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Cronaca Macerata

Lavoro nero, norme di sicurezza violate e niente Pos: chiuso autolavaggio a Macerata

Lavoro nero,  norme di sicurezza violate e niente Pos: chiuso autolavaggio a Macerata

Un’importante operazione di controllo congiunta, finalizzata a verificare il rispetto delle normative in diversi ambiti, ha portato alla sospensione immediata dell'attività e al sequestro preventivo di un autolavaggio situato nei pressi di corso Cavour, a Macerata.

L'attività, condotta venerdì scorso, 7 novembre, ha visto impegnati gli agenti della Polizia Locale, il Nucleo Carabinieri Forestali di Recanati e il N.I.L. – Nucleo Ispettorato del Lavoro. Le verifiche hanno interessato l'agibilità della struttura, la regolarità dei lavoratori, la sicurezza sui luoghi di lavoro e la conformità degli impianti ambientali.

Nel corso delle ispezioni sono stati identificati tre lavoratori stranieri, tutti di nazionalità egiziana e appena maggiorenni. Il N.I.L. ha accertato che due di essi erano privi del permesso di soggiorno, mai ottenuto.

 I carabinieri hanno inoltre riscontrato gravissime violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, che hanno portato al provvedimento di sospensione. Tra le irregolarità emerse: l’omissione nella valutazione dei rischi, l'impiego di manodopera senza la prevista sorveglianza sanitaria, la mancata formazione e informazione obbligatoria dei dipendenti, l'assenza del piano di evacuazione ed emergenza, e la mancata certificazione di conformità dell’impianto elettrico.

 A seguito di tali riscontri, d’intesa con la Procura della Repubblica di Macerata, i militari hanno proceduto al sequestro preventivo dell’immobile e delle attrezzature.

Le conseguenze economiche per il titolare sono pesanti: le sanzioni amministrative sono state quantificate in 47.000 euro, mentre le ammende penali ammontano complessivamente a circa 74.000 euro.

Anche sul fronte ambientale sono state accertate diverse criticità. Il Nucleo Carabinieri Forestali ha verificato gli impianti di scarico, riscontrando il mancato rispetto delle prescrizioni autorizzative. Nello specifico, è stato rilevato che le condotte di scarico convogliavano le acque di lavaggio verso una fognatura pubblica non autorizzata. A ciò si aggiungono un pozzetto fiscale non conforme e la mancanza di un programma di autocontrollo delle acque reflue. Queste irregolarità integrano la violazione dell’art. 133 del Codice Ambientale, che prevede un'ulteriore sanzione amministrativa. Con l’ausilio del personale dell’APM, sono stati eseguiti dei campionamenti delle acque per le successive analisi.

La Polizia Locale ha inoltre riscontrato l'assenza della possibilità di pagamento elettronico (POS), elevando la prevista sanzione amministrativa. Ulteriori verifiche hanno portato al rinvenimento di un veicolo privo di targhe all'interno del locale, risultato radiato per esportazione.

 Sono tuttora in corso ulteriori verifiche amministrative da parte degli uffici comunali per accertare il rispetto dei regolamenti comunali e delle normative di settore. L’attività congiunta si inserisce nelle ordinarie azioni di controllo a garanzia della sicurezza dei lavoratori, della regolarità delle attività produttive e della salvaguardia ambientale.

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