Macerata piange Mario Monachesi. Lo storico usciere del comune, 69 anni, è deceduto mercoledì sera all'hospice di San Severino Marche, dove era ricoverato dall'inizio dell'anno a seguito di peggioramento delle sue condizioni di salute.
Un grave lutto per il capoluogo, come dimostrato anche dalle parole del sindaco Sandro Parcaroli: "La città di Macerata si stringe intorno al dolore dei familiari, degli amici e dei conoscenti di Mario Monachesi, ex usciere del Comune che, con le sue poesie e con i suoi scritti, ha saputo tramandare le tradizioni maceratesi".
Lascia la figlia Chiara, il genero Alessio, la mamma Arduina, il fratello Claudio e la cognata Fernanda, ai quali vanno le condoglianze della redazione di Picchio News. La camera ardente è allestita presso l'obitorio dell'ospedale di Macerata. I funerali si svolgeranno venerdì 20 gennaio, alle ore 10, nella chiesa di Santa Maria della Pace.
Auto esce di strada all'altezza di una curva, finisce in una scarpata e si ribalta: a bordo una famiglia di nazionalità indiana, interviene l'eliambulanza. È quanto avvenuto questa mattina, intorno alle 9:30, in contrada Pace, a Macerata, lungo la strada provinciale potentina.
Immediato l'arrivo dei soccorsi sul posto. I sanitari del 118 sono intervenuti con due ambulanze (della Croce Verde e della Croce Rossa di Macerata, ndr) e un'automedica. Il bilancio finale è di quattro feriti. La più grave è una donna di 54 anni che è stata trasferita per accertamenti all'ospedale Torrette di Ancona in eliambulanza.
Altri due uomini sono stati condotti al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata in codice giallo. Problemi a una caviglia anche per una bambina, figlia della donna ricoverata al nosocomio regionale, che era anch'essa presente a bordo. Illesa la quinta persona che si trovava all'interno del mezzo.
Ancora da chiarire le cause del sinistro. I rilievi spettano alla polizia locale di Macerata. Presenti, per la messa in sicurezza del tratto interessato dal sinistro, i vigili del fuoco del comando provinciale di Macerata.
Un reato e mezzo al giorno e, in quasi tutti i casi, è stato assicurato alla giustizia che chi li ha commessi. I carabinieri forestali delle Marche tracciano il bilancio dell'anno 2022 appena concluso, con 519 illeciti penali scoperti.
I militari rivelano anche due indagini 'inedite' dei Cites di Ancona portate avanti durante la scorsa estate e subito dopo, in collaborazione con i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale: nel Fabrianese, sequestrati coralli, conchiglie, statuette d'avorio e serpenti, detenuti illegalmente; in Vallesina, 'sigilli' su una zanna di ippopotamo, un osso di giraffa e un esemplare di tartaruga di terra imbalsamato. Due le persone denunciate: sono collezionisti che avrebbero commercializzato il materiale su siti online, le cui inchieste sono ancora in corso.
L'attività del 2022 si è chiusa con 60.797 controlli svolti in tutte le Marche da 38 stazioni dei carabinieri forestali, 8 stazioni dislocate nel parco dei Sibillini e dai Nuclei Cites di Ancona e Fermo, reparti che si occupano di scoprire commercializzazioni di flora e fauna protetta. Denunciate all'autorità giudiziaria 471 persone e contestati 2.031 illeciti amministrativi per un importo di oltre un milione di euro di sanzioni effettuate.
"Non c'è una vera e propria emergenza ambientale - ha osservato il generale di brigata Gianpiero Andreatta, comandate regionale - ma tante piccole realtà di aggressione all'ambiente e per le quali va tenuta alta la vigilanza".
Osservati speciali i boschi per il rischio di tagli boschivi irregolari "soprattutto dopo il conflitto russo-ucraino - ha evidenziato il generale - che ha fatto salire il ricorso alla legna per scaldarsi" a causa di varie dinamiche. In materia di discariche abusive e smaltimento illecito di rifiuti, i reati accertati sono stati 136, quelli per maltrattamento di animali e tutela di flora e fauna 87; per la tutela del territorio 108 reati, per la sicurezza alimentare sei, mentre per gli incendi boschivi 66.
Tra il 16 e il 18 gennaio, nelle città di Porto Recanati, Tolentino e San Severino Marche, sono proseguiti i controlli straordinari di controllo del territorio disposti dal questore di Macerata Vincenzo Trombadore: 180 le persone identificate.
Tutti i servizi sono stati svolti condotta dai poliziotti della questura di Macerata in collaborazione con il reparto prevenzione crimine di Perugia e il reparto cinofili di Ancona. Nella serata del 16 gennaio i controlli sono stati concentrati nella zona di Porto Recanati e in particolare nei confronti dell’Hotel House, anche al fine di prevenire i fenomeni legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Nella giornata del 17 gennaio sono stati invece effettuati a Tolentino e nella mattinata odierna a San Severino Marche. Durante tutti i servizi sono state sottoposte a controllo le aree verdi, i terminal bus, le scuole, le stazioni ferroviarie, i luoghi di aggregazione giovanile e le aree più a rischio sotto il profilo dello spaccio di sostanze stupefacenti. Durante i servizi, sono state identificate complessivamente 180 persone e sottoposti a controllo 111 veicoli.
Sono state 120 a Macerata le violazioni appurate in materia di rifiuti, raccolta differenziata e controllo dei microchip. In attesa della celebrazione di San Sebastiano Martire, comandante dei pretoriani vissuto attorno al 300 d.c. e messo a morte dall’imperatore Diocleziano, patrono dei vigili urbani, la polizia locale traccia il bilancio dell’attività dell’unità operativa tutela ambientale che ha caratterizzato il 2022.
Per San Sebastiano, lunedì 23 gennaio, alle 17, è prevista la commemorazione con una santa messa nella chiesa di san Giovanni. A seguire, alle 18.15, al Teatro Lauro Rossi si terranno un concerto dell’Orchestra di fiati “Insieme per gli altri” e la tradizionale consegna dei riconoscimenti istituzionali.
Per quanto riguarda invece l’attività della polizia locale in ambito di tutela ambientale, l’unità operativa è costituita da 2 vice ispettori e un agente coordinati dal responsabile vice comandante commissario Fabrizio Calamita.
“Si tratta di un settore importante quanto delicato quello della tutela ambientale – interviene l’assessore alla sicurezza Paolo Renna – e l’attività che viene svolta dagli agenti della polizia locale che ringrazio per la loro professionalità, è finalizzata alla verifica del rispetto delle disposizioni normative e regolamentari per la tutela dell’ambiente e del decoro urbano, materie che stanno a cuore all’Amministrazione comunale, in particolare quella rivolta alla salvaguardia del territorio e dei beni ambientali, alla tutela della sicurezza e della salute del cittadino.”
“Il settore – specifica il comandante Danilo Doria - ha maturato esperienza ‘tecnica’ in materia di polizia ambientale operando con tecnici dei diversi servizi coinvolti come Asur, Arpam, Apm e servizi tecnici comunali, ma anche su delega della procura della Repubblica nell’ambito di ulteriori indagini e procedimenti di natura giudiziaria. Il grado di specializzazione ‘tecnica’ dei componenti dell’unità operativa avviene, oltre che all’esperienza pratica sul campo, anche con la frequenza a corsi e convegni dedicati alle materie ambientali”.
“Grazie alle collaborazioni con tecnici e consulenti, sfruttando a volte l’istituto della nomina ad ausiliario di polizia giudiziaria, si sono creati i presupposti per scambi di esperienze che consentono la continua specializzazione dell’unità operativa”.
Nel corso del 2022 l’unità operativa ha effettuato 70 sopralluoghi che hanno fatto seguito alle richieste di accertamenti vari, 120 invece sono state le violazioni appurate in materia di rifiuti, raccolta differenziata e controllo dei microchip.
L’attività di tutela ambientale ha riguardato anche i controlli dell’inquinamento acustico e disturbo alla quiete pubblica (34), il rinvenimento di veicoli in stato di abbandono o rubati (5), 7 gli interventi effettuati per inconvenienti igienico sanitari ed ecologici, 65 i controlli edilizi anche di rilevanza penale, 50 le autorizzazioni e i pareri rilasciati in materia di pubblicità.
Il bilancio della U.O. Tutela ambientale parla anche di 3 verbali sulla pulizia e decoro del territorio, 4 di accertamento di violazioni sulla detenzione del cane mentre 190 sono stati i controlli dei detentori sulla conduzione del cane.
E ancora, 6 le violazioni in materia di pubblicità, 1 richiesta di accesso agli atti, 25 i sopralluoghi effettuati, anche con l’ausilio di un drone, a seguito di esposti, 15 i controlli per il rispetto dell’ordinanza per l’utilizzo dell’acqua potabile, 39 i posizionamenti di videocamera per il controllo dell’abbandono dei rifiuti, 14 i sopralluoghi effettuati congiuntamente con altri servizi del Comune o di altri enti e infine 6 le pratiche riguardanti i condomini per problematiche riconducibili a esposti.
Medico di Macerata espone un particolare caso clinico sui social: scoppia la rivolta degli utenti di Twitter. Sul noto social network, è comparso un post qualche giorno fa: "Vita in pronto soccorso. Stanotte giochi erotici finiti male (o meglio in sala operatoria), ma che potevano finire peggio": la descrizione che seguiva era quella di un professionista, un medico di Macerata, che ha lasciato al social la descrizione di quanto avvenuto tra "un paziente ultraquarantenne e la moglie". A dimostrazione di quanto descritto, le radiografie del paziente.
Intenzione del medico, come ha sottolineato nei commenti al post, era quella di invitare ad un uso sicuro dei sex toys. Tuttavia il pubblico di Twitter ha aspramente criticato la scelta del professionista di rendere pubblico l'episodio con tanto di esami diagnostici pubblicati online, al punto che, visto il tenore dei commenti, il post, nel frattempo diventato virale, è stato rimosso.
Il medico, sommerso dalla disapprovazione generalizzata, ha tentato di giustificarsi spiegando che la sua voleva essere l'esposizione di un caso clinico, senza che in alcun modo gli interessati potessero essere individuati, al solo scopo di indicare i confini entro i quali utilizzare in modo sicuro i sex toys per evitare i rischi del tipo di quelli descritti.
Tuttavia la reazione del pubblico social è stata violenta: il professionista ha denunciato anche di aver ricevuto messaggi minatori, e sta valutando di procedere con le querele nei confronti di alcuni soggetti, mittenti di tali minacce.
(Foto tratta dal telefilm "Scrubs", episodio 4X02 "My office")
Una carambola ha coinvolto quattro auto questa mattina, intorno alle 9, lungo la statale 78 nel territorio comunale di Colmurano. Per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri, le vetture sono entrate in collisione tra loro, in seguito a un semi frontale con conseguente tamponamento. Nell’impatto, una di esse è finita nella scarpata.
Una volta scattato l’allarme, sono giunti sul posto i soccorsi del 118 e dei vigili del fuoco. Il bilancio è di cinque feriti (tre uomini e due donne tra gli occupanti dei mezzi) trasferiti all’ospedale di Macerata. Nessuno di loro verserebbe, tuttavia, in gravi condizioni.
A causa del sinistro si registrano disagi al traffico, la strada è stata chiusa il tempo del completamento delle operazioni di soccorso.
Indebita percezione del Cas: assoluzione piena per il sindaco di Monte Cavallo Pietro Cecoli. La Procura generale rinuncia all'appello, confermando la sentenza di primo grado pronunciata dal giudice Domenico Potetti nel dicembre del 2020.
Il primo cittadino era finito sotto processo con l’accusa di essere tornato ad abitare nella casa da lui stesso dichiarata inagibile, pur percependo il Contributo di autonoma sistemazione come molti sfollati a seguito delle scosse sismiche.
Sul caso era scattata un’indagine della guardia di finanza, che nel 2019 aveva disposto il sequestro di 11.700 euro al sindaco di Monte Cavallo per aver indebitamente percepito il Cas. Soldi poi restituiti dal Tribunale del Riesame che aveva valutato la mancanza del reato.
In primo grado, nel 2020, Cecoli era stato assolto "perché il fatto non sussiste": la formula più ampia. Secondo il gup, infatti, il sindaco si era trasferito nel suo immobile perché il container non era una collocazione adatta per l’inverno: tornare a casa era stata una scelta transitoria e necessaria. A questa assoluzione la procura di Macerata aveva fatto, però, appello.
Oggi, infine, l'epilogo della vicenda. Ad Ancona si è svolta l'udienza di secondo grado, dove il sostituto procuratore generale, Cristina Polenzani, ha discusso il processo evidenziando l'infondatezza dell'accusa, giudicando, quindi, corretta l'assoluzione in primo grado e rinunciando all'appello.
In base a questo, i giudici di secondo grado procederanno dichiarando inammissibile l'appello e l'assoluzione passerà in giudicato. Pietro Cecoli era difeso dall'avvocato Francesco Capponi.
I carabinieri trovano in strada un borsello da uomo con dentro mille euro suddivisi in banconote da 20 euro e lo restituiscono al proprietario, un 60enne della zona. È accaduto ad Ascoli Piceno
Il ritrovamento del borsello è stato fatto da un equipaggio del Norm durante un turno di servizio mentre si apprestava ad effettuare un posto di controllo alla circolazione alla strada lungo una delle principali arterie picene: adagiato sull'asfalto, un borsello di colore blu, leggermente aperto, vicino al marciapiedi.
Tramite i documenti contenuti nel borsello, i militari sono risaliti al proprietario e, consultando una banca dati e con una serie di accertamenti incrociati, hanno trovato il suo numero di telefono, lo hanno contattato e invitato in caserma.
Il legittimo proprietario ha ringraziato di cuore i carabinieri per la restituzione del borsello, così come il comandante provinciale, Giorgio Tommaseo, che si è anche complimentato con i militari operanti alla presenza del comandante della Compagnia di Ascoli.
I finanzieri della compagnia di Civitanova Marche hanno sequestrato 557 confezioni di prodotti di profumeria e della cura della persona contenenti una sostanza vietata in quanto classificata tra le sostanze cancerogene, mutagene o tossiche.
È quanto scaturito a seguito di un'operazione a tutela della salute dei consumatori, svolta durante il periodo natalizio. Le attività di polizia economico-finanziarie condotte dai finanzieri sono state orientate, principalmente, a verificare il corretto assolvimento delle prescrizioni imposte dalla normativa di settore, circa le informazioni minime da indicare sulla merce esposta in vendita, per assicurarne un’oculata e consapevole scelta d’acquisto.
L'attenzione è stata proiettata anche verso quelle aziende potenzialmente esposte al rischio di detenere, per la vendita, cosmetici contenenti un composto chimico, il butilfenil metilpropionale, anche conosciuto con il nome "Lilial", utilizzato per la preparazione di cosmetici, oggi vietato, alla luce dell’aggiornamento, a livello comunitario, dell’elenco delle sostanze considerate cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (le sostanze Cmr).
Tra queste, a seguito di una dedicata attività informativa, è emersa la posizione di una società che, presso il proprio luogo di esercizio, esponeva in vendita 557 confezioni di articoli di profumeria e per la cura della persona contenenti la sostanza vietata.
Pertanto, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, la merce incriminata è stata sottoposta a sequestro probatorio e il legale rappresentante della società oggetto di controllo è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata.
Responsabile di una doppia rapina a mano armata: arrestato giovane ladro. È quanto hanno disposto, al termine di indagini svolte in maniera ininterrotta, i carabinieri della stazione di Cingoli.
Il fermo è avvenuto alle prime luci dell’alba di sabato 14 gennaio, a Filottrano, da parte dei militari della sezione operativa della stazione cingolana e del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Macerata.
Il giovane è ritenuto responsabile della rapina avvenuta a Cingoli ai danni di un negozio di telefoni cellulari e - dopo l'acquisizione di ulteriori elementi di prova schiaccianti a suo carico - di un'altra rapina commessa lo scorso 3 gennaio, a Filottrano, ai danni di un centro commerciale dove, sempre armato di pistola, ha rapinato il titolare facendosi consegnare la somma in contanti di 50 euro.
Profondo cordoglio, in tutta la comunità settempedana, per la scomparsa dell'ex sindaco Alduino Pelagalli. Era nato a San Severino Marche il 7 agosto 1933, aveva 89 anni. Ex esponente della Democrazia Cristiana, venne eletto primo cittadino la prima volta negli anni Settanta e poi negli anni Novanta. A lui, dopo il secondo mandato, successe Vittorio Sgarbi. Il 18 marzo 1991 salutò, vestendo la fascia tricolore, l’arrivo di Papa Giovanni Paolo II in piazza Del Popolo.
Perito agrario, coordinatore per tanti anni dell’ufficio settempedano dell'ispettorato agricoltura della Regione Marche, era amato e stimato da tutti. Colto da malore improvviso ieri mattina, era stato ricoverato all’ospedale di Camerino dove tutto era pronto per sottoporto ad un intervento chirurgico ma, intorno alle 20, le sue condizioni si sono aggravate e per lui non c’è stato più nulla da fare.
Lascia nel dolore la moglie, Caterina Ciambotti, e i figli, Claudio e Marco. I funerali saranno celebrati domani (mercoledì 18 gennaio) nella chiesa di San Domenico con partenza alle ore 14,30 dalla sala del commiato Templio degli Angeli. Ad officiare il rito sarà il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona - Osimo e suo amico di infanzia, insieme al vicario foraneo, monsignor Aldo Romagnoli.
Il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, appresa la triste notizia ha espresso tutta la vicinanza alla famiglia facendo giungere alla moglie Caterina un messaggio di cordoglio e di sentite condoglianze.
Stava attraversando le strisce pedonali in zona Saline, a Senigallia, quando è stata travolta da un'automobile. È successo ad una donna senigalliese di 88 anni investita all'altezza dell'incrocio con strada del Cavallo, in direzione monti-mare
L’anziana è stata trasportata con codice rosso all'ospedale regionale Torrette di Ancona, data la gravità dei politraumi riportati nell'urto, e si trova in prognosi riservata.
In base a una ricostruzione, un'Alfa Romeo Giulietta, condotta da un 38enne sempre di Senigallia, non è riuscita ad evitare l’impatto e ha investito l'88enne. La dinamica di quanto accaduto è al vaglio della polizia locale.
Controlli antiriciclaggio della Guardia di finanza, svolti dalla Compagnia di Civitanova Marche, nei confronti di due gioiellerie. Sequestrati 6 orologi d’oro dal valore complessivo di oltre 50.000 Euro. Denunciate 4 persone.
Nei giorni scorsi, i finanzieri hanno effettuato due interventi presso altrettante gioiellerie del tratto costiero maceratese. In particolare, dalla preliminare analisi dei profili social riconducibili alle suddette attività commerciali, nonché dallo screening dei principali siti di vendita online, le Fiamme Gialle hanno individuato le gioiellerie che, a fronte della pubblicizzazione sul web della vendita di orologi “di secondo polso” in oro, non sono risultate al contempo iscritte presso il registro degli operatori Compro oro, tenuto e gestito dall’organismo degli agenti e dei mediatori (O.A.M.), istituito con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 92 del 2017.
Il succitato provvedimento normativo, diretto a regolamentare il commercio di oro attraverso un sistema di prevenzione finalizzato a garantire una puntuale identificazione della clientela e una compiuta tracciabilità delle operazioni riguardanti l’acquisto e la cessione di monili usati, ha infatti inteso consentire esclusivamente agli esercenti iscritti nel predetto registro l’effettuazione delle “operazioni compro oro”, ossia le operazioni di compravendita ovvero di permuta di oggetti usati contenenti metalli preziosi (oro, argento, palladio e platino).
Sulla base degli elementi di rischio, i militari della Compagnia di Civitanova Marche hanno dato esecuzione a due attività ispettive, che hanno consentito di individuare, esposti in vetrina, in un caso, un orologio in oro usato con il marchio Rolex, e, nell’altro caso, 5 orologi in oro usati (3 con il marchio Rolex, 1 con il marchio Longines e 1 con il marchio Omega).
Constata la mancata iscrizione presso il registro O.A.M. dei due esercizi commerciali sottoposti a controllo, rilevata attraverso la consultazione del portale, è stato così accertato l’esercizio abusivo dell’attività di “Compro oro” da parte dei legali rappresentanti dei medesimi, i quali sono stati segnalati alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata: rischiano la multa fino a 10.000 euro e la reclusione fino a 4 anni. Gli orologi, dal valore complessivo di oltre 50.000 euro, sono stati sottoposti a sequestro probatorio.
Matteo Messina Denaro è stato arrestato dai carabinieri del Ros, dopo 30 anni di latitanza. L'inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano (Tp) è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.È quanto apprende l'Ansa da fonti qualificate. Matteo Messina Denaro sarebbe stato arrestato all'interno di una clinica privata di Palermo, dove si era recato "per sottoporsi a terapie". Il capomafia trapanese è stato condannato all'ergastolo per decine di omicidi, tra i quali quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito strangolato e sciolto nell'acido dopo quasi due anni di prigionia, per le stragi del '92, costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino, e per gli attentati del '93 a Milano, Firenze e Roma. Fonte Ansa
Continuano ad arrivare le segnalazioni per le condizioni fatiscenti del sottopassaggio che da via Caduti di Nassirya, sotto Porta Montana, conduce al centro storico di Macerata. Un mese fa l'opposizione aveva presentato un'interrogazione all'amministrazione Parcaroli per chiedere provvedimenti in merito al degrado del sottopasso pedonabile ma la situazione non è ancora cambiata.
Calcinacci e pezzi di muro a terra, con muffe visibili sui muri e sul soffitto (quando presente, date le grosse porzioni mancanti come mostrato in foto). Restano le transenne provvisorie che bloccano l'accesso a un corrimano, misura insufficiente date le condizioni poco sicure della struttura. Rinvenute anche delle siringhe sulle scale.
Martina Scialdone era una giovane avvocatessa di Roma, aveva 35 anni, lavorava in uno studio del quartiere Parioli dove trascorreva la maggior parte del suo tempo: una vita tra tribunale e studio. Stava investendo professionalmente su sé stessa, rari gli spazi da dedicare al tempo libero. Aveva perso il papà ed era legatissima alla mamma e al fratello.
Venerdi sera Martina si era fatta convincere dal suo ex, un ingegnere dell’Enav, Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo, di 61 anni, Costantino Bonaiuti, ad incontrarlo per un chiarimento. I due avevano avuto una relazione durata 2 anni, poi la decisione della ragazza di interrompere quel rapporto: si era resa conto che quell’uomo non era adatto a lei.
L’incontro è avvenuto in Viale Amelia all'Appio Latino, in un ristorante che si chiama "Brado" e si è concluso con l’ennesima tragedia: non un raptus, non follia, ma la violenza omicida di un uomo che considera la donna al pari di una proprietà privata, e che non ha accettato il rifiuto della sua ex fidanzata.
Quell’incontro nelle aspettative dell’uomo doveva portare a riaprire quella relazione, ormai conclusa da qualche mese; ma forse sapeva che il finale sarebbe stato diverso, visto che si era recato all’appuntamento con una pistola, regolarmente denunciata per uso sportivo.
Il rifiuto di Martina alla riconciliazione ha scatenato la furia del 61enne: secondo le testimonianze, a fine cena si sarebbe scatenata un’accesa discussione che ha indotto la giovane avvocatessa a rifugiarsi nel bagno del ristorante. Lui l’ha inseguita, prendendo a pugni la porta chiusa a chiave, urlandole di uscire.
A quel punto secondo alcune testimonianze, entrambi sarebbero stati allontanati dal locale per non creare ulteriore scompiglio tra i clienti. Il ristorante Brado smentisce questa ricostruzione, dichiarando di aver fatto tutto il possibile per aiutare la ragazza, allertando le autorità sin dal primo momento.
Di fatto, una volta usciti, di fronte agli occhi di tutti, si è consumata la tragedia: Bonaiuti ha puntato la pistola ed ha sparato. Martina ha percorso qualche metro, per poi accasciarsi a terra. Inutile l’intervento di una dottoressa che era nel locale e degli immediati soccorsi giunti sul posto, in contemporanea con il fratello della giovane: la 34enne si è spenta tra le braccia del fratello.
Bonaiuti, che subito dopo aver sparato era scappato a piedi verso la sua auto, è stato rintracciato dagli agenti della squadra mobile nel suo appartamento a Fidene, dove si era rifugiato, ed è stato posto in arresto.
ll sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha commentato la vicenda in un post su Facebook: "Il brutale assassinio di Martina Scialdone uccisa senza pietà dal suo ex-compagno ci sconvolge tutti. Roma si stringe al dolore dei familiari, degli amici, di tutti colleghi di questa giovane brillante avvocata, che nella sua attività professionale si occupava di diritto di famiglia, e anche di violenza di genere".
"Quella stessa violenza criminale di cui è rimasta vittima innocente, e che è un fenomeno drammatico e preoccupante - ha aggiunto - che va contrastato con tutte le forze, a tutti i livelli, dappertutto. A mio avviso, a questo dovremmo aggiungere una riflessione sulla necessità di limitare il possesso delle armi, riducendone il numero in circolazione, per aumentare la sicurezza di tutte e di tutti.”
Il sindaco Gualtieri a conclusione del post ha sollecitato ciascuno a "fare la propria parte", poichè le azioni messe in campo dalle Istituzioni non sono sufficienti "se non alziamo l’asticella dell’attenzione rispetto a comportamenti che possono sfociare nella violenza, se non abbiamo il coraggio di intervenire davanti a situazioni che vedono le donne in pericolo. Dobbiamo a Martina tutto il nostro impegno, in prima persona, affinché simili atroci tragedie non accadano mai più".
foto Ansa
Due persone arrestate, altre tre denunciate per tentato furto e quattro patenti ritirate. È il bilancio dei controlli a tutto campo effettuati dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Macerata e della stazione di Corridonia nel fine settimana.
Proprio i militari dell’Arma di Corridonia hanno proceduto a dare esecuzione a due ordini di carcerazione. Il primo nei confronti di un cittadino italiano di 48 anni, originario di Tolentino e pluripregiudicato. Era stato condannato in via definitiva a 7 anni e 4 mesi di reclusione per 5 truffe e due appropriazioni indebite. L'uomo è stato associato alla casa di reclusione di Fermo.
Sempre i carabinieri di Corridonia hanno dato esecuzione a un decreto di revoca degli arresti domiciliari e ripristino della custodia cautelare in carcere nei confronti di una giovane donna italiana di 26 anni, tossicodipendente, poiché la stessa, pur detenuta agli arresti domiciliari è stata più volte tratta in arresto per evasione. La donna è stata associata alla casa di reclusione di Pesaro.
I militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Macerata, invece, hanno fermato nella notte di sabato tre uomini, tutti italiani, residenti nelle province di Macerata e Ancona. Stavano tentando un furto ai danni di un ristorante di sushi, sito a Sforzacosta (il Sushi Più, ndr).
Durante i controlli alla circolazione stradale, infine, sono state ritirate 4 patenti ad altrettanti conducenti trovati alla guida in stato di ebbrezza alcolica con un tasso superiore al limite di legge (0.80 g/l). Contestualmente, sono state formalizzate le denunce alla Procura della Repubblica di Macerata e la segnalazione alla Prefettura per la sospensione dei titoli di guida.
Tamponamento a catena sulla SS 77, lungo la superstrada tra Caldarola e l'uscita verso Belforte del Chienti. L'incidente è avvenuto intorno alle 18 e 30 di oggi coinvolgendo quattro veicoli con due passeggeri feriti e trasportati al pronto soccorso in ambulanza.
Il sinistro si è verificato all'altezza dello svincolo per Belforte, in direzione mare. Sul posto sono subito accorsi gli operatori sanitari del 118 e i vigili del fuoco, i quali hanno proceduto con l'allertare la polizia di stato.
La superstrada è tutt'ora bloccata, con lunghe code in direzione mare che si sono formate a seguito dell'incidente.
+ Aggiornamento delle 20:25 +
Stanno volgendo al termine i soccorsi per l'incidente: le vetture coinvolte stanno venendo rimosse dalla superstrada e lo svincolo per Belforte sta per riaprire. Le condizioni dei feriti trasportati all'ospedale di Macerata non sono gravi.
Tra il 12 e il 14 gennaio, nelle città di Macerata e Porto Recanati sono proseguiti i controlli straordinari del territorio, disposti dal questore della provincia di Macerata. Sono state 277 le persone identificate.
Tutti i servizi sono stati condotti dai poliziotti della questura di Macerata, in collaborazione con il reparto prevenzione crimine di Perugia e il reparto cinofili di Ancona. Nel pomeriggio di ieri e nella mattinata odierna i controlli sono stati concentrati nella zona di Porto Recanati e in particolare nei confronti dell’Hotel House anche al fine di prevenire i fenomeni legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Nella giornata del 12 gennaio sono stati invece effettuati nella città di Macerata a implementazione del servizio di controllo del territorio svolto dall’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico (“Volante”).
Durante quest’ultimo servizio sono state sottoposte a controllo le aree verdi (Giardini Diaz e parco di Fontescodella), i terminal bus, le scuole, le stazioni ferroviarie e tutti i luoghi di aggregazione giovanile.
Durante i controlli, tutti svolti nelle aree più a rischio sotto il profilo di sostanze stupefacenti, sono state identificate 277 persone e sottoposti controllo 170 veicoli. Sono stati inoltre effettuati controlli a persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale e a 11 esercizi pubblici.