Tolentino, container in affitto a chi deve lasciare casa per lavori: "Comune fa cassa con i soldi dei cittadini"
Container a disposizione d’uso per coloro che sono costretti a lasciare la propria abitazione perché interessata dai lavori post sisma. II candidato sindaco del centrosinistra di Tolentino, Massimo D’Este, e quello del terzo polo, Mauro Sclavi, esprimono la loro contrarietà.
«Per ospitare temporaneamente le famiglie che escono per l’esecuzione di lavori di ricostruzione post sisma» l'amministrazione autorizza «la concessione in uso temporanea e fino al 31 ottobre 2022 dei container liberi per ospitare temporaneamente le famiglie che escono per l’esecuzione di lavori di ricostruzione post sisma in attesa che trovino idonea sistemazione». Questo si legge nella delibera dell’attuale amministrazione Pezzanesi n. 110 del 15 aprile 2022, votata all’unanimità dalla giunta, dunque in presenza anche del candidato sindaco Silvia Luconi.
"In altre parole, si stabilisce che i container, attualmente a disposizione gratuita per le famiglie in stato di difficoltà di Tolentino, diventino dei locali in affitto per coloro che dovranno lasciare temporaneamente la propria abitazione per via della ristrutturazione".
“Le tariffe, se si vogliono garantire anche le condizioni di sicurezza per il covid, sono di 620 euro per una stanza singola e 1240 per una doppia. Inoltre non è specificato se questi costi coprano l’affitto della pura superficie, senza contare le spese di altra natura che una famiglia dovrà trovarsi ad affrontare in un momento così delicato, come quelle del vitto", dichiara Massimo D'Este. "E non è altrettanto chiaro se le famiglie, trovandosi a dover spendere più di quanto richiesto per le semplici stanze nei container, potranno godere di convenzioni con locali di ristorazione e bar della zona”.
“Tolentino Città Aperta si rifiuta di accettare una scelta del genere che calpesta la sofferenza delle famiglie e i problemi anche economici che i cittadini si trovano ad affrontare per via del sisma (e aggravati, probabilmente, dalla pandemia). Questa delibera arriva alla fine di un percorso fallimentare di gestione dell’emergenza che ora ci vede scoperti, come comunità, nel fornire reti di assistenza alle famiglie che dovranno uscire dalle proprie abitazioni private", continua il candidato sindaco del centrosinistra.
“Inoltre rimane da chiarire perché si debba iniziare a pagare per essere ospitati in locali di emergenza quando fino a questo momento i container hanno ospitato anche i cosiddetti “casi sociali”, ovvero quei cittadini non vittime del terremoto. Ci chiediamo se agli occhi dell’attuale maggioranza di centrodestra l’emergenza sia finita e per questo si possa ora fare pressione economica sulle famiglie in difficoltà”.
Sulla stessa lunghezza d'onda il candidato sindaco del terzo polo Mauro Sclavi. “Si è deciso di affittare le stanze in via Colombo, non propriamente il centro storico, a prezzi che vanno da 483 euro fino a 1.240 euro mensili, a seconda della presenza o meno di pulizie anti-covid”, afferma. "È pazzesco per una struttura che a tutt’oggi ha bagni e docce in comune chiedere determinate cifre. Va tenuto presente che prezzi simili non li hanno nemmeno gli appartamenti per studenti universitari nelle più grandi città italiane: Roma, Milano, Venezia, etc”.
“Nella stessa delibera si dice che l’intento è aiutare le numerose famiglie che dovranno lasciare i propri alloggi per i lavori di post sisma 2016 essendo difficile reperire in città case in affitto. Mi domando quale sia l’intento di questa operazione, aiutare le persone in difficoltà oppure fare cassa con i soldi dei cittadini? Come mai non è stata fatta una programmazione adeguata al punto da dire alle persone che devono andare a vivere in scatoloni di latta a prezzi stratosferici?”
“Non sarà che il costo di quelle strutture è talmente alto che ora non riescono più a sostenerlo?" - domanda Sclavi."Se veramente avessero voluto essere di aiuto si sarebbero impegnati in una programmazione permanete della cantieristica, ma soprattutto avrebbero creato un tavolo di confronto con tutte le agenzie immobiliari della città per mettere il più possibile in rete le offerte sul mercato”.
“Se si considera che 1.240 euro mensili vengono chieste per una stanza doppia con pulizie, senza nessun tipo di vitto, questo implica una spesa di circa 41 euro a notte in dei container installati inizialmente per l’emergenza e con servizi igienici in comune, senza adeguati spazi comuni e che non sarebbero dovuti durare tanto”.
"Questa è la goccia che fa traboccare il vaso di una gestione della cosa pubblica a dir poco scandalosa, Tolentino merita un profondo cambiamento e rinnovamento a partire da questi temi”, conclude Mauro Sclavi.
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