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Cronaca Civitanova Marche

Civitanova, scoperti "furbetti" del reddito di cittadinanza: denunciata anche intera famiglia

Civitanova, scoperti "furbetti" del reddito di cittadinanza: denunciata anche intera famiglia

Denunciati un'intera famiglia di giostrai e una parucchiera. I finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche, in stretta sinergia con l’I.N.P.S. di Macerata e con il coordinamento della locale Autorità giudiziaria, hanno scoperto illeciti contro il reddito di cittadinanza, quantificando in oltre 25.000 euro i sussidi indebitamente percepiti.

La concessione del beneficio in argomento, come noto, quale misura di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, è subordinata ad una serie di particolari requisiti - da possedere cumulativamente all’atto di presentazione della domanda e per tutta la sua durata - di cittadinanza, di residenza, di soggiorno, di reddito e di patrimonio, nonché di ulteriori presupposti di “compatibilità”, ovvero la mancata sottoposizione a misure cautelari personali e il non aver subito una condanna definitiva, nei dieci anni precedenti, per una serie di gravi reati.

Sulla base di tali presupposti, le Fiamme Gialle hanno svolto  una serie di accertamenti, che hanno permesso di constatare, per alcuni soggetti individuati attraverso una puntuale analisi di rischio, l’insussistenza delle condizioni legittimanti la sua percezione. Si tratta, in particolare, di una parrucchiera, dichiaratasi disoccupata, la quale ha illecitamente percepito somme per oltre 7.000 euro e tre persone facenti parte di un medesimo nucleo familiare di giostrai (moglie, fratello e sorella del capofamiglia).

Con riferimento a tale nucleo, i finanzieri hanno accertato come, nonostante due diverse revoche disposte dall’I.N.P.S., il soggetti fossero riusciti a percepire, di fatto ininterrottamente dal maggio 2020, oltre 18.000 euro di reddito di cittadinanza, con tre diverse istanze, presentate in successione, non appena veniva revocata la precedente (prima quella del fratello, poi quella della moglie e infine quella della sorella), nelle quali aveva omesso di indicare la posizione lavorativa di uno dei familiari e la presenza di più persone all’interno del nucleo familiare stesso, nonché ricorrendo allo stratagemma di dichiarare, in una delle DSU correlate alla richiesta del sussidio, la residenza presso un indirizzo di comodo utilizzato dal Comune per le persone sprovvistene, in luogo dell’effettiva dimora, al fine di non essere inclusi nel medesimo nucleo.

Oltre alla denuncia alla Procura della Repubblica, è scattata anche la segnalazione alla Direzione Provinciale dell’I.N.P.S. di Macerata, per l’interruzione dell’erogazione del sussidio ed il recupero, peraltro già in fase di esecuzione, delle somme indebitamente percepite.

 

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