Che il futuro nelle nostre zone sia fondato su turismo e cultura è un dato di fatto praticamente incontestabile. Che queste terre siano affascinanti e ricche di bellezze naturali e intrise di storia è un altro dato di fatto. Tanto che puntualmente testate nazionali e internazionali dedicano alle terre maceratesi ampi e dettagliati articoli. Stavolta la vetrina è arrivata grazie alla testata giornalista on line Viagginbici.com di Padova, dove scrivono blogger, sportivi, amanti delle due ruote, appassionati della vita semplice, cultori della vita slow, praticanti del turismo sostenibile, curiosi e ovviamente giornalisti. E' un giornale aperto ad accogliere i reportage di qualsiasi viaggio che abbia avuto a che fare, anche marginalmente con la bicicletta. Il sito contiene articoli di carattere generale su percorsi ciclabili in mezzo alla natura, oppure percorribili parte in barca o in treno, su piste belle e facili adatte a tutta la famiglia o idee per visitare la città. Ci sono anche indicazioni di percorsi più impegnativi da fare con la mountain bike. Stavolta, ad essere proposto al vasto pubblico di viagginbici.com è un affascinante percorso in bicicletta da Tolentino all'Abbadia di Fiastra: "Il nostro itinerario in bicicletta si svolge in quello che è oggi uno dei cuori pulsanti della nostra industria manifatturiera e artigianale, eccellenza italiana nel mondo intero, la zona delle Marche che ha per epicentro Tolentino.Attualmente qui sono concentrate alcune tra le migliori aziende per la lavorazione e la creazione di articoli in pelle, non a caso qui si riforniscono di materia prima alcuni dei marchi più famosi al mondo.Ma questa abilità nella lavorazione arriva da lontano, dai tempi in cui questa zona era al centro di alcune vie di comunicazione importanti, che hanno reso questo lembo di terra ricco, carico di storia, e sarà proprio questa “storia” che incontreremo nella nostra passeggiata in bicicletta. Il percorso in bicicletta inizia a Tolentino, cittadina di circa 20.000 abitanti,situata lungo la vallata del Chienti, la sua posizione l’ha resa da sempre uno snodo di collegamento tra la zona costiera e quella montana della provincia.E’ una città ricca di storia con un notevole patrimonio artistico. L’edificio più importante di Tolentino è senza dubbio la basilica di San Nicola che, eretta tra il XIII e il XIV secolo, conserva le spoglie del Santo all’interno dell’omonimo Cappellone decorato con uno stupendo ciclo di affreschi dei primi anni del XIV secolo.Tolentino è stata anche teatro di nel 1815, di quella che viene considerata da molti, la prima battaglia del nostro risorgimento, quello scontro che vide di fronte le truppe napoletane guidate da Gioacchino Murat e le truppe austriache, e che ogni anno da vita alla rievocazione storica della Battaglia di Tolentino.Dopo aver girovagato per la cittadina, prendiamo la strada per il Castello della Rancia.Partendo dalla piazza della Libertà di Tolentino ci si dirige verso Macerata. Arrivati a contrada Cisterna si gira a sinistra, verso Cantagallo. Davanti all’Arena si imbocca una strada sterrata che porta verso il Casone. Sulla destra, proprio vicino al cancello parte uno sterrato che, dopo aver attraversato il fosso Rotondo, si ricongiunge alla strada sterrata che porta alla statale 77. Pochi metri prima di arrivare alla statale sulla destra, si imbocca uno sterrato che, passando sotto il cavalcavia della superstrada, porta al Castello della Rancia. Il Castello sorge sulla riva sinistra del Chienti a soli 7 chilometri dal centro di Tolentino e con le sue mura merlate ed il possente bastione si staglia imponente nella pianura circostante. Il nome del castello deriva dalla quella che era la funzione del nucleo originario dell’edificio nel XII secolo, si trattava infatti di un granaio (grancia) la cui proprietà era dell’abbazia di Fiastra, termine del nostro giro in bicicletta.La grancia, venne trasformato in fortezza nel 1357, avendo intuito l’allora signore della zona Rodolfo II da Varano di Camerino, l’importanza strategica del luogo. A testimonianza di ciò il lungo elenco di battaglie combattute nelle vicinanze. La fortezza attualmente ospita il museo archeologico Piceno, e merita una sosta con la visita alle strutture interne camminamenti,portici, cappella barocca, per un tuffo in un passato ancora vivo nella rievocazione storica della battaglia risorgimentale.Riprendiamo le nostre biciclette e uscendo dal castello proseguiamo in direzione della provinciale 77 e dopo averla superata, seguiamo la strada non asfaltata per Contrada Divina Pastora. La strada sale leggermente, per qualche centinaio di metri fino ad incrociare la statale 78 e qui bisogna prestare un po’ di attenzione al traffico. Dopo poco meno di due chilometri si giunge al Parco archeologico di Urbs Salvia, che dista dalla fortezza circa 12 km. Il parco archeologico di Urbs Salvia è senz’altro il più importante delle Marche ed uno dei più importanti dell’Italia centrale sia per estensione che per lo stato di conservazione dei monumenti . La città, faceva parte del Regium V Picenum, nacque intorno al I secolo a.c. e fu un fiorente centro. La sua posizione non fu casuale, nacque infatti all’incrocio di due importanti vie di comunicazione: quella che univa Fermo a San Severino Marche e quella che conduceva da Ascoli a Osimo.Persino Dante Alighieri nel XVI canto del Paradiso narra di questa antica città e delle sue antiche vestigia.Urbs Salvia dopo secoli di splendore fu attaccata e saccheggiata dai Visigoti di Alarico intorno al 410; la città venne gradualmente abbandonata e le sue rovine vennero spesso riutilizzate per la costruzione di centri che vennero successivamente edificati nella zona,in primo luogo Urbisaglia che sorge sul colle antistante alle rovine. L’area archeologica si estende per 40 ettari e si sviluppa dal colle verso l’area pianeggiante. Attraverso un percorso di circa un chilometro si possono visitare gli imponenti e suggestivi monumenti giunti fino a noi, come il serbatoio dell’acquedotto che aveva una capacità di circa 1000m3 o il teatro, che è uno dei più grandi d’Italia e ancora l’anfiteatro che viene ancora utilizzato nei mesi estivi per degli spettacoli di teatro antico e che è uno dei meglio conservati della penisola.Dopo aver visitato l’anfiteatro, si prosegue sulla strada bianca che passa accanto per circa mezzo chilometro, fino ad arrivare ad un incrocio con una strada asfaltata. Una volta imboccata, la strada salirà per un breve strappo e arrivati in cima si svolta a sinistra, per imboccare una discesa che ci porta all’Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra, che fu costruita dai monaci cistercensi nel 1142. E’ sicuramente uno dei monasteri dell’ordine meglio conservati in Italia. La storia dell’abbazia inizia quando il signore del luogo, dona il terreno all’abate dell’Abbazia di Chiaravalle di Milano, il quale inviò i monaci che costruirono il complesso utilizzando per larga parte le pietre della vicina città romana di Urbs Salvia.Una volta costruita l’abbazia i monaci si dedicarono alla bonifi ca ed allo sviluppo agricolo del territorio circostante. Dopo anni di accrescimento l’abbazia a partire dal XIV secolo fu preda di saccheggi e affrontò svariate peripezie fi no a tornare ai monaci cistercensi nel 1985. Dal 1984 l’abbazia ed il territorio limitrofo fanno parte della Riserva Naturale dell’Abbadia di Fiastra, istituita dalla Fondazione Giustiniani Bandini e dalla Regione Marche a tutela dei preziosi beni artistici e naturalistici. Oltre al complesso dell’abbazia, se avete ancora voglia di pedalare, ci sono alcuni percorsi che vi permetteranno di scoprire i diversi ambienti naturali, come la Selva, una zona di circa 100 ettari, che è il cuore dell’area ed è l’ultimo esempio di una foresta molto estesa che fino al 1700 copriva l’intera fascia collinare della provincia maceratese. Si tratta di un bosco, dove vivono numerosi animali selvatici tra cui il capriolo.Poi le zone umide del laghetto “Le Vene” e i corsi d’acqua Entogge e Fiastra e infine i campi coltivati, ultimi segni di quella attività agricola portata avanti nei secoli con amore e rispetto dei ritmi della natura dai monaci. Se pedalerete e farete attenzione, sarà possibile ammirare qualche capriolo,qualche volpe o ammirare il volo di qualche sparviero e della civetta.. Se vi sarete fermati all’abbazia, avrete percorso circa 20 km, che dovrete ripercorrere in senso inverso per tornare a Tolentino. Questo viaggio in bicicletta nelle Marche è uno spunto per rivivere alcuni millenni di storia in così pochi chilometri, e per assaporare magari qualcuno di quei piatti della cucina tradizionale marchigiana, come i Vincisgrassi, una sorta di pasta al forno, che si dice sia stata preparata in onore del generale austriaco Windisch Graetz che si era fatto valere nella difesa della città di Ancona contro le truppe napoleoniche nel 1799. Ma come vedete questa è un’altra storia…..".
Una donna di 60 anni è stata scippata ieri pomeriggio della collanina d'oro da una coppia di malviventi in via Brodolini a Tolentino. La signora, intorno alle 16, è stata avvicinata da un'auto scura. Uno dei malviventi ha abbassato il finestrino dal lato passeggero e ha richiamato l'attenzione della donna fingendo di chiedere informazioni in merito a una via vicina all'ospedale. La 60enne, non immaginando quello che stava per succedere, si è avvicinata all'auto e si è chinata quel tanto che è bastato per far sporgere la collanina d'oro che portava addosso. Con un gesto repentino, il malvivente gliel'ha strappata dal collo e l'auto si è data precipitosamente alla fuga. La vittima non è riuscvita a prendere il numero di targa nè il modello della macchina e ai carabinieri, intervenuti in breve sul posto, ha potuto solo descrivere un'auto scura e un sommario identikit dello scippatore. Le indagini vengono condotte dai militari della stazione di Tolentino.
Un articolo di "Grazia" propone una classifica singolare delle più belle sedie Frau:"Se si vuole parlare di sedute che hanno fatto la storia del design made in Italy, non si può fare a meno di citare l'azienda tolentinate "Poltrona Frau". Una società che ha fatto dell’artigianalità il suo punto di forza per oltre 100 anni. La punta di diamante dell'azienda sono naturalmente le sedute: un connubio di tradizione e innovazione che l'ha resa celebre oltre i confini nazionali.Senza dubbio, le dieci sedie più belle targate Poltrone Frau e che rappresentano maggiormente l'impresa sono: DU30: vincitrice del Compasso d’Oro nel 1954, è la seduta più iconica disegnata da Gastone Rinaldi. Si tratta di una comoda poltroncina monoscocca sagomata in rete d’acciaio con imbottitura in poliuretano espanso e gambe in tubolare di ferro piegato e saldato. Vittoria: progettata nel 1996 dal Centro Ricerche e Sviluppo Poltrona Frau, Vittoria è una seduta con voluta aperta appena accentuata e tradizionale rilievo di bordura a filetto. La struttura è in legno di faggio disponibile nelle versioni naturale, grezzo, sbiancato, tinto noce o tinto wengè. Il rivestimento, invece, è in pelle o tessuto. Helleu: porta la firma di François Russo, ed è una seduta dalle linee rigorose e nitide. Helleu è un omaggio del designer all’amico Jacques Helleu, art director per 40 anni di Chanel. Ginger: accogliente e confortevole con design a cura di Roberto Lazzeroni. E' una poltroncina dalle forme essenziali, perfetta per la zona studio in coppia con la scrivania Fred, per il soggiorno, oppure come seduta autonoma. Fitzgerald: Jean-Marie Massaud firma per Poltrona Frau una seduta dalle forme semplici che esprime la sua eleganza attraverso i dettagli. Le cuciture a X, rigorosamente eseguite e mano, impreziosiscono gli interni del sedile e dello schienale, mentre il bordo è arricchito da una doppia cucitura verticale e sigillato dal logo dell’azienda marchiato a caldo. Liz: una seduta vicina al linguaggio formale degli anni Cinquanta messa a punto da Centro Ricerche e Sviluppo Poltrona Frau. Liz è caratterizzata da struttura in faggio stagionato. Il rivestimento, invece, è in pelle e avvolge la seduta leggermente concava. Beatrice: Monica Förster firma una seduta che alterna pelle e legno, dando vita a un effetto visivo elegante e raffinato. La struttura è in massello di rovere con pannello schienale in multistrato di faggio curvato impiallacciato in rovere, mentre il rivestimento è firmato Pelle Frau. Le Spighe: una reinterpretazione del classico sgabello da bar a cura di Claudio Silvestrin. Le Spighe è un pezzo di grande fascino con basamento e poggiapiedi in acciaio cromato, con sedile girevole in Pelle Frau. Amelie: per la seduta Amelie, Claudio Bellini combina materiali preziosi e forme eleganti. Il rivestimento in Pelle Frau® viene calzato sulla struttura e chiuso da semplici cerniere che si trasformano in un prezioso motivo decorativo. Louise: lo studio Lievore Altherr Molina firma una seduta dal design essenziale, ideale per il living e per l’ufficio. Massello di frassino e faggio si fondono perfettamente con l’imbottitura in poliuretano espanso. Il rivestimento in Pelle Frau è arricchito da una serie di cuciture orizzontali tutto attorno al fronte e al retro dello schienale, disposte ad altezze irregolari".
Continuano i rapporti tra il Comune di Tolentino e la società Alphadomcity di Seul, Corea del Sud, che da più di tre anni stanno intrecciando scambi volti allo sviluppo di progetti che portino al coinvolgimento di imprese commerciali ed artigianali oltre che culturali.Il Sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi ha proprio in queste ore firmato un Memorandum d’Intesa tra Alphadomcity Asset Management e il Comune di Tolentino con il Presidente della società coreana Lee Sang-Hoo.Come si ricorderà l’Alphadomcity sta realizzando complessi edilizi multi funzionali a Seongnam Pangyo, zona residenziale di Seul.Il Memorandum d’Intesa che è stato firmato ha come scopo quello di lanciare e far conoscere un nuovo brand, denominato “Via Tolentino”, attraverso la realizzazione di uno spazio espositivo-commerciale, dei prodotti artigianali ed enogastronomici del territorio del Comune di Tolentino e più in generale della Regione Marche. Questo spazio sarà collocato nel nuovo insediamento edilizio di Alphadomcity e precisamente nell’area della fermata della metropolitana Pangyo, Seongnam City in Corea del Sud.L’intenzione è quella di collaborare reciprocamente in modo da sviluppare e favorire la promozione del brand “Via Tolentino” in Corea sotto forma di esclusiva tra Alphadomcity Asset Management e il Comune di Tolentino, attraverso l’associazione partecipata TolentinoExpo che continuerà ad operare per conto dell’Amministrazione comunale.La delegazione coreana ha visitato anche la Città di Tolentino ed in particolare si è intrattenuta con il Presidente di Assm spa Stefano Gobbi perché interessata ai servizi dello stabilimento termale di Santa Lucia ed in particolare alle cure inalatorie.
Dal sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi riceviamo:"E' a tutti noto che il Servizio sanitario nazionale sta spostando sempre di più l'attenzione all'ospedale al territorio, per offrire una risposta adeguata ai bisogni attuali di salute, conseguenti all'aumento delle patologie cronico-degenerative" recita così la delibera di Giunta Regionale 735, con la quale la Regione Marche si accinge a codificare l'assetto sanitario regionale."Le parole sono e restano parole, i fatti sono che se la Regione chiuderà il Punto di primo intervento di Tolentino, la notte, come scritto nella 735 , senza aver ultimato i lavori al pronto soccorso di Macerata, tutti coloro che per un piccolo problema si recavano al Punto di Primo Intervento Tolentinate da tutto l'hinterland, si accalcheranno come in un girone dantesco al pronto soccorso di Macerata. Parliamo di una popolazione di 33280 abitanti (Sarnano, Cessapalombo, Camporotondo, San Ginesio, Belforte, Caldarola, Serrapretona, Tolentino) che pagano le stesse tasse degli anconetani e pesaresi: stessi doveri per tutti ma nessun diritto per noi".Sempre nella 735 si prevede una valorizzazione degli equipaggi infermieristici, cui vanno affidate nuove responsabilità, secondo protocolli condivisi, a tal fine l'ASUR si impegna a riconoscere i protocolli infermieristici, cui vanno affidate nuove responsabilità, secondo protocolli condivisi, a tal fine l'ASUR si impegna a riconoscere i protocolli infermieristici per i provvedimenti salvavita (PIST), che gli infermieri sono autorizzati ad effettuare negli interventi di emergenza sul territorio."Le parole sono e restano parole, i fatti sono che l'ambulanza infermieristica attualmente presente la mattina ed il pomeriggio a PPI di Tolentino sarà tolta e sostituita con un mezzo composta da volontari non sanitari".Sempre nella 735 si prevede la Casa della Salute, la realizzazione di questa nuova visione punta anzitutto allo sviluppo di reti cliniche integrate, tra ospedale e territorio. La Casa della Salute, punto di riferimento certo per i cittadini, cui ci si può rivolgere in ogni momento per trovare una risposta ai propri problemi di salute. Rafforzare la rete territoriale e le cure intermedie è un aiuto concreto alle famiglie che ogni giorno assistono i loro cari in strutture sanitarie o socio-sanitarie che non corrispondono per livello assistenziale alle reali esigenze del cittadino."Le parole sono e restano parole, i fatti sono che il Medico di medicina generale (medico di famiglia), dovrebbe giocare un ruolo chiave in tutto ciò, solo che nessun accordo è stato stabilito tra i Medici di medicina generale (medico di famiglia) e la Regione?".Sempre nel 735 si prevede che il Medico di continuità assistenziale (guardia medica) ricopra le funzioni di medico della struttura in assenza del medico del punto di primo intervento durante la notte."Le parole sono e restano parole, i fatti sono che in altre sedi si mantiene la figure la figura di guardia interdivisionale, mentre a Tolentino no, perchè? Nessuna legge italiana autorizza un medico convenzionato di continuità assistenziale ad essere guardia interdivisionale ospedaliera".Sempre nella 735, sono previsti 10 posti di letto di Day Surgery."La day surgery, è un regime di ricovero breve, quindi il reparto, la notte chiude. Se invece si autorizza la One Day Surgy, il paziente viene ricoverato il giorno stesso dell'intervento e viene dimesso il giorno successivo. Questo accorgimento consente il mantenimento della presenza del chirurgo durante la notte, tale presenza è fondamentale perchè può svolgere funzione di medico interdivisionale e coprire il punto di primo intervento durante la notte quando l'ambulanza esce e per tanto, il punto di primo intervento non verrebbe chiuso la notte".La 735 di fatto, è un tentativo di razionalizzare la sanità marchigiana, se parliamo di raziocinio, allora è il caso di adottare un ferreo crono programma, è giusto cambiare ma quando è tutto pronto. Non si comincia a costruire una casa partendo dal posizionamento del tetto.
Entrano nel vivo le manifestazioni dedicate a San Catervo Santo protettore della Città di Tolentino. Questa sera alle ore 18.00 S. Messa e alle ore 21.15 Concerto in onore di San Catervo del Coro Polifonico “Città di Tolentino”, diretto dal Maestro Aldo Cicconofri, coro e Orchestra di Mandolini di Argostoli (Cefalonia Grecia) direttore Spiridon Theotokatos. Sabato, Festa di San Catervo martire. Alle ore 7.00; 8.00; 9.00; 10.00; 11.00; 16.30; 18.00 S. Messe. Alle ore 9.00 celebra il Parroco Don Gianni, alle ore 10.00 50° del Sacerdozio di Don Rino Ramaccioni. Alle ore 11.00 celebra un Padre Agostiniano. Alle ore 13.00 pranzo comunitario. Alle ore 16.30 celebra Don Vittorio Serafini e alle ore 18.00 S. Messa presieduta da Sua Ecc.za Mons. Nazzareno Marconi con la partecipazione delle Autorità Civili e Militari. Alle ore 19.00 Processione in onore di San Catervo, itinerario: Con cattedrale, viale Battisti, piazza dell’Unità, via Tambroni, via Parisani, piazza Martiri di Montalto, via Filelfo, piazza della Libertà, via San Nicola, via Oberdan, corso Garibaldi, Con cattedrale. Domenica 18 ottobre Giornata Missionaria e Festa di San Tommaso da Tolentino. Alle ore 9.00 S. Messa, alle ore 11.00 S. Messa - Mandato ai catechisti, alle ore 18.00 S. Messa. Domenica 25 ottobre alle ore 9.00 S. Messa e alle ore 11.00 S. Messa - Anniversari Matrimoni.Supportata da un antichissimo culto, è una famiglia romana composta dai coniugi Flavio Giulio Catervio e Settimia Severina e dal loro figlio Basso. La tradizione vuole che Catervio sia stato il primo evangelizzatore della città di Tolentino e proprio ciò abbia comportato il martirio per lui e la sua famiglia, ma come per tutti i martiri loro contemporanei non è purtroppo possibile reperire ulteriori informazioni e dettagli circa il loro operato, quanto piuttosto sul culto loro tributato. La figura di San Catervo si è dunque strettamente legata alla città di Tolentino di cui è patrono. Da visitare la Cappella di San Catervo, volta a custodire il grandioso sarcofago, uno tra i più importanti delle Marche, ricavato da un unico blocco di marmo e comprendente i busti dei due coniugi. Dall’iscrizione inclusa nella tabula del sarcofago si apprende che Flavio Giulio Catervio appartenne ad una nobile famiglia senatoria, che fu prefetto del pretorio e morì all’età di soli 56 anni. In tale epigrafe si ricorda inoltre, con un formulario intessuto di forme poetiche, impregnate di una fede lucente nella resurrezione, il sacramento matrimoniale: “Il Signore Onnípotente, che con meriti uguali vi unì nel dolce vincolo del matrimonio, custodisce per sempre il vostro sepolcro. O Catervio, Severina è felice per essersi unita a te: possiate insieme risorgere, con la grazia di Cristo, o voi beati, che il sacerdote del Signore, Probiano lavò con l'acqua battesimale e unse con il sacro crisma”. Tale monumento fu fatto costruire dalla moglie per entrambi.
Per il quinto anno consecutivo il volontariato di Protezione Civile, le istituzioni e il mondo della ricerca scientifica si impegnano insieme campagna di comunicazione nazionale sui rischi naturali che interessano il nostro Paese. Il weekend del 17 e 18 ottobre più di 4.000 volontari e volontarie di protezione civile allestiranno punti informativi “Io non rischio” in circa 430 piazze distribuite su tutto il territorio nazionale per diffondere la cultura della prevenzione e sensibilizzare i propri concittadini sul rischio sismico, sul rischio alluvione e sul maremoto.Sabato 17 e domenica 18 ottobre, in contemporanea con altre piazze in tutta Italia, i volontari dell’Associazione Volontaria Onlus Macerata Soccorso partecipano alla campagna con un punto informativo “Io non rischio” allestito a Tolentino presso l’Abbadia di Fiastra per incontrare la cittadinanza, consegnare materiale informativo e rispondere alle domande su cosa ciascuno di noi può fare per ridurre il rischio terremoto.“Io non rischio” – campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. L’inserimento del rischio maremoto e del rischio alluvione ha visto il coinvolgimento di IspraIstituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del fiume Arno, CamiLab-Università della Calabria, Fondazione Cima e Irpi-Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica. L’edizione 2015 coinvolge volontari e volontarie appartenenti alle sezioni locali di 25 organizzazioni nazionali di volontariato di protezione civile, nonché a gruppi comunali e associazioni locali.L’elenco dei comuni interessati dalla campagna il prossimo 17 e 18 ottobre è online sul sito ufficiale della campagna, www.iononrischio.it, dove è inoltre possibile consultare i materiali informativi su cosa sapere e cosa fare prima, durante e dopo un terremoto o un maremoto.
Il progetto di tesi del designer Fabio Rapanelli, neolaureato presso la scuola di Architettura e Design dell'Università di Camerino nel corso di laurea magistrale in Design Computazionale è stato selezionato tra i partecipanti alla prossima Maker Faire che si terrà a Roma la prossima settimana.La ricerca di tesi - ha dichiarato Fabio - nasce dall'esplorazione di un nuovo scenario progettuale, quello dell’Internet of Things, un sistema integrato di persone ed oggetti “iperconnessi” fra loro. A questo nuovo paradigma si sta affacciando una generazione “in via di apparizione”, quella dei nativi digitali puri, la Generazione Z. Proprio a quest'ultimi si rivolge Tangret, un dispositivo interattivo dedicato ai bambini dai 7 ai 9 anni, per l’apprendimento consapevole delle tecnologie digitali.Grazie ad una dockstation e ad una serie di moduli funzionali che nella forma richiamano, il bambino andrà a comporre l’hardware per la prestazione desiderata. In base a come questi verranno connessi richiameranno delle funzionalità. Il tutto spingerà il bambino a ragionare sulle singole funzioni dei componenti, e su come il loro utilizzo sistemico costituisca le “performance” di uno strumento tecnologico.
Un reparto nuovissimo, molto bello e ospitale, ma nelle stanza mancano i televisori. Stiamo parlando del nuovo reparto Dialisi dell'ospedale di Tolentino, recentemente inaugurato, dove i pazienti, costretti a restare immobili per ore su di un letto, non avevano a disposizione l'unica possibilità di svago: la televisione.E così, una associazione sportiva particolarmente sensibile a queste tematiche, si è adoperata per trovare una tv nuova da mettere a disposizione del reparto e, nel giro di pochi giorni, c'è riuscita.Si tratta dall'associazione sportiva dilettantistica Fochi di Tolentino, squadra di basket che sotto l'egida di Massimo Mazzoleni e Matteo Santecchia, è riuscita a mettere a disposizione del reparto Dialisi la prima televisione che è stata consegnata questo pomeriggio alla presenza del consigliere delegato allo Sport, Francesco Colosi.Ma non basta. Servono almeno ancora altre dieci televisioni e così, su iniziativa degli stessi pazienti, nei prossimi giorni partirà una sottoscrizione per consentire ad ogni stanza di avere la sua tv e concedere così qualche momento di svago a chi deve sottoporsi alla dialisi.Non appena verranno comunicate le modalità, ne sarà data ampia comunicazione ai cittadini.L'associazione sportiva dilettantistica Fochi è nata lo scorso anno. Il presidente è Massimo Mazzoleni, dirigenti Nima Miri e Giacomo Gardini, allenatore Matteo Santecchia e capitano Carlo Alberto Taborro. Lo scorso anno la squadra è arrivata alla fase finale dei play-off, giocandosela fino all'ultimo contro Jesi che alla fine l'ha spuntata. Quest'anno l'organico si è rinforzato per puntare a obiettivi importanti. E il primo, anche se non squisitamente sportivo, la Fochi lo ha già raggiunto oggi pomeriggio.
Da Ambra Ruggeri (Cantiere Altre Marche Sinistra Unita e PCdI Tolentino) riceviamo:“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” Art. 32 della Costituzione Italiana. Lo stato Italiano quindi tutela la salute come “diritto fondamentale”. Cosa significa? Che lo Stato deve garantire ai propri cittadini il diritto ad accedere all’assistenza sanitaria. Dove siamo arrivati? Ad una nuova "riorganizzazione della sanità regionale" in base alla quale l'ospedale di Tolentino rischia di subire altre modifiche che peggiorerebbero il servizio offerto ai cittadini e per cui tutti noi paghiamo le tasse. Siamo arrivati alla chiusura del punto di primo intervento e alla riduzione dei posti letto, siamo arrivati al depauperamento totale della struttura ospedaliera così come l'abbiamo conosciuta fino ad oggi. Siamo arrivati alla chiusura di un punto di primo intervento che andrà ad intasare la già complessa situazione di Macerata.Ma perché tagliare quando è invece necessario continuare ad investire sul Servizio Sanitario Nazionale, affinché continui ad essere un diritto fondamentale?Quanto deve “costare” la sanità? Quanto basta per curare al meglio le persone che ne hanno bisogno. Tutte. I dati ufficiali, invece, ci dicono che circa 10 milioni di italiani non possono curarsi come dovrebbero perché non se lo possono permettere.La spesa sanitaria italiana è all’incirca di 100 miliardi di euro all’anno: troppi? Pochi? Quel che è certo è che questo si riferisce al costo per lo Stato e non a quanto viene speso per curare le persone. E allora cosa c’è in quei 100 miliardi l’anno? Un uso poco razionale delle risorse e il profitto in tutte le sue forme, nelle strutture pubbliche e in quelle private “convenzionate”. Che sono “aziende” non più “ospedali”. Il profitto stimato sulla sanità si aggira intorno ai 25 miliardi di euro annui. E se si iniziasse a tagliare da lì? Forse nessun punto di primo intervento verrebbe chiuso.La politica ha introdotto nella sanità il profitto. Ha trasformato gli ospedali in aziende. L’obiettivo non è più la salute ma il fatturato. Piuttosto che fare tagli alla sanità bisognerebbe tagliare il profitto. La sanità privata deve affiancarsi, ma non sostituirsi a quella pubblica e Stato e Regione, in questo caso, in quanto Istituzioni rappresentanti i cittadini, devono difendere e tutelare il Servizio Sanitario pubblico, il suo valore, dando ad esso gli strumenti necessari per ammodernarsi e proiettarsi nel futuro senza invece impoverire i piccoli territori dei servizi fondamentali come sta accadendo di fatto e come sta per accadere a Tolentino.
Torna la Coppa Italia e per la prima sfida del triangolare il Tolentino sarà di scena in casa del Porto D’Ascoli, inizio ore (20,30), mentre riposa la Civitanovese, terza squadra del girone. Una sfida questa tra la squadra cremisi e quella rivierasca che si rigiocherà domenica prossima al della vittoria per la sesta giornata del girone di andata del campionato Regionale di Eccellenza. La Civitanovese entrerà in gioco il prossimo 4 novembre quando è prevista la seconda giornata del triangolare; affronterà il Tolentino se la squadra cremisi sarà sconfitta dal Porto D’Ascoli, mentre giocherà contro la formazione allenata da mister Filippini se questa perderà o pareggerà contro la formazione cremisi. La terza ed ultima giornata del triangolare è fissata per il prossimo 25 novembre. Tornando alla sfida di Porto D’Ascoli, il Tolentino dopo la battuta di arresto di domenica scorsa ad Urbania, vuole un pronto riscatto e per questo mister Possanzini farà solo un piccolo turn-over; due o tre al massimo saranno i cambi rispetto alla squadra che ha iniziato la partita di Urbania. Palazzetti, Romagnoli e Pagliari sono in preallarme per partire subito con una maglia da titolare. Il tecnico Possanzini è fiducioso per la sfida contro il Porto d’Ascoli. “Vogliamo fare risultato perché teniamo a questa competizione e ci vogliamo giocare in casa contro la Civitanovese l’accesso alla finale. Sappiamo che sarà una partita difficile perché il Porto D’Ascoli è una formazione quadrata e temibile, ma non lasceremo nulla di intentato per uscire dal campo con un risultato positivo. A dirigere Porto d’Ascoli-Tolentino è stato designato il signor Antonio Lombardo di Macerata che sarà coadiuvato dagli assistenti Emanuele Alesi di Ascoli Piceno e Stefano Principi di Ancona.
Alessandro Massi, consigliere delegato alla Cultura del Comune di Tolentino, commenta l'andamento degli eventi promossi dal suo assessorato, dove spiccano Popsophia e Biumor. Per Massi, è anche l'occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, a seguito di qualche polemica che si era innescata anche sui costi di queste manifestazioni."In merito al progetto di Biumor e Popsophia," afferma Massi "la vera novità portata in ambito culturale dall'amministrazione comunale, ritengo sia giunto il momento di puntualizzare e porre l'attenzione su quanto di buono realizzato in questi tre anni di politica culturale con risultati che sono stati evidenti a tutti, sia nella nostra città sia oltre i confini della nostra città, e che troppe volte sono stati taciuti e messi in discussione.Dico ciò a tutela dell'impegno di molti che si sono spesi al fine di far riuscire gli appuntamenti malgrado le ristrettezze economiche, ricordando che in questi ultimi anni nel settore cultura purtroppo, date le varie vicende che hanno interessato le casse comunali e i relativi tagli avuti, il più delle volte abbiamo dovuto fare di necessità virtù, riuscendo in ogni caso a portare avanti progetti ambiziosi e di assoluto valore che hanno portato la città ad avere sempre l'attenzione della stampa nazionale (Corriere della Sera, Repubblica, il Giornale, RAI 3)Posto che sicuramente il fatto che abbiano partecipato molti spettatori segna sicuramente la differenza tra un evento che ha avuto successo ed uno che non lo ha avuto, con disonestà intellettuale ho sentito banalizzare l'impegno e la riuscita di un evento misurandolo su questo dato e da ciò non mi sottraggo, ma sicuramente non è sulle presenze in agosto a Popsophia che ci si può lamentare perchè ci sono stati numeri impressionanti al Castello della Rancia, sopratutto da fuori città, e sfido chiunque a dire il contrario viste le foto con il cortile e le sale piene tranquillamente riscontrabili sui siti istituzionale ed i social network.Se ogni anno ci viene chiesto di portare l'evento al centro storico un motivo ci sarà?Ciò che mi dispiace è che purtroppo viene fatta passare in secondo piano la rilevanza di aspetti fondamentali come la collaborazione delle associazioni,vedi quella preziosa con l'Unitre di Tolentino, con le scuole, che era mancante da diversi anni e che è frutto di un dialogo ed un coinvolgimento continuo, ma anche la partecipazione di tanti giovani che a titolo volontario hanno contribuito e speso le loro energie nel festival di Popsophia, e sopratutto la vicinanza costante e decisiva delle aziende del territorio che hanno creduto nella qualità del progetto ed investito in essa permettendo la realizzazione di molte iniziative.Una città come Tolentino, che da sempre ha avuto una grande tradizione culturale merita, un evento di alto spessore culturale come la Biennale dell'Umorismo ed il Festival di Popsophia.Rido amaramente quando da alcuni lo sento considerare uno spreco economico quando forse se aprissero gli occhi ne dovrebbero vedere ben altri, ma sopratutto quando lo sento paragonare alla sagra della porchetta o alla polentata, quando se si fosse un briciolo onesti intellettualmente ci si renderebbe conto che è ridicolo fare questo paragone vista la diversità di proposta e di pubblico.Infine sui famosi costi dico chiaramente che non vi stata mai tanta trasparenza come negli ultimi anni su quanto sia pesato sul bilancio comunale la Biennale e Popsophia, detto ciò, forse, con sorpresa di molti annuncio che nell'anno 2015 al Comune di Tolentino tutto ciò è costato zero, in quanto siamo riusciti a coinvolgere, come già detto, tantissimi sponsor ed istituzioni come la Regione Marche, ma soprattutto si è riusciti a lavorare in economia grazie all'ingegno ed all'impegno del Direttore Hermas Ercoli, dell'Ufficio Cultura, di Giorgio Leggi e di operai comunali che hanno lavorato nell'allestimento delle sale e nella pubblicazioni dei cataloghi. Anche in questo caso" conclude Massi "invito tutti ad andare a vedere le delibere per accertarsi di questo miracolo e magari a fare il paragone con altri eventi in cui si richiede anche l'ultima briciola al Comune anche solo per muovere una sedia.Risultati straordinari con costi limitatissimi, grazie a questo impegno politico preso da me e dal sindaco Pezzanesi in primis, la città di Tolentino può dire con orgoglio di avere una politica culturale chiara, coerente e sopratutto apprezzata che punta alla valorizzazione del patrimonio che abbiamo".
Entrano in una falegnameria, rubano un vecchio furgoncino e, per scappare, attaccano il mezzo al cancello dell'azienda e lo divelgono. E' successo stanotte a Tolentino, in contrada San Martino, dove i soliti ignoti sono entrati negli uffici di una falegnameria e, andando a colpo sicuro, hanno rovistato nei cassetti fino a trovare le chiavi di un furgoncino. Per scappare, hanno collegato una corda al mezzo e hanno letteralmente divelto il cancello prima di darsi alla fuga. Ad accorgersi dell'accaduto è stato un agente della vigilanza privata che ha avvertito i titolari dell'azienda e poi i carabinieri. I malviventi sarebbero entrati in azione in un orario compreso fra la mezzanotte e le due. Le indagini sono in corso.
Come tradizione, si è rinnovato per il sesto anno consecutivo all'istituto comprensivo Don Bosco di Tolentino l'appuntamento con la Giornata delle Eccellenze: ragazzi e ragazze che all'esame finale della Scuola Secondaria di I Grado si sono distinti per l'ottimo risultato ottenuto. Questi studenti si sono impegnati con costanza nello studio, supportati in ciò dalle famiglie, conseguendo così esiti notevoli che auguriamo siano solo la prima tappa di un percorso ricco di soddisfazioni in ambito scolastico e professionale. Si è trattato di una premiazione, molto sentita e partecipata, che ha visto protagonisti: Baldoni Sofia, Canaletti Francesca, Cicconofri Leonardo, Falconi Francesca, Fondati Chiara, Lal Simran, Marchetti Eva e Vanni Irene diplomatisi con 10/10 e lode, Belfiori Sofia, Governatori Saverio e Senesi Giada con 10/10. La seconda parte della premiazione è stata dedicata alle Eccellenze Musicali, ovvero a quegli alunni che si sono distinti per la votazione ottenuta nello studio dello strumento musicale. Sono state premiate Belfiori Sofia (10/10 in pianoforte), Fondati Chiara (10/10 in flauto). Come già nello scorso anno, sono stati inoltre premiati gli studenti dell'indirizzo musicale che hanno ricevuto un riconoscimento per la partecipazione al Concorso Musicale "P. Tacchi Venturi" a San Severino Marche: Acomordali Sofia al pianoforte, Fondati Chiara al flauto e Santancini Chiara alla chitarra.La cornice di questa cerimonia è stata l'Aula Magna della sede centrale dell'Istituto dove il Dirigente Scolastico, professoressa Lauretta Corridoni, ha accolto le famiglie degli alunni premiati, gli ospiti e le autorità invitate per l'occasione. Quest'anno sono intervenuti anche i membri del Comitato Genitori, che collabora con gli insegnanti del nostro Istituto in iniziative di varia natura, come quelle organizzate in occasione del Natale e di fine anno scolastico. Queste iniziative, oltre ad animare l'Istituto e la città di Tolentino, hanno avuto il merito di raccogliere fondi, destinati all’acquisto di materiale didattico e attrezzature di pregio di cui possono usufruire tutti gli studenti.
C’è anche quello ferroviario in mattoni che attraversa la vallata tra San Severino e Tolentino, e che risale alla fine dell’Ottocento, fra i “Dieci ponti più belli delle Marche” che il sito www.raccontidimarche.it, dedicato a “luoghi, paesaggi e sensazioni della regione e anche più in là” ha messo insieme in una carrellata fotografica visitabile all’indirizzo http://www.raccontidimarche.it/2015/02/i-10-ponti-piu-belli-delle-marche/. Piccoli, deliziosi, romani o moderni. Una classifica dei dieci manufatti più belli da vedere per le caratteristiche tecniche ma anche per i luoghi dove sono incastonati. “Le Marche – è spiegato nel sito - sono una regione in cui i fiumi abbondano, non sono lunghissimi e grandissimi ma sono molto numerosi e hanno la caratteristica di gettarsi nell’Adriatico fornendo al paesaggio la famosa caratteristica a pettine, ossia se percorri le Marche nell’entroterra da nord a sud o viceversa è tutto un saliscendi. Tanti fiumi significa anche tanti ponti”.A luglio il sito aveva anche segnalato piazza Del Popolo fra le dieci piazze più belle delle Marche.
Un cartello fra l'ironico e il preoccupato è comparso in viale Terme Santa Lucia, all'altezza dell'incrocio con viale Buozzi. In corrispondenza dell'attraversamento pedonale, qualcuno ha affisso un cartello che recita "Aperta la caccia al pedone - Dalle 7 alle 20", mettendo l'accento sulla pericolosità di quel tratto di strada per i pedoni che si trovano a dover attraversare.Con il chiaro invito a presidiare di più la zona alle autorità preposte e ad andare più piano per gli automobilisti.
Dal coordinamento di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale di Tolentino riceviamo:"Sono anni che le amministrazioni regionali a guida centrosinistra applicano il sistematico smantellamento dell’Ospedale di Tolentino.Un ospedale che vista la vicinanza con gli svincoli della superstrada sarebbe un punto di facile approdo, non soggetto a possibili soste causa passaggio a livello per arrivare all’Ospedale di Macerata o a problematiche invernali dovute a neve e ghiaccio sempre verso i nosocomi o del capoluogo di provincia o di Camerino.La sinistra ha applicato per la spoliazione di reparti e prestazioni la tecnica del carciofo. Si è iniziato con il taglio di ginecologia e ostetricia negli ultimi anni del Novecento, quindi a Tolentino non si è più potuti venire al mondo, per giungere oggi alla volontà di chiudere il punto di primo intervento.Un punto di primo intervento che grazie alla professionalità e dedizione del personale medico e paramedico è chiamato ad effettuare migliaia di prestazioni con soddisfazione dei pazienti e il non intasamento ulteriore del Pronto Soccorso di Macerata già sovraccarico.Una scelta, a nostro avviso assurda, che continua a penalizzare non solo i cittadini di Tolentino, ma di tutto il comprensorio costretto a sobbarcarsi costose e disagevoli trasferte a Macerata .Si vocifera anche di ulteriori tagli. E’ vero, ad esempio, che il day surgery (chirurgia breve) sarebbe ridotto a 12 ore? Quanti anestesisti sono attualmente in servizio? Eventuali pensionamenti o trasferimenti verranno rimpiazzati?Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale e il Comitato per la Salvaguardia dell’Ospedale da oggi iniziano una campagna contro questo provvedimento voluto dalla giunta a guida Partito Democratico e sollecitano i cittadini di Tolentino e dei paesi vicini a firmare una petizione contro questo ennesimo attacco alle genti dell’entroterra.Una campagna volta al mantenimento della struttura ospedaliera, al potenziamento della medicina generale, della chirurgia breve, del punto di primo intervento con adeguamento alle esigenze del territorio, al funzionamento del laboratorio analisi, del servizio radiologia e della Tac, al funzionamento del reparto dialisi.Le firme verranno raccolte in città e nei paesi vicini tramite volontariato e gazebo, inoltre , tutti i mercoledì e venerdì dalle 17 alle 19 presso la sede di Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale di piazza della Libertà 13".
In questi giorni il Cosmari sta effettuando il periodico lavaggio dei cassonetti stradali normalmente utilizzati per la raccolta differenziata dei rifiuti. Sta seguendo le varie operazioni il consigliere delegato all’Ambiente Antonio Trombetta. Gli operatori del Cosmari e di Sintegra stanno procedendo, con un apposito mezzo, al lavaggio di tutti i contenitori stradali e contemporaneamente stanno provvedendo alla sostituzione delle etichette informative.Una operazione di pulizia che per coprire tutto il territorio comunale verrà svolta in diversi giorni per tutta la settimana.L’auspicio è che i cittadini-utenti, oltre a continuare ad impegnarsi nella raccolta differenziata, preservino la pulizia dei cassonetti evitando di conferire rifiuti con il sacchetto lacerato o non chiuso o peggio ancora, come purtroppo avviene nel caso dell’organico, direttamente nel contenitore stradale.Inoltre si ricorda che nel contenitore verde del vetro va conferito solo ed esclusivamente il vetro di bottiglie, barattoli e bicchieri. E’ vietato gettare porcellana, oggetti in terracotta o ceramica o cristallo, lampadine non funzionanti, neon e vetri a lastra.
Appuntamento molto speciale questo pomeriggio alla Civica Enoteca Maceratese, dove in occasione del consueto appuntamento con "Il gusto della domenica", è stato presentato un particolare menu a cura dell'associazione cuochi "Antonio Nebbia", degli chef Paolo Paciaroni e Giacomo Liberti, con la partecipazione del naturopata Gabriele Squaiella.Il tema trattato è stato "L'energia dei legumi nella dieta quotidiana" e gli chef hanno proposto una entree con patè di fave secche con erbe di campo, un antipasto con insalata di fagioli e ravanelli con olio monovarietale di Coroncina e come primo piatto una deliziosa vellutata di lenticchie con aghi di rosmarino e pane alle noci. Il secondo piatto è stato un originalissimo hamburger di cicerchia con maionese all'olio extravergine di oliva e, infine, un delizioso dessert composto da una soffice di ceci con crema di piselli, meringhette e mousse al cioccolato.Ai piatti, sono stati abbinati due vini: La Capinera 2014, un Marche Igt bianco, e un Verdicchio di Matelica Doc "Le Serre 2014" dell'azienda Aenopolis.L'evento è stato anche l'occasione per salutare lo chef Paolo Paciaroni che alla fine del mese lascerà il suo locale "Paolo Restaurant" di Tolentino per iniziare una nuova avventura nel nord Italia.(FOTO SI.SA.)