Con "L’elisir d’amore" si è conclusa sabato la quinta stagione lirica Civitanova all’Opera, con una rappresentazione che ha visto l’apprezzamento del pubblico presente al teatro Rossini.
Prima de "L’elisir d’amore", la stagione lirica ha visto la messa in scena di Rigoletto e dell’ormai tradizionale Concerto di Capodanno al teatro Annibal Caro.
A conclusione della serata e della stagione, il maestro Alfredo Sorichetti, direttore artistico della rassegna, ha voluto ringraziare il pubblico "perché senza di voi non avremmo potuto fare nulla. Siete calorosissimi. Quindi vorrei ringraziare tutto il nostro gruppo artistico e chi ci sostiene: sponsor, Azienda dei Teatri e Amministrazione comunale. Vorrei concludere con gli ultimi due ringraziamenti. Il primo va ai trenta ragazzi dell’IIS Da Vinci presenti in sala: con loro abbiamo avuto anche un significativo momento a scuola. E l’ultimo saluto va ai ventiquattro bambini e ragazzi che hanno fatto le comparse nel nostro L’elisir d’amore. Un conto è spiegare loro cos’è l’opera, un altro è portarli a viverla sul palco, perché quando si accende la musica si accendono le emozioni. Speriamo che possa rimanere in loro un ricordo speciale della serata".
Ricordando il cast, applaudito in sala, questo è stato formato da: Paola Antonucci (Adina); Reinaldo Droz (Nemorino); Davide Bartolucci (Belcore); Gianpiero Ruggeri (Dulcamara); Jessica Ricci (Giannetta). La regia è di José Medina, mentre la parte musicale è stata affidata al Coro Ventidio Basso diretto da Giovanni Farina e all’Orchestra Sinfonica Puccini diretta dal maestro Alfredo Sorichetti.
(Credit foto: Luigi Gasparroni)
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente le vicende che possono insorgere tra condomini nei rapporti di vicinato.
Di seguito la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da una nostra lettrice di Porto Potenza Picena, che chiede: "A quale responsabilità può andare incontro chi compie dispetti ed appostamenti nei confronti della propria vicina di casa?"
Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo ai controversi rapporti che possono insorgere tra condomini fino ad arrivare a causare quotidiane molestie in danno altrui.
A tal proposito, risulta utile riportare una vicenda recentemente affrontata dalla Suprema Corte, nella quale una donna si ritrova a dover fare i conti con un vicino di casa che è un vero e proprio incubo: la pedina, le fa dispetti, la aggredisce verbalmente, la minaccia.
A certificare la gravità della situazione è anche il fatto che la donna si sia decisa, alla fine, «ad installare una telecamera di sicurezza ed un piccolo cancello sulla rampa delle scale» così da poter evitare il contatto diretto col fastidioso vicino.
A fronte degli elementi probatori raccolti, anche per la Corte di Cassazione la donna è stata vittima del reato di stalking; in particolare, i magistrati sottolineano «la ripetitività e la consistenza dei comportamenti» dell'uomo, comportamenti che «avevano destabilizzato la donna, costretta a ricorrere alle cure di uno specialista per il grave stato di ansia prodottosi» e decisasi, infine, «ad installare una telecamera di sicurezza ed un piccolo cancello sulla rampa delle scale» per provare a ridurre il potenziale pericolo di un contatto con lo sgradevole vicino di casa.
Impossibile, quindi, ridimensionare tali episodi nel reato di molestie poiché le condotte da lui tenute hanno instillato un profondo timore nella vicina di casa, spingendola a «mutare le proprie abitudini di vita» e a «ricorrere a un sistema di videosorveglianza e di difesa della propria casa».
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice risulta corretto affermare che "il criterio distintivo tra il reato di atti persecutori e quello di molestie, consiste nel diverso atteggiarsi delle conseguenze della condotta che, in entrambi i casi, può estrinsecarsi in varie forme di molestie, sicché si configura il delitto di stalking di cui all'art. 612-bis c.p. solo qualora le condotte molestatrici siano idonee a cagionare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia ovvero l'alterazione delle proprie abitudini di vita, mentre sussiste il reato meno grave di molestie di cui all'art. 660 c.p. ove le molestie si limitino ad infastidire la vittima del reato (Sez. 5, n. 15625 del 09/02/2021 Rv. 281029). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Nella mattinata di venerdì 26 gennaio, gli studenti delle classi quarte, ospiti dell’aula magna dell'Iis "M.Ricci", sono stati accompagnati dai ricercatori della base scientifica Concordia, di stanza in Antartide, in una passeggiata attraverso uno degli ambienti più ostili ed esclusivi del pianeta.
Grazie a un ottimo collegamento satellitare, gli scienziati Riccardo Scipinotti e Gabriele Garugatti, aderenti al progetto Ausda (Adotta Una Scuola Dall’Antartide) dell'Enea, hanno condotto gli studenti in un viaggio in diretta tra i laboratori e gli ambienti logistici, dentro e fuori la base italo-francese che dal 1996 opera sul Dome C, a oltre tremila metri di quota nel cuore dell’Antartide.
Con grande disponibilità e simpatia, i ricercatori hanno risposto alle domande di ragazzi e docenti, suscitando curiosità e magari, perché no, passione per un percorso di studi estremamente affascinante.
Treia piange la scomparsa di Don Vittorio Fratini. Classe '39, sacerdote dal 1965, da giovanissimo fu assegnato alla parrocchia SS. Annunziata di Treia dove venne accolto con entusiasmo, in particolare dai tanti giovani. Nel 1992 divenne parroco e ricoprì questo incarico fino a quando la salute glielo permise.
Chi ha avuto modo di collaborare con lui nelle varie attività pastorali si è sentito accolto totalmente per quel che era. Diverse generazioni di ragazze e ragazzi sono cresciute nella sua parrocchia, sentendola come casa loro. Don Vittorio ha sempre aperto le porte della sua chiesa per pregare e celebrare, ma la parrocchia, con lui, è anche stato un luogo privilegiato di incontro ed amicizia.
Chi amava la musica ha trovato un posto per suonare e cantare, chi il teatro un posto per recitare. C’è sempre stato un oratorio per crescere insieme, si sono fatte straordinarie esperienze di volontariato verso le persone in difficoltà. Don Vittorio ha conservato e trasmesso la fede, ma è anche stato aperto alle nuove esigenze della pastorale, per essere sempre vicino ai suoi parrocchiani.
Con lui hanno trovato impulso e slancio la Caritas, i campi-scuola, la Schola Cantorum, i giornalini della parrocchia, l’oratorio e il circolo giovanile, la radio parrocchiale. Nella sua vita non è mancato nemmeno lo sport come il calcio, il tamburello, la pallavolo e tante altre iniziative ricreative. Era appassionato di fotografia ed è stato membro del Foto Cine Club "Il Mulino".
Don Vittorio ammirava Papa Francesco, che lo definirebbe un pastore con l’odore delle pecore. In questi ultimi anni ha sperimentato la malattia, ma lui ha sempre reagito e non ha perso il sorriso. "Grazie Don Vittorio per tutto quello che hai fatto per noi", così lo ricordano i parrocchiani. Il funerale si terrà lunedì 29 gennaio alle ore 15 presso la Chiesa di San Michele a Treia.
Incidente a Pollenza: tre autovetture coinvolte. Il fatto si è verificato poco dopo le 16 di oggi, quando una squadra dei vigili del fuoco di Macerata è stata allertata ed è intervenuta lungo la strada provinciale 53 in contrada Cantagallo.
Le tre persone coinvolte nel sinistro sono state affidate alle cure del personale sanitario e tutti i mezzi implicati sono stati messi in sicurezza. Per due pazienti è stato necessario il trasferimento, per accertamenti, all'ospedale di Macerata. Non si trovano in gravi condizioni. Inizialmente era stato richiesto anche l'intervento dell'eliambulanza, poi rivelatosi non necessario. La strada è rimasta chiusa al traffico sino al completamento delle operazioni di soccorso.
Aurora e Potenza Picena si dividono un punto nella sfida salvezza valevole per il diciannovesimo turno del Girone B di Promozione. Un pareggio che non serve ad accontentare le due squadre alla ricerca di punti per uscire dal fondo della classifica.
Il primo squillo è dell’Aurora che al 6’ prova a passare in vantaggio con la spaccata di Cela che viene pescato perfettamente al centro dell’area ospite. Il pallone si perde di poco sopra la traversa.
La gara è bloccata tatticamente ed il gioco è scandito da duri contrasti a centrocampo. Il ritmo non è altissimo a causa dei molteplici duelli e falli tra gli uomini in campo. Per segnalare la seconda occasione degna di nota bisogna attendere il 19’: Vecchione prova dalla lunga distanza ma il pallone si perde di molto sul fondo.
Il vantaggio dell’Aurora arriva alla mezz’ora, la punizione di Pucci viene respinta al limite dell’area e finisce tra i piedi di Ghannaoui che fa partire una conclusione che supera Giachetta.
La reazione della Potentina arriva al 33’: Ruggeri pesca David Nasif che prova a superare Cartechini di testa. L’estremo difensore dell’Aurora blocca senza problemi. Sul finire di primo tempo l’Aurora prova a raddoppiare con Damiano Cervigni che però non riesce ad indirizzare il pallone verso la porta. La prima frazione di gara si chiude con i locali avanti di una rete sugli ospiti.
Il pari del Potenza Picena arriva al primo vero affondo della ripresa. Al 54’ Ruggeri si incunea nell’area dell’Aurora e fa partire un tiro potente che viene deviato da Cartechini. Sulla ribattuta è Prosperi il primo ad arrivare sul pallone che prima sbatte sulla traversa e poi attraversa la linea di porta. La terna arbitrale attende qualche secondo prima di convalidare il goal che rimette in discussione le sorti dell’incontro.
Il Potenza Picena ritrova coraggio e sfiora il colpaccio con due occasioni nel finale. Al 79’ Ruggeri fa tremare la traversa direttamente da calcio di punizione. Un minuto dopo Pietrani appoggia per Vecchione che solo in area grazia Cartechini gettando il pallone sul fondo.
Il triplice fischio dell’arbitro arriva dopo quattro minuti di recupero con le due squadre che lasciano il terreno di gioco incoraggiate dai propri tifosi.
La Rhütten non si ripete a distanza di una settimana e cede di fronte al pubblico amico per 61-65 all’88Ers Civitanova rafforzata dal “totem” Amoroso che fa pendere l’ago della bilancia inesorabilmente su sponda rivierasca.
Eppure i biancorossi di coach Sparapassi avevano lasciato ben sperare i propri tifosi fino a tre quarti di gara, chiusi sul seppur minimo vantaggio di 45-43. Nel periodo conclusivo, ciononostante, è venuta meno la lucidità ai padroni di casa, imprecisi dalla lunetta e nel tiro dall’arco e poco fortunati in occasione di un contropiede che, se concluso positivamente, li avrebbe riavvicinati ai civitanovesi nella fase calda del confronto.
Vano l’impegno dell’ispirato Severini che ha infilato più volte la difesa dei neri ospiti sfruttando le sua spiccate velocità e rapidità. «Pensavamo di ripeterci dopo il successo corsaro di Fermo – ammette il diesse della Rhütten, Guido Grillo – ma, pur difendendo bene, ci siamo inceppati in attacco al momento di tentare il break. Con Piermattei ed il cecchino Strappaveccia ancora ai box abbiamo avuto meno soluzioni, eppure ci siamo anche venuti a trovare avanti di 10 lunghezze nel terzo periodo, con un parziale di 12-2 a cui tuttavia gli 88Ers hanno risposto con un 8-0 che li ha rimessi in gara. Decisivo, ma non è questa una sorpresa, l’asso Amoroso».
Archiviata con rammarico la gara con l’88Ers Civitanova, la Rhütten tenterà di... far saltare il Ponte. Alla palestra comunale di Morrovalle, sabato prossimo, con palla a due alle 19.00, sarà un match ad alta intensità. All’andata la Rhütten si impose per 72-66.
Il festival “I giorni della Merla” è un omaggio alla meraviglia della narrazione, che si rinnova e si trasmette di generazione in generazione, come il colore nero delle merle, secondo la leggenda. A Macerata, il festival in questione è anche un’occasione per incontrare autori e autrici che hanno saputo raccontare storie di fuoco, di passione, di resistenza, di trasformazione.
Storie che bruciano sotto le braci, come quelle del Medio Oriente, una regione martoriata da conflitti senza fine, ma anche ricca di cultura, di storia, di umanità. Paola Caridi, giornalista e saggista, domenica 28 gennaio alle ore 17.30, presso il teatro Filarmonica di Macerata, ci porterà nel cuore di questo mondo complesso, con il suo libro “Hamas. Dalla resistenza al regime” (Feltrinelli), in cui ripercorre la storia di uno dei movimenti islamisti più controversi e influenti della scena politica palestinese. Un’opera che si basa su una rigorosa ricerca documentaria, ma anche su una profonda conoscenza diretta del territorio e delle sue dinamiche. Caridi ha vissuto a lungo in Medio Oriente, prima al Cairo e poi a Gerusalemme, dove ha fondato e diretto Lettera22, un’agenzia di stampa specializzata in politica estera.
Ha seguito da vicino gli eventi che hanno segnato la storia di Hamas, dalla sua nascita nel 1987 come ramo palestinese dei Fratelli Musulmani, alla sua ascesa al potere nel 2006: “ è proprio dopo la vittoria alle elezioni politiche del 2006- afferma la Caridi- che inizia la slavina che conduce a oggi: l’embargo internazionale al governo di Hamas, la presa del controllo di Gaza da parte del movimento islamista, la completa e totale chiusura di Gaza per 16 anni da parte di Israele e, con alterne vicende, dell’Egitto sul confine meridionale della Striscia. Il consenso bisogna inserirlo in questa storia complessa e, soprattutto, inserirlo nella realtà di un territorio occupato da Israele dal 1967 (Gaza, Gerusalemme est e Cisgiordania). Le dinamiche politiche non sono quelle che si vivono in un territorio indipendente, in uno Stato indipendente”.
Circa il ruolo della cosiddetta “comunità internazionale”, l’autrice fornisce una prospettiva che getta luce su una serie di attori e fattori che spesso vengono trascurati: “è un termine vago che usiamo per definire spesso la sua parte occidentale. In gioco, invece, sono entrati attori internazionali che, spesso, non abbiamo considerato di peso. Quello che ha chiesto e ottenuto il Sudafrica alla Corte Internazionale di Giustizia, di porre la sua attenzione su un possibile intento genocidiario a Gaza da parte di Israele, indica che le dinamiche nella comunità internazionale stanno cambiando profondamente. In questo contesto, l’Unione Europea si è dimostrata finora debole e senza compattezza: il suo ruolo, invece, poteva essere importante come facilitatore”.
Quando si parla di un contesto di guerra inevitabilmente si genera una riflessione sostanziale tra il concetto di 'umano' e quello di 'disumano'. A tal riguardo Paola Caridi conduce il pensiero a una terza dimensione, quella della ‘de-umanizzazione’: “ la questione centrale è la de-umanizzazione, ciò considerare l’Altro, l’Altra come non-umano. Più della disumanità la questione di fondo è non considerare umano chi ritieni il tuo nemico. Se non lo si considera umano, diventa ‘semplice’ ucciderlo. O, come si dice nel linguaggio deumanizzante della sicurezza, neutralizzarlo”.
A dialogare con Paola Caridi ci sarà Helena Janeczek, scrittrice e amica, che ha affrontato il tema della guerra e della memoria in due libri di grande successo: “La ragazza con la Leica” (Guanda), vincitore del premio Strega 2018, in cui ha raccontato la vita e le fotografie di Gerda Taro, la prima fotoreporter di guerra, morta durante la guerra civile spagnola; e “Lezioni di tenebra” (Guanda), in cui ha narrato la sua storia di figlia di genitori ebrei polacchi, sopravvissuti alla Shoah e rifugiati in Germania. Due libri che sono anche due viaggi nel tempo e nello spazio, alla ricerca di una verità storica e personale, tra le ombre del passato e le luci del presente.
L’incontro tra Paola Caridi e Helena Janeczek sarà moderato dalle curatrici del festival, Loredana Lipperini e Lucia Tancredi, che hanno scelto di muovere le braci della narrazione per liberare il racconto di fuochi che furono e fuochi che bruciano ancora.
Il padre era stato un eroe nella lotta al nazifascismo durante la Seconda Guerra Mondiale aiutando ebrei e prigionieri di guerra stranieri.
La storia, che è emersa ieri (vigilia del Giorno della Memoria), arriva da Macerata e ha per protagonista Mario Borroni, all'epoca un carabiniere appena ventenne. "Dopo la morte di mio padre e poi di mia madre Luciana - racconta per la prima volta, il figlio Renzo Borroni, 75 anni - nel sistemare le cose dei miei genitori ho ritrovato, in fondo a un cassetto, una vecchia lettera a firma di Lilly Breitel, una donna che, grazie alla professoressa di storia contemporanea Annalisa Cegna, ho scoperto essere un'ebrea di origine polacca, internata nei campi di concentramento prima di Lanciano, poi in quello di Pollenza e quindi di Sforzacosta in provincia di Macerata".
"Una lettera commovente che ha dato un senso ai racconti fugaci che ogni tanto papà faceva della guerra", spiega Renzo. "Oggi noi possiamo dire, con senso di profonda gratitudine - si legge nella lettera scritta a macchina con la data 15 settembre 1944 - che lei, in quel periodo, sotto la divisa di carabiniere, agì sempre con spirito di patriota, e servì sempre la causa della Liberazione, perché, ad esempio, lei, ricordiamo benissimo, aiutò molti inglesi, prigionieri, a fuggire dall'ospedale e intralciò sempre, efficacemente, le richieste al riguardo che le autorità fasciste facevano".
(Fonte Ansa)
Stamattina alle 10.30 al Parco Veragra l’Amministrazione comunale ha celebrato il Giorno della Memoria insieme alle alunne ed agli alunni della Scuola primaria “Olimpia” e della Scuola secondaria “Falcone e Borsellino”.
Il Vicesindaco Claudio Pianesi ha voluto ricordare così le vittime di quel terribile momento della nostra Storia che è la Shoah: “La Shoah rappresenta una ferita indelebile nella storia dell'umanità, una ferita che ancora oggi ci fa sanguinare il cuore. In quegli anni bui, milioni di esseri umani furono vittime di un odio inimmaginabile, di una brutalità senza precedenti. La nostra celebrazione odierna, permeata dalla memoria dell'Olocausto, richiama inevitabilmente la nostra attenzione sui conflitti che insanguinano il mondo contemporaneo".
"Non possiamo ignorare la sofferenza delle persone coinvolte nel tragico conflitto fra Israele e la Palestina, una regione dove le tensioni storiche si fondono con le sfide del presente, e le vite di molte persone sono segnate dalla paura, dalla perdita e dalla costante instabilità - prosegue - Allo stesso modo, non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle tragiche vicende del conflitto tra Russia e Ucraina, un confronto che ha colpito le famiglie, distrutto le comunità e ha portato a una sofferenza umana di proporzioni devastanti. L'ansia, la disperazione e la distruzione che accompagnano queste guerre, come tutte le guerre, sono dolorosamente palpabili".
"Nel momento in cui riflettiamo sulle tragedie che si svolgono in diverse parti del mondo, rinnoviamo il nostro impegno a promuovere la consapevolezza, l'educazione e la compassione. Solo attraverso la comprensione reciproca e il dialogo possiamo sperare di superare le differenze, costruire ponti anziché muri e contribuire a un mondo in cui le voci di pace siano più forti di quelle della discordia. Ringrazio tutti voi che oggi siete qui - conclude - grazie alla dirigente scolastica, alle Maestre e alle Professoresse che hanno raccolto il nostro invito a questa celebrazione, una partecipazione cui teniamo molto perché i giovani sono il futuro e solo guardando al passato questo futuro potrà essere migliore”.
Con commozione, bambini e bambine, ragazze e ragazzi hanno letto alcuni brani e poesie in memoria di quel periodo storico che ha contrassegnato la Storia in maniera atroce, riconoscendo e sottolineando, con il loro contributo, l’importanza di tenere sempre a mente che la coesione e l’armonia fra i popoli sono indispensabili per vivere in pace.
L’area di Porta Galiziano ha un nuovo volto: verrà inaugurato domani, domenica 28 gennaio 2024, alle ore 11, lo spazio, completamente riqualificato, che circonda il monumento di accesso al borgo potentino. “Un luogo simbolo – spiega la sindaca di Potenza Picena, Noemi Tartabini, – che abbiamo voluto rendere più fruibile, accogliente e vivibile, valorizzando la porta stessa seppur non interessata dall’intervento”. Il primo cittadino entra poi nel dettaglio dei lavori effettuati: “È stata rimossa e smaltita la vecchia pavimentazione e sono stati realizzati nuovi percorsi pedonali con materiale idoneo, autorizzato dalla Sovrintendenza, così da consentire ai pedoni di costeggiare il monumento senza invadere l’area carrabile”.
“È poi stata effettuata una piantumazione negli spazi destinati al verde con l’installazione di relativo sistema di irrigazione. Si è lavorato sugli impianti, rinnovando completamente l’illuminazione che, anche in notturna, regala un colpo d’occhio nuovo sulla città. Infine, la scritta Potenza Picena, con logo della città, installata su uno degli spazi verdi”.
L’opera ha visto un importante contributo economico da parte del ministero: “Il costo complessivo di riqualificazione dell’area è stato di 110 mila euro di cui 90 mila euro di fondi ministeriali, grazie alla partecipazione ad uno specifico bando, e 20 mila euro provenienti dalle casse comunali. In questo cantiere hanno lavorato cinque ditte e la somma complessiva include, oltre ad Iva al 22%, la direzione lavori, l’attività di coordinamento con geometra esterno, l’Anac e il relativo adeguamento del prezzario che, nell’ultimo anno, è stato caratterizzato da un’impennata dei costi dei materiali”.
Rispetto al monumento, non interessato dall’intervento in oggetto, “l’amministrazione ha provveduto a risolvere le infiltrazioni di acqua esistenti. Ci dispiace non essere riusciti ad effettuare la pulizia in vista di questa inaugurazione, ma si tratta di un’operazione che richiede un progetto particolare, autorizzato dalla Sovrintendenza. Purtroppo, i canali di scolo esistenti non sono adeguati ad evitare che si creino macchie sulle pareti. Dunque, sarebbe necessario intervenire su di essi in maniera definitiva per evitare che il problema si ripresenti periodicamente. Ed è proprio questa la proposta che presentiamo alla Sovrintendenza”.
Infine, uno sguardo complessivo sulla città: “L’intervento nell’area di Porta Galiziano rientra in un progetto più ampio di riqualificazione del Borgo che coinvolge altri luoghi come via Le Rupi, la piazza Matteotti, la Torre Civica, il Teatro Mugellini. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando per dare un volto nuovo alla città, che sia d’impulso non solo agli spazi, ma anche e soprattutto alla vita comunitaria”.
Camilla Ruffini da Fiorello. L'anno nuovo inizia sotto una buona stella per la giovane cantautrice maceratese che, lo scorso 17 Gennaio, ha partecipato alla trasmissione “Evviva il Videobox” di Fiorello in onda su Rai 2.
Camilla è stata selezionata per cantare in anteprima il suo nuovo singolo "Mi dicono", in uscita il 16 febbraio per Astralmusic su tutte le piattaforme digitali.
Il brano, dalla sonorità pop/acustico, prodotto da Andrea Mei per Potemkinstudio con cui Camilla sta lavorando al suo nuovo progetto musicale, vanta anche la partecipazione del chitarrista maceratese Nazzareno Zacconi.
Si tratta di un brano intimo, che vuole far riflettere l’ascoltatore sulle maschere della quotidianità. “Troppo spesso lasciamo che la voce dei giudizi e delle parole altrui ci sovrasti – spiega l’artista - Allora perdiamo la nostra identità, la nostra sicurezza e indossiamo una maschera, allontanandoci da chi siamo e ciò che vogliamo veramente”.
“Credo che il punto di svolta sia imparare ad ascoltare noi stessi – prosegue - e dare priorità alla propria coscienza piuttosto che a ciò che ci viene detto dall’esterno. Non serve maschera, via tutto ciò che ci costringe e ci limita. Abbracciamo invece noi stessi, quello che siamo e che pensiamo davvero”. Tante sono le iniziative che bollono in pentola per la cantante maceratese: concorsi, esibizioni e tanta nuova musica.
Incidente a San Severino Marche: due donne finiscono all’ospedale. Lo schianto è avvenuto all’incrocio per la località di Parolito, lungo la Sp 127 che dalla città settempedana conduce a Tolentino.
Per cause in corso di accertamento da parte della polizia locale, due autovetture – una Ford Fiesta e una Ford Ka - sono entrate in collisione questa mattina intorno alle ore 8,30. Uno dei due mezzi coinvolti nel sinistro, la Ford Ka, ha finito la propria corsa fuori dalla sede stradale. Sul posto anche i vigili del fuoco.
Entrambe le conducenti, due donne una di San Severino Marche e una di Tolentino, sono state trasferito all’ospedale “Bartolomeo Eustachio” per accertamenti ma non sono gravi.
“Accendiamo tutti insieme un faro di speranza per un futuro di pace, perché la nostra testimonianza non sia solo commemorazione, ma impegno personale contro il male che può emergere quando permettiamo alla discriminazione e all'odio di fiorire”.
Con queste parole il sindaco Fabrizio Ciarapica ha aperto questa mattina la cerimonia per la Giornata della Memoria organizzata dal Comune di Civitanova Marche e Ufficio presidenza del Consiglio comunale all’ex ghetto ebraico della città Alta, in vicolo della Luna, in ricordo delle persecuzioni, dello sterminio del popolo ebraico e di tutti i deportati nei campi nazisti. Presenti insieme alle autorità civili e militari, l’Anpi locale, l’associazione Marinai d’Italia, consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, la protezione civile, la polizia locale con il gonfalone civico.
“Riflettiamo sulla memoria dell'orrore e sulla forza della resilienza umana – ha detto il primo cittadino. Il 27 gennaio è un giorno di significato universale, un monito. È nostro dovere onorare la memoria delle vittime, affinché il passato non venga dimenticato e gli errori non vengano ripetuti. Che il ricordo di coloro che hanno sofferto e perso la vita durante l'Olocausto ci guidi nel nostro impegno quotidiano per un mondo più giusto e compassionevole. Grazie a tutti voi per essere qui a testimoniare l’impegno per la memoria e per un futuro di pace”.
Una celebrazione molto sentita, a cui si è unita l’Anpi locale, rappresentata dal presidente Francesco Peroni che è intervenuto ricordando l’orrore delle leggi razziali e la figura di Settimia Spizzichino, unica donna sopravvissuta al rastrellamento del ghetto di Roma, tra le preminenti testimoni della Shoah italiana.
Amedeo Regini ha voluto poi ricordare un’altra donna ebrea Gina Cingoli, insegnante, la cui famiglia abitò a Palazzo Sforza, che dopo le persecuzioni subite non cessò mai di testimoniare sui valori dell'antifascismo e della libertà di tutti i popoli e Mario Beruschi, chiuso in un campo di detenzione che poi raccontò l’inferno di Auschwitz nelle scuole. La mattinata si è chiusa con la deposizione di una corona d’alloro presso la targa dell’ex ghetto ebraico e le note del Silenzio.
L’Amministrazione era rappresentata anche dal vicesindaco Claudio Morresi, insieme all’assessore Ermanno Carassai e ai consiglieri Paola Fontana, Piero Gismondi, Elisabetta Giorgini, Letizia Murri, Mirella Paglialunga, Silvia Squadroni. Presenti il neo coordinatore della protezione civile Silvia Del Medico, la comandante della Capitaneria di porto, Chiara Boncompagni, il dirigente del commissariato Fabio Mazza, Il tenente Francesco Magliocco, comandante della Compagnia di Civitanova della guardia di Finanza, la comandante della polizia locale Daniela Cammertoni e il comandante compagnia carabinieri Civitanova, capitano Angelo Chiantese.
La Federazione Scacchistica Italiana ha formalizzato il riconoscimento alla città di San Severino Marche di “città Amica degli scacchi” consegnando al primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, la targa della Fsi.
La cerimonia si è tenuta al teatro Feronia alla presenza del presidente nazionale della stessa Federazione, Luigi Maggi, e del vice presidente, Lorenzo Antonelli, il quale ha ricordato la “grande capacità organizzativa della città di creare eventi per appassionati del mondo della scacchiera”.
Grande merito per l’assegnazione del riconoscimento è andato, non poteva essere altrimenti, alla settempedana Caterina Ciambotti, presidente dell’associazione sportiva dilettantistica “La Torre Smeducci” che lo scorso anno aveva già ricevuto, non a caso, una prestigiosa benemerenza a livello nazionale dalla stessa Fsi.
Immenso il valore degli scacchi, questo è quanto è stato sottolineato dal presidente Maggi nel proprio saluto istituzionale rivolto a una platea cui erano presenti numerosi studenti, nel formare e nell’aiutare i giovani a socializzare e a legare con questa particolare disciplina sportiva riconosciuta anche dal Coni.
“Sono fiera quanto voi di questo momento, non vedo l’ora di tornare a vedere nella nostra meravigliosa piazza Del Popolo la grande scacchiera umana che da oggi sarà uno dei nostri emblemi” – è intervenuto il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei.
Alla cerimonia ufficiale di consegna del riconoscimento da parte della Fsi si è sposata l’organizzazione di un momento di incontro dal titolo: “Gli scacchi, strategie contro il bullismo”. Presentato da Marco Moscatelli allo stesso sono intervenuti oltre a Luigi Maggi, presidente Fsi, anche Stefano Belardinelli, presidente Cus Camerino, Marco Pelagalli, referente associazione scacchistica “La Torre degli Smeducci”.
Dopo i saluti istituzionali si sono poi registrate le relazioni e gli interventi di Alessandra Fermani dell’Università degli Studi di Macerata, Filippo Persichetti, psicologo, e Carla Mircoli, istruttore Fsi. La mattinata si è conclusa con una simulazione di gioco a cura di Lucio Ragonese.
Presenti sul palco, nella prima parte della cerimonia, i figuranti in costume che, a giugno dello scorso anno, diedero vita a una grande partita di scacchi viventi nell’ovale simbolo della città.
Tolentino ha celebrato la Giornata della Memoria. La cittadinanza - congiuntamente all’Amministrazione comunale, al Consiglio comunale dei Ragazzi, alle Autorità militari, alle Associazioni d’Arma e Combattentistiche, all’Anpi e a una nutrita rappresentanza degli studenti delle scuole tolentinati - ha partecipato a questa particolare giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto
Le celebrazioni sono state aperte, nella mattinata, nell’androne di Palazzo Sangallo, in piazza della Libertà, con l’inaugurazione e la presentazione a cura di Franco Maiolati della mostra “Ma lui non vuole che se parli” con una significativa testimonianza dei Giusti fra le Nazioni, quali speranza per l’oggi.
L’esposizione a cura del Circolo Culturale “Colsalvatico” sarà visibile fino al 25 febbraio. Tullio Colsalvatico, tolentinate, poeta, scrittore, uomo di grande spessore culturale, impegno sociale e qualità umane, è stato riconosciuto Giusto fra le Nazioni nel 2009 per aver salvato alcuni ebrei.
Successivamente, al Parco Vittime della Shoah, in piazza Peramezza, è stata deposta una Corona di alloro. La manifestazione è proseguita con gli interventi del sindaco Mauro Sclavi, del presidente del Consiglio comunale Alessandro Massi Gentiloni Silverj e del sindaco Giulia Semmoloni e del presidente Giulia Dignani del Consiglio comunale dei Ragazzi.
Inoltre si sono tenuti anche diversi incontri nelle scuole secondarie, programmati anche nei prossimi giorni, con Maurizio Pincherle, neuropsichiatra infantile e socio onorario del centro studi di Ascoli Piceno che interviene su “Le leggi e persecuzioni razziali in Italia” a cura di Anpi Tolentino.
L’organizzazione della Giornata della Memoria è stata a cura del Comune di Tolentino in collaborazione con Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Mario Morbiducci” di Macerata, Anpi sezione di Tolentino, Circolo Culturale “Tullio Colsalvatico”, IC Don Bosco, IC G. Lucatelli, Ipsia “R. Frau” e IIS “F. Filelfo”.
La casa editrice dell'Università di Macerata inaugura il ciclo 2024 dei "Colloqui eum", organizzati insieme alla Scuola di Studi Superiori "Giacomo Leopardi" e alla Scuola di Dottorato, con l'incontro "Preoccupati per l'Umano". Simona Antolini, presidente delle Eum, dialogherà con Marcello La Matina, docente di filosofia e teoria dei linguaggi, Adrián N. Bravi, scrittore, e Lucia Copparoni, allieva della Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi”, lunedì 29 gennaio alle 17,30 nella Sala Sbriccoli della biblioteca di Ateneo in Piazza Oberdan, 4, Macerata).
Saranno presentati per l'occasione i volumi "Lo specchio untore. Riflessi di umanismi possibili" a cura di La Matina con Andrea Ponso, e il libro di racconti di Adrián Bravi "Variazioni straniere".
I testi raccolti ne "Lo specchio untore" offrono spunti tutti legati al tema della specularità, dell’immagine riflessa, della conoscenza di sé attraverso l’esperienza dell’altro. I punti di vista dei singoli autori sono qui solo aggettati, senza la pretesa di costituire, nell’insieme, un manifesto o una teoria dell’umanismo futuro. E però rappresentano la traccia, e il bordo, di un pensiero che al lettore apparirà corale, poi che attraversando in modi diversi le loro scritture, vi deposita una identica inquietudine circa l’umano.
"Variazioni straniere" è, invece, una raccolta di nove racconti, scritti in anni diversi, sul ruolo dei migranti nella nostra società. I protagonisti sono coloro che si perdono nella notte, esiliati, espatriati, ospiti e ospitanti, uomini e donne relegati ai margini, senza approdo, oppure gente per la quale approdare diventa un’ulteriore sofferenza, perché hanno perduto la patria senza acquistarne un’altra.
Un albino che all’interno del suo villaggio si trasforma in un forestiero, un anziano che dopo essere stato ucciso dalla propria moglie racconta la storia della sua badante ucraina, gli immigrati arruolati per la costruzione di un muro che impedirà l’ingresso degli stranieri dell’est, un paraguaiano impossibilitato a ballare il tango o un’anziana indiana che decide di andare a morire nella propria terra sono alcune delle figure che tessono queste trame di storie variegate. Con la sua prosa trasparente e ironica, Adrián N. Bravi mette in luce uno dei temi più spinosi dei nostri tempi trasformandolo in un’avventura surreale.
Rivoluzione nei calendari del Palio di San Ginesio. Dal 2024 le prove sulle quali i cavalieri selezionati dai rioni si disputavano il Palio di agosto si separano definitivamente. La “Giostra dell’anello” si disputerà domenica 2 giugno, mentre al “Palio della Pacca” manterrà la tradizionale data del 15 agosto.
Tale decisione è frutto della positiva esperienza che nel 2023 ha visto la Giostra dell’anello del 13 agosto assegnare in gara singola il Palio straordinario per i 60 anni dal primo “Ritorno degli Esuli” inizialmente previsto per il 2 giugno e rinviata per maltempo. Il Palio della Pacca, l’assalto al Saraceno, del 15 agosto è stata l’unica prova con la quale è stato assegnato il 52° Palio di San Ginesio.
La presentazione dei Drappi realizzati dagli allievi del Liceo Scientifico “G. Cantalamessa” di Macerata ed il sorteggio dell’ordine di partenza si terranno presso l’Auditorium di Sant’Agostino il 25 maggio e il 10 agosto. Dal 2025 la Giostra dell’anello si svolgerà l’ultima domenica di maggio e verrà dedicata a Sant’Eleuterio, compatrono di San Ginesio, che si festeggia il 26 maggio.
La definizione dei nuovi calendari non è stata la sola decisione storica assunta dal Consiglio direttivo nella seduta del 17 gennaio 2024. In tale occasione, infatti, si è anche deliberata la costituzione del Comitato scientifico, che lo affiancherà nelle future scelte ed arricchirà il già nutrito programma con iniziative mirate.
Il comitato scientifico è formato dal professor Giovanni Minnucci, professore ordinario di Storia del diritto medievale e moderno presso l’Università degli Studi di Siena, rettore dell’Opera della Metropolitana di Siena e cittadino onorario di San Ginesio, dalle professoresse dell’Università di Macerata Mara Cerquetti, associata di Economia e gestione delle imprese, Francesca Coltrinari, associata di Storia dell’arte moderna, Maela Carletti, ricercatrice di Paleografia e dal professor Cristiano Tallé, ricercatore di discipline Demoetnoantropologiche all’Università degli Studi di Sassari.
Completa il quadro dei cambiamenti la sottoscrizione di una Convenzione triennale con il Comune di San Ginesio per la gestione del Campo Sportivo “F. Marchetti” - Campo del Palio, primo passo per la creazione di un campo semipermanente dedicato alle gare storiche.
È sempre più importante educare a riconoscere le proprie emozioni nei vari ambiti della vita di comunità, imparando a comunicare efficacemente ed in modo resiliente al fine di limitare i conflitti che spesso sono provocati anche dall’uso distorto delle parole e dall’incapacità di controllare la propria reattività nel confronto con l’altro.
Il linguaggio che utilizziamo ci definisce e racconta chi siamo, dunque diventa lo strumento con cui si entra in relazione con l’altro e con il quale si costruisce la relazione. Avere “buone relazioni” educando a limitare il conflitto o gestendolo correttamente è dunque l’obiettivo che anche per il 2024 si pone l’Unione Nazionale Avvocati per la Mediazione (UNAM) che in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stilato un protocollo d’intesa che ha l’obiettivo di formare giovani che sappiano utilizzare un linguaggio non aggressivo attraverso l’acquisizione di skills per la gestione dei problemi e dei conflitti, agevolando la propensione al confronto costruttivo e non allo scontro distruttivo.
L’iniziativa, che coinvolge tutto il territorio italiano, quest’anno riparte nella provincia di Macerata dal Liceo Scientifico “G. Galilei” che ha abbracciato con entusiasmo il progetto dal titolo “Parliamone impariamo a comunicare per gestire i conflitti”, e che coinvolgerà le classi 3L con indirizzo Scienze Applicate e 2D Economico Finanziario.
Il progetto, coordinato dalle professoresse Francesca Serafini e Alessandra Pizzichini, si svilupperà in differenti incontri nei quali la mediatrice e counselor professionista ,l’avvocato. Marisa Abbatantuoni, insegnerà agli studenti quanto imparato sul campo in tema di conflitto in più di 13 anni di esperienza nella veste di mediatore professionista presso l’Organismo di Mediazione dell’Ordine degli Avvocati di Macerata.
“Il saper lavorare in squadra è quello che viene richiesto ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro o nei vari ambiti della vita di relazione, essere capaci di comunicare correttamente spiana la strada all’acquisizione di tutte quelle skills, ad esempio di problem solving, maggiormente apprezzate in ambito lavorativo” dice l’avvocato Marisa Abbatantuoni, ma ma per far questo occorre formarsi ed imparare a gestire anche il conflitto, che ve lo assicuro è inevitabile”.
Con la consapevolezza che questo tipo di formazione vada acquisita tempestivamente, l’Unam, sezione di Macerata, rappresentata dal presidente, Massimo Cesca in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Macerata e il proprio organismo di mediazione con l’avvocato Massimo Gentili, ha promosso questo percorso di volontariato divulgativo, fornendo l’occasione per gli studenti di sperimentarsi sul campo anche attraverso la simulazione di casi concreti.
Il conflitto, dunque, come occasione di crescita e conoscenza delle proprie potenzialità ed attitudini e non più come terreno di scontro
Il Comune di Mogliano, in collaborazione con il Cosmari e con l’associazione cittadini responsabili e con Legambiente, promuove anche per il 2024 l’iniziativa ambientale “Puliamo Mogliano”.
L’evento si terrà domenica 28 gennaio e prevede che i cittadini, insieme ad alcuni volontari delle associazioni ambientaliste locali, girino per il territorio comunale per raccogliere i rifiuti abbandonati e potenzialmente pericolosi per l’ambiente.
L’appuntamento è alle ore 8.30 nel piazzale San Michele per la formazione delle squadre di volontari e per l’assegnazione delle zone dove si andrà a intervenire e a rimuovere i rifiuti abbandonati.
Il sindaco, Cecilia Cesetti, ricorda che tutti possono partecipare e dare concretamente una mano dimostrando il proprio senso civico. "Basta munirsi di guanti da lavoro, scarpe adatte a muoversi anche nei tratti scoscesi, giubbetti rifrangenti e se possibile di pinze 'prenditutto'. Partecipando si ha l’occasione di dimostrare il proprio attaccamento per Mogliano e la propria attenzione per la preservazione dell’ambiente. Ricordiamoci sempre che insieme possiamo fare la differenza".
Alle ore 12.00, in piazza San Michele, si terrà una dimostrazione da parte degli esperti del Cosmari per effettuare una corretta differenziazione dei rifiuti e a seguire alle ore 12.30 i saluti delle autorità presenti e chiusura delle manifestazioni.