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Pietro Orlandi sentito in Vaticano: "Ho fatto nomi e depositato chat"

Pietro Orlandi sentito in Vaticano: "Ho fatto nomi e depositato chat"

"Al promotore di giustizia del Vaticano ho consegnato le chat tra due cellulari del Vaticano e ho fatto anche i nomi”. Queste le parole di Pietro Orlandi alla trasmissione DiMartedi su La7, parlando dell'incontro con il pg vaticano Alessandro Diddi su uno dei maggiori misteri della storia italiana e vaticana: la sparizione della sorella Emanuela Orlandi avvenuta ormai 40 anni fa.

Da troppo tempo Pietro Orlandi combatteva una battaglia perché il Vaticano aprisse un'indagine sul caso di sua sorella. Finalmente, tre mesi fa è stato ufficialmente aperto un fascicolo sul caso, e nei giorni scorsi il Vaticano ha sentito il fratello della quindicenne, per 8 lunghe ore.

"Lo stesso Diddi mi ha detto: ‘Io ho avuto mandato dal segretario e da papa Francesco di fare chiarezza al 100%, di indagare a 360 gradi e non fare sconti a nessuno, dalla base al vertice'" ha dichiarato Pietro Orlandi,  aggiungendo "e quello per me già è una cosa positiva. Io poi ho potuto verbalizzare nomi cognomi di tutte le indagini fatte privatamente e lui mi ha assicurato che le indagini andranno avanti sino alla fine, anche perché sono cominciate da parecchio tempo".

Pietro Orlandi, da sempre convinto in base alle prove in suo possesso, ed oggi ancor più di prima, che "ci siano delle responsabilità interne al Vaticano" ha ribadito anche al promotore di giustizia Diddi "io sono convinto che Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco siano a conoscenza di quello che è avvenuto e forse c'è stato un cambiamento nella volontà e hanno deciso magari di fare chiarezza".

Quella chiarezza che Orlandi chiede instancabilmente da decenni.

A DiMartedì Orlandi ha riconfermato i suoi sospetti sulla pedofilia in Vaticano, esternati al pg Diddi chiedendogli a gran voce di verificare alcune gravi circostanze che coinvolgerebbero dei cardinali e di cui, nell'ambiente Vaticano, non si farebbe mistero.

Orlandi ha ripetuto quanto già detto nella precedente puntata della trasmissione di Giovanni Floris, lo scorso 4 aprile: "Penso che una delle possibilità è che Emanuela possa aver magari anche subito un abuso, ma che quell'abuso sia stato organizzato. È stata portata da qualcuno per creare l'oggetto del ricatto e siccome il Vaticano da quarant'anni fa di tutto per evitare che possa uscire la verità...".


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