Visso

Apprensione fra i terremotati: mancano dodici giorni per richiedere i contributi per la ricostruzione, ma le schede Aedes sono ancora pochissime

Apprensione fra i terremotati: mancano dodici giorni per richiedere i contributi per la ricostruzione, ma le schede Aedes sono ancora pochissime

Il primo passo per la ricostruzione post terremoto è sempre ed ancora la tanto agognata scheda Aedes.  L’ Ocdpc n. 422 del 16 dicembre 2016 all’articolo 1 infatti stabilisce che  “In ragione dell'elevato numero di edifici da sottoporre a verifica a seguito dell'aggravamento della situazione di danneggiamento conseguente agli eventi sismici della fine di ottobre” a decorrere dalla data di pubblicazione della stessa ordinanza lo svolgimento delle verifiche di agibilità post-sismica degli edifici e delle strutture interessate dagli eventi sismici in premessa attraverso la compilazione della scheda AeDES, di cui all'art. 10 del DPCM 8 luglio 2014, disciplinato dall'art. 3 dell'ordinanza n. 392/2016, è sospeso, fatto salvo quanto previsto dai successivi commi". E di seguito chiarisce che allo svolgimento delle verifiche di agibilità post-sismica degli edifici e delle strutture interessate di proprietà privata attraverso la compilazione della scheda AeDES per l'intera unità strutturale, solo a seguito dell'esito di "non utilizzabilità" secondo la scheda FAST, provvedono i tecnici professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali abilitati all'esercizio della professione relativamente a competenze di tipo tecnico e strutturale nell'ambito dell'edilizia,  su diretto incarico del proprietario o avente diritto, in ragione del fatto che tale procedimento è previsto quale condizione abilitante per l'ottenimento dei contributi per la ricostruzione privata ai sensi di quanto previsto dall'art. 6 del decreto-legge n. 189/2016. In parole povere: per ottenere il contributo per la ricostruzione in seguito a danni lievi occorrono o la scheda Aedes con una valutazione “B”, quindi di inagibilità temporanea, o una scheda Fast che attesti la “non utilizzabilità” dell’edificio e che viene redatta, per esigenze di celerità, dal proprio tecnico di fiducia. L’ Articolo 6 dell’ordinanza n. 8 sull’ “Avvio dei lavori e concessione del contributo” indica la procedura da seguire per ottenere il contributo: 1.       il tutto si avvia con la comunicazione di inizio lavori che costituisce comunicazione di inizio lavori asseverata. In particolare, con la perizia ivi allegata si assevera che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici, al regolamento edilizio, alle normativa sull’efficientamento energetico e che gli stessi interessano alcune strutture dell’edifico per la loro riparazione e per il rafforzamento locale. 2.       La comunicazione di inizio lavori e tutte le istanze inerenti e conseguenti sono inviate all’Ufficio speciale a mezzo PEC. L’Ufficio speciale, utilizzando la procedura informatica, trasmette immediatamente al comune la comunicazione di inizio lavori per i provvedimenti di competenza. Nel termine di sessanta giorni dalla pubblicazione della stessa ordinanza, quindi entro il 12 febbraio, il soggetto interessato deposita all’Ufficio speciale territorialmente competente la domanda di contributo corredata dalla documentazione necessaria ed entro il medesimo termine, possono altresì presentare domanda di contributo, con le medesime modalità, anche i soggetti che non abbiano già comunicato l’avvio dei lavori. Da quanto sopra, se calcoliamo i termini, in pratica restano soltanto due settimane di tempo per richiedere il contributo. Ma a quanto pare, molti cittadini non sono in possesso ancora di scheda Aedes con una valutazione “B”, quindi di inagibilità temporanea, o di una scheda Fast che attesti la “non utilizzabilità” dell’edificio. Il problema dei tempi rapidi per velocizzare il rientro nelle abitazioni lievemente danneggiate, ma concretamente inutili in quanto non rapportati alle attività concrete da svolgere, si è già verificato per le domande di delocalizzazione delle attività produttive, tanto che nell'art. 5 dell'Ordinanza 9 è stato slittato il termine per la presentazione della domanda di delocalizzazione dai 15 giorni inizialmente previsti a 50 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza . Urge pertanto anche in questo caso una circolare del Commissario che chiarisca che il termine non è perentorio o che lo posticipi.          

31/01/2017 12:15
25mila firme per la petizione per riaprire la Valnerina: intanto la strada è sempre più un fiume - VIDEO

25mila firme per la petizione per riaprire la Valnerina: intanto la strada è sempre più un fiume - VIDEO

Ha raggiunto quasi quota venticinquemila firme la petizione on line promossa per chiedere che la Valnerina venga riaperta il più presto possibile. La petizione lanciata su change.org (qui) in breve tempo ha raccolto migliaia e migliaia di adesioni, a fronte di una situazione desolante, una strada che si trasforma in un fiume, intere comunità tagliate fuori dalla normale viabilità. Il video che alleghiamo a questo articolo mostra qual è la situazione di quella che un tempo era la strada nel tratto fra Croce e Visso: un vero e proprio fiume che sembra aumentare di portata di giorno in giorno. Visso è spaccato letteralmente in due e chi abita nelle frazioni deve percorrere anche 50-60 chilometri per raggiungere il centro del paese.  I tempi, come avvertito senza mezzi termini dall'assessore regionale Angelo Sciapichetti, saranno lunghi, anche più di quanto si può pensare. Ma la gente non ne può più e chiede interventi urgenti, rapidi, essenziali. E a sostegno ora ci sono anche venticinquemila firme. 

30/01/2017 19:41
Picchio News "regala un sorriso" con una serata solidale a Le IV Porte

Picchio News "regala un sorriso" con una serata solidale a Le IV Porte

Si è svolta ieri sera al risto-pub Quattro Porte di Macerata una bella serata all'insegna della solidarietà.  L'evento è stato organizzato da Guido Picchio a favore delle persone terremotate di Visso. Alla cena, cui hanno partecipato circa 50 persone, in rappresentanza dei terremotati erano presenti cinque ragazzi che attualmente vivono nelle roulottes del campo sportivo del comune colpito dal sisma.  Con il ricavato stamattina sono già stati consegnati tre bancali di pellets per poter permettere loro di scaldarsi. Ed è stata davvero una serata che ha scaldato i cuori dei presenti. Il ringraziamento va a quanti hanno partecipato e contribuito ad aiutare persone che si trovano in grossa difficoltà. 

28/01/2017 20:19
Da un giornalista piemontese nasce l'iniziativa benefica "Adotta la mandria e aiuta gli orfani"

Da un giornalista piemontese nasce l'iniziativa benefica "Adotta la mandria e aiuta gli orfani"

"Adotta la mandria e aiuta gli orfani". Così si chiama il gruppo nato da soli due giorni su facebook e che vanta già più di 200 iscritti. “Non sono un genio con i computer. Questa pagina nasce per spiegare un po' meglio quello che vogliamo fare per aiutare gli allevatori e le aziende che hanno subito gravi danni per terremoto e neve e per sostenere le famiglie dei due bambini che hanno perso i genitori per la valanga che ha colpito l'hotel a Rigopiano”. Ideata e messa in atto dall’altruismo del giornalista piemontese Daniele Piovera, l'iniziativa prende spunto da alcuni articoli su La Stampa, Repubblica, Picchio News e Corriere che descrivevano la disperazione degli allevatori abruzzesi, laziali,molisani e marchigiani, messi in ginocchio da terremoto e neve. La sua associazione, Kenzio Bellotti, legata alla società Paffoni Fulgor Basket Omegna, che già ha sostenuto gli orfani del terremoto di Amatrice (Alessandro, Gabriele, Chiara e Francesca), donando loro 35mila euro (trovate foto e resoconto sul sito www.kenziobellotti.it e sulla pagina Fb), ha deciso di scendere in campo anche per aiutare queste persone e queste aziende. Noi di Picchio News, su richiesta di Daniele, gli abbiamo indicato le aziende che nei giorni scorsi ci hanno chiesto aiuto. E con grande gioia comunichiamo che il gruppo di Daniele sta già provvedendo ad aiutarle concretamente.  In due giorni infatti sono stati raccolti già 3000 euro. La prima azienda è l'Agrinido della Natura Agrinfanzia Contrada Vallata, di San Ginesio. Una piccola fattoria con animali che funge anche da asilo nido con progetti mirati ed innovativi.La seconda attività è la Società Agricola Lai Ss, di Gualdo, con 1500 pecore e 30 mucche.La terza persona che si aiuterà è un allevatore di Aschio, frazione di Visso, che ha enormi difficoltà con i suoi bovini.Ed infine anche un allevatore di Ussita, su indicazione del sindaco Ogni centesimo raccolto, come sempre avviene con la Kenzio Bellotti, verrà devoluto senza mediazioni ma DIRETTAMENTE ai beneficiari. Come già accaduto con i bambini malati nel territorio d'origine dell'associazione a cui sono stati donati 25000 euro. Inoltre il gruppo intende donare 12 letti nuovi con materassi e cassettoni per i vestiti per i quali noi di Picchio News abbiamo indicato come possibili destinatari gli anziani ospitati presso l’oratorio di Don Jacopo alla Stazione di Pollenza che abbiamo visitato due settimane fa. Bravo Daniele. Un altro grande esempio di concreta ed immediata solidarietà. Senza burocrazia se non quella della trasparenza.

25/01/2017 10:05
Malaigia, Lega Nord: "Sugli allevamenti colpiti la burocrazia non faccia più danni di terremoto e neve "

Malaigia, Lega Nord: "Sugli allevamenti colpiti la burocrazia non faccia più danni di terremoto e neve "

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del consigliere regionale delle Marche Marzia Malaigia, Lega Nord: "Il consigliere regionale della Lega Nord Marzia Malaigia, di nuovo presente in questi  giorni sui luoghi del sisma, ora flagellati dalle intense e più che annunciate nevicate, interviene sulla situazione degli allevamenti di bestiame distrutti dagli eventi catastrofici. Capisco perfettamente e mi immedesimo empaticamente nel senso di impotenza e di frustrazione di allevatori, come quelli che ho visitato a Gualdo, Sarnano e paesi limitrofi – afferma la Malaigia -  quando assisto all’arrivo di personale che chiede loro di compilare per l'ennesima volta moduli su moduli per avere dati già più volte forniti nell’arco di questi mesi. Il ritardo delle strutture mobili è l’unico vero problema da risolvere: dal terremoto di agosto solo tante parole, ma gli animali sono rimasti al freddo in strutture pericolanti o del tutto crollate. Gli uomini del soccorso, di protezione civile, pompieri, forestali, ecc. sono encomiabili; quello che lascia a dir poco sbigottiti è il fatto che le strutture di ricovero per animali, le famose 370 stalle di cui si parlava fin dall'inizio, sono miraggi lontani. E quello che ancora non è chiaro è questo dietrofront sibillino della Regione, che indirizza le aziende a rivolgersi direttamente alle ditte specializzate, ma sempre facendone richiesta: ovvio, quindi altri castelli di carta! Quello che infatti mi viene comunicato dagli allevatori è che arriveranno di nuovo tecnici regionali per far compilare nuovi moduli e riverificare i danni. Quindi un ulteriore aggravio di spesa per le casse dei cittadini marchigiani e ancora prezioso tempo perso, in condizioni che richiedevano innanzi tutto l'urgenza: se ci sono situazioni nuove non discuto, ma se i sopralluoghi sono stati più volte fatti, perché tornare a riscrivere di nuovo e di nuovo ancora? Basta riaprire la tempistica ed accelerare le procedure o, meglio ancora, semplificarle al massimo. Gli allevatori devono anche far fronte all’emergenza che ha colpito le loro famiglie oltre che la loro attività, con anziani e bambini in case rimaste per giorni senza corrente elettrica e riscaldamento. Così non li si aiuta, si complica loro la vita. Alla faccia dello snellimento della burocrazia! Che la Regione, per quanto di sua competenza, dia e diffonda informazioni chiare e si comporti in maniera snella ed univoca, oltre che rapida: chi sta al gelo non vive più, e la morte di centinaia di capi di bestiame, ne è la macabra rappresentanza".   

24/01/2017 10:25
Visso, è allerta alluvione: sindaco lancia allarme su Fb. La video intervista a Pazzaglini

Visso, è allerta alluvione: sindaco lancia allarme su Fb. La video intervista a Pazzaglini

A Visso è allerta alluvione. A lanciarlo è il sindaco Giuliano Pazzaglini con un post pubblicato sul proprio profilo Facebook. Il timore di Pazzaglini è che lo scioglimento della neve possa ingrossare il corso dei fiumi, in particolare il torrente Ussita che confluisce proprio a Visso nel Nera. Sulla pagina social, il sindaco ripercorre la problematica idrogeologica che da sempre affligge il territorio. "Probabilmente  - si legge su fb - a questo punto tutti conoscete il rischio. Nei giorni scorsi più volte ho evidenziato il possibile problema creando evidentemente un allarme diffuso. Questo è un dilemma su cui riflettere, dire tutto per trasparenza e correttezza come ho sempre fatto o meglio che certi argomenti non siano resi noti per evitare allarmismi? Grazie a chi mi aiuterà a capire... Passando però alla situazione attuale è bene fare un po' di chiarezza. Il problema a Visso c'è sempre stato ed è a me noto fin dal primo mandato. Ho letto che per qualcuno non è stato fatto nulla ma è tutt'altro che vero.Già 15 anni fa infatti abbiamo fatto i primi lavori sui fiumi all'interno del centro abitato. 10 anni fa invece sono stati fatti lavori importanti sul vallopa e a cardosa, grazie ad un finanziamento del ministero dell'ambiente riuscimmo a mettere in sicurezza quell'area fino ad arrivare al laghetto. I vissani, a prescindere che lo siano perché proprietari di una prima o di una seconda casa, probabilmente conoscono questi lavori per le polemiche che generarono... considerati superflui portarono a diversi articoli sull'eco del nera di cui immagino molti abbiamo il ricordo. Quasi 2 anni fa invece invece presentammo un progetto per la messa in sicurezza del fosso delle ruote al "click day", fummo i primi in tutte le marche ma il ministero equiparò le domande presentate i primi due secondi e diventammo decimi per l'importo non venendo finanziati. Ora quel progetto verrà realizzato, a brevissimo, e segue una analoga realizzazione nella zona del piano già realizzata nei giorni scorsi. Sono partito da lontano per far capire qual'è la situazione. Secondo me il rischio è concreto e l'ho evidenziato, dato però che di cose ne sono state fatte molte (sia in questi giorni che nel recente passato) per i tecnici intervenuti ieri al gruppo di lavoro dedicato in realtà è meno concreto di quello che temo io. Per loro non è previsto uno scioglimento repentino delle nevi (che io invece consideravo probabile) e la situazione a monte di Visso non è tale da preoccupare. Questo è il quadro generale. Come ho detto in un altro intervento la mia conoscenza del problema è empirica, basata sull'esperienza personale e non su studi specifici quindi non sono in grado di confutare le conclusioni dei tecnici. Non voglio ignorare questa esperienza però quindi ho chiesto ai vigili del fuoco un drone per monitorare la situazione di fiumi e fossi in tempo reale. Ho chiesto a vvf e esercito di tenere a disposizione mezzi con cui intervenire rapidamente se servisse rimuovere ostacoli in alveo (alberi, rami, massi, ponti ecc...). Ho chiesto a vvf, esercito e protezione civile sacchetti di sabbia con cui controllare eventuali fuoriuscite e posizionarli al bisogno e ho chiesto idrovore per intervenire nel caso di allagamento di scantinati. Visto che a Visso l'acqua fuoriesce anche dal sottosuolo quest'ultima evenienza la considero inevitabile e per questo non potremmo fare nulla per scongiurarla. Non so quello che succederà, siamo pronti per fronteggiare molti scenari, l'incolumità delle persone mi dicono non essere assolutamente a rischio (cosa più importante in assoluto), ho chiesto un'organizzazione che eviti anche ulteriori danni alle proprietà. Nonostante tutto spero lo stesso abbiano ragione loro nel dire che non sia necessario". "Siamo appena usciti dall'emergenza neve e mi sto già preoccupando già per la prossima emergenza che è quella dell'acqua" ha detto il sindaco Pazzaglini al nostro mucrofono. "Già ora il livello è tra il doppio e il triplo di quello normale - continua - a causa della rotture delle sacche sotterranee che hanno rilasciato una quantità tale di acqua che hanno portato il livello già ai limiti degli argini e per questo ho chiesto alla protezione civile di studiare un piano. Il mio obiettivo è quello di reimettere l'acqua nell'alveo prima che attraversi il centro abitato. Non c'è però un reale pericolo per l'incolumità delle persone, voglio comunque farmi trovare pronto".

22/01/2017 11:50
Emergenza maltempo, il nostro viaggio ad Aschio. "Ostaggi della neve, siamo rimasti bloccati per tre giorni" - FOTO e VIDEO -

Emergenza maltempo, il nostro viaggio ad Aschio. "Ostaggi della neve, siamo rimasti bloccati per tre giorni" - FOTO e VIDEO -

Bloccati dalla neve per tre giorni.  Ad Aschio, frazione di Visso, la neve ha interrotto i collegamenti con il resto del mondo per circa 72 ore. Una situazione drammatica che si è sbloccata solo ieri mattina quando alcuni volontari provenienti da Rimini, grazie all'ausilio di una turbina, hanno finalmente liberato le vie di accesso alla frazione. Ad attenderci, al nostro arrivo, cumoli di neve e uno scenario di desolazione composto da quelli che erano stati i danni provocati dal terremoto ora completamente innevati. Tredici abitanti nella frazione tra i quali Francesco, detto Checco, Benedetti, di 91 anni, allevatore da una vita che rivolge il suo sfogo verso le istituzione che mancano di: "Generosità verso di noi, verso i cittadini. Basterebbe un piccolo sforzo, minimo, da parte loro per risolvere la situazione di molti di noi che, pur vivendo con dignità, hanno deciso di restare vicini ai loro animali, dove sono nati e cresciuti". A lavorare con zelo, davanti ai container all'interno del quale gli abitanti di Aschio vivono dal '97, alcuni operatori della protezione civile, provenienti dalla Lombardia, accolti con entusiasmo dagli abitanti di Aschio. "A questi ragazzi - continua Checco - abbiamo offerto tutto quello che abbiamo. A noi non manca nulla e vogliamo condividere quello che abbiamo con chi ci viene ad aiutare". Tre giorni difficilissimi anche per gli animali e per chi si occupa del loro benessere. Riki, guardiano di circa cento mucche, ci racconta qual è la situazione del bestiame. "Io mi occupo di circa cento mucche - racconta - che in questo momento vivono all'aperto. Proprio ieri è morto un vitello: eravamo riusciti a metterlo in un luogo riparato, ma il ristoro non è bastato. Alle mucche assicuriamo cibo grazie ad un trattore con il quale portiamo il fieno, ma le condizioni sono estreme. L'acqua non arriva perché ghiacciata e per tre giorni siamo rimasti isolati. Io, che fino a poco meno di un mese fa dormivo in tenda, ora sto in una roulotte e mi lavo all'aperto. Non ci lamentiamo, ma il freddo si fa sentire, eccome".

21/01/2017 15:38
Anche le pizze surgelate della Svila si arrendono alla neve

Anche le pizze surgelate della Svila si arrendono alla neve

Da martedì, 17 gennaio, la Svila srl (140 dipendenti), mega-impianto che produce pizze surgelate a Visso, è chiusa temporaneamente "per neve". "L'unica strada che porta a Visso - spiega il direttore di produzione Mauro Parretti -, è in condizioni disastrose". Ci sono difficoltà a far arrivare alla fabbrica i pullman navetta che trasportano i lavoratori sfollati lungo la cosa o in altre località. "Ma soprattutto - sottolinea Parretti - non riescono a venire qui i camion che debbono ritirare la merce. Abbiamo stoccato il prodotto nelle celle frigorifere, poi abbiamo dovuto interrompere la produzione. E pensare che con questa settimana, se avessimo lavorato, avremmo recuperato le tre settimane perse con il terremoto di fine ottobre". Le scosse di ieri non hanno danneggiato il sito, ma i rappresentanti della Svila, che fa parte di un gruppo americano, chiedono, come tanti cittadini, tempi celeri per la ricostruzione e l'arrivo delle casette: "non vogliamo essere una cattedrale nel deserto". (Ansa)

19/01/2017 18:33
Visso, ancora enormi problemi per portare cibo agli animali

Visso, ancora enormi problemi per portare cibo agli animali

''Siamo riusciti a raggiungere tutte le frazioni che ieri erano rimaste isolate, salvo Cupi e Macereto, ma abbiamo ancora moltissime difficoltà nel portare cibo agli animali nelle stalle, dove manca anche l'acqua''. Il sindaco di Visso (Macerata) Giuliano Pazzaglini sta guidando l'auto fra i mezzi della colonna mobile della Lombardia, inviata in soccorso del comune montano dalla Protezione civile nazionale. ''Il manto di neve ha raggiunto un metro e mezzo, ma nelle frazioni ci sono cumulate di tre, quattro metri, ed è indispensabile avere una turbina. Ho parlato poco fa con il presidente della Regione Luca Ceriscioli - dice Pazzaglini all'ANSA - e mi ha assicurato che una turbina arriverà qui a breve''. Visso è raggiungibile solo attraverso la Sp 209, dove si circola con estrema difficoltà a causa della neve e del ghiaccio. Il maltempo e le scosse di ieri hanno rappresentato un'ulteriore battuta d'arresto per le aziende e alle attività commerciali che stavano faticosamente tentando di ripartire.

19/01/2017 11:30
Gentiloni: rafforzato l'impegno dell'esercito nelle zone terremotate

Gentiloni: rafforzato l'impegno dell'esercito nelle zone terremotate

Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, in contatto continuo con la Protezione Civile e il Commissario Errani, ha chiesto al Ministro Pinotti un ulteriore, rafforzato impegno dell'esercito - assieme alla strutture operative già presenti - per garantire la massima presenza e prossimità dello Stato nei luoghi già colpiti dal sisma e oggi interessati dalle nuove scosse. (Fonte: Ansa)

18/01/2017 13:26
Protezione civile su emergenza neve: transito con catene

Protezione civile su emergenza neve: transito con catene

La Protezione civile delle Marche lancia un appello affinché tutti i mezzi diretti nelle zone interessate dall'emergenza neve e dal terremoto si dotino anche di catene oltre che di gomme termiche. Sulle strade dell'Ascolano, del Maceratese e del Fermano, ancora ricoperte da una spessa coltre di neve, il problema è rappresentato infatti dalle auto e altri mezzi che si pongono di traverso, e le operazioni di rimozione fanno perdere molto tempo. Da qui, l'appello della Protezione civile (ANSA).

18/01/2017 12:25
Neve incessante: situazione drammatica per gli allevatori del maceratese

Neve incessante: situazione drammatica per gli allevatori del maceratese

La neve che sta dando tregua a Macerata continua a scendere copiosa nelle zone montane, proprio nei piccoli centri già devastati dal sisma. Tanti i problemi per questa abbondante nevicata sia a causa della precaria situazione degli abitanti sia per la sua portata. Gli allevatori sono disperati e cercano soluzioni sopra le loro forze, perchè si sentono lasciati soli e bloccati da una burocrazia senza fine. Anche il segretario regionale del PD, Francesco Comi, prende posizione su Facebook e sottolinea "i troppi problemi burocratici e la poca informazione" a cui queste persone, già di per sè in condizioni di emergenza, si sono trovati di fronte, quando invece dovevano essere aiutati. L'ultimo allarme è stato lanciato dall' Azienda Agricola Scolastica, un'azienda biologica che si occupa di allevamento di ovini con la produzione e la vendita diretta di prodotti caseari certificati ICEA. Su Facebook, questa mattina raccontano la loro drammatica situazione: "In tanti ci avete chiesto un aggiornamento riguardo la situazione, purtroppo è peggiorata e ha nevicato tutta la notte, anche stamattina c'è una bufera fortissima. L'altezza della neve è intorno a al metro e ottanta ma ci sono cumuli alti anche quattro metri. Siamo usciti a fatica da casa e non riusciamo a raggiungere le stalle neanche a piedi. Le strade provinciali sono interrotte da ieri sera e tutte le frazioni sono isolate. Stanotte sono crollate due stalle con mucche e p...ecore all'interno, una a Gualdo e una a Belforte. Non sappiamo in che condizioni siano i nostri animali e dalle sei di questa mattina stiamo contattando tutte le forze dell'ordine per richiedere un intervento.. sembra non ci siano abbastanza mezzi e comunque squadre mal equipaggiate. Speriamo che in giornata intervenga l'esercito perché gli animali sono senza cibo né acqua da ieri." Altra storia, non meno difficile, quella di un allevatore di Sarnano che nonostante un metro e mezzo di neve ieri pomeriggio ha cercato di salvare le sue 34 mucche dal freddo e dalla coltre bianca, senza l'aiuto di nessuno e senza avere la sua stalla, crollata con il sisma. Purtroppo questi sono solo due esempi, tanti son o gli allevatori che oggi versano in uno stato di emergenza che non vede fine e che sta tragicamente dimezzando il loro bestiame. Lasciare sole queste persone con i loro animali è un danno non solo economico ma anche umano e civile.

18/01/2017 10:03
"Tutti agibili per un giorno": iniziative a Castelsantangelo, Visso e Ussita

"Tutti agibili per un giorno": iniziative a Castelsantangelo, Visso e Ussita

Cento stand e un grande palco per cantare all'ombra del santuario di Macereto, nel comune di Visso. E' qui che l'associazione 'Un aiuto concreto per Castelsantangelo sul Nera' dà appuntamento all'evento 'Tutti agibili per un giorno', in programma il 24 giugno "a cui sono invitati tutti gli imprenditori, commercianti, allevatori e in generale a tutte le partite Iva di Castelsantangelo, Visso e Ussita perché questo possa diventare un giorno che segni la rinascita economica delle nostre terre". A dirlo è la vicepresidente della neo associazione, Federica Pedanesi, intenta assieme a tutto il gruppo a risollevare "le sorti dei nostri borghi distrutti dal sisma, ma noi non ci arrendiamo e vogliamo essere protagonisti del nostro futuro". L'evento, a cui hanno già aderito le amministrazioni comunali dei tre centri, "non nasce per raccogliere fondi - spiega Pedanesi - ma vuole essere una grande occasione per far sapere che qui c'è voglia di ricominciare e lo vogliamo fare attraverso il lavoro". (Ansa)

17/01/2017 11:04
Dalla Geologia di Unicam un progetto per riaprire la Valnerina: "Ma la Regione non risponde..."

Dalla Geologia di Unicam un progetto per riaprire la Valnerina: "Ma la Regione non risponde..."

A partire dal 24 agosto 2016, oltre alle tante perdite di vite umane e ai danni sul patrimonio edilizio, il sisma ha prodotto delle modificazioni permanenti sulla superficie terrestre in un’area ampia migliaia di chilometri quadrati che si estende da Amatrice fino a Muccia, per spingersi anche, con modesti risentimenti ma comunque significativi per l’economia regionale, anche in aree prossime alla costa. Tali modificazioni sono costituite soprattutto da grandi frane e da instabilità delle pareti rocciose verticali che vanno ad interessare soprattutto la viabilità comunale fino a quella regionale. E’ il caso della Strada Provinciale n. 209 Valnerina che, alcuni chilometri dopo l’abitato di Visso, è stata interessata da una frana che ha ostruito il corso del fiume Nera. A quattro mesi dall’evento ancora non è stato fatto nulla. In più le condizioni meteo che si stanno verificando, con piogge e neve e gelo, fanno temere l’evoluzione di molti dei fenomeni franosi prodotti soprattutto quelli che interessano i versanti calcarei, particolarmente fratturati anche per effetto della sequenza sismica. Spiega infatti il prof. Farabollini, della Sezione di Geologia dell’Università degli studi di Camerino che “la pioggia infiltrandosi all’interno delle fratture prodotte dal terremoto, sia sui versanti rocciosi che anche sulle infrastrutture viarie, gelando potrebbero innescare importanti fenomeni franosi con il collasso anche di importanti porzioni di versante. Situazioni simili sono state riscontrate in tantissime località (Visso, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Casali, Gualdo di Castelsantangelo e molte altre), senza ovviamente dimenticare il crollo già avvenuto nella Valnerina e che potrebbe continuare ad evolvere se non si corre ai ripari”. “Proprio per questo motivo - continua il dott. Scalella, della Regione Marche che ha effettuato sopralluoghi sulla Valnerina e sulle infrastrutture viarie comunali sopra menzionate - insieme al collega Farabollini, abbiamo presentato un progetto per il ripristino della viabilità utilizzando il materiale proveniente dalla frana della Valnerina e dagli altri materiali calcarei derivanti dalle numerose frane di crollo che si sono prodotte durante il terremoto, ma volendo anche utilizzando tutto il materiale prodotto e contenuto nelle reti paramassi in molti casi non vuotate da oltre 10 anni!!. Questi materiali, che possono essere stimati in circa 800.000 metri cubi infatti verrebbero utilizzati innanzitutto per rispristinare la viabilità di una arteria molto importante sia dal punto di vista del collegamento con l’Umbria ma anche dal punto di vista degli scambi economico-commerciali, e sarebbero anche “riutilizzati” per il ripristino della funzionalità delle arterie stradali sia provinciali che comunali dell’intera area coinvolta dal recente sisma e pertanto possono essere considerati come cave temporanee di prestito che quindi andrebbero assoggettate alla normativa vigente. I materiali recuperati da tali “cave di prestito temporanee” possono essere posizionati in “aree temporanee di abbancamento” che ogni comune o raggruppamenti di comuni potranno mettere a disposizione sul loro territorio facilitando quindi anche il successivo iter tecnico-amministrativo di gestione dell’attività estrattiva e della successiva attuazione del piano di ripristino della viabilità.” “L’indotto economico che ne deriverebbe, soprattutto per queste aree montane particolarmente colpite dal sisma,  -  continua Farabollini - potrebbe essere esteso ad un piano decennale che preveda pertanto la possibilità della gestione del materiale litoide, della sua lavorazione per la realizzazione di inerti opportunamente classati per le esigenze specifiche e l’utilizzo fino al completamento del ciclo che potrebbe chiudersi una volta ripristinate le funzionalità della viabilità. Tale proposta, presentata alla Regione Marche agli assessorati competenti già a metà dicembre, ancora non ha avuto risposta. Chissà... la rete infrastrutturale compromessa dal sisma probabilmente avrà reso impraticabile anche la rete internet!”

16/01/2017 15:57
Il sindaco di Visso: "Viabilità gestita in modo non adeguato"

Il sindaco di Visso: "Viabilità gestita in modo non adeguato"

La viabilità nelle zone terremotate di Visso e Ussita, dove è nevicato tutta la nove e continua a nevicare, "va un pò meglio" secondo il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini, che ieri aveva denunciato il rischio che interi paesi potessero rimanere isolati perché "l'unica strada che collega Visso alla Val di Chienti è completamente ricoperta di neve ed è difficoltoso percorrerla", chiedendo all'Anas un servizio "puntuale". Ma - attacca - "le strade sono ancora sporche, a dimostrazione del fatto che l'emergenza viabilità non è stata gestita in modo adeguato". Critico anche il sindaco di Ussita Marco Rinaldi: "fino a Visso si viaggia - dice -, ma da Visso a Ussita la situazione è difficile per il mancato spargimento di sale". Gli abitanti di Ussita sono sfollati lungo la costa, ma alcuni vengono nella zona tutti i giorni per andare al lavoro. Situazione critica anche nelle aree terremotate dell'Ascolano: ad Arquata del Tronto ci sono 40 cm di neve e la strada Salaria è stata chiusa ai mezzi pesanti. (Ansa)

16/01/2017 15:46
Neve sulle zone terremotate: Visso rischia di restare isolata

Neve sulle zone terremotate: Visso rischia di restare isolata

Forte nevicata sull'Appennino marchigiano e sulle zone terremotate. Visso, Ussita e gli altri borghi dell'epicentro del sisma di fine ottobre sono imbiancati e iniziano i primi disagi alla circolazione. "Ancora una volta l'unica strada che collega Visso alla Val di Chienti è completamente ricoperta di neve ed è difficoltoso percorrerla, rischiamo di rimanere isolati". A dirlo il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini, intento proprio a raggiungere Muccia dopo essere partito dal paese che amministra. Il tratto di strada in questione è la ex statale 209, più nota come "Valnerina".    "L'Anas ci deve garantire un servizio puntuale in queste circostanze, è impensabile che i nostri paesi restino isolati dal mondo con tutto quello che stanno vivendo nel post terremoto" sottolinea Pazzaglini. Le precipitazioni nevose in atto sono destinate a proseguire anche nella notte e nella giornata di domani, stando alle previsioni meteo emesse dai centri funzionali di Protezione civile. Non solo le zone terremotate del Maceratese sono colpite da un'ondata di gelo, già annunciata dalla Protezione civile: nevica in tutto l'entroterra delle Marche, da un'altitudine di 400 metri in su. In provincia di Pesaro Urbino si sta formando ghiaccio sul manto stradale ai valichi. A Serravalle, nei pressi della seggiovia del Monte Nerone, i vigili del fuoco sono intervenuti per prestare soccorso ad una quindicina di auto che non riescono a scendere a valle a causa del ghiaccio. Un'altra auto è bloccata nei pressi dell'eremo di Carpegna. In provincia di Ancona, una fitta nevicata ha provato disagi alla circolazione lungo la SS76 a Fabriano. Disagi anche ad Arcevia, dove le strade sono completamente imbiancate. Nel Maceratese, oltre alle zone terremotate (Visso, Muccia, Castelsantagelo sul Nera, Ussita) ci sono disagi alla circolazione anche sul versante del Monte San Vicino verso Apiro e Esanatoglia, dove ci sono piccoli incidenti Piove invece lungo la costa. (Ansa)

15/01/2017 18:20
Il sindaco di Visso: "Siamo stati dimenticati anche da Eataly",

Il sindaco di Visso: "Siamo stati dimenticati anche da Eataly",

Parte da Facebook il commento laconico del sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini sulle operazioni che il colosso Eataly ha intrapreso nei confronti dei territori del Centro Italia duramente colpiti dal sisma degli scorsi mesi. Le parole del sindaco fanno capire che i territori marchigiani, ancora una volta, sono stati tagliati fuori da quella che è la vetrina mediatica dal momento che non ci sono carni della nostra regione tra quelle mappate da Eataly. "Eataly - si legge nel commento -, conferenza stampa insieme a Preci e Norcia per raccolta fondi e promozione del territorio... mi imbatto nella mappa delle grandi carni italiane... nessuna nelle Marche o in Umbria, una nel Lazio... la ovina "sopravvissana"... è evidente che abbiamo molto fa imparare sulla promozione e valorizzazione del territorio..."

11/01/2017 18:55
"Per riaprire la Valnerina ci vorranno tempi lunghi": l'assessore Sciapichetti spiega la situazione

"Per riaprire la Valnerina ci vorranno tempi lunghi": l'assessore Sciapichetti spiega la situazione

"Inutile girarci intorno: per riaprire la Valnerina occorrerà ancora diverso tempo": così l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, in un intervento nel quale spiega la difficile situazione dell'arteria che funge da collegamento determinante per i paesi devastati dal sisma. "Oggi la Valnerina purtroppo non è una strada attraversata da un fiume, ma come si vede dalle immagini si è staccata una parte consistente della montagna dando vita ad una enorme frana che ha formato un grande lago laddove c’era la carreggiata. Speriamo che lo sciogliersi delle nevi nei prossimi giorni non aumenti il pericolo. Tutti vorremmo riaprire la Valnerina il prima possibile, ma ci rendiamo conto di fronte a queste drammatiche immagini di quello che è successo? Non credo possa sfuggire a nessuno la gravità della situazione e il rischio per l’incolumità della persone che eventualmente dovrebbero andarci a lavorare. Sono pertanto necessari studi accurati da parte di geologi e di gruppi di esperti altamente specializzati (studi già avviati) per appurare prima di tutto il grado di sicurezza e quali e quante opere occorrerà realizzare. Ecco perché se non vogliamo prenderci in giro, dobbiamo dirci realisticamente parlando come stanno le cose: per la riapertura, ci vorranno purtroppo tempi molto più lunghi di quanto ognuno di noi possa immaginare".

08/01/2017 19:41
Sisma, allevamenti a rischio per il maltempo: l'allarme di Coldiretti

Sisma, allevamenti a rischio per il maltempo: l'allarme di Coldiretti

Di notte il termometro segna anche -10 gradi sui Monti Sibillini coperti di neve, e ''nei territori colpiti dal sisma la situazione degli animali è drammatica. Gli allevatori non sanno dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti a stare fuori al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti''. E' l'allarme lanciato da Acquasanta Terme (Ascoli Piceno) dal presidente della Coldiretti di Ascoli Fermo Paolo Mazzoni, che ha incontrato agricoltori e allevatori nella tradizionale Giornata del Ringraziamento. La notte scorsa a Bolognola e Ussita la colonnina di mercurio è scesa a -8 gradi. "Dobbiamo recuperare i ritardi nella consegna delle stalle mobili e salvare gli animali che rischiano di morire per il freddo, con le temperature scese ampiamente sotto lo zero" ha detto. L'iter burocratico per l'accertamento degli allevatori che hanno diritto diritto alle strutture mobili e i ritardi nella posa di quelle già approvate stanno causando gravi disagi (ANSA).

08/01/2017 14:41
Da Visso protesta contro la politica: "Venite a dormire nelle roulotte sotto la neve"

Da Visso protesta contro la politica: "Venite a dormire nelle roulotte sotto la neve"

A Visso, vicino al campo sportivo, nell'area del laghetto, vivono una trentina di sfollati, restati in quelle zone dopo che i tragici eventi sismici dello scorso agosto e del 30 ottobre hanno reso inagibili le loro abitazioni. Vivono in delle roulotte e stanno cercando di fronteggiare l'inverno e le temperature precipitate, negli scorsi giorni, sotto lo zero. Una difficoltà notevole per chi è già provato dai lunghi mesi passati in alloggi provvisori. Difficoltà che possono facilmente sfociare in proteste che partono anche dal web. Su Facebook si legge, infatti, tra i tanti racconti di disagi legati al maltempo, un appello verso i politici: un invito a passare loro, in prima persona, una notte nelle condizioni precarie e avverse che gli sfollati si trovano a fronteggiare. "Vorrei invitare - si legge - il Presidente del Consiglio Gentiloni e il Presidente della Regione Marche Ceriscioli a passare una notte in campeggio a Visso, in uno di questi comodissimi alloggi. Vedrai come il giorno dopo montano la casetta di legno che stanno negando ai terremotati". Vedremo se questo appello verrà ascoltato.  

08/01/2017 12:50
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