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Cronaca Macerata

Omicidio Mastropietro, a "Chi l'ha visto?" le intercettazioni choc: "Doveva mangiarla"

Omicidio Mastropietro, a "Chi l'ha visto?" le intercettazioni choc: "Doveva mangiarla"

Nella puntata di ieri sera la trasmissione "Chi l'ha visto?" è tornata sul caso dell'omicidio di Pamela Mastropietro, con la ricostruzione di alcuni dialoghi intercettati nella cella che i due nigeriani, Awelima e Desmond, condividono nel carcere di Montacuto.

"Quel giorno lui mi ha chiamato - dice Awelima, riferendosi a Oseghale - ho sentito che una ragazza piangeva dove stava lui. Mi ha chiamato e mi ha detto che una ragazza stava dormendo da lui, solo che non lo so di che ragazza si tratta". Sapendo che Desmond era stato nell'appartamento per portare dell'eroina, Awelima chiede: "Ma prima tu, in quel momento che sei andato, hai visto qualcosa?".

I due parlano poi del momento dell'arresto di Desmond, nel quale era in possesso di sei dosi di eroina, ingoiate mentre era in caserma e recuperate tra le feci, una volta tornato a casa. Addirittura, nelle loro intercettazioni, uno dei due dice: "Quando ce ne andiamo da quà, ci devono dare 500 euro al giorno", motivate, secondo loro, con l'ingiusta detenzione a causa della loro presunta innocenza riguardo l'omicidio, come se lo spaccio non sia un reato.

L'ultimo dialogo intercettato è quello più duro, più crudo, nel quale parlano di come avrebbe dovuto fare Oseghale per far scomparire il corpo della povera Pamela. "L'intestino poteva tagliarlo a pezzi - dice Awelima - così poteva buttarlo a pezzetti. Così sarebbe stato più facile. Forse lui (Oseghale) ha già ucciso una persona così".

I due parlano quindi del cuore, dicendo che era stato asportato e suggerendo che poteva metterlo in frigo e mangiarlo, così come il resto del corpo. "Sarebbe stato meglio per lui - dice Desmond, riferendosi a Oseghale - mangiare il corpo" e Awelima conferma e risponde: "Sarebbe stato meglio. Avrebbe avuto solo il problema per la testa, quella avrebbe dovuto buttarla. Tutto il resto invece lo metteva dentro il frigo e poi quando voleva lo cucinava". Dialoghi veramente raccapriccianti, di una crudeltà inaudita e talmente dettagliati che lasciamo intuire come queste atrocità su di un cadavere, probabilmente siano già state commesse dagli stessi.

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