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Cronaca Fermo

Roberto Straccia, lo studente fermano la cui morte è ancora avvolta nel mistero

Roberto Straccia, lo studente fermano la cui morte è ancora avvolta nel mistero

Roberto Straccia il 28 dicembre del 2021 avrebbe compiuto 34 anni. “Avrebbe” perché il ragazzo di Moresco, che il 14 dicembre di 10 anni fa scomparve da Pescara dove frequentava l’Università, è stato ritrovato privo di vita in Puglia, sugli scogli del litorale di Bari il 7 gennaio successivo.

La famiglia del 24enne, brillante studente in lingue, sportivo, forte, amante dei viaggi, non si è mai arresa, ha strenuamente lottato per la verità; molteplici in questi 10 anni i provvedimenti di archiviazione ai quali i genitori si sono opposti, contestando la tesi della Procura secondo la quale la morte del giovane era da imputare a cause naturali o alla stessa volontà di Roberto di togliersi la vita.

Il padre di Roberto ha sempre ritenuto impensabile il suicidio del figlio sostenendo che, tra le altre evidenze, “una persona che esce di casa per farla finita, senza un motivo, non indossa l’equipaggiamento adatto a una lunga corsa, con indumenti termici per difendersi dal freddo”.

La testimonianza che avvalora la tesi della famiglia, che non crede al suicidio, è arrivata da un pentito di mafia in carcere: un ex boss legato alla ndrangheta, registrato a colloquio con la sua fidanzata, avrebbe parlato del caso di Roberto.

La fidanzata dell’ex boss, appena uscita dal carcere, ha chiamato la sorella del detenuto, e , intercettata nell’ambito di un’ inchiesta per traffico di armi e droga, in cui nulla centra Roberto, dice: “Questa cosa verrà fatta, non lo so meglio che si faccia” “Si deve fare lo stesso perchè..è meglio se si fa così senti a me” “Lui ha detto si deve fare”.

Per gli operatori che ascoltavano l’intercettazione, il riferimento è a Roberto Straccia, che in quel momento poteva essere ancora vivo. Per questo la telefonata è stata immediatamente inviata alla Procura di Pescara, ma qui rimase per molto tempo nel dimenticatoio: è il 30 dicembre 2011, 16 giorni dopo la scomparsa di Roberto, quando ancora si sta cercando vivo. Ci si è accorti dello scambio di persona, ma oramai Roberto ha visto in volto i suoi rapitori e non può essere lasciato in vita?  Roberto è stato tenuto in prigionia? Si sarebbe potuto salvare?

Il 30 dicembre era ancora vivo? Stando all’autopsia, la risposta verosimilmente è “si”. Il corpo di Roberto, ritrovato il 7 gennaio, non presentava i segni che avrebbe dovuto riportare se la morte fosse sopraggiunta 24 giorni prima. “Perché dopo dieci anni vengo a sapere che mio figlio è stato tenuto prigioniero per giorni mentre l’Italia intera parlava di lui ed è morto, quando poteva essere salvato?” Si chiede con profondo dolore il padre di Roberto?

Tutti insieme ai genitori di Roberto si augurano che la macchina della giustizia si metta doverosamente in moto ed il caso venga riaperto.

 

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