Venerdì 10 novembre, dalle ore 15 alle 19, spazio alla creatività alla Biblioteca Comunale “Libero Bigiaretti” di Matelica per tutti gli appassionati di lettura, scrittura e fotografia. La biblioteca partecipa infatti alla VI edizione del concorso itinerante "Storie da musei, archivi e biblioteche", organizzato dal MAB Marche (coordinamento marchigiano tra Musei, Archivi e Biblioteche) in collaborazione con la Regione Marche, l’Ombudsman delle Marche, l’Associazione RaccontidiCittà e con StreetLib. Un’iniziativa che punta ad indagare la percezione di queste istituzioni culturali da parte di tutti i possibili frequentatori che intendano mettere a frutto in modo giocoso le loro doti di scrittori e fotografi.
I concorrenti sono chiamati ad armarsi di penna, pc o macchina fotografica e a lasciarsi ispirare dall’atmosfera di questi spazi, creando sul posto testi o scatti incentrati sulle peculiarità della biblioteca e sull’importanza che essa riveste per la comunità matelicese, con particolare attenzione al tema del “riuso”.
I vincitori verranno premiati con la pubblicazione degli elaborati in un’antologia eBook attraverso la piattaforma StreetLib Selfpublish, buoni offerti da StreetLib da spendere nella piattaforma StreetLib Edit ed eReader offerti da MAB Marche.
La partecipazione al concorso è gratuita ed aperta.
Regolamento e scheda di scrizione sono disponibili nel sito web del Comune di Matelica.
Per info: Biblioteca Libero Bigiaretti tel 073786022 - pagina web www.raccontidicitta.it/?p=4397
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del Partito Democratico di Matelica."In seguito al congresso di circolo svoltosi lo scorso 22 ottobre, durante il quale Bianca Verrillo era stata proclamata segretaria del nuovo Direttivo, questo si è riunito al fine di organizzarsi al proprio interno, programmare eventi nei quali coinvolgere la cittadinanza e discutere delle problematiche che Matelica sta vivendo nell’ultimo periodo. Per quanto concerne l’organizzazione interna al Direttivo, tra i suoi componenti Anna Camarra rivestirà il ruolo di tesoriere e Fabrizio Massari quello di organizzatore, mentre Alessio Botticelli sarà l’addetto alla comunicazione. Nel corso della riunione non si è potuto non trattare l’argomento che più di tutti ha tenuto banco a Matelica la scorsa settimana, ovvero la questione Fidea: il sindaco Delpriori ha comunicato ai membri del Direttivo di aver richiesto ad Arpam di fare prelievi sull’Esino prima e dopo la Fidea, di monitorare l’aria per un periodo sufficientemente lungo e di fare analisi sui terreni della zona industriale. Il Direttivo ha accolto favorevolmente tali notizie, condividendo le azioni e la linea adottate dal sindaco e dall’amministrazione comunale, ribadendo la propria fiducia nel lavoro della magistratura ed auspicandosi che questa vicenda si concluda positivamente per i soggetti coinvolti, a beneficio loro e dell’intera comunità matelicese".
Dopo Amatrice, Matelica. La campagna di sensibilizzazione delle Città del Vino a favore dei comuni e delle popolazioni colpite dal sisma del 2016 ora fa tappa in provincia di Macerata, nel paese simbolo del più grande bianco marchigiano, il Verdicchio di Matelica.Sabato 11 novembre i sindaci di 80 Città del Vino si riuniranno proprio a Matelica, nel teatro Piermarini, per portare un messaggio di solidarietà e vicinanza all'amministrazione e alla sua popolazione. Ma anche un sostegno economico per riaprire alcune sale del Museo Piersanti e incoraggiare l'enoturismo e la cultura, attività strategiche in un territorio che quest'anno ha anche festeggiato i 50 anni della Doc Verdicchio di Matelica. Zambon consegnerà al sindaco Delpriori un assegno di 10mila euro per il Museo Piersanti. "Siamo felicissimi del risultato raggiunto: ci fa sentire la vicinanza e la solidarietà di tutta Italia attraverso i Comuni che hanno aderito'' ha detto il sindaco. (Ansa)
Martedi 31 ottobre a Pesaro il Comitato Vita di Paese ha finalmente consegnato le giacche e i pantaloni acquistati con i fondi raccolti dalle cene, dalle vendite dei braccialetti e con il contributo di Mountain Store di Matelica ai Volontari del Soccorso Alpino della Stazione di Macerata.
Durante la serata è stato proiettato il docufilm "senza possibilità di errore" offertoci dal regista Mario Barberi, dalla GiUMa Produzioni e Trento Film Festival un filmato degli interventi che i volontari marchigiani hanno effettuato durante il terremoto ed un filmato delle riprese sulla situazione delle nostre montagne e dei paese feriti dal sisma effettuato dal Corpo con i droni per conto della Regione Marche.
Tutto questo ha permesso ai presenti di poter veramente rendersi conto di quali interventi il CNSAS è in grado di svolgere 24 ore su 24 per 365,o 366 se bisestile, giorni l'anno. E' stato veramente emozionante vedere certe immagini ed è stato altrettanto emozionante sentire la loro Presidente, Paola Riccio, che con orgoglio raccontava la rapidità e le modalità con cui tutti loro sono intervenuti durante il sisma. E' stato veramente un onore per il Comitato ringraziare queste persone davvero speciali donando capi di abbigliamento (e sempre per "l'effetto domino" del bene ...porta bene... ringraziamo anche Montura che ha donato un dvd del docufilm ad ogni volontario e alla loro presidente e la proprietà del Cinema Astra che ci ha concesso la sala e il tecnico Alessio gratuitamente).
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del Comitato Pedemontana Matelica
Il Governo ha risposto in data 11/10/2017 alle tre interrogazioni parlamentari depositate da tre Onorevoli Beatrice Brignone, Lara Ricciatti e Patrizia Terzoni rispettivamente per Sinistra Italiana - Sinistra Ecologia Libertà - Movimento Democratico e M5S.
Tre giovani donne marchigiane che hanno intrapreso una battaglia di diritto e che condividono l’impegno e la passione profusa in difesa dell’ambiente e della popolazione delle Marche così duramente colpita dal sisma dello scorso anno ma anche dalla crisi che ha completamente sfaldato il tessuto economico del cosiddetto “Modello Marchigiano”.
Le interrogazioni parlamentari presentate convergevano nella richiesta di riesame delle motivazioniche hanno consentito l’approvazione del progetto della Pedemontana delle Marche negli ultimi20 anni, su tutti i tavoli di lavoro, sia a livello locale che nazionale: la creazione di posti di lavoro.
A tal proposito lo studio di settore commissionato alla Società Internazionale Price Wather House and Coopers da parte della Società Quadrilatero vincitrice dell’appalto per la gestione della realizzazione del tratto di strada della Pedemontana delle Marche da Fabriano a Muccia, prevedeva la creazione di 8000 posti di lavoro/anno per un totale di 90.000 posti di lavoro in 10 anni, questi i numeri che hanno garantito in ogni consesso decisionale l’approvazione unanime della Pedemontana a discapito di qualsiasi problema d’impatto ambientale, storico-archeologicoo danno al settore turistico, agroalimentare e vitivinicolo, derubricabili di fronte al presunto boom economico che la strada avrebbe portato.
Premesso che, la somma dell’intera popolazione tra Fabriano e Muccia, non conta le 90.000 unità conteggiate nello studio di settore, l’inconsistenza di tali motivazioni non poteva essere avallata anche dal Comitato del CIPE che nella delibera n. 64 del 2016, ha ritenuto di abbandonare lo strumento del Piano di area vasta (Pav), riallocando le risorse finanziarie ad esso precedentemente stanziate e di dichiarare per la prima volta la totale inconsistenza del modello della “cattura di valore” che aveva convinto le Autorità ad inserire la Pedemontana nel progetto sovranazionale dell’Asse Berlino-Palermo.
Di fronte alla richiesta delle interrogazioni parlamentaridi riesaminare i parametri viari, le stime, gli investimenti e gli oneri che la strada comporterà, il Ministero delle Infrastrutture si è presentato in aula con una risposta inconsistente, non viene infatti fornita alcuna motivazione tecnica e soprattutto nessun dato aggiornato alla situazione del territorio nella fase post-terremoto.
Unico dato di rilievo, scompaiono finalmente dalle motivazioni i fantomatici 8000 posti di lavoro/anno.
Quindi la motivazione che verrà fornita al Cipe per approvare il progetto esecutivo di priorità nazionale della Pedemontana con una spesadi 220 milioni di euro di cui il 40%, finanziato dagli enti locali mediante tassazione della popolazione,sarà:
“ridurre il deficit infrastrutturale che penalizza le regioni Marche ed Umbria, creando un efficiente collegamento con le circostanti e verso l'Europa, determinando il decongestionamento del traffico, la significativa riduzione del tasso di incidentalità, producendo inoltre effetti ambientali, territoriali e socioeconomici positivi per la collettività”.
Grandi i timori che il riferimento al beneficio socio economico ingenera negli abitanti della vallata, l’assenza di qualsiasi previsione d’investimento manifatturiero in zonafa infatti palesare il dubbio che tali infrastrutture fortemente volute a livello centrale, al punto da essere definite di priorità nazionale, vadano a garantire le vie di fuga richieste dalla normativa Seveso per la realizzazione di impianti ad alto rischio di incidenti, in merito ai quali la popolazione matelicese si era già chiaramente e inequivocabilmente espressa.
Neanchele addottemotivazioni di sicurezza avrebbero una reale consistenza, i rischi connessi alla viabilità potrebbero infatti essere risolti intervenendo semplicemente sull’attuale tracciato, con un enorme risparmio che consentirebbe di utilizzare i fondi stanziati, per la ricostruzione post terremoto.
Nessun dato è stato fornito sull’attuale frequenza di percorrenza dei mezzi pesanti attraverso gli attuali tracciati viari dell’entroterra marchigiano, forse perché è evidente a tutti che la chiusura delle 4233 Aziende Marchigiane negli ultimi 10 anni (a cui altre purtroppo seguiranno), hanno di per sé risolto il problema viario dei mezzi pesanti; quindi ad una più attenta analisi l’unico concreto e reale motivo per la costruzione della Pedemontana con l’attuale devastante tracciato…..sarebbe paradossalmente “per migliorare l’ambiente”.
Il Comitato Vita di Paese ha finalmente consegnato le giacche e i pantaloni acquistati con i fondi raccolti dalle cene, dalle vendite dei braccialini e con il contributo di Mountain Store di Matelica ai Volontari del Soccorso Alpino della Stazione di Macerata.
Durante la serata è stato proiettato il docufilm "Senza possibilità di errore" offertoci dal regista Mario Barberi, dalla GiUMa Produzioni e Trento Film Festival un filmato degli interventi che i volontari marchigiani hanno effettuato durante il terremoto ed un filmato delle riprese sulla situazione delle nostre montagne e dei paesi feriti dal sisma effettuato dal Corpo con i droni per conto della Regione Marche.
Tutto questo ha permesso ai presenti di rendersi conto realmente di quali interventi il CNSAS è in grado di svolgere 24 ore su 24 per 365,o 366 se bisestile, giorni l'anno. E' stato veramente emozionante vedere certe immagini ed è stato altrettanto emozionante sentire la loro Presidente, Paola Riccio, che con orgoglio raccontava la rapidità e le modalità con cui tutti loro sono intervenuti durante il sisma.
E' stato un onore per il Comitato ringraziare queste persone davvero speciali donando capi di abbigliamento. (e sempre per "l'effetto domino" del bene ...porta bene... ringraziamo anche Montura che ha donato un dvd del docufilm ad ogni volontario e alla loro presidente e la proprietà del Cinema Astra che ci ha concesso la sala e il tecnico Alessio gratuitamente)
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del Partito Comunista Italiano, sezione intercomunale Matelice ed Esanatoglia
Risalgono nel tempo le iniziative dei Comunisti matelicesi per ricordare la Rivoluzione d’Ot- tobre del 1917. Abbiamo sempre festeggiato questa ricorrenza con la tradizionale “stoccafissata”, prima nella Sezione “Augusto Cegna” in via Forno. Successivamente, dopo la sciagurata cancella- zione del glorioso P.C.I. di Togliatti e di Berlinguer, voluta da una parte dell’allora gruppo dirigente , in primis il segretario Achille Occhetto .
Prima come Partito della Rifondazione Comunista, successivamente come rinato PCI abbiamo festeggiato questa ricorrenza nella continuità ovvero con la “stoccafissata” non più, per ovvi motivi, nella sede di via Forno ma nella struttura gentilmente consessa di “Villa Piannè”.
Quest’anno la Sezione del PCI di Matelica - Esanatoglia ha inteso festeggiare il centenario della Rivoluzione d’Ottobre - 1917/2017 - con un particolare impegno politico tant’è che a presiedere l’assemblea degli iscritti e simpatizzanti, prima della cena di autofinanziamento (è bene precisare che come PCI le nostre uniche forme di sostentamento economico sono il tesseramento e le cene), è stato il Segretario nazionale del nostro Partito compagno Mauro Alboresi.
Una assemblea molto partecipata, certamente al di sopra delle nostre aspettative, che ha visto una relazione introduttiva del compagno Cesare Procaccini Segretario della Federazione di Macerata. Diversi interventi hanno sollecitato il compagno Alboresi a tracciare una panoramica sullo stato del nostro Partito che è bene ricordare si rifonda con l’Assemblea Costituente il 24/25/26 giu- gno 2016 a Bologna. Abbiamo aperto Sezioni su quasi tutto il territorio nazionale prosegue Alboresi il tesseramento 2017 va oltre ogni nostra cauta previsione per cui rileviamo che da parte di una con- siderevole opinione pubblica il nostro programma “+ Stato - Privato” è ampiamente condiviso.
Successivamente gli oltre 130 partecipanti hanno potuto degustare la prelibatezza dello “Stoccafisso all’anconitana” la quale, grazie ai compagni di Ancona, è giunta alla sua 11^ edizione.
Fra una portata e l’altra il compagno Alboresi ha voluto salutare i commensali ringraziandoli per la loro partecipazione. Il suo breve intervento è stato salutato da un forte e convinto applauso.
Una delegazione maceratese composta da alcuni membri del Consorzio Apistico della Provincia di Macerata, dell’Associazione Cuochi Macerata Antonio Nebbia, della Coldiretti della Provincia di Macerata e del Comune di Valfornace, dal 27 al 29 ottobre è stata ospite della “Sagra del miele e suoi derivati” a Châtillon, in provincia di Aosta.
Giunta alla 14esima edizione, la manifestazione si svolge ogni anno e presenta un ricco programma di eventi, tra cui la premiazione dei migliori mieli valdostani. La cittadina rientra nel circuito “Le Città del Miele”, di cui fanno parte circa 50 comuni italiani. L’organismo ha tra gli obiettivi quello di promuovere i territori che danno origine e identità ai mieli italiani, tutelarne la qualità, salvaguardare le risorse ambientali, paesaggistiche, artistiche e storiche legate ai territori con vocazione all'apicoltura, diffondendone i valori. Nelle Marche sono 5 i comuni inseriti nel gruppo, di cui tre ricadono in Provincia di Macerata: Matelica, Montelupone, Pievebovigliana (oggi Valfornace).
Quest’anno i promotori della sagra valdostana hanno voluto ospitare un comune facente parte de “Le Città del Miele” che rientrasse nel cratere sismico. La scelta è ricaduta su Valfornace, per sugellare un gemellaggio volto alla solidarietà. Presente per il comune marchigiano, il consigliere Domenico Iori.
“L’accoglienza riservata alla delegazione maceratese, è stata encomiabile ed eccezionale - ha commentato Alvaro Caramanti, Presidente del Consorzio Apistico della Provincia di Macerata - I nostri amici valdostani ci hanno offerto giornate indimenticabili. Châtillon riserva all’apicultura un interesse importante. Entrando in paese una fontana, una rotonda e una scultura testimoniano cosa rappresenti questo mondo per la cittadina e per la sua economia.”
Alla mostra mercato hanno partecipato 50 apicoltori e circa 5 mila persone hanno visitato i borghi di Châtillon, una realtà che ne conta altrettante. Esposizione di attrezzi usati in apicoltura, degustazioni in luoghi suggestivi, vetrine dei negozi a tema apistico, hanno conferito all’evento una forte identità. Oltre alla “Sfilata degli Apicoltori”, la premiazione del concorso riservato alle scuole e ai migliori mieli prodotti in Valle d’Aosta, le numerose degustazioni hanno avuto un unico obiettivo: raccogliere fondi da destinare al Comune di Valfornace per attrezzare il laboratorio del Consorzio Apistico Maceratese allestito a Fiordimonte, utile agli apicoltori per la smielatura. Allo scopo hanno lavorato anche gli allievi dell’Istituto Professionale Regionale Alberghiero, preparando un sacchetto di prodotti tipici valdostani.
A presentare le degustazioni dei prodotti tipici maceratesi, sono stati i componenti dell’Associazione Cuochi Macerata Antonio Nebbia, con la materia prima fornita dai produttori della Coldiretti della Provincia di Macerata. Uno scambio di gusto volto ad allacciare nuove amicizie e gemellaggi plurimi tra diverse realtà che testimoniano l’amore per la propria terra e i suoi prodotti.
“Dopo questa esperienza potranno nascere nuove idee volte alla valorizzazione di un prodotto eccellente ed unico come il miele, che potrebbe essere veicolato e promosso tramite la creazione di filiere, utili ad incrementare posti di lavoro nel territorio montano interessato dagli eventi sismici.” Ha dichiarato Alvaro Caramanti. Un lavoro non semplice che si basa sulla collaborazione tra soggetti diversi che dovranno trovare un’unica via di dialogo ed azione.
Migliaia di tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi sarebbero state rimesse sul mercato senza alcun trattamento, sotto forma di miscele per realizzare solventi. Lo hanno scoperto i Carabinieri Forestali dell'Emilia-Romagna, durante un'indagine coordinata dalla Dda della Procura di Bologna che ha portato al sequestro di un'intera azienda chimica ad Argenta, nel Ferrarese.
Nell'operazione sono coinvolte altre due società: una a Matelica, nel Maceratese, specializzata nella vendita di diluenti e di fatto proprietaria della ferrarese, e un'altra nel Lodigiano.
Cinque le persone fisiche indagate, fra amministratori, direttori area e responsabili ambientali dell'azienda di Argenta. Tutte accusate di traffico illecito di rifiuti pericolosi e uno indagato anche per frode in commercio. Benché autorizzata al recupero e al trattamento dei rifiuti, l'azienda di Argenta avrebbe in molte occasioni evitato di effettuare le lavorazioni, in modo da rendere innocue le scorie, per poi rimetterle sul mercato dopo un cambio di etichetta sui fusti.
FONTE ANSA
I Vescovi delle Marche si sono incontrati a Loreto mercoledì 25 ottobre. Nel corso dei lavori, è stato eletto presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana Mons. Piero Coccia, Arcivescovo Metropolita di Pesaro. Egli succede al Card. Edoardo Menichelli, al quale è stato rinnovato il più sentito grazie per il servizio reso come presidente della Conferenza dei Vescovi marchigiani.
I vescovi hanno, poi, espresso la loro cordiale gratitudine anche a Mons. Luigi Conti, Amministratore Apostolico di Fermo che lascerà il suo compito a Mons. Rocco Pennacchio, neo eletto Arcivescovo di Fermo.
Tra gli altri temi affrontati, c'è l'aggiornamento da parte di Mons. Stefano Russo, Vescovo di Fabriano-Matelica, sulla situazione post sisma nelle varie diocesi. Sono state evidenziate problematiche e prospettive future, rendendosi urgente una concertazione anche con le autorità regionali oltre che con il neo Commissario straordinario per la ricostruzione, De Micheli.
Nel 55esimo anniversario della morte del suo cittadino più illustre, la città di Matelica ricorda Enrico Mattei. La giornata di commemorazione si terrà venerdì 27 ottobre ed è organizzata dall’Amministrazione comunale, dalla Fondazione Enrico Mattei e dall’Associazione Pionieri e Veterani Eni (sezioni di Milano e Matelica). In mattinata, alle ore 10.30, è in programma una cerimonia presso la Casa di riposo “Fondazione T. De Luca – E. Mattei; seguirà alle 16.30 la deposizione di una corona d’alloro presso la tomba della famiglia Mattei, nel Cimitero cittadino, con gli interventi dei rappresentanti istituzionali; la giornata si chiuderà alle 17.45 con la Santa Messa celebrata nella Chiesa di Santa Maria Cattedrale.
“Enrico Mattei è un personaggio fondamentale per la storia e per l’identità di Matelica – sottolinea il sindaco, Alessandro Delpriori – sia per quello che ha costruito, sia per il modo di fare e di vedere il mondo. Un modello da seguire, per la sua intraprendenza, l’idea di sviluppo che ha coltivato e la grande attenzione ai giovani”.
Figura di spicco della storia contemporanea italiana, tra i maggiori artefici della ricostruzione industriale del Paese, Enrico Mattei nacque ad Acqualagna nel 1906 per trasferirsi a Matelica con la famiglia in età giovanile. Comandante delle forze partigiane democristiane durante la Resistenza, operò nelle montagne circostanti alla città. Intraprese l'attività lavorativa nella conceria Fiore, ne divenne il direttore ma decise di tentare la fortuna a Milano. Divenuto nel 1945 commissario straordinario dell'Agip con l'incarico di liquidarla, fu strenuo sostenitore dell'opportunità di potenziare la ricerca degli idrocarburi. Deputato nel 1948, rinunciò al mandato nel 1953 quando fu nominato presidente dell'Eni. Sotto la sua guida, l'ente si inserì nel mercato mondiale del petrolio in concorrenza con le grandi compagnie internazionali; entrò inoltre nei settori della chimica, della gomma e delle materie plastiche. Morì tragicamente nel 1962 in un incidente aereo di cui non è stata accertata la causa; i funerali si tennero a Matelica, dove oggi la sua la figura è presente e familiare e dove l’eredità della sua opera viene mantenuta viva ed attuale.
Già avviata l'operazione che prevede la chiusura di 4300 uffici postali in tutta Italia, 159 quelli nelle Marche che dovrebbero quantomeno subire radicali riduzioni di orari di apertura se non la soppressione vera e propria entro il 2019, 52 quelli solo nella provincia di Macerata. Una scelta quella di Poste Italiane basata sulla razionalizzazione dicono, ma che già da tempo trova diversi oppositori.
Infatti già molte sono le segnalazioni dei cittadini che si trovano e si troverebbero ancor più in difficoltà, famiglie che per un invio postale devono e dovranno fare diversi chilometri. Per non parlare della mole di lettere in giacenza, bollette consegnate dopo la scadenza, o addirittura raccomandate urgenti portate al destinatario "con calma". Questi i dati che risultano dalle prime verifiche effettuate. E non sono decisamente confortanti.
A lanciare l'allarme è Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati. “Uno scenario che desta non poca preoccupazione - commenta Terzoni - Se da una parte è vero che oggi tante operazioni si possono fare online o altrove, penso soltanto alla possibilità di pagare una bolletta dal tabaccaio, dall’altra ci sono piccoli centri dove il servizio postale ha ancora un ruolo basilare, soprattutto laddove è alta la concentrazione di cittadini in là con gli anni. In base al documento di 124 pagine che ci è stato consegnato, gli uffici a cui diremo addio sono 52 nella provincia di Pesaro-Urbino, 11 in quella di Ancona, 52 in quella di Macerata, 22 in quella di Fermo e altri 22 in quella di Ascoli-Piceno, molti dei quali in piccole realtà o in comuni interni dove a breve per un invio postale bisognerà fare svariati chilometri. Comprendiamo l’esigenza di riorganizzazione di Poste Italiane, ma un taglio così netto ci pare una scelta scriteriata”.
Il Ministero risponde cercando di rassicurare, dicendo che in alcuni casi degli uffici rimarranno aperti due volte a settimana e che si tratta solo di un piano di razionalizzazione, ma al contrario delle intenzioni la risposta non rassicura per nulla.
"In base alle prime verifiche - prosegue la Terzoni - abbiamo appurato che non sono pochi nelle Marche gli uffici chiusi in via definitiva. Inoltre la scure su questo servizio ha prodotto una mole notevole di missive in giacenza, con bollette consegnate anche dopo la scadenza e compromettendo persino invii prioritari, come raccomandate dell'Inps, avvisi di Equitalia e telegrammi. Naturalmente come M5s non staremo a guardare, e chiederemo al ministro Graziano Delrio di prendere in mano la situazione, perché i cittadini in difficoltà per queste chiusure rischiano di diventare parecchi e molte famiglie ci stanno già inviando segnalazioni”.
Un problema da risolvere con la massima urgenza, considerati i tempi stretti con cui si sta procedendo nell'effettuazione di questa manovra. Gli Uffici Postali del maceratese sub judice sono quelli di Acquacanina, Apiro, Appignano , Belforte del Chienti, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Colmurano, Corridonia, Esanatoglia, Fiastra, Fiordimonte, Fiuminata, Gagliole, Gualdo, Loro Piceno, Matelica, Mogliano, Monte Cavallo, Monte San Martino, Montecassiano, Montefano, Montelupone, Morrovalle, Muccia, Penna San Giovanni, Petriolo, Pieve Torina, Pievebovigliana, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Potenza Picena, Recanati, Ripe San Ginesio, San Ginesio, San Severino Marche, Sant'Angelo in Pontano, Sarnano, Sefro, Serrapetrona, Serravalle di Chienti, Tolentino, Treia, Urbisaglia, Ussita, Visso.
Dalla lista evidente anche la chiusura di tantissimi uffici nel cratere dei comuni terremotati. Un ulteriore disagio quindi per le popolazioni colpite dal sisma. Viene da chiedersi se il Ministero abbia valutato anche questo di aspetto.
IN QUESTO LINK L’ELENCO DI TUTTI I 4300 UFFICI POSTALI INTERESSATI DAL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE: https://www.poste.it/Elenco_def_Fase-3_Step-1.pdf
Funghi e piante protagonisti del week-end grazie alla 18esima Mostra Micologica e Botanica, organizzata dal Gruppo Micologico Matelicese con il patrocinio del Comune. Sabato 21 e domenica 22 ottobre a partire dalle ore 9, presso la corte di Palazzo Ottoni, saranno esposte tante varietà di queste specie spontanee presenti negli ambienti naturali del nostro territorio collinare e montano, che saranno oggetto anche di visite didattiche da parte delle scuole.
Sabato sera alle 21.30, presso la sala multimediale Boldrini, il micologo Tommaso Lezzi terrà la relazione “Commestibilità con la corona” sulla commestibilità dei funghi dai tempi dei reali ad oggi. Nell’androne di Palazzo Ottoni verrà anche riprodotto un habitat boschivo con tutte le sue caratteristiche, mentre, nella scuola primaria dell’Istituto comprensivo Mattei, il gruppo micologico terrà agli studenti delle terze classi lezioni frontali ed esperimenti sul regno dei funghi.
Nei due giorni della mostra sarà inoltre presente uno stand di prodotti fungini, di artigianato e produttori associati del Verdicchio di Matelica doc.
Ctf Automazioni Srl, azienda specializzata nella progettazione e costruzione di macchine speciali, linee complete e isole di montaggio automatiche, per i più grandi gruppi di produzione di beni di consumo, organizza un Corso gratuito di Robotica e Automazione Industriale. Un percorso formativo svolto in azienda, per un totale di 32 ore di lezione, teoriche-pratiche, per insegnare ai giovani diplomati o laureati, una delle competenze più richieste nel mondo del lavoro: la programmazione di robot antropomorfi.
L'azienda ha collaborato con la Citynet Srl, azienda specializzata nello sviluppo di piattaforme software e in servizi di marketing per l’industria, per l’organizzazione e la promozione dell’evento sul territorio. Citynet rilascerà l’attestato di formazione ai partecipanti al corso, in quanto Ente formativo accreditato dalla Regione Marche.
“Lavorando da anni a stretto contatto con le imprese industriali, sappiamo quanto sia importante la collaborazione tra istruzione e mondo lavorativo, soprattutto per affrontare la rivoluzione che l’Industria 4.0 sta portando.” – afferma Giordano Sanchioni, Amministratore di Citynet.
“In una fase di grande espansione e sviluppo della nostra azienda sul mercato, abbiamo deciso di mettere a disposizione le nostre competenze nel settore dell’automazione, per formare nuove risorse.” – conclude Lucio Bartocci, titolare di Ctf Automazioni.
Tutte le informazioni per partecipare al corso, che prenderà il via da circa metà novembre 2017, sono disponibili sui siti web www.ctfautomazioni.com (link sulla HomePage) / www.citynetgroup.com (alla pagina “Corsi”).
Domenica 15 ottobre, a partire dalle ore 15.00, si svolgerà a Piazzale Gerani a Matelica la quarta edizione dell’iniziativa “UN POMERIGGIO A QUATTRO ZAMPE”, organizzata dal Lions Club di Matelica.
I nostri fedeli amici animali che sfileranno, si aggiudicheranno premi per il cane più fashion, il cane più simpatico, il cane più ubbidiente, il cane più bizzarro e “tale cane, tale padrone”, e sono tutti invitati a partecipare.
Le iscrizioni alla sfilata canina saranno aperte dalle ore 15.00 al costo di dieci euro e la competizione, amatoriale e giudicata da volontari, inizierà alle ore 15.30. Il ricavato sarà devoluto al Service Nazionale “Servizio Cani Guida dei Lions”, con sede a Limbiate (Monza Brianza), dal 1959 impegnato nell’addestramento e nella consegna gratuita di questi meravigliosi animali, che prestano i loro occhi per condurre sapientemente i non vedenti e alleviare le altrimenti insormontabili difficoltà negli spostamenti della vita di ogni giorno.
Il Lions Club International ha da sempre dato prova di una grande sensibilità nei confronti dei non vedenti, da quando la scrittrice e attivista nel campo delle disabilità Helen Keller, si rivolse al Congresso Internazionale Lions, tenutosi nell’Ohio il 30 settembre 1925, invitando i convenuti a promuovere e sponsorizzare l’attività della Fondazione Ciechi e a “diventare Cavalieri dei non vedenti nella Crociata contro le tenebre”.
Il Lions Club Matelica ha recepito questo invito all’azione e ogni anno contribuisce alla donazione di cani guida a persone non vedenti, dando una prova tangibile dell’impegno fattivo profuso in questo ambito, che costituisce uno dei capisaldi delle attività del club, svolte con finalità di beneficenza al servizio della collettività.
La sfilata amatoriale offrirà ai cani partecipanti l’opportunità di essere sottoposti a una visita clinica gratuita, in sinergia e collaborazione con il personale dell’Università di Veterinaria. La manifestazione è finalizzata, inoltre, a pubblicizzare la raccolta degli occhiali usati, con un gazebo dedicato.
Il Lions Club Matelica auspica un rinnovato successo di questa iniziativa, che vede simpaticamente sfilare I nostri amici a quattro zampe per il nobile e significativo scopo di offrire ancora una volta “occhi per chi non vede”.
C’è ancora un big match per la Settempeda dopo quello di Sarnano. Al “Soverchia” arriva il Fabiani Matelica che, insieme ai biancorossi, viene indicato fra le squadre favorite. Pur essendo giunti soltanto alla terza giornata, il calendario ha riservato ai biancorossi tutti avversari di livello e di qualità. Anche il Fabiani rientra in questo gruppetto e quindi la sfida è particolarmente attesa e ritenuta indicativa per testare potenzialità e ambizioni di queste due formazioni. Il Fabiani, che deve cambiare marcia dopo un avvio un po’ frenato, va in campo con qualche assenza di rilievo, ma l’organico essendo di ottimo livello consente a Rustichelli di scegliere bene per presentare un 4-3-3 organizzato e di valore. La Settempeda è costretta a cambiare in difesa visto il forfait di Paciaroni (influenza) il cui posto va ad Elisei; ci sono invece ritorni importanti come quello di Sorichettifra i pali e di Rossi in mezzo al campo.
L’avvio di gara mostra una prova di intesa fra i due attaccanti di casa con Francucci che serve in area Rocci che viene anticipato da Sabbatucci in uscita bassa. Al 10’ il Fabiani va vicino al vantaggio. Sorichetti esce nella mischia respingendo fuori area dove Scotini controlla e calcia. Destro forte e angolato che si stampa sul palo. Da qui in avanti accade poco. Squadre attentissime e portate ad annullarsi. Al 27’ lo squillo lo porta Rocci. Il numero 7 biancorosso prende palla a centrocampo e parte a tutta sulla destra. Giunto in area effettua un cross che diventa un tiro in porta che vede Sabbatucci impegnarsi a fondo per evitare di essere beffato. Il portiere ospite si salva anche con l’aiuto della traversa. Al 33’ una delle tante punizione dal limite guadagnate dagli ospiti viene calciata, come accade per tutte le palle inattive, da Severini. Con il suo ottimo sinistro il numero undici cerca di sorprendere Sorichetti tirando verso il palo che il portiere deve coprire. In effetti è così perché Sorichetti rimane ben piazzato e sorretto dall’esperienza non si muove tanto da ribattere la conclusione.
Nel recupero della prima frazione la Settempeda torna a farsi pericolosa. Ottima l’azione che si sviluppa in velocità con cross finale da sinistra di Meschini. Il pallone cade verso il secondo palo dove Fiecconi, lasciato libero, calcia al volo di controbalzo. Destro che in diagonale esce di un soffio lambendo l’incrocio opposto. Il secondo tempo mostra i padroni di casa decisi ad affondare i colpi e ancora con Meschini in affondo a sinistra creano qualcosa di importante. Il tiro cross dell’esterno viene spinto in rete di testa da Francucci, ma l’arbitro annulla per fuorigioco del bomber biancorosso. Decisione che sembra corretta. Nulla di fatto e ancora zero a zero. Pareggio che però viene meno al 15’. L’azione del Fabiani sembra di quelle ordinarie e senza i crismi della pericolosità. Invece sullo spiovente da sinistra Mulinari, tutto solo a centro area, ha un attimo di indecisione con il pallone che dopo un rimbalzo a terra gli schizza sul braccio destro. Per l’arbitro ci sono gli estremi del fallo da rigore. Decisione che non appare scandalosa e ci può stare. Severini calcia forte a mezza altezza sulla sinistra di Sorichetti che intuisce e si tuffa riuscendo però solo a toccare la sfera che si infila. 0-1. Match che per forza di cose cambia fisionomia. Il Fabiani può gestire e controllare e lo fa al meglio non disdegnando di usare agonismo e l’astuzia necessaria. La Settempeda ci prova con orgoglio e cuore, ma c’è un po’ troppo nervosismo e le cose non sempre riescono. Nel giro di tre minuti ci prova per due volte Fiecconi. La prima è su punizione. Destro rasoterra che prova a sorprendere Sabbatucci che però fa buona guardia e blocca. La seconda dal limite. Girata improvvisa di sinistro che il portiere ferma in due tempi. I biancorossi ci provano in vari modi. Sono gli affondi di Meschini a sinistra che creano ansia al Fabiani oppure i duetti fra le due punte, ma di veri tiri in porta in realtà ben pochi. Gli ospiti tengono e non disdegnano le ripartenze. Baroni si infila da destra presentandosi al tiro da breve distanza con destro teso che attraversa lo specchio della porta senza che nessuno dei suoi riesca ad intervenire. Al 44’ il neo entrato Vrioni esalta i riflessi di Sorichetti che ribatte il destro in girata dell’attaccante evitando che il match si chiuda prima del tempo. Nel cospicuo recupero concesso(7’) non accade nulla di rilevante a parte qualche eccesso di nervosismo da ambo le parti e la partita si trascina fino al termine con la Settempeda che ci prova ma che non riesce a trovare il guizzo risolutivo utile ad evitare il primo ko.
IL TABELLINO
SETTEMPEDA-FABIANI 0-1
MARCATORI: st 15’ Severini su rig.
SETTEMPEDA: Sorichetti, Elisei, Latini, Selita, Meschini, Mulinari, Rocci, Rossi, Francucci, Fiecconi, Gianfelici(st 35’Giorgi). A disp. Giovagnini, Ciccotti, Bonifazi, Dialuce, Testa, Fattori. All. Ruggeri
FABIANI MATELICA: Sabbatucci, Ilari(st 34’Plaku), Santucci(st 1’Lamnari), Mattioli, Boria, Carbone, Scotini(st 47’Ciniello), Vitali, Grasselli(st 18’Vrioni), Baroni(st 38’Cantarini), Severini. A disp. Chiavetti, Bartilotta. All. Rustichelli
ARBITRO: Cesca di Macerata
NOTE: spettatori 130 circa. Ammoniti: Mulinari, Selita, Rossi, Mattioli, Ilari, Vrioni, Vitali. Angoli: 2-2. Recupero: pt 2’, st 7’
Venerdì sera, in un'affollatissima sala convegni dell'Hotel Grassetti, che ha costretto molti a rimanere fuori, Francesco Vitali ha presentato la propria candidatura alla Segreteria Provinciale del PD. Al suo fianco per sostenerlo, c'erano l'Onorevole Irene Manzi, l'Assessore Regionale Angelo Sciapichetti ed il neo Vicecapogruppo del Consiglio Regionale Francesco Micucci. Una candidatura che si rinnova all'insegna della continuità in merito al lavoro svolto in questo ultimo anno e di una ricca e articolata piattaforma programmatica.
"L'unità va ricercata sui contenuti" ha ripetuto più volte Francesco Vitali, che profondamente coerente al suo intento, ha recepito interamente il documento dei Sindaci dl Maceratese, presentato nei giorni scorsi, facendone uno degli elementi base della sua visione pragmatica. Decisione molto gradita da diversi Primi Cittadini firmatari, tanto che due di essi, Alessandro Delpriori e Roberto Paoloni, rispettivamente Sindaci di Matelica e Belforte del Chienti, sono intervenuti per annunciare il loro sostegno alla candidatura di Vitali e per ribadire la necessità da parte dei Primi Cittadini di poter fare riferimento ad una struttura provinciale solida, operativa e che si occupi di tracciare le linee guida dell'azione politica. Esigenze che collimano perfettamente con la visione di Vitali, che ha anche parlato di una candidatura che nasce e si rinnova per spirito di servizio, che non nasconde secondi fini e ambizioni di carriera. Per lui, infatti, è fondamentale costruire una Segreteria motivata e preparata ad affrontare le importanti sfide che attenderanno il Partito sul territorio.
Tema centrale di riflessione dovrà continuare ad essere il terremoto con una particolare attenzione al progetto di ricostruzione sia del patrimonio artistico ed architettonico, sia del tessuto sociale in parte a rischio dispersione; poi le politiche di lavoro, quella sulla sanità ed i servizi, quelle in ambito culturale e turistico nel tentativo di stringere un legame ancora più solido con il mondo delle Università e in ultimo, come più volte ribadito negli interventi durante il dibattito, uno sguardo alla riorganizzazione del Partito sul territorio, a partire proprio dalle singole sezioni locali. Impegni chiari e precisi che hanno raccolto le risposte entusiaste dei tantissimi presenti attraverso numerosi e scroscianti applausi.
Sulla questione relativa all'elezione del nuovo segretario provinciale di Macerata del Partito Democratico, interviene anche il sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori. "Non strumentalizziamo i sindaci" dice in estrema sintesi il primo cittadino di Matelica "piuttosto guardiamo ai punti programmatici".
Questo il testo integrale del suo intervento:
"Negli ultimi giorni sulla stampa sono uscite notizie diverse riguardo le elezioni del segretario provinciale del PD. Ci sono stati, però, travisamenti e forzature da più parti riguardo il ruolo e il volere dei sindaci. Noi abbiamo redatto un documento che personalmente ho sintetizzato e che era condiviso da tutti i primi cittadini iscritti al partito in cui si dicevano cose molto chiare e piuttosto nette. Primo fra tutti, non si parlava di nomi. Non si chiedeva la testa di nessuno, anzi, era palese la volontà di creare una piattaforma politica che potesse andare verso una soluzione unitaria che non puntasse alla singola persona ma ai temi. Molti sono i problemi della nostra provincia e la politica deve prendersi carico di risolverli. La politica seria, fatta anche di confronti dialettici che però mirano ad una sintesi, la politica che sa essere aspra anche nei confronti di altre istituzioni se queste fanno sbagliate, ma sempre nel rispetto dei ruoli, la politica che deve mettere al centro solo il cittadino. Per questo noi sindaci, che i cittadini dobbiamo amministrare, volevamo dire la nostra. Senza indicare alcun nome, non c'era un sindaco candidato, non c'era nemmeno il veto a qualcun altro.
Abbiamo un grande, gigantesco problema che è la ricostruzione post sisma. È il più grande degli obiettivi che dobbiamo raggiungere ed è inutile far finta di niente. La regione è amministrata dal PD ed è del PD la responsabilità della buona riuscita di questa operazione che è la più complicata e la più importante del dopoguerra. Dobbiamo smetterla allora di guardare alle correnti, al volere di un senatore, di un candidato alle prossime elezioni politiche o di un altro maggiorente del partito. Non è la strada da percorrere. Dobbiamo lavorare uniti perché noi tutti abbiamo il compito di definire un territorio non fino alla prossima scadenza elettorale, ma per i prossimi 20 i 30 anni. Come sarà la provincia di Macerata? Quali le scelte strategiche da fare? È possibile demandare tutto al nostro assessore regionale che da mesi è presente in ogni occasione? Salvo poi lamentarsi quando le scelte non sono utili al nostro paese o alla nostra città? Non si può andare avanti così, perché se siamo un grande partito dobbiamo avere la forza di essere uniti e di ricostruire le nostre comunità al meglio. Sono i fondamenti stessi del PD che partono addirittura dal discorso del Lingotto, non possiamo dimenticarcelo. Allora chiediamo anche ai nostri segretari di stare insieme, di essere stimolo e pungolo, di darci idee e soluzioni che possiamo portare ai tavoli della governance.
Questo non è un problema dell'entroterra, ma di tutti, del partito regionale e nazionale perché siamo noi che governiamo oggi è su questo ci giochiamo gran parte della nostra credibilità.
Il fatto quindi, non sarà scegliere un nome, ma che questo, chiunque egli sia, voglia stare sui problemi insieme a noi, con una segreteria allargata agli amministratori locali. La strada fatta finora è quella giusta, non deviamo".
Sabato 30 settembre alle ore 17:00 al Museo Piersanti di Matelica verrà presentata l’esposizione “Capolavori barocchi. Due simboli dell’arte ferita dal sisma”. L’evento segna il ritorno a casa dopo il terremoto di due opere fondamentali del patrimonio artistico di Matelica: la tela con la “Madonna col Bambino e San Giovannino” di Sebastiano Conca e il “Miracolo di San Filippo Neri” di Pier Leone Ghezzi.
“Un'iniziativa importante del Museo Piersanti per valorizzare due grandi capolavori del Settecento – sottolinea il sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori – un ulteriore tassello nel percorso che vede la città riappropriarsi del suo patrimonio e dei suoi spazi: il Piersanti ha riaperto in luglio le sale al pianterreno ed è tornato ad essere luogo vitale di cultura e di incontro, ospitando anche tanti appuntamenti del calendario estivo”.
La tela con la “Madonna col Bambino e San Giovannino” di Sebastiano Conca era esposta al primo piano di Palazzo Piersanti, gravemente lesionato dal terremoto, ed è stata al centro, la scorsa estate, di una mostra al Museo di Castelvecchio di Verona, dopo un restauro condotto da Angela Allegrini e finanziato dalle associazioni degli Amici dei Musei Civici di Verona e Mantova, in collaborazione con il progetto “Adotta un museo”. “Il Miracolo di San Filippo Neri” di Pier Leone Ghezzi che si trovava nella chiesa di San Filippo a Matelica, tra le più colpite in città, era invece partito, insieme ad altri capolavori dell’arte marchigiana, alla volta di Firenze per la mostra “Facciamo presto!” alla Galleria degli Uffizi, grazie alla quale sono stati raccolti 649mila euro da destinare al restauro del patrimonio storico-artistico colpito dal sisma.
I due dipinti, tornati a Matelica, sono tra i massimi capolavori della pittura barocca presenti nelle Marche, come è stato dimostrato dalle prestigiose esposizioni a Verona e a Firenze. Le opere testimoniano, insieme al ritratto di Venanzio Filippo Piersanti attribuito a Sebastiano Conca, l’importanza del ruolo di committente dell’alto prelato alla corte papale lungo tutta la prima metà del Settecento, ed evidenziano ancora una volta la ricchezza del patrimonio culturale della città di Matelica, che stupisce sempre per qualità e quantità.
L’esposizione “Capolavori barocchi” fa da apertura alle celebrazioni del centenario del primo catalogo manoscritto del Museo Piersanti, compilato tra 1917 e 1918 dall’allora direttore don Sennen Bigiaretti. Tra i vari eventi, a febbraio 2018 è previsto un convegno di studi in cui illustri studiosi internazionali saranno chiamati ad approfondire diversi aspetti della storia del Museo e della sua collezione.
I due dipinti di Sebastiano Conca e Pier Leone Ghezzi saranno esposti fino al 18 marzo 2018 lungo il percorso museale riallestito al pianterreno del Museo Piersanti, parzialmente riaperto nel luglio scorso. Insieme con i due capolavori, oggetto di questo speciale approfondimento con pannelli esplicativi e video sugli interventi di restauro, sarà possibile ammirare anche le altre opere esposte nelle 5 sale tornate fruibili: dipinti, sculture, arredi e oreficerie che costituiscono il cuore del Museo, istituzione del Capitolo della Cattedrale di Santa Maria che conserva le collezioni di Venanzio Filippo Piersanti, cerimoniere pontificio nel XVIII secolo.
I vini e la gastronomia delle Marche e delle sue aree rurali terremotate protagonisti oggi a Palazzo Pitti, in occasione della presentazione della nuova identità visiva alle Gallerie degli Uffizi di Firenze, il complesso museale toscano più famoso al mondo.
In primo piano la selezione di vini a cura dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (Imt) con il Vernaccia di Serrapetrona, il Verdicchio di Matelica e dei Castelli di Jesi. Un centinaio i giornalisti presenti, oltre a istituzioni e stakeholder del mondo dell’arte, per l’anteprima della nuova strategia di comunicazione sviluppata da Carmi e Ubertis in collaborazione con il dipartimento di Comunicazione digitale delle Gallerie.