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Cronaca Morrovalle

"Il giudice Luigi Reale e Enzo Martusciello sono malavitosi": due donne di Morrovalle condannate per calunnia

"Il giudice Luigi Reale e Enzo Martusciello sono malavitosi": due donne di Morrovalle condannate per calunnia

Quando si dice "prendersi una rivincita". Lo è stata per l'imprenditore di Morrovalle Enzo Martusciello, accusato insieme al giudice Luigi Reale di avere contatti nella malavita e di averne usufruito per favori personali.

Ad accusare i due uomini due sorelle, una delle quali ha lavorato nell'azienda di Martusciello dall'età di 14 anni fino ai 28. Dopo aver constatato che la dipendente aveva problematiche con la sorella collegate al mondo della droga, Martusciello ha licenziato la donna. Le sorelle hanno così avviato un'altra attività aprendo un negozio a Morrovalle. L'attività ha presto avuto dei problemi economici che hanno comportato il pignoramento di immobili di loro proprietà. Chiesero aiuto a Martusciello che però non poteva farlo, avendo lui stesso a sua volta in quel momento dei problemi.

In breve, Martusciello ha risolto le sue problematiche, ma le sorelle, asserendo di averlo sentito più volte vantarsi dei suoi contatti nella malavita, lo hanno accusato di essersi avvalso della collaborazione del giudice Vincenzo Reale e di altri suoi "agganci" per uscire dai suoi problemi. La querela è stata fatta formalmente nel febbraio del 2012.

Dopo le indagini della guardia di finanza, intercettazioni telefoniche e tutte le procedure di rito, la querela è stata archiviata nei confronti di entrambi gli accusati poichè non supportata da prove e non risultavano violazioni di legge. Attesi i tempi di archiviazione del procedimento di reato, Martusciello è tornato alla carica e ha querelato le due sorelle per calunnia.

Il 20 dicembre scorso l'imprenditore, parte civile, assistito dall'avv. Anna Maria Recchi, ha portato a casa la vittoria della causa, in quanto le sorelle avendo fatto accuse specifiche non potevano appigliarsi alla loro buona fede. Al Tribunale de L'Aquila le donne sono state condannate dal giudice Garganella a scontare la pena di un anno e 6 mesi di reclusione (sospesa per la condizionale), al risarcimento danni da stabilire in separata sede e a pagare le spese processuali.

 

 

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