Grande successo per l’Asd Martial Arts Project di Macerata a Roma nel Galà di sport da combattimento “X-Tra Round”, XIII edizione sotto la federazione WTKA Italia.Una delle atlete di punta della Martial Arts Project è Savannah Cellocco (categoria -50 kg) che ha conquistato il primo posto dopo un avvincente e combattuto match nell’arte marziale Muay Thai, specialità K1 Style.Per la Cellocco è stato il debutto in Classe C, un passo importante per lei che le permetterà di entrare nel semi-professionismo. Gareggiando per la prima volta in un incontro da tre round da 2 minuti, è riuscita a dominare eccellentemente tutte e tre le riprese. Guardia chiusa, centro del ring e colpi duri la chiave del incontro. Tutti i sacrifici, gli allenamenti costanti presso la palestra Martial Arts Project di via dei Velini 10 a Macerata hanno dato il loro frutto e hanno permesso all’atleta di dare il massimo, sfoggiando tutte le tecniche studiate e pratiche con il suo maestro Marco Nacchia. Per chiudere in bellezza questo anno accademico, la Cellocco si ritroverà impegnata il 6 agosto in un altro galà, “Urbania KO” II.
Giordano Fioretti, ex attaccante della Maceratese ora alla Sambenedettese, in questi ultimi giorni ha mandato su tutte le furie i tifosi biancorossi. “Qui’ alla Sambenedettese è tutto diverso rispetto a Macerata, a partire dall’organizzazione societaria. Qui è davvero importante, non manca niente. Per non parlare della voglia di calcio che ha questa tifoseria, a Macerata non c’era niente”.Parole che stridono con quanto affermato pochi mesi fa dallo stesso Fioretti, quando diceva che “i tifosi maceratesi ci stanno sostenendo nel migliore dei modi”.Nell’anno in cui Higuain lascia il Napoli per la Juventus, ci può stare che Fioretti cambi opinione a distanza di poco tempo... Anche se Fioretti, francamente, non è proprio come Higuain.
Si è spenta la notte scorsa all'ospedale di Macerata Maria Toni, amministratore unico della ditta Toma di Appignano, azienda produttrice di divise professionali. Maria Toni è stata la fondatrice dell'azienda: il nome Toma è infatti l'acronimo delle prime due sillabe del suo nome.La signora Maria è stata anche la prima maceratese che si iscrisse oltre 40 anni fa a Confindustria Macerata, una pioniera delle quote rosa in un ambiente all'epoca diffidente verso le self made women. Accanto a lei il figlio Gianni Marcone che, nel 1986, ha assunto la direzione commerciale dell'azienda per conquistare i nuovi mercati stranieri che oggi costituiscono una fetta significativa del fatturato. Nel 2009 Maria Toni venne insignita del titolo di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Napolitano.In un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, l'azienda ha espresso il proprio cordoglio: "È con profondo dolore che comunichiamo che la scorsa notte è venuta a mancare la signora Maria Toni, la fondatrice della nostra azienda. Per questo la nostra attività resterà chiusa per lutto, nel pomeriggio di oggi e nell’intera giornata di domani 28 luglio 2016. Ringraziamo tutti coloro che ci stanno manifestando affetto e cordoglio in queste ore".I funerali sono in programma per domani, giovedì 28 luglio, alle ore 10, nella Chiesa di San Giovanni Battista ad Appignano.
"Ritengo necessari diversi ringraziamenti a persone che ci hanno aiutato e ci sono state vicine in un momento difficile per la nostra società": Maria Francesca Tardella parla a ruota libera, dopo il percorso ad ostacoli che la Maceratese sta facendo in vista dell'inizio del campionato di Lega Pro. Prima la vicenda Covisoc, poi la diatriba con il Comune: vicende che avrebbero rischiato di minare la serenità dell'ambiente. Ma Maria Francesca Tardella non è tipa da mollare facilmente, e così inizia a parlare elencando una serie di persone da ringraziare."C'è stata una grande collaborazione fra noi e la Lega nelle persone del presidente Gravina e dei suoi più stretti collaboratori per superare lo scoglio dell'iscrizione. Per noi ci sono volute comunque lacrime e sangue per ripianare il parametro PA. Fatta l'iscrizione, siamo rimasti d'accordo che a settembre ci troveremo di nuovo insieme a Lega e Covisoc per sistemare il bilancio e scorporare così i due mutui che ci hanno creato problemi. Nel frattempo grazie a Massei e Fioretti, insieme a Paola Pippa e all'enorme disponibilità della Banca della Provincia di Macerata, siamo riusciti a fare un lavoro straordinario. Mi sia concesso di sottolineare la disponibilità dell'istituto di credito nelle persone del presidente Tartuferi, del direttore generale Cavallini e degli altri dirigenti i quali non si sono tirati indietro nel momento di darci una mano e hanno veramente dimostrato una sensibilità straordinaria, mettendosi a disposizione del territorio.Anche gli avvocati Nascimbeni hanno fatto un lavoro eccezionale e credo che l'assessore allo Sport del Comune di Macerata non abbia ben compreso il messaggio e dovremo tornare a parlare della questione relativa all'Helvia Recina. Oggi l'assessore, infatti, ha fatto chiaramente intendere che il campo non sarà disponibile almeno fino a ferragosto. Non si capisce francamente il motivo per il quale dobbiamo restare per tre mesi senza campo, quando tutti conoscevano perfettamente i nostri tempi. Finito il ritiro dove andremo ad allenarci?". E qui, la Tardella non aggiunge altro, ma è evidente come la società biancorossa si sia già organizzata per affittare altri campi dove svolgere le sedute di allenamento con conseguenti ulteriori esborsi economici extra."Vorrei ringraziare anche l'avvocato Cofanelli" dice ancora la presidente biancorossa "perchè anche lui quando abbiamo trattato con la Covisoc ci è stato molto vicino. Il territorio e gli Amici della Rata in ogni occasione ci hanno sempre dato una grossa mano, mettendosi a disposizione in ogni modo. Insieme a loro, sento di dover ringraziare con il cuore anche i tanti tifosi che in questi giorni mi hanno dimostrato amicizia, vicinanza e affetto: questo è un motivo fondamentale per andare avanti, al di là della stanchezza. Ripartiamo il 29 luglio con grande entusiasmo, con una squadra giovane che speriamo possa darci soddisfazioni. Vedremo sul mercato se sarà possibile prendere un'altra punta o un giocatore di esperienza. Sistemato il budget, vedremo come muoverci meglio anche in questo campo".
"Mandano i profughi, queste povere persone, in un ghetto. Senza alcuna possibilità di inserimento sociale. Tutto ciò di negativo che ne conseguirà, sarà direttamente imputabile alla Prefettura di Macerata". Non utilizza certo giri di parole, il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi, per tornare sulla questione legata al bando predisposto proprio dalla Prefettura per l'accoglienza dei migranti nella provincia maceratese.Ad aggiudicarsi il bando, fra gli altri, anche una società di Sondalo, provincia di Sondrio, la Hostel Stelvio, che ha ottenuto il diritto all'accoglienza di 50 profughi da far alloggiare a Frontigliano, una delle località sciistiche più rinomate del maceratese, nell'ex Mark Hotel. Struttura ricettiva, quest'ultima, chiusa da circa dieci anni e dove, nelle scorse settimane, si è verificato un inquietante episodio dai contorni tutti ancora da definire. Ai primi di maggio di quest'anno, infatti, sono andati a fuoco i materassi in 9 stanze. Un principio di incendio che ha provocato pochi danni - tanto è vero che le fiamme si sono spente da sole e del rogo ci si è accorti solo il 9 maggio quando il proprietario si è recato all'interno della struttura per un controllo di routine - ma che sulla cui matrice non vi era alcun dubbio: doloso. I vigili del fuoco hanno trovato tracce di gasolio che è, appunto, servito per appiccare l'incendio. Considerando questi elementi, la Procura di Macerata ha aperto un fascicolo contro ignoti per incendio doloso. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Ussita e Camerino e si stanno cercando elementi per chiarire definitivamente questo inquietante episodio. Certo, al momento, non sembrano esserci correlazioni diretti fra la disponibilità all'accoglienza dei profughi e l'incendio doloso. Ma resta il fatto che l'aria che si respira a Frontignano è molto calda e non solo perché si è in estate.Tanto più che proprio in questi giorni, la società di Sondalo ha ottenuto, dal comune di Ussita, il certificato di agibilità per la struttura ricettiva fermiglianese. Ma, al momento, solo per poter ospitare 25 persone. Si potrà arrivare alla capacità richiesta di 50 unità non appena ci sarà il via libera all'adeguamento della struttura: da albergo ad ostello della gioventù. Queste ultime notizie hanno rinfocolato il fuoco delle polemiche. "Frontignano non è la location adatta all'accoglienza e all'integrazione dei profughi. La Prefettura di Macerata - attacca il primo cittadino, Marco Rinaldi - non ha tenuto minimamente conto delle nostre obiezioni e di quelle di un numero importante di residenti. Ha predisposto il bando senza minimamente coinvolgerci e basandosi solo sulla disponibilità di questa società lombarda".Secondo il sindaco ci sono dei dati oggettivi che non possono non essere presi in considerazione. "Non bisogna basarsi sui residenti di Fermigliano in agosto o nel pieno dell'inverno, non è un dato reale. Piuttosto occorrerebbe che dalla Prefettura di Macerata si recassero a Frontignano nei restanti dieci mesi dell'anno. Solo un cieco non vedrebbe la realtà o, se vogliamo rimanere nell'ambito dei detti popolari, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Frontignano vive di di turismo e non ha un tessuto sociale in grado di favorire l'inserimento. I 50 o 25 profughi che siano, saranno ghettizzati, andranno in un vero e proprio ghetto, dove non c'è nulla. Non potranno frequentare una scuola o un qualsiasi posto dove poter socializzare. Li faremo venire e basta". Tutti questi aspetti sono stati messi, nero su bianco, su una lettera che Rinaldi ha inviato in Prefettura a Macerata, concludendo che: "Tutto ciò che di negativo succederà, sarà imputabile direttamente alla Prefettura". Una frase che non lascia adito alle interpretazioni."Non si è voluto neppure salvaguardare il rapporto fra popolazione e numero di profughi da ospitare. Prendiamo ad esempio Macerata. Il rapporto è dell'1%, rispetto ai migranti assegnati. Ad Ussita, invece, è pari al 12%, per avere il medesimo rapporto di Macerata, ne dovremmo ospitare solo 4 di profughi".A protestare non è solo il primo cittadino di Ussita, ma anche moltissimi residenti. Quest'ultimi - molti, ma non tutti, proprietari di seconde case a Frontignano - si sono organizzati, dando il mandato ad un legale per tutelare le loro ragioni. Hanno raccolto, ad oggi, 630 firme per bloccare l'arrivo dei profughi. E, soprattutto, promettono di non fermarsi fino a quando non avranno scongiurato questa eventualità.
Da Simone Livi, segretario politico di Azione in Movimento, riceviamoSenza troppi preamboli rivolgiamo una domanda diretta al Governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli che mantiene a se anche la delega alla sanità (con quali competenze del settore non è dato saperlo) e lo facciamo da Cittadini prima ancora che rappresentanti di un Movimento Politico.Qual è la strategia della Regione per la sanità maceratese? La nostra domanda sorge spontanea visto l’andazzo e preso atto delle decisioni che la Giunta Regionale sta portando avanti in materia sanitaria.Tagli effettuati con la mannaia che hanno penalizzato alcuni presidi ospedalieri della nostra provincia come quelli di Tolentino, San Severino Marche e Matelica, senza dimenticare poi il mancato potenziamento della struttura di Civitanova Marche dove il Pronto Soccorso è al limite della funzionalità e l’ala nuova, costata circa 16 milioni di euro, è ancora inutilizzata.Non si salva neanche il nosocomio di Macerata che sta vedendo ridimensionati alcuni reparti fondamentali e che chiuderà “per ferie” la chirurgia dal primo agosto all’11 settembre. Ridimensionamenti che riguarderanno anche Recanati e Camerino.Una situazione drammatica che va a toccare direttamente la salute di noi Cittadini che paghiamo fior di soldi in tasse, soldi che dovrebbero essere tramutati in servizi ottimali ma invece, come se non bastasse, oggi nel nostro territorio ci troviamo con un buco di circa 10 milioni di euro, senza più turnover e con centinaia di Dipendenti che rischiano di dover tornare a casa.A tutto ciò va aggiunta la programmazione ufficiale della Regione, la quale ci fa sapere che gli unici progetti finanziati ad oggi riguardano il Salesi di Ancona e l’ospedale unico di Fermo, voluto dal Consigliere Regionale Cesetti che se ne frega del resto del territorio. Ovviamente con Pesaro che mantiene tutte le sue eccellenze.Evidentemente in questi tre territori (Ancona, Pesaro e Fermo) la politica del PD conta di più rispetto a quella maceratese.Cosa fanno i politici locali per evitare che questa sciagura si abbatta sulla nostra provincia? Cosa dicono l’Assessore Sciapichetti, il Segretario regionale del PD Comi e gli altri nostri “rappresentanti” (?) di questo territorio? Cosa ne pensano i Sindaci Carancini e Corvatta che in questi mesi hanno fatto finta di litigare ma senza far troppo male ai loro amici piddini?Domani si terrà la riunione dei Sindaci dell’Area Vasta 3 con il Governatore Ceriscioli ed i vertici sanitari regionali ed in questa occasione AZIONE IN MOVIMENTO ma soprattutto i Cittadini maceratesi pretendono una risposta chiara e puntuale, perché del vostro consueto politichese ci siamo davvero stancati. E tanto.
A sole 48 ore dalla data indicata e conosciuta da giorni, giovedì 28 luglio, la notizia diventa ora ufficiale. Ma cambia, la location e, a sorpresa, raddoppiano le inaugurazioni. Ci sarà, infatti, un doppio taglio del nastro, seppur in senso figurato: uno per la 77 Valdichienti e l'altro per la strada statale 318. Entrambi i momenti si svolgeranno amministrativamente nel versante dell'Umbria, a pochi metri comunque dalle Marche. Confermata la presenza del Premier Matteo Renzi e del ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio. Oltre ai massimi rappresentanti delle Istituzioni, a tutti i livelli, delle due Regioni interessate.Dopo 40 anni, si chiude dunque una pagina di storia - fatta di continui stop and go - e si apre, finalmente, una strada alla circolazione, come atteso da tanti residenti sia nelle Marche che in Umbria. Gli inviti ad Istituzioni ed organi di informazione sono arrivati nella tarda mattinata di oggi, 26 luglio, direttamente dagli uffici preposti dell'Anas. Il progetto Quadrilatero Marche-Umbria, per quel che riguarda il maxi-lotto 1, troverà compimento fra pochissime ore. "Alle 12 di giovedì 28 luglio, sarà aperta al traffico la nuova strada statale 77 “della Val di Chienti”, direttrice Foligno-Civitanova Marche, nel tratto Foligno-Pontelatrave fino a Muccia", si legge nell'invito, nei pressi dell'imbocco della galleria la Palude che congiunge le due Regioni Marche ed Umbria, seppur amministrativamente nel territorio di quest'ultima. Inaugurazione anche per la nuova strada statale 318 “di Valfabbrica”, direttrice Perugia-Ancona, nel tratto Pianello-Schifanoia, sarteria stradale ricadente tutta in Umbria. In entrambe le circostanze a fare gli onori di casa sarà il presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi.Il programma della giornata prevede un servizio navetta per ospiti e giornalisti, con partenza dal parcheggio sito presso l’ex campo base - Area MAM (ex terremoto), a Colfiorito. Ad appena cinque minuti dal luogo prescelto per l'inaugurazione. Ad aprire la scaletta degli interventi sarà il numero uno di Anas Spa, il presidente Gianni Vittorio Armani. Quindi sarà la volta dei due presidenti di Umbria e Marche, rispettivamente Caiuscia Marini e Luca Ceriscioli. E dulcis in fundo, concluderà il Premier Matteo Renzi. Prevista la presenza, ma non l'intervento, del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, dei presidenti delle provincie di Perugia e Macerata, rispettivamente Marco Vinicio Guasticchi ed Antonio Pettinari, oltre a molti primi cittadini dei comuni interessati dalle aperture delle due arterie viarie.Come detto non ci sarà un taglio del nastro nel vero senso dell'espressione. Ma si è preferito installare dei monitor che trasmetteranno in diretta i primi transiti di auto sia sulla SS. 77 che sulla strada statale 318.
Conclusa con piena soddisfazione di tutti la collaborazione tra la scuola dell'infanzia “Eugenio Niccolai” di Corridonia e il Centro Nuoto Macerata.Voluto dalla direttrice dell’Istituto suor Patrizia Faini, il progetto si è sviluppato durante l'anno scolastico e il CN Macerata ha messo a disposizione due insegnanti -Francesca Contigiani ed Elisa Angeletti- allo scopo di organizzare l'attività motoria dei bambini sulla base di incontri settimanali.Anche le maestre della “Niccolai” Laura Castagna, Nicoletta Cruciani, Martina Verdicchio e Samuela Andreozzi hanno svolto con il direttore del centro sportivo Mauro Antonini un lavoro per approfondire le basi teoriche dell'insegnamento dell'attività motoria. Una collaborazione che si conferma proficua e quest’anno è stata ulteriormente consolidata attraverso l'introduzione, nel saggio di fine anno, di elementi dimostrativi dello sviluppo motorio acquisito.Dopo aver interpretato “Il viaggio di Ulisse”, i bambini hanno pertanto messo in scena una rappresentazione delle Olimpiadi con salti, lanci, rotolamenti e capovolte: un raro esempio di iniziativa concreta per favorire la motricità dei bambini.
Il Campodarsego Calcio 1974 informa che tutti i biglietti di accesso allo stadio “Gabbiano” per la partita valida per il primo turno di Tim Cup, Campodarsego-Maceratese, in programma sabato 30 luglio alle ore 18, saranno disponibili come di consueto ai botteghini dell’impianto sportivo al costo unico di 10 euro, prezzo valido sia per la tribuna locali, che per la curva ospiti.I tifosi marchigiani potranno quindi recarsi direttamente allo stadio, sito in via Olmo 16, a Campodarsego, ed acquistare i loro tagliandi direttamente sul posto, all’ingresso del settore ospiti. Si ricorda che i tagliandi per la curva ospiti (capienza massima 300 posti) non saranno nominali, e che per acquistarli non sarà quindi necessario esibire alcun documento di identità o Tessera del Tifoso.
"Non abbiamo mai detto nulla alla Tardella in merito al portare la Maceratese a Civitanova": ieri in conferenza stampa la Presidente della Maceratese aveva affermato di aver ricevuto una telefonata dalla Lube, in cui veniva invitata a trasferire la sua squadra con un "Ci vediamo a Civitanova" (leggi qui)Questa mattina è arrivata la netta smentita della società cuciniera, che con un comunicato stampa precisa: "In riferimento alle dichiarazioni rilasciate ieri nel corso di una conferenza stampa dalla presidente della S.S. Maceratese, dott.ssa Maria Francesca Tardella, A.S. Lube Volley precisa che nessuno dei suoi dirigenti e tanto meno alcun esponente della proprietà ha mai invitato la medesima Presidente a trasferirsi con la proprio società calcistica a Civitanova Marche".
"Bisogna riconoscerlo: con la seconda Giunta Carancini un tema centrale come quello della mobilità è diventato finalmente di rilievo nel dibattito politico cittadino", ironizzano i grillini maceratesi nell'incipit di una nota stampa in cui contestano duramente il progetto ParkSi.E spiegano. "Di fianco all'errore fondamentale di considerare l'auto come mezzo principale per gli spostamenti in città, nella proposta della giunta Carancini vi è l'assurdo dal punto di vista economico: qua si sta pianificando di far investire ad APM circa tre milioni di euro per dotare la città di un parcheggio che è già a disposizione del sistema della mobilità cittadino e che l'Amministrazione tiene bellamente in disparte, tanto che oggi quel parcheggio perde ogni anno, con le perdite in aumento, oltre duecentomila euro". Affermazioni in netto contrasto con quanto dichiarato dal primo cittadino, secondo il quale "il ParkSi perderebbe solo settantamila euro all'anno perché le altre perdite sono legate all'ammortamento dell'investimento iniziale", secondo i pentastellati. "Qual è la prospettiva alla base della scelta di spendere una cifra così importante, con un bilancio comunale oramai ridotto all'osso, per rilevare da un privato la gestione di un parcheggio, invece che investire quella stessa cifra per riqualificare percorsi pedonali, per realizzare vie ciclabili, o per potenziare il trasporto pubblico locale? E il resto della città? A quando un vero piano della mobilità che riguardi tutto il territorio comunale, trattando tutte le sue zone con la stessa attenzione? Nella proposta della Giunta, al di fuori delle mura c'è il vuoto. L'unica cosa è la definizione di una zona pedonale, una porzione del centro appunto, dove andare a passeggiare una volta che ci si è arrivati con l'auto. Decisamente poco. A Macerata, anche e soprattutto con il lancio di queste proposte, se non ti muovi con l'auto sei perduto".Il trasporto pubblico "è un concetto evocato diverse volte nella presentazione di #Maceratafacile, ma utilizzato di fatto solo per giustificare, tra l'altro in maniera artificiosa, la necessità dell'acquisto del ParkSi tramite lo spostamento del capolinea di rampa Zara ai giardini Diaz. Ricordiamoci che, ad oggi, l'unico intervento reale attuato da questa Amministrazione sul trasporto pubblico è stato l'aumento dei biglietti dell'autobus. D'altronde, in perfetta coerenza con quella scelta, oggi Carancini parla di abbonamenti mensili per i parcheggi a 18 euro, mentre l'abbonamento mensile per l'autobus ne costa 30. Quindi, del trasporto pubblico, questa Amministrazione non sa cosa farsene se non utilizzarlo in funzione della mobilità veicolare. Fa specie osservare che una Giunta sostenuta anche da forze politiche e culturali che si richiamano al "Bene Comune", sia riuscita a costruire una proposta sulla mobilità imperniata sul mezzo individuale per antonomasia, l'automobile, cancellando completamente l'aspetto comunitario dello spazio aperto. A dir la verità, questo tipo di dinamiche le osserviamo oramai da decenni, ma questa volta c'è il rischio di veder buttata dalla finestra una quantità esagerata di denaro pubblico. Qua, in gioco, non c'è l'ennesimo indebolimento di un ideale che sopravviverà nonostante i tradimenti di chi dovrebbe proteggerlo in cambio di chissà cosa, ma la possibilità di poter offrire, in futuro, servizi e protezioni alle parti più deboli della città".La posta in gioco, si conclude la nota, è quindi altissima e "noi del Movimento 5 Stelle faremo di tutto affinché questa operazione deleteria non vada in porto. Ci mettiamo al contempo a disposizione di chiunque voglia collaborare alla costruzione di una città solidale, migliore di quella di oggi, anche quando bisogna spostarsi. Diamoci una mano e arriveremo ad una Macerata migliore".https://youtu.be/pa9da4ofrsI
Quattro ore di sciopero degli operai del comparto metalmeccanico per chiedere lo sblocco delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Ma anche per accendere un faro sulle condizioni attuali dell’industria metalmeccanica Maceratese. La protesta, indetta in modo unitario dai sindacati di categoria Fiom-Fim-Uilm, è prevista per domani, 27 luglio.Per la giornata di protesta, la triplice sindacale ha organizzato una doppia iniziativa. Alle 9:30 del 27 luglio, nella sala congressi della Provincia di Macerata in via Velluti, n. 41 a Piediripa, I segretari delle categorie dei metalmeccanici, Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, hanno invitato le Istituzioni locali e tutte le forze politiche territoriali a partecipare ad un confronto con le parti sociali ed i lavoratori delle industrie metalmeccaniche della provincia di Macerata. L’intento è quello di discutere sul blocco della trattativa del rinnovo del contratto nazionale di lavoro e sulla situazione e le condizioni attuali delle attività industriali nel comprensorio. Nella stessa giornata, per dare maggiore forza alle richieste, le tute blu sciopereranno nelle quattro ore di fine turno.
Il sorriso dei bimbi Sahrawi è ritornato ad illuminare la sala consiliare del comune di Macerata, durante la seduta di ieri pomeriggio, 25 luglio, per l'ormai tradizionale incontro annuale tra la delegazione di bambini e i membri dell'Assise civica. Anche quest'estate una delegazione di venti ragazzini si trova nelle Marche grazie all'associazione Rio de oro e alle famiglie marchigiane che li ospitano per iniziare o proseguire importanti terapie mediche. Infatti, i bimbi Sahrawi coinvolti nel progetto di accoglienza, al quale aderisce anche il Comune, hanno seri problemi di salute e di disabilità che non potrebbero mai curare nei campi profughi dove vivono insieme alle loro famiglie.È dal 1979 che i Sahrawi sono costretti a sopravvivere nei campi profughi situati nel deserto di Tinduf, in Algeria, dove sono stati confinati a seguito dell'invasione da parte del Marrocco dei loro territori. Lo ha ricordato ieri pomeriggio anche il presidente del consiglio comunale di Macerata, Luciano Pantanetti, che ha mandato un "forte abbraccio" ai bambini ricevuti nella sala consiliare e alle loro famiglie, sottolineando il fatto che questo è un momento davvero difficile per i Sahrawi. Il popolo ha da poco perso il suo amato presidente Mohamed Abdelaziz, riconfermato per ben dodici volte nella carica di capo della Repubblica Araba Saharawi Democratica e che “ha condotto il suo popolo dalla guerriglia armata dei primi anni ’70 alla scelta di una soluzione pacifica attraverso un referendum per l’autodeterminazione che, purtroppo, non ha potuto vedere realizzato” come ricordato dalla vicepresidente di Rio de Oro, Barbara Vittori.I Sahrawi sono, però, un popolo forte e proseguono la loro battaglia, così come i piccoli che si trovano in questi giorni nelle Marche continuano a lottare per la loro salute, per il loro futuro. Come Warda, giovane talento del deserto che lavora come pittrice di teiere e che all'inizio del suo percorso aveva seri problemi di deambulazione. Arrivata in Italia per la prima volta nel 2008, è stata operata per due volte al Salesi di Ancona ed una volta a Milano. Ha proseguito, poi, un percorso di fisioterapia ed oggi riesce ad alzarsi e a camminare. Adesso è tornata nelle Marche per un nuovo tutore e ieri ha ricevuto uno speciale dono dal Consiglio delle donne di Macerata che l'aiuterà a continuare il suo progetto di artigiana e pittrice."Per questi bambini non esiste un'altra strada di cura – ha detto la presidente dell'associazione Rio de oro, Rosanna Berini, che vive in un campo profughi Sahrawi – e i viaggi che fanno in Italia sono l'unica speranza per migliorare la loro situazione". Le difficoltà per questi bimbi, alcuni dei quali presentano gravi disabilità, sono enormi. "La situazione sarebbe molto diversa – ha aggiunto la presidente Berini – se potessimo curare questi ragazzi già dalla nascita, ma purtroppo possiamo portarli in Italia solo dall'età di sei anni, quando sono troppo grandi e quando spesso la malattia è già degenerata".I bambini Sahrawi guardano, però, al futuro con speranza e determinazione così come hanno imparato dai loro coraggiosi genitori proseguendo nel loro cammino di rifugiati in una ricerca instancabile di giustizia. Il progetto dell'associazione Rio de oro che assiste ogni anno in Italia più di settanta bambini è reso possibile da famiglie che accolgono questi bimbi e dalle donazioni che arrivano. Chiunque può dare una mano a rendere un po' più facile la vita dei bambini Sahrawi sostenendo l'associazione Rio de oro onlus con una donazione oppure partecipando all'annuale accoglienza dei ragazzi. Tutte le informazioni su come donare o far parte del progetto sono disponibili sul sito www.riodeoro.it.I bambini presenti ieri pomeriggio sono stati:Chej Hossein Hassan soffre di sospetta sindrome genetica. Da gennaio si trova nella la sede di Rio de Oro in Africa (a Bolla). È stato operato di cataratta, ma non vede e il contatto fisico con il suo corpo è la sua unica via di comunicazione.Chej Ami Abida è stato operato il 24 giugno agli arti inferiori a Bologna; ora sta proseguendo un percorso di fisioterapia per poter camminare. Leila soffre di tetraparesi spastica ed è stata ospite negli anni passati di una famiglia qui di Macerata ed è qui quest'anno per proseguire la sua fisioterapia.Matamulana è stato ospite negli anni passati di una famiglia di Pollenza e sino a maggio di quest'anno è stato ospitato presso la sede Rio de Oro nei campi profughi di Bolla in Africa. La sua condizione era migliorata notevolmente, però purtroppo il ritorno a casa ha segnato una lenta regressione delle sue condizioni fisiche.Uadad ha un affetto particolare per il sindaco Romano Carancini che chiamò spontaneamente “habibi”.
"Un impegno che non deve andare in vacanza quello a sostegno dello stabilimento Sacci di Castelraimondo. Questo è l'obiettivo che tutti noi, istituzioni nazionali, regionali e locali, dobbiamo fare nostro per evitare che, con l'apertura della procedura di mobilità, i lavoratori perdano i propri posti di lavoro in un'area già duramente provata dalla crisi economica degli ultimi anni". Con queste parole l'on. Irene Manzi evidenzia la necessità di intensificare gli sforzi a tutela dell'occupazione nell'ex stabilimento del gruppo cementifero Sacci a Castelraimondo, oggetto di una procedura di acquisizione da parte del gruppo Cementir di proprietà della famiglia Caltagirone. Andiamo con ordine. Proprio poche settimane fa i lavoratori della Sacci, che possiede tra gli altri stabilimenti in Lombardia, Abruzzo e Toscana, hanno ricevuto una lettera con la quale si comunicava l'apertura della procedura di mobilità che potrebbe concretamente condurre, se non ci saranno novità, alla perdita dei posti di lavoro entro il prossimo 30 settembre. Contemporaneamente alla apertura di tale procedura il Governo, sollecitato da una interpellanza urgente presentata proprio dalla parlamentare del Pd Irene Manzi - che già da tempo sta seguendo da vicino le sorti dei dipendenti del gruppo Sacci- ha dichiarato il proprio impegno a convocare un tavolo di crisi con azienda e rappresentanze sindacali per garantire l'occupazione nei vari siti produttivi coinvolti, tra cui quello di Castelraimondo. A fianco dell'impegno nazionale si sono intensificati i contatti anche con le istituzioni regionali, tanto che proprio la scorsa settimana, in occasione della mobilitazione proclamata davanti alla Regione, una rappresentanza dei dipendenti ha incontrato, insieme ai Sindaci dei Comuni interessati ed al consigliere comunale Claudio Cavallaro, gli assessori Bravi e Sciapichetti e il consigliere regionale del Pd Francesco Micucci. Di fronte all'impegno congiunto delle istituzioni il gruppo Cementir sembra però voler procedere incurante degli oneri conseguenti all'acquisizione del ramo d'azienda da parte della Sacci, sostenendo che il processo di acquisizione non risulta ancora perfezionato e che pertanto le conseguenze in capo ai lavoratori ( a cominciare dall'apertura della procedura di mobilità) debbono intendersi promosse dalla Sacci e non dal nuovo acquirente. "E' fondamentale che in tutte le sedi opportune siano richiamati gli obblighi del gruppo Cementir rispetto al futuro dello stabilimento di Castelraimondo. Obblighi conseguenti dalla legge, in primo luogo. Per questo sarà fondamentale l'azione congiunta di tutte le istituzioni, dal Governo nazionale, alla Regione Marche agli Enti Locali, per non lasciare soli i lavoratori, evitando così di penalizzare ulteriormente un'area della nostra provincia già duramente provata dagli effetti della crisi economica di questi ultimi anni."
Orgogliosamente sottolinea di non aver partecipato alla firma del protocollo d'intesa con il quale stamattina, in Prefettura, alla presenza del sottosegretario con delega alla pubblica sicurezza Bocci, i sindaci della provincia di Macerata hanno sottoscritto l'impegno affinchè banche e associazioni di categoria vengano incontro ai cittadini che decidono di investire nella cosiddetta sicurezza passiva per difendersi dai furti in abitazione (qui). Il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini anche stavolta mette l'accento sulle difficoltà del territorio a respingere un numero sempre maggiore di atti predatori e definisce l'iniziativa di questa mattina "uno spot al renzismo con il sigillo della Prefettura e dei Sindaci"."Nell’ultimo anno c’è stata la triplicazione dei furti nelle abitazioni nelle Marche. Il Procuratore generale" dice Saltamartini "ha lanciato l’allarme di infiltrazioni mafiose nel tessuto economico. L’organico delle Forze dell’Ordine è ridotto all’osso e sempre di più i cittadini ricorrono al fai da te. Aumentano i cittadini che sostengono la modifica dell’articolo 52 del codice penale sulla difesa legittima. Sono in aumento i timori che anche l’Italia possa essere colpita da atti di terrorismo. I Sindacati dei poliziotti lanciano l’allarme sulla scarsità delle risorse esistenti per affrontare i rischi di un attacco terroristico agli obiettivi sensibili e il Ministero dell’Interno dispone l’obbligo di circolare armati anche se liberi dal servizio. C’è n’è quanto basta affinchè il Sottosegretario Bocci con delega della pubblica sicurezza avesse portato nell’incontro con i Sindaci a Macerata quelle risposte che da mesi, invano, abbiamo chiesto: il collegamento delle telecamere dei Comuni con la Banca dati del Ministero dell’Interno per prevenire reati o atti di terrorismo e consentire alle Forze dell’Ordine di intervenire tempestivamente; l’unificazione dei numeri di emergenza soprattutto tra polizia e carabinieri ed evitare la dispersione delle risorse (poche) disponibili; l’impiego della polizia municipale dei Comuni nei controlli coordinati del territorio ed aumentare l’ombrello protettivo sulla sicurezza urbana e non; risposte sul ripianamento organico di polizia e carabinieri che viaggiano con organici non più giovani ma soprattutto depauperati del 20-30%.Nulla di tutto questo.Dopo quello sul "controllo del vicinato", una specie di avanguardia senza mezzi, cultura e preparazione affidata ai cittadini, questo è il secondo protocollo innovativo in materia di "sicurezza fai te": lo sconto sull'interesse dei mutui per l’acquisto dei sistemi di allarme.Alla firma c’erano tutti: associazioni di imprese, banche e soprattutto tutti i Sindaci (meno uno) della Provincia di Macerata. Ma se anche le Istituzioni come la Prefettura praticano il Renzismo, allora per l’Italia e per i cittadini c’è poco da fare.Rileggendo solo i fatti di reato degli ultimi giorni sono assalito da un senso di frustrazione profonda se penso che queste sono le Istituzioni che devono governare fenomeno così complessi come quelli di cui ci occupiamo.Spero vivamente di sbagliare e spero per non abusare di una formula del bar dello sport secondo cui potremmo anche essere "alla frutta". In quel caso" conclude Saltamartini "la responsabilità è solo di chi nelle urne ha scelto la mia, come le altre persone a rappresentarle".
Dalla Curva Just Macerata riceviamoAbbiamo analizzato attentamente la situazione e ci siamo resi conto che la battaglia per avere "trasferte libere" è praticamente pura utopia. Ci siamo posti la domanda se fosse coerente o meno non tesserarci nonostante i biglietti nominali, obbligatori anche in casa, e tutte le altre nefandezze partorite negli ultimi anni dal Viminale. In particolar modo noi viviamo in una città dove ci sono restrizioni spaventose per assistere alle partite, basta ricordare i casi delle partite con SPAL ed Ancona dell'annata scorsa in cui ci fu una privazione della libertà senza precedenti. Inoltre la stagione conclusasi pochi mesi fa ci ha dimostrato, ancora una volta, che la trasferta è la linfa vitale per un gruppo ultras. Il fatto di non macinare chilometri, il fatto di non viaggiare ha rischiato di farci appiattire e di non farci vivere la nostra passione in pieno, proprio come vorrebbero le brillanti menti che negli anni hanno creato tali normative le quali riteniamo siano anticostituzionali. Per tutti questi motivi, dopo esserci confrontati per più di un anno apertamente ed aspramente al nostro interno siamo giunti, non all'unanimità, ad una decisione difficile e sofferta: tesserarci. Ci preme sottolineare che nonostante accettiamo la fidelizzazione tramite la tessera del tifoso, rimaniamo estremamente contrari all'art. 9 del così detto "Decreto Amato". Invitiamo tutti a seguire la nostra decisione, ad abbonarsi in curva il prima possibile per dimostrare attaccamento alla maglia e a seguire anche in trasferta la nostra amata Società Sportiva Maceratese 1922 a partire dal prossimo impegno di Coppa Italia.
Domani, martedì 26 luglio, martedì 2 e 9 agosto, con orario sempre fissato per le 22, nella Galleria dell’Eneide di Palazzo Buonaccorsi a Macerata, all’interno del Festival OFF che affianca il Macerata Opera Festival, Paolo Londi creerà delle installazioni di danza contemporanea e danza butoh nel piano nobile del Palazzo e, in particolare, nella splendida Galleria dell’Eneide.Il tema del Mediterraneo e della Cultura Greca prenderanno vita attraverso i ballerini della “Compagnia Pescara Dance Festival” diretta da Paolo Londi con residenza artistica presso “l’Accademia Ermitage” di Macerata. Sarà l'occasione per portare la magia della danza a Palazzo dove le ricche e affascinanti decorazioni della galleria dell’Eneide verranno affiancate dalle figure plastiche dei ballerini e il piano nobile del Buonaccorsi sarà teatro di creazioni viventi grazie alle quali lo spettatore verrà immerso nell’antico sapore musicale greco con spartiti originali e riprodotti da Gregorio Paniagua. La performance si avvarrà del contributo della profossoressa Sara Spernanzoni che leggerà testi tratti dall’Eneide di Virgilio in lingua latina.A danzare saranno Alessandra Bartoli (solista della Compagnia), Gabriel Marcel (borsista da Cancun-Mexico), Domenico Rijillo, e alcune delle allieve dell’Accademia Ermitage: Kejsi Masha, Gloria Carobini ed Enrica Carla Gioia Sabella. La regia e le coreografie sono di Paolo Londi.L’Accademia Ermitage, sotto la direzione artistica del coreografo internazionale Paolo Londi di scuola bejartiana, si avvale di numerose collaborazioni con maestri e coreografi di fama internazionale - del calibro di Loris Petrillo, Mario Piazza, Raffaele Paganini, Alberto Canestro, Andreè de la Roche, Alexandre Stepkine e altri ancora - per formare ballerini professionisti attraverso un percorso formativo intensivo di due anni, promettendosi di inserirli attivamente nel difficile mondo del lavoro delle Compagnie di Danza al termine del percorso formativo. Agisce sul territorio marchigiano richiamando però talenti da tutto il mondo.Paolo Londi si forma presso il Rudra Bejart e lavora già giovanissimo per il Boston Ballet, per W.Forsythe, Lindsay Kemp e Franco Miseria. Vanta tra le sue collaborazioni e i suoi lavori coreografie per le etoile Luciana Savignano, Marco Pierin, per la Scala di Milano e la ormai famosissima Simona Atzori (ballerina priva degli arti superiori), di cui è stato coreografo per oltre 10 anni portandola al pubblico così come la conosciamo oggi. Dopo essere stato Direttore Artistico di numerosi Festival italiani ed internazionali tra cui Danza in Fiera e il Pescara Dance Festival (questo per oltre 15 anni) ha accolto la direzione artistica dell’Accademia Ermitage di Macerata, spostando qui anche la residenza della sua Compagnia di Danza Contemporanea.
La partita di Tim Cup fra la Maceratese e il Campodarsego in calendario nel prossimo week end non si giocherà a Macerata bensì nella cittadina veneta il 30 luglio. La presidente Maria Francesca Tardella, visto l’impedimento da parte del Comune di utilizzare l’Helvia Recina, ha chiesto di invertire il campo di gioco.“Sono amareggiata, la Carrarese ha venduto blocchi di marmo pur di far iscrivere la sua squadra al campionato di Lega Pro – ha detto Maria Francesca Tardella – Questa società non ha alcun tipo di debito. Ieri mattina mi è arrivata una telefonata dalla Lube dove mi si diceva ci vediamo a Civitanova. Non c’è verso di fare sport professionistico a Macerata, non c’è speranza. Sono triste, delusa. Voglio giocare nel mio campo, nella mia città. Non so quanto abbiamo speso per andare ad allenarci altrove l’anno scorso. Noi ci alleniamo insieme all’Atletica Avis, al Sef con la massima serenità. Non pensiamo di essere né superiori né inferiori ad altri. Certamente noi la convenzione la paghiamo, gli altri usufruiscono di contributi. Inizialmente avevamo deciso di non giocare questa partita, mi sarebbe piaciuto che Sky, Rai e televisioni private e i tifosi della rata potessero assistere ad un evento storico. Mi sarebbe tanto piaciuto da presidente, al di la della stanchezza nel sopportare tutto questo peso. Noi siamo considerati meno di niente. A volte siamo considerati un peso, un fastidio. Nel rispetto delle persone che vogliono bene alla Maceratese abbiamo chiesto l’inversione del campo, ci sobbarcheremo tutte le difficoltà di questa trasferta. Questa è una società che amo alla follia. Speriamo che i tifosi ci facciano sentire il calore che abbiamo sentito nella prima amichevole a Norcia con lo Spezia. Speriamo di fare anche una discreta figura. Non ho la più pallida idea di dove andremo ad allenarci dopo il 29 di luglio. Ci siamo già mossi con alcune società amiche, dico francamente che non si è nè in cielo nè in terra".“E’ la prima volta che la Maceratese partecipa alla Coppa Italia professionistica organizzata dalla Lega di serie A – ha detto l’avvocato della Maceratese, Giancarlo Nascimbeni, nel corso di una conferenza stampa – La Coppa Italia è la seconda competizione come importanza di quelle organizzate dalla Lega di serie A. Evidentemente il comune di Macerata non ha valutato nella sua pienezza l’importanza dell’evento. Alla Tim Cup partecipano obbligatoriamente e di diritto tutte le squadre di serie A, tutte le squadre di serie B, ventisette squadre di Lega Pro e nove di serie D. Tutto questo doveva essere un orgoglio della città e degli sportivi. Io mi aspettavo che l’assessore allo sport del comune di Macerata (Alferio Canesin ndr) dicesse abbiamo trovato un campo alternativo all’Helvia Recina. Probabilmente l’assessore non capisce l’importanza della manifestazione”.“Noi non parteciperemo alla riunione del 2 agosto con il comune sulla convenzione fra la Maceratese e l’amministrazione comunale, rinviata non so quante volte, perché io con il cappio al collo non porto un mio cliente – ha continuato Giancarlo Nascimbeni – Sottende che il comune lamenta un mancato rispetto della convenzione da parte della Maceratese. La convenzione è stata sottoscritta il 29 agosto 2015 dal dottor Puliti e noi come studio legale non facemmo solo e soltanto gli interessi della Maceratese ma anche gli interessi del comune, perché il comune di Macerata per lo Stato era inadempiente con la Corte dei Conti dall'1 gennaio 2015. La convenzione fra la Maceratese ed il comune di Macerata per l’utilizzo dello stadio Helvia Recina scade il 31 agosto 2018, quando l’assessore dice che la convenzione è scaduta significa che non sa di cosa parla. E’ di una gravità assoluta quello che dice, non voglio sparare sulla Croce Rossa, ma non sa di cosa parla”.“L’assessore non può andare a dire sul giornale che lo stadio è in queste condizioni perché è stato devastato dalla Maceratese – ha affondato Giancarlo Nascimbeni – Il campo era in queste condizioni quando è stata sottoscritta questa convenzione. C’è stato poi un fatto gravissimo, quando lo stesso assessore ha detto che per colpa della Maceratese il comune non ha potuto ospitare i giochi della gioventù. E’ una bugia. Un altro fatto molto grave è che manca un atto ufficiale della pubblica amministrazione in cui si dice l’inizio e la fine dei lavori, allora la Maceratese si sarebbe potuta attivare diversamente”.La Maceratese deve versare nelle casse comunali un canone di cinquantamila euro per l’utilizzo dell’Helvia Recina attraverso due rate.“Ci sono stati vari inadempimenti da parte del comune riguardo alla convenzione – ha aggiunto l’avvocato Massimo Nascimbeni – La Maceratese non scende più sull’Helvia Recina dall’8 maggio, dalla partita con il Santarcangelo. Ritengo ci fossero tutte le condizioni per mettere la Maceratese in condizioni di giocare in casa la partita di Tim Cup. L’assessore Canesin ha detto cose non vere. A seguito dei divieti di utilizzo non giustificati da condizioni oggettive la Maceratese ha utilizzato il campo per non più del trentacinque per cento rispetto alle ore di cui aveva diritto; l’eccezione spesso è diventata la regola. E’ stato impossibile allenarsi sull’antistadio perché non c’erano le condizioni minime di sicurezza per i giocatori professionisti. Lo stesso antistadio, fra l’altro, è stato messo a disposizione della Maceratese con due mesi di ritardo. Queste cose il comune le sa da sempre, formalmente dal 22 gennaio del 2016. Essendo un contratto a prestazioni corrispettive, essendo venuto meno un utilizzo come quello previsto in convenzione abbiamo chiesto una riduzione del canone in misura proporzionale all’uso e alle possibilità di usare il campo”.
Siglato questa mattina, presso i saloni di rappresentanza della Prefettura di Macerata, il protocollo d’intesa "Lavoriamo per la sicurezza". Alla presenza del Sottosegretario all’Interno On. Gianpiero Bocci, hanno firmato l’accordo il Prefetto di Macerata, il presidente di Confindustria Macerata, il presidente della Commissione Regionale dell’Associazione Bancaria Italiana, i presidenti di CNA Macerata, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani, ed i sindaci di 47 comuni della provincia tra i quali anche Macerata. Obiettivo dell’accordo è implementare la dotazione di impianti di sicurezza passiva degli immobili sul territorio riducendone i costi di acquisto, per privati e per enti locali ed, ove necessario, riducendo anche i costi dei relativi finanziamenti bancari. Si tratta di un protocollo innovativo, ha dichiarato il sottosegretario Bocci, che è espressione del principio costituzionale di sussidiarietà anche nell’ambito della sicurezza e che testimonia la coesione tra istituzioni pubbliche e mondo dell’impresa in un tessuto sociale ancora sano come quello maceratese. Con la sigla dell’intesa, infatti, le associazioni di categoria si impegnano a sensibilizzare i propri iscritti affinché pratichino tariffe di favore a chiunque voglia installare, sul territorio della provincia, impianti di sicurezza passiva. L’Associazione Bancaria Italiana si impegna a sensibilizzare gli istituti di credito associati affinché chi si rivolga ad essi, per il finanziamento di uno dei predetti acquisti, possa beneficiare di condizioni di favore. La Prefettura pubblicherà sul proprio sito l’elenco degli operatori aderenti, banche, artigiani, industriali, esercenti commerciali, cui i cittadini possono rivolgersi, garantendo in tal modo la massima trasparenza. In tale quadro il protocollo prevede un ruolo molto importante per le amministrazioni comunali aderenti in termini di comunicazione ai propri cittadini di quali sono le imprese aderenti a cui ci si può rivolgere per beneficiare delle condizioni di favore previste dal protocollo. Tutti gli operatori aderenti saranno comunque contraddistinti da un apposito logo esposto presso il proprio esercizio recante il nome dell'iniziativa "Lavoriamo per la sicurezza".
È un bilancio sicuramente positivo quello del primo weekend del Macerata Opera Festival. Non solo per il grande successo di pubblico per le prime di Norma e Otello, ma per il percorso scelto che parte dall’intervento di Massimo Bray, giovedì scorso, fino al concerto di ieri di Goran Bregovic passando per le Opere in scena allo Sferisterio.Questa mattina all’arena Micheli e Messi, coadiuvati dagli addetti stampa Ferullo e Scheggia, hanno “preso il caffè” con i giornalisti, parlando così di ciò che è stato e di ciò che sarà, una conferenza stampa definita dal direttore artistico “ in corso d’opera, in cui ci possa essere la condivisione dei lavori”.Una stagione nata sotto la buona stella della partecipazione di pubblico, l’Otello ha fatto registrare 2157 presenze paganti, mentre la Norma 1965, per un incasso totale di 210.037,00 euro, dati in netto aumento rispetto le edizioni passate. Da evidenziare anche che i biglietti omaggio, invece, sono stati 195 (comprendendo sia la stampa che le istituzioni), in netto calo rispetto al passato, in linea con la scelta del CDA dello Sferisterio di diminuire il mal costume degli ingrassi gratuiti.Chiuso il primo weekend si passa alle iniziative del Festival Off, definito da Micheli il fiore all’occhiello, che rende l’opera accessibile a tutti, con eventi gratuiti ma allo stesso tempo di grande spessore culturale. Purtroppo negli anni passati tutto ciò non è stato compreso, nonostante la fruibilità del programma, le iniziative non hanno riscosso l’attenzione che meritavano né dal pubblico né dalla stampa. L’intenzione è quella di cambiare rotta alzando ancora un po’ il livello del format, grazie anche alla collaborazione con l’Adriatico Mediterraneo Festival, e dando maggiore visibilità al Festival Off.Si parte martedì alle 18 con il laboratorio per i bambini nel cortile di palazzo Buonaccorsi dal titolo “OperaAttivaMente”, realizzati in collaborazione con il corso di Psicologia dello sviluppo dell’Università di Macerata. Mentre la sera è dedicata al reading, letture con accompagnamento musicale strutturate sul tema di “Enea Migrante”. Tre suggestive serate, sempre a palazzo Buonaccorsi alle 21, si inizia martedì 26 con la lettura di Omero, Iliade di Baricco, passando per Il poema del furore: Didone e le altre (martedì 2 agosto), e si conclude con Eneide Canto dei Transiti (martedì 9 agosto).I mercoledì animeranno il Lauro Rossi con recital musicali, rigorosamente gratuiti, con i suoni del Mediterraneo. Il primo, il 27 luglio, il maestro Giovanni Seneca dirige l’Orchestrina Adriatica, proponendo “Suoni e canti dal Mediterraneo”. L’appuntamento infrasettimanale è collegato con il progetto Milioni di passi di Medici Senza Frontiere, infatti prenotando il posto a teatro chi vuole può fare una donazione all’organizzazione umanitaria.Giovedì 28 luglio ci sarà l’anteprima giovani per l’opera di Verdi Il Trovatore che poi andrà in scena per tutti domenica 31 luglio.Cambio di programma per Medea, da Cherubini a Pasolini: non ci sarà più Daniela Dessì, impossibilitata per problemi di salute. Sarà sostituita da Alexandra Deshorties, il soprano franco-canadese tra i principali interpreti dell’opera di Cherubini, nel suo debutto in Italia. Nonostante il poco preavviso il soprano, definita dalla critica come “la Medea del 2015” dopo la sua interpretazione a Ginevra, ha accettato subito la proposta di Micheli. Delineando così un momento importante della sua carriera, la sua prima volta nella patria della lirica, proprio allo Sferisterio di Macerata. Parte del ricavato della serata sarà a favore di Medici Senza Frontiere.(Foto Si.Sa.)