Sarà Giuseppe Fraticelli il nuovo commissario prefettizio al Comune di Ussita, in seguito alle dimissioni dell’ormai ex sindaco Vincenzo Marini Marini.
Fraticelli, nel 2018, ha avuto già un’esperienza come vice commissario al Comune di Montefano.
Una vicenda travagliata ,dunque, per il piccolo comune montano duramente colpito dal sisma del 2016, che si trova nel giro di pochi anni commissariato per la seconda volta. Già nel 2017, infatti, l’allora sindaco Marco Rinaldi aveva rassegnato le proprie dimissioni.
L’arrivo del commissario comporterà il decadimento del Consiglio comunale. Sul ritorno al voto ci sono diverse ipotesi in atto, come primavera o estate prossime, ma è ancora prematuro stabilire con certezza una data.
A tre anni dalla prima scossa, quella del 24 agosto del 2016, il tempo sembra essersi fermato nelle zone del centro Italia colpite dal sisma e la ricostruzione è praticamente bloccata mentre i paesi muoiono. È quanto riporta il settimanale Panorama in un lungo articolo dedicato al sisma che ha cambiato per sempre la vita di migliaia di cittadini dei nostri territori.
Nessuno si azzarda più nemmeno a fare pronostici su quanto tempo servirà per ricostruire i paesi devastati del centro Italia e gli abitanti delle Sae, consegnate dopo due anni e con molti problemi, sono molto sfiduciati verso il loro futuro che vedono nelle casette di legno per ancora molto tempo, forse fino alla fine dei loro giorni. Di politici non se ne vedono più da queste parti e dopo quello che hanno promesso e non realizzato, forse è meglio così.
Anche i media nazionali ormai non parlano più del terremoto se non, purtroppo, per riferire di nuove scosse, come quella di qualche giorno fa, distintamente avvertita dalla popolazione. "Secondo le ultime rilevazioni - riporta il settimanale -, resta da smaltire quasi il 40 per cento dei detriti. Cambiano governi e commissari straordinari, le ordinanze si moltiplicano ma tutto resta bloccato. Le zone rosse sono ancora transennate e nulla si muove in attesa delle pianificazioni urbanistiche. Visso, Ussita e Amatrice sono nel mezzo di parchi naturalistici dove anche per spostare un sasso occorrono mille autorizzazioni. Prima di mettere la firma su una delibera, prima di decretare un lavoro, il funzionario di turno e il sindaco vogliono essere sicuri al cento per cento di non incorrere in qualche illecito. La paura di trovarsi, magari tra qualche anno, sotto il faro della Corte dei conti o della magistratura, paralizza. E allora meglio tirarla per le lunghe, nascondersi dietro i cavilli".
Le cifre della (non) ricostruzione sono impietose: quella pubblica non è mai iniziata mentre quella privata conta un numero esiguo di cantieri su 76 mila immobili lesionati o distrutti. E non è questione di soldi perché i fondi stanziati sono di ben 22 miliari che non si riescono a spendere. Secondo gli ultimi dati del commissario straordinario, sono pervenuti 8.168 progetti cioè il 10 per cento degli immobili danneggiati. Questo significa che in tre anni la stragrande maggioranza dei proprietari non si è preoccupata di avviare le procedure per la ricostruzione e a questa lentezza, si sommano i tempi della burocrazia: di 8.168 richieste di fondi pubblici presentate, ne sono state approvate 2.420, cioè una su tre.
C'è anche da dire che i sopralluoghi sui danni non sono ancora ultimati e nelle Marche gli uffici tecnici stanno esaminando le rimanente 7 mila schede Fast, che a dispetto del nome (la tradizione di fast, dall'inglese, è veloce) procedono tutt'altro che spedite. Nel frattempo il tessuto sociale si sgretola e i paesi si spopolano, con molte attività che sono state spostate in altre zone e che difficilmente torneranno nei luoghi di origine.
Un altro grosso ostacolo alla ricostruzione, secondo Panorama, è rappresentato dalle macerie, di cui resta da smaltire ancora il 30/40% con paradossali intoppi burocratici che vietano di usare gli stessi siti di stoccaggio per quelle pubbliche e quelle private e la cosa, come facilmente intuibile, non va certo a favore della velocità. Come se quanto elencato fin'ora non bastasse, ci sono anche discordanze tra le norme emanate per i terremoti del 2009 e del 2016 che in alcuni casi contrastano tra di loro, bloccando le istruttorie delle pratiche per mesi. C’è infine un altro fattore che frena la ricostruzione secondo Panorama: a novembre si vota per il rinnovo del Consiglio regionale in Umbria, mentre le Marche sono chiamate ai seggi a maggio 2020. E nell’attesa meglio non prendere decisioni.
''Una situazione che mi ha sconvolto. Pur venendo da Amatrice, visitando questi due centri del maceratese, ne sono rimasto rattristato. C'è un ritardo atavico, forse ancora di più, perché se si considera i cosiddetti centri commerciali (negozi a tempo) che erano frutto di donazioni, i quali sono stati inaugurati dopo due anni e mezzo, noi ad Amatrice li abbiamo aperti dopo neanche un anno e sono ripartite tutte le attività che erano andate sottoterra''. Lo ha affermato Sergio Pirozzi, già sindaco di Amatrice e Presidente della Commissione Grandi Rischi, Terremoto, e assetto del suolo del Consiglio Regionale del Lazio, dopo aver visitato nella giornata di ieri Visso ed Ussita. Ad accompagnarlo il segretario regionale di Federcontribuenti Maria Teresa Nori.
L’ex primo cittadino di Amatrice nella visita ha incontrato il sindaco di Visso, Luigi Spiganti, Angelo Cipro già tecnico in comuni del cratere, l'ingegnere Filippo Sensi del Comune di Visso e il responsabile tecnico degli impianti di Frontignano, Tonino Falconetti. ''Questo - ha tenuto a sottolineare Pirozzi - purtroppo è un cratere troppo vasto e deve essere ristretto ai comuni che hanno il 50 per cento più uno di edifici dichiarati inagibili. Il fallimento di questi tre anni, al di là della solidarietà straordinaria, è che non si ha avuto il coraggio di perimetrare questo cratere ai comuni che hanno avuto la vera distruzione, 28 comuni tra cui appunto Ussita e Visso. Il cratere doveva essere ristretto e il commissario doveva avere poteri straordinari come il sindaco di Genova''.
Paradossale poi, per Sergio Pirozzi la situazione degli impianti sciistici di Frontignano: ''Sono fermi e penso che ci sia una responsabilità oggettiva. Un rifugio chiuso da prima del terremoto, ma così si i rischia di vanificare gli sforzi finanziari ed è un peccato che quelle strutture che potrebbero portare un po' di sollievo alle attività sono abbandonate a se stesse''. L’ex sindaco di Amatrice tornerà nelle prossime settimane su questi territori per fare una visita anche al comune di Castelsantangelo sul Nera.
"Le risorse per gli alunni delle scuole del cratere del sisma sono aumentate per il prossimo anno scolastico. Non pare quindi trovare rispondenza nella realtà quanto pubblicato nei giorni scorsi da alcuni organi di informazione." Ad annuncialo è il MIUR.
"Due dati emergono infatti dalle rilevazioni effettuate dall’Ufficio scolastico regionale per le Marche. Innanzitutto, la popolazione scolastica nelle aree terremotate ha subito una flessione di poco inferiore al dato regionale (-0,75% contro il -0.89% dell’intera regione), segno che gli eventi sismici non hanno determinato un abbandono delle aree interessate e questo è un segnale positivo rispetto al declino lamentato dalle comunità residenti - prosegue la nota stampa del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca -. L’altro dato riguarda le risorse impegnate dall’amministrazione scolastica. Mentre il quadro delle scuole secondarie di II grado è in via di definizione, per il primo ciclo di istruzione, settore più colpito in tutta la regione dagli effetti del calo demografico, si può evidenziare come la diminuzione degli iscritti non abbia determinato una diminuzione altrettanto consistente sia delle sezioni e classi che dei docenti. Scendendo nel particolare, nella scuola dell’infanzia e primaria si è registrato, nelle zone del terremoto, un calo, rispettivamente del 3,95 e 1,67%, di iscrizioni, contro un aumento degli alunni della scuola secondaria di primo grado dello 0,52%. Complessivamente si registra dunque un calo dell’1,61% nelle scuole del primo ciclo. A fronte di questi dati, il numero delle sezioni e classi autorizzate e dei docenti è diminuito in misura minore, rispettivamente del 2,43 e dell’1,71% alla scuola dell’infanzia e dello 0,64 e dello 0,06% alla scuola primaria, mentre, in controtendenza, il numero di classi e posti è cresciuto nella secondaria di I grado dell’1,67 e dell’1,64%. Il che ha portato a un miglioramento percentuale sia del rapporto alunni/classi che di quello tra alunni e insegnanti."
"Percentuali che comportano, nei tre ordini di scuola, incrementi della spesa per alunno rispettivamente dell’1,9, dell’1,5 e dello 0,9%. Dati apparentemente poco rilevanti che non consentono tuttavia di parlare di taglio delle risorse, ma che evidenziano l’attenzione dell’amministrazione alle esigenze poste dalle scuole a garanzia del regolare funzionamento del servizio istruzione sul territorio. Va peraltro aggiunto, in proposito, che, in fase di adeguamento degli organici alla situazione di fatto, per il prossimo anno scolastico, sono state in questi giorni autorizzate, a livello regionale, 14 nuove classi delle scuole secondarie (3 per il I e 11 per il II grado) e l’istituzione di 232 posti di personale ATA in deroga" conclude il Miur.
L'incidente si è verificato nel pomeriggio di oggi, qualche minuto prima delle 17:00, in zona Casali di Ussita.
Due alianti, mentre si trovavano in volo, provenienti da Rieti, sono precipitati nel territorio montano; ancora da chiarire l'esatta dinamica di quanto accaduto anche se da una prima ricostruzione sembra che i due velivoli si siano scontrati mentre si trovavano in cielo.
Dopo lo scontro uno dei due mezzi aerei è riuscito a ripartire quota, facendo ritorno a Rieti, mentre per l'altro si sono rese necessarie le operazioni di recupero in quanto è precipitato a terra e non riusciva a ripartire. Immediato l'arrivo sul posto dei sanitari del 118. I militi della pubblica assistenza hanno deciso di allertare l'eliambulanza che poi non si è resa necessaria.
Le condizioni infatti del pilota alla guida del velivolo che è finito a terra non sono preoccupanti. L'uomo, che si è buttato con il paracadute, è stato recuperato dalla squadra del Soccorso Alpino di terra di Macerata.
Vinicio Capossela è stato il protagonista del gran finale dell'edizione 2019 di RisorgiMarche. Il verde prato del santuario di Macereto ha ospitato il concerto dell'eclettico cantautore che ha richiamato fan da tutta Italia nell'incantevole scenario posto al confine dei Comuni di Pieve Torina, Ussita, Valfornace e Visso.
Capossela si è esibito trasportando il pubblico nelle oniriche atmosfere della sua musica per poi far scatenare nelle danze i presenti con canti ripresi da diverse tradizioni popolari regionali. Momenti di intensa poesia uniti a psichedeliche ritmiche dal sapore bucolico. Presente al concerto anche il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci. Sotto il profilo organizzato nessun problema è stato riscontrato, confermando quella di quest'anno come una delle edizioni più riuscite sotto questo profilo.
Di seguito la fotogallery che racconta la giornata:
Anche la terza edizione di RisorgiMarche sta giungendo al termine. L'edizione 2019 del Festival ideato da Neri Marcorè per la rinascita dei luoghi colpiti dal sisma si concluderà domani a Macereto, tra i comuni di Pieve Torina, Ussita, Visso e Valfornace, dove l'anno scorso si esibì Francesco De Gregori il 3 agosto, con il concerto di Vinicio Capossela.
Un'edizione fortunatissima come le due precedenti quella che è andata in scena quest'anno nei fantastici luoghi dei Monti Sibillini colpiti dal sisma di tre anni fa. Al debutto Nek che si è esibito l'11 luglio a Poggio San Romualdo. A seguire il concerto a sorpresa di Stefano Bollani e Hamilton De Holanda che hanno cantato a Fosso Vallonica il 15 luglio. E ancora Tosca che ha incantato i Piani di Monte Torroncello il 18 luglio e Pacifico che tre giorni dopo si è esibito sul Monte Fraitunno. Il 30 luglio in 20mila hanno assistito al concerto attesissimo di Marco Mengoni in località Fontanelle e il giorno dopo Edoardo Bennato si è esibito sui Piani di Monte Gemmo. Penultimo appuntamento ancora un concerto a sorpresa con Arisa che ha cantato a Spelonga il 2 agosto. Domani attesissimo Vinicio Capossela che si esibirà appunto a Macereto.
La terza edizione ha anche ampliato per la prima volta il format del Festival arricchendo la proposta dei classici concerti con appuntamenti al tramonto nei borghi ed escurioni che hanno fatto registrare un sold out dopo l'altro.
Domani sarà possibile raggiungere il luogo del concerto attraverso tre percorsi, puntualmente segnalati dagli organizzatori di RisorgiMarche e chissà che Neri Marcorè non annuncerà anche la quarta edizione del Festival.
Procedono i lavori di ripristino delle strade nelle zone colpite dal sisma del 2016. Ieri pomeriggio è stata inaugurata la riapertura del tratto della strada provinciale 96 che collega il centro abitato di Pieve Torina alla frazione di Fiume e che conduce poi a Colfiorito.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del Governatore Luca Ceriscioli, del sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci, del Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari e dell’ingegnere Fulvio Soccodato dell’ANAS. Insieme a loro anche l’ingegnere della Provincia Alessandro Mecozzi, Fabrizio De Franciscis e Luca Cerato dell’ANAS, il parroco Don Candido Pelosi.
“Un territorio meraviglioso che da oggi si riprende un’infrastruttura in più. Numerose strade provinciali in questa zona erano interrotte, o del tutto o in modo parziale - afferma Pettinari - e ora le stiamo ripristinando quasi tutte: ogni collegamento che diventa di nuovo disponibile segna un passo avanti per il rilancio di queste zone, non si può pensare alla ricostruzione senza neppure avere le strade per accedere al nostro entroterra. Ci sono ancora strade chiuse come la “Ussita - Casali”, la “Castelsantangelo - Castelluccio” che apre sono nel fine settimana per permettere durante la settimana ai cantieri di procedere spediti con i lavori, e la “Frontignano - Castelsantangelo”. Queste strade devono essere riaperte il prima possibile e c’è tutto il nostro impegno. L’obiettivo si potrà raggiungere contando sull’attuale collaborazione tra enti locali, Provincia, Regione, il soggetto attuatore che è la Protezione Civile con l’ing. Soccodato, e la struttura ANAS”.
Mancata distribuzione dei quotidiani nell'area del cratere sismico. In un'interrogazione presentata questa mattina il consigliere regionale Enzo Giancarli chiede al presidente della Giunta regionale di valutare la possibilità che sia la Regione a finanziare il servizio.
"Sappiamo quanto l'informazione sia un aspetto fondamentale di libertà e democrazia per i cittadini – afferma Giancarli –. Pertanto è indispensabile che, come stabilito anche dal secondo comma dell'articolo 3 della Costituzione italiana, venga rimosso qualsiasi ostacolo che possa limitare la libertà e l'uguaglianza dei cittadini e possa impedire il pieno sviluppo della persona umana".
A lanciare l'allarme della mancata consegna di quotidiani e giornali in molte delle località colpite dal sisma del 2016, il Sindacato giornalisti marchigiani che ha segnalato, in particolare, i casi di Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera e Arquata del Tronto. "In questi territori – riprende Giancarli – molti dei residenti rimasti o delle persone che li frequentano sono anziani che generalmente utilizzano i tradizionali mezzi di informazione cartacei, che rappresentano, dunque, il principale strumento di conoscenza di quanto accade non solo a livello locale, ma anche nel nostro Paese e nel mondo. È noto, inoltre, che la viabilità in alcune zone continua ad essere piuttosto disagiata e comporta dei tempi di percorrenza più lunghi rispetto a quelli possibili prima del terremoto. Tutto questo, purtroppo, ha fatto sì che l'agenzia di distribuzione dei giornali in quest'area ritenesse non più remunerativo prestare il servizio. Un assenza di servizio – prosegue Giancarli – al quale ritengo, in questa situazione, possano e debbano porre rimedio le istituzioni pubbliche poiché il diritto all'informazione dei cittadini è garanzia di democrazia. Un cittadino informato, infatti, può elaborare proprie idee e posizioni, e quindi scegliere liberamente ogni qualvolta venga chiamato a decidere nel contesto della partecipazione democratica alla vita del Paese. Pertando tale diritto va assicurato anche laddove le regole economiche del libero mercato non permettono l'incontro fra la domanda e l'offerta. Per questo – conclude il consigliere – chiedo al presidente della Giunta regionale se è a conoscenza del problema e se non ritenga necessario compartecipare con risorse finanziarie della Regione Marche alla sua soluzione".
Non c'è pace per il comune di Ussita. È di oggi la notizia delle dimissioni del sindaco Vincenzo Marini Marini. Il dimissionario primo cittadino era stato eletto appena lo scorso anno, prima di lui il Comune era stato retto da un commissario, per via delle dimissioni del precedentente sindaco, Marco Rinaldi.
Ha maturato la decisione nel tempo, come spiega in una nota, e oggi l’ha formalizzata. Tra i motivi, spiega, "il fatto che non gli è possibile essere presente nella cittadina se non una volta a settimana, ma anche le critiche dello scorso gennaio su di un contributo offerto al Comune per la realizzazione del centro di comunità Papa Francesco".
Il primo cittadino dimissionario si dice "rammaricato e deluso sia perché avevo sinceramente creduto, e con forza, nell’incarico di sindaco di Ussita, sia perché queste dimissioni sono la presa d’atto dell’insuccesso di una iniziativa (quella del centro di comunità Papa Francesco), ma ritengo che quando si constata, come per me è avvenuto, che non sì riesce a realizzare ciò che si voleva, se ne debba prendere atto e trarne con determinazione le conseguenze".
"Il nuovo sindaco- continua Marini - troverà un Comune senza disavanzo e con la possibilità di utilizzare pressochè liberamente le consistenti somme rivenienti dal risarcimento assicurativo per i danni da terremoto".
Il ritmo del respiro, passo dopo passo, nota dopo nota. Dopo il successo delle edizioni precedenti, “Il Jazz italiano per le terre del sisma” torna con un’edizione rinnovata in prima linea nelle terre del cratere delle quattro regioni coinvolte – Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria - confermando l’impegno e l’organizzazione della Federazione Nazionale “Il Jazz Italiano” – con il coordinamento operativo della Associazione I-Jazz – insieme a Mibac, il Main Sponsor SIAE-Società Italiana degli Autori ed Editori, NuovoIMAIE e ai molti partner tecnici coinvolti.
La conferenza stampa di ieri a Roma al Mibac, avvenuta alla presenza anche del sottosegretario al Ministero dei beni e delle attività culturali Gianluca Vacca, del direttore artistico Paolo Fresu, della SIAE nella persona di Gaetano Blandini, del Presidente del NUOVOIMAIE Andrea Miccichè e del Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, ha visto anche la partecipazione al tavolo dei conferenzieri di Daniele Massimi, Presidente di Musicamdo Jazz.
Un’edizione, questa del 2019, che conferma la grande maratona musicale all’Aquila (con inizio la sera del 31 agosto e concerti in molteplici location della città domenica 1° settembre) e pone all’attenzione del pubblico due vere rivoluzioni che ne caratterizzano il rinnovamento: una settimana di concerti e trekking nel cuore delle Terre del Sisma tra le regioni citate organizzata da I-Jazz attraverso i propri soci Musicamdo, Young Jazz e Fara Music in collaborazione con Associazione Movimento Tellurico, Trekking, ecologia e Solidarietà e il focus al femminile del programma concertistico dell’Aquila
Dal 24 al 31 agosto, infatti, come spiega Massimi in conferenza stampa che è capofila di questa novità, il progetto prende la forma di un percorso di musica e trekking, un viaggio a piedi alla scoperta dell’entroterra di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, per esprimere solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma, sostenere la micro-economia locale e mantenere alta l’attenzione attraverso un cammino a passo lento, uniti dalla passione e dall’amore per il linguaggio universale della musica.
L’iniziativa propone una marcia itinerante solidale e musicale con tappe nei luoghi simbolo delle terre colpite dal sisma. Ogni giorno sarà caratterizzato da concerti gratuiti aperti al pubblico e un percorso escursionistico - da 2 a 7 giorni di cammino - che, partendo da Camerino attraversa Fiastra, Ussita, Castelluccio, Norcia, Accumoli, Amatrice per arrivare a L’Aquila, percorrendo sentieri, strade di campagna, alcuni tratti di strade asfaltate in prossimità dei paesi, con viste panoramiche che spaziano dagli Appennini, ai Monti Sibillini fino ai piedi del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
Un programma innovativo di musica, trekking e solidarietà diffuso nelle terre mutate dal sisma, per scoprire luoghi di alto interesse paesaggistico e naturalistico e conoscere le specificità enogastronomiche locali, con concerti diffusi e percorsi escursionistici che permetteranno a turisti e appassionati, di viaggiare a piedi nelle Terre Mutate, insieme a una carovana itinerante.
Un’idea progettuale portata avanti da I-Jazz insieme a Musicamdo (capofila), Young Jazz e Fara Music è realizzata in collaborazione con le amministrazioni locali, le società di guide e organizzazioni culturali/artistiche, associazioni volontarie che con le loro idee stanno già operando in questo territorio (Movimento Tellurico, TAM, RisorgiMarche, Legambiente, Terre di Mezzo Editore e tutti gli operatori nel settore turismo sostenibile quali Active Tourism e molti altri).
Presentata oggi presso la Sala Consiliare del Comune di San Ginesio, la prima edizione de "La Terra Tremano", un festival che si snoda intorno alle parole chiave: Memoria e Territorio, realizzato in collaborazione tra dieci dei Comuni della Provincia maceratese particolarmente coinvolti dal sisma del 2016, e con l'Assessorato alla Cultura e Turismo della Regione Marche.
Il regista ed autore teatrale Giorgio Felicetti, ideatore del Festival, ha presentato il progetto, ed il programma generale del Festival: ”Oggi vede la luce un progetto nato in realtà tre anni fa, subito dopo il sisma, quando abbiamo iniziato ad incontrare le persone più colpite dal sisma; abbiamo prodotto uno spettacolo, che doveva necessariamente essere allestito lì dove tutto era successo. Questo festival è l’occasione per far arrivare "La Terra Tremano" in quasi tutto l’alto maceratese, fuori dai teatri, ma dentro i paesi feriti. Era molto importante per noi, abbiamo costruito allora un format Festival che oltre allo spettacolo teatrale, propone durante le dieci giornate altri appuntamenti artistici, intorno alle parole memoria e territorio. Nasce un festival che certo richiamerà un turismo culturale, ma che, per ricreare quel senso di comunità, si rivolge soprattutto alle popolazioni residenti e resistenti, specie quelle delle giovani generazioni, e degli anziani, particolarmente presenti, per capire insieme com’è cambiato, come sta cambiando e come cambierà ancora il paesaggio umano ed ambientale nelle Marche, dopo il sisma.
È un festival che nasce dai territori - ha continuato Felicetti - , in uno scambio vero tra ospiti, pubblico, turisti e residenti. E per questo il festival entrerà nel cuore dei paesi, proprio dentro ai centri storici: abbiamo scelto, insieme ai Sindaci, i siti più importanti e significativi per le nostre comunità, come a San Ginesio, dove sabato 27 prossimo, riapriremo al pubblico il Chiostro di San’Agostino; a Valfornace saremo nella centrale Piazza Vittorio Veneto; a Fiastra, nella notte di San Lorenzo, saremo in riva al lago, proprio a san Lorenzo di Fiastra; a Bolognola, ci godremo il tramonto sui Sibillini, salendo a Pintura, luogo simbolo dell’attività turistica e paesaggistica del paese; a Sarnano saremo nella centralissima Piazza Alta e nella Chiesa di Santa Maria, appena riaperta; a Visso, a tre anni esatti da Amatrice, allestiremo una versione speciale dello spettacolo dentro la storica e bellissima piazza Martiri; nel borgo antico di Monte Cavallo saremo nella piazzetta del Comune; ad Ussita saremo nel cuore delle comunità residenti, il Parco Giochi del Paese; anche a Camporotondo allestiremo nella piazza del centro storico; infine a Pieve Torina, a chiusura festival, abbiamo scelto un luogo molto particolare: la piazza dei nuovi insediamenti SAE, un luogo che significa il presente della nostra gente, lo stato attuale, ma che da lì vuole far partire uno sguardo verso un futuro diverso e pieno di speranza".
È intervenuto anche l'Assessore Regionale per l'area Cultura e Turismo, Moreno Pieroni, il quale ha sottolineato che il Festival si pone come "Bellezza nella bellezza", quale evento che valorizza cultura e turismo nei territori duramente colpiti dal sisma del 2016 con l'obiettivo di coinvolgere direttamente la cittadinanza dei Comuni interessati.
Pieroni ha evidenziato come:” il Festival sia un buon esempio di sinergia tra Regione Marche ed Amministrazioni Comunali dei paesi coinvolti dal sisma, al fine di mandare un messaggio ai concittadini di rinascita, volgendo lo sguardo ad una dimensione futura per la vita di questi territori”.
Il Sindaco di San Ginesio Giuliano Giabocco, insieme al Sindaco di Fiastra Sauro Scaficchia, e il Vicesindaco di Camporotondo Leonardo Roselli, hanno sottolineato il contributo fondamentale da parte della Regione Marche, che ha permesso la realizzazione di questo Festival attraverso il bando MiBact, riconoscendo l’eccellenza di una rete costruita dai dieci Comuni. Il Sindaco Ciabocco ha inoltre evidenziato come, nell’estrema difficoltà che, dal 2016, i cittadini dei paesi colpiti si trovano tuttora a fronteggiare, ed in una situazione di stallo burocratico, è un importante segnale di forza organizzare questo festival per la memoria del territorio, che fa sentire la popolazione vicina, e riconosce l'immensa forza d'animo che, a dispetto delle avversità, ancora sostiene le popolazioni "resistenti".
Il programma si svilupperà in dieci giornate: a San Ginesio comune capofila, il 27 luglio, poi Valfornace il 3 agosto, Fiastra il 10 agosto,Bolognola il 14 agosto, Sarnano il 18 agosto, Visso il 24 agosto, Monte Cavallo il 28 agosto, Ussita il 31 agosto, Camporotondo di Fiastrone il 7 settembre, ed infine Pieve Torina il 15 settembre.
Oltre agli spettacoli teatrali, sono previsti incontri a tema Memoria e Territorio dell’Appennino, con scrittori, giornalisti, concerti musicali, visite guidate, e ristorazione con prodotti tipici dei Sibillini, ed altre iniziative per l’infanzia, per gli anziani, per le comunità rimaste, in collaborazione con le realtà presenti nel territorio.
ALCUNI OSPITI:
Memoria e Territorio sono le parole chiave che hanno portato a scegliere gli ospiti di questo Festival, come in apertura, il 27 luglio a San Ginesio, gli straordinari Fratelli Mancuso, i maggiori cantori di quella Sicilia antica che, nella sua cultura e nella sua storia conserva tracce di millenarie culture mediterranee, una Sicilia che ben conosce la forza distruttrice dei terremoti.
La scrittrice Lucia Tancredi, invece, porterà il pubblico in viaggio tra le maggiori opere d’arte presenti nel cratere sismico marchigiano.
La scrittrice Simona Vinci, già vincitrice del Premio Campiello, e divenuta madre proprio sotto le scosse del terremoto di Finale Emilia, ha scritto pagine bellissime e toccanti dopo la sua esperienza, dialogherà ancora con Lucia Tancredi su Coraggio e Paura.
Ci sarà lo scrittore Umberto Mangani che presenterà il suo "Veda dei Sibillini".
Valerio Corzani, Erica Scherl, Lorenzo Marquez ed Olena Kurkina proporranno un reading esilarante, leggero, e raffinatissimo, da "Le Galline Pensierose" di Luigi Malerba.
Dalla Basilicata e dall’Irpiniaci sarà il più grande uklulelista al mondo insieme di un genio delle percussioni, ovvero il concerto del formidabile duo Danilo Vignola e Giò Di Donna.
Altri ospiti si stanno aggiungendo proprio in questi giorni, e saranno svelati prima di ogni data.
Ma è nello spettacolo che dà nome al festival,la Terra Tremano che si vivrà il senso vero di una comunità che si ritrova per ascoltare la propria storia, il proprio accaduto, il proprio vissuto, nella catarsi collettiva. Personaggi a testa in giù: i pastori sotto le stelle che vedono implodere Amatrice, gli uomini e le donne in disperata fuga dai loro paesi, i bambini di Pescara del Tronto, e gli sradicati, gli spaesati, le tante, troppe voci strappate da Visso o San Ginesio o Pieve Torina, fanno de La Terra Tremano un urlo, una testimonianza, un punto di memoria, un’invocazione, una preghiera, una lettera aperta, scritta proprio con le lacrime e la forza di chi, nonostante tutto, resta ancora aggrappato alla sua terra. C’è forte, la voglia di andare avanti, oltre le macerie. Oltre la rabbia. In questi luoghi dell’Appennino, nel centro dell’Italia, in mezzo e sopra la natura, si può vivere, perché è bellissimo. Ma è urgente e necessario scegliere come farlo. Allora è il tempo di raccontare e di ascoltare questa storia. Perché riguarda tutti noi. Nessuno escluso.
La Terra Tremano Festival è gemellato con Rive Festival, tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito.
Venerdì scorso, 12 luglio, si è svolto un incontro con i Comuni facenti parte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini che ha avuto l’obiettivo di conoscere la disponibilità di ciascun ente in merito alla possibilità di interventi di efficientamento energetico del proprio patrimonio immobiliare nell’ambito del progetto del Ministero dell’Ambiente che finanzia lavori finalizzati alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.
Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è destinatario, insieme ad altri Parchi, di un importante finanziamento da parte del Ministero dell’Ambiente, pari a circa 3 milioni e 800 mila euro.
All’incontro, tenutosi a Visso presso la sede del Parco, hanno partecipato i rappresentanti dei Comuni di Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Montegallo, Pievetorina, Preci, Ussita e Valfornace. Durante il confronto è emersa l’attenzione e la disponibilità dei Comuni presenti sui temi dell’efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili e, nel contempo però, l’indisponibilità di gran parte del patrimonio immobiliare pubblico a seguito degli eventi sismici.
“Sono 760.000 euro i fondi destinati dal Consiglio Direttivo del Parco all’efficienza energetica del patrimonio comunale” sottolinea Alessandro Gentilucci, presidente pro tempore del Parco e sindaco del Comune di Pieve Torina, “una cifra importante che potrebbe innescare ulteriori effetti moltiplicatori e rendere questo scenario innovativo ancor più interessante poiché apre a prospettive di sviluppo del territorio in linea con quelle che sono le priorità del Parco”.
Entro il 23 luglio ciascun Comune potrà presentare le sue proposte progettuali che verranno valutate e discusse nel prossimo Consiglio Direttivo del Parco.
Nella giornata di ieri, 26 giugno, a Camerino si è tenuto un incontro tra la Curia Arcivescovile di Camerino - San Severino Marche ed il Comune di Ussita per discutere della realizzazione del Centro di Comunità “Papa Francesco” a seguito della generosa donazione da parte di Sua Santità, Papa Francesco, annunciata durante la Sua visita pastorale a Camerino, avvenuta il 16 giugno scorso.
Il Comune, nel recepire l’importanza di questa donazione per la Comunità di Ussita, si è subito adoperato nella redazione di tutti gli atti amministrativi necessari e la Giunta comunale ha approvato, nel giorno stesso, la convenzione per la realizzazione della struttura sociale a servizio dei cittadini.
L’Amministrazione comunale ed i cittadini di Ussita esprimono un profondo sentimento di gratitudine e di apprezzamento per l’attenzione che Papa Francesco ha rivolto al piccolo comune montano, che, ponendo come riferimento la persona, ha fornito un segnale forte e chiaro su quali siano i riferimenti della ricostruzione.
È partito da Ussita il recupero degli archivi del cratere marchigiano, in particolare quelli dei centri lungo la dorsale appenninica colpiti a morte dal sisma. Si tratta del progetto “Archivi del sisma”, coordinato dal prof. Federico Valacchi dell’Università di Macerata, che ha preso il via in questi giorni.
Nel piccolo comune montano, uno dei più colpiti dai terremoti del 2016, si è lavorato al recupero dei fondi conservati nell’archivio comunale, in corso di trasferimento alla Biblioteca storico-francescana e picena “San Giacomo della Marca” di Falconara Marittima per le azioni di riordino, condizionamento e inventariazione.
Gli archivi saranno strumento concreto di ricostruzione di identità locali che il terremoto ha letteralmente polverizzato nella loro espressione fisica. Ogni intervento sarà documentato passo dopo passo, a partire dalle delicate operazioni di trasferimento filmate da una troupe di Sky.
Le attività di recupero saranno articolate in una serie di azioni di archivistica attiva applicata, sia nelle premesse progettuali che nella realizzazione dei diversi interventi, tesi soprattutto a dare un senso alla valorizzazione e alle teorie scientifiche più avanzate attraverso l’impiego delle tecnologie informatiche e di diversi canali di comunicazione.
I soggetti coinvolti sono molteplici: Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche, Università di Macerata, comparti locali dei Vigili del Fuoco, Nucleo Tutela patrimonio culturale dell’Arma dei Carabinieri delle Marche e dell’Abruzzo con sede ad Ancona, aziende del settore dei beni culturali, fra cui la Gallo Pomi Servizi srl, e, naturalmente, archivisti.
Dopo le delicate fasi di recupero e messa in sicurezza del patrimonio documentario, il gruppo di lavoro coinvolgerà altri portatori di interesse e altre competenze interdisciplinari.
“Questo intervento – spiega il prof. Valacchi - può essere un progetto pilota di archivistica civile e un momento di ricerca scientifica tradotta in impegno civico e, al contempo, un passo verso il riconoscimento delle professionalità operanti nei beni culturali. Archivistica, dunque, al servizio di identità concrete, molto concrete”.
Sono trascorsi dieci anni dal sisma dell’Aquila e sono ancora vive le immagini dei terremoti che nel 2016 e 2017 hanno colpito quattro regioni del Centro Italia. Per dare un contributo concreto alla rinascita delle aree ferite dal sisma, una rete di organizzazioni ed enti promuovono la Lunga Marcia nelle Terre Mutate, un viaggio evento che partirà da Fabriano il 24 giugno per arrivare a L’Aquila il 7 luglio con l’obiettivo di promuovere il Cammino nelle Terre Mutate www.camminoterremutate.org, un percorso di conoscenza, solidarietà e incontro delle comunità locali.
14 giorni di marcia, 250 km di cammino per conoscere le storie, i protagonisti e i progetti di rinascita delle comunità locali che resistono e intendono ricostruirsi un proprio futuro. L’itinerario è immerso, per circa l’80%, in due delle aree protette tra le più interessanti d’Italia, sia dal punto di vista morfologico che per la biodiversità: il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e il Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga.
Un percorso altruistico che mette in rete 13 comuni di 4 diverse regioni del centro Italia (Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo) e vede il coinvolgimento di oltre 100 aziende e professionisti del settore turistico, nonché decine di associazioni che insieme lavorano a un progetto corale di rilancio turistico del territorio.
Il cammino tellurico, a un anno dalla sua nascita, vede già i primi camminatori e ciclisti avventurarsi in quello che viene definito il primo cammino solidale d’Italia. “Un percorso di turismo lento diverso dagli altri, per chi vuole incontrare le comunità locali tra sorrisi, disponibilità, dignità e perfino generosità da parte di chi sta ancora vivendo una situazione di grande disagio”, spiega Alberto Renzi di Movimento Tellurico. “In molti hanno deciso di attivarsi affinché le loro tradizioni e la loro storia possano fiorire e rinascere meglio di prima”.
“Questo cammino mi ha insegnato che esistono radici così forti che niente può estirparle, e anzi, che c'è gente, tanta, che vuole vivere vicino alla sua terra quasi per consolarla e non lasciarla sola”, racconta Franca Cossu dopo aver percorso l’intero cammino insieme al suo compagno e a tre piccoli beagle.
“Vite, percorsi, obbiettivi diversissimi che, al suo passaggio, il sisma ha uniformato. Una “livella tellurica” da cui tutti vogliono con ostinazione ripartire. Una resilienza infinita.” afferma Emilio Petri dopo aver concluso il cammino in bicicletta.
Dopo aver camminato per diversi giorni nel cratere sismico, le persone vivono un’esperienza di profonda trasformazione che li porta a essere dei veri “promotori delle terre mutate”, così li definisce Paolo Piacentini Presidente di FederTrek, “una volta ritornati a casa, le persone continuano a supportare e promuovere il cammino e i tanti progetti di rinascita, un moto di cittadinanza attiva che crea sinergie positive con le comunità locali".
L’interesse per le Terre Mutate è dimostrato anche dal grande successo avuto dalla guida ufficiale di Terre di mezzo Editore www.terre.it, tanto da essere appena arrivata alla seconda ristampa, nel giro di soli tre mesi dalla sua pubblicazione. La guida contiene tutte le informazioni utili per i camminatori: le cartine dettagliate, le altimetrie, i dislivelli, la descrizione del percorso, le possibili varianti, le ospitalità e i luoghi da visitare. E per ogni tappa una storia di resilienza e di rinascita dei territori attraversati dal Cammino.
La Lunga Marcia 2019, organizzata da Movimento Tellurico e APE Roma ha il supporto di Legambiente, Associazione Italiana Turismo Responsabile, Touring Club Italia e il patrocinio di FederTrek, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Comune dell’Aquila, Comune di Ussita, Comune di Norcia e Comune di Camerino e può contare anche sull‘adesione di numerose associazioni di carattere nazionale e locale.
Programma della Lunga Marcia 2019:
24 Giugno Fabriano (MC) – Matelica (MC)
25 Giugno Matelica (MC) – Camerino (MC)
26 Giugno Camerino (MC) - Fiastra (MC)
27 Giugno Fiastra (MC) – Ussita (MC)
28 Giugno Ussita (MC) – Campi di Norcia (PG)
29 Giugno Campi di Norcia (PG) – Norcia (PG)
30 Giugno Norcia (PG) - Castelluccio di Norcia (PG)
1 Luglio Castelluccio di Norcia (PG) – Arquata del Tronto (AP)
2 Luglio Arquata del Tronto (AP) - Accumoli (RI)
3 Luglio Accumoli (RI) - Amatrice (RI)
4 Luglio Amatrice (RI) – Campotosto (AQ)
5 luglio Campotosto (AQ) – Mascioni (AQ)
6 Luglio Mascioni (AQ) – Collebrincioni (AQ)
7 Luglio Collebrincioni (AQ) – L’Aquila (AQ)
Durante la visita a Camerino Papa Francesco ha lasciato un segno importante per la comunità terremotata, in particolare per quella di Ussita. Per voce dell’Arcivescovo Francesco Massara, il Santo Padre ha espresso la volontà di donare ai terremotati un centro di comunità da realizzare a Ussita, paese duramente colpito dai sismi dell’ottobre 2016 e ancora senza spazi sociali.
“Il gesto di Papa Francesco - ha dichiarato Remo Conti, Vicesindaco di Ussita presente all’incontro con il Santo Padre – oltre ad essere un atto di generosità è un segnale religioso ed ideologico: la persona e la comunità vengono prima della ricostruzione materiale degli edifici che, anzi, ne divengono una conseguenza ed una manifestazione”.
L’Amministrazione Comunale e la comunità di Ussita ringraziano il Santo Padre e l’Arcivescovo Francesco Massara per il nobile gesto.
Nel giorno della prima visita del Santo Padre nelle nostre martoriate zone terremotate, all'annuncio a Camerino in cui Papa Francesco dona fondi per una comunità ad Ussita, mancava proprio il sindaco Marini Marini che in puro atteggiamento assenteista ha inteso non partecipare all'incontro di tutte le realtà territoriali del maceratese con Papa Francesco.
Con una dura nota i componenti in consiglio comunale di Ussita della lista "Ussita 2018 insieme per la ricostruzione", Gianni Marronaro, Guido Rossi e Giulio Bischi stigmatizzano il comportamento del primo cittadino Marini Marini.
"Questo rappresenta l'insieme dell'operato della maggioranza di Ussita - continuano i consiglieri di minoranza - che da un anno non sta facendo nulla, sta immobilizzando e devastando moralmente e fisicamente la comunità. Dispiace di questa assenza e ci scusiamo a nome di tutto il consiglio comunale e dei cittadini di Ussita . Ringraziamo di cuore il Santo Padre per questo bellissimo regalo che ci riempie di gioia e ci fa dimenticare per un attimo la miserevole gestione di questa giunta".
Domenica 16 giugno in occasione della giornata Nazionale dedicata alla prevenzione degli incidenti della stagione estiva, è in programma l'evento Sicuri su Sentiero 2019, che prevede un'escursione a Pizzo Tre Vescovi con partenza dal Rifugio del Fargno.
Il ritrovo dei partecipanti è fissato alle ore 8.30 nella piazza di Ussita, con partenza prevista per le ore 9:00 in direzione Rifugio del Fargno (si arriverà con le autovetture fino al Rifugio, ndr). Dal Rifugio si partirà alla volta di Pizzo Tre Vescovi, perccorendo la distanza totale - tra andata e ritorno - di circa 6 chilometri con circa 300 metri di dislivello. Il rientro a Ussita avverrà alle ore 16:00.
Ai partecipanti è richiesto abbigliamento idoneo da montagna. Per chi fosse interessato anche a pranzare presso il rifugio, si gradisce prenotazione (info: 330/280690 Andrea).
Per informazioni Soccorso Alpino: Francesco 3394521316, Simone 393669514173
Domani, primo giugno, si terrà a Roma una nuova manifestazione di protesta dei terremotati per la situazione nella quale versano ormai da tre anni..
"Chi ha avuto la "pazienza" di seguire il sottoscritto, ben sà che già dai primi mesi, dopo il sisma, ho tentato di "dar voce ai terremotati" manifestando, scrivendo lettere, riportando notizie e immagini della situazione nella quale si trova il territorio devastato dal terribile terremoto del 2016 - si legge nella pagina social "La Voce dei Terremotati" da parte dell'organizzatore -. Qualcuno penserà che siamo (sono) noioso e forse ha ragione.. ma vedete, per uno che ha perso la propria casa, (Per non parlare di quelli che hanno perso molto di più: oltre 300 vittime) oggi è come il giorno dopo il sisma.. nulla è cambiato."
"Le istituzioni TUTTE hanno fallito e, perfino a quanti avrebbero la forza di reagire in proprio, con propri mezzi e risorse, non viene data questa possibilità - continua "La Voce dei Terremotati" - tutto è bloccato e impantanato in un meccanismo infernale che ha prodotto soltanto "lavoro" alla burocrazia e un immane sperpero di denaro pubblico, che sta sempre più sconvolgendo perfino le caratteristiche dei luoghi e le loro peculiarità. Vi chiedo umilmente un ultimo sforzo di fiducia e di sostegno, per ritrovare quello spirito di unità e di voglia di combattere per la ricostruzione del centro Italia distrutto dal terremoto. Spirito di unità che si era manifestato nei primi mesi del post sisma, e che poi man mano, si è sgretolato sempre più, vuoi per stanchezza, per sfiducia, per via dei tanti, troppi personaggi che più o meno degnamente, più o meno disinteressati, hanno creato confusione e divisione politica, campanilistica, di categoria."
"L'invito è quello di partecipare compatti e determinati alla manifestazione del PRIMO DI GIUGNO. Una manifestazione DI TERREMOTATI che chiedono LA RICOSTRUZIONE DEL CENTRO ITALIA. Siano essi semplici cittadini terremotati, come il sottoscritto, o comitati e associazioni varie, amministratori locali, albi professionali e associazioni di categoria, amici vicini ai terremotati.Io credo che l'interesse a far si che la situazione cambi e molto velocemente, sia davvero di tutti, DI TUTTI, perché un pezzo di paese che muore, è un pezzo di NOI italiani, un "pezzo del nostro corpo" che muore. Il PRIMO DI GIUGNO, UNIAMOCI e chi non può partecipare, metta un lenzuolo bianco con la scritta VOGLIONO LA RICOSTRUZIONE, sul suo balcone, lungo la strada, allo stadio: diventiamo finalmente un paese unito, un popolo unito, per difendere se stesso e un "pezzo del proprio corpo".
La manifestazione di domani fa seguito a quella andata in scena lo scorso 18 maggio.