Quattro, ulteriori, titoli di campionessa nazionale, ma soprattutto una notizia tanto bella quanto attesa e meritatissima: Maria Chiara Cera parteciperà alle Olimpiadi per sordi. Stupendo. La decisione di farla “nuovamente “azzurra è maturata dopo gli ultimi exploit della giovane nuotatrice di Macerata, protagonista ad Ostia nei recenti Campionati italiani invernali di nuoto della FSSI (Federazione Sport Sordi Italia).
Al Centro Federale la 22enne del Centro Nuoto Macerata ha, ancora una volta, sbaragliato la concorrenza tanto da trionfare nella gara del 50 dorso, nel 100 dorso, nei 200 dorso e nei 200 misti.
Quattro titoli di campionessa italiana, ma non solo. Maria Chiara ha aggiunto pure due argenti nel 50 stile libero e nel 50 farfalla. Oltre alle medaglie messe al collo, i miglioramenti nel dorso le hanno permesso di aggiornare anche il record italiano sui 50 metri che già le apparteneva.
Vittorie e record che hanno favorito la giusta convocazione nella selezione dei 9 atleti provenienti da tutta Italia che disputeranno le Olimpiadi dei sordi fra due mesi e mezzo. Il top per Maria Chiara.
La manifestazione denominata Deaflympics, riconosciuta dal CIO al pari delle Paralimpiadi e delle Special Olympics, sta per tornare con la sua consueta cadenza quadriennale e si svolgerà a Caxias do Sul, nel Brasile del sud, dal primo al 15 maggio.
La Cera dunque si cimenterà nella competizione più importante, quella olimpica, ambizione e sogno di ogni vero sportivo. Un prestigioso riconoscimento per la 22enne del Centro Nuoto Macerata che già nel 2018 aveva partecipato agli Europei in Polonia, dove era stata anche portabandiera alla cerimonia di chiusura per la delegazione italiana.
Con lei in Brasile sono stati convocati altri due maceratesi, i tecnici Mauro Antonini e Franco Pallocchini, rispettivamente Direttore Tecnico Nuoto della nazionale italiana FSSI e Consigliere nazionale per i nuoto della FSSI.
Dal 20 febbraio fino al 10 aprile arrivano le “Domeniche Raffaellesche” allo Sferisterio: un ricco programma di visite guidate tematiche e di attività per bambini dedicate ai capolavori di Raffaello Sanzio e organizzate da Sistema Museo.
Il Corridoio Innocenziano, il foyer e la Sala Cesanelli dello Sferisterio ospitano infatti fino al primo maggio "Raffaello: una mostra impossibile", una straordinaria esposizione con le riproduzioni retroilluminate e a grandezza naturale di oltre quaranta opere del pittore urbinate.
Tre sono le visite guidate tematiche pensate per indagare altrettanti temi dell’arte di Raffaello. Si inizia il 20 febbraio alle 18 con "I simboli di Raffaello, viaggio nei significati", un tour esclusivo attraverso i simboli delle opere del maestro urbinate, si prosegue il 13 marzo con "Raffaello e la moda del Cinquecento", un suggestivo percorso tra i protagonisti delle corti rinascimentali per conoscere la moda e il costume del tempo, e si conclude con l’appuntamento del 10 aprile con "Sullo sfondo. Luoghi raffaelleschi e vedute rinascimentali", un viaggio alla scoperta dei paesaggi dipinti da un genio assoluto del Rinascimento.
Per i bambini dai 6 ai 10 anni sono invece pensate le attività che prevedono una breve visita della mostra e un laboratorio (che si terrà presso la splendida Sala Cesanelli dello Sferisterio). Due gli appuntamenti in calendario: quello del 6 marzo dal titolo “Ritrattisti nati con Raffaello!” e quello del 3 aprile con “Le mille storie di Raffaello!”.
La quota di partecipazione alle visite guidate è di 8 euro e comprende anche il prezzo del biglietto d’ingresso allo Sferisterio e alla mostra, le attività per i bambini prevedono invece una quota di adesione di 5 euro. L’accesso è consentito solo con Green Pass Rafforzato (per i maggiori di 12 anni). I posti sono limitati e la prenotazione è consigliata: 0733 060279 o macerata@sistemamuseo.it.
“Raffaello: una mostra impossibile” è un’esposizione nata per contribuire a celebrare il 500° anniversario della morte del Divino Pittore, ideata e curata da Renato Parascandolo con la direzione scientifica di Ferdinando Bologna. La mostra è stata allestita grazie alla collaborazione fra il Comune di Macerata, la Regione Marche e l’Agenzia Nazionale del Turismo (ENIT).
Lo Sferisterio e la mostra sono visitabili tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.30, nei mesi di febbraio e marzo, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30 nel mese di aprile. Alla mostra si accede con il biglietto d’ingresso al percorso museale dello Sferisterio. L’accesso per le scuole del comune di Macerata è gratuito.
Il Teatro della Comunità è un’esperienza di teatro partecipato e sociale, dove chiunque ha la possibilità di comunicare attraverso il linguaggio teatrale, una proposta tesa a rimettere in gioco il cittadino, a riscoprire l’arte del dialogo, dell’ascolto, una voce diversa alla ricerca dell’accordo, dell’armonia e anche del contrappunto, ma nel rispetto e nella comprensione reciproca.
Baye è un attore amatoriale senegalese che partecipa attivamente al progetto di Marco di Stefano e di Tanya Khabarova. L'ultima data, tenutasi al teatro Don Bosco di Macerata nel dicembre 2021, ha raccolto un gran numero di partecipanti ad assistere alla messa in scena di un spettacolo, diretto e interpretato da appassionati non professionisti, e preparato in soli 14 giorni di prove.
Obiettivo principale di quest’esperienza, unica nel suo genere, sviluppare il senso della comunità, dello stare insieme, in sicurezza, del teatro come luogo di incontro, volano della comunicazione, fucina di idee, creatività e inclusione sociale.
“Il teatro come spazio di socialità, di incontro, di conoscenza e di inclusione. Il Teatro della Comunità è tutto questo – afferma l’assessore alle Politiche sociali Francesca D’Alessandro – e rappresenta l’annullamento di qualsiasi diversità, un teatro non fine a se stesso ma ‘terapeutico’ che aiuta i cittadini a essere più consapevoli e più solidali, attenti alla società civile e dunque alla comunità.”
Per informazioni sui prossimi eventi e spettacoli, ecco i contatti di Baye: @ibrahamandao (Instagram), 3899044988 (whatsapp).
L'associazione turistico culturale Macerart&Tour, vista la buona riuscita dell'evento organizzato lo scorso anno, ha voluto rinnovare anche nel 2022 la tradizione di festeggiare il San Valentino con un'iniziativa ad hoc.
Oltre ad aver organizzato una passeggiata guidata romantica per le vie della città, in collaborazione con gli assessorati al Turismo e alle Attività produttive del Comune di Macerata, ha curato il concorso "Vetrine dell'amore".
I commercianti, 29 in totale, hanno partecipato con grande entusiasmo addobbando la vetrina del proprio negozio in tema San Valentino. Le foto sono poi state postate sui social dell'associazione, pagina Facebook e Instagram, e quelle che hanno ricevuto più like hanno ottenuto i premi in palio, messi a disposizione dall’Amministrazione comunale: 400 euro al primo, 300 al secondo, 200 al terzo e 100 euro al quarto classificato.
I vincitori sono stati premiati martedì mattina nella sala consiliare dall’assessore alle Attività produttive Laura Laviano che afferma: “Quest’anno il concorso ‘la vetrina più bella’ è stato molto sentito da tutti i commercianti. In tanti hanno partecipato, è stata davvero una sfida all’ultimo voto".
"Nonostante siano emerse delle criticità e degli attriti durante la gara, attriti causati anche dal poco tempo per l’organizzazione, ciò che è emerso è l’amore profondo che tutti hanno dimostrato per la loro attività e per Macerata, impegnandosi personalmente e coinvolgendo le loro famiglie, non tanto per raggiungere i primi quattro premi, quanto per dimostrare di essere stati all’altezza" ha aggiunto Laviano.
"Per qualche giorno questo concorso per molti di loro è diventato un lavoro vero e proprio - ha concluso l'assessore -. Per tutti questi motivi voglio pubblicamente ringraziarli con l’augurio che la prossima volta possa emergere anche un maggiore spirito di collaborazione".
Ad aggiudicarsi il primo premio è stato il negozio “Goielleria Nocelli”, al secondo posto “Bottega di Milù”, al terzo posto “Manà” e quarto “Pot Pourri”. “Ci auguriamo di organizzare altri eventi insieme – hanno detto le rappresentanti di Macerart&Tour - perché la nostra associazione ha la finalità di riportare la città di Macerata a essere un centro turistico e una destinazione che vale la pena visitare e dove è piacevole passare il tempo”.
“Il Governo Draghi vuole mettere in atto un vero e proprio esproprio ai danni di 30mila imprese balneari italiane che avrà durissime conseguenze economiche e sociali anche nelle Marche. I nostri parlamentari daranno battaglia in parlamento mantenendo la barra dritta anche su questa delicata situazione con coerenza e a favore di tante imprese familiari marchigiane”. Questo il commento dal consigliere di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Elena Leonardi all'indomani della riforma delle concessioni balneari votata all'unanimità dal Cdm.
“Si tratta di uno stop fino a fine 2023 e conseguenza il via libera a gare dal primo gennaio del 2024. Ci sono nazioni come Portogallo, Spagna e Croazia che hanno rinnovato le concessioni per qualche decennio senza che l'Unione europea intervenisse, creando di fatto una condizione che avvantaggia gli Stati nostri competitor nel settore turistico. È sconvolgente la decisione del Cdm di condannare un comparto strategico per la nostra Nazione come quella dei balneari.
Nelle Marche sono ben oltre 550 le imprese balneari attive che danno lavoro a più di 2.800 addetti. Nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di piccole e medie imprese a conduzione familiare che, ora, rischiano di perdere tutto non riuscendo fronteggiare le proposte delle multinazionali straniere. Le nostre belle coste, infatti, sono molto appetibili e l’ingresso di multinazionali potrebbe comportare un forte aumento della disoccupazione locale e, nel contempo, a un abbassamento della qualità dei servizi offerti.
Anche in questo caso – conclude Leonardi – ci siamo mostrati, per l’appunto con i fatti, l’unica forza politica coerente che proverà, in tutti i modi, a modificare questo emendamento per tutelare migliaia di lavoratori marchigiani e italiani”.
Si è svolta nella prestigiosa cornice della sala Cesanelli dello Sferisterio la conferenza stampa per il lancio della XXXIII° edizione di "Musicultura", l'iniziativa che dal 1990 regala a tutti i gruppi e cantanti emergenti la possibilità di mettersi in gioco nel panorama della musica italiana d'autore. Le audizioni live partiranno il 24 febbraio fino al 6 marzo, e si svolgeranno all'interno del Teatro Lauro Rossi di Macerata: 61 gli iscritti in gara su una selezione di 1086 candidati, che si contenderanno il palco dell'Arena di Piazza Nazario Sauro per le finali del 20 e 26 giugno 2022.
"È bellissimo immaginare che questi ragazzi possano tornare a guardare il pubblico negli occhi - ha dichiarato il direttore artistico del Festival Ezio Nannipieri - Si torna in presenza anche per vivere assieme questo incontro culturale e artistico, coadiuvato dalla passione di chi parteciperà e dalla nostra nel mettergli a disposizione tutti gli strumenti per potersi esprimere al meglio artisticamente".
A presenziare la conferenza, anche il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, l'assessore al turismo Riccardo Sacchi e, con un video filmato di auguri, l'assessore alla cultura Giorgia Latini.
"Musicultura è da sempre una manifestazione importante - ha commentato Parcaroli - e anche quest'anno ci permette di rilanciare il territorio grazie alle migliaia di visite che riceveremo".
"L'anno scorso eravamo l'unica città in Italia a fare musica - hanno aggiunto Sacchi e Latini - e grazie agli organizzatori e a tutti gli iscritti al concorso possiamo crescere ancora di più. Riuscire a creare un ritorno economico anche per tutta la Regione è importante, e la passione per la musica e la cultura rappresenta un filo onduttore decisivo".
Fra gli altri interventi, non sono mancati quelli dei partner dell'iniziativa, tra cui Banca Macerata, Unicam, UniMC e Accademia di belle arti. "Da diversi anni siamo coinvolti nella scena di Musicultura - ha dichiarato Federico Cavallini, presidente di Banca Macerata - ma in questi ultimi due abbiamo voluto dare un sostegno più attivo istituendo anche il premio Banca Macerata per i vincitori. Il fatto che ci siano tanti attori coinvolti nell'organizzazione è un segnale molto positivo: se facciamo sistema tutti insieme possiamo realizzare grandi cose per questa città".
"Per noi è motivo di orgoglio - ha dichiarato Graziano Leoni, pro rettore di Unicam - riuscire a coinvolgere gli studenti in un evento culturale di questa portata".
"L'Università di Macerata vanta una collaborazione ultraventennale - ha sottolineato la professoressa Pamela Lattanzi - e quest'anno gli studenti saranno chiamati a partecipare direttamente facendo parte della nostra redazione giornalistica e della giuria, conseguendo anche dei crediti formativi. Tutti potranno accedervi, non solo ragazzi che seguono corsi affini: perché in fondo la cultura è di tutti".
"Il nostro contributo per il terzo anno come partnership - ha spiegato la direttrice dell'Accademia di belle arti Rossella Ghezzi - è quello di coinvolgere gli allievi attraverso i lavori di comunicazione grafica. Non a caso, il nuovo manifesto di Musicultura è stato realizzato dal nostro Nicolas Consoli, che ha unito artisticamente tradizione e street art.
Ad impreziosire il meeting, infine, sono stati gli interventi telematici dei cantautori Cristina Donà e Roberto Vecchioni, entrambi chiamati a seguire lo svolgimento della rassegna. "Per i nuovi emergenti questa è una preziosa occasione per far parte di una collettività - ha detto Donà - in un contesto musicale che da un po' di tempo premia il singolo individuo. Conosco e seguo da anni la realtà di Musicultura: fare in modo che i giovani musicisti si conoscano è motivo di grande nutrimento per loro. E sono felice di poter essere presente alla prima giornata di audizioni".
"La lingua segue gli sviluppi della società e della cultura in cui si trova - ha spiegato Vecchioni con una vera e propria 'lectio magistralis' - e l'importante è che cambi soprattutto nella sua espressività. Mi fa piacere, in questo senso, sapere che molti degli iscritti a questa nuova edizione di Musicultura portino anche canzoni nel loro dialetto d'origine.
Oggi la canzone d'autore è più sintetica e meno melodica rispetto ai cari Guccini o De André - ha chiosato il maestro, dopo aver ricordato l'esibizione di 'Sopramilano' del 2020 che celebrò la scomparsa di Piero Cesanelli, fondatore del Festival - ma ciò significa che siamo noi a doverci mettere in ascolto dei più giovani. Loro parlano di rabbia e amore in maniera quasi ossessiva, ma bisogna comprendere questa loro nuova forma espressiva ed essere più partecipi. Guidarli e consigliarli, se necessario".
Sembra essere iniziato per gli italiani un graduale ritorno alla normalità post pandemia. Ma per il definitivo decorso del green pass bisognerà aspettare ancora alcuni mesi, in base all’evoluzione della curva epidemiologica.
Lo precisa il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. «Se la campagna vaccinale raggiungerà il suo obbiettivo sarà ragionevole parlare di un ulteriore allentamento delle misure restrittive. Ma bisogna riparlarne il 31 marzo, giorno in cui è stato stabilito il termine dello stato d’emergenza».
Nulla di certo quindi, per ora: l’obbligo di esibire il green pass resterà ancora in vigore per accedere a negozi, mezzi di trasporto, palestre, ristoranti e bar. Una misura "prudente e cautelativa" da parte del Governo, che preferisce attendere i numeri ufficiali delle terze dosi prima di prendere ulteriori decisioni in materia.
Di fatto, l’unico allentamento finora adottato rimane quello di poter stare all’aperto senza mascherina, già concesso dall’11 febbraio 2022. Evitando gli assembramenti.
Tuttavia, secondo alcune proiezioni, è possibile prevedere la riapertura progressiva di alcuni locali.
Per bar e ristoranti, ad esempio, l’obbligo della mascherina all’aperto per sostare al tavolo scadrà direttamente il 1° aprile; il discorso dovrebbe valere in breve tempo anche per le consumazioni all’interno.
Lo stesso non vale per piscine e palestre, che ancora dovranno attendere aggiornamenti in merito. Di contro, le prime concessioni spetteranno a circoli sportivi ed attività all’aperto.
Sui mezzi di trasporto, invece, esibire il green passa sarà ancora obbligatorio, senza alcuna scadenza prevista. Prudenza che interesserà anche cinema e teatri, a differenza delle arene dove verrà accordata una maggiore libertà in vista dell’estate.
Per quanto riguarda i negozi, la proposta avanzata dai rappresentanti di categoria è quella di limitare gli acquirenti al possesso del semplice green pass di base – ottenuto tramite tampone o anche prima dose. Il che dovrebbe portare a una graduale eliminazione dell’obbligo, sostituito dall’ingresso contingentato.
Infine, la certificazione verde di base per i lavoratori sarà l’ultima misura ad essere allentata, senza escludere eventuali proroghe. Fermo restando l’obbligo del vaccino per gli over 50 fino al 15 giugno 2022, attualmente per il Governo appare impossibile eliminare del tutto e in tempi brevi il controllo per l’ingresso presso uffici e fabbriche.
Il 23 settembre 2020 Francesco Acquaroli vinceva le elezioni sottraendo la Regione Marche agli ultimi cinquant’anni di governo di centrosinistra. Il tempo di annunciare i membri ufficiali che avrebbero composto la nuova giunta e, nell’arco di poche settimane, dai reparti dell’opposizione scattò il ricorso al Tar. Il motivo? Sei uomini alla guida di Palazzo Raffaello e solamente una donna: Giorgia Latini.
Un anno il tempo trascorso per la decisione dei giudici amministrativi motivata dalla sentenza 557 del 23 giugno 2021: “La presenza di una sola donna è sufficiente a garantire la rappresentanza di entrambi i sessi all’interno della giunta regionale” (Statuto della Regione Marche, art. 3 comma 2. e art. 7, comma 2). Tutto regolare, quindi.
A distanza di otto mesi, l’opposizione è tornata alla carica con un nuovo ricorso firmato da 62 esponenti, tra cui la consigliera uscente Paola Maria Petrucci, la consigliera regionale Pd Manuela Bora, il candidato governatore di Dipende da Noi, Roberto Mancini e l’ex magistrato e presidente regionale Vito D’Ambrosio. Con una pronuncia rimandata direttamente al Consiglio di Stato.
La richiesta: annullare i decreti regionali che regolano la nomina degli assessori e attribuiscono le varie deleghe. Le ragioni dei ricorrenti vanno ricercate in quella che, da parte della giunta Acquaroli, risulta essere un’aperta violazione di tutta la normativa italiana ed europea in materia di parità di genere.
I riferimenti di Petrucci e colleghi rimandano alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, al Preambolo Dichiarazione dei diritti umani ONU, alla Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne adottata delle Nazioni Unite del 1979, al Trattato dell’Unione Europea fino alla Costituzione Italiana.
Una serie di norme che per loro natura dovrebbero garantire, se non la parità di genere assoluta, “una presenza femminile più equilibrata con almeno due componenti all'interno dell'amministrazione regionale". Nulla che però, a livello giurisprudenziale, possa di fatto vincolare le scelte operate in materia dal presidente Acquaroli.
Il presidente della Regione Marche, in merito alla tematica quote rosa, è fin qui apparso diviso tra apparente progessismo in salsa berlusconiana e una concezione della figura femminile strettamente adiacente a un concezione da Ancien Regime.
Sarà di scena all’Expo di Dubai il progetto europeo Trust su tecnologie digitali e intelligenza artificiale coordinato dall’Università di Macerata e finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020, Rise Msca. La presentazione, che si terrà nella sala principale - l’anfiteatro - del Padiglione Italia, sarà uno degli eventi clou della settimana dedicata alle “Marche Land of Excellence” organizzata dalla Regione in collaborazione con la Camera di commercio delle Marche.
L’appuntamento è per il 21 febbraio con un incontro pubblico sulla tecnologia blockchain per la tracciabilità della filiera agroalimentare, “Blockchain technology for agri-food supply chain traceability”. I lavori saranno trasmessi in diretta streaming dalle 11:45 (ora italiana) sui canali Youtube e Facebook di Italy Expo 2020.
Trust, acronimo per “digital TuRn in EUrope: Strengthening relational reliance through Technology”, è un programma di ricerca interdisciplinare che coinvolge istituzioni accademiche e non di Italia, Belgio, Spagna, Francia, Israele e Cina nella comprensione dell'influenza reciproca tra fiducia e tecnologie digitali, con particolare attenzione alla tecnologia blockchain.
La prima parte dell'evento di Dubai, che presenterà contributi di partner accademici e di aziende con esperienza sulla tecnologia blockchain, sarà introdotto dalla coordinatrice del progetto Francesca Spigarelli.
Si alterneranno, quindi, ognuno per la propria specializzazione, docenti dell’Università di Macerata: Emanuele Frontoni interverrà sullo stato dell'arte della blockchain e dell’intelligenza artificiale a supporto dell'industria alimentare, con una presentazione sul controllo decentralizzato nelle applicazioni agro-fotovoltaiche a cura di Geert Deconinck dell’Università Cattolica di Lovanio; Pamela Lattanzi illustrerà le prospettive giuridiche sull'utilizzo delle tecnologie blockchain nella filiera agroalimentare, mentre Spigarelli terrà una presentazione sull'adozione di queste tecnologie nelle filiere produttive.
A seguire, Cristiano Venturini, amministratore delegato di iGuzzini illuminazione, approfondirà il ruolo della digitalizzazione e della sostenibilità per l'innovazione sociale e la crescita aziendale. Per terminare, Maria Isabel Fortea discuterà della transizione digitale nell'ecosistema dell'innovazione agroalimentare della Regione di Murcia in Spagna e Edna Pasher della Edna Pasher Phd and Associates Management Consultants intervisterà Milly Perry sull’innovazione nel settore blockchain in Israele. L'evento sarà moderato da Massimo Meccarelli, Unimc.
La seconda parte del forum, focalizzata sull’esperienza delle imprese (“Italian Dialogue: experience from the industry”) e coordinata dall’Università Politecnica delle Marche, prevede presentazioni di aziende legate al settore agroalimentare o alla tecnologia blockchain: Med Group - BP Cube, Grottini Lab, Eletica, McChain e SelfGlobe per l’Italia, Safe and Sound per Israele, Hopu, Odins e Syscomed per la Spagna.
Chiuderà l’incontro il vicepresidente della Regione Marche Mirco Carloni. Grazie a questo momento di confronto con realtà di altre nazioni, le aziende marchigiane avranno rilevanti opportunità per intessere nuove relazioni.
La tragedia di Giuseppe Lenoci porta con sé l’eco di altri giovani come lui che hanno perso la vita a “causa del lavoro”. Persone come Luana D’Orazio (22 anni), stritolata da un orditorio manomesso, o come Lorenzo Parelli (18 anni), schiacciato da una putrella. E poi ci sono i morti in itinere, come Giuseppe: quelli che hanno perso la vita durante il tragitto verso il posto di lavoro. Un percorso di almeno 100 km il suo, privo dei controlli che uno stage dovrebbe di norma prevedere.
La necessità di trovare un lavoro nel 2022 si scontra oggi non solo con le tanto discusse morti bianche, ma si lega sempre più a doppio filo con il futuro dei più giovani. Costretti a scendere in piazza per rivendicare il loro diritto a un domani migliore.
Nel frattempo, i sindacati proseguono con gli accomodamenti fra le parti – azienda e operaio – e le manovre previste anche dall’arrivo del PNRR. Perché molta sarà la forza lavoro impiegata per la ricostruzione post pandemia. Il che significa dover effettuare maggiori controlli per evitare altre tragedie. Ma sarà davvero così? Lo abbiamo chiesto a Giuseppe Galli, segretario regionale della CGIL Marche.
Cosa pensa della morte di Giuseppe Lenoci? La dinamica non è ancora chiara. Di per sé la questione delle morti sul lavoro è ormai un problema conclamato, così come la gestione dell’alternanza scuola-lavoro per gli studenti. Come era regolamentata l’attività svolta da questo ragazzo?
Lei già in passato aveva maturato riflessioni sull’alternanza scuola-lavoro? Noi del sindacato abbiamo sempre appoggiato l’affiancamento ai ragazzi sul posto di lavoro. Più in generale, tutti dovrebbero ricevere un’adeguata formazione preventiva e contare sulla giusta sicurezza. Spesso i rischi vengono sottovalutati.
Quindi per lei la formazione del lavoratore resta alla base di tutto? È il cuore della prevenzione. Possiamo fare tutti i controlli possibili - il Governo ha anche recentemente inasprito le sanzioni nei confronti delle aziende - ma come sindacato pensiamo che non basti questo come deterrente.
Quindi la sicurezza sul lavoro quanto deve essere garantita dai controlli e quanto dalla formazione? Direi 30% e 70%. Se la gente non conosce i rischi correlati alle attività, il problema non si risolve.
Questo però non rischia di ridurre le responsabilità di un titolare d’azienda che già si preoccupa di far crescere la produzione? Secondo me no. La Scuola Edile di Ascoli è un esempio: sta formando ragazzi che saranno preparati ai rischi, rispetto a chi viene buttato direttamente nei cantieri. C’è da dire che il PNRR amplificherà molto questo genere di lavoro nei prossimi mesi.
La disgrazia di Giuseppe Lenoci è solo l’ultimo caso di giovani morti sul lavoro. Però rimangono i casi di Luana D’Orazio e Lorenzo Parelli. Lo Stato dovrebbe garantire l’accesso ai ragazzi a tutte le opportunità, e con maggiore sicurezza.
Lenoci rientra nella categoria degli “infortuni in itinere”. Secondo i dati, almeno una morte su quattro avviene con queste dinamiche. È stata una fatalità: le morti in itinere vengono in generale considerate in maniera minore rispetto a quelle che avvengono sul posto di lavoro. Non sappiamo nemmeno se di mezzo c’è la formula dell’alternanza scuola-lavoro. Ma se ci pensi, quanti ragazzi potrebbero correre certi rischi solo perché vanno in Erasmus?
Quindi manca l’adeguata formazione anche presso gli istituti scolastici? Molte strutture in Italia e nelle Marche erano già presenti prima ancora che entrasse in vigore l’offerta formativa dell’alternanza scuola-lavoro.
Con l’arrivo del PNRR e la grande quantità di lavoro prevista per la “ricostruzione”, voi come sindacato come pensate di garantire la giusta sicurezza ai lavoratori? Gli imprenditori devono rispettare le leggi e dare garanzie; noi per legge abbiamo la figura del preposto che deve effettuare i controlli e rapportarsi con gli RLS. Il sindacato può solo cercare di formare quanti più rappresentanti possibili (d.lgs. 81/08). Non c’è bisogno di altre leggi. Purtroppo sono poche le imprese disposte a investire nella formazione dei lavoratori.
Diritti d’uso delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre. Un’azione tempestiva della Giunta nei confronti del Mise a tutela dell’emittenza televisiva locale.
E’ quella richiesta dalla mozione approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa e sottoscritta dai consiglieri Menghi, Antonini, Biondi, Marinelli, Cancellieri, Serfilippi (Lega), Mangialardi, Mastrovincenzo (Pd), Ruggeri, Lupini (M5s), Marcozzi, Pasqui (Fi), Rossi (Civici Marche), Ausili, Baiocchi (Fdi), Santarelli (Rinasci Marche) e Latini (Udc).
"Senza uno stop alla sottoscrizione dei contratti per ridiscuterne i termini economici" le emittenti marchigiane "saranno gravemente danneggiate dopo che, per decenni, hanno svolto un servizio indispensabile all’informazione locale" spiega la consigliera Anna Menghi.
“Siamo di fronte ad un’evidente distorsione di mercato che rischia di impedire la prosecuzione dell’attività di molte emittenti - aggiunge Menghi -. Le richieste economiche delle società aggiudicatarie delle frequenze sono di cinque volte i prezzi attualmente praticati dagli operatori di rete".
"Il bando del Mise aveva già disposto che non potessero essere peggiorative rispetto a quelle praticate al momento della pubblicazione del bando di gara, ma la fretta dai funzionari del Ministero nel portare a termine il procedimento ha impedito alle emittenti di avere precise garanzie sul futuro. Le emittenti che sono state e sono tutt’ora espressione identitaria delle nostre comunità locali avere la continuità di un servizio che è garanzia di pluralismo, oltre che fonte di lavoro e occupazione" conclude Menghi.
La Giunta ha deliberato l’atto di indirizzo per l’espletamento della gara pubblica per l’assegnazione in concessione dei locali comunali che si trovano in via Gramsci 2, 4 e 6 e via de Vico 4 (ex ristorante Qb). Nei prossimi giorni sarà quindi pubblicato l’avviso di asta con la formula della migliore offerta.
I locali, che hanno una superficie complessiva di 89 metri quadri e doppio servizio igienico, sono stati riconsegnati al Comune lo scorso 31 gennaio e, in un’ottica di valorizzazione e redditività del patrimonio immobiliare pubblico, si è deciso di non destinare tali spazi a finalità istituzionali mantenendo il conferimento a terzi.
"Abbiamo deciso di mettere a bando la concessione del prestigioso locale di via Gramsci seguendo la prassi di questa Amministrazione che privilegia sempre le procedure trasparenti e aperte a tutti – ha commentato l’assessore al Patrimonio Andrea Marchiori -. Sarà un’ulteriore luce sul centro storico".
Il prezzo a base di gara è di 15mila euro pari al corrispettivo determinato nel precedente contratto di concessione come risultante dalla migliore offerta pervenuta. Il locale sarà destinato ad attività commerciale e produttiva e la durata del contratto stabilita è di 9 + 3 anni senza rinnovo tacito in conformità a quanto stabilito per analoghe concessioni in uso di immobili.
Gli oneri a carico del concessionario sono di pulizia, di custodia, di manutenzione e di gestione del locale e i costi relativi alle utenze. In capo al concessionario ci sarà inoltre l’onere di presentare una polizza assicurativa sul locale e a garanzia dell’esatto adempimento delle obbligazioni assunte con la stipula del contratto di concessione.
Ci sarà infine la possibilità di compensazione parziale del corrispettivo dovuto con eventuali lavori di manutenzione straordinaria da eseguire sull’immobile fino a un importo massimo pari al prezzo posto a base di gara.
Sono pubblici i redditi lordi dichiarati dai membri del Consiglio Comunale di Macerata e relativi all'annualità 2021. Tra i politici maceratesi, a primeggiare è il sindaco Sandro Parcaroli con i 254.647 euro annui dichiarati come frutto della sua attività imprenditoriale.
Sul podio il primo cittadino è l'unico membro del centro-destra. In seconda e in terza posizione, infatti, ci sono due esponenti dell'opposizione di centro-sinistra, entrambi medici: la dottoressa Elisabetta Garbati (128.972) e il dottor Maurizio Del Gobbo (88.460).
Al quarto e quinto posto l'avvocato Claudio Carbonari (80.363) e un altro medico come Giordano Ripa (79.648), entrambi appartenenti alla Lega.
Nella classifica che riguarda la sola giunta, il sindaco è seguito da Marco Caldarelli (77.067). Ecco i redditi lordi dichiarati nel 2021 dagli altri membri dell'Amministrazione: Andrea Marchiori (30.272), Paolo Renna (23.356), Riccardo Sacchi (14.589), Silvano Iommi (13.595), Katiuscia Cassetta (15.224), Oriana Maria Piccioni (30.063), Laura Laviano (19.263), il vice-sindaco Francesca D'Alessandro (33.662).
Il presidente del Consiglio Comunale, Francesco Luciani, con i suoi 40.857 si piazza all'undicesimo posto complessivo nella classifica generale dei redditi annui dei politici maceratesi. L'indennità mensile che percepisce per gestire i lavori dell'assise ammonta a 1.156,92 euro (12.726,12 euro annui).
Tra i redditi del 2021, infatti, vanno conteggiati anche i compensi mensili che gli amministratori comunali percepiscono per lo svolgimento del loro ruolo. Per il sindaco Sandro Parcaroli sono 44.673,75 euro anni. Per il vice-sindaco Francesca D'Alessandro, invece, sono 29.190 euro annui; per gli assessori Caldarelli, Marchiori, Cassetta, Iommi, Sacchi, Renna, Piccioni e Laviano sono 26.815 gli euro annui.
A ciò si aggiunga come ogni consigliere percepisca 58,50 euro come gettone di presenza ad ogni seduta del Consiglio Comunale e 36,90 euro come gettone di presenza ad ogni seduta della Commissione Consiliare.
Di seguito tutti i redditi dei politici maceratesi:
Sindaco
Sandro Parcaroli (254.647)
Giunta comunale
Francesca D'Alessandro (33.662)
Andrea Marchiori (30.272)
Marco Caldarelli (77.067)
Katiuscia Cassetta (15.224)
Silvano Iommi (13.595)
Riccardo Sacchi (14.598)
Paolo Renna (23.356)
Oriana Maria Piccioni (30.063)
Laura Laviano (19.263)
Consiglio Comunale
Centro-destra
Alessandro Bini (nessun reddito)
Romina Leombruni (42.486)
Cristina Cingolani (25.348)
Sabrina De Padova (30.463)
Claudio Carbonari (80.363)
Andrea Blarasin (38.484)
Francesco Luciani (40.857)
Aldo Alessandrini (36.328)
Laura Orazi (1.175)
Giordano Ripa (79.684)
Paola Pippa (792)
Giovanni Pianesi (30.419)
Roberto Fabiano (dato non presente)
Pierfrancesco Castiglioni (67.207)
Paolo Virgili (24.617)
Lorella Benedetti (32.654)
Marco Bravi (11.169)
Sandro Montaguti (23.752)
Barbara Antolini (9.148)
Antonella Fornaro (29.120)
Centro-sinistra
Narciso Ricotta (54.334)
Maurizio Del Gobbo (88.460)
Andrea Perticarari (31.001)
Alessandro Marcolini (dato non presente)
Ulderico Orazi (2.824)
Stefania Monteverde (48.576)
David Miliozzi (dato non presente)
Ninfa Contigiani (40.954)
Elisabetta Garbati (128.972)
Alberto Cicarè (31.484)
Movimento Cinque Stelle
Roberto Cherubini (35.138)
Roberto Spedaletti (28.953)
Al netto di una quarta ondata di contagi che sembra affievolirsi, di una gestione governativa bisognosa di ricorrere a nuovi obblighi e ordinanze – giustificata dalla necessità di raggiungere l’immunità di gregge e dalle fasi di collasso altalenante della Sanità – i dubbi sull’effettiva utilità dei vaccini restano per molti italiani ancora in piedi.
All’indomani delle ultime misure adottate nei confronti degli over 50 – ad oggi la comunità più refrattaria alla profilassi – il nostro Paese conta ancora 2,284 milioni di ultracinquantenni potenzialmente no vax, distribuiti all’interno di quel 10% totale di irriducibili di tutte le età.
Dopo due anni di emergenza, le argomentazioni addotte in merito a quella che risulta essere una “sfiducia patologica” sono ancora le stesse. “Il vaccino non è stato sperimentato”, “il Covid non esiste”, “siamo sotto dittatura sanitaria”, “chissà cosa c’è nel siero” miste a cospirazioni governative, informazione asservita al potere e un pozzo senza fondo di certezze.
Eppure, se si prendono in esame i dati rilasciati dall’Iss nel periodo compreso fra fine novembre e inizio del 2022 – nel quale cioè è stato evidenziato l’ultimo, grande picco di contagi legato alla variante Omicron – è possibile ricostruire quelli che sarebbero stati gli scenari plausibili qualora la campagna vaccinale non fosse mai stata realizzata.
Dal 10 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022 sono stati confermati circa 1.983.622 casi di Covid-19, di cui il 19,9% sono risultati non vaccinati, a fronte del 10% comprensivi anche di booster. Di conseguenza, i ricoverati no vax sono arrivati al 48%, mentre i vaccinati al 4,9%. Sul fronte terapie intensive e decessi, i numeri arrivano a 66% e 45,9% (no vax), rispetto ai più contenuti 2,8% e 4,2% (si vax).
Nel periodo preso in esame i casi positivi sarebbero potuti ammontare a circa 3.206.604 qualora nessuno fosse stato vaccinato. Ovvero un numero triplicato rispetto quello reale. Va da sé che i ricoveri ordinari avrebbero potuto quadruplicarsi (77.557 anziché 19.647) e addirittura arrivare a cinque volte tanto per le terapie intensive (11.093 anziché 2.075).In ultimo, la stima dei decessi sarebbe stata di 11.702 unità, a fronte degli effettivi 3.141. E se invece la copertura vaccinale avesse raggiunto il 100%? Casi positivi: 1.334.088. Ricoveri ordinari: 6.336. Terapie intensive: 393. Morti: 880.
"Il Museo della Tessitura - La Tela potrebbe venire definitivamente chiuso nell'arco di alcuni mesi". A lanciare l'allarme è la responsabile del museo, Maria Giovanna Varagona, all'interno di una lettera aperta rivolta all'intera cittadinanza di Macerata.
Quella del Museo della Tessitura è una realtà che esprime da oltre 35 anni la territorialità e la ricchezza della tradizione tessile dell'entroterra marchigiano, maceratese in particolare. L'area museale è stata oggetto di attenzione da parte di migliaia di persone e anche il nostro giornale aveva dedicato un articolo a Maria Giovanna Varagona, poco meno di un anno fa (leggi qui), intervistandola sui segreti dell'antica arte.
Ecco, proposto integralmente, il contenuto della sua lettera, scritta a quattro mani con Patrizia Ginesi:
"Carissimi Maceratesi, carissimi tutti, nello scrivervi questa lettera, partiamo con un aneddoto. La scorsa estate una giovane turista in visita alla città di Torino, seduta al bancone di un bar, alla domanda dell'esercente riguardo la sua provenienza, risponde "da Macerata"; e quello, prontamente: "Macerata, quella famosa perché...". Perchè, pensiamo, c'è lo Sferisterio, il Teatro Lauro Rossi, il Museo di Palazzo Buonaccorsi, Palazzo Ricci e la sua raccolta. E invece no, ha aggiunto il barista: "Perché c'è un posto bellissimo, davvero speciale, il Museo con i telai, il Museo della Tessitura!"
Può sembrare strano a molti, ma questo è accaduto. Vuoi perché, nel corso degli anni, diversi programmi televisivi hanno realizzato servizi e documentari su di noi e sulla nostra attività artigianale: Sereno variabile, Linea verde, Ora solare, Artemide, Geo&Geo più di una volta…dando spesso visibilità a tutto il territorio maceratese con riprese volte a decantarne la bellezza del paesaggio, dei vicoli e dei monumenti storici.
Vuoi per le nostre collaborazioni con case d’alta Moda internazionali, stoffe e abiti per le sfilate di Mila Schon, Valentino, Alexander McQueen, Gucci, Brunello Cucinelli, Alberta Ferretti e tanti altri. Per molti anni, la nostra è stata l’unica azienda a fornire la stoffa per il Pallio del Papa e di centinaia di Arcivescovi metropoliti di tutto il mondo. Oltre alle tante interviste cui abbiamo partecipato segnaliamo il quotidiano Il Sole 24Ore che nel 2008 ci ha dedicato 5 colonne nella rubrica Economia e Imprese entrando di fatto nell'Archivio Storico del Sole.
Insignite dalle Istituzioni come Eccellenza artigiana, Maestre artigiane, Maestre d’arte, Donne delle Marche etc. ora ci troviamo di fronte ad una decisione importante che vogliamo condividere con la città nella quale per 35 anni abbiamo lavorato come azienda e offerto i nostri servizi, gratuitamente, come Museo e con tutti coloro che nel tempo hanno saputo o vorrebbero poter apprezzare ancora ciò che comunica questa preziosa raccolta.
Il Museo della Tessitura-la Tela è una realtà che nasce e si sviluppa nel corso degli anni, come proposta culturale in risposta alle molteplici richieste provenienti dal mondo della scuola, dalle Istituzioni locali e dai turisti e visitatori in genere.
Una proposta culturale nata in seno alla nostra piccola impresa di artigianato artistico, il Laboratorio la Tela di Ginesi e Varagona e per la quale abbiamo dedicato generosamente tempo, energie e risorse per preservare, divulgare e trasmettere la tradizione tessile tipica dell'entroterra maceratese, quella dei "Liccetti marchigiani" in particolare, sacrificando troppo spesso quella che sarebbe dovuta essere la nostra specifica finalità produttiva e imprenditoriale.
Nel 2016, al compimento del trentesimo anno di attività, decidiamo di comune accordo la chiusura della società che gestiva in forma privata questa particolare raccolta museale e trasferiamo altrove le rispettive nuove ditte individuali, separando finalmente lo spazio culturale da quello dell'impresa.
Il Museo della Tessitura-la Tela, a ridosso del centro storico, nei pressi di Porta San Giuliano, è tuttora aperto su appuntamento e lo gestiamo in forma associativa, come Associazione per l’Artigianato Artistico Arti e Mestieri, organizzando mostre, tavole rotonde e attività formative per un pubblico davvero vario, fatto di bambini, ragazzi, giovani o anziani, senza differenza di genere.
Il terremoto e l'emergenza sanitaria protrattasi per così tanto tempo, hanno fatto sentire tutto il loro peso sull'economia delle rispettive imprese e così, dopo aver segnalato invano alle Istituzioni locali, al Comune, nella persona del Sindaco, attuale e precedente, all'Assessorato alla cultura della Regione Marche, al Rettore dell'Università di Macerata, la nostra difficoltà a sostenere ancora a lungo la gestione del Museo, abbiamo preso la decisione di mettere in vendita lo stabile che lo accoglie.
Ci sembra doveroso, in particolare, informare la cittadinanza perché riteniamo il Museo un'espressione della memoria di questo Territorio e anche della Comunità a cui appartiene. Migliaia di studenti della Provincia e della Regione, lo hanno visitato, lo visitano e per tutto questo ciclo scolastico, lo visiteranno, frequentando i nostri laboratori esperienziali. Questo è un luogo di aggregazione sociale e inclusiva.
Siamo riuscite a renderlo uno spazio aperto a chiunque volesse confrontarsi con la propria creatività in un contesto formativo, accogliente e preparato, assolvendo la realtà specifica di quello che deve essere un Museo esperienziale e anticipando di gran lunga i tempi rispetto a ciò che poi è diventato un obiettivo comune di molte Reti Museali.
Immaginiamo, al momento, due prospettive: la vendita dello stabile a scopo immobiliare o la vendita per mantenerlo Museo della Tessitura, Museo della città di Macerata, nei pressi del Borgo San Giuliano che un tempo pullulava di fermento operoso di artigiani e falegnamerie che non ci sono più. Il cuore di un Museo è quello di preservare la memoria materiale e immateriale, quella immateriale sopravvive solo se c'è un contesto capace di raccontarlo. In questo stabile il Museo ha trovato il suo giusto respiro ed è qui che desideriamo che resti.
Tuttavia, se la seconda prospettiva non trovasse riscontro, potremo prendere in considerazione una terza possibilità che vede il trasferimento dei telai e degli strumenti antichi connessi alla tessitura in comuni limitrofi che, dimostrando sensibilità e lungimiranza, già hanno manifestato il loro interesse alla creazione di aree tematiche tali da creare percorsi in rete. Non più a Macerata, quindi.
Vi informiamo che stiamo cercando un Ente, pubblico o privato, che voglia prendere a cuore questa prospettiva per far sì che il Museo della Tessitura-La Tela continui ad essere per Macerata, la risorsa culturale che da sempre è stata. Grazie".
“La Lega continua a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale alle chiacchiere inconsistenti di una sinistra che ha amministrato la regione per decenni senza produrre fatti, rispondiamo con interventi concreti sostenuti da finanziamenti importanti". Così il commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti, commenta i 923 milioni del Pnrr destinati alle Marche "per interventi in esecuzione, in cantierizzazione e in progettazione che consentiranno ai marchigiani di disporre di una sanità di territorio".
"Grazie a questi fondi verrà potenziata la sanità in tutti i territori della regione, non soltanto nelle aree centrali, ma anche in zone periferiche. Da sempre sosteniamo la necessità di creare una rete sanitaria in grado di soddisfare le esigenze di tutti i marchigiani - ricorda Marchetti -. Oggi, grazie all’impegno dell’Assessore Regionale alla Sanità della Lega, Filippo Saltamartini, stiamo portando a compimento il nostro progetto".
"Verranno realizzati tre nuovi ospedali a Pesaro, Macerata e San Benedetto del Tronto - spiega il commissario leghista - a Urbino, Fano, Senigallia, Fabriano, Civitanova Marche, Ascoli Piceno vedranno la luce nuove strutture per le emergenze, mentre a Cagli, Fano e Tolentino tre nuovi ospedali di comunità/hospice".
"Per quanto riguarda le strutture ospedaliere in esecuzione - prosegue - arriveranno fondi anche per Salesi, INRCA, Fermo e Amandola, mentre a Pergola si procederà con la ristrutturazione integrale del nosocomio".
"Verranno inoltre predisposte ben 33 riqualificazioni di strutture sanitarie e ospedaliere esistenti, alle quali si aggiungono 34 interventi di adeguamento. Si tratta di un importante investimento a garanzia della salute dei marchigiani - conclude Marchetti - continueremo ad impegnarci per realizzare ogni altro obiettivo utile a rendere più agevole l’accesso alle cure in tutto il territorio regionale”.
Domani, martedì 15 febbraio, alle ore 21 al Teatro Lauro Rossi per la stagione di Appassionata arriva il Quartetto Werther, vincitore del Premio "Piero Farulli" alla 39a edizione del Premio "Abbiati" come migliore giovane formazione italiana di musica da camera.
Con all'attivo numerosi concerti e collaborazioni con importanti Festival e associazioni concertistiche fra le più prestigiose in Italia e all'estero, a Macerata Misia Iannoni Sebastianini al violino, Martina Santarone alla viola, Vladimir Bogdanović al violoncello e Antonino Fiumara al pianoforte eseguono il Quartetto in la minore per pianoforte e archi "Quartettsatz" di Gustav Mahler, il Quartetto in mi bemolle maggiore op.47 di Robert Schumann e il Quartetto in do minore per pianoforte e archi op.13 di Richard Strauss.
Capolavori della letteratura musicale per quartetto con pianoforte, i brani in programma nel concerto dl TLR di domani sera propongono al pubblico un viaggio intenso e struggente nella ricchezza di suoni e atmosfere della musica colta fra Ottocento e primo Novecento.
La serata, organizzata in collaborazione con Marche Concerti, è il terzo appuntamento della stagione 2022 che proseguirà con i concerti di Julia Hagen e Annika Treutler (14 marzo), Arcadi Volodos (22 marzo), Quartetto Lyskamm (3 aprile), Alina Ibragimova e Samson Tsoy (20 aprile). Biglietto intero 20 euro, ridotto 15 euro, studenti 5 euro. Per accedere al teatro sono necessari il certificato verde rafforzato e la mascherina FFP2.
Nella giornata di San Valentino la Polizia di Stato continua con la campagna di comunicazione "Questo non è amore". In questa occasione la Dirigente della Divisione Anticrimine, Patrizia Peroni, ha raccontato agli studenti dell'istituto Matteo Ricci di Macerata (studentesse in maggioranza) come riconoscere i segnali della violenza di genere e quali sono gli strumenti per il contrasto.
L'iniziativa, voluta dalla professoressa Loretta Bianchini e sostenuta dalla Dirigente Scolastica Rita Emiliozzi, ha visto poi alcune dimostrazioni di difesa personale dedicato alle ragazze da parte di Lorenzo Migliorelli e del suo staff di Difesa Personale Maceratese. Il tutto sostenuto e condiviso dall'assessore alla sicurezza Paolo Renna, che si è anche prestato ad alcune simulazioni. Al termine è stato lasciato agli studenti materiale illustrativo dell'iniziativa.
Blitz dei ladri nel quartiere Pace a Macerata: spariti, gioielli, contanti e tre pistole. Il colpo è stato messo a segno tra le 18 e le 21 di ieri, in un appartamento sito in via De Angelis, quando la coppia che vive nell’abitazione si trovava fuori casa. Stando alle prime ricostruzioni, i ladri si sarebbero arrampicati dal retro del palazzo e sarebbero entrati nell’appartamento dopo aver rotto il vetro di una finestra.
Una volta all’interno, i malviventi hanno aperto (probabilmente con un frullino) due armadi blindati in cui erano conservate diverse armi da fuoco. Quindi hanno frugato nelle varie stanze, lasciando l’abitazione a soqquadro. Piuttosto ingente il bottino. Soltanto di contanti sono spariti circa diecimila euro.
Poi sono stati trafugati gioielli e tre pistole calibro 9 legalmente detenute e custodite in armadi blindati. All’interno dell’abitazione era detenuti anche dei fucili, che però non hanno destato l’interesse da parte dei ladri. Arraffato il tutto, i malviventi si sono dati alla fuga. I proprietari dell’appartamento si sono accorti del furto subito non appena rincasati e hanno sporto subito denuncia. Sul caso indagano le forze dell’ordine.
La CBF Balducci HR Macerata torna a casa da Sant’Elia con 3 punti d’oro in cascina, con un 3-0 all’Assitec Volleyball che permette di allungare di 2 punti sulla Futura Volley Giovani Busto Arsizio e di tenere la seconda piazza all’inseguimento della capolista Brescia.
Coach Emiliano Giandomenico parte dalla diagonale Saccani-Fiore, con le coppie Lotti-Costagli in banda e Montechiarini-Vanni al centro ed il libero Lorenzini; in casa CBF Balducci Luca Paniconi ritrova Cosi al centro con Pizzolato, con Ricci e Malik sulla diagonale, Fiesoli e Michieletto in banda e Bresciani libero.
Sant’Elia prova subito la partenza lanciata con i muri di Montechiarini e gli attacchi di Costagli e, soprattutto, Fiore. È 7-4, Macerata ricuce il gap con il muro di Michieletto sulla stessa Montechiarini e tiene il passo dell’avversario, con Ricci a suggerire per Pizzolato e Fiesoli, raggiungendo anche la parità in diverse occasioni ma senza trovare il sorpasso, almeno fino al 16 pari: Fiesoli e Malik firmano il 16-18; Vanni e Fiore ribaltano la situazione con 3 punti consecutivi, ma la CBF Balducci non demorde, tenuta in corsa dai punti di Fiesoli e Cosi.
Finale di set per cuori forti: Fiore sbaglia la battuta e Costagli si infrange sulla rete per il 22-23; gli attacchi di Fiore e Lotti ribaltano la situazione e mettono il primo set ball in mano all’Assitec; Fiore però non passa la rete e si va ai vantaggi. Sul 24-24 il pallonetto da seconda linea di Malik e la seconda di Peretti (subentrata a Ricci a metà parziale) portano avanti la CBF Balducci.
Balsamo per il cuore di Macerata che inizia subito bene il secondo set con il turno al servizio di Fiesoli (ace e attacco di Malik). Michieletto allunga sul 4-7 e la CBF Balducci continua ad allungare sempre di più: Bresciani è perfetta in ricezione, gli attacchi di Cosi e Pizzolato al centro e di Fiesoli dal posto 4 fanno male all’Assitec che sul 10-15 opta per il cambio di diagonale. In casa Macerata, Michieletto lascia momentaneamente posto a Ghezzi che mette subito la firma portando la CBF Balducci sul 13-20. Anche Malik inizia ad alzare i giri del motore, Pizzolato mette la fast del 15-24; Lotti annulla la prima palla set, ma è di nuovo Peretti, con una seconda di fino, a chiudere il parziale.
La voglia di reagire dell’Assitec e qualche errore di Macerata ad inizio terzo set portano Sant’Elia sul 7-4 ma il turno al servizio di Malik spariglia subito le carte, con gli attacchi di Fiesoli e Michieletto, il muro di Pizzolato su Saccani e l’ace dell’opposta israeliana della CBF Balducci per il 7-9. L’Assitec cambia Costagli con Tellaroli ma è Malik a scatenarsi con due attacchi e due muri sulla nuova entrata che fruttano il 12-19. Il cambio di diagonale mette in campo in casa Assitec Nenni e Muzi, che aiuta Sant’Elia a riprendere quota insieme proprio a Tellaroli.
Sul 18-21 rientra Ghezzi per Michieletto per un altro finale di set al cardiopalma: la neo entrata mette subito il suo nome sul set prima di murare sulla fast di Montechiarini; la centrale di casa si riscatta subito ed in battuta si scatena Tellaroli (pipe ed ace per il 22-23); Pizzolato trova il punto numero 24. Sarebbero due match ball ma Lotti annulla la prima e la doppia di Peretti manda il set ai vantaggi. È ancora Pizzolato a trovare un altro match ball e stavolta Ghezzi non perdona. Il suo attacco da seconda linea chiude set e match.
ASSITEC VOLLEYBALL SANT’ELIA-CBF BALDUCCI HR MACERATA 0-3
ASSITEC VOLLEYBALL SANT’ELIA: Muzi 3, Costagli 5, Lotti 9, Cecchi ne, Nenni, Lorenzini (L), Vanni 7, Fiore 11, Saccani 1, Tellaroli 4. All. Giandomenico
CBF BALDUCCI HR MACERATA: Bresciani (L), Martinelli ne, Cosi 6, Michieletto 5, Ricci, Stroppa ne, Peretti 3, Pizzolato 7, Fiesoli 16, Malik 14. All. Paniconi
ARBITRI: Papapietro, Morgillo
PARZIALI: 24-26 (27’), 16-25 (25’), 24-26 (28’)
NOTE: Assitec 7 errori in battuta, 3 aces, 49% ricezione positiva (22% perfetta), 32% in attacco, 5 muri vincenti; CBF Balducci 3 errori in battuta, 3 aces, 62% ricezione positiva (43% perfetta), 40% in attacco, 6 muri vincenti