Nella giornata di ieri una donna ha contattato le forze dell'ordine di Ancona, città in cui risiede con il marito, per una lite in corso con il proprio coniuge da cui, dichiarava, essere stata minacciata. Giunti presso la loro abitazione, gli agenti della Volante hanno travato i due in stato di forte agitazione; spontaneamente i coniugi hanno riferito la causa delle tensioni che negli ultimi tempi si erano intensificate: il marito viveva con l'atroce e persistente dubbio che la moglie lo tradisse, mentre la moglie non si dava pace per questa fissazione, di cui non comprendeva l'origine. Poiché da un controllo nelle banche dati l’uomo risultava essere regolarmente detentore di alcune armi da caccia, a seguito dei fatti, gli agenti hanno proceduto al ritiro cautelare delle stesse e della licenza per il porto di fucile uso caccia.
Gli agenti hanno contattato i familiari dei due e la donna, nonostante la quiete ritrovata, ha riferito di sentirsi più serena ad andare a casa del fratello.
Nella serata di ieri, i carabinieri di Osimo sono stati allertati da diversi automobilisti che hanno avvistato un uomo di circa 80 anni mentre percorreva via Molino Basso con una pistola in mano.
Giunti sul posto, i carabinieri hanno intercettato l'uomo, e una volta avvicinato, hanno interagito con lui: ben presto hanno compreso che l'anziano era intenzionato a rivolgere l'arma contro se stesso.
I militari con calma e fermezza sono riusciti a disarmarlo e hanno chiesto l'intervento del 118, comprendendo che l'uomo necessitava di aiuto. i sanitari lo hanno preso in cura e lo hanno trasportato al pronto soccorso, salvandolo dal gesto estremo che si accingeva a compiere.
Numerosi, interessati e coinvolti gli invitati alla presentazione del libro dell’archeologo Luca Natali "Siro e il mistero delle sue impronte - La scoperta sul Monte Conero delle orme di un antico rettile marino", che si è tenuta nel salone della Parrocchia Santa Madre di Dio, la sera di lunedì 23 gennaio, organizzato dalla Sezione Anps di Macerata e dall'Oratorio Santa Madre di Dio, aderente all'Anspi.
Dopo il saluto iniziale del parroco, Don Carlos, è intervenuta l’assessore al comune di Sirolo, Barbara Fabiani, che ha donato a tutti i bambini presenti una copia del fumetto, ideato a seguito della scoperta delle orme, il cui personaggio, appunto Siro, è diventato la mascotte di Sirolo. In effetti Siro è l’abbreviazione di Sirolo, comune dove è avvenuta la scoperta di Natali.
È stato poi presentato Marco Barabba, il pescatore di Numana, che ha soccorso l'equipe di esperti, in difficoltà per il mare mosso, durante la ricognizione, tesa a verificare la validità della scoperta. A Barabba, il cui vero nome è Marco Luna, è stata strappata la promessa di un giro in barca la prossima estate.
Si è quindi entrati nel vivo con le relazioni dei protagonisti, ad iniziare dall’autore sia della scoperta che del libro, Luca Natali, che ha raccontato come, mosso dalla curiosità, ha voluto verificare da vicino in una zona impervia del Monte Conero, quelle macchie viste da lontano e risaltate dalla particolare angolatura dei raggi solari.
La sua curiosità l'ha premiato, prima la perplessità, poi l’ipotesi, poi la concretezza dell’ipotesi e quindi la verifica con l’ausilio di studiosi, che si sono interessati del caso. Si è quindi giunti alla conclusione che si trattasse di un rettile marino vissuto ad oltre 200 metri di profondità circa 150 milioni di anni fa, le cui impronte sono state impresse nel fondale per un particolare fenomeno di sedimentazione.
L'illustratore scientifico Marco Astraceni e il designer Francesco Saverio Giovagnoli hanno descritto le tecniche utilizzate per raffigurare Siro, basandosi essenzialmente dalle orme scoperte, ma anche dagli studi degli esseri viventi nel presunto periodo.
Ha concluso l'icnologo dei vertebrati Giuseppe Leonardi raccontando la sua esperienza di studioso in 6 dei 7 continenti dove ha vissuto, studiato e ricercato sul campo, anche in situazioni di grande pericolo di vita. Si è soffermato sulle tante impronte di dinosauri esistenti sulla terra, come riconoscerle e valutarne il periodo.
Il professore Leonardi ha coinvolto i bambini presenti, ottenendo risposte davvero sorprendenti a domande cui la maggior parte degli adulti non avrebbe saputo rispondere, segno di come il mondo dell'archeologia affascini tanti ragazzi.
"Errore determinato dall'altrui inganno", "falsità ideologica" e "truffa". Questi i reati contestati ad un uomo di origini rumene di 57 anni, accusato di comprare le auto con lo scopo di rivenderle a bande di malviventi.
L'indagine dei carabinieri della Compagnia di Montecosaro, coordinata dalla Procura della Repubblica di Forlì, ha portato alla denuncia del 57enne titolare di un'impresa individuale che si occupava di vendita di veicoli. Oltre 200 i veicoli intestati all'uomo tra auto e moto per il tramite della sua impresa, il cui fatturato è risultato pari a zero stando alle indagini dagli inquirenti, sebbene l'impresa risultasse attiva.
Secondo le indagini, gran parte dei veicoli erano stati utilizzati da bande di ladri o malviventi in tutta Italia. Sono stati 1871 i caselli delle autostrade elusi per un totale di pagamenti pari a circa 84.000 euro. Per l'acquisto dei veicoli l'uomo usufruiva della "legge Dini", con elusione del versamento delle tasse ipt e degli oneri al Pra per un totale di oltre 100.000 euro.
Tutti i veicoli a lui intestati sono stati radiati, e il decreto di blocco anagrafico emesso dal pm di Forlì ha comportato il blocco dell'utilizzo del codice fiscale dell'uomo e della partita Iva dell'impresa, in modo da renderli inutilizzabili per qualsiasi altra compravendita. Elevate a carico del 57enne ben 285 sanzioni amministrative, per un totale di circa 150.000 euro.
Tre lupi investiti nella notte scorsa in area Parco dei Sibillini. Due sono deceduti, un altro, una lupa radiocollarata oggetto di studio grazie al progetto Wolfnet 2.0, è stata ferita e dopo un primo ricovero presso l’ospedale veterinario di Matelica, è stata trasferita, tramite il Cras Marche, nel Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica di Monte Adone (BO) specializzato nelle cure necessarie per un recupero che potrebbe prospettarsi lungo.
Ad intervenire sul posto, dopo una segnalazione, i carabinieri del reparto Parco, stazione di Fiastra, i tecnici del Parco, Alessandro Rossetti, biologo, e Federico Morandi, medico veterinario che ha provveduto alle prime cure dell’animale ferito, e i volontari del CRAS Fermo.
«È una notizia triste, perché la morte di animali selvatici, ed in particolare, di animali simbolo per il Parco come lo sono i lupi, ci colpisce. Tuttavia, questo episodio, l’ennesimo di una lunga serie che riguarda ovviamente non solo i lupi ma tanti altri animali, deve indurci ad un comportamento, nella guida, particolarmente attento, soprattutto quando ci si muove in area Parco». A parlare è il presidente del Parco, Andrea Spaterna.
«Dovremmo limitare la velocità e prestare attenzione, perché gli attraversamenti imprevisti sono sempre possibili: non possiamo chiedere agli animali di rispettare il codice della strada, dobbiamo essere noi, in primis per salvaguardare la nostra incolumità e per tutelare la fauna dell’area protetta, a tenere una condotta responsabile».
Ricordiamo che la popolazione dei lupi nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini si aggira intorno alle 65/70 unità, secondo i monitoraggi più recenti, concorrendo a svolgere una importante funzione come regolatore della presenza dei cinghiali e di altre specie preda.
I lupi appartenevano allo stesso branco. Tra essi, probabilmente, la coppia dominante “alfa”. «Le dinamiche e il comportamento di un branco sono molto delicate e dipendono, soprattutto, dagli individui cosiddetti “alfa”. Questo fatto» conclude Spaterna «ci conferma quanto sia importante la gestione faunistica in area Parco, per cui continueremo a monitorare con grande attenzione gli spostamenti e le abitudini di questa specie protetta».
Riguardo alle circostanze che hanno causato la morte dei due animali e il ferimento di un terzo, i carabinieri del reparto Parco effettueranno i dovuti accertamenti sulla base anche delle risultanze degli esami necroscopici e veterinari.
Quattro patenti ritirate dalla Compagnia dei carabinieri di Tolentino in questi primi giorni del 2023. Nel corso di un posto di blocco effettuato lo scorso 16 gennaio è stato sanzionato un uomo che era alla guida con patente scaduta.
Analoga circostanza è stata riscontrata nel rilevare un incidente stradale avvenuto lungo la strada provinciale 78. Il personale della Radiomobile ha ritirato i titoli di guida ad entrambi i conducenti e proceduto a contestare la sanzione amministrativa.
Nel tardo pomeriggio del 19 gennaio una pattuglia dei carabinieri di Caldarola ha denunciato un uomo di 46 anni che, pur manifestando sintomatologia riconducibile all’uso di alcool, ha rifiutato l'accertamento mediante etilometro. Conseguentemente si è proceduto al ritiro del titolo di guida.
Nel corso della stessa nottata, a San Severino Marche, un quarantenne è stato deferito per guida in stato di ebbrezza, presentando un tasso alcolemico (1,54) oltre la soglia penale. Anche in questo caso c’è stato il ritiro della patente.
A Sarnano i militari della locale stazione hanno segnalato come assuntore un ventenne trovato in possesso di hashish per uso personale, nel corso di un controllo effettuato nella tarda serata di giovedì scorso.
Gli stessi militari hanno dato esecuzione all’ordine di detenzione nei confronti di un uomo di 60 anni, condannato a pena definitiva per reati tributari commessi nel 2012. L'ufficio di sorveglianza di Ancona, nel rigettare l’istanza di affidamento in prova al servizio sociale, ha disposto l’espiazione della pena di 1 anno e due mesi in regime domiciliare.
Betoniera si schianta contro il guardrail e lo demolisce. È quanto avvenuto nel primo pomeriggio del 16 gennaio scorso, ma il fatto è stato reso noto soltanto oggi dai carabinieri. Il mezzo transitava a velocità sostenuta lungo la strada provinciale 125 quando è avvenuto l'incidente.
L’autista, nell'occasione, si è allontanato senza allertare nessuno. Nell'impatto è stata anche danneggiata la conduttura dell'acqua potabile che scorreva sotto la base di cemento di installazione del guardrail, con conseguente intervento di Assm per ripristinare l’erogazione dell’acqua e di personale della Provincia di Macerata per la messa in sicurezza del tratto di strada.
Gli accertamenti condotti dai militari dell'aliquota radiomobile, grazie all’ausilio del sistema di videosorveglianza del comune di Tolentino, hanno consentito di individuare il responsabile e la betoniera utilizzata, effettivamente danneggiata sul lato destro.
All’uomo è stata contestata la fuga dopo incidente (di cui all’articolo 189 comma 5 del codice della strada), con segnalazione alla prefettura di Macerata per la sospensione della patente.
Alessandro Giordano, il poliziotto 40enne in stato di fermo, per avere sparato e ferito un 21enne, Nicolò Giommi, durante una lite, nelle prime ore di domenica 22 gennaio, in via Flavia ad Ancona, "ha chiarito la sua posizione, ora attendiamo il provvedimento del giudice". Così l'avvocato Paolo Campanati, che difende insieme al collega Marco Chiarugi, l'agente di polizia, oggi dopo l'udienza di convalida del fermo del suo assistito al Tribunale di Ancona.
"Si è difeso - ha ribadito il legale ad Ansa -, e ha chiarito il fatto spiegando che non era sua intenzione fare del male, ma ha reagito ad una aggressione perpetrata da numerose persone, sparando un colpo in aria", mentre il secondo colpo "è partito accidentalmente". Il gip Carlo Masini si è riservato sulla convalida e sulla misura. L'agente è accusato di tentato omicidio premeditato e lesioni.
Era sotto l'effetto di alcol e cocaina ed è risultato positivo ai test tossicologici. Giordano e il 21enne avevano avuto un diverbio in discoteca poco prima, poi si erano visti sotto casa del poliziotto per un chiarimento, culminato nella sparatoria.
Oggi l'agente è arrivato in tribunale indossando un collarino medico al collo, il volto segnato dalle percosse ricevute. "È affranto, dispiaciuto, sta male" ha aggiunto l'avvocato. Il poliziotto, stando alla difesa, sarebbe stato vittima di una spedizione punitiva da parte del 21enne e dei suoi amici tanto da ritrovarsi davanti ad una decina di soggetti che avrebbero iniziato a picchiarlo, tanto che ha riportato contusioni al volto, una frattura al costato e una prognosi di 30 giorni.
Sul perché fosse in strada con la pistola, ad attendere il 21enne l'avvocato si è limitato a rispondere: "I pubblici ufficiali possono tenere la pistola di ordinanza con sé anche se non in servizio". Giommi, in prognosi riservata, ha subito un primo intervento chirurgico e oggi dovrebbe averne un altro.
I carabinieri della Tenenza di Falconara Marittima hanno arrestato due ragazzi di 19 anni per rapina aggravata e lesioni personali aggravate, dopo mesi di indagini: il fatto risale allo scorso settembre, quando una coppia che stava passeggiando nel centro di Falconara è stata aggredita da due giovani che si sono impadroniti della collana d'oro indossata dall'uomo.
Le due vittime hanno riportato lesioni giudicate guaribili dai sanitari dell'ospedale di Torrette di Ancona rispettivamente in 5 e 7 giorni, mentre i due rapinatori erano riusciti a dileguarsi. I carabinieri hanno visionato le immagini delle varie telecamere del sistema di videosorveglianza pubblico del centro cittadino: a rendere più difficili gli accertamenti il fatto che uno due responsabili aveva il volto travisato mentre l'altro era riuscito immediatamente a cambiare abiti.
Poi ci sono stati anche tradizionali servizi di osservazione, controllo e pedinamento e l'incrocio dei dati per altri episodi accaduti nella provincia di Ancona. L'abbigliamento indossato dai due giovani il giorno della rapina è stato successivamente rinvenuto e sequestrato presso le loro abitazioni dai militari durante una perquisizione locale e personale.
I carabinieri hanno anche individuato il 'Compro Oro' della zona dove i due avevano venduto la collana, esibendo i loro documenti, certi di non essere scoperti. A seguito del grave quadro indiziario raccolto dai Carabinieri, la Procura di Ancona ha chiesto al gip la misura cautelare degli arresti domiciliari nei loro confronti, che è stata emessa nei giorni scorsi, con applicazione del braccialetto elettronico.
I due 19enni sono in attesa dell'interrogatorio di garanzia. Nei loro confronti verrà avanzata, dai Carabinieri della Tenenza di Falconara Marittima, la proposta per l'irrogazione della misura di prevenzione dell'avviso orale da parte del Questore di Ancona.
A Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera, le casette Sae dei terremotati sono sommerse dalla neve: nei viali delle abitazioni si registrano anche 80 centimetri di coltre bianca. I vigili del fuoco ieri sono intervenuti in diversi casi, salendo sui tetti per liberare gli scarichi delle caldaie dalla neve, che ne aveva causato il malfunzionamento.
"Abbiamo chiesto pure l'intervento dei pompieri per rimuovere la neve dai tetti e speriamo che gli uomini dell'Erap ci diano una mano a liberare i viali", ha dichiarato all'Ansa il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci. Anche il sindaco di Visso Gian Luigi Spiganti Maurizi e la sindaca di Ussita Silvia Bernardini restano in attesa di aiuti.
Comparirà in Tribunale ad Ancona questa mattina per l'udienza di convalida, Alessandro Giordano, jesino residente ad Ancona, agente del Commissariato di Civitanova, accusato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e lesioni.
Il poliziotto la notte tra sabato e domenica 22 gennaio, ha esploso due colpi per strada alle 4 del mattino in via Flavia, colpendo un ragazzo di 21 anni e ferendolo gravemente.Il 21enne, operato all'ospedale Torrette di Ancona, si trova ancora in prognosi riservata Secondo le indagini, il poliziotto sarebbe risultato positivo sia al narcotest che all'alcoltest; negli esami del sangue fatti all'ospedale la stessa notte, gli sarebbe stato riscontrato un valore di alcol tre volte superiore al limite consentito. Sembrerebbe inoltre che avesse fatto uso di cocaina..
Sei condanne per bancarotta fraudolenta. È quanto deciso dalla sentenza del processo di primo grado per il crac di Banca Marche e della controllata Medioleasing, emessa nel tardo pomeriggio dal collegio penale del tribunale di Ancona, presieduto da Francesca Grassi, dopo ben otto ore di camera di consiglio. Accolte le richieste dell'accusa, in maniera sostanziale, ma solo per l'ex direttore generale Massimo Bianconi e gli ex vertici amministrativi dell'istituto.
A riportare la condanna più pesante, a 10 anni e mezzo di carcere, è stato proprio Bianconi. Condannati anche altri cinque imputati: Stefano Vallesi (ex vicedirettore generale dell'Area Mercato ed ex direttore commerciale di Bdm) a 9 anni, Giuseppe Paci (ex capo concessione crediti) a 5 anni e 8 mesi, Giuseppe Barchiesi (ex direttore generale di Medioleasing) a 7 anni e 6 mesi, Massimo Battistelli (ex capo area crediti) a 4 anni e 10 mesi e Daniele Cuicchi (capo servizio commerciale Medioleasing) a 4 anni e 6 mesi.
Per Barchiesi, Paci, Vallesi e Bianconi è arrivata anche la condanna alla pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici; 5 anni di interdizione invece per Battistelli e Cuicchi. Per i sei condannati è arrivata, invece, l'assoluzione dall'accusa di falso in bilancio.
I giudici hanno disposto inoltre che i danni siano liquidati in sede civile, con una provvisionale del 5% dei titoli finanziari posseduti dalle parti civili (oltre 3.000) che si sono costituite, o in difetto, dell'importo del danno rappresentato, nei limiti dell'importo della provvisionale richiesta in misura non superiore a 15mila euro.
L'istituto di credito era stato dichiarato fallito nel 2016, ma prima era finito nel pasticcio delle 4 banche locali (tra cui Etruria) che erano state sciolte, gettando nel panico migliaia di risparmiatori e investitori.
Assolti da tutte le accuse perché "il fatto non costituisce reato" sei imputati: Giuliano Bianchi e Bruno Brusciotti (ex componenti il consiglio di amministrazione) Michele Ambrosini (ex presidente di Banca Marche), Paolo Arcangeletti (dirigente di Manca Marche), Tonino Perini (ex presidente del cda) e Claudio Dell'Aquila (vicedirettore generale di Banca Marche).
L'abbondante nevicata che ha colpito i Monti Sibillini nelle ultime ore ha reso estremamente difficili i collegamenti, soprattutto per la popolazione più anziana. L'Arma dei carabinieri, da sempre in prima linea nel prestare soccorso ai cittadini, ha risposto impiegando uomini e mezzi per soccorrere automobilisti in difficoltà e garantire la sicurezza.
Capillarmente sono state battute, casa per casa, tutte le frazioni più isolate dell'entroterra maceratese per ascoltare i bisogni di ogni singolo abitante e far percepire loro la presenza palpabile dello Stato. L'episodio più significativo - tuttavia - l’hanno vissuto i militari della stazione carabinieri di Visso che si sono recati nella frazione montana di Fematre a consegnare il pane ad un ottantenne solo in casa.
Lo sguardo commosso e sorpreso del signore alla vista dei militari e il suo successivo ringraziamento sono state le migliori ricompense possibili per gli uomini in divisa.
Dopo ore di incessante lavoro, fin dalle prime ore del giorno, la situazione sul territorio comunale di Treia è stata ristabilizzata ed è stato ripristinato il transito su tutte le strade. "Questa notte è caduta una quantità d'acqua enorme, che ha provocato una serie di frane molto importanti, smottamenti e allagamenti" ha sottolineato il sindaco Franco Capponi.
Interessate dalle frane anche le due provinciali, la Sp 128 e la Provinciale Romana, che hanno registrato due frane di grandi dimensioni. Gli operai e i mezzi provinciali hanno da poco riaperto al traffico le due arterie.
"Anche gli operai comunali, sono operativi da questa mattina presto - puntualizza il primo cittadino -, coadiuvati da mezzi e personale di ditte esterne hanno riportato alla normalità una decina di tratti stradali comunali e interpoderali che manifestavano sistemi franosi abbastanza consistenti e che avevano trascinato sulle stesse sedi anche alberi e arbusti".
"Così come accaduto a settembre - spiega il sindaco Franco Capponi - sono stati fenomeni mai verificatisi e, per la grande quantità di acqua caduta e sversata dai campi, i ponti non sono riusciti a far passare tutta questa massa, anche se liberi da alberi, tronchi e ramaglie intraversate, segnalando che la sezione dei ponti non è più adeguata a quanto questo fenomeno, legati ai cambiamenti climatici, si sta sempre più spesso manifestando".
"In molte situazioni, come alcune foto dimostrano, l’acqua ha tracimato sopra la carreggiata del ponte. Sarà richiesto lo stato di calamità e penso che anche altri comuni e la provincia facciano lo stesso" conclude Capponi.
Interventi in serie, a causa delle avverse condizioni meteo di queste ore, per tecnici e operai dell’ufficio manutenzioni del Comune di San Severino Marche, e delle imprese private incaricate con il piano neve, che hanno dovuto fare fronte all’emergenza maltempo insieme alle pattuglie della polizia locale.
Uomini e mezzi al lavoro per liberare alcune strade del vasto territorio settempedano, in particolare dalle frane causate dalle forti piogge. Interventi di ripristino e di messa in sicurezza su diversi tratti fino alla frazione di Orpiana ma anche sulla strada per Serrone Valle.
Una frana, e diversi alberi pericolanti da rimuovere, anche sulla comunale per Granali e su quella per la frazione di Sant’Elena, prima del ponte di Paterno, oltre che in zona Taccoli alta.
Terra e fango, sempre per una frana, pure sulla strada provinciale 502, nei pressi dell’abitato di Marciano, in località Maestà, in località Palommare, e sulla strada provinciale tra la frazione di Isola e il Comune di Apiro, all’altezza della località Acqua Liberta, oltre che sulle strade a servizio della frazione di Paterno e nei pressi del santuario di Madonna dei Lumi.
Infiltrazioni d’acqua, e danni ad alcuni infissi, all’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi”. I volontari del gruppo comunale di Protezione Civile continuano a tenere sotto controllo le acque del fiume Potenza.
I militari della Guardia Costiera di Civitanova Marche, a seguito di una segnalazione pervenuta tramite il numero blu 1530, hanno recuperato e attivato la catena di soccorsi per salvare una tartaruga marina della specie protetta “Caretta Caretta”, in evidente stato di difficoltà natatorie e respiratorie nelle acque antistanti il Comune di Porto Potenza Picena.
L’esemplare, con un carapace della lunghezza di 60 centimetri circa ed un peso di circa 35 chilogrammi, dopo essere stato sottoposto alle prime cure da parte del personale dell’ufficio circondariale marittimo di Civitanova Marche agli ordini del comandante Ylenia Ritucci, è stato sottoposto a tutte le procedure previste per le operazioni di recupero della tartaruga, le cui condizioni sono apparse sin da subito critiche, concertando le azioni con gli Enti scientifici competenti.
Successivamente, la tartaruga è stata trasportata al Centro di Recupero Tartarughe Marine di Riccione per essere sottoposto alle necessarie cure mediche/chirurgiche per il suo successivo reinserimento nell’habitat marino.
Nevica nell'entroterra: in diversi comuni del Maceratese è stata disposta la chiusura delle scuole. Considerata l’allerta meteo emessa dalla Protezione civile regionale, alcuni sindaci hanno preso la decisione di tenere chiusi i plessi scolastici a scopo precauzionale.
Lo hanno fatto, con apposita ordinanza, i primi cittadini di Camerino (dove però l’Università resta aperta), Fiastra, Valfornace, San Ginesio, Sarnano, Monte San Martino e Muccia. Scuole regolarmente aperte a Matelica.
Diversi i disagi, provocati invece da alcuni black-out elettrici a Cingoli. Alcune zone senza corrente ad Apiro e Treia, guasto alle reti elettriche a Sarnano, Valfornace, Montecavallo. Criticità nella viabilità per la neve e la pioggia che stanno cadendo intensamente. Circolazione bloccata, nella prima mattinata, a Castelsantangelo sul Nera, si circola a fatica in Valnerina, caduta una pianta in località Sfercia di Camerino, lungo la provinciale Varanese, ad un chilometro dall’incrocio per la superstrada.
Si registrano disagi a causa di frane e per un albero caduto nelle frazioni del Settempedano e tra le località di Sant'Egidio e Sambucheto (Montecassiano) per l'esondazione di un fosso che ha invaso alcune strade rendendole di fatto impraticabili
Infine, sulla strada statale 77 “della Val di Chienti” la carreggiata in direzione Foligno è temporaneamente chiusa tra Caccamo e Muccia (con uscita obbligatoria alla zona industriale di Tolentino per i camion) a causa di mezzi pesanti intraversati.
(In copertina una strada di Camerino, foto tratta dal gruppo Facebook "Mondo camerte")
È la pioggia che sta facendo scattare l’allerta in queste ore nel vastissimo territorio del Comune di San Severino Marche, uno dei più grandi per estensione dell’intera regione.
A causa delle precipitazioni intense si registrano frane sulle strade per le frazioni di Orpiana e Serrone Valle. In mattinata ostruito, dalla caduta di un albero sulla sede stradale, il collegamento con la frazione di Gaglianvecchio. Per raggiungere l’abitato gli automobilisti si sono serviti di una strada bianca. Diverse le chiamate all’ufficio manutenzioni del Comune che sta intervenendo con operai e mezzi ma anche con l’ausilio di alcune imprese private.
Fango e acqua su diverse strade, in particolare sulla provinciale 127 per Tolentino, all’altezza dell’abitato di Colotto, e sulla statale 361 “Septempedana”, tra Santa Maria della Pieve e Taccoli.
Verrà infine ripristinato molto probabilmente in giornata il guasto all’acquedotto comunale che nella giornata di domenica ha tenuto impegnati tecnici e operai della municipalizzata Assem Spa. A causa delle forti piogge si sono verificati dei movimenti importanti di terreno che hanno danneggiato un tubo all’interno di un pozzetto nei pressi del palazzetto dello sport di viale Mazzini.
L’improvvisa perdita d’acqua ha fatto registrare un calo di pressione nella zona alta del rione Uvaiolo. L’Assem ha poi provveduto ad isolare il guasto e a ripristinare temporaneamente la situazione senza disagi particolari per le utenze.
Intanto il fiume Potenza resta osservato speciale. La Protezione Civile, grazie all’opera dei volontari del gruppo comunale settempedano, sta monitorando la situazione anche se per il momento il livello delle acque è sotto quello di guardia.
È stato chiuso al traffico questa mattina, alle ore 9 circa, un tratto della superstrada (77 della Val di Chienti) Civitanova- Foligno, a causa delle abbondanti precipitazioni nevose che hanno interessato l'entroterra.
Sin dalla notte la neve è scesa copiosa creando difficoltà agli automobilisti e agli autotrasportatori, molti dei quali in viaggio senza le dotazioni necessarie come gomme antineve o catene da neve, che si sono trovati in panne senza possibilità di proseguire.
Immediato l'intervento della polizia stradale e dei vigili del fuoco che hanno dovuto procedere alla chiusura della strada, in direzione monti, dallo svincolo di Caccamo a quello di Muccia, per poter procedere a liberare la sede stradale dai mezzi e dalla neve nel frattempo accumulata. Per i mezzi pesanti, invece, traffico interdetto dallo svincolo Tolentino-zona industriale, direzione nord.
L'ondata di maltempo ha interessato tutto l'entroterra con criticità per il traffico in tutto l'arco appennino. A causa di mezzi pesanti intraversati, è temporaneamente chiusa, altresì, la carreggiata in direzione Fossato di Vico, sulla strada statale 76 “Val D’Esino” al km 5,000 sul tratto comunale di Fabriano.
Sul posto sono presenti le squadre Anas e le forze dell’ordine per la gestione del traffico in piena sicurezza e per consentire il ripristino della regolare viabilità nel più breve tempo possibile.
+++ Aggiornamento +++
Dopo gli interventi di personale e mezzi dell'Anas, è stata ripristinata la circolazione in direzione Foligno per le autovetture e i veicoli leggeri. I mezzi pesanti vengono, invece, ancora filtrati allo svincolo di Tolentino Zona industriale.
Un grave episodio di violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa americana, si è consumato in centro a Milano lo scorso marzo. Particolare riflessione merita ciò che è stato scritto dal gip nell' ordinanza di custodia cautelare con cui, due giorni fa, sono stati posti agli arresti domiciliari i due ragazzi “gravemente indiziati del reato”: "Emerge invero nitidamente dai video che riprendono la violenza e dagli ulteriori atti di indagine, in particolare le intercettazioni ambientali, l'incapacità degli indagati di comprendere appieno il disvalore delle proprie condotte, e la conseguente possibilità che gli stessi reiterino nei propri comportamenti delittuosi, convinti della propria innocenza".
“L' incapacità di comprendere appieno il disvalore delle proprie condotte” di cui scrive il gip è l’elemento su cui soffermarsi, al di là dei nomi dei soggetti raggiunti dal povvedimento che, essendo due calciatori del Livorno, hanno forse distratto l'attenzione dalla gravità dei dettagli posti in luce nell'ordinanza. Si tratta di due ragazzi di soli 22 e 23 anni che, in concorso con altri tre giovani indagati, secondo la ricostruzione della Procura, si sarebbero offerti di riaccompagnare a casa la giovane americana, al termine di una serata in discoteca; ma una volta in macchina, invece di riaccompagnarla, l' avrebbero condotta in un appartamento in centro città e la avrebbero costretta a subire violenza, uno dopo l'altro.L' abuso sarebbe avvenuto approfittando dello stato di inferiorità psichica della vittima, che quella sera aveva bevuto "dei drink" e che aveva "vuoti di memoria, intervallati da flash", come lei stessa ha raccontato agli investigatori. I fatti sono stati ricostruiti dagli inquirenti anche sulla base del racconto di alcuni testimoni, e di quanto recuperato dai telefoni cellulari della vittima e dei presunti autori: la violenza sessuale di gruppo è stata infatti in parte registrata, conservata e ritrovata nei telefoni cellulari degli arrestati.
Come descritto nell' ordinanza di custodia cautelare disposta per “l’assai probabile reiterazione di analoghi comportamenti”, i giovani che hanno partecipato alla violenza erano ben consci dello stato di menomazione psicofisica della ragazza, provocata dall'assunzione di una quantità eccessiva di alcol nel corso della serata, ed hanno anzi utilizzato proprio quello stato nella consapevolezza di poter vincere qualsiasi tipo di resistenza per "concretizzare la violenza sessuale collettiva" .
L’avvocato di uno dei due giovani posti ai domiciliari ha già annunciato che presenterà ricorso al Riesame per chiedre la revoca dei domiciliari; scrive che il suo assistito è “devastato e incredulo e dice che non c’è stata alcuna violenza”.