Tolentino Popolare lancia l'idea: "Don Bosco sede provvisoria dei licei in attesa del Campus"
"Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. Un vecchio detto che trova riscontro nel comportamento dell’amministrazione Pezzanesi-Luconi che ha finalmente, palesato il progetto di delocalizzazione della Don Bosco, confermato anche dal Commissario Straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini che, con l’Ordinanza 33 dello scorso febbraio, ha dovuto recepire in toto le volontà della maggioranza consiliare di Tolentino".
A dichiararlo sono, in una nota congiunta, il candidato sindaco del terzo polo civico Mauro Sclavi e i due rappresentanti di "Tolentino Popolare, Alessandro Massi e Alessia Pupo. "È chiara la volontà di decentrare servizi essenziali e le scuole nella zona Pace, acquistando anche da un privato per circa 2 milioni e 400 mila euro l’area dove far sorgere il nuovo Plesso Scolastico, quando abbiamo a disposizione 5000mq di proprietà pubblica in centro storico, l’attuale Scuola Don Bosco, già attrezzata con un meraviglioso giardino, una palestra recentemente ristrutturata con verde e un campetto sportivo polivalente", dicono.
"La scuola è tutt’ora sicura, in quanto frequentata, quotidianamente, da almeno 250 alunni della scuola media inferiore e, non comprendiamo, come non possa essere ristrutturata al pari degli altri edifici storici della città, ancor più datati e vissuti da una moltitudine di cittadini ogni giorno, basti pensare al Palazzo Comunale - aggiungono Sclavi, Massi e Pupo -. Non comprendiamo come non possa essere sicura per le scuole, ma esserlo per altri di servizi pubblici, quale il Polo Museale, ipotizzato dalla candidata Luconi".
"Sappiamo benissimo che i tempi per la costruzione della nuova Scuola Don Bosco in area Pace e per la piccola struttura che si vuole realizzare nelle ex Pie Venerini, saranno lunghi, come sta accadendo per il Campus delle Scuole Superiori - chiariscono i civici -. Vorremmo, quindi, adoperarci per verificare la possibile ristrutturazione del piano superiore della scuola Don Bosco così che possa essere una delle alternative ai locali della Quadrilatero per l’istituto Filelfo, in attesa che venga completato il Campus".
"Abbiamo sempre detto con concretezza, inoltre, senza tirare per la giacchetta nessuna università, che la Don Bosco potrebbe diventare un polo universitario che permetta di mantenere la vocazione culturale e formativa della struttura", annunciano Sclavi, Pupo e Massi.
"La poca attenzione al centro da parte dell’amministrazione Pezzanesi/Luconi trova riscontro anche nell’ idea assurda dal punto di vista didattico, nonché illogica, di portare parte delle classi della primaria Don Bosco, nella piccola struttura delle Ex maestre Pie Venerini, visto che cosi si va a dividere un plesso in due aree, una cosa mai vista. Come si può pensare poi di rispondere alle esigenze dei cittadini del centro storico e non solo, con una realtà così piccola?" concludono dalla coalizione civica.
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