Via libera oggi dal Consiglio dei Ministri al disegno di legge delega per l’adozione di un “Codice della ricostruzione”. “Una riforma di portata storica, che punta a definire un quadro normativo uniforme per le attività di ricostruzione post sisma, con l’attuazione di un modello che garantisca certezza, stabilità e velocità di questi processi, e che al tempo stesso assicuri una ripresa delle attività economiche e sociali nei territori colpiti” hanno sottolineato il Commissario Straordinario per la ricostruzione 2016, Giovanni Legnini, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il Capo Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande, che hanno contribuito alla stesura del testo.
Oggi in Italia sono in corso almeno sette ricostruzioni post sisma, ciascuna con le sue regole, le sue procedure, un proprio modello di gestione. Il “Codice” nasce proprio per superare questa frammentazione, che genera confusione normativa e diseguaglianze nei diritti riconosciuti ai cittadini colpiti dalle catastrofi naturali. La delega propone la creazione di uno specifico Dipartimento delegato alle ricostruzioni nell’ambito della Presidenza del Consiglio, in coordinamento con il Dipartimento della Protezione Civile, con possibilità di nomina di Commissari straordinari per le ricostruzioni più complesse, e l’introduzione di uno “stato di ricostruzione”, distinto e susseguente allo “stato di emergenza”. Sarà possibile in sostanza realizzare quel passaggio coordinato tra prima assistenza alla popolazione e gestione dello stato di emergenza, affidati al sistema di Protezione Civile, e la successiva fase di ricostruzione.
Si introducono, inoltre, alcuni principi nuovi ed importanti. Innanzitutto, quello che i processi di ricostruzione non si limitino alla riparazione materiale dei danni, ma assicurino ai territori colpiti anche il recupero del tessuto socioeconomico, ad esempio con gli aiuti alle imprese. Si prevede poi che, in caso di danni molto elevati e di situazioni complesse, si possa attuare una ricostruzione pubblica dei centri urbani e storici dei comuni più colpiti attraverso progetti unitari. Per il rifacimento delle opere pubbliche si prevedono anche semplificazioni e meccanismi di accelerazione, come l’obbligo di utilizzare centrali uniche di committenza. Per la prima volta, inoltre, si apre alla possibilità di introduzione di polizze assicurative private per il ristoro dei danni da sisma, delegando il Parlamento a valutare l’eventuale introduzione di forme di indennizzo diverse dal contributo pubblico.
Molte delle soluzioni proposte dalla delega sono mutuate dalle esperienze passate, ed in particolare dalle più recenti innovazioni nella ricostruzione post sisma 2016, come il modello di gestione multilivello delle grandi ricostruzioni, affidate ad una Cabina di coordinamento, guidata dal Capo del Dipartimento o dal Commissario, con i presidenti delle Regioni interessate, i rappresentanti dei sindaci ed il Capo Dipartimento della Protezione Civile, con il quale vengono stabilite precise modalità di raccordo nel passaggio dalla fase di emergenza a quella della ricostruzione. Viene poi confermato il modello amministrativo delle attività di ricostruzione, basato sugli Uffici Speciali Regionali, che assistono i comuni anche nella pianificazione urbanistica e attuano gli interventi pubblici più rilevanti, così come quello del monitoraggio, basato sulle piattaforme digitali, e dei controlli di legalità, con il rafforzamento della Struttura di missione del Ministero dell’Interno.
La nuova struttura della Presidenza del Consiglio potrà essere dotata di un contingente di personale tecnico altamente specializzato, ricorrendo a professionalità attualmente impegnate nelle ricostruzioni dell’Aquila, dell’Emilia-Romagna e del Centro Italia. “Tutto il Servizio Nazionale della Protezione Civile darà il suo contributo di esperienza al grande cantiere normativo che prenderà il via grazie alla legge delega approvata oggi dal Consiglio dei Ministri. È un risultato particolarmente importante perché da tempo sentivamo l’esigenza di armonizzare, in caso di grandi terremoti, il superamento dell’emergenza e la fase di ricostruzione.
La scelta del Governo consente di avviare questo percorso che garantirà ai cittadini non solo una pronta risposta all’emergenza ma anche uniformità di trattamento su tutto il territorio nazionale” ha aggiunto il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. “Si tratta di una proposta virtuosa, resa possibile dalla collaborazione e dalla condivisione delle esperienze di tutti. L’idea di fondo è quella di assicurare una policy stabile della ricostruzione e messa in sicurezza del territorio, ispirata ai principi di semplificazione, accelerazione dei tempi e dello sviluppo. Un modo per individuare un’ordinarietà nella straordinarietà dell’emergenza ricostruzione perché, come suggerito dalla Corte dei Conti, anche nella fase successiva all’emergenza è necessaria una regolamentazione che individui modelli organizzativi e procedurali idonei a dare certezza e a ridurre i tempi della ricostruzione” ha detto il Capo del Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande.
“Ringrazio il Governo per l’approvazione del disegno di legge delega che potrà finalmente essere sottoposto all’esame del Parlamento, presso il quale pende già il disegno di legge dell’On.le Pezzopane. Mi auguro che si proceda celermente con l’approvazione del testo, in tempo utile per il varo del Codice entro la Legislatura, una riforma che potrà finalmente dare certezze ai cittadini, alle imprese e agli enti locali dei territori colpiti dai terremoti, così superando le lungaggini e le incertezze che hanno da sempre caratterizzato l’avvio dei processi di ricostruzione“ ha concluso il Commissario Giovanni Legnini.
Festeggia oggi i 100 anni di Argentina Alessandroni, nata a Serrapetrona il 21 gennaio 1922, dove ha trascorso la sua giovinezza insieme ai suoi fratelli Franco, Raimondo e Bice. Dopo il matrimonio con Albino si è trasferita a Tolentino, dove ha svolto diverse attività. Ha sempre amato cucire, leggere e cucinare, finché ha potuto: durante le riunioni di famiglia era lei a gestire la cucina.
Ancora oggi guida la sua fidata e premurosa Eva nella preparazione del pranzo e della cena. Nonostante le attuali difficoltà motorie, dimostra uno spirito vivace e un’ottima memoria. Pur non avendo avuto figli, si è sempre occupata fattivamente dei suoi nipoti, per i quali è stata una seconda mamma. Dato il periodo pandemico, spegne le sue candeline in compagnia di una ristretta cerchia di persone care: nipoti, pronipoti e le sue amiche di sempre. Tanti auguri Zia Argentina!
Torna la nuova stagione di spettacoli dal vivo, fra musica e cabaret, al teatro Politeama di Tolentino, presentata in conferenza stampa dal Direttore Massimo Zenobi, i comici Dario Cassini e Gianluca Budini, e l’Assessore alla Cultura del Comune di Tolentino Silvia Tatò.
Dopo il successo della prima parte iniziata già a settembre, il tabellone intitolato "Ancora più spettacolo" si arricchisce di una serie di eventi di grande qualità, a partire dalla presenza di importanti nomi come quello del già citato Cassini. Il comico-attore animerà la cornice del Politeama dal 27 gennaio per una serie di quattro appuntamenti di cabaret con un nuovo format ideato espressamente per l'occasione insieme a Gianluca Budini, riservando spazio a ospiti speciali - come Dado, Gabriele Cirilli e Claudio Batta - e a giovani comici esordienti.
La stagione proseguirà fino all'8 maggio anche con alcuni concerti cosiddetti "di facile ascolto" - per la rassegna Master Piano Festival Più, che vedranno coinvolti musicisti del panorma classico e jazzistico - e con l'incontro per il format "Racconti d'attore" affidato all'interprete Orso Maria Guerrini, alle musiche da film di Fabio Rizzi e il tributo a Mina dell'Orchestra Musicando.
«"Leggerezza" è la parola chiave di questa nuova avventura del teatro Politeama - hanno dichiarato il Direttore Zenobi e l'Assessore Tatò - L'obbiettivo è offrire a tutta la collettività - nonostante il periodo che stiamo vivendo - un clima distensivo e di ottimismo, nel pieno rispetto delle normative anti-covid previste dall'ultimo Dpcm. Musica e risate per ripartire tutti insieme verso un futuro migliore».
Auto sfonda la recinzione e finisce in una scarpata. L’incidente è avvenuto, intorno alle ore 15.30, a Tolentino in via Colombo. Per cause in corso di accertamento da parte degli agenti della Polizia Locale, un fuoristrada Mitsubishi L200, condotto da L.V. di 53 anni residente a Tolentino, è finito fuori strada all’uscita della curva a destra in via Cristoforo Colombo, abbattendo la recinzione della Poltrona Frau, mentre transitava dalla zona industriale verso il centro città.
L’auto ha proseguito, dopo aver sbandato, finendo nella scarpata sottostante fermando la propria corsa nella zona di carico e scarico della Poltrona Frau, all’interno del piazzale generalmente occupato da tir. Sul fuoristrada anche un’altra donna che viaggiava a fianco della conducente. Fortunatamente non hanno riportato ferite o traumi malgrado l’impatto con la rete. Sul posto oltre alla Polizia Locale i sanitari del 118. L’automezzo è stato rimosso da un carro attrezzi.
“Insieme al collega Andrea Crocenzi, e ovviamente al sindaco e agli altri assessori, abbiamo voluto pensare a una iniziativa che potesse offrire un sostegno alle attività o che decidono di aprire in centro storico o che decidono di trasferire la sede a seguito del sisma e della ricostruzione, sempre nel centro”. Ad annunciarlo è la vice sindaco del comune di Tolentino Silvia Luconi, nel sottolineare come il provvedimento “nasce dal fatto che la ricostruzione in centro sta iniziando, e seppur tanto agognata, provoca disagi da gestire”.
Un provvedimento simile a quello "messo in campo due anni fa” spiega Luconi, che aggiunge: "Abbiamo deciso di riproporlo integrandolo anche alle modalità di fruizione, dando la possibilità a un paniere più ampio di attività per accedere ai contributi”. Pertanto il sindaco Giuseppe Pezzanesi e la Giunta comunale hanno reputato opportuno approvare uno specifico atto di indirizzo per la pubblicazione di un avviso pubblico finalizzato alla concessione di contributi per le attività turistico-commerciali del centro storico.
L’importo complessivo a disposizione per il finanziamento del progetto ammonta complessivamente a 20 mila euro. Somma “eventualmente prorogabile sulla base di opportune valutazioni in base al numero delle domande pervenute” sottolinea il vicesindaco Luconi.
I possibili beneficiari sono imprenditori e aspiranti imprenditori che avviino una nuova attività in un locale sfitto o libero del centro storico (ampliato al Ponte del Diavolo) o imprenditori già titolari di attività ubicate in centro storico che si spostano in un altro locale, sempre rimanendo in centro storico.
L’entità contributo a fondo perduto è di 90 euro al metro quadro di superficie coperta dell'immobile oggetto di nuova attività, nei limiti delle spese sostenute entro un massimo di 9 mila euro. Si potranno finanziare le spese per i canoni di locazione dei locali oggetto dell’attività e le spese per le utenze.
Ai fini della stesura della graduatoria sono considerati i seguenti criteri: capacità del progetto di generare occupazione; tipologia di proponente (giovani e donne); presenza rilevante di persone svantaggiate o di personale affetto da disabilità; categoria oggetto di nuova attività (punteggio massimo per esercizi di somministrazione di alimenti e bevande).
Sono ammessi gli interventi effettuati a partire dal primo gennaio del 2022. Si avrà una maggiorazione del 10% del contributo nel caso in cui la titolare dell’attività sia una donna.
La revoca del contributo è prevista nei seguenti casi: variazione della destinazione d’uso degli immobili oggetto dell’attività rispetto alla quale è stato concesso il contributo per 5 anni dalla data di concessione del contributo stesso; cessazione dell’attività da parte dell’impresa beneficiaria entro 5 anni dalla data di concessione del contributo.
Perde il controllo dell'auto e si ribalta: una giovane al pronto soccorso. L'incidente si è verificato, intorno alle 19:30, lungo la strada provinciale 127 che conduce alle Terme di Santa Lucia, nel territorio comunale di Tolentino. In base a una prima ricostruzione, la conducente avrebbe perso il controllo dell'automobile che, una volta finita ai lati della carreggiata, si sarebbe poi ribaltata finendo in un campo.
Scattato l'allarme, sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118. La giovane alla guida della vettura è stata trasportata all'ospedale di Macerata per accertamenti, ma le sue condizioni non desterebbero particolari preoccupazioni. Sul posto, per i rilievi di rito, i carabinieri di Tolentino. Presenti anche i vigili del fuoco. Nessun altro mezzo è stato coinvolto nel sinistro.
È stata sottoscritta oggi la convenzione tra il commissario straordinario alla ricostruzione sisma 2016, Giovanni Legnini e il direttore della Struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici dell'Agenzia del Demanio, Filippo Salucci.
La convenzione affida alla Struttura dell'Agenzia la progettazione e il monitoraggio di 39 interventi su caserme e strutture demaniali da ricostruire in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, indicati dall'ordinanza speciale in deroga numero 27 firmata lo scorso 14 ottobre dal commissario Legnini.
Gli edifici finanziati dall'ordinanza, che sono soprattutto caserme danneggiate dal sisma, si trovano nei Comuni di Camerino, Arquata del Tronto, Montegallo, Fiastra, Pieve Torina, Serravalle di Chienti, Visso, Castelsantangelo Sul Nera, Ussita, Ascoli Piceno, San Severino Marche, Montemonaco, Castignano, Tolentino, Accumoli, Amatrice, Cittaducale, Rieti, Fiuminata, Norcia, Sant'Anatolia di Narco, Spoleto, Cerreto di Spoleto, Montereale, Sulmona, Teramo e Castelli.
La Struttura per la progettazione dell'Agenzia Demanio si occuperà delle fasi preliminari, di project management, di supporto tecnico e monitoraggio della maggior parte degli interventi, 39 su un totale di 41 (dei restanti due se ne occuperà l'Arma dei carabinieri), con l'obiettivo di rendere il processo più snello e coordinato possibile, garantendo allo stesso tempo i più alti standard di sicurezza sismica ed efficienza energetica degli edifici da realizzare o riparare.
A coordinare gli interventi dell'ordinanza resta comunque il Tavolo permanente istituito e presieduto da Legnini ."Si tratta di un'ordinanza importante e innovativa - sottolinea il commissario - sia per le procedure introdotte sia per l'impatto che avrà sul territorio, dato che questi presidi sono fondamentali non solo per le forze dell'ordine che così ritroveranno delle sedi nuove, ma anche per le comunità a cui restituiamo luoghi strategici per la sicurezza e che spesso fanno parte anche del bagaglio identitario del paesaggio cittadino che il terremoto ha così radicalmente sconvolto"
Rissa, danneggiamenti e porto abusivo di oggetti atti ad offendere: emessi due avvisi orali e un Daspo urbano per un uomo arrestato il 2 dicembre scorso. Durante la scorsa estate e in particolare nel mese di luglio, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tolentino avevano individuato i giovani che, per futili motivi, avevano scatenato una rissa ad Urbisaglia e che, all’arrivo dei militari, si erano dati alla fuga. La successiva ricostruzione aveva consentito di capire che si trattava in particolare di sei ragazzi che, probabilmente per motivi sentimentali, avevano iniziato a litigare, fino a venire alle mani.
Per uno di loro i militari hanno chiesto al Questore di Macerata l’avviso orale, con la finalità di invitare il giovane, residente proprio ad Urbisaglia, a cambiare tenore di vita, per evitare di incappare in misure più gravose. Sono state plurime infatti nel tempo le condotte illecite contestate al ragazzo, segnalato alla Prefettura per uso di sostanze stupefacenti dalla Stazione di Urbisaglia, poi denunciato per detenzione ai fini di spaccio dai carabinieri di Macerata, sanzionato per violazioni della normativa connessa alla diffusione del covid-19 etc. Dall’istruttoria effettuata è scaturita la misura di prevenzione dell’avviso orale, notificata dai carabinieri nel fine settimana.
Ad analoga misura di prevenzione è stato sottoposto un uomo di San Ginesio, sempre per le numerose condotte antigiuridiche rilevate dai Carabinieri nel corso degli anni: dalla guida in stato di ebbrezza ai reati contro la persona anche perpetrati in ambito familiare, rapina, resistenza a pubblico ufficiale, guida in stato di ebbrezza, danneggiamento aggravato, violazione di domicilio.
L’uomo ha dimostrato nel tempo una pericolosità costante, destando, con i propri comportamenti, allarme sociale nella locale popolazione. Da ultimo i carabinieri di San Ginesio, nello scorso mese di novembre lo avevano denunciato perché, per futili motivi, a seguito di un banale alterco tra conducenti di autoveicoli, aveva accostato lungo strada, invitando l’altro automobilista ad accostare a sua volta. A questo punto, sceso dal proprio mezzo, aveva raggiunto l’altra auto, colpendola inaspettatamente con una spranga di ferro al parafango anteriore, per poi allontanarsi e darsi alla fuga. Le successive attività dei Carabinieri avevano consentito in seguito di rintracciare l’autore del gesto e di sequestrare la spranga. L’uomo era stato pertanto denunciato per danneggiamento e porto di strumenti atti ad offendere.
Anche per lui è pertanto stato richiesto l’avviso orale, notificato in data 18 gennaio, misura che, a fronte di nuove condotte antigiuridiche, può comportare la sottoposizione a misure molto più afflittive. Il Questore ha concesso il daspo urbano nei confronti dell’uomo, classe 86, di Caldarola, arrestato dai carabinieri la sera del 1^ dicembre scorso (leggi qui). L’uomo era finito in manette dopo aver creato turbative all’ordine pubblico all’interno di un bar di Tolentino, dove aveva colpito il proprietario e una dipendente per futili motivi. Aveva poi fatto resistenza attiva, lesioni aggravate, rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità personale e oltraggio nei confronti dei carabinieri intervenuti.
In questo caso i carabinieri hanno svolto l’istruttoria che ha portato all’applicazione della misura introdotta nel 2017 per “la prevenzione di disordini negli esercizi pubblici e nei locali di pubblico intrattenimento” con un giudizio prognostico in merito alla pericolosità sociale dimostrata dal soggetto sottoposto. Considerati i precedenti di polizia per reati contro la persona, in materia di stupefacenti e contro il patrimonio, oltre all’allarme sociale causato con la recente condotta, all’uomo è stato pertanto vietato l’accesso al bar e a due ristoranti/pizzerie di Tolentino, oltre che nelle immediate vicinanze degli stessi, per la durata di un anno.
Barista senza green pass e numerose violazioni alla normativa riscontrate: i carabinieri di Caldarola hanno elevato sanzioni e disposto la chiusura per 5 giorni del 'Baretto', in via Nazionale, a Tolentino.
Nel locale sono stati riscontrati inadempimenti come la parziale compilazione del registro dell’igienizzazione periodica obbligatoria (fermo al 31 dicembre), l’assenza del registro della rilevazione della temperatura corporea dei dipendenti e la mancanza delle linee di distanziamento a terra presso il bancone per la mescita delle bevande.
Inoltre, mediante l’applicazione mobile “verifica c-19”, è emerso che la persona presente nell’esercizio e deputata a servire i clienti era presente sul luogo di lavoro priva del green pass. Oltre alla chiusura del locale sono pertanto state applicate sanzioni amministrative per complessivi 700 euro.
“Durante il secondo mandato Pezzanesi ho visto moltiplicarsi decisioni veramente incomprensibili. Un modo di amministrare la città che non mi sembra più accettabile e, insieme ad un gruppo di amici e professionisti, lontani dal mondo della politica, riteniamo che sia giunto il momento di proporre un cambiamento e di riportare un clima collaborativo e di interlocuzione con i cittadini".
Così Mauro Sclavi, ex presidente del Consiglio comunale di Tolentino, annuncia la costituzione della lista 'Tolentino Civica e Solidale'. "L'aggettivo solidale", spiega Sclavi, va inteso come "la locuzione latina, in solido, 'insieme', saldamente legato all’altro". "Siamo aperti al dialogo con tutti coloro che non si riconoscono con l’attuale modo di amministrare la città - ribadisce -. Mi auguro che le numerose realtà fiorite in questi ultimi giorni riescano a colloquiare per giungere insieme a una sintesi e affrontare uniti la futura sfida elettorale".
"Auspichiamo una rinascita culturale delle istituzioni storiche della città a partire dalle molte figure tolentinati che vengono applaudite all’estero ma non a casa loro; auspichiamo inoltre un progetto sanitario che non si limiti agli appalti per la realizzazione delle opere murarie ma sia indirizzato a implementare il personale medico e infermieristico supportato da un’adeguata rete tecnologica - annuncia l'ex presidente del Consiglio comunale -. Altro tema fondamentale l’edilizia scolastica, per la quale sono state compiute dall’attuale amministrazione delle scelte che, purtroppo, segneranno la città per sempre”.
Sclavi ricorda anche il suo passato nella politica cittadina: "Mi dimisi dal ruolo di Presidente del Consiglio rinunciando allo stipendio e alla poltrona quando ritenni che le scelte fatte dall’amministrazione Pezzanesi non fossero nel migliore interesse dei cittadini. Il coraggio di quella mia scelta solitaria nacque dalle mie convinzioni, e dagli occhi dei miei figli; la forza invece l’ho tratta dalla piazza gremita di cittadini che esprimevano il loro libero dissenso. Da quel momento, fino al termine del mandato, mi sono opposto ad un modo di amministrare che credevo troppo personalistico, autoritario e divisivo – conclude Sclavi -. Sono passati più di 6 anni dalla mia scelta della quale ancora ne vado fiero”.
In forse la partita di domenica per il Tolentino, che rischia di non poter scendere in campo dato l’alto numero di assenze dovute alla pandemia: sono ben cinque infatti i giocatori positivi, altri due quelli appena negativizzati e in attesa degli accertamenti sanitari necessari per il via libera.
I ragazzi di Mister Mosconi hanno continuato intanto ad allenarsi in vista delle due gare in casa che li attenderebbero a breve contro il Montegiorgio e la Recanatese, con la speranza però che arrivi un ulteriore proroga allo stop, in linea con l’aumento dei contagi che sta interessando tutto il paese.
Nonostante la comunicazione non ufficiale - e le prime forti polemiche -, sono state molte le persone che da questa mattina hanno cominciato di buon ora a mettersi in fila per l'Open day "a sorpresa" presso il Centro Vaccinale di Piediripa. 400 le dosi previste per chi non è prenotato, 600 per chi pur avendolo fatto è stato rimandato troppo in là con i tempi rispetto alla scadenza del proprio green pass.
C'è chi, per essere il primo a sottoporsi alla profilassi, ha scelto di dormire in macchina durante la notte, e chi già alle 4 del mattino ha voluto sfidare il freddo e l'attesa insieme ai volontari della Protezione Civile, presenti anche loro nelle prime ore della giornata per scongiurare il rischio di una nuova Tolentino / Civitanova Marche.
«Abbiamo venti persone in prima linea da stamattina - ha commentato il responsabile di Macerata Soccorso, Sauro Salvucci - e il piano logistico pensato per non creare disagi e assembramenti per ora sembra funzionare. Chi arriva può ritirare subito il numeretto e il modulo da compilare nell'attesa di accedere alla struttura. Qualche tensione purtroppo c'è stata, soprattutto per via del freddo. Ed inoltre siamo in attesa dell'inizio della seconda giornata di screening gratuito per i ragazzi delle scuole».
«Noi siamo arrivati direttamente da Civitanova - ha dichiarato una coppia - perché domenica scorsa siamo andati a metterci in fila alle ore 9, ma ci dissero che le dosi erano già tutte terminate. Stamattina per non rischiare ci siamo voluti alzare alle 5».
Poco prima delle 7.30 la Protezione Civile comincia a far defluire la coda di gente che poco alla volta prende posto all'interno dell'Hub. I medici, una decina quelli predisposti per l'occasione, arrivano qualche minuto prima delle 8: orario ufficioso di inizio dell'Open day, il cui termine è previsto per le ore 14.
Ma sopraggiunge un nuovo disagio: le circa 1000 dosi previste per la giornata ancora non sono state consegnate, e nel frattempo una nuova ondata di persone - circa 150 - prende posto fuori il Centro in maniera impaziente. Contemporaneamente, i sanitari provano a portarsi avanti con i tempi eseguendo le prime anamnesi.
Bisogna attendere le 8.45 per il via libera definitivo alla somministrazione dei vaccini, fra prime dosi e richiami.
Qui il video del reportage di Piccio News presso l'Hub di via Teresa Noce (Piediripa):
Due autovetture si sono scontrate lungo la Strada Provinciale 41, provocando tre feriti di cui uno grave - un uomo di 80 anni - trasportato d'urgenza in codice rosso all'ospedale Torrette di Ancona. L'incidente è avvenuto alle ore 17.30 nel tratto che separa Urbisaglia da Contrada Divina Pastora (Tolentino): per cause in corso di accertamento, i due veicoli che procedevano a opposti sensi di marcia si sarebbero urtati frontalmente in maniera violenta.
Sul posto sono intervenuti a pochi minuti dalla segnalazione i sanitari del 118, che hanno subito provveduto a trasferire in ambulanza l'uomo anziano e le altre due persone coinvolte - marito e moglie che viaggiavano insieme - presso l'ospedale di Macerata. Presenti sul posto anche i Vigili del Fuoco e le forze di Polizia per procedere al sequestro delle due auto ed eseguire gli esami per ricostruire la dinamica del tremendo incidente.
+++ IN AGGIORNAMENTO +++
Si è costituito a Tolentino il gruppo locale del movimento politico “Dipende da Noi”, nato a livello regionale nel 2019. I due fondatori dell'iniziativa sono Barbara Salcocci e Nazzareno Tiranti che sottolineano come abbia "già raccolto l’adesione di numerosi iscritti e simpatizzanti".
"Il nostro gruppo è aperto all’apporto di tutte le persone di buona volontà, desiderose di un’alternativa democratica e solidale - sottolineano i due fondatori -. Vogliamo rilanciare e rendere convergenti le esperienze più innovative che si sono sviluppate negli ultimi anni, come quella di “Città in Comune”, che è riuscita a produrre molte iniziative sul tema della ricostruzione e a mettere in evidenza le profonde contraddizioni degli intenti sbandierati e la realtà delle scelte sociali ed urbanistiche dell’attuale amministrazione".
Il gruppo “Dipende da Noi” si dice "pronto al confronto con i soggetti politici, le forze sociali, culturali ed economiche e con le associazioni che hanno a cuore il bene comune e perciò vogliono dare a Tolentino un nuovo governo" dopo "un decennio dominato da un’amministrazione attenta esclusivamente a salvaguardare il proprio potere". "È indispensabile promuovere il passaggio da una logica del potere verso la cultura del prendersi cura del bene comune, ponendo al centro i diritti delle persone e costruendo risposte partecipate ai problemi della collettività" concludono Salcocci e Tiranti.
Ripartirà ufficialmente mercoledì 19 gennaio la nuova stagione di prosa del Teatro Nicola Vaccaj di Tolentino. A fare da apripista sarà uno dei capolavori assoluti di Tennessee Williams, "Un tram che si chiama desiderio", per la regia del maestro di fama internazionale Pier Luigi Pizzi - fondatore insieme a Giorgio De Lullo, Romolo Valli e Rossella Falk della “Compagnia dei giovani”.
A dare voce e corpo agli indimenticabili protagonisti del dramma saranno due grandi interpreti del teatro italiano: Mariangela D’Abbraccio nel ruolo di Blanche Du Bois - reduce dai successi di Filumena Marturano - e Daniele Pecci nel ruolo di Stanley Kowalski, che già fu al tempo di Marlon Brando. La trama terrà fede all'opera di Williams vincitrice del Pulitzer 1947, raccontando la storia di Blanche perduta nella New Orleans degli anni ’40 e che, dopo che la casa di famiglia è stata pignorata, si trasferisce dalla sorella Stella, sposata con un uomo rozzo e volgare di origine polacca, Stanley. Blanche è alcolizzata, vedova di un marito omosessuale, e cercherà, fallendo, di ricostruire un rapporto salvifico con Mitch, amico di Stanley. Ma il violento conflitto che si innesca fra lei e Stanley, la porterà alla pazzia.
Biglietti in vendita su vivaticket.com, nelle biglietterie del circuito AMAT / Vivaticket e al botteghino del Teatro, aperto da lunedì 17 gennaio, con orario 18-20. Secondo le normative attualmente in vigore, l’accesso in teatro sarà consentito solo in possesso del Green Pass Rafforzato e con mascherine di tipo FFP2.
Nuova politica abitativa per rilanciare il centro storico. La giunta comunale di Tolentino ha deciso di pubblicare un bando per la ricerca di immobili e di spazi o volumetrie in centro, di proprietà di soggetti privati che possano essere messi a disposizione dell’Ente mediante alienazione o con forme di collaborazione pubblico-privato, per l’avvio di azioni di edilizia agevolata per le giovani coppie in possesso di determinati requisiti.
L’Amministrazione comunale ritiene che “questo periodo storico sia quello giusto per completare un progetto già avviato e finanziato di ricostruzione del centro e che una modalità per la ripopolazione e rilancio del centro stesso sia prioritariamente quella di favorire la scelta di abitare e di formare la propria famiglia nel centro storico, senza dubbio con l’obiettivo di incentivare le giovani coppie che decidano di stabilircisi in pianta stabile”.
Per questo l’amministrazione ha deciso di pubblicare il bando alla ricerca di edifici o spazi da riqualificare e destinare a giovani coppie con un’età compresa tra i 25 e i 40 anni e con un Isee compreso tra i 25.000 e i 40.000 euro. “È una bella iniziativa – afferma il sindaco Giuseppe Pezzanesi – La realizzazione di questo progetto passa attraverso un armonico utilizzo dei fondi del Psr e una applicazione delle regole che abbiamo sancito con il nuovo piano del centro storico dove abbiamo previsto che laddove i privati non hanno interesse a recuperare aree, il Comune possa intervenire. Sarà molto importante, oltre agli appartamenti, prevedere la riqualificazione di spazi verdi e la realizzazione di infrastrutture indispensabili come garage, parcheggi e aree relazionali”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la vice sindaco Silvia Luconi: “Credo fermamente in questo progetto: in centro storico possono esserci sicuramente tutti i servizi possibili che sono certamente fondamentali ma se non c’è la residenzialità e con questa intendo famiglie e bambini che lo animano, abitano e ci consumano, i servizi non saranno mai abbastanza”.
"Alcuni malinformati cittadini, in aggiunta ai soliti noti che da dieci anni a questa parte colgono ogni provvedimento come occasione di contrarietà, denigrazione e contrapposizione precostituita, hanno avuto da criticare un provvedimento a tutela dei bambini, dei ragazzi, degli operatori scolastici tutti nonché delle famiglie e di conseguenza degli ambienti di lavoro". È quanto scrive, in una lettera aperta alla cittadinanza il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi dopo l'ordinanza di riapertura delle scuole emessa nella serata di mercoledì (leggi qui).
"Si può essere certamente critici e provocatori, ma definire un provvedimento di tutela integrale della salute per i ragazzi delle Scuole e delle loro famiglie, un problema consequenziale perché non si sa a chi lasciare i figli in custodia e definire la DAD come un metodo non funzionale di insegnamento vuol dire solo essere lontani e confusi da quella che è la realtà". Pezzanesi chiede: "Che differenza c'è tra la Dad derivata da un provvedimento precauzionale del sindaco e quella derivante dal numero dei contagi in classe?".
Il sindaco aveva spiegato ieri alla nostra redazione, in un'intervista, i motivi che si celavano dietro il provvedimento di chiusura: leggi qui: "Sarebbe stato sicuramente più accomodante e standard per il sottoscritto seguire il fare comune di tutti coloro che hanno seguito la normativa in materia diffusa all'ultimo istante dal Governo Centrale - ribadisce in un passaggio della lettera Pezzanesi -, invece di chiudere 'numeri alla mano' le scuole di ogni ordine e grado, conscio di produrre due effetti".
"Il primo di tutelare in modo significativo la salute dei ragazzi, delle loro famiglie e della comunità in generale. Il secondo di prendere il legittimo malcontento ed i rimbrotti di alcune famiglie che, a causa del provvedimento sarebbero entrate inevitabilmente in difficoltà per organizzarsi per motivi di lavoro sulla custodia dei figli - aggiunge il sindaco -. Al primo proposito non rinuncerò mai perché va incontro alla tutela della Salute che è il bene più prezioso che abbiamo, per il secondo me ne dispiaccio profondamente ma non può scalzare il primo".
"Altrettanto dispiaciuto lo sono per aver dovuto riaprire il 13 mattina le scuole, alla luce della missiva che mi è stata inviata lunedì 10 gennaio, nell'espletamento delle sue funzioni, dal massimo rappresentante territoriale del Governo che è Sua Eccellenza il Prefetto".
In conclusione della sua lettera il primo cittadino cita anche la risposta dell'Asur "di fronte al nostro ultimo e realistico aggiornamento delle rilevanze numeriche Covid di mercoledì mattina". "Abbiamo inviato" scrive Pezzanesi "la richiesta di parere" sui "688 contagi circa contro i 385 comunicati dall'apposita applicazione della stessa Asur" affermando come quest'ultima abbia replicato ritenendo che "la chiusura delle scuole al di fuori dei protocolli vigenti non possa apportare benefici ai fini del contenimento dei contagi". "Non ho altro da aggiungere - conclude il sindaco di Tolentino nella missiva - se non che dopo la riapertura delle scuole a Tolentino, almeno cinque sindaci della Sicilia le hanno chiuse per eccessiva diffusione dei contagi".
È terminato lo scorso fine settimana il primo torneo Open di Natale, singolare maschile e femminile sui campi in terra rossa, organizzato congiuntamente dall’Associazione Tennis Tolentino e dal Circolo Tennis Porto San Giorgio.
Nella finale Femminile, disputata sui campi del circolo tolentinate, si sono affrontate le due tenniste umbre del Tennis Training di Foligno: con il punteggio di 6-2 /7-5 la vittoria è stata conquistata da Maria Toma (categoria 2/4) ai danni di Sofia Pizzoni (categoria 2/5) al termine di un intenso e lungo incontro sotto gli occhi dei rispettivi allenatori Roberto Fabbiani e Antonio Scarinci.
Decisamente più agevole invece la vittoria, nel singolare maschile, da parte del portacolori dello Junior Tennis Perugia, Tomas Gerini (categoria 2/2) che ha avuto la meglio sul tennista abruzzese Giulio Colacioppo (categoria 2/3) del circolo tennis Lanciano disputatasi nella tarda mattinata di domenica 9 gennaio e che poi è stata replicata nel pomeriggio nella finale di Porto San Giorgio.
Soddisfattissimo della riuscita della manifestazione tolentinate il presidente dell’Associazione tennis Tolentino Marco Sposetti che ha tenuto a ringraziare tutti i suoi diretti collaboratori per lo sforzo profuso in questi giorni assai intensi e pieni di insidie dal punto di vista sanitario e pandemico.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente della Fit Marche Emiliano Guzzo che guarda in prospettiva futura e che punta a far divenire tale appuntamento un punto fermo, un happening importante fatto di tornei capace di attirare tutti i migliori giocatori italiani in un periodo particolare dell’anno, come quello di Natale, dove la gran parte dei tennisti si mettono alla prova per l’attività di allenamento che hanno svolto nei due mesi antecedenti.
“Quest’anno hanno partecipato in tutto 350 giocatori nei due tornei, maschili e femminili provenienti da cinque regioni. Per la prossima stagione provvederemo ad aumentare montepremi, aggiungendo anche il padel, per avere in queste tre settimane un’attività importante di tennis nella regione Marche così da essere da essere paragonati a quelle che sono le situazioni tennistiche similari che si svolgono da 10 anni a Padova, e da oltre 20 anni a Trento” ha sottolineato Guzzo.
Clamoroso dietro front a Tolentino, da giovedì niente più Dad: si torna a scuola. Nonostante le dichiarazioni rilasciate questa mattina alla nostra testata dal sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi ("Vogliamo tenere le scuole ancora chiuse"), un'ordinanza firmata dallo stesso primo cittadino ha revocato la sospensione della didattica in presenza: a partire da domani si torna in classe, come chiedeva a gran voce anche la rappresentanza dei genitori del Consiglio di Istituto della scuola “G. Lucatelli”.
Nell'ordinanza si legge come l'amministrazione comunale non possa "procrastinare l’attuazione di quanto richiesto in una nota dal Prefetto di Macerata, stante il dilatarsi dei tempi procedurali, a fronte della posizione perentoria del Governo Centrale in merito alla riapertura immediata delle scuole, che non ci vede sulla stessa linea, ma che rispettiamo".
Sempre nell'ordinanza si specifica come la dottoressa Daniela Corsi, direttrice dell'Area Vasta 3, non si sia espressa in merito al numero di contagi che si registra attualmente a Tolentino (sono 688 secondo il sindaco Pezzanesi) rinviando "ad un parere del centro epidemiologico della Regione Marche".
Tra la variante Omicron e la difficile gestione in ambito sanitario della Regione Marche, continua ad essere un momento complesso per la riapertura degli edifici scolastici. E c'è chi ha detto no, per tentare di arginare il contagio tra le fasce di popolazione più giovane.
Fra questi, il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi che ha scelto di mantenere chiuse le strutture scolastiche della propria città fino al 15 gennaio. Cinquatasei i casi di positività al Covid-19 emersi dal maxi screening dello scorso weekend per studenti e docenti e che hanno preoccupato il primo cittadino, che ha confermato "688 casi complessivi in città".
Come è stata presa la decisione di tenere chiuse le scuole per un’altra settimana? In base alla responsabilità che un sindaco ha come massima autorità sanitaria. Eravamo certi che il periodo delle feste avrebbe inciso sui contagi, ecco perché abbiamo tenuto chiuse le scuole subito dopo l’Epifania. Con lo screening di domenica poi sono aumentati i casi, tanti per una città di circa 20 mila abitanti.
La decisione non entra in conflitto con le ultime disposizioni del Governo? Sì, certo. Per questo abbiamo preso contatto nelle ultime ore con l’Asur per capire se dovremo adeguarci anche noi alle normative nazionali. Ma invito tutti gli addetti ai lavori a riflettere sul fatto che se vogliamo contenere la situazione bisogna rivedere la scelta anche di riaprire le scuole.
L’ordinanza è stata emanata dopo un confronto con la Sanità locale? No, ho preso direttamente la decisione insieme alla mia amministrazione.
Come avete gestito le proteste da parte delle famiglie degli studenti? In realtà ci sono stati molti pareri favorevoli. Capisco che il disagio sia grande, ma quando prendi decisioni precauzionali di questo respiro non puoi accontentare tutti. Mi sento comunque di ringraziare le famiglie per la comprensione e lo spirito di sacrificio.
È disposto a scontrarsi con le scelte di Governo? Io tengo molto alla sicurezza dei miei cittadini e non faccio sconti a nessuno. Al di là delle imposizioni governative, credo che ogni buon sindaco dovrebbe agire per il bene della propria comunità.
La sanità locale e la Regione Marche vi stanno supportando adeguatamente? Gli operatori sanitari sono degli eroi, ma abbiamo troppa carenza di strutture e di personale per combattere adeguatamente la pandemia. Quello che manca poi, ulteriormente, è una buona comunicazione: servono maggiori investimenti sul territorio.
Dove sono stati commessi sbagli e dove si è invece lavorato bene? L’attuale amministrazione regionale ha trovato una situazione sanitaria già precaria. Il Covid poi ha rallentato ulteriormente taluni piani d’intervento. Forse è troppo presto per parlare di obiettivi “non centrati”. Voglio essere fiducioso, perché sono stati finora prospettati dei buoni investimenti a favore di Tolentino e di tutto il territorio in generale.
Quindi cosa si aspetta dalla Regione? Ci vuole più celerità nel prendere provvedimenti. Auspico che ci si sbrighi ad agire sulla ristrutturazione sanitaria e sui progetti di tipo ambientale: ad oggi non abbiamo nemmeno un piano di discariche regionali. In quanto anche presidente del Cosmari sollecito la squadra di Acquaroli a dare finalmente delle risposte in merito. Altrimenti il territorio continuerà a soffrire.
Non è convinto che i ritardi siano dovuti unicamente all’emergenza sanitaria? La pandemia non è l’unica colpevole: ciascuno deve prendersi le proprie responsabilità. Anche perché il Covid potrebbe anche terminare fra 3 anni. E nel frattempo cosa facciamo? Rimaniamo fermi ad aspettare?
+++ AGGIORNAMENTO ORE 17:45 - DA DOMANI SI TORNA A SCUOLA IN PRESENZA A TOLENTINO: ECCO PERCHÈ +++