Sabato 27 gennaio 2024, in occasione del Giorno della Memoria, il Comune, l’Anpi e la Casa della Memoria di Urbisaglia ospiteranno lo scrittore Sergio Roedner in un incontro pubblico che si terrà alle ore 17 al teatro comunale in Corso Giannelli 45.
Sergio Roedner, autore del libro L'orologio di Armin. L'Europa, due guerre, una famiglia (Marinotti, 2002), ricostruirà le vicende della sua famiglia nell’arco di due secoli: cinque generazioni, coinvolte nelle tristi vicissitudini dell’antisemitismo e del nazismo, fra cui quelle di suo padre, Ernst Roedner, internato nel campo di Urbisaglia dal 29/07/1940 al 02/04/1942.
A introdurre l’incontro Giovanna Salvucci, presidente della Casa della Memoria di Urbisaglia, e Emanuela Balelli, presidente del Centro Studi Balelli e responsabile del progetto Obiettivo sul Fronte.
Al termine dell’incontro la sezione maschile del Coro Equi-Voci di Urbisaglia, diretti dal Maestro Cristina Picozzi, eseguirà il brano “Komm mein Schatz auf den Bocceplatz” (Vieni, amore mio, al campo di bocce) composto da Egon Mosbach e Paul Schwenk durante l’internamento a Urbisaglia.
Il manoscritto della canzone che, con molto ironia, racconta della felicità degli internati nel ricevere la visita delle proprie compagne alle quali non vedono l’ora di mostrare il campo di bocce, è stato inviato alla Casa della Memoria da Elio e Dario Cabib, figli di Renzo Cabib (1915-2004), internato a Urbisaglia dal 05/07/1940 al 16/06/1942.
Gli autori della canzone, Paul Schwenk (violoncellista) e Egon Mosbach (poeta), entrarono entrambi nel campo di Urbisaglia il 25 luglio 1940. Schwenk riuscì a scappare dopo l’8 settembre 1943 e in seguito lavorò con Emilio Winter insieme a Ernst Roedner, entrambi suoi compagni di internamento a Urbisaglia. Morì alla fine degli anni ‘70. Egon Mosbach venne trasferito a Grosseto nel gennaio 1942 e successivamente deportato a Auschwitz. Non sopravvisse alla Shoah.
Vista l’amicizia fra Ernst Roedner e Paul Schwenk gli organizzatori hanno deciso di eseguire il brano in questa occasione, affidando la trascrizione dello spartito a Paola Chinellato, Cristina Picozzi, Mauro Navarri e Giovanna Salvucci.
Nel cuore pulsante di Firenze, dove l’arte incontra la storia, si erge la maestosa Fortezza da Basso, un baluardo rinascimentale che, in questi giorni di gennaio, con il prestigioso Pitti Uomo, diventa il palcoscenico mondiale della moda.
Qui, dal percorso esterno si arriva fino al padiglione centrale per ritrovarsi in un dedalo di spazi espositivi dove a essere protagonisti sono l’eccellenza sartoriale e il design contemporaneo; appassionati, esperti del settore, stilisti giungono da ogni parte del mondo per ammirare le nuove tendenze e le varie creazioni fra tradizione, avanguardia e sperimentazione.
Ad attirare lo sguardo e il passo di numerosissimi visitatori è stato il brand marchigiano Tombolini che, con i suoi sessant’anni di stile e raffinatezza, ha svelato la nuova collezione.
Sartorialità, ecosostenibilità e tecnologia costituiscono il fil rouge dei nuovi capi che esprimono l’idea di un classico al maschile a confronto con la contemporaneità per dare voce a uno stile d’intramontabile eleganza. È questo il dna di Tombolini racchiuso nella sua collezione FW 24 dove la tradizione sartoriale si apre all’esplorazione del ben vestire, graffiata da incursioni nel futuro.
“La nostra più recente collezione- racconta Silvio Calvigioni Tombolini, direttore marketing e della comunicazione per l’azienda di famiglia- si distingue per una palette di colori tenui e armoniosi, che spazia dai delicati toni del rosa antico fino alle sfumature del verde salvia. Questa gamma cromatica è stata concepita per essere versatile e facilmente intercambiabile. Il Pitti rappresenta per noi un’occasione preziosa di confronto, dove poter mostrare il prodotto finito di tutto un lavoro costante che è a monte, a partire dal tessuto operaio sul territorio”.
Un’impresa di famiglia che da sempre tiene salde le radici nella propria terra d’origine e che, soprattutto negli ultimi anni, con le sue esclusive creazioni tra il classico e lo sportivo, si è ulteriormente affermata sulla scena di un mercato internazionale: “In questo contesto- prosegue Silvio Calvigioni Tombolini- abbiamo consolidato la nostra presenza nei mercati di rilievo e inaugurato una serie di esclusivi punti vendita monomarca in nazioni quali il Kazakistan, l’Uzbekistan e il Qatar. Il nostro legame con il dinamico universo dello sport si manifesta attraverso il marchio TMB, che si caratterizza per l’impiego di tessuti tecnologicamente avanzati, resistenti e lavabili in lavatrice, ideali per l’attività sportiva. Tale linea si rivela parallela ma al contempo complementare alla tradizionale eleganza del marchio Tombolini; è frutto di un’attenta progettazione mirata a soddisfare le esigenze di vestiario del nostro consumatore, che ricerca qualità e praticità".
Punto di forza dello stile TMB è la sua attitudine rilassata e sportiva per ogni momento della giornata, unita a sartorialità e sperimentazione, che da sempre contraddistinguono il brand. Un connubio che è stato presentato a Pitti Uomo dai giovani talenti di diverse discipline sportive che rappresentano un’eccellenza per la città di Firenze, accompagnati dall’assessore allo sport del comune di Firenze, Cosimo Guccione.
Sono stati i campioni di Atletica Firenze Marathon Abdul Majeed Omar, vincitore del titolo italiano Indoor Under 23 nel salto in lungo e più volte medagliato ai Campionati Italiani giovanili, e Alessandro Manetti, tra i migliori 10 atleti in Italia sui 100 e 200 metri, a indossare i capi di punta della nuova collezione TMB, a partire dall'abito running, proposto anche in inediti toni di grigio, verde e viola pastello. Insieme a loro, i nuotatori della Rari Nantes Florentia Andrea Aiazzi, terzo ai campionati di categoria 2022 nei 400mx e vincitore di diversi titoli regionali e Giovanni Generini giocatore di pallanuoto di serie A, con abiti stretch dal comfort di una tuta, felpe con dettagli tecnici e gilet in nylon, che sono attualità e storia del brand Tombolini.
E poi Jacopo Andrei e Alberto Magagna, i giovani judoka della PGF Libertas, con hoodies da running e t-shirt in cotone da portare con le giacche in tessuti tecnici frutto di un riciclo sapiente e sostenibile, che rispecchia i valori dell’azienda e dei suoi 60 anni di storia artigianale.
Sono stati ospiti allo stand Tombolini l’ex canoista Antonio Rossi, i calcianti Riccardo Lo Bue e Marco Casamassima, l’attore Paolo Ruffini e l’ex calciatore Fabio Galante.
Una tradizione che guarda al futuro più bello, quello incarnato dagli sportivi, sia i campioni di domani sia quelli di ieri, protagonisti del video di presentazione della collezione 2024; qui, i valori e le passioni dello sport si riflettono in una lunga storia di successi tutta italiana.
La meticolosa cura per il dettaglio che contraddistingue la famiglia Tombolini si manifesta in ogni aspetto della loro attività. In seguito all’evento di presentazione, gli ospiti sono stati deliziati con un raffinato aperitivo a base di pesce, preparato dal celebre ristorante La Rotonda di Porto Recanati.
Dopo un focus sulla linea TMB, proseguendo il giro dello spazio espositivo, finemente allestito, la restante rosa di proposte per il nuovo anno è impreziosita dalla collezione Zero Gravity; un viaggio attraverso l’eleganza e la leggerezza, offrendo un total look che comprende ogni elemento del guardaroba, dagli accessori ai capi principali. La collezione si distingue per la sua attenzione ai dettagli e per l’uso di materiali nobili come lana, seta e cachemire, che si combinano in un mix di texture che dialogano con tagli e silhouette morbide e avvolgenti.
Immancabile la linea Classico di Tombolini che mette in risalto la sartorialità, con abiti e giacche dalle nuove forme e volumi, mantenendo sempre un legame con la tradizione italiana.
Imprescindibile nell’alfabeto del vestiario maschile, lo sportswear, con pezzi chiave come il bomber e il nuovo giubbotto imbottito trimaterico, che uniscono praticità e stile. La maglieria è un elemento essenziale della collezione, con proposte che giocano con la matericità e la combinazione di diversi filati, creando capi unici e distintivi.
Tombolini, infine, non è semplicemente un’azienda; è un emblema di identità culturale, un tessuto connettivo che lega insieme generazioni di artigiani, operai e stilisti, tutti uniti dall’amore per la bellezza e per il proprio territorio. Il suo impegno nel fornire lavoro e nel sostenere l’economia locale è un esempio luminoso di come l’industria possa arricchire la vita quotidiana delle persone e il tessuto sociale di un’intera comunità.
Non rispondeva ai propri familiari, né al telefono e né al citofono: trovato morto nella sua abitazione, ad Urbisaglia, il 70enne Giovanni Fedeli.
La tragica scoperta l'ha fatta un parente che, nella serata di ieri, dopo aver provato a cercare l'uomo senza aver ottenuto risposta, è andato nella sua abitazione. Una volta all’interno, ha trovato il 70enne ormai senza vita, in camera da letto, avvolto nella termocoperta.
L’uomo secondo i primi elementi acquisiti era deceduto due o tre giorni prima per cause naturali tanto che è arrivato anche il nulla osta per il funerale che si svolgerà domani alle ore 14.30 nella chiesa parrocchiale di Urbisaglia.
Concerto all'Abbazia di Fiastra nel giorno dell'Epifania. Sabato 6 gennaio, alle ore 18:30, è in programma uno dei capolavori di Antonio Vivaldi, il celeberrimo "Gloria Rv 589 in Re maggiore" per soli coro e orchestra, seguirà il programma con G.E.Handel e la sinfonia tratta dal terzo atto del Solomon "Arrival of the Queen of Sheba" per due oboi e orchestra. Infine, si torna a Vivaldi con la sinfonia da "Il coro delle Muse" e il Largo dal Concerto "L'Inverno" per violino e orchestra.
Fulcro del concerto sarà il "Gloria RV 589", uno del capolavori della letteratura sacra settecentesca composto da Vivaldi tra il 1713 e il 1714 a Venezia. Particolarità dell'opera é l''ultimo brano, il dodicesimo, 'Cum Santo Spiritu' che non fa parte del testo latino del Gloria ma fu introdotto nell'opera da uno spunto del compositore Ruggeri di cui Vivaldi ne corregge di suo pugno la scrittura musicale e lo adotta nel suo Gloria.
A quanto pare Vivaldi compose diversi Gloria di cui l'opera RV588 per contralto coro e orchesta. Protagonisti del concerto: il Coro Don Fernando Morresi di Mogliano in collaborazione con il Coro polifonico D.Alaleona di Montegiorgio. Maestro del coro Alessandro Pucci.
Si esibiranno i soprani Chiara Marangoni ed Edy Bigotto e come contralto Tamara Uteul. Presente all'Abbazia la Concert Abbey Chamber Orchestra: al violino Stefano Corradetti, all'oboe Patricia Tombesi e Lorenzo Burini, alla tromba Federico Perugini e come direttore d'orchestra il maestro Licio Cernetti. Il concerto sarà trasmesso anche in diretta streaming grazie a For.Art di Macerata.
Con il concerto numero 242 (senza contare messe, matrimoni e altre ricorrenze), il coro Equi Voci ha festeggiato il trentesimo anno di attività con un concerto tenuto presso la Collegiata di San Lorenzo di Urbisaglia sabato 25 novembre.
"Per chi non fa parte di un coro" ha spiegato la corista Miria Salvucci, "può non essere chiaro che cosa spinga un gruppo di persone a passare insieme del tempo. Più di 3000 ore di prove, fredde serate strappate al tepore del divano...ma questo tempo è stato ben speso, è stato, come diceva un poeta, cantare con il sole in gola, è stato un creare armonia insieme".
In tutti questi anni, oltre cento persone hanno cantato insieme per condividere e trasmettere la passione per la musica: una realtà che è arrivata ad unire tre generazioni con la creazione del MagiCoro, il bellissimo coro di voci bianche che già si è esibito diverse volte a Urbisaglia e che, il prossimo 23 dicembre, si esibirà insieme ai Pueri Cantores di Macerata sempre nella Collegiata di San Lorenzo a Urbisaglia.
Ma se il Coro Equi-Voci è arrivato a festeggiare questi trent'anni è perché ai coristi si sono affiancate tante altre persone: l'amministrazione comunale che ha promosso la creazione del gruppo e che continua a sostenerlo, i maestri che si sono avvicendati nella direzione, i coristi che hanno svolto mansioni organizzative e tutti gli amici che in qualche modo hanno sostenuto l’attività del coro.
Celebrare un trentennale significa inevitabilmente guardare al passato, alla propria storia, alle molte esperienze vissute, agli incontri fatti e a tutto ciò che si è imparato. Allo stesso tempo significa volgere lo sguardo al futuro, alle nuove possibilità, alle prospettive di crescita ulteriore: è questa la visione che ha ispirato la scelta delle opere eseguite nel concerto del trentennale.
Ad un primo sguardo la selezione dei brani poteva sembrare un po’ azzardata e più facile da associare alla parola mess (che in inglese significa "confusione") che alla parola Mass (in inglese "Messa"): di qui il gioco di parole presente nel titolo del concerto "What a Mass!".
Eppure tutti i brani del concerto hanno condiviso una struttura compositiva basata su elementi del passato, immersi però nella contemporaneità dei loro autori: la Missa Brevis di Antonio Lotti, infatti, fa riferimento a un sistema musicale (i tuoni) non più in uso al suo tempo; le sonorità della Little Jazz Mass di Bob Chilcott sono accostate alla lingua latina; il Credo di Corrado Margutti, del 2004, contiene una citazione della messa di Monteverdi del 1610, che a sua volta riprendeva un brano ancora più antico.
Il concerto è stato diretto dal maestro Cristina Picozzi, giovanissima direttrice del Coro Equi-Voci. Al pianoforte il maestro Michele Ciopettini. Al concerto erano presenti, insieme a tanti cittadini di Urbisaglia e a tanti amici del coro, il sindaco Paolo Francesco Giubileo e l'assessore alla cultura Cristina Arrà, che hanno ringraziato calorosamente l'Associazione Amici della Musica e il presidente Massimiliano Fiorani per tutte le attività organizzate in questi anni ad Urbisaglia.
‘’Rispetta le donne, diciamo no alla violenza’’. L’iniziativa è organizzata in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che cade il 25 novembre. L’evento ha così lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica a quella violenza che ad oggi viene considerata una vera e propria emergenza.
L’iniziativa, che si svolgerà il 19 novembre 2023 ad Abbadia di Fiastra di Tolentino con inizio alle 9.30, prevede una passeggiata a cavallo a cura di ‘’Lacasadeicavalli’’ con l’atleta internazionale Giulia Mattioli di Pesaro, agente della polizia di Stato, Fiamme oro. Sarà presente anche il Reparto a cavallo della polizia di Stato per la giornata contro la violenza ‘’Questo non è amore’’.
Alle 12 ci sarà l’inaugurazione dello stand allestito dalla Questura di Macerata per dare informazioni, notizie riguardo la possibilità di chiamare il 1522 in caso di violenza di genere, per far conoscere la rete delle associazioni che si occupano di tale emergenza, per spiegare cosa bisogna fare nei casi estremi cioè chiamare antiviolenza e denunciare. Ci saranno le psicologhe del Centro antiviolenza di Macerata che daranno informazioni facendo riferimento ai primi segnali di violenza che poi sfociano in quella più aggressiva.
L’evento è a cura di Deborah Pantana, consigliera di parità della Provincia di Macerata, con il patrocinio della Provincia di Macerata, i comuni di Tolentino e Urbisaglia, consigliere al lavoro Woman at work e con la partecipazione della Pro loco tct e Artemisialab di Treia.
<<È una giornata importante per tutta la provincia di Macerata – spiega Deborah Pantana – perchè nelle prime ore della mattinata ci sarà un momento dedicato allo sport, all’equitazione con un apposito percorso all’Abbadia di Fiastra e seguirà poi un incontro con le autorità e l’apertura dello stand. L’evento segna l’apertura della settimana dedicata alla diffusione di quello che è lo slogan ‘’Diciano no alla violenza’’>>.
Urbisaglia torna ad avere il suo spazio per i giovani. Domenica scorsa è ufficialmente entrato in funzione il nuovo “Epic'entro”, un locale completamente rinnovato e fatto su misura per ragazzi e ragazze del paese e dei comuni limitrofi, arredato con biliardini, play station, tavolo da ping pong, freccette, chitarre, tantissimi giochi da tavolo e divani dove potersi rilassare e dare sfogo alla propria creatività, un luogo di aggregazione dove svagarsi e socializzare.
Un centro fortemente voluto dall'amministrazione comunale, che ha appoggiato l'idea nata da una coppia di giovani cittadini, desiderosi di rendere fruibile alla collettività uno spazio simile a quello che era il vecchio “Epicentro”, punto di riferimento per ragazzi e ragazze ma divenuto inagibile a causa del terremoto del 2016.
Fondamentale e prezioso il contributo dei proprietari del locale, che ne hanno concesso l'utilizzo gratuito, e dell'associazione “Socialmente”, gestore della biblioteca comunale e ora anche del centro giovanile. Questo nuovo spazio sorge nel cuore di Urbisaglia, all'ingresso del centro storico, in prossimità di Porta Vittoria, in piazza Salvia, proprio di fronte all'ex “Epicentro”.
In pochi mesi i lavori hanno ridato vita ad un locale ormai in disuso da diversi anni, grazie a fondi comunali e ad un prezioso contributo della Fondazione Carima, oltre al tempo dedicato da privati e alle donazioni di cittadini. Come detto, domenica scorsa il taglio del nastro alla presenza di autorità ed istituzioni, mentre il venerdì precedente l'apertura in anteprima per i giovani e le giovani, accorsi davvero numerosi ed entusiasti, che hanno visto e apprezzato il nuovo “Epic'entro”, le cui aperture ed attività sono costantemente pubblicate sul canale social “epicentro_urbisaglia”.
“Non c’è futuro senza Memoria: dal digitale, le storie” è il tema del convegno in programma lunedì 30 ottobre 2023, alle ore 17 presso l’Aula Verde della Riserva Naturale Abbadia di Fiastra.
Organizzato dalla Casa della Memoria di Urbisaglia, il convegno vuole essere un momento di confronto tra varie esperienze di digitalizzazione dei documenti storici, in particolare per ciò che riguarda l’internamento civile negli anni della Seconda Guerra Mondiale.
Interverranno Carlo Spartaco Capogreco, professore di storia contemporanea UNICAL, autore, fra l’altro, del volume I Campi del duce. L’internamento civile nell’Italia fascista (1940-1943), edito da Einaudi nel 2004; Riccardo Ciliberti, collaboratore archivista - Archivio di Stato di Macerata; Andrea Giuseppini, curatore del sito campifascisti.it; Anna Krecik, conservatore del Civico Museo della Risiera di San Sabba - Trieste; Marzia Luppi, direttrice della Fondazione Fossoli; Giovanna Salvucci, presidente della Casa della Memoria di Urbisaglia e Giordano Viozzi, presidente della Casa della Memoria di Servigliano.
L’incontro sarà aperto dai saluti di Giuseppe Sposetti, presidente Fondazione Giustiniani Bandini, Giovanna Salvucci,Paolo Francesco Giubileo, sindaco di Urbisaglia, Mauro Sclavi, sindaco di Tolentino, Claudio Pettinari, rettore Università di Camerino, Angelo Ventrone, Università di Macerata, Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi, presidente della Fondazione Carima.
Nel corso dell’evento verranno presentati i primi risultati del progetto “Digitalizzazione e Memoria”, avviato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata.
Il progetto, coordinato dai prof. Andrea Polini e Michele Loreti dell’Università di Camerino, ha permesso fino ad ora la scansione e la metadatazione di circa 6.700 documenti del Fondo Questura di Macerata, Ufficio di Gabinetto, 1940-1985. La digitalizzazione, curata dagli studenti di UNICAM, è stata effettuata utilizzando il sistema BooKeeper sviluppato dalla startup e spin-off Unicam Knoway Systems srl.
“Siamo molto soddisfatti – ha sottolineato il prof. Andrea Polini – di aver avuto l’opportunità di contribuire a questo importante progetto che ho coordinato, al quale ha lavorato un team composto da dottorandi e studenti della sezione di Informatica della Scuola di Scienze e Tecnologie, che ringrazio per l’eccellente lavoro svolto e che credo sarà molto apprezzato. In questa prima fase abbiamo digitalizzato i documenti contenuti in 6 buste, 6725 documenti e circa 15000 foto a fronte del totale dei circa 42560 documenti e delle circa 94240 foto contenute nelle 38 buste presenti nell’archivio. Il lavoro che ci aspetta è ancora lungo, ma lo affronteremo con grande entusiasmo”.
Considerata l’importanza di far dialogare fra loro archivi analoghi già presenti online, il convegno sarà preceduto da una riunione fra i rappresentanti degli altri campi di internamento per la costruzione di una rete dei luoghi della memoria dell'internamento e della prigionia con lo scopo di allargare la partecipazione ad altre realtà analoghe e di individuare forme di collaborazione per le attività di documentazione, conservazione e valorizzazione dei luoghi della Memoria.
È il dna sartoriale a fare la differenza in uno stile che, mettendo in dialogo un heritage iconico e identitario con la femminilità tipica del womenswear si apre a una sperimentazione colta e sempre riconoscibile. Il risultato è nell’essenza stessa della collezione SS 24 di Tombolini che rilegge i codici estetici del suo patrimonio stilistico traslandoli al femminile e facendone le basi della sua visione. Il punto di partenza è sempre il savoir faire della maison, quell’eleganza assoluta nei tagli e nelle silhouette che ha nella giacca la sua chiave di lettura prediletta.
Gli stilemi storici di Tombolini, quel suo gusto clean esplorato dalla proposta maschile vengono ripresi anche al femminile dalle linee più decise e definite dalle texture monocromatiche in modelli costruiti in maniera estremamente strutturata accanto ad altri che, invece, prediligono la leggerezza di forme svuotate e più libere.
Tra i capi iconici e più legati all’atmosfera della collezione la giacca sahariana, manifesto di una precisa attitudine contemporanea. Lunghezza ai fianchi, tessuti leggeri come cotone e fresco lana, tonalità naturali insieme a pattern inconsueti, quattro tasche applicate e l’immancabile cintura in vita.
La donna Tombolini sceglie poi la giacca Zero Gravity, un capolavoro di leggerezza impalpabile traslato al femminile, proposto anche in seta stretch stampata, la complice più versatile del quotidiano. Esattamente come l’intramontabile tailleur pantalone, un concentrato di italian style sempre perfetto che prende ispirazione dalle radici sartoriali di Tombolini mixate a dettagli classici. E ancora spazio alla declinazione relaxed che ha il suo cuore nella proposta sportiva Tmb Running, un ensemble di tre pezzi composto da giacca, pantalone e hoodie realizzato in uno speciale tessuto tecnico stretch che utilizza il jersey in versione high tech.
Ubaldo Tombolini si è spento la scorsa notte all'età di 74 anni dopo una vita dedicata all’azienda di famiglia, la Tombolini, fondata dal fratello Eugenio insieme ai suoi fratelli Mario, Alfio, Giuliana e dalla cognata Franca, poi diventata una delle realtà più importanti del settore tessile italiano.
Ubaldo Tombolini uomo di grandi valori, grande sportivo, lascia la moglie Noemi, le figlie Michela e Chiara e il nipote Federico ai quali la famiglia Tombolini, l’azienda tutta e i dipendenti si stringono in un ricordo affettuoso. Il rito funebre si svolgerà mercoledì 13 settembre, alle 15:30, ad Urbisaglia, nella chiesa parrocchiale. Nelle giornate di oggi e domani l'azienda Tombolini rimarrà chiusa per lutto.
Azione congiunta di Amap (Agenzia Marche Agricoltura Pesca) e Fondazione Giustiniani Bandini contro la presenza del tarlo asiatico all’Abbadia di Fiastra.
Un intervento resosi necessario a seguito dei riscontri dovuti al monitoraggio sul territorio effettuato dal Servizio Fitosanitario della Regione Marche. Rilevazioni che hanno evidenziato la presenza del parassita (nome scientifico: Anoplophora glabripennis Motschulsky) nel parcheggio della riserva naturale.
L’ulteriore sopralluogo effettuato nella giornata di venerdì 18 agosto dal personale tecnico, alla presenza dei vertici di Amap e Fondazione Giustiniani Bandini, ha determinato la strategia e i modelli d'azione da attuare per il contenimento del coleottero originario dell’Estremo Oriente.
La procedura, attualmente in corso, prevede dapprima la diffusione del trattamento tramite insetticida nella zona interessata dall’aggressione del tarlo asiatico; successivamente si procede al taglio fino alla radice della pianta, così da ultimare poi le operazioni con la cosiddetta "cippatura", ovvero la frantumazione del legno sminuzzato fino a dimensioni di 2,5 cm.
Seguiranno poi analisi delle essenze arboree attualmente non interessate dal fenomeno: va specificato che non tutte le piante vengono attaccate dal tarlo asiatico, che predilige aceri, ippocastani, olmi gelsi e platani, mentre non incide su oliveti e querce. L'insetto è completamente innocuo per l’uomo.
"La tempestività, l'attività preventiva e il monitoraggio effettuato in modo immediato e sinergico da Amap e Fondazione Giustiniani Bandini contribuiranno alla delimitazione del fenomeno che non ha nessun riscontro negativo sulle persone - ha evidenziato il direttore dell’Agenzia Andrea Bordoni -, durante le azioni previste il Servizio Fitosanitario proseguirà i controlli anche sulle strade vicine al parcheggio e nei fossati, così da evitare ogni rischio".
"Non solo, saranno avviati corsi di formazione appositamente destinati al personale della Fondazione per aumentare la capillarità dei monitoraggi. Inoltre, è stata già attivata la procedura di analisi genetica dell’insetto per comprendere di quale si tratti e da dove derivi, rispetto alle due popolazioni conosciute nelle Marche, per agire in maniera sempre più puntuale", ha concluso Bordoni.
La priorità è quella di salvaguardare la tutela del patrimonio arboreo e del paesaggio: "Siamo certi che la tempestività con la quale sono state effettuate le operazioni sarà un elemento decisivo e conterrà in tempi brevi il fenomeno - ha affermato il presidente di Amap Marco Rotoni -, ciò grazie allo stretto coordinamento avviato tra l’Agenzia e la Fondazione Giustiniani Bandini: l’Abbazia di Fiastra è un patrimonio della Regione Marche ed è per questo che è indispensabile salvaguardare la riserva".
Si è svolta ieri la tradizionale corsa dei somari, che ha visto sfidarsi le quattro contrade di Urbisaglia. La gara, che si tiene ogni anno dal 9 al 15 agosto in onore della Madonna Assunta e all'interno della storica Festa della Maestà, è stata seguita da una folla entusista. La Redazione di Picchio News non si è lasciata sfuggire l'occasione per saperne di più, chiedendo informazioni sulla storia e curiosità di questo palio direttamente a uno dei fondatori Roberto Latini.
Nella fattispece l'idea di una corsa con i somari è iniziata quasi come in un film da una chiacchierata al bar tra amici con il parroco del paese Don Quinto che li aveva simpaticamente definiti " un branco di somari" perché inizialmente questa festa della Maestà si era interrotta; da qui l'originale spunto di organizzare una corsa di asini scegliendo come giorno proprio il 13 agosto, in corrispondenza col palio di Siena. "Abbiamo preso ispirazione dall'armata Brancaleone dove c'è il cavaliere, il paggio e così via, con tutta una serie di regole che abbiamo inventato noi. E' sempre stata una gara tra amici con gli stessi gareggianti, che oggi purtroppo sono un po' invecchiati", una gara non priva di litigi e dissapori ma sempre all'insegna del divertimento e delle risate. Poi negli anni questo Palio è andato sempre più a strutturarsi: "ci siamo attrezzati, andando fuori regione fino a Perugia per comprare dei vestiti in un negozio specializzato". Poi sempre Latini ci ha raccontato le difficoltà inerenti alla gestione degli asini che fanno ciò che vogliono loro creando così situazioni imprevedibili e divertenti: "Ogni volta è un' incognita con gli asini; c'è quello che corre, quello che va piano ,quello che non si muove per niente".
Oggi il Palio dell'Assunta di Urbisaglia è ormai diventato imprescindibilile per l'identità del luogo e la sua fama chiama da anni moltissimi visitatori incuriositi e appassionati anche da fuori.
Parassiti sugli alberi dell’Abbadia di Fiastra: l’ingresso ai parcheggi diventa off limits. A seguito di verifiche dell'Agenzia Marche Agricoltura Pesca (AMAP) è stata accertata la presenza dell’insetto nocivo Anoplophora glabripennis Motschulsky in alcune piante all'interno dell’Abbadia di Fiastra.
“In attesa di ulteriori elementi conoscitivi derivanti dalle analisi di conferma effettuate dal laboratorio di riferimento nazionale CREA-DC – si legge in una nota della Fondazione Giustiniani Bandini - è stata invitata dalla suddetta Agenzia ad inibire la fruizione dei parcheggi da parte di tutti i veicoli per la presenza di alberi interessati dall’aggressione di tali parassiti”.
“Per continuare a favorire l’accesso nell’area da parte dei visitatori, è stato predisposto uno spazio alternativo appena fuori l’ingresso dell’Abbadia”.
Operazione dei finanzieri del Gruppo di Macerata: scovata una piantagione di canapa indiana e sequestrate piante di marijuana in coltivazione e oltre cinquanta grammi della stessa sostanza già essiccata. Denunciato il responsabile all’autorità giudiziaria competente.
Le Fiamme gialle maceratesi, a seguito di pregressa attività info-investigativa, hanno effettuato taluni controlli nel Comune di Urbisaglia. Le approfondite ricerche effettuate nell’area hanno consentito di scoprire all’interno di un giardino adiacente ad un’abitazione privata, una pianta di marijuana coltivata a cielo aperto, abilmente occultata.
Ritenendo sussistere la possibilità che nel casolare potesse nascondersi il responsabile della coltivazione e celarsi ulteriore sostanza stupefacente, i militari hanno proceduto ad eseguire una perquisizione dello stesso.
Le successive operazioni di polizia giudiziaria hanno consentito, infatti, di rinvenire nell’abitazione una vera e propria serra per la produzione di marijuana indoor, allestita con lampade artificiali e con un sistema di ventilazione ed aspirazione per l’espulsione, all’esterno dell’edificio, del forte odore sprigionato dallo stupefacente.
Altresì, l’operato dei finanzieri ha permesso di scovare oltre cinquanta grammi di infiorescenze di marijuana, già essiccate, in aggiunta a diversi semi di canapa indiana, e di identificare, quale coltivatore e detentore della stessa, un cittadino di nazionalità ecuadoriana, già gravato da precedenti di polizia specifici nel settore della produzione di sostanze stupefacenti.
Alla luce delle evidenze emerse, l’uomo è stato segnalato alla competente autorità giudiziaria per la produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Lo stesso stupefacente e la serra artigianale sono stati sottoposti a sequestro.
I ragazzi laziali della Logistica Ambientale-Spezia Bike sono stati i più bravi a Urbisaglia nella quarta edizione del Papà Elio Gran Premio GiorgioMare-Medaglia d’Oro Memorial Elio Longhi firmata Mattia Chinellato, che ha battuto in una volata a due il marchigiano Andrea Antonioni dell’Alma Juventus Fano.
Disputata sul circuito di 10 giri tra il borgo di Urbisaglia e la contrada Montedoro, la corsa ciclistica per la categoria allievi è passata in archivio grazie all’attenta cura messa dagli organizzatori della Gio.Ca Communication di Vincenzo Santoni, condividendo ogni sforzo con l’azienda GiorgioMare di Giorgio Longhi e l’amministrazione comunale di Urbisaglia del sindaco Paolo Francesco Giubileo.
Con poco più di 100 atleti alla partenza (Lussemburgo, Svizzera e San Marino tra le nazioni straniere presenti a Urbisaglia), al via il campione nazionale lussemburghese in carica Flavio Astolfi (UC Dippach) figlio dell’ex professionista Claudio, lanciato a sua volta tra i professionisti da Vincenzo Santoni ai tempi della Cantina Tollo, dell’Acqua&Sapone e della Domina Vacanze tra il 2000 e il 2003.
La prima parte di gara è stata contraddistinta da una fuga di Francesco Massai (Team Coratti) e Giacomo Sgherri (Alma Juventus Fano) mentre gli ultimi tre giri sono stati incandescenti grazie a un vivace drappello di 16 unità nel quale era presente Astolfi che, a sua volta, ha tentato l’allungo solitario ma senza fortuna. A seguire Giacomo Serangeli (UC Foligno) ha alimentato la bagarre andando a cogliere il primo posto al gran premio della montagna in palio al penultimo giro.
A sorprendere tutti all'ultima tornata sono stati Chinellato e Antonioni con il gruppo dei migliori che non ha avuto la prontezza di chiudere subito il gap. La contesa tra i due per la vittoria è andata a favore di Chinellato trionfando nettamente sul valoroso compagno di fuga Antonioni. Ad Alessandro Battistoni (Civitanova Bike Academy) la terza posizione anticipando leggermente la volata del gruppo inseguitore regolata al quarto posto da Giacomo Sgherri.
Così Mattia Chinellato, atleta di Latina al terzo successo stagionale: "Una gara impegnativa con tanto dislivello, sto vivendo un momento felice e spero di continuare così per mettermi nella condizione di aiutare i miei compagni di squadra a vincere ma anche per me stesso. Dedico questo successo ai miei direttori sportiivi, ai compagni di squadra e alla mia famiglia".
"Una bellissima manifestazione che ha visto tanti ragazzi al via dimostrando la loro voglia di correre e di onorare fino in fondo la competizione - ha dichiarato il sindaco di Urbisaglia Paolo Francesco Giubileo -. Sono grato a Vincenzo Santoni e alla GiorgioMare di Giorgio Longhi che ci hanno dato l’opportunità di far parlare ancora di Urbisaglia con questa manifestazione sempre più in crescita e degna del nome che porta in ricordo del compianto Elio Longhi".
Tre milioni di euro per sistemare i circa 13 chilometri della Provinciale 43 “Entoggese”, la strada di collegamento tra l’incrocio con la SS 78 Picena nel comune di Urbisaglia e la SS 77 “Val di Chienti” nel comune di Tolentino.
Il presidente della Provincia Sandro Parcaroli, infatti, ha firmato il decreto di approvazione del progetto esecutivo che permetterà di andare a recuperare una serie di danni creati dal sisma del 2016. Per il ripristino e la messa in sicurezza della strada sono previsti diversi interventi che non riguardano solo l’asfaltatura, ma anche la sistemazione dei pendii e dei versanti che interessano la strada.
“L’ufficio Viabilità della Provincia, che ringraziamo per il costante lavoro svolto, ha predisposto un programma di interventi che andrà a risanare tutta la strada che collega Urbisaglia a Tolentino – commentano il presidente Sandro Parcaroli e il vicepresidente Luca Buldorini -.
Non si tratta di una semplice asfaltatura, ma di andare a recuperare un’arteria che presenta diversi cedimenti e ammaloramenti del piano viabile, frane alle scarpate di monte e di valle che hanno portato alla necessità di realizzare vere e proprie opere di sostegno e di protezione dalla caduta massi, oltre al ripristino dei parapetti e all’allargamento del ponte sul torrente Entogge”.
Per questo, in un primo tratto interessato dalla caduta di alcuni massi, si procederà alla realizzazione di un rafforzamento con rete metallica a protezione e stabilizzazione del pendio, mentre per quanto riguarda gli interventi su strada, nei tratti interessati da fessurazioni e avvallamenti, è prevista la realizzazione di cinque palificate in calcestruzzo armato in modo da rendere più stabile tutto il versante e di tre gabbionate nei punti interessati da frane della scarpata a monte.
In tutti gli altri tratti, dove il sisma ha deteriorato solo la parte più superficiale della strada, verranno rifatti binder e tappetini d’usura. Il costo complessivo dell’intervento è di 3.055.000,00 euro, finanziati dalla Protezione civile all’interno del quinto stralcio del Programma degli interventi per il ripristino della viabilità nei territori interessati dagli eventi sismici del 2016, approvato dal Ministero delle Infrastrutture. I lavori presumibilmente inizieranno nel mese di settembre.
Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e la Struttura commissariale hanno sviluppato un progetto che vede coinvolte cinque stazioni, situate nelle quattro regioni del Centro Italia coinvolte dal sisma del 2009 e del 2016. Il progetto punta a valorizzare le stazioni presenti nel cratere affinché svolgano una funzione di "Hub" e si evolvano da luoghi di semplice passaggio o scambio, a centri vitali e attrattivi, dotati di servizi e funzioni utili sia ai residenti sia ai viaggiatori.
Di questa nuova iniziativa si è parlato oggi a Roma, presso la sede del Gruppo Ferrovie di Stato Italiane, nel corso di un incontro al quale hanno partecipato Guido Castelli, commissario straordinario per la riparazione e la Ricostruzione Sisma 2016, Fabrizio Dell'Orefice responsabile relazioni istituzionali Italia, Sara Venturoni direttore stazioni RFI e i rappresentanti di FS Sistemi Urbani e i primi cittadini delle cinque realtà coinvolte: il sindaco di Antrodoco, Alberto Guerrieri; il vice sindaco di Matelica Denis Cingolani; il sindaco di Popoli, Moriondo Santoro; il sindaco di Spoleto, Andrea Sisti e il sindaco di Urbisaglia, Paolo Francesco Giubileo.
"Grazie alla collaborazione tra struttura commissariale e Ferrovie dello Stato si è pensato di assegnare nuove funzioni alle stazioni del cratere. Non solo luoghi di passaggio e scambio, ma anche ambienti destinati a servizi di comunità - ha dichiarato il commissario Castelli -. All'interno del piano di riparazione che stiamo realizzando non investiamo soltanto nella rete stradale: anche quella su "ferro" è fondamentale per consentire la mobilità in ingresso e in uscita con maggiore facilità. Anche questo fa parte delle azioni che hanno la finalità di sostenere lo sviluppo e contrastare lo spopolamento dei nostri territori: vivere in luoghi più connessi, accessibili e fruibili è un diritto che dobbiamo garantire alle comunità del Centro Italia".
Giovedì 20 luglio presso l'Anfiteatro romano di Urbisaglia andrà in scena La Compagnia di Musicultura con "P.M.C. - Piccolo Manuale della Canzone": un'occasione imperdibile per tutti coloro che vorranno assistere gratuitamente a un spettacolo musicale unico in uno dei siti archeologici più importanti e suggestivi delle Marche.
L'evento, promosso dalla Cisl Marche e dalla Cisl Marche Pensionati in collaborazione con il Comune di Urbisaglia, figura nel cartellone della XXXIV edizione del Teatro Classico Antico. La prestigiosa rassegna, così peculiare per la simbiosi che crea tra i contenuti sul palco e la storia e la bellezza del sito archeologico che la ospita, con la proposta della Compagnia sperimenta una sortita al di fuori dei consueti confini del teatro classico.
Queste le partole del direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri: "Cercheremo di dimostrare come anche nelle canzoni, nel loro fascino multiforme, nelle loro valenze paradigmatiche viva una lontana eco dei miti e delle storie consegnateci dall'antichità. Accompagneremo gli spettatori in un viaggio a tappe, a volte fortemente emotivo, altre più riflessivo, a ogni fermata troveremo per l’appunto una canzone, con storie e curiosità che le orbitano attorno".
Creata da Piero Cesanelli, nel corso degli anni La Compagnia ha riempito e infiammato piazze e teatri di tutte le Marche e oltre, conquistando l’affetto di tanti aficionados. L’Ensemble si propone a Urbisaglia nella seguente formazione: Adriano Taborro (chitarre, madolino, violino), Casta (chitarre e voce), Chopas (chitarra e voce), Maurizio Scocco (basso), Alessandra Tamburrini (piano, tastiere), Riccardo Andrenacci (batteria), Toni Feliciolo (sax e flauto), Alessandra Rogante (voce), Valentina Guardabassi (voce), Francesco Caprari (voce), Giulia Poeta (narratrice), Piero Piccioni (narratore).
L’inizio dello spettacolo è fissato alle 21:30, l’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Prima dell’inizio, c’è anche la possibilità di cenare in loco nell’apposita area attrezzata. Per gli appassionati della Compagnia impossibilitati a seguirla a Urbisaglia il prossimo appuntamento è il 1 agosto a Montecassiano.
Il giornalista sportivo e storyteller, Federico Buffa, è stato ospite della Locanda Le Logge di Urbisaglia, in occasione di un suo impegno in regione.
"È stato un grande piacere parlare un po' con lui di sport, delle Marche e anche un po' di cucina”, ha affermato il titolare del locale Andrea Tombolini. “Abbiamo incontrato une bella persona, oltre che una grande voce dello sport". Federico Buffa ha lasciato un autografo ad Andrea con una bella dedica "al mio chef marchigiano preferito".
Prima di andare via Tombolin ha fatto un regalo a tema calcistico a Federico Buffa: la maglia cimelio che era stata realizzata dai tifosi di Urbisaglia al tempo della società Urbisalviense (di cui suo padre Alfio Tombolini è stato presidente): quella che con ironia recita "mai stati in D".
A circa due settimane dal debutto del Macerata Opera Festival, le Tenute Muròla di Urbisaglia hanno ospitato rappresentati dei Cento Mecenati e degli sponsor per una serata conviviale alla quale hanno partecipato un centinaio di persone curiose di scoprire i dettagli della programmazione 2023.
Un appuntamento interamente dedicata a coloro che sostengono le attività della manifestazione operistica maceratese con grande passione e dedizione. In questa occasione, il presidente Sandro Parcaroli, il nuovo sovrintendente Flavio Cavalli e il direttore artistico Paolo Pinamonti hanno incontrato vecchi e nuovi mecenati, professionisti, appassionati conquistati dal monumento e dall’attività musicale, insieme ai rappresentanti di importanti realtà industriali.
Gli ospiti, dopo un brindisi di benvenuto con una degustazione di vini, hanno potuto visitare la cantina di circa 2000 metri quadri in cui sono collocate le botti, per poi apprezzare durante la cena alcuni piatti tipici della tradizione marchiana. A chiudere la serata un concerto che ha visto protagoniste il mezzosoprano Siranush Khachatryan e Claudia Foresi al pianoforte con le arie più famose dall’opera Carmen che inaugurerà la 59esima stagione allo Sferisterio.
Accanto a molte riconferme, tra i Cento Mecenati del 2023 arrivano diciotto nuove adesioni: Claudio Bellini, Hermes Biagiotti, Anna Bottiglieri, Mirka Canella, Flavio Cavalli, Graziella Ciriaci, Enzo Ciucci, Gianfranco Garofoli, Chicchimavie, Farmacia Paccacerqua, Lardini Spa, Manifattura Tabacchi 1959, Nefer Srl, Studio Legale Borgiani, Parisella & Associati, Remal Srl, SBF Energy Srl, Tenute Muròla, Lions Club Sferisterio.
L’incontro si è svolto nelle suggestive Tenute Muròla, che si estendono sulle colline nel cuore delle Marche tra i Monti Sibillini e il mare, un podere di oltre 350 ettari di proprietà dalla metà del ‘600 della famiglia Bonati-Mosiewicz. L'antico casale settecentesco, oggi sede della Cantina, è circondato dai vigneti che si estendono a perdita d’occhio. La famiglia porta avanti con orgoglio l’unicità e la tradizione di questa zona con la produzione di vini che si contraddistinguono da una percepita salinità e dal colore intenso.
Le varietà di vino proposte sono fortemente legate al territorio: Pecorino, Passerina, e l’autoctono Ribòna (o Maceratino). Tra i vitigni rossi, degni di nota per la loro qualità e finezza, spiccano il Sangiovese, il Montepulciano ed il Merlot. I vini di questa azienda sono il frutto del talento, della dedizione e della passione di tante mani diverse, accomunate dall’amore e dal profondo rispetto per la terra.
L’adesione ai Cento Mecenati avviene attraverso la normativa di Art Bonus, ovvero lo strumento creato dal Governo per favorire il sostegno dei privati al finanziamento della cultura, con agevolazioni fiscali del 65% in tre anni: per esempio chi decide di sostenere lo Sferisterio con 1000 euro, ne recupera 650 sotto forma di credito d’imposta.