Morso da una vipera, finisce all'ospedale. L'episodio si è verificato nella tarda mattinata di oggi ad Avenale di Cingoli. L'uomo è stato trasportato d'urgenza con l'elisoccorso Icaro all'ospedale di Ancona, dove è arrivato in codice giallo.
Il ferito è un uomo di 35 anni che stava lavorando con un trattore. Dopo essere stato soccorso da personale del 118 sul posto, è stato trasferito in elicottero all'ospedale.
Scontro tra un'auto e una moto nella prima serata di oggi. L'incidente è avvenuto in contrada Pieve, a Macerata, all'altezza dell'incrocio per il distributore di metano. La dinamica è ancora in fase di ricostruzione Sul posto vigili del fuoco e personale del 118. Ferito il motociclista, un trent'enne, trasportato all'ospedale di Macerata. Le sue condizioni non sono gravi.
Sorpreso a spacciare a un minorenne in pieno giorno al parco Fontescodella. La polizia lo ha bloccato mentre cercava di scappare a piedi. In manette un gambiano di 37 anni, a cui gli agenti hanno sequestrato 44 grammi di marijuana che aveva con sé. Dagli accertamenti effettuati, è risultato che l'uomo era stato già denunciato tre volte per detenzione a fini di spaccio.
Una nottata passata in autobus per i ragazzi dell'istituto superiore "IPSIA Filippo Corridoni" di Corridonia. I ragazzi stavano rientrando dal viaggio d'istruzione in Puglia dal 7 al 9 maggio, giorno previsto per il rientro che però si è allungato di qualche ora. Infatti, all'altezza di Alberobello il mezzo su cui viaggiavano ha subìto un guasto al radiatore provocando così un surriscaldamento del motore.
Il conducente, insieme ai professori, hanno così deciso di fermarsi in una piazzola dell'autostrada e aspettare il meccanico che, dopo un attento controllo, ha dichiarato che l'autobus non poteva continuare il suo percorso. Si sono così trasferiti in un autogrill dove hanno dovuto aspettare fino alle 5:15 del mattino un altro pullman proveniente da San Benedetto del Tronto che ha recuperato gli sfortunati studenti ed i loro insegnanti riaccompagnandoli così a casa-
Gli studenti hanno voluto ringraziare i professori per la loro presenza e l'efficacia nell'essere riusciti comunque a trovare una soluzione al problema in così poco tempo.
"Vicenda chiusa" per le due attività commerciali di corso Cairoli. Luca Traini ha risarcito i titolari per i danni provocati durante il suo raid, il 3 febbraio. Traini, sparando dalla sua Alfa 147, aveva ferito un ragazzo africano, danneggiando poi la vetrina della pasticceria Monachesi e dell'adiacente negozio Notte e Dì.
Ripagato il danno provocato, i titolari non si sono costituiti parte civile nel processo che si è aperto mercoledì a carico del giovane che, per vendicare Pamela Mastropietro, come ammesso dallo stesso, aveva sparato diversi colpi di pistola contro cittadini extracomunitari incontrati casualmente per strada. Pamela è stata uccisa e fatta a pezzi alla fine di gennaio, delitto per il quale sono in carcere i nigeriani Innocent Oseghale, Lucky Awelima e Desmond Lucky.
La cocaina che spacciavano loro era, a detta di molti, la migliore in tutta le regione. Loro sono i "Templari di Passatempo", così li hanno soprannominati i carabinieri nel corso delle indagini che hanno portato all'arresto di due spacciatori. Centrale dello spaccio era un supermercato situato, appunto, a Passatempo di Osimo.
E' lì che a seguito del blitz i carabinieri hanno trovato un chilogrammo di cocaina purissima nascosta, un altro etto di polvere bianca rinvenuta in casa a Osimo grazie al fiuto del cane Anita del Nucleo cinofili di Pesaro. La scoperta è stata fatta dai carabinieri di Osimo nell'operazione 'Megagiro'. Al centro dei traffici il 50enne proprietario del supermercato. In manette per concorso negli stessi reati un 39enne albanese residente a Passatempo. Soprannominati i "Templari di Passatempo" i due sarebbero stati sentiti vantarsi di avere un "megagiro di droga".
Per gli investigatori, coordinati dal pm Rosario Lioniello, avrebbero gestito un business da 150 mila euro mensili. L'indagine è scattata dalla segnalazione di un via vai sospetto nella zona di persone, anche liberi professionisti e commercianti, che arrivavano persino dal Maceratese e dal Pesarese. Sequestrata una lista con annotati nomi dei clienti, indirizzi, numeri di telefono, cessioni e pagamenti.
E in questa lista sarebbero molti i nomi di falcoltosi imprenditori residenti nella nostra provincia, dalla costa fino all'entroterra.
(fonte Ansa)
Settantadue casse di esplosivo e fusti di diluenti nella fabbrica abbandonata. Sono stati rinvenuti da polizia e vigili del fuoco dopo la segnalazione di un cittadino. Il materiale era all'interno di un deposito della ex fabbrica d'armi Patarca, nella frazione Addolorata, tra le province di Ancona e Recanati.
Le casse contenevano gli inneschi dei proiettili, ritrovati chiusi e sigillati in buste di plastica. Un particolare che sembra indirizzare gli investigatori delle squadre mobili di Macerata e Ancona per un mancato smaltimento di parte della produzione della fabbrica, piuttosto che alla scoperta di un magazzino clandestino allestito recentemente. Per rimuovere i fusti, pieni di sostanze altamente corrosive, anch'esse presumibilmente riconducibili all'attività di produzione dell'azienda, è intervenuto personale dell'Arpam, si procederà ora all'accertamento sulla loro natura.
Rimosse dagli artificieri di Ancona le casse con l'esplosivo, destinate ad essere smaltite. Completata la bonifica della "casamatta", un edificio parzialmente interrato (per ragioni di sicurezza alla sua costruzione) e coperto dalla vegetazione, difficilmente visibile, la struttura è stata sequestrata su disposizione della Procura di Macerata, in attesa che la vicenda venga completamente chiarita.
“I vestiti che mi hanno mostrato non sono di mia figlia Cameyi” – C’è la speranza di una madre nelle parole di Fatema Begun alla vigilia dell’inizio degli esami scientifici per appurare se i resti rinvenuti all’Hotel House sono quelli della figlia scomparsa ormai otto anni fa. In una lunga intervista rilasciata a Il Resto del Carlino (qui), la donna afferma di non credere all’ipotesi di una morte violenta, ma di sperare che magari la ragazza, forse per ruggini con il padre, abbia scelto di allontanarsi volontariamente per ricostruirsi una vita altrove.
“Se è ancora viva, sono sicura che sia rimasta in Italia – afferma la donna - Non aveva con sé il passaporto né la carta d’identità. Alle amiche aveva detto che avrebbe voluto andare in Grecia, un Paese in cui non era mai stata ma che l’aveva sempre affascinata, ma come avrebbe fatto senza documenti?”
Domande che hanno il sapore della speranza nel cuore di una madre che ormai da otto anni non sa più niente di sua figlia. Quando Cameyi Musammet è scomparsa aveva quindici anni. Si era recata proprio all’Hotel House, dove viveva il suo fidanzato di allora, di quattro anni più grande. Poi, come racconta la signora, ci sono state varie segnalazioni nei mesi immediatamente successivi alla scomparsa, ma alla fine è calato il silenzio.
Ora il caso è stato riaperto, perché come noto, da un terreno proprio all’ombra dell’Hotel House, sono emerse ossa umane. Resti che, secondo le prime ipotesi, potrebbero essere proprio riconducibili a quelli di una donna di giovane età. Insieme al macabro rinvenimento anche alcuni abiti e una scarpa. Reperti che sono stati mostrati alla signora Fatema Begun, con la stessa che afferma che quei vestiti non erano di sua figlia.
Ma la parola, adesso, spetta al dottor Adriano Tagliabracci, che ha avuto dalla Procura della Repubblica di Ancona il compito di accertare se le ossa ritrovate sono o meno di Cameyi Musammet. Gli esami scientifici sono stati avviati in queste ore.
Si barrica in casa e minaccia di uccidersi. È accaduto durante la scorsa notte quando i carabinieri sono intervenuti in un'abitazione di Macerata perché avvisati del fatto che un 50enne stava minacciando di suicidarsi con un oggetto da taglio.
I militari, che conoscevano l'uomo direttamente, sono riusciti ad instaurare un colloquio con lo stesso e, non senza fatica, lo hanno convinto ad aprire la porta della stanza dove si era chiuso a chiave e a desistere dall’intento.
L’uomo è stato accompagnato dai militari all’ospedale dove ha ricevuto le cure del caso.
In carcere un pusher 35enne. I carabinieri della stazione di Porto Recanati hanno infatti proceduto all'arresto di S.T. dopo che sono divenute esecutive due sentenze per reato di spaccio di stupefacenti commessi dallo stesso nel 2013 a Potenza Picena.
Il 35enne dovrà ora scontare una pena di 4 anni e 5 mesi e dovrà pagare una multa di 26mila euro.
Uno scenario che non si ripeteva da 50 anni. Nelle campagne di Corridonia la notte tra l'8 e il 9 maggio sono arrivati i lupi che hanno ucciso un intero gregge di pecore e quello che viene raccontato come un "evento" potrebbe rappresentare l'inizio di un'allerta. A denunciare il fatto è l'allevatore Claudio Giacchè che ha raccontato come il suo gregge fosse stato aggredito durante la notte da un branco di lupi.
Il fatto è avvenuto in località Pacigliano, tra Corridonia e Monte San Giusto. “Negli ultimi mesi - dice l’allevatore - si parlava di un accadimento simile nelle campagne di Montegiorgio, di avvistamento di lupi, ma nessuno aveva dato peso a tali voci fino alla notte di martedì scorso”. Ingenti anche i danni a livello economico: oltre 5.000 euro persi senza contare il caro prezzo dello smaltimento dei corpi delle pecore. All’appello degli animali dell’allevatore mancano ancora 1 montone e 6 agnelli.
Non c'è storia d'amore metropolitana che si rispetti che non abbia come cornice dichiarazioni scritte sui muri. Ed è proprio una frase scritta questa notte sul muro del convento "Stella Maris" di Civitanova che ha fatto finire nei guai una ragazza 26enne.
La giovane, di origini romene, sarebbe infatti stata sorpresa dai Carabinieri mentre scriveva con una bomboletta la frase in lingua turca: "Ne yapacaksin kimi sececeksin? beni mi? kendini mi?". Una frase che in italiano suonerebbe più o meno come: "Che cosa hai intenzione di fare? Scegli me o te stesso?" e che lascerebbe sospettare di una storia d'amore travagliata tra la romena e un ragazzo o una ragazza di lingua turca.
La ventiseienne è stata denunciata per imbrattamento e deturpamento di edifici ma, come si sa, al cuor non si comanda...
Un motociclista é rimasto ferito in un incidente avvenuto poco fa a Chiesanova di Treia, all'altezza della rotatoria che conduce a Cingoli. Sul posto, per ricostruire la dinamica dell'incidente sono in corso i rilevamenti da parte della polizia.
Il centauro é stato soccorso dai sanitari del 118 e trasferito in eliambulanza all'ospedale regionale Torrette di Ancona.
(servizio in aggiornamento)
L'hanno chiamata Operazione Nigerians e ha portato a smantellare un giro d'affari di circa 300000 Euro l'anno. I carabinieri del maggiore Ingrosso, insieme ai colleghi delle stazioni di Mogliano, Cingoli e Macerata, hanno lavorato con servizi e pedinamenti per oltre sette mesi, fino ad arrivare all'arresto di tre nigeriani che gestivano il traffico di eroina a Macerata. Il tutto da un appartamento situato tra Corso Cairoli e Viale Trieste, affittato ad un trentunenne anch'esso nigeriano. Quest'ultimo, verosimilmente, era il capo dell'organizzazione e affidava i suoi traffici ad altri due connazionali più giovani (26 e 29 anni) che raggiungevano la sua abitazione, si rifornivano di ovuli che trasportavano in bocca e raggiungevano i luoghi dello spaccio.
Un sistema, quello degli ovuli di eroina in bocca, che consente agli spacciatori di far sparire la droga ingoiandola nell'eventualità di controlli da parte delle forze dell'ordine. Ma gli spostamenti dei tre erano da mesi tenuti d'occhio dai carabinieri, che hanno smantellato così una organizzazione capace di far circolare in città un totale complessivo di quasi 5kg di sostanze stupefacenti. Ieri per i tre sono scattate le manette a seguito delle richieste di misura cautelare avanzate dal pubblico ministero, Claudio Rastrelli, e disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari, Giovanni Manzoni.
Questa volta é toccato ad una azienda agricola di Corridonia: un gregge di pecore é stato assalito dai lupi in contrada Pacigliano. Le immagini parlano da sole e non serve aggiungere molto, se non che il titolare dell'azienda danneggiata si trova a fare i conti con una perdita economica significativa e certamente non preventivata.
Non é la prima volta che sul territorio si verificano episodi di questo genre e, vista la frequenza, si può parlare di vera e propria emergenza per gli allevatori della provincia. L'ultima volta era successo a Matelica, il 16 marzo scorso (qui il nostro articolo).
Nella puntata di ieri sera la trasmissione "Chi l'ha visto?" è tornata sul caso dell'omicidio di Pamela Mastropietro, con la ricostruzione di alcuni dialoghi intercettati nella cella che i due nigeriani, Awelima e Desmond, condividono nel carcere di Montacuto.
"Quel giorno lui mi ha chiamato - dice Awelima, riferendosi a Oseghale - ho sentito che una ragazza piangeva dove stava lui. Mi ha chiamato e mi ha detto che una ragazza stava dormendo da lui, solo che non lo so di che ragazza si tratta". Sapendo che Desmond era stato nell'appartamento per portare dell'eroina, Awelima chiede: "Ma prima tu, in quel momento che sei andato, hai visto qualcosa?".
I due parlano poi del momento dell'arresto di Desmond, nel quale era in possesso di sei dosi di eroina, ingoiate mentre era in caserma e recuperate tra le feci, una volta tornato a casa. Addirittura, nelle loro intercettazioni, uno dei due dice: "Quando ce ne andiamo da quà, ci devono dare 500 euro al giorno", motivate, secondo loro, con l'ingiusta detenzione a causa della loro presunta innocenza riguardo l'omicidio, come se lo spaccio non sia un reato.
L'ultimo dialogo intercettato è quello più duro, più crudo, nel quale parlano di come avrebbe dovuto fare Oseghale per far scomparire il corpo della povera Pamela. "L'intestino poteva tagliarlo a pezzi - dice Awelima - così poteva buttarlo a pezzetti. Così sarebbe stato più facile. Forse lui (Oseghale) ha già ucciso una persona così".
I due parlano quindi del cuore, dicendo che era stato asportato e suggerendo che poteva metterlo in frigo e mangiarlo, così come il resto del corpo. "Sarebbe stato meglio per lui - dice Desmond, riferendosi a Oseghale - mangiare il corpo" e Awelima conferma e risponde: "Sarebbe stato meglio. Avrebbe avuto solo il problema per la testa, quella avrebbe dovuto buttarla. Tutto il resto invece lo metteva dentro il frigo e poi quando voleva lo cucinava". Dialoghi veramente raccapriccianti, di una crudeltà inaudita e talmente dettagliati che lasciamo intuire come queste atrocità su di un cadavere, probabilmente siano già state commesse dagli stessi.
È di otto feriti il bilancio del singolare incidente che si è verificato questa notte lungo la Foligno - Civitanova, tra le uscite di Camerino e Caccamo.
I feriti sono tifosi di Potenza Picena, che stavano rientrando dopo la finale di coppa Italia giocata ieri sera a Roma tra Juventus e Milan. I ragazzi, disabili dell'Associazione Amadown di Porto Potenza, erano quindici in totale e viaggiavano a bordo di due pulmini. Per cause in corso di accertamento, uno dei due mezzi andando ad impattare contro le barriere protettive, finendo poi per essere travolto dall'altro pulmino che lo seguiva. Sul posto sono intervenute varie ambulanze della Croce Rossa di Camerino, Macerata e Visso. Quattro dei feriti sono stati trasportati all'ospedale di Macerata, gli altri quattro a Camerino. Nessuno, comunque, è in pericolo di vita. L'incidente si è verificato intorno alle 3,30 e sul posto sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco di Camerino.
Uno dei feriti, questa mattina, é stato trasferito presso l'ospedale regionale Torrette di Ancona.
(servizio in aggiornamento)
Ha minacciato e aggredito il controllore che gli aveva chiesto di mostrargli il biglietto dell'autobus che, l'uomo, un marocchino di 35 anni, non aveva. L'extracomunitario, incensurato, residente a Macerata, è stato denunciato per resistenza a incaricato di pubblico servizio. L'episodio si è verificato oggi pomeriggio a Corridonia, sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo radiomobile di Macerata. Il controllore ha riportato lievi lesioni.
I Carabinieri di Macerata hanno arrestato nel pomeriggio di oggi tre cittadini nigeriani per spaccio di sostanze stupefacenti. I dettagli dell'operazione condotta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile dela capoluogo di provincia saranno illustrati domani.
Non si fermano, dunque, le operazioni di prevenzione e controllo da parte delle forze dell'ordine sul fronte del contrasto al commercio e alla circolazione di droga, in particolare in una città che ormai da tempo fa i conti con troppi episodi di devianza e marginalità legati agli abusi e allo spaccio.
E' stato trovato in possesso di 4 grammi di cocaina e 6mila euro in contanti un 45enne di Civitanova, figlio di un noto imprenditore, denunciato ora a piede libero per detenzione a fini di spaccio.
L'uomo è stato individuato dai carabinieri impegnati in un'attività di indagine concentrata sul contrasto allo spaccio di droga. Droga e soldi sono stati rinvenuti in seguito alla perquisizione da parte dei militari dei sei appartamenti nella disponibilità del 45enne. Al vaglio anche altro materiale sequestrato durante l'operazione.