Vigili del Fuoco all'opera da circa un’ora, congiuntamente a tre pattuglie della Polizia Locale di Macerata ed ai tecnici della società Italgas.
La causa di tutto un automobilista che ha perso il controllo della sua Range Rover in vicolo Armaroli, in pieno centro storico.
Il Suv ha urtato il muro di una delle abitazioni che delimitano lo stretto vicolo, per poi rimbalzare sull'altro lato tranciando di netto una conduttura dell'Italgas per la fornitura di gas domestico.
Immediato l'allarme, che ha visto giungere sul posto due squadre dei Vigili del Fuoco che hanno messo in atto la procedura prevista in questi casi.
Tutte operazioni effettuate mentre il gas fuoriusciva copiosamente dalla conduttura, in attesa dell'arrivo dei tecnici dell'Italgas,arrivati subito dopo, i quali hanno provveduto a chiudere la linea.
Il conducente, soccorso dal 118, è stato trasportato al nosocomio di Macerata dove è stato sottoposto ad accertamenti di legge, tesi anche a verificare che non fossero alterate le capacità di condurre il veicolo.
Sul posto sono ancora presenti i soccorsi i quali dovranno attendere che la situazione permetta la messa in sicurezza e l'eventuale ripristino della conduttura.
Piccoli problemi anche per la rimozione del veicolo non effettuabile con i comuni mezzi.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 13 decessi correlati al Covid-19.
Tre le vittime registrate nelle strutture ospedaliere del Maceratese: al nosocomio del capoluogo sono spirate una 99enne di Colmurano e una 92enne di Civitanova Marche, mentre al Covid-Hospital ha perso la vita un 85enne di Treia.
Tre i decessi avvenuti al "Murri" di Fermo: una 78enne di Fermignano, una 82enne del capoluogo e una 90enne di Porto Sant'Elpidio. Alla Res Valdaso Campofilone ha perso la vita una 88enne di Fano.
Sono state 6 le persone decedute nelle strutture ospedaliere del Pesarese. A Fossombrone è morto un 84enne di San Lorenzo in Campo, mentre al nosocomio del capoluogo hanno perso la vita: una 57enne,una 90enne, un 85enne, una 84enne e una 86enne.Tutte le vittime erano di Fano.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1711 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (732), mentre sono 285 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 95,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni.
Di seguito i dati resi noti dal Servizio Sanità della Regione Marche:
Civitanova - Guidava l’auto sprovvisto di patente: denunciato 23enne.
In questo fine settimana i servizi di controllo della Polizia di Stato sono stati concentrati lungo la fascia costiera dove hanno operato principalmente glia genti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Civitanova Marche diretto dal Commissario Capo Fabio Mazza, coadiuvati da unità di rinforzo costituite dal Reparto Prevenzione Crimine Umbria-Marche. Tali unità, a seguito di richiesta formulata dalla Questura di Macerata, sono state inviate dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza per il contrasto alla criminalità diffusa e garantire maggiore sicurezza alle comunità della nostra provincia.
Nelle giornate di giovedì, venerdì e sabato scorsi, le unità della Polizia di Stato impegnate nei servizi hanno proceduto ad una capillare attività di controllo delle varie località della costa ed in particolare Civitanova Marche. I controlli sono stati mirati non solo alla prevenzione dei reati in genere e al contrasto del degrado urbano, ma anche al controllo del rispetto della normativa per la prevenzione della diffusione del Covid-19. Sono stati inoltre effettuati numerosi posti di controllo lungo le strade di afflusso alla città. Nel corso di uno di questi è stato fermato un cittadino originario della Repubblica Dominicana di 23 anni, sorpreso alla guida della propria autovettura sprovvisto della patente di guida. Lo stesso, che viaggiava insieme a sua figlia di pochi anni a bordo di un’auto peraltro modificata, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per guida senza patente, reato per il quale era già stato denunciato nel mese di gennaio scorso dalla Polizia Stradale di Fermo. Il mezzo su cui viaggiava è stato sottoposto a fermo amministrativo.
Nel corso dei servizi svolti in questi tre giorni sono state identificate 378 persone e sottoposti a controllo 217 veicoli. Numerosi anche i locali controllati.
Attimi di apprensione in pieno centro storico a Macerata per un ragazzo che non rispondeva al telefono.
E' quanto accaduto oggi, intorno alle ore 13, in via Antonio Gramsci nel palazzo situato di fronte alla pasticceria 'Delizie'.
A lanciare l'allarme sono stati i familiari dell'inquilino di uno degli appartamenti del civico 13 e quindi sul posto sono prontamente giunte due squadre dei Vigili del Fuoco congiuntamente agli operatori sanitari della Croce Verde di Macerata intervenuti con ambulanza e automedica.
I pompieri, dopo aver individuato il piano in cui dimorava il ragazzo in questione, si sono subito sincerati delle sue condizioni e hanno constatato come dormisse non curante dell’imponente dispiegamento di mezzi di soccorso in atto.
Tant'è che i sanitari accorsi nell'edificio non hanno nemmeno ritenuto opportuno il trasporto presso il nosocomio cittadino. Presenti in loco anche gli agenti della Polizia della Questura di Macerata che hanno monitorato il corretto svolgimento delle operazioni di soccorso.
Un vero è proprio colpo con spaccata quello avvenuto la scorsa notte, in pieno centro, a Porto Recanati nella gioielleria “Felici Pensieri” , sita in Corso Matteotti.
Degli ignoti, armati di picconi, dopo aver forzato la serranda del negozio, hanno iniziato a prendere a picconate la vetrina facendo razzia degli oggetti in oro e altri preziosi situati negli appositi espositori. I malviventi non si sono introdotti all'interno della gioielleria pertanto, dopo la spaccata, si sono dileguati nelle vie adiacenti facendo perdere le proprie tracce.
Lanciato l'allarme sul posto sono arrivati gli agenti della locale stazione dei Carabinieri che hanno dato via alle indagini per cercare di risalire agli autori del furto.
Ancora si sta valutando e definendo l'entità della refurtiva.
Sventata ad Ancona dai carabinieri una rissa 'pianificata' sui social: un gruppo di giovani provenienti da Macerata era intenzionato a dar luogo ad una rissa ad Ancona con un'altra 'fazione' di giovani che i militari stanno cercando di identificare. Per questo gli uomini del Norm hanno compiuto un servizio mirato di prevenzione: un 16enne di Macerata aveva nello zaino un coltello da cucina lungo 31 cm e con lama di 19 cm; è stato denunciato per possesso ingiustificato di arma.
Per un 18enne, un 21enne e due 16enni del Maceratese sono scattate sanzioni amministrative per essersi spostati fuori dal Comune di residenza senza giustificato motivo. Durante i controlli, un 15 enne di Macerata è stato trovato in possesso di 17,60 grammi marijuana light, occultata nella tasca della propria felpa. Il coltello e la sostanza stupefacente sono stati sequestrati.
(Fonte: ANSA)
Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico.
Per ogni omicidio c’è una vittima da ricordare. Non c’è un omicidio più crudele dell’altro. Togliere la vita ad un essere umano è un atto atrocemente crudele in sè.
Da un punto di vista giuridico tuttavia, il termine “crudeltà” ha un suo significato tecnicamente preciso che non è utilizzabile per ogni tipologia di omicidio. Ci sono omicidi infatti per i quali , invece di essere prevista la pena base di 21 anni, è prevista quale pena base l’ergastolo (DOVREBBE ESSERE PREVISTO L’ ERGASTOLO n.d.r.) perchè si tratta di reati commessi con aggravanti espressamente previste dal nostro codice penale.
Una di queste aggravanti è appunto “l’aver agito con crudeltà verso la vittima.”
Cosa significa aver agito con crudeltà?
Ce lo insegna la storia di Jennifer Zacconi, una ragazza di 20, che oggi vogliamo ricordare , lungo questa nostra “purtoppo” lunga “strada delle vittime “ .
Jennifer aveva 20 anni, tanta voglia di vivere e tanta voglia di dare alla luce il suo bambino: Jennifer era incinta di 9 mesi.
Siamo in provincia di Venezia, Jennifer aspetta un bambino dal suo compagno, Lucio Niero, 45 anni.
L’uomo è già padre di due figli e mentre Jennifer ha già preparato tutto per la nascita del suo bimbo, lui non ne vuole sapere. Già. Anche perchè , cosa che Jennifer ignora, Lucio è ancora sposato. Aveva finto bene lui, non solo con Jennifer, ma con tutta la famiglia della ragazza. La madre racconterà di pranzi e di molte altre occasioni che lui ha condiviso con la famiglia Zacconi, per cui nulla poteva far pensare ad una sua doppia vita.
Lucio era uno di famiglia, e tutto è andato bene sino a che Jennifer è rimasta incinta.
Lucio si infuria, la tartassa di telefonate perchè vuole farla abortire.
Sino a quella sera: mancavano 4 giorni al parto e Jennifer riceve l’ennesima telefonata da Lucio. Però questa telefonata è diversa perchè il viso della ragazza si illumina, è raggiante di felicità: Niero la vuole vedere, ma non gliel’ ha sicuramente chiesto con la solita rabbia. Deve averla ingannata tanto che la mamma di Jennifer, vedendo il suo volto sorriddente, si convince anche lei che finalmente quell’uomo abbia deciso di accogliere il loro bambino con amore.
Jennifer esce di casa e non vi farà più ritorno. Una violenta discussione e poi la crudeltà di quell’uomo di cento chili , alto oltre un metro e novanta travolge la povera ragazza, una ragazza esile di cinquanta chili con suo figlio nella pancia.
Jennifer tramortita dalle numerose percosse, calci pugni non muore. L’uomo tenta di strangolarla. Poi la seppellisce. Viva. Così è stato accertato dall’autopsia, tramite la quale è emerso che la ragazza ha respirato una enorme quantità di fango. Era dunque viva quando l’uomo, dopo aver scavato una fossa, ce l’ ha buttata dentro e l’ha ricoperta di terra.
Anche il suo bambino, ha accertato l’autopsia è morto per mancanza di ossigeno.
Il movente dell’assassino? Nascondere alla moglie la sua relazione con la ragazza.
Due vite spezzate . Quella di Jennifer e quella di Hevan, così’ aveva deciso di chiamarlo la sua mamma.
E l’assassino? L’assassino è stato condannato a 30 anni e già nel 2017 ha beneficiato di un permesso premio di 15 ore.
C’è chi giustamente si chiede...”cosa dunque bisogna fare in Italia per finire all’ ergastolo?”
La risposta che dobbiamo darci è che in Italia non esiste la pena definitiva, qualunque sia la colpa. Nella nostra Costituzione la pena ha una funzione rieducativa e non di deterrente, ma chi è stato colpito dalla violenza cieca di un omicida, con molta difficoltà riesce ad accettare questo atteggiamento di umanità, questo uso civile della pena nei confronti del condannato.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati tredici decessi correlati al Covid-19.
Nelle strutture ospedaliere della provincia di Ancona si sono verificati cinque decessi di cui tre all'INRCA dove sono venuti a mancara un 95 di Mondolfo, un 94enne di Loreto e una 70enne anconetana. Un vitttima nel presidio di Torrette così come al nosocomio di Senigallia dove hanno perso la vita rispettivamente un 82enne e una 96enne entrambi di origini senigalliesi.
Cincque vittime all'Ospedale di Pesaro: si tratta di un 81enne, un 80enne, un 91enne e una 81enne tutti di Fano insieme ad un 78enne pesarese mentre alla Residenza Santiaria di Galantara è spirato un 87enne originario della città del capoluogo. Un decesso anche al nosocomio di Urbinio dove ha trovato la morte una 90enne di Mercatello sul Metauro.
Un decesso anche in Provincia di Fermo dove, presso il suo domicilo, si è spenta una 92enne di Altidona.
Dall'inizio della pandemia nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1698 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (725), mentre sono 282 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 95,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni.
Di seguito i dati resi noti dal Servizio Sanità della Regione Marche:
Lo scorso giovedì, 7 gennaio , i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno tratto in arresto un 35enne tolentinate ben noto alle Forze dell'Ordine, il quale era in possesso di 10 g circa di eroina già divisa in dosi, una dose di cocaina ed un bilancino di precisione.
Il materiale è stato rinvenuto a seguito di una perquisizione domiciliare d'iniziativa a carico di questo soggetto, il quale era stato sospettato dai militari che potesse essere uno spacciatore locale avendo notato un importante andirivieni di giovani dall'abitazione.
Le ipotesi investigative dei militari sono state poi confermate dal sequestro effettuato.
Questa mattina l'arrestato, difeso dall'Avvocato Marco Vannini, verrà sentito dal Giudice per la convalida del fermo. L'arresto è stato convalidato.
Anche la trasmissione di approfondimento giornalistico di Rete Quattro "Quarto Grado" ha trattato il caso di Rosina Carsetti, la donna di 78 anni trovata senza vita la sera della Vigilia di Natale nella sua abitazione in via Pertini, a Montecassiano.
Proprio su questo caso si è aperta la prima puntata dell'edizione 2021 della trasmissione.
Gli inviati del programma hanno raccolto le testimonianze del figlio di Rosy, Enea Orazi e della nuora Monica Orazi, i quali l'hanno dipinta come "una persona solare, con un carattere forte. Un'amante del bello, le piaceva vivere".
"Mia madre non era segregata - ha aggiunto il figlio -, periodicamente mi veniva a fare visita. I rapporti con sua figlia Arianna e con suo nipote Enea non erano difficili".
È stato ricostruito come la villetta, dove si è consumata la morte della donna, fosse stata comprata da Rosina e dal marito Enrico 25 anni fa (con i risparmi di una vita) e come lì siano andati a vivere da un anno anche la figlia Arianna e il nipote Enea. Proprio a lui, nel giugno scorso, è stata intestata l'abitazione.
Su Enea si è concentrata l'attenzione dell'inviata Ilaria Mura, attraverso un servizio in cui è stata offerta la descrizione dei suoi spostamenti nell'ultimo giorno di vita di Rosina. In particolare i dubbi si sono concentrati sull'ora di buco che c'è tra la sua presenza in un supermercato di Montecassiano (lo scontrino dei suoi acquisti riporta l'orario delle 18:07) e il rientro a casa dopo le 19.
Ospite della trasmissione, in collegamento, l'avvocato Andrea Netti a cui è stata affidata la difesa dei familiari - indagati per omicidio volontario, favoreggiamento e simulazione di reato - assieme al legale Valentina Romagnoli.
"A mio avviso le indagini si sono eccessivamente concentrate su un delitto cucinato in casa - ha affermato -. Fin dall'inizio si è sostenuto che all'interno della villetta non ci fosse stata alcuna effrazione. Il 29 dicembre, però, è accaduto qualcosa di estremamente importante. Nella cucina è stato rinvenuto, durante un sopralluogo, un segno d'effrazione: la finestra è stata trovata rotta".
"L'ora di buco di Enea? Non abbiamo un alibi riscontrabile per lui, ma abbiamo una serie di attività da lui fatte prima e dopo di andare al supermercato che non sono compatibili con il profilo di un omicida". Secondo la versione del legale il ragazzo sarebbe rimasto a vedere dei video sul proprio cellulare all'interno della sua auto.
I presunti maltrattamenti subiti da Rosina in famiglia vengono derubricati come "bufala" dall'avvocato Netti, il quale ha aggiunto: "L'auto le è stata sottratta in quanto a febbraio aveva creato un incidente e prendeva dei medicinali, come lo Xanax che sono incompatibili con la guida. Anche io avrei tolto l'auto a mia madre".
Nella puntata che andrà in onda la settimana prossima, lo stesso avvocato Netti ha dichiarato di avere testimonianze che escludono le voci riguardanti i presunti maltrattamenti subiti dalla donna tra le mura domestiche.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati nove decessi correlati al Covid-19.
È stata notificata la morte di un 97enne civitanovese, all'ospedale di Macerata. L'uomo presentava già altre patologie pregresse.
All'ospedale di Senigallia hanno perso la vita tre persone: una 85enne agrigentina, oltre a una 84enne e una 87enne del luogo.
Nel territorio anconetano si sono registrate altre due vittime: si tratta di un 72enne originario di Porto San Giorgio all'ospedale Torrette di Ancona e di un 71enne di Fabriano all'ospedale di Jesi.
Altri due decessi si sono verificati all'ospedale "Murri" di Fermo: un 81enne Servigliano e una 67enne di Petritoli.
All'ospedale di Pesaro ha perso la vita, causa Covid, una 87enne di Fossombrone.
Dall'inizio della pandemia nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1685 persone. Pesaro-Urbino si conferma la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (717), mentre sono 282 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 95,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni.
Incidente a Macerata, coinvolte due autovetture: una Volkswagen Polo e una Lancia Ypsilon, entrambe di colore chiaro. È quanto avvenuto nel primo pomeriggio di oggi, intorno alle 16:00, in via Spalato.
L'impatto è avvenuto all'altezza di un incrocio sebbene sia ancora da chiarire l'esatta dinamica del sinistro, la cui ricostruzione sarà affidata agli agenti della Polizia Locale di Macerata, i quali - intervenuti con due pattuglie - si stanno anche incaricando di direzionare il traffico nella zona incidentata su una sola corsia, per consentire le operazioni di sgombero della carreggiata.
Fortunatamente non si segnala nessun ferito, soltanto tanta paura per i due conducenti.
(Foto di Giammario Scodanibbio)
Trovato in possesso di droga, tenta di fuggire: arrestato
Il giorno dell’epifania i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Civitanova Marche hanno tratto in arresto un ventunenne tunisino trovato in possesso di un involucro contenente cinquanta grammi di eroina ed alcune dosi di hashish, oltre a risultare poi responsabile della violazione delle norme in materia di immigrazione.
I fatti risalgono al primo pomeriggio del 6 gennaio quando il giovane era stato individuato in località Fontespina e, realizzata la presenza dei carabinieri, ha tentato invano di scappare, quindi ha perso il controllo della bicicletta sulla quale viaggiava ed è scivolato. Una volta raggiunto dai militari, ha provato inutilmente di disfarsi di un involucro che è risultato contenere il significativo quantitativo di stupefacente, immediatamente recuperato insieme ad alcune dosi di hashish che teneva invece nascoste nelle scarpe. Lo straniero è stato tratto in arresto per la violazione dell’art. 73 del d.p.r. 309/90 in materia di stupefacenti e condotto in caserma per i necessari rilievi fotosegnaletici poiché sprovvisto di qualsivoglia documento di identità.
Inoltre, gli ulteriori doverosi accertamenti svolti d’ufficio nella giornata di ieri 7 u.s., utili a stabilire la regolarità della sua posizione sul territorio nazionale, hanno consentito verificare che il giovane, clandestino e senza fissa dimora, era già stato respinto mediante accompagnamento coattivo alla frontiera il 6 febbraio 2020 in forza di un provvedimento della Questura di Trapani, pertanto, è stato nuovamente arrestato per la violazione dell’articolo 13, comma 13, del d.lgs. 286/1998 e s.m.i. che prevede l’arresto obbligatorio per la polizia giudiziaria anche fuori dai casi di flagranza.
L’uomo è custodito presso le camera di sicurezza del reparto e sarà presentato in tarda mattinata odierna dinanzi al Tribunale di Macerata per l’udienza di convalida ed il rito direttissimo, così come disposto dal Pubblico Ministero d.ssa Stefania Ciccioli
Scattano i sigilli ad una ditta del Maceratese da parte dei Carabinieri Forestali nell'ambito di una lunga indagine riguardante un presunto traffico di rifiuti,
Ad essere colpita la ditta Lattanzi Sandro, che ha sede a Macerata, un' impresa dedita a lavori edili, scavi e demolizioni che ha visto i militari dell'Arma porre i sigilli ai cancelli della sede in Contrada Vallebona ponendo così sotto sequestro l'intera azienda.
Il sequestro avviene a seguito di un'indagine condotta dal Dda di Ancona che tratta di un traffico illecito di rifiuti edili, di rifiuti non pericolosi e di rifiuti contenenti amianto e ha portato ad iscrivere una trentina di persone nel registro degli indagati.
I militari hanno proceduto inoltre al sequestro per equivalente di denaro o altri beni per circa 193.800 euro: il sequestro ha previsto il blocco dei conti correnti bancari e beni immobili ed è finalizzato alla confisca, quale ingiusto profitto derivante dall’illecito traffico.
Le indagini, iniziate sulla gestione dei rifiuti nella fase della ricostruzione post-sisma e in particolare sulle macerie, hanno consentito di delineare un ampio disegno criminoso ad opera della suddetta Ditta, volto ad ottenere un ingiusto profitto derivante dalla illecita gestione di maggiori quantità di rifiuti o dalla gestione non autorizzata di rifiuti, dal risparmio illecito sui costi per recupero, smaltimento e trasporto, mettendo in atto ripetute e organizzate violazioni di legge, in maniera continuativa e organizzata.
La condotta impropria ha permesso l’accumulo, oltre il limite consentito, di decine di migliaia tonnellate di rifiuti di rifiuti edili pericolosi e non (comprese le macerie del sisma), anche di quelli contenenti amianto, stimati in circa 38.760 tonnellate. Tale situazione illecita ha comportato numerose violazioni di legge: superamento della superficie utilizzabile dall’impianto, diversa configurazione dell’impianto con anche rimodellamenti non previsti, inefficacia del sistema di raccolta delle acque di dilavamento dei rifiuti, utilizzo di attrezzature non idonee (quali cassoni usurati non a tenuta stagna), mancata separazione tra i vari rifiuti.
L’elevato numero di movimentazioni illecite, nonostante il provvedimento di “diffida” emessa dagli uffici della Provincia di Macerata, ha permesso alla Ditta il mantenimento e la nuova acquisizione di clienti che altrimenti si sarebbero rivolti altrove, oltreché la possibilità di effettuare direttamente lavori, contando sull’utilizzo del proprio impianto.
Oltre all'azienda interessata dal sequestro è stata denunciata a piede libero per traffico illecito di rifiuti anche un’altra ditta del Maceratese con sede legale a Tolentino la quale, al fine di ottenere ingiusti risparmi dagli illeciti recuperi e smaltimenti dei rifiuti, ha messo in atto ripetute e organizzate violazioni di legge nell’ambito della gestione dei rifiuti. In particolare, sfruttava la gestione illecita dell’impianto aziendale della Ditta di Macerata e si serviva in maniera consistente dell’attività di trasporto illecita di rifiuti della medesima, in quanto effettuata in assenza di specifica iscrizione all’Albo Gestori Ambientali.
L’organizzazione criminosa delineata a seguito dell’attività investigativa ha visto la denuncia per reati che vanno dalla gestione illecita, truffa, subappalti non autorizzati, di 31 persone: tra questi, oltre le Ditte interessate, 23 responsabili legali di aziende dedite a lavori edili/movimenti terra, 2 direttori dei lavori, 1 funzionario pubblico responsabile del procedimento e 3 proprietari e committenti dei lavori, tutti residenti per la maggior parte in Provincia di Macerata, ma anche al di fuori della stessa e della Regione Marche.
Rientro in classe traumatico per alunni ed insegnanti dell’asilo comunale per l’Infanzia dell’Istituto Interprovinciale dei Sibillini di Comunanza.
Questa mattina, intorno alle ore 12, a causa del cattivo funzionamento dell’impianto di riscaldamento istallato nella sede scolastica provvisoria, in attesa che vengano ultimati i lavori nell'istituto principale, si è verificata una fuoriuscita di monossido di carbonio.
All'interno dell'edificio erano presenti dei bimbi di età compresa trai i 3 e i 5 anni e quattro di loro, dopo avere accusato dei segni di malessere, sono svenuti tant'è che il personale scolastico ha subito lanciato l'allarme facendo anche evacuare l'edificio. Sul posto sono prontamente intervenute due squadre dei Vigili del Fuoco che, dove aver verificato il corretto sgombero del plesso, hanno provveduto ad effettuare misurazioni strumentali, atte a verificare la presenza, negli ambienti, di gas o altre sostanze, riscontrando la presenza di monossido di carbonio in alcuni locali della scuola.
Una tragedia sfiorata in quanto il monossido di carbonio, se inalato, potrebbe diventare letale in brevissimo tempo. Per i quattro piccoli alunni, che nel frattempo si erano ripresi, e una docente è stato reso necessario il trasporto al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Amandola a scopo precauzionale.
Presenti sul posto anche gli agenti della locale stazione dei Carabinieri insieme ad un’ambulanza della centrale operativa del 118.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati quindici decessi correlati al Covid-19.
Sono sei le vittime all'Ospedale di Pesaro: si tratta di una 87enne di Sant'Ippolito, una 92enne di Fano, una 92enne di Monteporzio, un 71enne di Fossombrone e un 75enne di Urbania insieme ad 84enne originario della città del capoluogo. Un decesso anche alla Residenza Sanitaria Galantara dove si è spento una 92enne di Fossombrone.
Nell' Anconetano si sono registrati quattro decessi: si tratta di una 80enne di Cartoceto e un 82enne di Fano al nosocomio dorico di 'Torrette' mentre al Ospedale di Jesi si sono spenti un 70enne di Serra dei Conti e un 93enne Jesino. Una vittima al nosocomio di Amandola in provincia di Fermo dove è spirata una 82enne di Porto Sant'Elpidio.
Tra decessi all'Ospedale di San Benedetto del Tronto dove hanno perso la vita un 82enne di Colli del Tronto insieme ad una 97enne e una 77enne entrambe originarie di Ascoli Piceno.
Dall'inizio della pandemia nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1676 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (716), mentre sono 281 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 95,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni.
Di seguito i dati resi noti dal Servizio Sanità della Regione Marche:
È scomparso ieri pomeriggio, all'età di 97 anni, don Lamberto Pigini. Il 5 gennaio aveva avuto un malore ed era stato ricoverato all'ospedale di Civitanova Marche, dove è deceduto ieri a seguito di un arresto cardiocircolatorio.
Don Lamberto era molto noto nella città di Recanati, e non solo, per il suo impegno nell'imprenditoria, sia con il marchio Eko Music Group, fondato dal fratello Oliviero, sia con la Pigini Group a cui sono affiliate l'azienda Tecnostampa e la casa editrice Eli.
Per quanto riguarda le esequie la camera ardente sarà allestita al duomo di Recanati domani venerdì 8 dalle ore 8.30 alle ore 20 mentre il rito funebre si terrà sempre nella Cattedrale di san Flaviano a Recanati sabato 9 gennaio alle 9.30.
Per questioni di distanziamento la capienza massima della Cattedrale è di 200 posti, e n parte di essi saranno occupati da parenti, familiari e conoscenti più stretti e per tali motivi la Diocesi di Macerata ha organizzato la ripresa della funzione religiosa e la sua trasmissione in diretta sia sul canale YouTube della Diocesi stessa sia sul canale 89 del digitale terrestre.
La messa verrà inoltre proiettata in contemporanea nella chiesa di Cristo Redentore di Villa Teresa.
Come già preannunciato nei giorni scorsi, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i familiari indagati per la morte di Rosina Carsetti, la donna di 78 anni trovata senza vita la sera della Vigilia di Natale nella sua abitazione in via Pertini, a Montecassiano.
Il marito Enrico Orazi, la figlia Arianna Orazi e il nipote Enea Simonetti si sono presentati nella mattinata odierna al Comando Provinciale dei Carabinieri di Macerata, per essere sottoposti all'interrogatorio voluto dalla Procura per chiarire alcuni aspetti della vicenda, ancora avvolta nel mistero.
I tre non hanno rilasciato alcuna dichiarazione agli inquirenti, continuando a sostenere come quella notte vi fu una rapina durante la quale Rosina sarebbe stata soffocata. Per la difesa, affidata agli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli, il malvivente avrebbe chiuso il marito della vittima in bagno, schiaffeggiato e legato la figlia per i polsi, - entrambi liberati dal nipote tornato a casa - scappando con circa 2mila euro; in quei frangenti avrebbe soffocato l'anziana.
Gli accertamenti dei carabinieri alla villetta di via Pertini, con un sopralluogo, dovrebbero proseguire sabato 9 gennaio.
È scomparso nel pomeriggio di ieri, all'età di 97 anni, don Lamberto Pigini. Il 5 gennaio aveva avuto un malore ed era stato ricoverato all'ospedale di Civitanova Marche, dove è deceduto ieri pomeriggio.
Don Lamberto era molto noto nella città di Recanati, e non solo, per il suo impegno nell'imprenditoria, sia con il marchio Eko Music Group, fondato dal fratello Oliviero, sia con la Pigini Group a cui sono affiliate l'azienda Tecnostampa e la casa editrice Eli.
Il sindaco di Recanati Antonio Bravi lo ha ricordato "come geniale imprenditore nel campo della comunicazione e dell'editoria".
"Solo durante la scorsa estate Don Lamberto Pigini aveva festeggiato il suo compleanno - scrive il primo cittadino -, con un traguardo di età di tutto rispetto, e un lungo curriculum alle spalle di grandi imprese. Lo ricordiamo per la sua attiva presenza in città, pronto al saluto e allo scambio cordiale, col passo veloce che solo negli ultimi anni si era fatto un po' incerto".
"Molti lo ricorderanno per le sue omelie colte e profonde, mai scontate. Una figura che lascia indelebili tracce nella nostra città e un patrimonio di idee e di attività che ha seguito sempre con attenzione, anche dopo il ritiro dalle sue attività. Partecipiamo al lutto dei familiari a cui inviamo le nostre più sentite condoglianze" ha dichiarato commosso Bravi.
I funerali di don Lamberto Pigini si terranno sabato 9 gennaio alle ore 9:30, nella Cattedrale di Recanati dove, a partire da venerdì 8 gennaio, alle ore 8:30, sarà allestita la camera ardente.
A causa del fondo ghiacciato della carreggiata stradale perde il controllo del proprio veicolo, che si ribalta: conducente trasferito al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata. È quanto avvenuto attorno alle 7:45 della mattinata odierna, lungo la statale che congiunge Serravalle di Chienti alla frazione di Morro, nel comune di Camerino.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118 che hanno provveduto a prestare le prime cure del caso all'uomo a bordo del veicolo, un anziano. Per svolgere maggiori accertamenti è stato predisposto il trasferimento al nosocomio maceratese, ma i traumi riportati dal conducente non sono gravi.