"I 50 profughi a Frontignano non li vogliamo": protestano sindaco e residenti di Ussita
"Mandano i profughi, queste povere persone, in un ghetto. Senza alcuna possibilità di inserimento sociale. Tutto ciò di negativo che ne conseguirà, sarà direttamente imputabile alla Prefettura di Macerata". Non utilizza certo giri di parole, il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi, per tornare sulla questione legata al bando predisposto proprio dalla Prefettura per l'accoglienza dei migranti nella provincia maceratese.
Ad aggiudicarsi il bando, fra gli altri, anche una società di Sondalo, provincia di Sondrio, la Hostel Stelvio, che ha ottenuto il diritto all'accoglienza di 50 profughi da far alloggiare a Frontigliano, una delle località sciistiche più rinomate del maceratese, nell'ex Mark Hotel. Struttura ricettiva, quest'ultima, chiusa da circa dieci anni e dove, nelle scorse settimane, si è verificato un inquietante episodio dai contorni tutti ancora da definire. Ai primi di maggio di quest'anno, infatti, sono andati a fuoco i materassi in 9 stanze. Un principio di incendio che ha provocato pochi danni - tanto è vero che le fiamme si sono spente da sole e del rogo ci si è accorti solo il 9 maggio quando il proprietario si è recato all'interno della struttura per un controllo di routine - ma che sulla cui matrice non vi era alcun dubbio: doloso. I vigili del fuoco hanno trovato tracce di gasolio che è, appunto, servito per appiccare l'incendio. Considerando questi elementi, la Procura di Macerata ha aperto un fascicolo contro ignoti per incendio doloso. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Ussita e Camerino e si stanno cercando elementi per chiarire definitivamente questo inquietante episodio. Certo, al momento, non sembrano esserci correlazioni diretti fra la disponibilità all'accoglienza dei profughi e l'incendio doloso. Ma resta il fatto che l'aria che si respira a Frontignano è molto calda e non solo perché si è in estate.
Tanto più che proprio in questi giorni, la società di Sondalo ha ottenuto, dal comune di Ussita, il certificato di agibilità per la struttura ricettiva fermiglianese. Ma, al momento, solo per poter ospitare 25 persone. Si potrà arrivare alla capacità richiesta di 50 unità non appena ci sarà il via libera all'adeguamento della struttura: da albergo ad ostello della gioventù. Queste ultime notizie hanno rinfocolato il fuoco delle polemiche. "Frontignano non è la location adatta all'accoglienza e all'integrazione dei profughi. La Prefettura di Macerata - attacca il primo cittadino, Marco Rinaldi - non ha tenuto minimamente conto delle nostre obiezioni e di quelle di un numero importante di residenti. Ha predisposto il bando senza minimamente coinvolgerci e basandosi solo sulla disponibilità di questa società lombarda".
Secondo il sindaco ci sono dei dati oggettivi che non possono non essere presi in considerazione. "Non bisogna basarsi sui residenti di Fermigliano in agosto o nel pieno dell'inverno, non è un dato reale. Piuttosto occorrerebbe che dalla Prefettura di Macerata si recassero a Frontignano nei restanti dieci mesi dell'anno. Solo un cieco non vedrebbe la realtà o, se vogliamo rimanere nell'ambito dei detti popolari, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Frontignano vive di di turismo e non ha un tessuto sociale in grado di favorire l'inserimento. I 50 o 25 profughi che siano, saranno ghettizzati, andranno in un vero e proprio ghetto, dove non c'è nulla. Non potranno frequentare una scuola o un qualsiasi posto dove poter socializzare. Li faremo venire e basta". Tutti questi aspetti sono stati messi, nero su bianco, su una lettera che Rinaldi ha inviato in Prefettura a Macerata, concludendo che: "Tutto ciò che di negativo succederà, sarà imputabile direttamente alla Prefettura". Una frase che non lascia adito alle interpretazioni.
"Non si è voluto neppure salvaguardare il rapporto fra popolazione e numero di profughi da ospitare. Prendiamo ad esempio Macerata. Il rapporto è dell'1%, rispetto ai migranti assegnati. Ad Ussita, invece, è pari al 12%, per avere il medesimo rapporto di Macerata, ne dovremmo ospitare solo 4 di profughi".
A protestare non è solo il primo cittadino di Ussita, ma anche moltissimi residenti. Quest'ultimi - molti, ma non tutti, proprietari di seconde case a Frontignano - si sono organizzati, dando il mandato ad un legale per tutelare le loro ragioni. Hanno raccolto, ad oggi, 630 firme per bloccare l'arrivo dei profughi. E, soprattutto, promettono di non fermarsi fino a quando non avranno scongiurato questa eventualità.
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