
Macerata

Le Giornate FAI a Macerata: Palazzo Buonaccorsi Rivive con gli Studenti della Bramante Pannaggi
Le Giornate FAI d'Autunno, appuntamento fisso per gli amanti del patrimonio culturale italiano, tornano anche quest'anno con una proposta ricca di fascino e storia. A Macerata, l’iniziativa si distingue per la preziosa collaborazione tra Macerata Musei, la Delegazione FAI locale e l’Istituto di Istruzione Superiore “Bramante Pannaggi”, che insieme hanno dato vita a un’esperienza immersiva all’interno di Palazzo Buonaccorsi, uno dei simboli storici della città. Guidati dalla passione e dalla preparazione dei ragazzi della scuola superiore, i visitatori hanno avuto l’opportunità di scoprire il palazzo con uno sguardo nuovo. Gli studenti, infatti, hanno assunto il ruolo di apprendisti ciceroni, offrendo un racconto coinvolgente che unisce storia, arte e narrazione teatrale. Come ha raccontato la vicepreside Natalia Biangini, il progetto non si è limitato a una visita guidata tradizionale. «In queste giornate abbiamo aperto le porte di Palazzo Buonaccorsi con un punto di vista diverso. I nostri studenti, oltre che svolgere il ruolo di apprendisti ciceroni, fanno rivivere la famiglia Buonaccorsi. Lungo il percorso, i visitatori incontrano i personaggi principali di questa famiglia che, tra il Seicento e il Settecento, è stata una delle più importanti di Macerata». Non solo parole, ma esperienze multisensoriali: per immergere i visitatori nell’atmosfera d’epoca, l’iniziativa ha previsto anche un ballo storico, una violinista che suona nella suggestiva Sala dell’Eneide, e interpreti in costume che rievocano la quotidianità della famiglia Buonaccorsi. Un modo per trasformare il palazzo non in un semplice contenitore d’arte, ma in un organismo vivo, capace di raccontare storie. Un ulteriore elemento di fascino è stato rappresentato dai recenti restauri, che hanno svelato affreschi nascosti al secondo piano del palazzo. «Questi affreschi – spiega Biangini – risalgono alla fine dell’Ottocento e agli inizi del Novecento, un periodo successivo rispetto all’epoca d’oro della famiglia Buonaccorsi, ma che dimostra come il palazzo abbia avuto una nuova vita e una nuova funzione anche nei decenni successivi». Queste scoperte restituiscono un'immagine più completa e sfaccettata di Palazzo Buonaccorsi, che non fu solo dimora nobiliare, ma anche luogo di trasformazioni nel tempo, specchio della storia cittadina. Le Giornate FAI non sono solo un’occasione per conoscere meglio il patrimonio locale, ma rappresentano una vera e propria esperienza formativa per gli studenti. «Queste giornate – conclude la vicepreside – rappresentano per i ragazzi delle occasioni estremamente preziose in quanto permettono loro di diventare cittadini attivi e di mettere in pratica tutti quei saperi e quelle competenze che acquisiscono a scuola durante il loro percorso di studi». Le Giornate FAI a Macerata si confermano così un appuntamento di grande rilievo, dove il passato dialoga con il presente e dove i giovani diventano protagonisti nella costruzione di un futuro consapevole, radicato nella bellezza e nella storia del proprio territorio.

Macerata, Emergency ricorda Gino Strada: tre giorni di incontri e mostre contro la guerra
Dal 15 al 17 ottobre 2025, nella Galleria Antichi Forni di Macerata, Emergency propone una serie di incontri “Contro la guerra”. In ricordo del suo fondatore, il chirurgo Gino Strada che, avendone visto le conseguenze, considerava l'abolizione della guerra non un'utopia bensì un obiettivo da raggiungere affinché l'umanità potesse avere un futuro. La mostra fotografica, visitabile ogni giorno dalle 16:00 alle 19:30, offrirà un intenso percorso visivo sulle conseguenze dei conflitti, sui diritti umani negati, ma anche sul ruolo della cura nei luoghi martoriati dalla guerra e di chi fugge dalla guerra e dalla povertà, perché anche se la guerra finisce, le sue conseguenze rimangono per decenni. Particolarmente significativo è il programma di incontri e approfondimenti per la presenza della presidente di Emergency Rossella Miccio e di Roberto Maccaroni attualmente responsabile sanitario della nave di Emergency Life Support che porteranno la testimonianza diretta di chi vive in prima persona l’orrore della guerra e lavora per curare le vittime. Mercoledì 15 ottobre, dalle 15 alle 17, ci sarà un incontro con Roberto Maccaroni, infermiere di Emergency che ha lavorato in Afghanistan, in Sudan, in Sierra Leone e responsabile sanitario sulla nave Life Support a cui sono invitati gli studenti delle scuole superiori e dell’Università. In serata, alle 21, sarà proiettato il film “Long Night” di Lynzy Billing, presentato da Roberto Maccaroni e dalla giornalista Barbara Olmai. Giovedì 16 ottobre, alle ore 18 interverrà Rossella Miccio, presidente di Emergency, nell’ambito del convegno Humanities organizzato dall’Università di Macerata. L’incontro si terrà nella Sala Conferenze, al terzo piano di piazza Strambi 1. Venerdì 17 ottobre, dalle 15 alle 17, torneranno protagonisti gli studenti, che parteciperanno a un confronto con i volontari del Gruppo Scuola Emergency di Macerata. L’appuntamento sarà dedicato in particolare alla situazione di Gaza , con l’obiettivo di stimolare riflessioni e dialogo su pace, diritti e cooperazione. Tutti gli eventi sono a ingresso libero. Con questa tre giorni di incontri nella città di Macerata Emergency intende ribadire un messaggio forte e attuale: "La guerra non è mai la soluzione, ma una malattia mortale che può essere curata solo con l’impegno collettivo per la pace e la giustizia".

“La Bomba”, Giuseppe Pastore racconta il mito di Alberto Tomba: tra memoria e potere dello storytelling (VIDEO)
Alla Galleria Antichi Forni di Macerata, nel cuore dell’Overtime Festival, è andata in scena una narrazione vibrante e appassionata: quella di “La Bomba. Lo spettacolo di Alberto Tomba”, libro firmato dal giornalista Giuseppe Pastore. L’incontro, moderato da Gerardo De Vivo (Agenzia Area), ha offerto al pubblico un viaggio dentro la carriera e la leggenda di uno degli atleti italiani più iconici del Novecento, riscoprendone la potenza comunicativa, atletica e simbolica. Pastore, firma brillante e volto noto di Cronache di Spogliatoio, ha raccontato il desiderio che lo ha spinto a scrivere il libro: “Volevo riportare Alberto Tomba al centro del discorso, anche per chi non ha vissuto in diretta le sue imprese. Chi ha meno di quarant’anni, spesso, non ne ha memoria viva. Eppure Tomba è, a mio avviso, tra i primi cinque sportivi italiani maschi di tutti i tempi. Il libro racconta la sua parabola, dall’ascesa al ritiro, cercando di restituire il suo mito nella sua interezza, senza retorica ma con ammirazione”. Attraverso uno stile accessibile e narrativo, Pastore cerca di rendere giustizia non solo ai successi sportivi di Tomba – le medaglie olimpiche, le Coppe del Mondo, la celebrità internazionale – ma anche alla sua dimensione più privata, più tecnica, più umana: “È stato un atleta moderno, attentissimo alla gestione del corpo, della mente, della comunicazione. In anticipo sui tempi, diremmo oggi. Una figura attualissima, nonostante il suo silenzio pubblico degli ultimi anni”. L’incontro ha toccato anche il modo in cui Cronache di Spogliatoio ha rivoluzionato la narrazione sportiva in Italia, creando un linguaggio fresco, diretto, capace di coinvolgere una community attiva, giovane ma tutt’altro che superficiale: “Lo storytelling è centrale. Non basta più la notizia, serve la storia, il contesto, il perché. Il pubblico interagisce, ci corregge, ci stimola. Non siamo il giornalista sul piedistallo: siamo in dialogo continuo. E questo ci arricchisce”. E proprio da questa relazione tra racconto e sport nasce anche un’altra passione di Pastore: il cinema. “Cinema e sport condividono la necessità di emozionare. Entrambi raccontano storie vere o verosimili, che rispecchiano le emozioni che viviamo ogni giorno. E quando una storia sportiva riesce a commuovere, ispirare, o anche solo far riflettere, allora diventa universale. È questo che provo a fare: condividere ciò che mi ha emozionato, nella speranza che emozioni anche altri”. Tra riflessioni sulla memoria sportiva, la responsabilità del racconto e il ruolo dei media nell’educare ed emozionare, la presentazione di “La Bomba” è stata molto più di un semplice lancio editoriale. È stato un tributo a uno sportivo leggendario, ma anche un invito a riscoprire la bellezza delle storie, di qualunque campo – reale o simbolico – siano protagoniste.

Quando Overtime incontra Humanities: Stefano Fresi si racconta tra palco, sport e vita
Piazza Vittorio Veneto ha accolto il pubblico dell’Overtime Festival con uno degli appuntamenti più attesi di questa edizione: “Raccontarsi in scena”, dialogo tra l’attore Stefano Fresi e il Magnifico Rettore dell’Università di Macerata John McCourt, moderato con ironia e ritmo da Marco Ardemagni di Rai Radio 2. Un evento realizzato in collaborazione con Unimc, che ha intrecciato parole, riflessioni e aneddoti sul mestiere dell’attore, il valore dello sport e l’importanza della cultura nelle scuole e nella società. Fresi ha raccontato il suo rapporto con lo sport, vissuto da spettatore appassionato ma anche da praticante curioso: “Ho provato un po’ di tutto: calcio, basket, tennis… Lo sport è fondamentale, ti insegna il gioco di squadra, come il teatro e il cinema. Dovrebbe essere molto più presente nelle scuole, insieme alla musica e al teatro”. A colpire il pubblico, anche la sua dichiarazione d’amore per la Sardegna: “È casa. Mi ha formato. L’unica cosa che odio della Sardegna è che non ci sono nato”. Il dialogo ha poi toccato il cuore del mestiere d’attore, esplorando la distanza e il legame tra l’interprete e i personaggi: "Nei personaggi cerco di mettere il meno possibile di me, ma a volte qualcosa emerge. Nel terzo atto dello spettacolo di stasera, Dioggene, c’è molto di me: quel senso di disincanto, di consapevolezza, di verità conquistata col tempo. È la parte in cui i suoi pensieri assomigliano ai miei". Lo spettacolo, in scena alle 21:15 al Teatro Lauro Rossi, è un viaggio teatrale in tre atti, scritto e diretto da Giacomo Battiato, che mescola epoche e linguaggi: dal volgare toscano del Medioevo alla lingua contemporanea, fino al romanesco. “È uno spettacolo difficile, ma proprio per questo stimolante. Ci permette di riflettere sull’umana stupidità, sulla violenza, sulla guerra – temi eterni, raccontati con parole diverse ma con lo stesso sguardo critico”. Anche il rettore McCourt ha sottolineato l’importanza dell’incontro tra cultura umanistica e sportiva: “Overtime e Humanities Festival si sposano perfettamente. Insieme promuovono la nostra città da due punti di vista diversi ma complementari. Portare Fresi a Macerata è stato un lavoro di squadra, ed è proprio lavorando insieme che si ottengono i migliori risultati”. Il pomeriggio si è così trasformato in un dialogo autentico, denso di contenuti, dove si è parlato di scena, di palco e di realtà. Con la leggerezza profonda di chi, come Fresi, sa raccontare il mondo partendo da sé – per arrivare, sempre, agli altri.

Belvedere Beligatti, Miliozzi attacca: “Usano il nome di Ferretti senza coinvolgerlo, sciatteria della giunta”
Macerata - Il consigliere comunale di minoranza David Miliozzi critica duramente l'inaugurazione del Belvedere Beligatti, recentemente riqualificato, denunciando quello che definisce un «grave e reiterato disprezzo» verso il maestro Dante Ferretti, premio Oscar maceratese. Il Maestro non è stato coinvolto in alcun modo nel progetto né invitato all'inaugurazione, nonostante ripetute raccomandazioni in tal senso. «Usano il suo nome per promuoversi e non hanno neanche l’accortezza di chiamarlo», afferma il consigliere. Miliozzi segnala inoltre errori nell’allestimento: «I pannelli informativi sono scadenti e poco leggibili. Hanno scritto che Dante Ferretti ha lavorato con Bernardo Bertolucci, uno dei pochi registi con cui non ha mai collaborato. Invece, Ferretti ha lavorato con Pasolini, Fellini, Cavani, Comencini, Ferreri, Petri, Scorsese, Burton, De Palma, Minghella, Branagh e tanti altri». Il consigliere critica anche la sciatteria generale dell’amministrazione comunale: «Non riguarda solo le scelte culturali. Hanno bloccato via dei Velini per due anni per un marciapiede inutile, dimenticano i sottopassaggi al buio, trascurano le luci del Luna Park, chiudono spazi verdi, mortificano le attività commerciali senza ascolto e si prendono cura della città in modo superficiale». Miliozzi conclude sottolineando la possibilità di migliorare gli allestimenti artistici: «Quando si espongono opere d’arte, è noto che la luce riflessa sul vetro ne impedisce la corretta fruizione. Forse sarebbe stato meglio lasciare il loggiato aperto e fruibile come era in origine».

Macerata, controlli antidroga vicino alle scuole: tre persone segnalate, tra loro un minorenne
Prosegue l’impegno della polizia locale di Macerata per la prevenzione e il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nelle aree frequentate dai giovani. Nei giorni scorsi gli agenti, nell’ambito del progetto "Scuole Sicure", hanno svolto una serie di controlli in collaborazione con la Prefettura di Macerata e le forze dell’ordine. Le verifiche si sono concentrate nelle zone limitrofe agli istituti scolastici e sono state condotte con il supporto dell’unità cinofila del comune di Ascoli Piceno, grazie alla convenzione sottoscritta tra i sindaci Sandro Parcaroli e Marco Fioravanti. In totale, nel corso della settimana, sono state identificate e controllate 15 persone. Durante uno degli interventi, gli agenti hanno sorpreso un ventenne in via Lido Bastianelli mentre stava consumando marijuana. Il giovane è stato segnalato alla Prefettura e la sostanza sequestrata. In un secondo episodio, in via Cioci, un minorenne è stato identificato mentre fumava una sigaretta fatta a mano contenente hashish: anche in questo caso è scattata la segnalazione alla Prefettura e il ragazzo è stato riaffidato ai genitori dopo il passaggio al Comando. Nella mattinata di oggi, sempre in via Cioci, l’unità cinofila ha segnalato la presenza di un 60enne di origini tunisine, non residente a Macerata, che si aggirava con fare sospetto. L’uomo è stato trovato in possesso di hashish, la sostanza è stata sequestrata e anche per lui è scattata la segnalazione alla Prefettura. «La polizia locale prosegue le sue attività di sicurezza urbana con una particolare attenzione allo spaccio di sostanze stupefacenti tra i giovani, sia nei pressi delle scuole che sui mezzi di trasporto scolastici - ha commentato l’assessore alla Sicurezza Paolo Renna -. Ringrazio la polizia locale e tutte le forze dell’ordine per questa fondamentale attività svolta a tutela delle giovani generazioni». Sulla stessa linea il comandante della polizia locale Danilo Doria, che ha espresso gratitudine verso il personale impegnato: «Voglio ringraziare gli agenti che hanno seguito una formazione specifica per questi controlli mirati, la Prefettura e tutte le forze dell’ordine per la rete costruita intorno al progetto Scuole Sicure. Un ringraziamento anche al comandante della polizia locale di Ascoli Piceno Patrizia Celani per la costante collaborazione con il Nucleo Operativo Sicurezza Urbana (N.O.S.U.) di Ascoli». (Credit foto: Polizia Locale Macerata)

Macerata, Csa Sisma occupa gli uffici Ast: “Negata la libertà di manifestare”. La replica: “Tutela dei cittadini”
Un gruppo di militanti del Centro Sociale Autogestito Sisma ha occupato questa mattina gli uffici della Direzione dell’Azienda Sanitaria Territoriale (Ast) di Macerata. L’azione è stata organizzata in segno di protesta contro la decisione del direttore generale Alessandro Marini di non concedere l’utilizzo degli spazi delle strutture sanitarie per la mobilitazione degli operatori e delle operatrici del settore, svoltasi lo scorso 2 ottobre nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Luci sulla Palestina. 100 ospedali per Gaza”. Durante l’occupazione, i militanti hanno distribuito un volantino dal titolo “Marini vergogna! Con i sanitari per Gaza, liberi di manifestare”, nel quale si contesta la scelta dell’Ast, definita “vergognosa e inaccettabile”. Nel documento, il collettivo afferma che la decisione avrebbe impedito agli operatori di “esprimere solidarietà alla popolazione palestinese”, e che l’azione odierna è stata “un modo per ribadire il diritto alla manifestazione e al dissenso”. L’iniziativa del 2 ottobre, organizzata in numerose città italiane, aveva coinvolto oltre 300 aziende sanitarie e migliaia di operatori e operatrici del settore in solidarietà con la popolazione di Gaza. A Macerata, nonostante il diniego dell’Ast, un gruppo di manifestanti aveva comunque organizzato un corteo spontaneo lungo corso Cairoli, conclusosi nei pressi dello Sferisterio. In tarda mattinata è arrivata la replica ufficiale della Direzione Generale dell’Ast di Macerata, che ha voluto chiarire le ragioni del diniego: “In riferimento ai flash mob per la situazione di Gaza organizzati in varie parti d’Italia – si legge nella nota – e all’autorizzazione non concessa dall’Azienda Sanitaria di Macerata, la Direzione, pur esprimendo totale solidarietà, intende sottolineare che l’autorizzazione per gli spazi pubblici è competenza della Questura". "Per quanto riguarda invece gli spazi aziendali, i dinieghi sono sempre e solo motivati dalla necessità di tutelare i cittadini e la loro serenità, quando si recano nelle strutture per fruire dei servizi sanitari”.

Macerata, "Il valore culturale del paesaggio": a Palazzo Buonaccorsi l’anteprima delle Giornate Fai d’Autunno 2025
Le sale di Palazzo Buonaccorsi hanno accolto questa mattina l’incontro “Il valore culturale del paesaggio”, promosso dal comune di Macerata e dalla delegazione FAI locale. L’appuntamento ha segnato l’avvio delle Giornate FAI d’Autunno 2025 nella provincia di Macerata, alla presenza di illustri rappresentanti del mondo culturale e istituzionale: tra loro il professor Gerardo Villanacci, presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici, il sindaco Sandro Parcaroli, il prefetto Giovanni Signer, il presidente FAI Marche Giuseppe Rivetti e l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta. Nel corso dell’incontro, il sindaco Parcaroli e l’assessore Cassetta hanno espresso gratitudine al FAI "per l’impegno costante nella promozione dei nostri territori, in particolare delle aree interne della provincia, custodi di storia e tradizione". Hanno poi sottolineato l’importanza di momenti come questo "per preservare l’arte e la cultura, sensibilizzando la società civile alla partecipazione attiva e alla riscoperta del patrimonio locale". Un ringraziamento speciale è andato anche agli studenti coinvolti, "per aver contribuito a dare vita a un racconto corale e partecipato della nostra comunità". Il presidente Rivetti ha ricordato come l’iniziativa si inserisca “nel contesto della quattordicesima edizione delle Giornate FAI d’Autunno, organizzate in collaborazione con la Commissione Europea e con il patrocinio del Ministero della Cultura e della Regione Marche”. L’anteprima maceratese, ha spiegato, "offre un racconto identitario dei beni culturali e paesaggistici della provincia, reso ancora più suggestivo dalla cornice di Palazzo Buonaccorsi". Il prefetto Signer, al suo primo evento ufficiale in città, ha definito le Giornate FAI “occasioni preziose di riscoperta della nostra bellezza e memoria”, mentre il professor Villanacci ha evidenziato “l’avvio in Italia di un nuovo versante culturale, fondato sull’equilibrio tra tutela, valorizzazione e fruizione dei luoghi”, sottolineando la necessità di “rendere il patrimonio accessibile a tutti”. In occasione delle Giornate FAI d’Autunno (qui tutto il programma), sabato 11 e domenica 12 ottobre Palazzo Buonaccorsi aprirà le sue porte con il progetto “La famiglia e il palazzo: gli affreschi ritrovati e un racconto svelato”. L’iniziativa, curata dalla Delegazione FAI di Macerata, coinvolge gli studenti dell’Istituto Bramante-Pannaggi, formati come ciceroni, che guideranno i visitatori tra le sale del palazzo accompagnati da compagni in abiti d’epoca nei panni dei membri della famiglia Buonaccorsi. Il percorso, arricchito da scene teatrali e racconti sulla vita quotidiana del Settecento, permetterà di scoprire anche gli affreschi recentemente riemersi grazie ai restauri finanziati con l’Otto per Mille. Normalmente sede museale, per due giorni Palazzo Buonaccorsi si trasformerà in un palcoscenico vivente: un racconto immersivo in cui arte, memoria e creatività si fondono, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e partecipata del patrimonio culturale maceratese.

L’arte di Calisti illumina Parma: il maestro maceratese protagonista ad Art Parma Fair
L’arte maceratese torna protagonista su un palcoscenico nazionale. Il maestro Calisti espone infatti le sue opere ad Art Parma Fair, la 21ª edizione della mostra mercato d’arte moderna e contemporanea, in programma dall’11 al 19 ottobre nei padiglioni fieristici di Parma. Con oltre 80 espositori, la rassegna si conferma come uno dei più importanti appuntamenti del settore, capace di mettere in contatto diretto collezionisti, critici ed esperti con le molteplici tendenze dell’arte contemporanea. Non una semplice mostra-mercato, ma una selezione curata e ragionata che dà luce alle diverse correnti artistiche, dalle più affermate alle emergenti. Calisti partecipa alla manifestazione insieme alla galleria Real Arte di Montegranaro, diretta dal Roberto Botticelli, che da anni rappresenta l’artista maceratese in Italia e all’estero, attraverso fiere e mostre di livello internazionale. Per l’occasione, Calisti presenta una selezione di opere dedicate al paesaggio marchigiano, riconoscibile per i suoi colori intensi e la materia vibrante, oltre a un nuovo lavoro che rende omaggio al Mare Adriatico, elemento ricorrente e profondamente identitario della sua pittura. Nella foto: Calisti con il titolare della galleria Real Arte, Roberto Botticelli.

"Il cambiamento spaventa, ma bisogna ribellarsi": Adani, Ventola e Cassano ribaltano il pallone a Overtime (FOTO e VIDEO)
Visione, provocazione e libertà di pensiero. È questo il calcio raccontato da Lele Adani, Nicola Ventola e Antonio Cassano, protagonisti al Teatro Lauro Rossi di Macerata con lo spettacolo “Viva il futbol on the road”, evento di chiusura della seconda giornata di Overtime Festival 2025. Un dialogo sincero, senza filtri, dove i tre ex calciatori hanno proposto la loro idea di calcio schietta e in controtendenza, lontana dalle convenzioni e dalle retoriche del pallone moderno. Il pubblico maceratese, ancora una volta, ha risposto con un tutto esaurito, confermando il successo del format che unisce competenza, ironia e passione. «Questa sera si parlerà solo ed esclusivamente di calcio», aveva chiarito in apertura il conduttore Rai Marco Ardemagni, e così è stato.Con Cassano collegato da casa, Adani e Ventola sul palco hanno dialogato per quasi due ore sui temi più attuali del calcio italiano e internazionale, tra analisi tecniche, battute e stoccate che non hanno risparmiato nessuno. «Ardemagni ma sei quello dell’anno scorso?», ha esordito in collegamento da casa Cassano, rompendo subito il ghiaccio con il pubblico e richiamando il siparietto della passata edizione. Adani, invece, ha voluto sottolineare il legame con il festival e il teatro: «Mi piace questo luogo, questa energia e questo teatro bellissimo». L’incontro si è aperto con l’analisi dello 0-0 tra Milan e Juventus, una delle partite più attese ma anche più deludenti della scorsa settimana. «Il cambiamento spaventa e spesso ti porta a tornare indietro», ha spiegato Adani. «Poi però non ci si può lamentare se ci sono partite così. Oggi o ci si accontenta o ci si ribella. Di fronte a questo scempio bisogna ribellarsi». Nel mirino, inevitabilmente, Massimiliano Allegri, tornato sulla panchina rossonera dopo undici anni. Cassano non ha risparmiato giudizi: «Conte è un allenatore vero, a differenza di Allegri. Uno è un fenomeno, l’altro pensa solo al risultato e ai soldi in tasca». Dal grigio di San Siro, la discussione è passata alla luminosità di Napoli e Roma, le squadre che più hanno impressionato in questo avvio di stagione. Spazio anche al Como di Fabregas e Nico Paz, modello virtuoso per Adani: «È un progetto sano perché non è italiano. C’è una rete che sa cercare giocatori bravi, un allenatore visionario e una comunicazione condivisa con il club. Non si fanno mettere i piedi in testa dai canoni italiani». Inevitabile il tema calciomercato, tra arrivi eccellenti e trattative sfumate. Cassano ha commentato con ironia e amarezza gli arrivi di De Bruyne e Modric in Serie A: «Una volta i migliori giocavano da noi. Oggi arrivano a fine carriera, ma almeno ringraziamoli. Il problema è che in Italia si pensa ancora come trent’anni fa: ai vertici ci sono persone di 70 o 80 anni». Ventola ha invece analizzato i retroscena di mercato: «La Juve, non vendendo Vlahovic, non ha potuto prendere Kolo Mouani e ha ripiegato su Openda. È la squadra che ha pagato di più questa situazione». Ardemagni ha poi sollevato un tema culturale: l’Italia come “fucina di portieri e allenatori”, ma con pochi giovani protagonisti. Adani ha risposto senza mezzi termini: «In Italia la parola lavoro spaventa come la parola merito. È più importante che l’amico dell’amico stia lì, anziché un giovane talento. Non siamo più i numeri uno, e se vogliamo tornare a esserlo dobbiamo meritarcelo». Non poteva mancare un passaggio sulla Nazionale Italiana, reduce dal folle 4-5 con Israele, ribattezzato da Adani in telecronaca «partita da pranzo al sacco». «È stata difficile da commentare — ha ammesso — ma per fortuna non è stato un pranzo al sacco indigesto». Ventola ha espresso fiducia: «Gattuso è l’allenatore giusto, tira fuori il meglio da quello che abbiamo». Cassano ha rincarato: «Sono convinto che ci porterà al Mondiale, magari attraverso i playoff. Ma oggi abbiamo pochi veri fenomeni: l’unico è il portiere. E se hai il portiere più forte del mondo al massimo fai 0-0, mentre con un attaccante forte vinci 3-2». Adani ha poi riservato una stoccata al presidente FIGC Gravina: «Non rispetta i bambini che non hanno mai visto un Mondiale, comunicando i risultati con superficialità e presunzione». In platea anche Patrizia Panico, icona del calcio femminile, e la giornalista Monica Bertini, che ha definito i tre protagonisti «belle persone oltre che grandi professionisti». Dopo le domande del pubblico e gli immancabili selfie finali, il trio ha lasciato il palco tra gli applausi. “Viva il futbol” si conferma così un contenitore di idee, a volte divisive ma sempre autentiche, dove si parla di calcio con libertà e senza filtri. Un linguaggio diretto e genuino che continua a conquistare teatri e web, celebrando quel gioco che, più di ogni altro, sa ancora unire e far discutere.

"Vai a quel paese”: Menichelli presenta il libro sul turismo sostenibile
Il Rotary Club Macerata ha ospitato lunedì 6 ottobre 2025 la presentazione del nuovo libro di Giorgio Menichelli, Segretario Generale di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, dal titolo Vai a quel paese – Dal turismo predatorio al turismo sostenibile per imprese e comunità, edito da I quaderni della Fondazione Germozzi, con prefazione di Carlo Cambi. Il volume, ironico nel titolo ma rigoroso nei contenuti, analizza gli effetti dell’overtourism, i suoi eccessi, le cause e le distorsioni, e propone una riflessione urgente: è ancora possibile viaggiare senza danneggiare i luoghi visitati? La risposta secondo Menichelli è nel concetto di undertourism, una forma di viaggio lento, autentico, radicato nelle comunità locali. Il libro invita a valorizzare il turismo esperienziale, che riconosce il valore dell’artigianato, dell’identità locale e delle esperienze vissute come un vero abitante o un artigiano. Tra sostenibilità, turismo sociale e nuove forme digitali, Menichelli propone strumenti e modelli per cambiare rotta verso un turismo responsabile. “Il turismo del futuro non può più essere predatorio, basato sul consumo rapido e massivo dei luoghi – sottolinea Menichelli –, ma deve diventare sostenibile, attento alle comunità e alla qualità della vita dei residenti. Non si tratta solo di numeri o pernottamenti, ma di costruire un’economia dei visitatori che coinvolga l’intera filiera: studenti, pendolari, viaggiatori occasionali e turisti tradizionali”. Un punto centrale del libro è il valore delle “second best”, cioè quelle destinazioni meno conosciute ma ricche di attrattive. Menichelli ricorda che sette comuni italiani su dieci non beneficiano affatto del turismo, e sottolinea l’importanza di distribuire meglio i flussi, superando l’overtourism e l’abbandono delle aree interne. “Promuovere un turismo che unisca paesaggio, cultura e tempo libero significa incoraggiare un turista curioso, rispettoso e capace di adattarsi alle diversità, trasformando il viaggio in un’occasione di crescita reciproca. Solo così il turismo può generare valore diffuso e duraturo per imprese e comunità, invece di esaurire le risorse”. Giorgio Menichelli, 58 anni, laureato in Scienze Politiche, lavora in Confartigianato dal 1995 e dal 2018 ricopre il ruolo di Segretario Generale per le province di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo. È anche Vicepresidente della Camera di Commercio delle Marche e amministratore di diverse società ed enti pubblici e privati. Autore attento delle dinamiche delle piccole imprese, dei territori di provincia e delle aree interne, Menichelli è già autore di L’Italia di mezzo. Comunità, territori e turismi, un testo che esplora le potenzialità economiche e culturali delle realtà locali meno conosciute.

Macerata, da piazzetta storica a belvedere urbano: nuovo volto per Largo Cassiano Beligatti
Macerata - Sono stati presentati giovedì pomeriggio i lavori di restauro, recupero funzionale e riqualificazione urbana di Largo Cassiano Beligatti - da oggi rinominato Belvedere Beligatti -; un’opera in parte già prevista nel Piano di Recupero del centro storico redatto nel 2005 dall’architetto Strinati e, finanziata attraverso il bando nazionale di “Rigenerazione Urbana” mirato allo sviluppo di progetti volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale nonché al miglioramento della qualità, del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale. I lavori, per un importo di 650 mila euro, sono stati eseguiti dalla Ricostredil srl di Corridonia su progetto elaborato dallo studio dell’architetto Silvana Lisi prevedente, oltre al rifacimento della piazzetta, il recupero funzionale del “lacerto architettonico” tardo cinquecentesco risalente al primitivo chiostro del Conservatorio delle povere e Monastero di San Lorenzo, poi trasformato in epoca post-unitaria in caserma e infine demolito nel 1933 per realizzare gli attuali quattro palazzi residenziali. Oltre alla nuova pavimentazione e arredo della piazzetta pedonale (le tre panchine da inserire tra i vasi saranno montate nei prossimi giorni), sono state riaperte le arcate del portico sostituendo la precedente tamponatura muraria con grandi vetrate e trasformando quello spazio in una vetrina espositiva. L’intervento, inoltre, ha permesso di riqualificare la scalinata esterna alle mura con un’illuminazione architetturale che dalla piazzetta scende lungo viale Puccinotti e il sottopasso per l’accesso ai Giardini Diaz. Come ulteriore valorizzazione e attrattività del luogo, all’interno della “vetrina porticata” sono state collocate le tre statue - Enolo, Fornaro e Pasticcina - facenti parte del ciclo “Il popolo del cibo” ideato dallo scenografo Dante Ferretti per Expo Milano 2015 e concesse dalla Fondazione Giancarlo Cossiri. “L’Amministrazione comunale sta portando avanti una strategia urbanistica concreta basata su una visione di città il cui focus sia il recupero, la valorizzazione e il rilancio del centro storico pensato come motore attrattivo per una promozione generale della città stessa” hanno detto il sindaco Sandro Parcaroli e l’assessore Silvano Iommi.

Droga, truffe e rispetto delle forze dell’ordine: a Macerata il progetto di prevenzione Anps
Prosegue a Macerata il progetto di laboratorio sulla cultura della prevenzione, promosso dalla Sezione di Macerata dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato (ANPS) e dal collegato Gruppo di Volontariato, con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza su cinque tematiche fondamentali: lotta allo spaccio di droga, rispetto delle Forze dell’Ordine, violenza sulle donne, truffe e immigrazione. Giovedì 9 ottobre, piazza della Libertà ha ospitato il gazebo dell’Associazione, dove si sono alternati esperti e testimoni per confrontarsi con la comunità. Dopo i saluti istituzionali degli assessori Katuscia Cassetta e Paolo Renna, e del questore Luigi Mangino, hanno preso la parola: Giuseppe Bommarito, presidente dell’Associazione “Con Nicola oltre il deserto dell’indifferenza”; Gianni Giuli, capo Dipartimento per le Dipendenze; e Angela Raimondi, ex appartenente alla squadra mobile di Macerata. Giorgio Iacobone dell’ANPS ha sottolineato l’importanza di una informazione costante, dell’occupazione di spazi pubblici e dell’ascolto attento, elementi fondamentali per superare la fretta del quotidiano e promuovere la prevenzione. Particolarmente significativo l’intervento del prefetto Giovanni Signer, che ha evidenziato come la droga sia un fenomeno deleterio sia per chi ne fa uso, sia per i pusher, spesso stranieri, e per l’economia sana, avvelenata dai proventi del riciclaggio della criminalità organizzata. Emozionante la testimonianza di Arturo Angelozzi, che ha parlato del figlio Gianluca, morto nel corso di un’indagine antidroga insieme a Leonardo Caucci, entrambi in servizio alla squadra mobile di Macerata. La tematica dell’immigrazione è stata affrontata da Roberta Lamonaca (Ufficio Immigrazione Questura), Giuliana Sottile, madre di un figlio sposato con una vietnamita, ed Emanuela Fusari della Caritas, affiancata dai testimoni diretti Mustafà, del Gambia, e Roky, nigeriano residente in Italia da otto anni. Le loro esperienze hanno sottolineato come conoscenza e dialogo siano strumenti fondamentali per superare pregiudizi e vivere le diversità come valore aggiunto. Sul fronte delle truffe, Antonietta Marcantonio ha illustrato un caso concreto legato al sistema della “finta strisciata sulla fiancata”, dimostrato successivamente da Giorgio Iacobone sulla sua auto, mentre lo studente universitario Leonardo ha portato la propria esperienza sulle truffe online. L’incontro si è concluso con i ringraziamenti a tutti coloro che hanno contribuito al successo della giornata: commissario capo Matteo Falzetti, Alberto Ciarlantini, Maurizio Menchi, Gerardo e Sandra Rizzo, Gabriele Bartoli, Veros Bartoloni, il fotografo Riccardo Vallesi, Ivano Pandolfi, Alberto Bonfigli e Giorgio Marcolini. Un evento che ha ribadito l’importanza della prevenzione, dell’educazione e del coinvolgimento della comunità, valorizzando il contributo di istituzioni, esperti e cittadini.

Margaret Thatcher, la Lady di Ferro che cambiò il Regno Unito: un libro racconta la sua eredità
Esce oggi nelle librerie La donna che ha cambiato il mondo. Margaret Thatcher e la sua eredità a cura di Luca Bellardini. Nel centenario della nascita della Lady di Ferro (13 ottobre 1925-8 aprile 2013), ricordarla «non è un’operazione scontata», come si legge nella Nota del curatore. Le motivazioni di tale operazione non stanno solo nelle sue politiche capaci di guarire il Regno Unito, “grande malato d’Europa”, dopo decenni di stagnazione; e non stanno neanche solo nella validità delle sue opinioni, sintesi efficace e originale di etica vittoriana, liberalismo classico e conservatorismo anglosassone. Soprattutto, Margaret Thatcher va ricordata per la sua straordinaria capacità di mutare le idee dominanti nella società dell’epoca (come disse lei stessa: «L’economia è soltanto il mezzo, l’obiettivo è cambiare la mente e l’anima»), per il suo coraggio di condurre una campagna vincente, senza compromessi, contro quel “consenso” che a Londra aveva reso indistinguibili i due partiti maggiori, e nel mondo infiacchiva le democrazie capitaliste minacciate dal socialismo. Questo libro, arricchito da una Prefazione di Federico Carli, si compone di sei saggi, scritti nell’ordine da Elvira Cerritelli (Il Regno di Maggie: comunicazione e cultura), Domenico Maria Bruni (Il thatcherismo nella storia politica del Regno Unito), Daniele Meloni (La Fede e Mrs. Thatcher), Lorenzo Castellani (I governi di Margaret Thatcher e la Riforma della pubblica amministrazione britannica), Cosimo Magazzino (Il thatcherismo in economia) e Luca Bellardini (La nazione intraprendente: dalle privatizzazioni alla riforma della City). Ognuno di questi scritti va alla radice della visione thatcheriana, del suo impatto contingente e della sua eredità nel tempo, ispiratrice per la soluzione di molti problemi contemporanei, raccontando come oltremanica fu possibile dare battaglia – e prevalere – contro i rischi di uno Stato onnipotente e un individuo massificato. Perché fu la “figlia del droghiere”, divenuta Primo ministro grazie al suo intelletto, al suo carisma e alla sua determinazione, fu una donna del popolo della provincia inglese a difendere il bene più prezioso di tutti: la libertà. La donna che ha cambiato il mondo. Margaret Thatcher e la sua eredità, a cura di Luca Bellardini, prefazione di Federico Carli, pagg. 168, euro 16.00, ISBN 979-12-80447-66-1.

Stefano Fresi apre il Macerata Humanities Festival con "Dioggene" al Teatro Lauro Rossi
Si apre il sipario del Macerata Humanities Festival 2025 con uno degli appuntamenti più attesi: domani, venerdì 10 ottobre, alle 21:15, Stefano Fresi, attore, musicista e cantautore tra i più amati del panorama italiano, porta la sua energia e ironia sul palco del Teatro Lauro Rossi con lo spettacolo "Dioggene": un viaggio teatrale che attraversa epoche e linguaggi, dal Medioevo all'attualità, indagando con leggerezza e profondità l'animo umano di ieri e di oggi. L'ingresso è libero fino a esaurimento posti. Le porte del teatro si apriranno alle 20:00. Con "Dioggene", Fresi conferma la sua capacità di coinvolgere il pubblico intrecciando linguaggi, tempi storici e riflessioni sulla vita contemporanea, trasformando ogni battuta in un dialogo diretto con gli spettatori. Nella stessa giornata, alle 18:00, a Palazzo Lazzarini (ex Banca d'Italia), prende il via la mostra "Il soldatino pensò che era la pace", curata dall’Accademia di Belle Arti di Macerata insieme ad Ars in Fabula – Scuola di Illustrazione, tratta dal libro di Cristina Bellemo e illustrata da Veronica Ruffato. Un percorso espositivo che invita grandi e piccoli a “superare una porta”, spalancando il cuore e aprendo lo sguardo alla narrazione e all’arte. Questi appuntamenti rientrano nel programma del Macerata Humanities Festival 2025, promosso dall’Università di Macerata con il patrocinio di Regione Marche, Comune di Macerata e Fondazione Marche Cultura, e reso possibile grazie al sostegno di iGuzzini, BCC Recanati e Colmurano, Fior di Grano, BPER Banca e Lube.