Omicidio Rosina, il nipote chiede scarcerazione e accusa il nonno. Fissata l'udienza preliminare
Si complica la vicenda giudiziaria sull'omicidio di Rosina Carsetti, la 78 enne uccisa nella sua villetta a Montecassiano la notte del 24 dicembre dello scorso anno. Per il delitto sono tre gli imputati, la figlia Arianna Orazi, il nipote Enea Simonetti e il marito Enrico Orazi.
Stando a quanto è trapelato sembrerebbe infatti che lo scorso 30 settembre il 21enne Enea sia stato sentito dal gip Giovanni Manzoni su richiesta dei due legali Andrea Netti e Valentina Romagnoli. La richiesta dell'interrogatorio è legata alla volontà di ottenere la scarcerazione per lo stesso sulla base delle risultanze delle perizie dei Ris che hanno confermato l'assenza del dna del ragazzo sul corpo di Rosina. Confermando la sua assenza in casa al momento dell'omicidio, Enea ha poi puntato il dito nei confronti del nonno, Enrico Orazi, figura finora ritenuta dagli inquirenti marginale nel delitto.
L'ordinanza del Gip ha tuttavia respinto la richiesta di scarcerazione sulla base di un quadro giudiziario e probatorio ancora piuttosto confuso. Le dichiarazioni del nipote hanno comportato anche un avvicendamento nella difesa di Enrico Orazi, dal momento che non risulterebbe più possibile tutelare gli interessi di entrambi gli imputati viste le differenti posizioni processuali.
A sostenere la fondatezza del quadro probatorio finora ricostruito spetterà allora al giudice nell'Udienza Preliminare, primo vero banco di prova per ottenere l'avvio o meno del processo. La data fissata è quella del 19 novembre.
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