Una persona denunciata e due segnalate alla Prefettura come assuntori di stupefacenti dai carabinieri della Compagnia di Macerata in due operazioni distinte durante il fine settimana. I militari della Stazione di Corridonia hanno sorpreso un 35enne, già conosciuto alle cronache, trovato in possesso di alcuni flaconi di metadone. L'uomo è stato denunciato alla procura per detenzione di stupefacenti.
A Cingoli, invece, i carabinieri hanno trovato due giovani della provincia di Ancona con addosso modeste quantità di “ketamina”. I due sono stati solo segnalati alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, infine, hanno denunciato un 46enne della provincia di Macerata trovato al volante in stato di ebbrezza. L’uomo, al controllo con l'etilometro, è risultato avere un tasso superiore a 2,30 grammi per litro di sangue.
Nella notte appena trascorsa, tra sabato 3 e domenica 4 giugno, sono state ritirate 8 patenti per guida in stato di ebbrezza.
I controlli sono stati svolti dagli agenti della Polizia Stradale di Macerata lungo la Strada Statale 16, fermi con un posto di blocco a Civitanova Marche. Degli 8 conducenti sorpresi al volante con un tasso alcolemico superiore a quello consentito, 6 sono uomini. Le due donne hanno una 20 l'altra 30 anni. Uno dei 6 uomini ai quali è stata ritirata la patente alla prova dell'etilometro è risultato superare il valore di 1,5. All'uomo, 41 anni, è stata quindi sequestrata l'automobile.
La raccomandazione è sempre quella di non mettersi alla guida dopo aver bevuto.
C'erano anche diversi tifosi bianconeri provenienti dalla provincia di Macerata in piazza San Carlo a Torino per seguire su uno dei maxi schermi allestiti in città la finale di Champion League fra la Juventus e il Real Madrid.
Per cause ancora in corso di accertamento, anche se pare si sia trattato di un falso allarme terrorismo dovuto invece al cedimento di una ringhiera, improvvisamente in piazza ci sono state scene di panico con diversi feriti dovuti alla calca e ai vetri delle bottiglie in terra. Duecento i feriti, di cui due in codice rosso al pronto soccorso ma nessuno in condizioni gravi. Quando la squadra di Allegri aveva già ceduto il passo al Real, e la piazza abbandonato la speranza, all'improvviso il caos. "Urlavano e spingevano, ed è cominciato un fuggi fuggi generale", dicono alcuni testimoni, alimentando le prime ricostruzioni che parlavano di falso allarme attentato. "Sembrava di stare all'Heysel", l'oscuro pensiero di un anziano tifoso juventino presente in piazza, di fronte a quella folla che barcolla e poi dilaga, persona sopra persona.
La dinamica e le prime testimonianze hanno subito fatto pensare all'equivoco terrorismo, qualcuno che ha urlato creando l'impressione di un attentato, fino a risvegliare gli incubi inconsci nei giorni del terrore globale. Poi, è emersa la dinamica: il cedimento di una ringhiera della scala del parcheggio al centro della piazza, i primi feriti, la gente che scappa, la psicosi che si diffonde per tutta la piazza che e' da sempre il 'salotto buono' di Torino.
Il collega Andrea Mozzoni, presente in piazza San Carlo insieme ad altri tifosi bianconeri provenienti dal Maceratese, ha tranquillizzato tutti con un messaggio scritto sul suo profilo Facebook dove dice "La gente sta abbandonando gradualmente la piazza riversandosi in piazza Castello e piazza Vittorio. Stiamo bene e ci stiamo radunando".
Sono un italiano minorenne e un romeno di 20 anni i responsabili del raid notturno ai danni di alcune autovetture messo a segno nella notte fra il 23 e il 24 maggio in viale Vittorio Veneto a Tolentino (qui)
Nel mirino diverse automobili parcheggiate a cui erano stati spaccati i finestrini e il parabrezza per danni quatificati in oltre 3000 euro. Ad accorgersene, erano stati gli stessi proprietari delle auto colpite.
La svolta nelle indagini è arrivata grazie alle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza del Comune che hanno inchiodato i due giovani alle loro responsabilità. Grazie alle riprese, si è anche scoperto che i due avevano piazzato dei sassi sui binari della ferrovia, sempre nel tratto che costeggia viale Vittorio Veneto. Entrambi sono stati denunciati a piede libero.
Un appello accorato: chi ha visto qualcosa parli, ci aiuti a scoprire la verità. A parlare sono i parenti di Alessandro Cucculelli, l'autista di 64 anni di Castelraimondo tragicamente scomparso in un incidente stradale il 29 maggio.
"Queste sono le foto dei terribili momenti subito dopo l'incidente in cui ha perso la vita Sandro. Chiedo a tutti i miei amici di Facebook di condividere il più possibile. Soprattutto per chi può, condividere al di fuori delle amicizie locali. Chiediamo a chi in quel maledetto 29 maggio alle ore 13 passava in quel tratto di autostrada (A13 Bologna - Padova, all'altezza di Ferrara Sud) e abbia registrato qualche video o scattato foto immediatamente dopo l'incidente di contattarci provatamente. Anche la sola testimonianza di qualcuno che ha visto ci aiuterebbe moltissimo" scrive Dario Bentivoglio.
Cucculelli viaggiava con il suo camion carico di due piccole cisterne di gpl, quando mentre si trovava nei pressi del casello di Ferrara Sud - all’Uccellino - è rimasto coinvolto in un incidente. Il camionista ha sbandato, finendo contro il guard rail e nell’impatto una delle cisterne è esplosa, innescando l’incendio.
Il camion guidato da Cucculelli viaggiava in direzione di Bologna, quando dopo lo scontro - su cui sono in corso gli accertamenti da parte della Polstrada - ha perso il controllo, finendo contro il guard-rail, sfondandolo e adagiandosi sul fianco della scarpata. Nell’impatto una delle cisterne è esplosa causando l’incendio anche della cabina dove si trova il conducente: sono stati attimi di terrore, con l’autotrasportatore che non riusciva ad uscire dall’abitacolo ed è morto tra le fiamme, senza che nessuno riuscisse anche a prestargli soccorso. Cucculelli poteva essere salvato? E' questo l'interrogativo atroce cui la famiglia vuole delle risposte certe.
Nel merito è arrivata anche la testimonianza di Marco Stabellini: "Sono il ragazzo del soccorso stradale intervenuto per la rimozione del mezzo dall'autostrada,con la gru, portando in azienda l'autotreno, ma non si è potuto fare nulla per l'immediata situazione tragica e ingestibile.
Il dispiacere che mi rimane è stata la sensazione d'impotenza di vedere le fiamme e non riuscire ad aiutare il signore ad uscire da quelle maledette fiamme che in un attimo hanno divorato la cabina, sebbene il problema dello spegnimento del fuoco era già difficoltoso da parte dei vigili del fuoco intervenuti in un battibaleno,e agendo con estrema professionalità. Il mio lavoro purtroppo mi porta a trovarmi di fronte a queste terribili catastrofi.Come spiegato alla famiglia che alla sera stessa sono venuti a vedere il mezzo in azienda, non c'è stata nessuna strada percorribile, stando pur tutti attenti, anche noi presenti, al momento del soccorso immediato, alla nostra incolumità".
I carabinieri della Stazione di Cingoli hanno denunciato alla Procura di Macerata due soggetti residenti nel bresciano, un uomo ed una donna, rispettivamente di 27 e 25 anni, poiché ritenuti responsabili di complicità in truffa.
I fatti hanno origine qualche mese fa quando un uomo di Cingoli si interessa a un'auto in vendita su un sito internet. Dopo aver contattato gli inserzionisti, contratta il prezzo e le parti si accordano per poco più di ottomila euro. Ma quando l’auto viene fatta verificare dall'acquirente, ci si accorge che i chilometri percorsi dalla macchina non sono reali e il contachilometri era stato manomesso.
L'uomo contesta il fatto ai venditori, proponendo e ottenendo di restituire l'auto e di riavere indietro i soldi. Al momento della consegna del mezzo gli viene mostrato un bonifico apparentemente reale. Ma una volta in banca l’amara sopresa: il bonifico non era mai stato eseguito.
A quel punto, la vittima della truffa si è recata dai carabinieri i quali hanno acquisito i documenti, verificando addirittura che l’auto era stata anche venduta ad un terzo ed ignaro cliente.
La scossa di magnitudo 3.6 avvertita distintamente nella zona del cratere nella notte fra giovedì e venerdì, ha inevitabilmente fatto salire la tensione nella popolazione, alle prese con uno sciame sismico che sembra non voler finire.
Ma, anche in questo caso, si è trattato di un aftershock, ovvero di un movimento che fa parte della sequenza attiva da mesi e non riguarda nuove faglie. A spiegarlo dettagliatamente è Alessandro Amato, sismologo dell'Ingv, che segue sempre con grande attenzione l'evoluzione della situazione nelle zone colpite dal sisma.
"Ieri notte (il 2 giugno alle 2:21) c'era stato un nuovo evento di magnitudo 3.6 nella zona di Arquata (la stella nella mappa), seguito da alcuni altri eventi più piccoli nei dintorni.
Come si vede" spiega Amato "l'epicentro di questo terremoto, e degli altri che continuano a interessare l'area, ricade nella zona attiva negli ultimi mesi. Si tratta quindi di aftershock a tutti gli effetti. Come già detto, la sequenza non è terminata (registriamo ancora un centinaio di eventi al giorno, quasi tutti molto piccoli) e durerà ancora a lungo.
Non ci sono al momento indizi di attivazione di altre faglie nella aree limitrofe (ma questa possibilità c'è sempre e ci sarà anche quando la sequenza in corso potrà ritenersi esaurita). Il grafico con il numero giornaliero di eventi di M≥2 mostra la piccola ripresa degli ultimi giorni, che rientra nelle oscillazioni possibili del trend generalmente in diminuzione".
Il corpo riverso a terra, in un lago di sangue: è così che l'hanno trovato. La scoperta in un appartamento in via Carradori a Macerata è di questa mattina, sabato 3 giugno, intorno alle 8.
La vittima è E.R, un uomo di 58 anni. A lanciare l'allarme è stato un parente, che ha subito allertato il 118.
Inutili i soccorsi del personale medico e dei vigili del fuoco. Sul posto anche gli inquirenti per risalire alle cause del decesso.
È stata archiviata dal Tribunale Penale di Macerata la querela per diffamazione e calunnia sporta dal Sindaco di Corridonia Nelia Calvigioni nei confronti di Luigi Morresi.
Si è dunque conclusa favorevolmente per il professore la spiacevole vicenda giudiziaria. Morresi, assistito dagli avvocati Michela Forti e Laura Illuminati, ha dimostrato che le frasi che egli riferì alla polizia giudiziaria come persona informata sui fatti, nel corso delle indagini aventi ad oggetto il trasferimento dell’antenna telefonica dalla zona Cappuccini Vecchi di Corridonia al convento degli Zoccolanti, e per le quali il Sindaco lo aveva denunciato, non avevano contenuto diffamatorio e/o calunnioso.
La stessa Procura della Repubblica di Macerata, alla luce della difesa di Morresi, ha chiesto l’archiviazione del procedimento poi disposta dal GIP.
“A conclusione di questa amara vicenda" ha commentato Morresi "devo ringraziare i numerosi concittadini di Corridonia che mi hanno sempre espresso la loro solidarietà. In democrazia il libero pensiero e il dissenso, devono essere rispettati anche se non sono condivisi soprattutto se si basano su motivi fondati”.
Un uomo di circa 60 anni rimane incastrato sotto il suo mini trattore gommato. È successo intorno alle 15.20 di oggi 2 giugno a Villa Mattei, nel comune di Montecassiano.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Macerata, i sanitari del 118 e i vigili del fuoco che, dopo aver liberato la gamba dell'uomo rimasta incastrata sotto al veicolo agricolo, hanno provveduto a mettere in sicurezza il luogo dell'incidente.
L'uomo, non in gravi condizioni, è stato trasportato con l'eliambulanza all'ospedale Torrette di Ancona.
Grave incidente nella tarda mattinata di oggi, venerdì 2 giugno: uno scooter e un'automobile si sono scontrati frontalmente a Recanati, frazione Bagnolo, mentre percorrevano la strada Contrada Ricciola.
Il sedicenne motociclista è stato trasportato in eliambulanza all'ospedale Torrette di Ancona. Le sue condizioni sono apparse da subito gravi.
Sul posto, oltre al personale medico del 118, anche la Polizia Stradale che sta accertando le dinamiche dell'impatto.
(Servizio in aggiornamento)
Poco dopo la mezzanotte, all'interno del sottopasso Esso di Civitanova, si sono scontrate una Volkswagen Golf ed una Mazda 2. Dalle testimonianze raccolte sembra che la Golf, proveniente dalla rotonda, a causa della strada bagnata poco prima della curva, abbia invaso parzialmente la corsia opposta proprio mentre sopraggiungeva la Mazda e lo scontro è stato inevitabile.
Leggermente feriti i conducenti delle auto che sono stati medicati sul posto dai sanitari del 118, intervenuti congiuntamente ai Vigili del Fuoco e una pattuglia dei Carabinieri.
Recentemente il sottopasso in questione era salito agli onori della cronaca a causa di un paio di episodi di guidatori che, provenienti da nord sulla statale, avevano cercato di imboccarlo dalla corsia di uscita mentre questa volta sembra che il problema sia stato dovuto all'acqua presente sulla carreggiata a ridosso della curva.
''Quel medico va fermato, è un pericolo per altri bambini''. Il nonno materno del piccolo Francesco, il bimbo di 7 anni di Cagli morto il 27 maggio per le complicazioni di un'otite e la zia A., sorella della madre, chiedono che il dottor Massimiliano Mecozzi, l'omeopata indagato per concorso in omicidio colposo con i genitori di Francesco, ''paghi per i suoi errori''.
Nello studio del loro legale, l'avvocato Federica Mancinelli, nonno e zia hanno ripercorso con l'ANSA i giorni della tragedia. Il nonno M.: ''Al dottor Mecozzi dico che non cercheremo vendette. Io e le famiglie delle mie figlie chiediamo che la giustizia lo punisca per quello che ha fatto, per i suoi errori medici, per le sue diagnosi sbagliate, visto che parlava di virus e invece l'otite era di origine batterica. Che paghi per la sua arroganza intellettuale, perchè ha terrorizzato mia figlia e suo marito dall'andare in ospedale o dal far assumere al bimbo antibiotici''.
(Fonte ANSA)
Pensavano di averla fatta franca, ma le conseguenze della bravata commessa non hanno tardato a palesarsi. Due ragazzi, uno di 25 l'altro di 29 anni, sono stati denunciati per lesioni gravi, fuga dopo l'incidente e omissione di soccorso.
È questo l'epilogo di una storia cominciata nel tardo pomeriggio di martedì scorso, 30 maggio. Protagonisti, due ragazzi che a bordo di uno scooter percorrevano corso Matteotti, a Porto Recanati. I due giovani sono stati sorpresi da un uomo di 40 anni, carabiniere della locale stazione, a infastidire un fattorino intento a consegnare merce. Il militare, fuori servizio, passava da quelle parti in bicicletta. Insospettito dal comportamento dei due, li ha richiamati: i giovani allora si sono avvicinati, lo hanno affiancato, poi il conducente del ciclomotore ha sferrato un calcio alla ruota anteriore della bicicletta. Il ciclista è caduto a terra, lo scooter intanto ha fatto perdere le sue tracce.
Soccorso da alcuni passanti, l'uomo è stato trasportato al pronto soccorso di Civitanova. Ospedale presso il quale è stato ricoverato in osservazione per un'emorragia cerebrale.
Sono state le immagini acquisite dalle telecamere presenti lungo il percorso a permettere ai carabinieri di risalire alla targa del mezzo, intestato a una donna di origini magrebine residente a Castelfidardo. Mezzo guidato quel giorno dal figlio, al quale nella mattinata di oggi, giovedì 1 giugno, a conclusione delle indagini, è stata ritirata la patente. Sequestrato lo scooter sul quale viaggiava insieme all'amico.
Entro il 2017 la Regione Marche finanzierà il progetto “In-Nova Macerata” e di conseguenza l’amministrazione comunale rinuncia alla prosecuzione del ricorso affidato, a novembre dello scorso anno, all’avvocato Giuseppe Carassai per assisterla nella fase giudiziale per verificare la correttezza dell’operato della Commissione di valutazione della Regione Marche che selezionò i tre progetti aggiudicatari dei fondi (Ancona, Ascoli Piceno, Pesaro-Fano), decretando di fatto l’esclusione di Macerata dall’assegnazione dei fondi ITI, cioè 17 milioni di euro di risorse europee, messe a disposizione dal POR FESR Marche 2014 – 2020 / POR FSE Marche 2014-20.
La decisione è stata presa questa mattina dalla Giunta comunale dopo che il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha inviato una lettera al sindaco Romano annunciandogli che nell’ambito delle risorse aggiuntive FESR 2014/2020 per le aree colpite dal terremoto è stata destinata una nuova disponibilità finanziaria che consente di ampliare la dotazione attuale per gli ITI da 17 a 23 milioni di euro.
Questo consente lo scorrimento in graduatoria e il completamento dell’importante strumento di riqualificazione urbana di Macerata. Di conseguenza, alla luce di questa importante novità e considerando l’alto valore dei progetti che ad oggi non erano rientrati nel finanziamento, Ceriscioli ha comunicato che è intenzione della Regione Marche programmare entro il 2017 il finanziamento del progetto presentato dal Comune di Macerata.
Preso atto quindi che il Comune di Macerata risulta assegnatario dei fondi per la realizzazione del progetto a suo tempo presentato nella procedura di selezione, fatto questo che consentirà all’ente di realizzare gli interventi di innovazione preventivati, di fatto viene meno l’interesse dell’ente alla prosecuzione del giudizio.
Il progetto “In-Nova Macerata” come si ricorderà è stato realizzato dalla ditta Innothink insieme all’Ufficio Europa del Comune. E’ stato frutto di un ampio percorso di confronto e ascolto della città che ha portato all’individuazione delle strategie urbane della Macerata del Futuro, riguardanti due macro azioni quali l’innovazione per la produzione e la fruizione dei contenuti creativi nel settore culturale e la Micro Senseable City, con cui Macerata si candida a essere la prima micro-senseable city con processi di infrastrutturazione innovativa su accessibilità ambientale a servizio del cittadino.
Le “visioni” della Macerata del futuro sono state messe a punto a seguito di un lavoro di team con 7 incontri tra gli stakholders, 407 soggetti partecipanti, 50 schede con proposte di lavoro, 30 video interviste in 21 ore di ascolto.
Hanno visto una colonna di fumo denso che saliva dalla campagna e hanno chiamato il 115. La nube nera proveniva da una mietitrebbia in fiamme guidata da un agricoltore che stava lavorando la terra.
L'incidente è accaduto nella mattinata di oggi, giovedì 1 giugno, in via Molino a Montelupone. Le cause dell'incendio sono ancora da accertare, ma probabilmente a scatenarlo sono state le alte temperature che hanno surriscaldato il motore.
Sul posto è intervenuta una squadra dei vigli del fuoco di Macerata con tre mezzi.
Poiché le fiamme hanno intaccato anche dei piloni della luce presenti nel campo, per concludere le operazioni di spegnimento i vigili hanno dovuto attendere che l'Enel interrompesse il servizio di fornitura dell'energia elettrica.
Illeso l'autista della macchina agricola.
Una folla commossa ha preso parte a Cagli (Pesaro Urbino) ai funerali del piccolo Francesco, il bambino di 7 anni morto per le complicanze di un'otite curata per 15 giorni solo con l'omeopatia, per scelta del medico di famiglia e dei genitori, ora tutti e tre sotto inchiesta per omicidio colposo. La Chiesa di San Pier Damiani era stracolma, e molta gente ha seguito il rito dal piazzale esterno. Accanto alla piccola bara bianca i genitori di Francesco, ma non i suoi due fratellini più piccoli. ''Per i familiari - ha detto il parroco, don Gabriele Bongarzoni, nella sua omelia - questa è una prova profonda. Tutti dovremo star loro vicini. Sappiamo però che Francesco giocherà a calcio in cielo, con gli angeli''. C'erano molti fiori (telecamere e fotografi tenuti fuori dalla cappella), ma la mamma e il papà del piccolo hanno chiesto di devolvere eventuali donazioni alla realizzazione di un parco giochi per i bambini di Cagli.
Si riparano dal sole sotto i grandi ombrelloni all'ingresso del Nuovo Natural Village di Porto Potenza gli sfollati che lasceranno la struttura.
Oggi, 31 maggio, scade il contratto fra la struttura e la Regione Marche con cui i terremotati di Visso, Ussita, Pieve Torina, Monte Cavallo sono stati accolti nel villaggio turistico di Porto Potenza Picena. Duecentoquaranta ospiti arrivati all'indomani del sisma, poi scesi a duecento sistemati in cento villini. "Rimarranno solo 23 nuclei familiari con figli che devono terminare la scuola o sostenere esami e una famiglia che ha deciso autonomamente di restare" spiega Diego Decarli, responsabile della comunicazione del camping che aggiunge: "Anche noi ci siamo legati a queste persone, abbiamo cercato di sostenerle perché capiamo le loro preoccupazioni, per questo le 23 famiglie saranno nostre ospiti". Questo fino al 18 giugno, poi man mano che gli impegni scolastici finiranno, anche loro dovranno andar via per lasciare spazio ai clienti del villaggio.
Alcuni sono già partiti ieri, altri sono pronti ad andare: "Hai preso tutto?" dice un uomo a sua moglie. I due salutano gli altri e si allontanano. È tanta la commozione mista a un senso di abbandono: "Mia madre ha 95 anni - dice la signora Silvana - ed è sfollata insieme alla sua badante. Non è possibile che, alla sua età, debba sopportare questi continui spostamenti". "Siamo stanchi di parlare e di non ottenere nulla" aggiunge una signora di Visso palesemente provata e arrabbiata perché, dopo un iniziale interesse "alla fine ci hanno dimenticati". Le polemiche degli ospiti non sono rivolti alla struttura, ma al modo in cui è stata gestita la situazione di emergenza post sisma "perché - dicono - l'emergenza non è ancora finita. Noi siamo ancora senza case".
Occhi lucidi e disperazione per chi in questi mesi ha condiviso il dolore, la speranza, le proteste. "Siamo stati una comunità, sono nate delle forti amicizie non solo tra i più piccoli, ma tra noi adulti" dice Donatella di Visso sfollata insieme alla sua famiglia, un figlio di 8 anni e l'anziana madre Rita che racconta: "Mi viene da piangere se penso ai bambini che crescendo ricorderanno quello che hanno dovuto vivere. Non facciamo in tempo a disfare i fagotti che dobbiamo ripartire".
Gli anziani presenti sono davvero tanti, per questo la maggior parte ha preso degli alloggi con i Cas (Contributo per autonoma sistemazione). La Protezione civile, infatti, ha proposto altre strutture ricettive lungo tutta la costa marchigiana, da Senigallia a San Benedetto del Tronto, ma alcuni temono di non riuscire ad ottenere ambienti idonei alle loro esigenze.
Era a casa da sola quando dalle telecamere di sicurezza ha notato due persone che stavano cercando di introdursi nella sua abitazione. E immediatamente ha lanciato l'allarme alle forze dell'ordine.
È successo ieri sera, poco prima delle 21.30, nella zona di Sforzacosta di Macerata, quando la giovane ha rischiato di vedersi piombare in casa i due giovani che poi è riuscita a ritrarre in un fermo immagine tratto dalle riprese delle telecamere interne.
A diffondere il frame con i volti dei due presunti malviventi è stata la stessa ragazza sul suo profilo Facebook, con un post dove invita tutti alla massima attenzione e conferma che quanto accaduto è stato segnalato alle forze dell'ordine.
Tutta Macerata e la Confartigianato Imprese Macerata in lutto per la scomparsa di Fabio Distefani, 61 anni, deceduto in modo inaspettato e prematuro ieri mattina all’Ospedale di Macerata. Distefani da anni lavorava all'ufficio stampa della Confartigianato ed era noto per la sua disponibilità e la sua professionalità.
“Confartigianato perde un grande amico ed un validissimo collaboratore e professionista”. A parlare è, con profondo rammarico, il Presidente di Confartigianato Imprese Macerata cav. Renzo Leonori, che afferma: “Fabio Distefani è stato con noi per oltre 20 anni, coordinando l’Ufficio Stampa e Comunicazione, ed interpretando al meglio le congiunture e le esigenze del mondo dell’artigianato e della piccola impresa, in particolar modo nei momenti di piu’ profonda difficoltà, quali i recenti eventi sismici che si sono abbattuti sul nostro territorio e che hanno coinvolto tante imprese e scosso gli animi di noi tutti”.
“ Una grande capacità d’analisi la sua – continua il Presidente - sostenuta da una ineccepibile capacità di scrittura e proprietà di linguaggio, che gli ha permesso di saper sempre interpretare egregiamente le indicazioni della Segreteria e della Presidenza, nell’ottica di dare voce alle piccole imprese artigiane del nostro territorio, raccontando per anni le molte battaglie a loro difesa con estrema sensibilità e competenza”.
Le colleghe dell’Ufficio Stampa desiderano ricordarlo come una persona sempre autoironica, divertente, ed a volte pungente, sempre disposta ad ascoltare gli altri con grande disponibilità ed umanità.
Era un viscerale Fabio, impulsivo ma sempre estremamente sincero, che compensava le inevitabili difficoltà motorie, sempre affrontate con grande coraggio e spirito, con una brillante intelligenza, cultura e una grande dinamicità nella scrittura.
Alla famiglia, alla moglie Letizia ed all’amatissimo figlio Michele, vanno le più sentite condoglianze da parte di tutti i colleghi e dell’ intera Associazione Provinciale.
I funerali si terranno oggi pomeriggio alle ore 16.00 presso la parrocchia di San Francesco, piazza San francesco, 1 Macerata.