampamenti e il freddo della notte per loro è difficile da sopportare.
“La città sta cadendo e nessuno interviene, le istituzioni ci chiamano in continuazione per sapere qual è la situazione. Continuiamo a fornire numeri su numeri, schede su schede. Ma che se ne fanno di tutta questa carta? Ma che stanno aspettando? E, soprattutto, quanto ancora dobbiamo aspettare? Vogliono vedere la nostra città rasa al suolo e con le macerie ovunque?”.Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il giorno dopo la visita del commissario straordinario del Governo per la ricostruzione, Vasco Errani, e del capo della Protezione Civile nazionale, Fabrizio Curcio, è ancora un fiume in piena. “Ho già detto queste cose a Errani e Curcio, alla presenza anche del governatore Ceriscioli, ma stamattina c’è stata un’altra forte scossa che ha peggiorato tutto il quadro. Ogni ora contiamo e ricontiamo i danni. E a ogni verifica aumenta il numero delle case che siamo costretti a dichiarare inagibili. Ci sono cinque zone rosse in città, sono centinaia gli immobili distrutti dalle scosse. Abbiamo bisogno di tutto. Servono uomini della Protezione Civile, dei vigili del fuoco e, soprattutto, serve un coordinatore che abbia l’esperienza per affrontare l’emergenza e, successivamente, la ricostruzione. Questo è un lavoro che non può fare un sindaco anche se, da primo cittadino, sono il responsabile della Protezione Civile. Solo questa mattina, in un paio d’ore, ho firmato più di cento ordinanze di sgombero. Alcune le ho scritte anche a mano, direttamente in strada. Stiamo facendo tutto da soli, prendendo decisioni in autonomia. E’ come vivere isolati da tutto e da tutti. Nel bilancio del Comune sono disponibili solo i soldi del mio stipendio, a cui ho rinunciato praticamente all’indomani della mia elezione. I Comuni, come il nostro, hanno bisogno di fondi per questa emergenza ma di fondi subito perché non possono permettersi di anticipare nulla. Abbiamo cinquantaquattro fra frazioni e locali, un territorio di oltre 195 chilometri quadrati di territorio e anche quando non siamo in emergenza facciamo fatica ad arrivare ovunque. Il terremoto – conclude il suo sfogo il sindaco Piermattei – peggiora le cose, non le migliora”.